Lo stato della città, da oggi il libro è scaricabile gratuitamente

NapoliMONiTOR - Wednesday, October 9, 2024
(copertina di luca trimaldi)

Lo stato della città. Napoli e la sua area metropolitana è un libro collettivo uscito nell’aprile 2016 per le edizioni Monitor. Un volume di 536 pagine, con 68 autori che comprende 86 articoli, saggi, storie di vita, grafici e tabelle. Un profilo della metropoli napoletana sotto tutti gli aspetti, dalla demografia all’urbanistica, dall’ambiente all’economia, dalle politiche sociali e sanitarie fino alla produzione culturale. All’origine del progetto vi erano due riferimenti. Il primo è un libro oggi misconosciuto, eppure all’origine di un certo modo, purtroppo poco diffuso, di fare ricerca sociale nella nostra città. Si tratta di Napoli come è, edito da Feltrinelli nel 1959, a cura di Emilio Longo e Antonio Oliva. Alla base della ricerca è posta la necessità di indagare i problemi della città a partire dai dati reali, verificati sul campo, superando luoghi comuni e analisi basate su assunti predefiniti. “Abbiamo percorso Napoli, si può dire, strada per strada, avendo sempre presenti, insieme all’ambiente, gli uomini e i loro problemi”, scrivono nelle prime pagine i due autori. Per questo, accanto ai dati e ai ragionamenti, inseriscono nel libro le voci, le storie e i volti dei napoletani.

Il secondo riferimento è un libro del 1994, lo Stato dell’Italia, curato da Paul Ginsborg per il Saggiatore/Bruno Mondadori. “Il bilancio politico, economico, sociale e culturale di un paese che cambia. 180 contributi inediti scritti da più di 100 specialisti”, così recita il sottotitolo. Ci siamo ispirati alla struttura di questo libro non solo per il piano dell’opera, ma anche per le indicazioni di scrittura che abbiamo fornito ai singoli autori: insistendo, per esempio, sulla concisione e sulla leggibilità, compresa la scelta di dati essenziali a corredo delle analisi, in modo da rendere fruibili i testi da un pubblico di non addetti ai lavori; inoltre, raccomandando agli autori di concentrarsi sulla descrizione del presente, ma senza perdere di vista le ragioni storiche dei fenomeni e le prospettive future, in modo da conservare l’attualità dei testi anche a distanza di tempo.

Lo stato della città è nato e si è sviluppato nell’ambito dell’esperienza decennale di Napoli Monitor. Messo in cantiere con due numeri 0 nel corso del 2006, il giornale cartaceo è uscito con cadenza mensile dal gennaio 2007 al settembre 2012; poi con cadenza bimestrale fino al settembre 2014 (in tutto sessanta numeri). Dal settembre 2010 è anche un sito di informazione aggiornato quotidianamente, dal 2015 una piccola casa editrice, e dal 2018 promuove la pubblicazione di una rivista, con taglio e distribuzione nazionale, Lo stato delle città, che dal lavoro fatto con il libro di cui vi stiamo parlando trae evidentemente tanti spunti e insegnamenti, in termini di approccio, metodo, pratiche. Tra giornale di carta, giornale on-line e riviste, in questi anni abbiuamo pubblicato più di tremila articoli originali – cronache, inchieste, reportage, recensioni, ecc. –, scritti da più di trecentocinquanta collaboratori. Sul giornale cartaceo sono stati pubblicati i disegni e le storie illustrate di decine di disegnatori italiani e stranieri, e sul sito le gallerie fotografiche di fotoreporter italiani e internazionali.

Lo stato della città è stato un libro fondamentale per lo sviluppo del nostro lavoro, una panoramica critica sulle tante questioni aperte nel vasto territorio napoletano. Una cristallizzazione, solo temporanea, dell’inventario condotto in dieci anni dal collettivo redazionale di Napoli Monitor su temi e problemi dell’area napoletana. Il bilancio di un’esperienza di ricerca, che seppure attraversata da decine di individualità e utilizzando forme espressive molto varie, ha consolidato negli anni un metodo e uno stile di lavoro.

Oggi abbiamo deciso di mettere a disposizione di tutti questo libro, scaricabile gratuitamente in formato digitale. Questa scelta non risponde solo a una volontà di apertura e di condivisione di dati e prospettive, in termini di archivio. Ma vuole essere anche una spinta, uno strumento di lavoro sempre consultabile per le future ricerche, ma anche uno spazio aperto verso nuove analisi e contributi critici.