Torino cambia? Dopo le consultazioni sul Piano Regolatore nelle Circoscrizioni
DebiTO - Friday, October 27, 2023Ma l’Assessore all’Urbanistica Mazzoleni lo sa che Torino è la città più inquinata d’Italia, la più indebitata, con 60.000 appartamenti sfitti e oltre 4000 sfratti, con 40.000 torinesi sotto la soglia di povertà e la sanità territoriale in sfacelo ….?
Nella tre giorni di presentazione del nuovo PRG nelle Circoscrizioni, aspettavamo che ci dicesse come il nuovo PRG avrebbe concorso a risolvere questi gravissimi problemi torinesi.
Zero assoluto.
In quelle assemblee pubbliche l’assessore Mazzoleni sembrava vivere in un altro mondo, quello dei grandi capitali privati che potrebbero arrivare anche a Torino se il nuovo PRG li lascia liberi di cementificare la città come e dove vogliono.
Ai cittadini presenti non è stata nemmeno concessa la parola, ma solo la possibilità di fare domande scritte su un bel modulo preparato dall’organizzatore degli incontri: Urban Lab Torino, associazione formata da Comune di Torino e Fondazione Compagnia di San Paolo.
Le risposte dell’Assessore: parziali, vaghe, generiche, incomplete. Tanto più inaccettabili per i numerosi movimenti che animano dal basso una mobilitazione sempre più diffusa per salvare alberi e parchi dalla distruzione o dalla vendita a privati, per servizi sanitari pubblici di prossimità, per il diritto alla casa per le famiglie a basso reddito ma anche per le migliaia di studenti fuori sede abbandonati alla voracità del mercato immobiliare.
Ci è stato detto che l’iter di approvazione del nuovo Piano Regolatore Generale richiederà almeno tre anni. Ma richiede innanzitutto trasparenza, a partire da possibili conflitti di interesse quali ad esempio delle fondazioni bancarie, che da un lato sponsorizzano il nuovo PRG tramite Urban Lab e dall’altro acquistano beni comuni pubblici (come nel caso della Cavallerizza e dell’ex ospedale Maria Adelaide) per operazioni immobiliari possibili solo se il Comune concede le “opportune” varianti urbanistiche del Piano Regolatore attuale.
Non è questo il Piano Regolatore di cui ha bisogno Torino.
Cominciamo a dirlo ad alta voce nella manifestazione cittadina del 28 ottobre ore 16 da Piazza Vittorio per rivendicare il diritto alla vivibilità, alla casa, agli spazi verdi, alla tutela della salute.
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