
Perché no meta XXX
AvANa - Avvisi Ai Naviganti - Tuesday, October 14, 2025Non rispetta la tua privacy
Il modello di business di Meta, soprattutto con i suoi social media (Facebook, Instagram e Threads), si basa sullo spingerti a pubblicare continuamente. Il risultato è un flusso enorme di dati personali verso Meta. Non stiamo ad elencarli, perché questa pagina lo fa già molto bene (purtroppo ferma al 2019), ma il punto è che è inevitabile che un soggetto che raccoglie tutti questi dati non può che usarli contro lə utenti. Alcuni esempi di cosa vuol dire usare i dati contro di voi:
Tramite profilazione commerciale, aumentano le possibilità di manipolazione (vedi anche la sezione sul rapporto con la democrazia).
La polizia usa le interazioni sui social media di Meta come prova
Persone che hanno abortito vengono accusate usando Facebook come prova
Questa mole di dati viene usata anche per preparare le varie intelligenze artificiali che poi possono essere utilizzate per riconoscimento facciale ma non solo. Queste tecnologie amplificano le disuguaglianze già presenti nella società.
Dal 2009, Facebook ha cooperato con la NSA nell'ambito del programma PRISM. Facebook mandava all'NSA tutti i messaggi, a prescindere dalla persona che li scriveva, dal luogo in cui si trovava, e senza nemmeno richiedere che ci fosse un'indagine. Il programma è stato rivelato da Edward Snowden nel 2013.
Fomenta svolte autoritarie e populiste
Se pure Meta non produce in prima persona i contenuti che circolano sulle proprie piattaforme può veicolarli attraverso le policy di moderazione degli stessi. Recentemente infatti ha annunciato la chiusura del proprio programma di fact-checking sostituendolo con un sistema basato sui contributi degli utenti, di fatto rimuovendo definizioni chiare e limiti espliciti contro insulti, slur omofobi, razzisti, misogini o xenofobi. Oltre a questo;
L'hate speech contro le persone palestinesi è ampiamente tollerato su Facebook e Instagram. Report di 7amleh mostrano che i contenuti in lingua ebraica sono ricchi di contenuti di odio. Viceversa, Meta adotta una definizione di antisemitismo basata su quella dell'IHRA; questa definizione è stata criticata da molti gruppi ebrei in quanto schiacciata sul sionismo, e impedisce ogni critica di Israele. Questo risulta sia in moderazione esplicita, sia in un forte uso dello shadow ban contro gruppi pro-Palestina.
Dopo la seconda elezione di Trump, Mark Zuckerberg ha annunciato che avrebbe annullato i programmi di Diversità (DEI) interni; avrebbe inoltre tolto la protezione dall'hatespeech alle persone migranti e alle identità di genere.
È ampiamente riconosciuto che le azioni e le inazioni di Facebook hanno contribuito al crescere della violenza contro i Rohyngia in Myanmar. Questa violenza si è poi tramutata in un vero e proprio genocidio. In particolare, Facebook non ha bloccato gli incitamenti alla violenza in base ad una supposta mancanza di moderatori in lingua Burma. Una scusa che conferma l'accusa di uno sguardo coloniale.
Aderendo alla campagna Trump, Meta ha rimosso i contenuti riguardanti le pillole abortive, nascosto nelle ricerche e nelle raccomandazioni i fornitori. Account sospesi e contenuti sono stati poi ripristinati dopo che Meta è stata contattata dal New York Times.
- Cambridge Analytica: nel 2018 viene scoperto che una compagnia inglese, Cambridge Analytica appunto, utilizzava grandi quantità di dati personali da Facebook per costruire dei profili dettagliati delle persone. In base a questi profili poteva fare quello che chiamava micro-targeting, ossia dare ad ogni minuscolo segmento elettorale i contenuti che voleva sentirsi dire. In questo modo ha potuto incidere in modo significativo sulla Brexit e sulla prima elezione di Trump.
- Meta collabora attivamente al genocidio in Palestina. In particolare, il programma Lavender automatizza l'uccisione di intere famiglie da parte dell'esercito israeliano basandosi sui metadati di Whatsapp. Ad esempio una persona può essere considerata appartenente ad Hamas solo sulla base di avere tra i propri contatti delle persone che Israele ritiene essere di Hamas.
Non è efficace come credi
È opinione comune che i social di Meta siano indispensabili per rimanere conness3 a persone e gruppi. La realtà è però che Meta ha sviluppato un monopolio dove qualunque aggiornamento, che sia o meno a favore dell'utente, nella politica di WhatsApp ad esempio, debba essere accettato per non rimanere tagliatə fuori. La percezione che per comunicare efficacemente sia necessario essere su queste piattaforme, che per vendere i propri prodotti e servizi sia obbligatorio passare per questi canali è smentita dalla realtà.
L'algoritmo che decide chi vede i tuoi post è opaco: anche se delle persone volessero vedere tutto quello che pubblichi, non c'è modo per loro di farlo, né per te di poterle raggiungere.
Le statistiche di visualizzazione sono un sistema gamificato; questo sistema è sostanzialmente intrattenimento. È facile pensare che un contenuto sia "girato molto" in base a quelle statistiche, ma questo è impossibile da verificare e raramente corrisponde con una ricaduta reale.
È molto facile finire in shadow ban; lo shadow ban è una forma "soft" di censura, in cui i tuoi contenuti non sono bloccati ma vengono mostrati ad un numero limitatissimo di persone. A volte trovare il profilo è difficilissimo: diventa necessario scrivere lo username in maniera esatta, o non funzionerà. Sostanzialmente, i contenuti sono ancora visibili alle persone che già vi conoscono, ma non riuscirete a raggiungere persone nuove.
Lo shadow ban, o anche il ban completo, dipendono dalle volontà di Meta ma si identificano in massima parte con la politica USA, con tutto ciò che ne consegue.
È un ambiente tossico
Ti è mai capitato di ritrovarti a scrollare senza ricordarti quando hai aperto l'app di Instagram e perché? È diventato l'equivalente dell'aprire il frigorifero per trovare la risposta alla vita l'universo e tutto quanto. Ma mentre il frigorifero dopo qualche secondo torna chiuso, lo scrolling può continuare anche per ore. Questo perché il meccanismo è studiato per creare dipendenza; la percezione è quella di comunicare e far parte di un comunità mentre nella realtà è una pratica alienante e iperindividualizzante, che fa perno sulle emozioni più viscerali.
Instagram privilegia una forma di comunicazione meno analitica e più emotiva - quindi più incline ai populismi.
Ti tiene dentro perché crea dipendenza. I meccanismi che usa per farlo sono analoghi a quelli usati dall'industria del gioco d'azzardo. Sono basati sul meccanismo della ricompensa che induce la produzione di Dopamina, la molecola che regola le sensazioni di piacere, motivazione e dipendenza.
Espone a pubblicità mirata; questa forma di pubblicità - che Meta chiama "personalizzata", ha maggiori capacità di influenzarti. Questo non riguarda solamente gli acquisti ma anche, come ci dimostra il caso Cambridge Analytica, le tue convinzioni politiche.
I contenuti carichi di rabbia e di insulti sono favoriti. Infatti queste interazioni sono economicamente vantaggiose per Meta. Alcuni modi in cui sono favoriti:
- le "discussioni" hanno strumenti estremamente limitati per capirsi a vicenda
- vengono enfatizzati aspetti performativi come i like; o la semplificazione delle opinioni con le "reaction"
È un ambiente ostile alle persone con difficoltà psicologiche. Spingere le persone all'autolesionismo è una pratica economicamente conveniente per Instagram.