Venti di guerra contro l'Iran. Dopo le minacce di Donald Trump e le
inequivocabili dichiarazioni del governo Netanyahu contro Teheran, il Pentagono
ha dislocato nell'area mediorientale alcuni bombardieri strategici a capacità
nucleare.
La scorsa settimana sono giunti nella grande infrastruttura militare di Diego
Garcia (Oceano indiano) sei bombardieri subsonici B-2 Spirit (con caratteristica
stealth, che consentono loro di sfuggire al controllo radar e predisposizione al
trasporto di testate nucleari B-61 e B-83).
Nella giornata di ieri, 1 aprile 2025, è stato registrato invece un intenso
traffico di grandi velivoli da trasporto C-17A Globemaster III di US Air Force
tra alcune importanti basi aeree in Europa (in particolare Ramstein, Germania) e
lo scalo Al Udeid in Qatar, hub operativo e logistico chiave per le operazioni
delle forze armate USA nello scacchiere mediorientale (presenza fino a 10.000
militari e un centinaio di velivoli).
E' presumibile che in Qatar siano stati trasferiti sistemi d'arma, munizioni e
apparecchiature in vista dell'escalation bellica contro l'Iran.
Presso la base di Al Udeid è pure presente una Cellula Nazionale Italiana
Interforze italiana che ha il compito di coordinare la pianificazione delle
attività degli assetti dell'Aeronautica Militare impiegati nelle operazioni
"anti-terrorismo" a guida USA in Iraq e Siria.
Source - Antonio Mazzeo Blog
Ancora una scuola siciliana meta della sempre più invasiva campagna di
orientamento all’arruolamento nelle forze armate ma stavolta alcuni genitori
dicono Signornò!
E’ accaduto nella città di Capo d’Orlando (Messina) dopo che la dirigente del
Polo Liceale Statale “Lucio Piccolo” ha indirizzato una circolare alle famiglie,
ai docenti e agli studenti delle classi del biennio e del V anno di tutti gli
indirizzi con oggetto l’organizzazione di un incontro di orientamento scolastico
con gli ufficiali del 24° Reggimento “Peloritani” di Messina, reparto della
Brigata meccanizzata “Aosta” dell’Esercito italiano.
“Mercoledì 26 marzo 2025 il 24° Reggimento “Peloritani” incontrerà gli studenti
del Liceo, in presenza e da remoto”, riporta la circolare della dirigente, la
professoressa Maria Larissa Bollaci. “Gli alunni del biennio parteciperanno alla
conferenza con le Forze Armate, durante la quale verranno presentate le scuole
di alta formazione culturale e militare, la Nunziatella di Napoli e la Teulié di
Milano”. A seguire l’incontro con gli alunni delle classi V, “durante il quale
saranno fornite informazioni riguardanti la storia e le attività delle Forze
Armate, i possibili sbocchi occupazionali nonché tutte le indicazioni relative
al concorso per l’accesso all’Accademia Militare di Modena”.
Alla vigilia della visita del 24° “Peloritani” al liceo orlandino, alcuni
genitori degli alunni partecipanti hanno inviato una bellissima lettera alla
dirigente “nella speranza di stimolare, anche tra i docenti, una seria
riflessione sull’urgenza della pace e sulla necessità di lasciare la guerra
fuori dalla scuola”.
“Pensiamo che sia inopportuno che la scuola, che è il luogo in cui si formano le
coscienze, si coltivano i valori e si costruisce il futuro, venga trasformata in
terreno fertile per la diffusione di ideologie militariste e per l’orientamento
dei giovani alla guerra”, scrivono i genitori. “Nell’attuale scenario sociale e
politico stiamo assistendo alla normalizzazione dell’educazione alla guerra in
un clima sempre più preoccupante. Il generale Masiello ha recentemente affermato
che l’esercito è fatto per prepararsi alla guerra. Parole che risuonano come un
monito inquietante. Se questa è la prospettiva delle istituzioni militari, quale
messaggio viene trasmesso ai giovani attraverso progetti di orientamento
scolastico a cura delle forze armate?”.
“Ogni guerra è una sconfitta per l’umanità”, si legge ancora nella lettera
inviata alla dirigente del liceo “Piccolo”. “La guerra è morte, distruzione,
sofferenza indicibile e non può mai essere presentata come una soluzione ai
conflitti. La scuola ha il compito di insegnare ai giovani l’arte del confronto,
del dialogo e della comprensione reciproca. Dovrebbe essere un ambiente in cui
si promuove la cultura della pace, della diplomazia e del rispetto delle
differenze. Ogni tentativo di introdurre attività dal sapore militarista rischia
di minare questi obiettivi fondamentali”.
“Non si può permettere che scuole e studenti diventino un bacino di reclutamento
o un veicolo di consenso per attività militari. La Costituzione italiana
all’art. 11 afferma chiaramente che l’Italia ripudia la guerra come strumento di
offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle
controversie internazionali. Questa non è una frase vuota ma un principio
fondamentale che deve guidare ogni scelta educativa. Ogni studente ha diritto ad
un’educazione che lo formi come cittadino consapevole, critico e capace di
contribuire ad un mondo migliore. Non come futuro soldato di conflitti che
arricchiscono pochi e distruggono le vite di molti. La scuola è il cuore
pulsante della società e deve restare uno spazio di pace”.
Il liceo “Piccolo” di Capo d’Orlando aveva ospitato una conferenza degli
ufficiali del 24° Reggimento “Peloritani” di Messina pure il 22 febbraio 2024.
Anche in quell’occasione erano state presentate agli studenti le scuole militari
“Nunziatella” e “Teulié” ed erano state fornite “informazioni” sulla storia dei
reparti e sulle possibilità occupazionali nell’Esercito italiano.
Il passato del 24° Reggimento “Peloritani” di Messina è tutt’altro che glorioso.
Dopo la sua costituzione, nel 1935 fu inviato dal governo fascista di Benito
Mussolini in Africa Orientale per combattere sul fronte somalo a Neghelli e
Ogaden e sferrare poi l’attacco da sud contro l’Etiopia. Durante la Seconda
guerra mondiale, i reparti del 24° furono trasferiti sul fronte greco-albanese
per poi “presidiare” la sanguinosa occupazione nazifascista della Grecia. Dopo
l’8 settembre 1943 il Reggimento fu sciolto nel Peloponneso. Ricostituito
nell’Italia Repubblicana, il 24° è stato impegnato nelle controverse missioni
delle forze armate italiane in Libano e Kosovo e, negli ultimi due anni, in due
campagne militari in Ungheria. Queste ultime sono state effettuate nell’ambito
dell’Operazione Forward Land Forces promossa dalla NATO in funzione anti-russa:
i militari del Reggimento peloritano hanno operato - e operano attualmente - in
territorio ungherese in uno dei quattro nuovi Gruppi di Battaglia multinazionali
che l’Alleanza Atlantica ha costituito in Europa orientale dopo lo scoppio del
conflitto russo-ucraino, insieme alle forze armate di Croazia, Ungheria e Stati
Uniti d’America.
Le preoccupazioni espresse dai genitori degli studenti del Liceo “Piccolo”
appaiono più che legittime e giustificate anche alla luce delle dichiarazioni
espresse dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito italiano, il generale Carmine
Masiello, nelle stesse ore in cui gli ufficiali del 24° Reggimento promuovevano
la carriera militare tra i giovani di Capo d’Orlando.
Intervenendo alla conferenza “Uno sguardo verso l’alto. Nel campo di battaglia
del Futuro”, promossa dall’Esercito a Roma con lo scopo di “approfondire le
esigenze trasformative del settore militare-industriale, alla luce delle lezioni
apprese dai conflitti russo-ucraino e mediorientale”, il generale Masiello ha
lanciato un “accorato appello” sottolineando “l’urgente necessità di un
programma di riarmo consistente per colmare le lacune delle forze armate
italiane”.
Il Capo di Stato Maggiore ha lanciato un monito sulla gravità dell’odierna
situazione internazionale: “Non possono rischiare solo soldati, piloti e
marinai. Perché semmai si andasse in guerra, non solo le forze armate vanno in
guerra, ma l’Italia intera (…) Dobbiamo modernizzare le forze armate, dotandole
di tecnologie all’avanguardia per affrontare le sfide del futuro. In
quest’ottica invito l’industria e il mondo accademico a collaborare strettamente
con l’Esercito, promuovendo una rivoluzione culturale che favorisca
l’innovazione e l’efficienza”.
L’Italia va alla guerra, dunque, e servono urgentemente armi, mezzi e carne da
cannone. Scuole e università vanno convertite – rapidamente - in centri di
formazione e consenso della “cultura della guerra” tra le nuove generazioni…
Articolo pubblicato su Stampalibera.it il 27 marzo 2025,
https://www.stampalibera.it/2025/03/27/orientamento-alla-guerra-in-un-liceo-di-capo-dorlando-messina-ma-i-genitori-dicono-no/?fbclid=IwY2xjawJYcOZleHRuA2FlbQIxMQABHVzjIM_L2hkho0UWSXdi2ipRIb-vevVTjrWP14v94sFaY3gtdcf-PmaFmQ_aem_BBsvGUXIK6IIBap8JoqDVg
Opportunità in Uniforme: Testimonianze a Confronto tra USA e Italia. E’ stato
questo il tema dell’incontro svoltosi martedì 25 marzo nell’aula magna
dell’Istituto Professionale di Stato per i Servizi di Enogastronomia e
Ospitalità Alberghiera “Giovanni Falcone” di Giarre, Catania.
“Nell’ambito delle attività dell’ampliamento dell’offerta formativa e di
orientamento, in particolare del progetto Chat with US, l’incontro si propone di
sottolineare le opportunità lavorative offerte dalle forze dell’ordine”, riporta
la circolare a firma della dirigente dell’istituto alberghiero, professoressa
Monica Insanguine. “I protagonisti condivideranno la loro esperienza, che va ben
oltre il ruolo di militari: raccontando sfide, sacrifici e vittorie,
esploreranno anche il lato umano di una carriera che implica resilienza,
determinazione e un forte senso del dovere”.
In occasione dell’incontro-conferenza con gli esponenti delle forze armate, è
stato imposto ai partecipanti (gli studenti delle classi IV del “Falcone”) –
letteralmente - di “indossare l’uniforme del percorso di appartenenza”. “Al
termine dell’incontro sarà allestito un light lunch per gli ospiti intervenuti”;
conclude la dirigente. “Sarà cura dei responsabili di sede sostituire le docenti
coinvolte”.
Per comprendere cosa e chi si nasconde dietro la formula-progetto Chat with US
basta leggere una seconda circolare a firma della preside Insanguine, pubblicata
una quindicina di giorni fa. “Nell’ambito del progetto PTOF Chat with U.S. che
prevede la collaborazione con il programma di volontariato linguistico,
culturale e civico denominato Community Relations della Base Marina Militare
Americana di Sigonella, venerdì 14 marzo 2025 si svolgerà, presso la sede di
Giarre, un incontro linguistico-comunicativo con la Dott.ssa Drobina”, vi si
legge. “L’incontro finalizzato all’interazione linguistica sulla tematica
Healthy Nutrition: the Mediterranean diet, the Food Pyramid and Nutrients con
attività appositamente programmate e sviluppate in preparazione all’incontro e
vedrà coinvolte tutte le classi del corso di istruzione per adulti”.
“La dottoressa Drobina sarà accompagnata dal responsabile Relazioni Esterne
della NAS Americana di Sigonella, Dott. Alberto Lunetta, che coordina le
attività di volontariato dei militari americani in Sicilia”, prosegue la
circolare della dirigente. “E’ previsto un coffee break. La segreteria
predisporrà gli opportuni ordini di servizio per il personale ATA coinvolto
affinché sia assicurato il decoro degli ambienti scolastici fruiti dagli ospiti.
Si richiede la presenza di un assistente tecnico di Informatica…”.
Uno dei più prestigiosi istituti alberghieri della Sicilia si rivolge dunque
alla Naval Air Station di Sigonella (quartier generale della Marina e
dell’Aeronautica degli Stati Uniti d’America per le operazioni di guerra in
Europa orientale, Africa e Medio Oriente) per fornire ai propri studenti le
dovute informazioni sulla rilevanza nutrizionale della dieta mediterranea.
Peccato che appena un anno fa la popolare trasmissione Rai Presa diretta aveva
dedicato un servizio ai disturbi alimentari negli USA, documentando come in
questo paese l’obesità sia ormai una vera epidemia: “il 42% dei cittadini
statunitensi sono obesi e il 31% in sovrappeso”. Fatale attrattiva pedagogica
dei marines a stelle e strisce…
All’istituto alberghiero siciliano sono di casa però anche gli altri “inquilini”
della grande base di Sigonella, i militari del 41° Stormo dell’Aeronautica
Militare italiana. Per oggi mercoledì 26 marzo, nella sede distaccata di
Riposto, si terrà un’iniziativa riservata agli studenti delle classi V sulla
“diffusione della Cultura Aeronautica”. “Nell’ambito delle attività di
orientamento in uscita, vista la proposta dell’Associazione Arma Aeronautica –
Aviatori d’Italia, sezione di Acireale, gli studenti parteciperanno ad un
incontro informativo sulla Cultura Aeronautica e sui relativi sbocchi
professionali”, riporta l’apposita circolare. “Gli studenti raggiungeranno
l’auditorium con i docenti della 2^ ora e vigileranno secondo il loro orario di
servizio…”.
Meno di un anno fa, il 4 aprile 2024, l’Istituto alberghiero “Giovanni Falcone”
aveva ospitato le mogli di alcuni ufficiali in forza alla Marina degli Stati
Uniti d’America (first lady la signora Kerry Collins, moglie del contrammiraglio
Brad Collins, comandante della Regione Navale Europa, Africa Centrale e delle
forze aeronavali USA) per “apprezzare da vicino l’offerta formativa della
scuola presso il quale i militari statunitensi svolgono da diversi anni attività
di volontariato linguistico”, così come riportato enfaticamente dagli organi di
stampa locali. “Si è trattato di un momento che ha consolidato ulteriormente il
legame di amicizia, dialogo interculturale e collaborazione tra gli Stati Uniti
d’America e l’Italia che la base statunitense promuove grazie al progetto di
buon vicinato della Marina USA. L’evento ha rappresentato un momento
significativo nella promozione dello scambio culturale tra gli Stati Uniti
d’America e l’Italia, evidenziando il ruolo fondamentale che istituzioni come
l’Istituto Alberghiero Falcone di Giarre e la base NAS Sigonella svolgono nel
rafforzare i legami e la cooperazione tra le due nazioni”.
Da oltre dieci anni i marines di Sigonella sono pure ospiti dell’IPSSEOA di
Giarre in occasione del Thanksgiving Day (il Giorno del Ringraziamento che si
celebra annualmente negli Stati Uniti il quarto giovedì di novembre
per commemorare il “grazie” dei Padri Pellegrini per il cibo abbondante ricevuto
dopo lo sbarco nelle colonie d’oltreoceano). In questo giorno i militari
condividono con i docenti e gli studenti del “Giovanni Falcone” i piatti tipici
della festività: tacchino con farcitura salsa gravy e ai mirtilli rossi,
carotine glassate, purea di patate dolci, fagiolini stufati, pannocchie e torta
di zucca. Abbondanza in linea con la “dieta mediterranea” di Chat con US…
Articolo pubblicato in Stampalibera.it il 26 marzo 2025,
https://www.stampalibera.it/2025/03/26/chat-with-us-il-falcone-di-giarre-istituto-alberghiero-dei-marines-usa-di-sigonella/
L’esercito brasiliano si addestra in una delle principali infrastrutture
militari della Puglia in vista dell’acquisizione di uno dei “gioielli” di guerra
prodotti dalle industrie italiane, l’autoblindo cacciacarri “Centauro II”. Lo
Stato Maggiore del Brasile ha reso noto che il 3 marzo 2025 ha preso il via
nella città di Lecce, presso la Scuola di Cavalleria dell’Esercito, il Corso di
formazione alla guida del Centauro II con la partecipazione di 14 militari delle
forze terrestri.
“Le attività addestrative hanno lo scopo di qualificare i futuri operatori ed
istruttori brasiliani all’impiego del nuovo veicolo blindato da ricognizione e
combattimento”, riportano i vertici dell’Esercito brasiliano. “Il corso rientra
nel ambito delle azioni del Programma Strategico delle Forze Corazzate e durerà
approssimativamente otto settimane. Quanto rientrerà in Brasile, il personale
militare sarà assegnato al Centro di Addestramento Corazzato e presso le Unità
che riceveranno la nuova piattaforma blindata, con lo scopo di applicare le
conoscenze acquisite in nuove attività addestrative e nel loro impiego per la
difesa della Patria”. (1)
Il cacciacarri “Centauro II” è stato sviluppato dal CIO - Consorzio Iveco-Oto
Melara (joint venture tra i gruppi Iveco Defence Vehicles e Leonardo SpA) come
successore del “Centauro B1”. Con un peso approssimativo di 30 tonnellate, il
blindato 8×8, interamente digitalizzato, può trasportare fino ad otto fanti ed è
armato con un cannone da 120 mm compatibile con il munizionamento standard NATO
di ultima generazione. Il “Centauro II” è già stato ordinato dall’Esercito
italiano (ad oggi 150 unità). Le forze terrestri brasiliane prevedono l’acquisto
di 98 unità con il relativo supporto logistico e un sistema di simulazione.
Secondo Ares Difesa il contratto relativo al primo lotto di produzione di sette
blindati dovrebbe essere perfezionato con il Consorzio Iveco-OTO Melara in
occasione della kermesse delle industrie belliche LAAD – Latin America Aerospace
and Defence 2025 che si terrà a Rio de Janeiro dall’1 al 4 aprile 2025. I primi
“Centauro II” saranno allestiti in Italia; seguirà poi la produzione presso gli
stabilimenti di Iveco Defense Vehicles di Sete Lagoas (area metropolitana di
Belo Horizonte), nello Stato di Minas Gerais. (2)
Il Comando logistico dell’Esercito brasiliano ha già ricevuto due prototipi del
blindato, rispettivamente il 17 agosto e il 2 settembre 2024. I mezzi da
combattimento sono stati sottoposti a test presso il Centro di Valutazione di
Rio de Janeiro e il Campo di Istruzione di Rosário do Sul (Stato di Rio Grande
do Sul); essi si trovano attualmente in revisione presso lo stabilimento Iveco
di Sete Lagoas. (3)
L’Esercito brasiliano ha scelto il mezzo da guerra italiano dopo un concorso
internazionale finalizzato all’acquisizione di un “veicolo da combattimento
corazzato da cavalleria media 8X8” a cui hanno partecipato numerose aziende
belliche europee e del continente americano e l’holding cinese Norinco. La
decisione è stata formalizzata con una nota del Comando logistico del 25
novembre 2022. L’importo della commessa dei 98 “Centauro II” dovrebbe sfiorare
il miliardo di euro.
Il Consorzio Iveco–Oto Melara ha offerto come “compensazione” il trasferimento
di tecnologie in diverse aree, investimenti nell’Industria materiale militare
brasiliana (IMBEL) per la produzione di munizioni da 120 mm, e un accordo con la
società AEL Sistemas SA per lo sviluppo del simulatore e la nazionalizzazione
dei componenti elettronici. Con quartier generale e stabilimenti a Porto Alegre
(Rio Grande do Sul), AEL Sistemas è controllata per il 25% del capitale
azionario da Elbit Systems Ltd., uno dei principali gruppi industriali
aerospaziali e missilistici di Israele. (4)
Il primo blindato cacciacarri “Centauro II” assemblato in Brasile sarà
consegnato entro la fine del 2027, mentre la produzione delle restanti unità
dovrebbe concludersi nel 2038. I mezzi da guerra sono destinati alla 1^ Brigata
di Cavalleria Meccanizzata di Santiago (Rio Grande do Sul), alla 4^ Brigata
appartenente al Comando Militare Occidentale (Campo Grande) e alla 1^ Brigata
Fanteria Giungla di Boa Vista (Roraima). (5)
“L’aggiudicazione della commessa in Brasile dimostra l’eccellenza dell’industria
italiana nel mondo”, ha enfatizzato il 26 novembre 2022 il ministro della
Difesa, Guido Crosetto. “Rivolgo un plauso al segretariato generale della Difesa
e all’ambasciata italiana in Brasile per aver saputo rappresentare al meglio la
Nazione”, ha aggiunto il ministro, riferendosi nello specifico alla visita
istituzionale nel Paese sudamericano, due mesi prima, di una delegazione guidata
dall’allora Segretario della Difesa e direttore nazionale degli armamenti, il
generale Luciano Portolano. (6)
A Brasilia, i militari italiani incontrarono il ministro della Difesa Paulo
Sergio e i massimi vertici dell’Esercito, dell’Aeronautica e della Marina
Militare. “Nel corso dei lavori sono stati discussi temi riguardanti la
partecipazione ad attività congiunte di cooperazione scientifica e tecnologica
nonché della promozione e scambio di conoscenze ed esperienze tra le industrie
nazionali della Difesa”, riportava l’Ufficio stampa del Ministero della Difesa
italiano. “Le autorità brasiliane hanno espresso un vivo interesse e reiterato
l’apprezzamento nei confronti delle eccellenze delle tecnologie e dei prodotti
delle industrie italiane del comparto aerospazio, difesa e sicurezza, nel
particolare quelli sviluppati nei domini spazio e cyber; terrestre – in
particolare per il nuovo veicolo blindato 8x8 per il quale c’è un interesse per
l’acquisizione di un lotto di 98 esemplari entro il 2026, eventualmente da
estendere ad ulteriori unità negli anni a venire -; marittimo, con
gli off-shore e in-shore patrol vessel, sistemi navali contro-mine e sistemi di
comando e controllo; aereo, con riferimento al jet da addestramento
avanzato/fighter attack e alla possibile offerta formativa presso le sedi
dell’International Flight School in Italia (ancora in Puglia, a Galatina-Lecce e
in Sardegna a Decimomannu, nda)”. (7)
Il programma brasiliano di acquisizione dei “Centauro II”, nonostante l’enfasi
espressa dalle autorità di governo italiane, è stato tutt’altro che semplice. La
scelta di destinare oltre 5 miliardi di real per i nuovi blindati è stata
duramente contestata da un’azione popolare presentata dell’avvocato Charlles
Capella de Abreu, “finalizzata a fare luce sulla compravendita in questione, per
valutare eventuali irregolarità sull’acquisto”. La Corte Regionale della 1°
Regione del Paese sudamericano aveva accolto le contestazioni a fine novembre
2022 decretando la sospensione del processo di acquisizione dei mezzi da guerra.
“In questo contesto si vede chiaramente che l’atto in questione non risponde ai
presupposti di convenienza e opportunità”, decretava il giudice della Corte
Regionale, Wilson Alves de Souza. “E’ evidente una mancanza di razionalità, una
divergenza di finalità, illegalità e financo di elementare buon senso. Perché
non c'è altro modo per classificare questa operazione quando, mentre si tagliano
i bilanci dell’istruzione e della sanità per mancanza di fondi, si intende
acquistare armi in tempo di pace”. (8) Ciononostante, con decisione emessa il 9
dicembre 2022, la Corte Superiore di Giustizia del Brasile ha autorizzato la
prosecuzione del procedimento di acquisto dei “Centauro II”, annullando la
decisione della Corte Regionale Federale con la motivazione che “la sospensione
del procedimento arreca grave danno all’ordine pubblico e alla sicurezza, in
considerazione delle esigenze strategiche dell’Esercito”. (9)
Opportuno evidenziare che un anno prima della decisione di affidare la commessa
dei blindati cacciacarri alle aziende italiane, l’addetto militare
dell’Ambasciata del Brasile in Italia, il colonnello Sérgio Alexandre de
Oliveira, si era recato in visita ufficiale presso la Scuola di Cavalleria di
Lecce (9-11 novembre 2021). “Nel corso della visita sono state illustrate le
attività didattiche svolte presso la scuola durante i corsi come anche lo
specifico addestramento degli ufficiali e sottufficiali dell’arma di cavalleria
delle forze italiane”, spiegava il corpo diplomatico brasiliano. “Durante
l’attività sono state visitate le unità di questo centro d’istruzione e il museo
che raccoglie le tradizioni della cavalleria e della meccanizzazione
dell’Esercito Italiano”. (10) Oggi presso il Polo Blindo corazzato di Lecce,
operativo dal 1991, prende il via la formazione e l’addestramento degli
ufficiali brasiliani destinati al collaudo e all’impiego dei “Centauro II”.
Note
1)
http://www.epex.eb.mil.br/index.php/ultimas-noticias/2344-militares-do-exercito-brasileiro-participam-de-curso-de-capacitacao-da-viatura-centauro-ii
2)
https://aresdifesa.it/corso-di-addestramento-a-lecce-per-il-personale-brasiliano-delle-centauro-ii/
3)
https://aresdifesa.it/centauro-ii-in-brasile-completata-laccettazione-dei-prototipi/
4)
https://web.archive.org/web/20160819231937/http://www.ael.com.br/ing/noticias.php?cd_publicacao=19
5)
https://aresdifesa.it/il-centauro-ii-trionfa-in-brasile-98-esemplari-per-lexercito-brasileiro/
6)
https://formiche.net/2022/11/blindati-italiani-in-sud-america-il-centauro-ii-conquista-il-brasile/#content
7)
https://www.difesa.it/sgd-dna/notizie/cooperazione-militare-piu-stretta-tra-italia-e-brasile/30893.html
8)
https://www.rainews.it/articoli/2022/12/centauro-discordia-commessa-milionaria-esercito-brasiliano-4309ef64-a0d5-42d9-8fc3-00346fb521fc.html
9)
https://www.analisidifesa.it/2022/12/dalla-corte-brasiliana-via-libera-al-centauro-2-firmato-il-contratto-col-cio/
10)
https://adiexitalia.org/index.php/it/ultime-notizie/259-visita-a-escola-de-cavalaria-do-exercito-italiano-2
Articolo pubblicato in Pagine Esteri il 17 marzo 2025,
https://pagineesteri.it/2025/03/17/america-latina/armi-lesercito-brasiliano-addestrato-in-puglia-sui-blindati-italiani/
Il gruppo italiano Leonardo SpA delocalizza nel continente africano la
produzione di elicotteri da guerra.
La controllata Leonardo Helicopters sta per avviare in Algeria l’assemblaggio
dei velivoli AgustaWestland AW139M dopo aver ottenuto una commessa dalle forze
armate di un paese africano di cui non è stata divulgata l’identità.
Secondo l’autorevole Aviation Week l’azienda italiana realizzerà sette
elicotteri medi bimotore AW139M presso lo stabilimento inaugurato recentemente
presso l’aeroporto di Ain Arnat, nella provincia di Sétif (Algeria
nord-orientale).
Esso è di proprietà della joint venture creata il 25 marzo 2019 da Leonardo ed
EPIC/EDIA (Etablissement Public de Caractère Industriel/Etablissement de
Developement des Industries Aeronautiques), azienda a capitale pubblico sotto il
controllo del Ministero della Difesa che opera in campo industriale-aeronautico
militare.
“Il contratto attiverà il processo di avvio della linea di produzione di
elicotteri in Algeria, come ci è stato riferito ufficialmente in occasione
dell’esposizione di velivoli aerei a Dallas, l’11 marzo scorso”, riporta
Aviation Week.
“Dopo che sarà operativa la linea di assemblaggio, i primi due AW139M saranno
consegnati entro due anni, impiegando le capacità locali anche per la loro
manutenzione. Lo stabilimento di Leonardo di Verigiate, nei pressi di Milano,
fornirà i kit di assemblaggio”.
Secondo quanto riferito dai manager di Leonardo al settimanale specializzato nel
settore aerospaziale, il nuovo impianto di Ain Arnat sarà utilizzato per la
produzione di altri modelli di elicotteri destinati all’esportazione a diversi
paesi africani.
In questo modo Leonardo rafforzerà la propria presenza nel continente
diversificando la sua rete produttiva. Ad oggi gli elicotteri AgustaWestland
sono stati venduti alle forze armate di Algeria, Angola, Costa d’Avorio,
Egitto, Libia, Kenya, Marocco e Nigeria.
Quello di Ain Arnat sarà il secondo polo di assemblaggio di Leonardo fuori
dall’Italia, dopo quello di Filadelfia (USA). I piani di sviluppo prevedono
ordini per una settantina di velivoli, una cinquantina dei quali destinati al
mercato algerino. Il Ministero della Difesa di Algeri si è impegnato a
contribuire finanziariamente nei prossimi anni a favore dell’impianto
industriale.
L’accordo tra Leonardo ed EPIC/EDIA del 2019 prevede che il gruppo italiano
segui l’assemblaggio, la vendita e la fornitura di assistenza degli
elicotteri AgustaWestland. La joint venture fornirà ai clienti anche servizi
post-vendita come riparazione e revisione, addestramento e sviluppo di capacità
tecnologiche nel campo della produzione di materiali aeronautici.
L’elicottero multi-missione AW139M è la versione militare del velivolo Agusta
Westland AW139, già venduto ad oltre 270 clienti di 90 paesi a partire del 2004,
anno della sua certificazione.
L’AW139 ha una velocità di crociera di 306 Km/h e un’autonomia di volo fino a
1.000 chilometri.
“L’AW139M è molto potente e versatile, veloce e spazioso e può ospitare fino a
15 passeggeri”, riporta Ares Difesa. “Il velivolo assolve ad un’ampia gamma di
missioni in ogni condizione meteo ed ambientale, quali trasporto tattico di
truppe, supporto in teatro operativo e logistico, comando e controllo, ricerca e
soccorso in combattimento (CSAR), pattugliamento marittimo. Uno dei suoi pregi è
rappresentato dalla possibilità di cambiare la configurazione interna in tempi
particolarmente rapidi a seconda delle esigenze di missione”.
Il programma di sviluppo della produzione industriale di Leonardo in Algeria
prese il via nell’agosto 2016 dopo la firma di un accordo di cooperazione con le
autorità militari locali. Inizialmente si prevedeva l’avvio della linea di
assemblaggio nel 2021, ma la pandemia da COVID-19 causò un lungo stop al piano
produttivo.
Nel novembre 2022, durante la 13^ sessione del Comitato bilaterale per la difesa
Italia-Algeria, le due parti concordarono di finalizzare entro un anno l’accordo
di produzione degli elicotteri AW139M. I militari algerini espressero inoltre
l’interesse ad acquistare un certo numero di elicotteri d’attacco AW249.
Un passo decisivo per l’avvio della linea di assemblaggio in Algeria fu compiuto
in occasione della visita ufficiale nel paese nordafricano – il 25 maggio 2023 -
di una delegazione delle forze armate italiane, guidata dall’allora Segretario
generale della Difesa e Direttore nazionale degli armamenti, generale Luciano
Portolano, oggi Capo di Stato Maggiore della Difesa.
In quell’occasione la delegazione italiana si recò in compagnia di alcuni
dirigenti di Leonardo presso lo stabilimento industriale di Ain Arnat.
Il gruppo Leonardo ha già ottenuto in Algeria altre importanti commesse nel
settore militare. Nel gennaio 2008 le controllate SELEX Sistemi Integrati ed
Elsag Datamat firmarono un contratto del valore di 230 milioni di euro con la
Gendarmeria Nazionale per la fornitura di apparati e sistemi per la
sorveglianza, il controllo e la sicurezza, supportati da una rete di
comunicazione per l’integrazione delle differenti tecnologie.
Nel periodo compreso tra il 2010 e il 2016 il gruppo italiano ha fornito alle
forze armate, di polizia e alla gendarmeria algerine una settantina di
elicotteri di differente tipologia, per un importo complessivo di 1 miliardo e
300 milioni di dollari (8 velivoli AW101, 24 AW109, 8 AW119 Koala per
l’addestramento dei piloti, 20 AW139 e 10 Super Lynx).
Leonardo ha consegnato pure una partita di cannoni OTO Melara 127/64 LW per
armare le nuove fregate della classe Meko A200 della Marina militare algerina,
realizzate in Germania a partire del 2016 dal gruppo ThyssenKrupp Marine
Systems.
Articolo pubblicato in Africa ExPress il 23 marzo 2025,
https://www.africa-express.info/2025/03/23/venti-di-guerra-ora-leonardo-assembla-elicotteri-in-africa/
Mentre Washington sembra voler sganciarsi progressivamente dal conflitto
russo-ucraino, buona parte dei paesi europei della NATO continuano a sostenere
le operazioni belliche delle autorità di Kiev. Tra i più attivi partner UE
dell’Ucraina spicca in particolare l’Italia del governo Meloni-Crosetto-Tajani.
Come rilevato dagli analisti di ItaMilRadar che effettuano il monitoraggio dei
voli militari in Italia e nell’area mediterranea, nelle notti del 17 e del 21
marzo un aereo spia CAEW Gulfstream E.550 (registrato con la matricola MM62293),
in forza al 14° Stormo dell’Aeronautica Militare ha effettuato due operazioni
top secret sui cieli della Romania orientale e nel Mar Nero.
In particolare l’operazione effettuata il 17 marzo ha coinciso temporalmente con
il pesante attacco aereo russo contro la città di Odessa. Il velivolo italiano
ha operato congiuntamente con un aereo d’intelligence Boeing RC-135W della Royal
Air Force decollato dallo scalo britannico di Waddington e con un Gulfstream 650
“Artemis” dell’Esercito USA in missione SIGINT (raccolta e intercettazione di
informazioni e dati di intelligence) ai confini tra Ucraina, Romania e Moldavia.
Il velivolo CAEW Gulfstream E.550 aveva raggiunto l’area del Mar Nero anche il 4
marzo scorso. Come rileva ItaMilRadar nelle prime tre settimane di marzo
l’Aeronautica italiana ha effettuato tre missioni in vicinanza del fronte di
guerra russo-ucraino “dopo un lungo periodo in cui non era stata registrata
alcuna attività nella regione”.
Tutte le missioni dell’aereo CAEW (Conformal Airborne Early Warning) del 14°
Stormo dell’Aeronautica hanno preso il via dalla base di Pratica di Mare (Roma).
Basato sulla piattaforma del jet sviluppato dall’azienda statunitense Gulfstream
Aerospace, appositamente modificato e potenziato dalla israeliana Elta Systems
Ltd. (società del gruppo IAI), il velivolo in dotazione all’Aeronautica italiana
non è semplicemente un “radar volante”, ma possiede anche compiti di “gestione”
delle missioni alleate nei campi di battaglia e di disturbo delle emissioni
elettroniche “nemiche”.
Il sofisticato velivolo in dotazione all’Aeronautica italiana ha fatto il suo
debutto nelle aree di conflitto l’8 marzo 2022 con una missione nello spazio
aereo della Romania fino ai confini con Moldavia e Ucraina. Da allora i
Gulfstream E.550 di Pratica di Mare sono stati uno degli attori più richiesti
dai comandi NATO che coordinano le operazioni di sorveglianza e “contenimento”
dei reparti di guerra della Federazione russa in territorio ucraino e nel Mar
Nero.
Sempre sabato 22 marzo ItaMilRadar ha tracciato il volo di un grande aereo cargo
Boeing KC-767A (reg. MM62228) dell’Aeronautica da Pratica di Mare fino allo
scalo aereo di Rzeszow (Polonia orientale), dove gli alleati del governo ucraino
hanno allestito un grande hub logistico in cui convergono gli aiuti militari
(munizioni, sistemi d’arma, blindati, ecc.) destinati alle forze armate di Kiev.
L’aereo cargo è decollato da Pratica di Mare alle ore 8.24 ed è rientrato in
Italia alle 15.30 circa. Prima di dirigersi verso la Polonia orientale il Boeing
KC-767A ha effettuato uno scalo tecnico di un’ora presso l’aeroporto di
Villafranca Verona, molto probabilmente per ricevere a bordo un nuovo pacchetto
di “aiuti militari” italiani all’Ucraina. “L’esatta natura del carico dell’aereo
è sconosciuto, ma l’Italia è un forte supporter dell’Ucraina nella sua guerra
contro la Russia e ha già fornito aiuti militari e umanitari per miliardi di
dollari”, spiegano gli analisti di ItaMilRadar.
Un altro Boeing KC-767A dell’Aeronautica Militare italiana (reg. MM62227) aveva
effettuato due voli sulla rotta Pratica di Mare - Rzeszów nella giornata del 13
marzo 2025. Il velivolo ha una capacità di trasporto fino a 25 tonnellate di
carico bellico.
Lo scorso 11 febbraio lo scalo militare di Amendola (Foggia), sede del 32°
Stormo dell’Aeronautica Militare, ha ospitato l’”F-35 Air Chiefs Meeting”,
l’incontro che riunisce periodicamente i Capi delle Forze Aeree delle Nazioni
che impiegano il cacciabombardiere (a capacità nucleare) di 5ª generazione F-35,
e di quei Paesi che hanno comunque formalizzato la volontà di dotarsene.
L’evento è stato promosso dal Comando dell’Aeronautica Militare degli Stati
Uniti d’America in Europa e in Africa e ha visto la partecipazione dei vertici
dei Comandi aerei di Belgio, Germania, Danimarca, Svizzera, Grecia, Regno Unito,
Canada, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, Finlandia e
finanche di Israele che ha utilizzato negli ultimi mesi i caccia F-35 contro
Gaza e nei raid contro Siria, Libano e Yemen.
“Obiettivo del meeting ad Amendola è stato quello di rafforzare
l’interoperabilità e l’integrazione tra le Forze Aeree di tutti i Paesi che
impiegano o impiegheranno in Europa e nel mondo il velivolo di 5ª generazione,
per massimizzare il ritorno in termini di capacità operative esprimibili”,
riporta la nota emessa dall’Ufficio stampa dell’Aeronautica Militare italiana.
“Gli Air Chief ospiti presso il 32° Stormo si sono confrontati sui temi della
condivisione delle informazioni, del supporto tecnico operativo reciproco, dei
metodi per migliorare l’operatività, l’interoperabilità e l’integrazione con gli
assetti di 4ª generazione, allineando le prospettive sulle sfide comuni, fra cui
la deterrenza che i Paesi F-35 User in modo combinato possono garantire contro
le minacce comuni”.
Nel corso del vertice dei Capi delle aeronautiche militari ad Amendola è stata
vagliata la possibilità di incrementare l’interoperabilità anche nell’ambito
manutentivo e della logistica dei cacciabombardieri di quinta generazione.
“L’F-35 Air Chiefs Meeting ha confermato la sua rilevanza strategico-operativa,
garantendo negli incontri a cadenza di massima semestrale un forum per
monitorare i progressi delle iniziative che vengono presentate dai warfighter e
fornire indirizzi strategici-operativi condivisi”, aggiunge l’Aeronautica
Militare italiana. “L’evento fornisce altresì la possibilità di condividere
tutte le lezioni apprese nel corso degli anni di operazioni F-35, le sfide da
affrontare e le soluzioni da individuare, mettendo a sistema tutte le competenze
e le esperienze dei Paesi partecipanti in un costante dialogo costruttivo,
sempre teso a garantire la massima interoperabilità e l’espressione delle
capacità operative del sistema d’arma”.
Articolo pubblicato in Pagine Esteri il 6 marzo 2025,
https://pagineesteri.it/2025/03/06/mondo/laeroporto-di-amendola-capitale-mondiale-degli-f-35-ce-pure-israele/
Domenica 23 febbraio il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha
ricevuto in pompa magna il presidente degli Emirati Arabi Uniti, sceicco Mohamed
bin Zayed Al Nahyan, in visita di Stato, "intrattenendolo successivamente a
pranzo".
Al banchetto presenti pure il presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La
Russa, il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, la presidente
del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, il ministro degli Affari esteri e
della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, ed il presidente della Corte
costituzionale, Giovanni Amoroso.
Nel corso della visita di Stato in Italia, lo sceicco Mohammed bin Zayed Al
Nahyan ha firmato con il ministro della Difesa, Guido Crosetto, un Accordo di
cooperazione nel settore della Difesa Italia-Emirati.
“Questa firma rappresenta un passo concreto per intensificare la nostra
collaborazione con gli Emirati Arabi Uniti, Paese a cui siamo legati non solo da
una fortissima amicizia ma anche da una comune visione ed impegno condiviso per
la stabilità e la sicurezza globale", ha dichiarato Crosetto. "Anche nel
settore della Difesa è fondamentale collaborare e far crescere insieme le
nostre Forze Armate, oltre a instaurare una partnership strategica per
l’industria italiana di settore”.
A enfatizzare l'Accordo di cooperazione bilaterale anche lo Stato maggiore della
Difesa. "Si consolida il ruolo degli Emirati come partner chiave dell’Italia
nella regione del Golfo", spiegano i massimi vertici militari nazionali.
"L’intesa tra Italia ed Emirati Arabi Uniti prevede infatti un’ampia
collaborazione non solo in ambito militare, ma anche a livello industriale, con
l’obiettivo di rafforzare ulteriormente i legami tra i due Paesi nel settore
della difesa e della sicurezza".
Con la benedizione di Mattarella - noto per le esternazioni sul diritto
internazionale solo quando esso conviene al sistema finanziario-industriale
d'Italia - si rafforza la partnership con un paese che ha seminato morte e
distruzione in Yemen insieme ad un altro grande "amico" dell'establishment
nazionale, l'Arabia Saudita.
Grandi affari ancora per Leonardo, Fincantieri, Elt Group, ecc. ecc.
Il Regno del Marocco si conferma come il maggiore cliente arabo del complesso
militare industriale di Israele.
Secondo quanto rivelato dal quotidiano francese La Tribune, le autorità militari
di Rabat avrebbero sottoscritto con la grande azienda bellica Elbit Systems Ltd.
(Haifa) un contratto per la fornitura di 36 semoventi ruotati di artiglieria
ATMOS da 155 mm.
I sistemi di artiglieria saranno montati a bordo dei camion “Tatra” di
produzione ceca, per potersi trasferire e spostare sui campi di battaglia con
una velocità maggiore.
“L’ATMOS o Autonomous Truck Mounted Howitzer System è un sistema molto
flessibile che consente di installare cannoni da 105 mm e 155/39 – 155/52 mm su
telai di diversa provenienza, con cabina blindata per la protezione di
equipaggio ed artiglieri”, ripota il sito specializzato Ares Difesa.
I sistemi di artiglieria ATMOS sono dotati di sofisticati apparati
computerizzati di comando e controllo del fuoco che consentono il caricamento
automatico in grado di erogare fino ad 8 colpi al minuto ed ingaggiare bersagli
entro un raggio di circa 40 km.
I semoventi possono ospitare da due a sei militari di equipaggio. Gli ATMOS sono
avio trasportabili da velivoli come i C-130 “Hercules” prodotti dal colosso
statunitense Lockheed Martin.
Secondo quanto rivelato dal sito internet Army Recognition, la decisione
marocchina di dotarsi del sistema israeliano sarebbe maturata a seguito di una
serie di problemi tecnici riscontrati nel sistema di artiglieria semovente
CAESAR, acquistati dall’azienda KNDS France nel 2022 per un importo di oltre 200
milioni di euro. “Da qui la necessità di individuare un’alternativa più
affidabile ed efficiente come i cannoni di Elbit Systems”, spiega Army
Recognition.
Il sistema ATMOS da 155 mm è impiegato dalle forze armate israeliane dal 2004 ed
ha avuto purtroppo un ruolo di rilievo nelle sanguinose operazioni di
bombardamento contro la Striscia di Gaza a partire del 7 ottobre 2023.
L’ATMOS è stato venduto pure alle forze armate di Azerbaijan, Botswana, Camerun,
Colombia, Danimarca, Filippine, Romania, Ruanda, Thailandia, Uganda e Zambia.
“L’accordo tra le forze armate del Regno del Marocco ed Elbit Sistems, valutato
in centinaia di milioni di dollari, sottolinea l’interesse crescente di Rabat
verso la tecnologia militare di Israele e rafforza i legami nel settore difesa
tra le due nazioni”, commenta il portale Israel Defense.
Secondo il SIPRI, l’autorevole istituto internazionale di ricerca sui temi della
pace di Stoccolma, lo Stato di Israele è divenuto il terzo esportatore di armi e
apparecchiature militari al Marocco, conquistando una fetta del mercato pari al
10% di tutte le acquisizioni del Regno.
Dopo la firma dei cosiddetti “Accordi di Abramo” tesi a normalizzare i rapporti
diplomatici ed economici tra alcuni paesi arabi e Tel Aviv, nel novembre 2021 il
ministro della difesa israeliano Benny Gantz si è recato in visita ufficiale a
Rabat per sottoscrivere un accordo di cooperazione bilaterale nel campo della
difesa, dello scambio di informazioni di intelligence, della cooperazione
industriale, dell’addestramento e della formazione militare.
Nel 2023 l’Aeronautica da guerra marocchina ha ordinato il sistema di “difesa”
aerea e antimissile Barak MX prodotto dalle Israel Aerospace Industries (IAI)
con una spesa di 540 milioni di dollari. Inoltre vennero integrati a bordo dei
cacciabombardieri F-5E una ventina di sistemi radar prodotti da un’altra grande
azienda militare israeliana, Elta Systems.
Il Marocco si è rivolto ad Israele anche per dotarsi dei più avanzati sistemi
aerei a pilotaggio remoto, poi impiegati nella Repubblica Democratica Araba del
Saharawi (l’ex Sahara spagnolo) occupata illegalmente dal 1976.
In particolare nel settembre 2022 le autorità marocchine hanno acquistato 150
droni WanderB e ThunderB dall’azienda BlueBird Aero Systems (stabilimenti e
quartier generale presso l’Emer Hefer Industrial Park, distretto centrale di
Israele).
Recentemente sarebbe stato espresso pure l’interesse di acquistare da BlueBird
le nuove “munizioni vaganti” Spy X (loitering munition, anche note come droni
kamikaze).
Sempre nel 2022 il Marocco ha acquisito il sistema anti-drone SkyLock Dome
prodotto dalla compagnia SkyLock Systems Ltd. di Kefar Sava.
Nel luglio 2024, in piena campagna genocida contro la popolazione palestinese di
Gaza, il Regno del Marocco ha ordinato a Israel Aerospace Industries – IAI due
satelliti ad alta risoluzione OptSat-3000, che saranno messi in funzione nello
spazio entro cinque anni. Il valore della commessa è superiore al miliardo di
dollari.
“I satelliti venduti da IAI saranno in grado di operare in congiunzione con il
sistema satellitare radar italiano denominato COSMO-SkyMed”, spiega il sito
specializzato Israel Defense. E se lo affermano loro non c’è motivo di non
credere all’ennesima connection Roma-Tel Aviv.
Articolo pubblicato in Africa ExpPress il 13 febbraio 2025,
https://www.africa-express.info/2025/02/13/israele-affari-milionari-con-la-difesa-del-marocco/
Le forze armate ucraine puntano ad utilizzare i proventi dei beni russi
congelati dall’Unione europea per acquisire nuovi sistemi di “difesa aera”
prodotti dal complesso militare-industriale italiano.
E’ quanto emerso al vertice dell’11 gennaio 2025 tra il viceministro della
difesa dell’Ucraina, il generale Anatoliy Klochko, ed una delegazione
dell’Agenzia Industrie Difesa (AID), l’ente di diritto pubblico sotto il
controllo del Ministero della difesa italiano.
“L’incontro si è focalizzato principalmente sul potenziale utilizzo dei fondi
derivati dai beni russi congelati, con l’obiettivo di acquistare sistemi di
difesa aerea con il necessario munizionamento, prodotti in Italia”, riporta il
ministero della Difesa ucraino. “Questa iniziativa è parte di uno sforzo
maggiore finalizzato al potenziamento delle capacità difensive dell’Ucraina in
mezzo all’aggressione in corso da parte delle forze russe”.
Alla delegazione ufficiale dell’Agenzia Industrie Difesa, il generale Klochko ha
espresso l’interesse di Kiev di ottenere sistemi di munizionamento di calibro
differente. “Tuttavia è importante per noi conoscerne i costi e i tempi di
consegna, onde assicurare il supporto tempestivo alle forze armate ucraine”, ha
dichiarato il viceministro.
Il program manger di AID, Marcello Mele, dopo aver fonito una panoramica delle
principali attività svolte dall’Agenzia Difesa, ha assicurato la controparte
sulla volontà di rafforzare i meccanismi di collaborazione a supporto
dell’Ucraina, “assicurando sull’uso effettivo delle risorse UE per rafforzare le
capacità difensive ed industriali ucraine”. (2) Le due delegazioni si sono
impegnate ad esplorare per il futuro la possibilità di creare progetti
militari-industriali congiunti.
All’incontro hanno preso parte pure alcuni rappresentanti del Ministero delle
Industrie strategiche e lo staff generale dello Stato Maggiore della difesa
ucraino. Insieme hanno espresso l’intenzione di ottenere dalle autorità romane
batterie aggiuntive del sistema missilistico terra-aria SAMP-T, progettato e
prodotto dal consorzio europeo Eurosam formato da MBDA Italia (sotto il
controllo della holding Leonardo SpA), MBDA Francia e Thales.
L’Ucraina ha ricevuto dall’Italia una prima batteria di SAMP-T nel maggio 2023;
un secondo sistema anti-missile di Eurosam sarebbe stato consegnato invece a
fine 2024. Il SAMP-T viene impiegato principalmente per il controllo dello
spazio aereo e per intercettare e distruggere in volo i missili balistici e da
crociera, i caccia e i droni; esso può tracciare e colpire dozzine di obiettivi
simultaneamente. (3)
“Il sostegno italiano alle forze armate ucraine, avviato sin dall’inizio del
conflitto, si è concretizzato con la fornitura di un ampio ventaglio di
sofisticate tecnologie militari”, ricordano gli analisti del sito specializzato
belga Army Recognition. Oltre ai SAMP-T, l’Italia ha inviato a Kiev i sistemi di
“difesa aerea” anti-missile SkyGuard Aspide (a corto raggio) e Spada (a medio
raggio).
“Il coinvolgimento italiano non si è però limitato alla fornitura dei sistemi di
difesa aerea”, aggiunge Army Recognition. “Sono stati inviati infatti altri
sistemi d’arma, inclusi missili a lungo raggio, armi anti-tank e il relativo
munizionamento. In particolare, l’Italia ha fornito all’Ucraina il sistema
missilistico Storm Shadow, che è stato impiegato con significativo successo
contro obiettivi russi, inclusi quelli in Crimea. I carichi di armi italiane,
pur essendo in gran parte mantenuti top secret, hanno avuto un ruolo chiave
nella risposta internazionale all’invasione russa”. (4)
Il 9 gennaio 2025, due giorni prima del vertice tra i rappresentati della difesa
ucraina e i manager di AID, il ministro italiano Guido Crosetto ha incontrato a
Ramstein (Germania) - a margine della riunione del Gruppo di Contatto per la
Difesa dell'Ucraina (i partner NATO-UE di Kiev) - l’omologo ucraino Rustem
Umerov. Ancora al centro dei colloqui la possibilità di ulteriori forniture
italiane di sistemi missilistici e munizioni, nonché la necessità di dar vita a
co-produzioni militari italo-ucraine.
“La produzione congiunta di sistemi di difesa aerea e missili consentirà la
creazione di soluzioni a lungo termine per rispondere alle necessità militari di
ambedue le nazioni”, ha enfatizzato Rustem Umerov. Il ministro ucraino ha
altresì formalizzato la richiesta di mezzi corazzati per il trasporto del
personale delle forze armate e di veicoli da combattimento terrestre. (5)
Guido Crosetto non ha assolutamente deluso le aspettative ucraine. “Abbiamo
ribadito la necessità di supportare Kiev nella sua lotta per la sopravvivenza,
per la difesa della propria sovranità e delle infrastrutture civili, non
soltanto di quelle militari”, ha dichiarato prima di lasciare Ramstein. “Ci
auguriamo che quest'anno possa portare alla pace che tutti auspichiamo, una pace
giusta, che veda il ripristino della legalità internazionale e consenta
all’Ucraina di riprendere una vita normale e ai suoi cittadini, costretti a
lasciare il paese, di tornare e ricostruire la propria nazione come merita”. (6)
Intanto però Roma, Bruxelles e Washington continuano ad alimentare con sempre
più massicce consegne d’armi il sanguinoso conflitto fratricida russo-ucraino…
Note
1)
https://mod.gov.ua/en/news/ukraine-and-italy-discuss-the-possibility-of-using-revenues-from-the-frozen-russian-assets-to-procure-air-defense-systems
2)
https://defence-industry.eu/ukraine-and-italy-explore-use-of-frozen-russian-assets-for-air-defence-procurement/
3)
https://dia.dp.gov.ua/en/italy-is-not-only-one-of-ukraines-main-trade-and-economic-partners-but-also-a-sincere-friend-of-our-country/
4)
https://www.armyrecognition.com/news/army-news/2025/ukraine-explores-using-frozen-russian-assets-to-secure-advanced-italian-air-defense-systems
5)
https://mod.gov.ua/en/news/ukraine-and-italy-have-discussed-supplies-of-air-defense-systems-and-cooperation-in-defense-technologies
6)
https://www.difesa.it/primopiano/il-ministro-crosetto-a-ramstein-per-la-riunione-del-gruppo-di-contatto-per-la-difesa-dell-ucraina/62185.html
Articolo pubblicato in Pagine Esteri il 14 gennaio 2025,
https://pagineesteri.it/2025/01/14/mondo/guerra-si-rafforza-lalleanza-militare-tra-italia-e-ucraina/