Tumulti rusticani. Rivolte e resistenze contadine tra il Medioevo e la Modernità

Centro Documentazione Porfido- per la critica della società capitalista - Thursday, June 26, 2025

Edizioni Tabor, Valsusa, giugno 2025, 72 pagine, 4€

Nella storia “ufficiale”, i contadini appaiono come un fastidioso rumore di fondo. Li si ricorda soltanto – con terrore – le volte in cui, armi in pugno e in fitte schiere, hanno preso d’assalto i castelli, le chiese, i palazzi dei potenti. Non si tratta soltanto di un altezzoso sguardo di classe, è un vero e proprio disprezzo, quasi antropologico. I rustici sono una maledizione da rimuovere, gente rozza e ignorante, arcaica e sporca, perché legata alla terra, l’esatto contrario dell’individuo moderno, l’uomo nuovo, razionale, sofisticato, libero dalla “schiavitù della natura”. Oggi, a cinque secoli dalla “grande guerra dei contadini” del 1525, possiamo fare un bilancio di dove ci ha condotto questa perversa concezione di libertà e progresso: in un abisso di genocidi, disastri, ingiustizia, infelicità. Allora è forse anche il momento di ribaltare la storia che ci hanno raccontato, e di far riemergere dalle sue pieghe nascoste quel mondo rurale: non soltanto nei suoi momenti di furiose ribellioni, ma anche nelle sue quotidiane strategie di resistenza, nei suoi saperi, nelle sue forme di autonomia e di autogoverno comunitario. Quel mondo stritolato negli ingranaggi della macchina capitalista e statale, che è oggi più che mai urgente e vitale riscoprire, risollevare, riarmare.