
Del Rio (Pd), l’aiutante di campo di Gasparri nell’attacco al movimento per la Palestina
InfoAut: Informazione di parte - Thursday, December 11, 2025Il silenzio della robustissima ala ultra-sionista del Pd capitanata da tale Fassino era sorprendente. A romperlo ci hanno pensato un gruppo di senatori Pd (Malpezzi, Verini, Alfieri, Zampa, etc.) guidati da Del Rio, che in quel partito non è esattamente l’ultimo arrivato.
E hanno una fretta maledetta di stringere i tempi, se è vero – come informa l’Ansa di due giorni fa – che è già avvenuto un incontro tra Gasparri e Del Rio per arrivare a un testo di legge condiviso, da approvare addirittura entro il 27 gennaio prossimo.
Avevamo ragione (purtroppo) a sostenere a Bologna, nell’assemblea della Rete Libere/i di lottare contro stato di polizia e di guerra tenutasi il 23 novembre a Bologna, che bisogna mobilitarsi contro il DDL Gasparri e le proposte di legge simili prima che sia troppo tardi anche solo per denunciare fuori dagli ambienti militanti il nuovo attacco in corso contro il movimento per la Palestina.
Ora Del Rio si schermisce: “non strumentalizzate”. Ma vince facile Gasparri ricordando che è stato il Conte II (il governo imperniato sull’asse M5S-Pd, più Italia viva e Liberi e uguali) ad accogliere nel 2020 la definizione di antisemitismo confezionata dall’IHRA, cioè dallo stato coloniale, razzista, di apartheid, genocida di Israele. Dunque è volgare ipocrisia quella dei Boccia, M5S, Bonelli e altri peones che se la prendono con Del Rio per l’inopportunità della sua iniziativa.
Né ha alcun peso l’altro argomento avanzato da Del Rio per provare ad alleggerire la gravità della sua/loro iniziativa: noi-Pd non introduciamo nuove fattispecie di reato o aggravanti di pena. Volgare ipocrisia anche questa, dal momento che a farlo già ci ha pensato quel Gasparri con cui Del Rio si è appena incontrato, per concordare cosa – forse la depenalizzazione di ciò che loro chiamano “antisemitismo”?
E’ fin troppo evidente che la scesa in campo degli ultra-sionisti del Pd rafforza, e come!, l’iniziativa delle destre. La stessa premessa del DDL Del Rio è, se possibile, perfino più allarmistica di quella del DDL Gasparri o del trio leghista che presentò il 1004: “incomparabile incremento negli ultimi anni” del fenomeno “anti-semitismo” (ovvero: anti-sionismo o, al massimo, anti-ebraismo); enorme sottostima del fenomeno (“moltissimi atti di antisemitismo non vengono segnalati” – immaginatevi se venissero segnalati tutti gli atti di islamofobia e arabofobia…), condita da un’affermazione al limite della provocazione come questa: “il 75% dei cittadini italiani ebrei evita di indossare simboli religiosi in pubblico”, che non tiene conto del fatto che la grandissima parte di loro non è praticante, o non si riconosce in questa religione (se è una religione).
Fiato alle trombe, quindi, sulla propagazione di ciò che – con un’accezione razzista – costoro chiamano anti-semitismo (tutti i popoli arabi sono semiti, e quindi lo sono i palestinesi per primi, ma non è di loro che si parla). Pericolo massimo, emergenza! Specie sul web – ecco l’apporto di Del Rio quale aiutante di campo del maresciallo Gasparri: la necessità di intervenire in modo ferreo sul web. Questa era sfuggita alle destre ed ecco in arrivo, in loro soccorso, il centro-sinistra. A conferma che sulle cose essenziali – in questo caso colpire il movimento a sostegno del popolo e della resistenza palestinese – c’è un pieno accordo trasversale. Sfumatura più, sfumatura meno.
Stato di guerra, appunto, in difesa della guerra di annientamento sionista contro i palestinesi; stato di polizia, con una molteplicità di nuovi obblighi specifici per l’Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni (AGCOM), per i proprietari delle piattaforme, per i docenti e i dipartimenti universitari, per gli organi di vigilanza delle università, per le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. Termini chiave: prevenire, segnalare, rimuovere, sanzionare. Infine: delega al governo Meloni ad emanare le rispettive disposizioni di attuazione entro 6 mesi dall’approvazione del DDL. Correre, correre…
E la risposta del movimento per la Palestina?