Bretagna, o cara…

Osservatorio Repressione - Thursday, May 29, 2025

Le lotte in difesa della Terra in Bretagna (Breizh) all’insegna dell’anticapitalismo e dell’antifascismo

di Gianni Sartori

La Bretagna (Breizh) è praticamente da sempre in prima linea non solo nelle lotte indipendentiste di sinistra (spesso a fianco di Euskal Herria e Irlanda, v. Lo storico movimento Emgann), ma anche – o soprattutto – nella difesa dell’ambiente e del paesaggio tradizionale.

Dalla resistenza degli anni settanta del XX secolo per impedire la distruzione del bocage, a quella di questo secolo per bloccare la costruzione di un devastante e inutile aeroporto a Notre Dame des Landes.

(V. https://csaarcadia.org/notre-dame-des-landes-una-larzac-bretone/ ).

Torna, suo malgrado, alla ribalta con le recenti iniziative per impedire lo scempio annunciato del territorio nei pressi di Quimper dove il miliardario Vincent Bolloré (di estrema destra, emulo bretone di Elon Musk) vorrebbe costruire una méga usine (gigafactory) per batterie elettriche di quarta generazione (ossia batterie tout-solide, più leggere e “performanti”,basate sulla tecnologia lithium-métal polymère). Tramite la filiale “Blue Solutions” (in collaborazione con BMW), con investimenti dell’ordine di2,2 miliardi di euro e inizio dei lavori nel 2026 (da completare entro il 2030).

Il 25 maggio, dopo il raduno di Guiscriff e l’allestimento di una flottiglia che il giorno prima aveva portato la protesta al largo di Fouesnant (una cinquantina di battelli, tentando di raggiungere l’île du Loc’h, proprietà del magnate), le iniziative anti-Bolloré (“Kenavo Bolloré !”) si sono concentrate a Ergué-Gabéric (Finistère) dove sorgono numerose imprese di sua proprietà. All’appello di Lever les voiles e di Soulèvements de la terre avevano risposto un migliaio di persone. Dopo un picnic solidale, una parte degli ambientalisti si erano mossi in corteo verso un’azienda del magnate. Mentre altri avevano scelto di muoversi tra la campagna e la foresta per aggirare i posti di blocco della polizia.

Incontrando però i cordoni dei CRS. Un centinaio di manifestanti tentava nuovamente di aggirarli, ma venivano duramente caricati e fatti segno di intensi lanci di lacrimogeni.

Scanditi gli slogan ormai abituali: “Siamo tutti antifascisti” (in lingua italiana),”Tous féministes contre le carbo-fascime“,”Bolloré, marionnettiste d’un monde fasciste”, “fachos ras le boll” e “moins de fachos, plus d’oiseaux“.

Oltre tradizionali canti di lotta dei sardinières di Douarnenez (Finistère).

Veniva inoltre pubblicamente denunciata la presenza nell’isola di proprietà della famiglia Bolloré di militanti neonazisti, presumibilmente assunti come guardie private. Tra cui (secondo il sito lalettre.fr.) Marc Cacqueray-Valménier, già responsabile del gruppo di estrema destra “les Zouaves” e pluri-condannato per aggressioni contro militanti di SOS Racisme. Nel frattempo si veniva a sapere che un piccolo gruppo di eco-femministe era sbarcato sull’isola del Loc’h appendendo uno striscione: “Wokes déterminées à couler Bolloré”.

Per la cronaca, sul nord della Francia incombono almeno altri quattro progetti di fabbriche di batterie. Oltre a quello già inaugurato nel 2023 nel Pas-de-Calais di Automotive Cells Company (ACC).

Va anche ricordato che – stando almeno alle dichiarazioni dell’anno scorso – inizialmente si parlava di una méga usine in Alsazia e di uno stabilimento minore (con solo 250 dipendenti) in Bretagna.

 

 

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