Gaza: Strage dei soccorritori

Osservatorio Repressione - Monday, March 31, 2025

Ambulanze e mezzi dei vigili del fuoco nel mirino. I corpi occultati con i bulldozer. Per i quindici membri della Mezzaluna rossa e della Protezione civile scomparsi una settimana fa a Gaza si è trattato di un’esecuzione. Tom Fletcher (Onu): «Se il diritto umanitario conta ancora, la comunità internazionale deve agire». In serata l’esercito dà il via all’operazione di terra a Rafah, per espandere la «zona cuscinetto» e quindi spostare forzatamente la popolazione

di Eliana Riva da il manifesto

L’esercito israeliano ha ammesso di aver aperto il fuoco contro la squadra inviata per soccorrere i feriti di Tal al-Sultan, a Rafah. Lo ha fatto nel suo stile, con una dichiarazione gelida, notificando l’errore senza mostrare alcuna ombra di rimorso. E incolpando dell’accaduto Hamas, anche se si trattava di ambulanze e di camion dei vigili del fuoco. Anche se all’interno c’erano 15 membri della Mezzaluna rossa palestinese (Prcs) e della protezione civile.

Una settimana fa, di domenica, l’esercito ha bombardato il quartiere di Rafah, nel sud della Striscia, e lo ha chiuso in un recinto di carri armati e mezzi militari. Nessuno può uscire dall’assedio che continua ancora oggi. Feriti e dispersi sotto le macerie delle case colpite dalle bombe necessitavano di immediato soccorso. Decine le telefonate ricevute dalle sale operative e l’invio dei mezzi è stato comunicato all’esercito israeliano, come succede da mesi nella Striscia di Gaza. La squadra è giunta a Tal al-Sultan e ha informato la centrale di essere stata circondata dai carri armati, che hanno cominciato ad aprire il fuoco, causando feriti. Poi le comunicazioni si sono interrotte.

PER CINQUE GIORNI Israele ha impedito alla Mezzaluna e alla protezione civile di accedere alla zona e verificare cosa fosse successo agli operatori e ai volontari. Gli appelli quotidiani sono stati regolarmente ignorati. Grazie alle pressioni dell’Ufficio Onu di coordinamento degli affari umanitari, in un breve sopralluogo sono state rinvenute le carcasse delle ambulanze, crivellate di colpi e occultate dal terreno. Sono riusciti a recuperare un solo corpo, quello del capo-missione Anwar Abdel Hamid al-Attar. La Prcs ha testimoniato di aver ritrovato i suoi resti «smembrati» e che le casacche di riconoscimento indossate dal personale sono state rinvenute strappate e mischiate al terriccio. «Ciò suggerisce che le forze di occupazione israeliane hanno preso di mira direttamente l’equipaggio durante la loro incursione», ha dichiarato la Mezzaluna rossa, «quindi hanno deliberatamente modificato le caratteristiche dell’area e occultato i corpi di alcuni civili usando bulldozer e macchinari pesanti».

TESTIMONI hanno raccontato che la squadra di soccorso è stata giustiziata e sepolta. Servirebbe l’accesso completo all’area e un lungo lavoro di scavo per rinvenire frammenti di cadaveri da analizzare per il riconoscimento. Ma Tel Aviv continua a opporsi all’ingresso dei soccorritori. La Prcs ha invitato la comunità internazionale a fare «pressioni sulle autorità israeliane affinché rivelino la sorte delle squadre scomparse».

Ma gli appelli al mondo, a Gaza nascono e muoiono. Anche quelli delle Nazioni unite.

VENERDÌ IL SOTTOSEGRETARIO generale per gli affari umanitari, Tom Fletcher, ha dichiarato che «per dieci terribili giorni», gli attacchi aerei israeliani hanno fatto centinaia di vittime. «Pazienti uccisi nei loro letti d’ospedale. Spari sulle ambulanze. Operatori di primo soccorso ammazzati». Nonostante le misure richieste dalla Corte internazionale di giustizia in merito alle accuse di genocidio presentate contro Israele, «tutto questo continua senza responsabilità», ha aggiunto Fletcher. «Se i principi fondamentali del diritto umanitario contano ancora, la comunità internazionale deve agire finché può per sostenerli». Il giorno dopo l’appello, almeno 21 persone sono state uccise dall’alba al tramonto.

Nonostante i bombardamenti e la distruzione, i palestinesi stanno cercando di prepararsi come possono al primo giorno di Eid al-Fitr, la festa della fine del Ramadan che comincerà questa sera. Ma ieri i droni di Tel Aviv hanno sganciato bombe su una mensa di comunità, un luogo in cui si distribuiva cibo a est di Gaza City. Almeno una persona è stata uccisa e altre sono rimaste ferite, alcune sono gravi. Nel sud di Khan Younis un altro drone ha distrutto un carretto trainato da animali, uccidendo quattro persone sul colpo e un raid aereo ha centrato le tende degli sfollati, ammazzando cinque persone, tra cui una donna e un bambino. A Gaza City un attacco a un rifugio ha causato sei vittime, di cui tre donne.

ISRAELE HA DICHIARATO in serata di aver cominciato l’operazione di terra a Rafah, per espandere la «zona cuscinetto» e quindi spostare forzatamente la popolazione. Nuovi ordini di evacuazione sono stati emanati e ai palestinesi è stato ordinato di dirigersi nella zona di al-Mawasi. Intanto, Khalil al-Hayya, funzionario di Hamas, ha fatto sapere ieri sera che il gruppo ha approvato una proposta di cessate il fuoco presentata da Egitto e Qatar.

L’ufficio di Netanyahu ha dichiarato di aver risposto con una controproposta dopo una consultazione interna e un coordinamento con gli Stati uniti. Il piano prevederebbe una tregua a Gaza in cambio della liberazione di cinque ostaggi.

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