Edizioni Tabor, Valsusa, giugno 2025, 296 pagine, 15€
Salirono sulle montagne per prepararsi al rinnovamento totale. Babilonia e il
suo mondo stavano crollando, il Regno dei giusti stava per sorgere. Quando la
profezia non si avverò, decisero che era tempo di dare una mano a Dio per
realizzarla. Abolirono la proprietà privata e ogni autorità costituita, smisero
di lavorare e di pagare i tributi, misero tutto in comune e si organizzarono in
fratellanze armate che conquistarono alla rivoluzione città, villaggi e
campagne. Scatenarono un terremoto sociale le cui scosse fecero tremare i
quattro angoli d’Europa. L’Impero e il Papato, atterriti, inviarono ben cinque
crociate contro di loro, e si spezzarono le corna. Il mondo medievale stava
morendo e la modernità capitalista stava ancora imparando a camminare. Fu su
quel crinale che le armate dei poveri si sollevarono, facendo balenare il sogno
di qualcosa che fu lì lì per rovesciare il mondo.
«Già ora in questo tempo della fine del secolo che si chiama giorno della
vendetta, Cristo è venuto in segreto come un ladro per vincere da sé o per mezzo
dei suoi angeli [i taboriti] la casa avversa e per provocarne la fine con la
morte, la vendetta per spada o per fuoco, ma particolarmente per fuoco. Poiché
come un tempo il mondo fu rinnovato da un diluvio, così in questo tempo il mondo
intero deve essere rinnovato dal fuoco terreno; e per questo tutte le città, i
borghi e i luoghi fortificati devono essere bruciati» (Articoli chiliastici di
Tábor, 1420). «Cari fratelli, con lo sguardo alla legge di Dio e al bene
comune, che ogni uomo che sa maneggiare un bastone o scagliare una pietra si
faccia avanti per lottare… Noi stiamo raccogliendo il popolo da ogni parte
contro questi nemici di Dio e devastatori della terra di Boemia. Voi stessi
proclamate sulle piazze dei mercati che tutti quelli cui l’età lo consente siano
pronti a sollevarsi in qualsiasi momento. Con l’aiuto di Dio, presto verremo a
trovarvi; procuratevi del pane, della birra, del foraggio per i cavalli e ogni
sorta di armi, perché è giunto il momento di combattere!» (Jan Žižka del Calice,
capitano del popolo taborita, 1422).
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Edizioni Tabor, Valsusa, giugno 2025, 72 pagine, 4€
Nella storia “ufficiale”, i contadini appaiono come un fastidioso rumore di
fondo. Li si ricorda soltanto – con terrore – le volte in cui, armi in pugno e
in fitte schiere, hanno preso d’assalto i castelli, le chiese, i palazzi dei
potenti. Non si tratta soltanto di un altezzoso sguardo di classe, è un vero e
proprio disprezzo, quasi antropologico. I rustici sono una maledizione da
rimuovere, gente rozza e ignorante, arcaica e sporca, perché legata alla terra,
l’esatto contrario dell’individuo moderno, l’uomo nuovo, razionale, sofisticato,
libero dalla “schiavitù della natura”. Oggi, a cinque secoli dalla “grande
guerra dei contadini” del 1525, possiamo fare un bilancio di dove ci ha condotto
questa perversa concezione di libertà e progresso: in un abisso di genocidi,
disastri, ingiustizia, infelicità. Allora è forse anche il momento di ribaltare
la storia che ci hanno raccontato, e di far riemergere dalle sue pieghe nascoste
quel mondo rurale: non soltanto nei suoi momenti di furiose ribellioni, ma anche
nelle sue quotidiane strategie di resistenza, nei suoi saperi, nelle sue forme
di autonomia e di autogoverno comunitario. Quel mondo stritolato negli
ingranaggi della macchina capitalista e statale, che è oggi più che mai urgente
e vitale riscoprire, risollevare, riarmare.
Phil A. Neel e Nick Chavez
Porfido Edizioni, 2025 – 128 pp. – 5€
“Per raggiungere e afferrare l’utopia è necessario prima di tutto saggiare con
mano il mondo che si staglia di fronte a noi. Il futuro non è che un
dispiegamento di questo presente. Il comunismo non costituisce l’incantevole
sogno a occhi aperti di un mondo migliore, ma qualcosa che nasce dalla rabbia
per ciò che il mondo attuale non è. Qualcosa forse oggi impossibile da
intravedere, qualcosa di appena percepibile in alcuni momenti febbrili – nelle
città che bruciano, nell’ordine che viene bruscamente interrotto, nei nostri
cari che si spengono di morte lenta e priva di senso, in un’altra dura giornata
di lavoro di una vita che ribolle di interminabile e inutile fatica. No, non può
essere visto, ma può essere percepito, proprio come percepiamo la variazione di
pressione prima di un temporale; lo possiamo avvertire sulla pelle, nella danza
di quel piccolo frammento di carbonato di calcio situato nel profondo del nostro
orecchio interno. Non l’occhio, quindi, ma l’otolite. Perché un mondo migliore
non si costruisce a ritroso, partendo dal futuro, ma cominciando da dove siamo
ora, qui, in cima alla montagna di cadaveri che costituisce la preistoria della
specie umana.”
Che cosa significa pensare oggi ad una società comunista? In quali termini
declinare oggi, in un quadro di crisi ecologica ed esplosione demografica, una
transizione verso una società senza classi, senza dominio, senza denaro e senza
lavoro salariato? Come potrebbe mai emergere una tale forma sociale dal pantano
e dai vicoli ciechi in cui il capitale sembra aver definitivamente confinato
l’umanità?
Dopo Nutrire la rivoluzione (Porfido, 2023), un nuovo prezioso contributo dalle
pagine della rivista Endnotes attorno al tema “inattuale” della rivoluzione e
della più generale questione della transizione materiale verso una nuova
organizzazione sociale, immaginata e declinata alla luce dell’attuale
configurazione globale assunta dal sistema capitalistico.
Scienza e tecnica, dimensione locale e scala globale, sistemi fungini e rituali
sociali di produzione: attraverso l’artificio del registro fantascientifico,
Phil A. Neel e Nick Chavez riprendono e attaccano un certo immaginario utopico
ormai sclerotizzato riportandolo idealmente alla concretezza di una realtà
materiale con cui i comunardi e le comunarde di domani necessariamente dovranno
fare i conti. Un testo ricco di spunti, suggestioni, provocazioni ed immagini
evocative, che siamo convinti non mancherà di apportare stimoli fecondi ad un
dibattito e ad un pensiero immaginativo ormai da troppo tempo assenti.
Gli autori
Phil A. Neel: geografo comunista di stanza nel Nord-ovest Pacifico. Autore del
libro Hinterland: America’s New Landscape of Class and Conflict (Reaktion:
London, 2018). Collabora con le riviste Endnotes e The Brooklyn Rail.
Nick Chavez: ingegnere meccanico residente negli Stati Uniti. Scrive di
ingegneria e comunismo sul blog designformanufracture.wordpress.com
ed. Tabor-Erbas e salude, pag. 80, 4,00€, giugno 2024 Per comprendere cos’è
stata la caccia
ed. Tabor-Porfido, pag.56, 4,00€, giugno 2024 Nel 1609, Pierre de Lancre,
consigliere del Re di
AA.VV. pag 48, 4,00€, Val susa giugno 2024 La storia dei Diggers, che
nell’Inghilterra del
20 pagine, 2 euro Dal 1940 – anno in cui Walter Benjamin (1892-1940) affidò a
28 pagine, 2 euro State calmi! Noi non siamo fuggiti, non siamo battuti… Perché
COMONTISMO
Action direct elementi cronologici 1977-1987, 32 pagine 2,50 euro Testo tratto
dalla rivista “Anarchismo” (ci
Presentazione del libro di edizioni porfido “Nutrire la rivoluzione”. A seguire
dibattito in collegamento con