La biblioteca in dismissione
NapoliMONiTOR - Wednesday, December 27, 2023È venerdì mattina. Come tutti i venerdì fuori la biblioteca c’è un foglio incollato al cancelletto verde con scritto: “Oggi pomeriggio chiuso per problemi tecnici”. Entro e saluto gli impiegati. Come di consueto, il distributore automatico del caffè non funziona. Arrivo alla porta che introduce alle aule studio e ritrovo lo stesso foglietto. Percorro il corridoio in penombra. Nella stanza cinque c’è Peppe, il custode della biblioteca, che come al solito mi accoglie con un sorriso e una battuta. Poi mi segna sul registro dei presenti. Vado nella stanza dieci, la solita! O, in questo caso, l’unica in cui si può studiare.
La stanza dieci ha tre grandi tavoli. Ogni tavolo ha dei divisori che creano sei spazi separati. Le sedie sono nere o marroni. La cosa bella è la parete attrezzata di legno piena di libri. Dà infatti a questa stanza proprio l’aria di una biblioteca. Non sono tutte così le altre stanze, sembrano uffici con qualche mobile e pochi libri.
Questo venerdì non è come tutti gli altri, è il primo in cui entro in biblioteca con la consapevolezza che forse presto non ci sarà più. Già sapevo che ci sarebbero stati dei cambiamenti, ma proprio oggi Peppe, prima di entrare nella stanza, mi ha detto che «le cose sono cambiate…».
La biblioteca Dino Battistella è situata al primo piano del vecchio edificio comunale in via Einaudi, a Volla. Poteva accogliere cinquantotto persone che desideravano studiare, consultare libri e manuali. Se le persone non erano tante, si poteva avere anche una stanza tutta per sé dove poter ripetere la lezione a voce alta. Uno dei pochi servizi pubblici che Volla offre ai suoi giovani.
Peppe continua: «Si può studiare solo nella stanza dieci. Le altre sono occupate dagli uffici comunali, perché da loro stanno facendo i lavori. Per quel che riguarda la cessione alla Asl i tempi sono lenti. Ci dovremmo trasferire nello stabile in via Fraustino».
L’ultima volta che ero entrata in biblioteca era un caldo giorno di agosto, ancora non si sapeva niente di ciò che stava per succedere. Il primo settembre venni inserita in un gruppo Whatsapp, “Salviamo la biblioteca”. Cominciarono ad arrivare diversi messaggi, tutti si davano da fare. Lessi la descrizione del gruppo: era stato creato per realizzare una petizione in cui si chiedeva il diritto a uno spazio dove studiare. Mi chiedevo: “Perché, non ce l’abbiamo già?”. Invece il consiglio comunale di Volla aveva preso la decisione di cedere gratuitamente alla Asl Napoli 3 Sud, in comodato d’uso per quarant’anni, i locali della biblioteca per creare una casa di comunità, cioè una struttura socio-sanitaria. In vari articoli di giornale ho letto che l’Asl a sua volta cederà alla nostra città, con comodato d’uso della stessa durata, un locale di sua proprietà. Nel frattempo, anche gli uffici del comune si sono trasferiti nelle stanze della biblioteca. Ora i posti sono diminuiti fino a diciotto. E la nuova struttura in comodato d’uso ancora non è stata concessa. Una cosa che ci chiediamo tutti è: “Perché proprio l’edificio della biblioteca?”.
I ragazzi che hanno creato il gruppo per la petizione sono riusciti a portarla avanti e a farla firmare da un numeroso gruppo di persone, per lo più studenti e studentesse. Sono riusciti a parlare anche col sindaco e con l’assessore. Gli amministratori si sono detti d’accordo con quanto scritto nella petizione, ma a quanto pare non è stato abbastanza. La cessione è stata fatta. Ora aspettiamo la nuova struttura.
Mentre studio ci sono chiacchiericci continui che vengono dai corridoi e persone che aprono le porte dell’unica stanza dove si può studiare, pensando sia anche quella un ufficio. Almeno queste gaffe ci fanno sorridere…
Dopo la mattina di studio esco dalla stanza dieci e saluto Peppe. Mi incammino nel corridoio in penombra. Scendo le scale. Do un’ultima occhiata al foglio incollato al cancelletto verde e mi incammino verso casa, sperando in una soluzione in tempi brevi. (annarita zinco)