Bagnopoly, l’eterno gioco di società sul quartiere flegreo
NapoliMONiTOR - Monday, July 15, 2024IL GIOCO
Obiettivo del gioco è quello di salvaguardare gli interessi del proprio gruppo di riferimento. I concorrenti variano di partita in partita. Tra questi ci sono: il sindaco, la “sinistra democratica” e i gruppi economici a lei vicini, la speculazione finanziaria, i costruttori, gli abitanti e i comitati del quartiere, il museo della scienza, gli imprenditori della notte, la premier fascistoide, la polizia e tanti altri possibili concorrenti. Lo scenario di partenza prevede, per questa edizione del gioco (ormai obsolete quelle del 1992, del 2001, del 2011 e del 2014), un tabellone chiamato PRARU, coniato al termine dell’edizione 2019 da alcune delle parti in causa, eppure perennemente in discussione. I giocatori pescano una carta e si muovono avanti e indietro cercando di ottenere il massimo dalle proprie mosse e allo stesso tempo di penalizzare gli avversari.
15 LUGLIO 2024. LA PARTITA
1° tiro di dadi, il sindaco: 5 – Ricevi un miliardo e duecento milioni nonché pieni poteri dalla premier fascistoide per completare il risanamento del quartiere. Il governo cambierà anche tutte le leggi esistenti per il ripristino della linea di costa e ti permetterà di lasciare intatta la colmata a mare. In un colpo solo avanzi di cinque caselle, guadagni moltissimi soldi e penalizzi i comitati del quartiere che lottano da più di vent’anni per avere una grande spiaggia pubblica che comprende (anche) l’area della colmata.
2° tiro di dadi, la polizia: 8 – La premier fascistoide e i vari capi della polizia della capitale ti impongono di evitare in tutti i modi il confronto tra i comitati del quartiere e la stessa premier. Hai facoltà di bloccare il loro corteo e provocarli fino a cercare lo scontro, in modo da avere un pretesto per non far entrare la delegazione nell’auditorium della Porta del Parco. Prepara una barricata di blindati e agenti antisommossa a trenta metri dall’arrivo del corteo, in modo da non farli giungere a destinazione. In premio possibili promozioni per i dirigenti locali.
3° tiro di dadi, i comitati di abitanti del quartiere: 7 – IMPREVISTI. La polizia blocca la manifestazione a trenta metri dal luogo di arrivo, un punto non oggetto di alcuna prescrizione al momento della comunicazione del corteo: resta in presidio sotto al sole cocente per due ore e mezza. Spendi decine di euro per comprare acqua e bevande vitaminiche al fine di tamponare i malori, soprattutto ai militanti più anziani (tra cui persino alcuni ex operai della fabbrica).
4° tiro di dadi, la premier fascistoide: 7 – Recati a Bagnopoly per firmare l’accordo da mille e duecento milioni (una parte dei quali hai sottratto ad altre province della regione). Fai blindare l’auditorium da centinaia di poliziotti e decine di camionette. Cerca di trattenerti il meno possibile, blatera qualcosa rispetto allo sviluppo turistico dell’area, fai una battutina sui centri sociali e scappa via. La tua partita finisce qui.
5° tiro di dadi, il sindaco: 5 – PROBABILITÀ. Evita proclami lasciando spazio alla premier, accenna qualche sorriso alla stampa ma soprattutto preparati agli improperi da parte dei comitati a cui fino a ieri hai riempito la testa di chiacchiere sulla partecipazione e a cui impedisci persino di partecipare alla passerella che – sulla carta – stanzia i soldi per mettere in atto delle azioni urbanistiche in contrasto con tutte le leggi vigenti fino a ieri e con lo stesso PRARU. Salta un turno e aspetta nella Porta del Parco l’ok delle guardie per poter andar via.
6° tiro di dadi, la polizia: 4 – IMPREVISTI. Dopo ore sotto il sole, dopo averli ripetutamente provocati, e dopo non essere riusciti a strappare dalle loro mani nemmeno uno schiaffo, rincorri il corteo dei comitati che taglia in due il quartiere attraversando il passaggio a livello della stazione Edenlandia, arrivando finalmente alla Porta del Parco. Spendi duecento euro per una bombola di ossigeno da destinare all’ispettrice con la borsa Gucci, non sufficientemente allenata per sopportare lo sforzo.
7° tiro di dadi, i comitati di abitanti del quartiere: 2 – RIPARTI DAL VIA. Azzera in un colpo solo le interlocuzioni con le istituzioni, che faticosamente avevi conquistato sul campo, facendo riconoscere l’Osservatorio per la bonifica e la rigenerazione urbana come organo di rappresentanza dei cittadini. Spiega ai giornalisti che la gestione politica di questa giornata, con gli abitanti tenuti lontani dalla firma di un accordo che si porta dietro più rischi che possibilità, rappresenta un azzeramento della già scarsa fiducia riposta nel sindaco e nella struttura commissariale.
8° tiro di dadi, la polizia: 3 – Passa un’ora all’esterno della Porta del Parco a farti insultare dai manifestanti, che comunque continuano a non dartela vinta e rimangono tutto sommato tranquilli. Spendi cinquanta euro alla Conad in fazzolettini per asciugarti il sudore che continua a grondarti da ogni poro della pelle e cento euro per portare in lavanderia la borsa Gucci dell’ispettrice che, cadendo a terra, è andata a finire in una merda di cane.
9° tiro di dadi, il sindaco: 8 – IMPREVISTI. Per uscire dalla Porta del Parco sei costretto a incontrare i manifestanti, che ti scaricano addosso tutta la loro rabbia e ti consegnano un documento in cui vengono illustrate le posizioni degli abitanti riguardanti alcuni delicati aspetti che fai fatica a sciogliere: se questi sono gli strumenti di partecipazione democratica che hai in mente, dicono inoltre, l’incontro con il ministro Fitto previsto per il 24 luglio te lo puoi fare da solo. Hai dieci giorni per trovare una soluzione.
10° tiro di dadi, fine della partita. Come spesso accade, la maggior parte dei concorrenti si allontana dal quartiere senza finire la partita, lasciando soli (meglio comunque che male accompagnati) gli abitanti. La ricostruzione della partita di oggi, 15 luglio 2024, potrebbe avere qualche lacuna o essere troppo di parte. Per un report più aderente alle posizioni dei vari Manfredi, De Luca, Meloni, Fitto, o anche della questura, si consiglia di consultare le edizioni cartacee dei giornali cittadini di domani, 16 luglio. A seguire, per meglio orientarsi in questa confusione, alleghiamo alcuni stralci del comunicato scritto dal Laboratorio politico Iskra. (riccardo rosa)
Oggi centinaia di abitanti del territorio di Bagnoli e della città – nonostante fosse lunedì mattina in un quartiere blindato da polizia, carabinieri e servizi di sicurezza – hanno attraversato in corteo le nostre strade, per ribadire ancora una volta che sui nostri territori decidiamo noi e che le esigenze degli abitanti sono:– spiaggia pubblica
– mare fruibile e pulito
– parco urbano
– lavoro in attività a bassa intensità per i disoccupati del territorio
– nessun’altra costruzione in zona rossa
– chi ha inquinato paghi
– partecipazione popolare nelle scelte
L’ennesimo decreto legge, quello del 7 maggio, prevede l’utilizzo dei soldi presi dal fondo coesione della Regione, insieme a un piano di riqualificazione pieno di dubbi sul cronoprogramma, sull’uso delle risorse, sulle bonifiche e i tempi di queste, sulla discussione che continua ad avvenire nelle stanze chiuse sulla colmata a mare e altre delicate questioni urbanistiche.
La questura di Napoli era intenzionata a provocare gli scontri, vietando che il corteo si concludesse come da percorso comunicato. Nessuna prescrizione o divieto, eppure il corteo è stato bloccato prima di arrivare a via Cocchia con una decisione improvvisata della questura. Un totale abuso che denunciamo e che ha determinato tensioni in piazza. Eppure il corteo ha respinto la provocazione e ha proseguito invertendo il percorso e arrivando nonostante tutto fino alla Porta del Parco, fronteggiando nuovamente le forze dell’ordine. A differenza di quanto vorrebbe la controparte, non siamo nati per risolvere le nostre pratiche di lotta in qualche spintone e carica per uscire sui giornali, il conflitto e le situazioni di scontri le decidiamo dove, quando e come vogliamo dato che le pratichiamo quotidianamente fuori e dentro i luoghi di lavoro, quartieri, scuole ed università dentro una lotta di lunga durata che già ci espone a repressione e criminalizzazione.Al sindaco di Napoli, a conclusione dell’evento, abbiamo detto una cosa semplice: oggi si è incrinata qualsiasi possibilità di dialogo già precario e si apre una nuova stagione di lotta fino a quando non verrà invertita la rotta sulle scelte su Bagnoli.
Facciamo appello alla parte sana della società di questa città, agli abitanti del territorio, a chi sinceramente non vuole più che sulla nostra pelle si facciano passerelle e si sperperino soldi pubblici […]. Abbiamo ritenuto di non accettare, dinanzi questa gestione autoritaria […] inutili incontri come quello proposto per il 24 luglio a Roma. Pretendiamo che il governo, il ministro Fitto, il sindaco di Napoli, si confrontino pubblicamente con il territorio. Convochiamo per questo un’assemblea pubblica su viale Campi Flegrei, a Bagnoli, questo venerdì (ore 19) per decidere insieme il che fare e come proseguire per costruire una nuova stagione di lotta […]. (laboratorio politico iskra)