Rewind # 30 luglio – 31 agosto. È successo a Napoli

NapoliMONiTOR - Wednesday, September 4, 2024
(disegno di malov)

Il 30 luglio il Tar della Campania boccia i provvedimenti di Autorità Portuale e comune di Napoli sulle spiagge libere a “numero chiuso”. Le ordinanze della Settima sezione accolgono le istanze del Coordinamento Mare Libero che si opponevano al contingentamento degli accessi (gestito dal personale dei concessionari privati) su alcune spiagge di Posillipo. Il contingentamento prevede un sistema di prenotazione on line, un massimo di prenotazioni settimanali, un orario di accesso e uscita predefinito, l’accompagnamento dei minori da parte di un adulto. Il Tar dispone che nei nuovi provvedimenti venga valutata la mancanza di “forme di conflitto di interesse tra l’attività pubblica e quella privata”.

Il 31 Luigi Roano firma sul Mattino un reportage sulla vita degli sfollati delle Vele di Scampia nella sede della Federico II del quartiere. “Viaggio nei corridoi della facoltà, tra brande, sdraio e scorte alimentari. Non mancano cani e gatti. E ci sono anche un pappagallo e un coniglio”, mette in guardia l’occhiello, sottintendendo che ci sia qualcosa di male nel fatto che i poveri possano possedere un animale domestico. Nel pezzo la linea è più chiara: “Per ora di rotto c’è poca roba, qualche suppellettile e poco più. E un paio di bagni messi maluccio, ma nulla di irreparabile”. Il fatto che “questa non è una casa, ma un accampamento” sembra essere colpa degli sfollati, così come il fatto che “gli studenti sono stati costretti a sloggiare” (come se ad agosto gli universitari napoletani preferissero le aule della facoltà al mare). Roano non lesina attacchi a chi lotta per i propri diritti (definendo le loro idee “vetuste”) e getta benzina sul fuoco prevedendo aspre tensioni nel processo di assegnazione degli alloggi provvisori.

Nella notte tra domenica 4 e lunedì 5 alcune persone (donne soprattutto) forzano il blocco che chiude gli accessi alla Vela, per provare a recuperare le proprie cose e, in alcuni casi, la propria casa. Il Comune non ha ancora comunicato i giorni e gli orari in cui, accompagnati da agenti di polizia municipale e vigili del fuoco, gli abitanti potranno entrare, a piccoli gruppi, per le operazioni di recupero.

Fabrizio Geremicca, intanto, fornisce sul Corriere del Mezzogiorno informazioni sull’inchiesta per la morte delle tre persone e il ferimento di dodici, dovuti tutti al crollo di luglio. “Le ipotesi di reato – in questa fase si procede ancora contro ignoti – sono: crollo, omicidio colposo e lesioni colpose. Il perito della Procura ha depositato una relazione preliminare agli investigatori a cui farà seguito, allo scadere dei sessanta giorni, la perizia definitiva”. Uno degli elementi chiave sarà l’ordinanza di sgombero della Vela Celeste emanata nel 2016 e mai eseguita. I pubblici ministeri starebbero procedendo – lo scrive Del Porto su Repubblica Napoli – a raccogliere le testimonianze dei dirigenti comunali dell’epoca, così come le documentazioni sul regolamento per la gestione degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.  

Il 6 un articolo di Emanuele Imperiali sul Corriere del Mezzogiorno riporta dati sul sistema delle concessioni balneari in Campania e a Napoli. L’articolo si concentra sulla “giungla” delle mille e trecento concessioni regionali che occupano il settanta per cento circa del litorale (molto di più delle altre regioni), con prezzi per due lettini e un ombrellone che arrivano fino a duecento euro (Palinuro). Sul litorale domizio e in molti altri luoghi della regione, invece, dove i prezzi si aggirano tra i trenta e i cinquanta euro, i concessionari pagano una cifra bassissima, quasi sempre compresa tra i due e i tre euro a metro quadro.

Sempre il 6, il sindaco Manfredi comunica che sono solo undici (su duecento e diciannove) i nuclei familiari “non aventi diritto” (perché occupanti successivamente al censimento del 2023) che hanno presentato domanda per accedere al contributo economico messo a disposizione per aiutare gli sfollati delle Vele a trovare una nuova sistemazione. Manfredi annuncia che è allo studio una soluzione anche per loro, ma pur di fare casino il solito Roano svolta improvvisamente a sinistra e pone il problema delle settantaquattro famiglie per le quali non è stata prevista, nel piano Restart, l’assegnazione definitiva di una nuova abitazione entro il 2026 (una volta sgomberate tutte le Vele). Dopo anni di campagne e insulti contro gli abusivi, ora il cronista del Mattino chiede una casa per tutti loro. Ne dubitiamo, ma speriamo questa giravolta serva a qualcosa.

Il 7 il Cormezz riferisce del rinvio a giudizio per quarantuno indagati che il 23 ottobre 2020 parteciparono agli scontri sul lungomare contro le nuove misure anticontagio da Coronavirus che la regione Campania si apprestava a varare (ne abbiamo scritto qui). Sempre il 7 si diffonde la notizia che il comune di Napoli starebbe per lanciare una società per la gestione (e la “valorizzazione”, che di solito vuol dire cessione) del patrimonio immobiliare. L’iniziativa rientra nelle indicazioni previste dal Patto per Napoli – il mare di soldi arrivato dal governo Draghi in cambio della svendita di pezzi di città – e potrebbe prevedere una collaborazione con il comune di Milano e con la sua società MM Spa, considerata un modello di efficacia. Sulla gestione del patrimonio immobiliare nel capoluogo lombardo si legga qui.

L’8 viene firmato un patto definito “educativo” tra quattro sindaci vesuviani per fronteggiare la cosiddetta “emergenza giovanile”. “Risse, raid e baby gang. Un patto contro i bulli”, titola Il Mattino. L’articolo spiega che il protocollo è stato sottoscritto dai primi cittadini (San Giorgio, Portici, Ercolano e San Sebastiano) e dal prefetto di Napoli, alla presenza di parroci, dirigenti scolastici e forze dell’ordine. Legalità e sicurezza sono gli elementi per affrontare povertà educativa e dispersione scolastica.

Il 9 Repubblica Napoli pubblica un reportage di Tiziana Cozzi sulla serrata dei balneari in Campania (iniziativa nazionale, che ha previsto la chiusura di ombrelloni e lettini per addirittura un’ora dalle 8.30 alle 9.30). Cozzi dà ampia voce ai gestori dei lidi e alle loro rimostranze, anche se dal pezzo non emerge chiaramente che ciò che chiedono al governo è una corsia preferenziale che gli assegni in automatico, e senza bandi pubblici, le concessioni balneari per stabilimenti e attrezzature. Una menzione, non scontata per questi tempi, Cozzi se la guadagna per non avere utilizzato la parola “sciopero” (che è quello dei lavoratori, e non dei padroni) e avere, seppur in poche righe, dato spazio alla battaglia per il mare libero e gratuito che i comitati portano avanti in città da più di un decennio.

Il 10 viene ucciso a San Giovanni a Teduccio il pregiudicato cinquantenne Carmine Notturno, vicino al clan malavitoso dominante all’interno del rione Pazzigno. I due assassini sparano tra la folla, in un’area al centro del quartiere, alle otto di sera.

L’11 viene sequestrato nel porto di Napoli un carico di cento e ottantotto chili di cocaina proveniente dal Cile, via Panama. La droga viaggiava all’interno di un container che avrebbe dovuto trasportare prugne secche. Una quantità tale di sostanza, venduta all’ingrosso, ha un valore di circa cinque milioni di euro (che diventano trenta, più o meno, al dettaglio). È il primo grosso sequestro a Napoli dopo l’arresto e il pentimento del trafficante Raffaele Imperiale, che potrebbe indicare un ritorno di gradimento per i maxi-traffici dello scalo partenopeo.

Il 12 vengono scoperti a Pompei i resti di due vittime dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.. Sono un uomo e una donna, ritrovati in un cubicolo, vano adibito a stanza da letto, dove i due avevano cercato rifugio. Insieme a loro viene ritrovato un piccolo tesoro di monete d’oro, argento e bronzo, orecchini d’oro e perle, altri gioielli.

Nei giorni antecedenti Ferragosto i giornali danno risalto alle lamentele della Federalberghi napoletana, che pubblica uno studio secondo cui le presenze dei turisti a Napoli per il Ferragosto sarebbero scese del dieci per cento. La colpa, a detta di tutti, è “dell’abusivismo”, di una città “che non riesce a mantenere il consenso conquistato” e di un “certo folklore negletto”, come se l’invasione dei b&b e camere in affitto fosse un fenomeno circoscritto alla città partenopea. Per il presidente Naldi la colpa è anche dei taxi abusivi, dei venditori ambulanti e delle occupazioni di suolo pubblico non pagate. Fratelli d’Italia chiede la nomina di un “professionista esperto del settore” come assessore al comune di Napoli.

A proposito di Fratelli d’Italia, va segnalato un bizzarro editoriale, che sembra più un comunicato stampa, pubblicato il 14, non si sa per quale ragione, in prima pagina sul Corriere del Mezzogiorno. Il comunicato è scritto da Luigi Rispoli (vicecoordinatore cittadino del partito, quello che definì la Schlein “una donna di Neanderthal”) e di fatto spiega ai lettori il programma di Fdi per rilanciare la città dopo decenni di malgoverno della sinistra. Sempre il 14 compare un’interessante accoppiata di titoli sulla pagina 28 del Mattino. Colonna sinistra: “Coltiva canapa in giardino guardiano il padre cieco”. Colonna destra: “Fondi per bimbi leucemici è una truffa: denunciate”.

A Ferragosto i giornali riferiscono della fine del viaggio del trentatreenne tedesco Tobias Amman, originario di Monaco di Baviera, che dopo aver ucciso il padre lo ha infilato nel bagagliaio e si è messo in viaggio verso l’Italia. La macchina dell’uomo è andata in panne nei pressi di Pomigliano d’Arco, dove l’uomo è stato poi arrestato.

Sempre il 15, nuova puntata degli editoriali surreali del Cormezz: è la volta di un articolo di Enrico Cardillo che in tremila battute ci dice che dobbiamo essere ottimisti sulla riqualificazione dell’ex area industriale di Bagnoli, oggetto di una “svolta credibile” (spoiler: non ci spiega mai perché dovremmo esserlo).

Il 16, dopo aver passato il Ferragosto a Positano, Madonna arriva a Pompei per festeggiare i suoi sessantasei anni. Il party vede la partecipazione di una cinquantina di persone arrivate a bordo di otto van. Prima della festa, la cantante ha visitato il parco archeologico accompagnata dal direttore Zuchtriegel, ha offerto una cena in piedi agli invitati e ha assistito a una esibizione di giovani impegnati nella realizzazione di una commedia classica nel Teatro Grande (a favore del progetto Madonna ha donato, pare, duecentomila euro).

Lo stesso giorno, il comune di Napoli comunica che tutti gli abitanti della Vela Celeste avranno le giornate del 17 e del 18 come ultima occasione per recuperare i propri effetti personali nelle case. Sulle operazioni di recupero, i dubbi e le problematiche relative, si veda qui. 

Tra il 18 e i 19 uno sciame sismico durato più di ventiquattr’ore mette in allarme i Campi Flegrei e la zona occidentale di Napoli. Sono centonove le scosse, che mandano in tilt persino le applicazioni che avvisano i cittadini dell’andamento sismico. Il direttore dell’OsservatorioVesuviano spiega che si è trattato di un normale (per la fase) sprigionamento di energia andata a dissiparsi, ma la popolazione, ad agosto lasciata ancor più sola che in precedenza, la prende piuttosto male. Nelle stesse ore, all’alba del 19, dieci colpi di arma da fuoco vengono esplosi contro una pizzeria di Montesanto in ristrutturazione, dando il “buongiorno” all’intero rione.

Il 20 la Venere degli stracci, scultura di Michelangelo Pistoletto, lascia piazza Municipio, per trovare nuova collocazione nella Chiesa di San Severo al Pendino. A farci sentire la sua mancanza (forse) sarà un’altra installazione, il Pulcinella di Gaetano Pesce, dodici metri di struttura metallica parte del progetto di arte pubblica “Napoli Contemporanea” curato dal critico d’arte Vincenzo Trione. Il dibattito sulla destinazione della Venere e sulla nuova istallazione impazza sui quotidiani, con quattro-cinque editoriali di una noia mortale e dalla dubbia utilità per il futuro della città.

Sempre martedì 20 sui giornali viene comunicato il sequestro di otto milioni di euro in contanti nella casa di un medico residente a Santa Maria la Carità e con studio a Pompei. Il denaro era custodito in un caveau dietro l’armadio, suddiviso in mazzetta da venti, cinquanta, cento e duecento euro. Indagini aperte per truffa aggravata ai danni dello Stato e ricettazione.

Il 21 Gigi Di Fiore torna a occuparsi sul Mattino di immaginario collettivo e criminalità. Riesce, con il suo editoriale, ad azzerare le problematizzazioni proposte dal titolo (“In quei disegni sui muri la complessità di Napoli”) e a contrapporre, in una classifica basata su identità (per lui) giuste e sbagliate, nell’ordine: immagini dei criminali, di adolescenti uccisi dalla polizia e messaggi positivi sull’importanza della letteratura; eroi nobili e antieroi; eroi autoctoni e altri provenienti da altre parte del mondo: “Alla simbologia del potere criminale si contrappone quella di una Napoli che ricorda la sua storia e i suoi eroi. […] Non c’è solo Maradona, […] ma pure Totò e Peppino […] e San Gennaro, il santo più famoso del mondo. […] C’è tutta la complessità della città capace di ritrovarsi nella combattività di chi è estraneo alla sua storia, come Che Guevara, e di andare orgogliosa delle sue icone della cultura pop. Il rovescio della medaglia è la Napoli che cerca di rendere eterni piccoli capi clan uccisi, in murali rimasti a lungo riferimenti criminali prima della loro forzata rimozione”.

Nello stesso giorno, una protesta nel carcere di Poggioreale provoca l’evacuazione del primo piano del reparto Avellino. La protesta inizia intorno alle 15 per i ritardi nell’apertura della cella a un detenuto che aveva accusato un malore, con una battitura e poi con l’incendio di un materasso. I sindacati di polizia chiedono la costruzione di nuove carceri, l’aumento di personale e pene severe contro chi si ribella (stanno per essere accontentati con il DDL-1660, che prevede pene molto dure per chi partecipa a proteste, anche passive, in carcere o Cpr).

Il 22 una sentenza del Tar stabilisce che il cancello che conduce i bagnanti alla spiaggia libera di Donn’Anna, attraversando lo stabilimento concessionario privato Lido Elena, a Posillipo, dovrà restare aperto anche d’inverno, garantendo a tutti i napoletani la possibilità di raggiungere la spiaggia. C’è voluta una battaglia giudiziaria di oltre due anni, lo spreco di chissà quante risorse economiche e di energie umane per arrivare a questa conclusione. Premio refuso d’oro a Repubblica Napoli che nello scopiazzare un comunicato dimentica, nella sua versione on-line dell’articolo, di cancellare la dicitura di rito dalle ultime righe del pezzo. 

(da: repubblica.it)

Il 24 si costituisce il quarantottenne napoletano Mario Eutizia, confessando di aver ucciso quattro anziani gravemente ammalati che aveva assistito come badante negli ultimi dieci anni. Gli omicidi, tuttavia, secondo le indagini, potrebbero essere stati molti di più.

Nuova doppietta di editoriali di livello, il 25, per il Corriere del Mezzogiorno. Antonio Polito teorizza che se gli opinionisti napoletani stanno parlando da una settimana di una facezia come la ricollocazione della Venere degli Stracci è perché la città sta rinascendo e quindi di cose serie non vale la pena parlare. Accanto a lui c’è Mario Rusciano che parla di diritti negati ai napoletani, non dalle istituzioni che pure come lui stesso ammette lasciano la città in uno stato pietoso, ma dall’abusivismo e l’informalità di cittadini, dai potenti ai poveracci (dai ristoratori del lungomare ai venditori ambulanti africani, tutt’erba un fascio), che evidentemente dovrebbero auto-organizzarsi e creare una comunità virtuosa da per loro, come se il culto dell’accumulazione, il capitalismo, la lotta per la sopravvivenza non fossero mai esistiti. 

Risponde adeguatamente Il Mattino, il giorno successivo, con un pezzo di Alessandro Gasmann che sciorina tre-quattromila battute di luoghi comuni per dirci com’è bella Napoli e come sono calorosi i napoletani, caratteristiche che “Roma aveva ma che ha perso, incupendosi per rassomigliare a una città del Nord, mentre Napoli […] riesce a mantenere un sorriso orgoglioso”. Sembra una beffa la chiosa, sullo stesso giornale che venera la rinascita turistica della città, fa da megafono agli albergatori quando si preoccupano di leggeri cali del fenomeno, e così via: “Una città da vivere da cittadino e non da turista”.

Lunedì 26 la Procura di Santa Maria Capua Vetere sequestra oltre quaranta immobili edificati abusivamente su suolo demaniale in località Bagnara, a Castel Volturno. La maggior parte di questi immobili erano occupati da familiari e persone vicine al clan Belforte di Marcianise. Le prime costruzioni illecite sembrerebbero risalire alla metà degli anni Ottanta.

Il 27 la vice presidente del consiglio comunale di Napoli, Flavia Sorrentino, tuona contro gli ambulanti di via Toledo che, come “i rifiuti davanti a Palazzo Zevallos”, rappresentano “un’immagine che fa torto ai turisti che hanno scelto Napoli come meta per le vacanze”. In realtà proprio i turisti sono tra i principali clienti degli ambulanti, ma va bene così.

Nella notte un fiume di fango invade, dopo ore di pioggia, la frazione di Talanico, nel comune di San Felice a Cancello. La frana costringe centinaia di abitanti a evacuare le loro abitazioni. Dispersi una donna di settantaquattro anni e un uomo di quarantadue, madre e figlio. L’apecar su cui viaggiavano verrà poi ritrovato in una scarpata.

Il 29 salta all’improvviso l’incontro tra l’amministrazione comunale e i gestori dei chioschi del lungomare, sequestrati dopo l’emersione di diverse irregolarità. Palazzo San Giacomo comunica in una nota che l’appuntamento è stato annullato per i diverbi avvenuti nei giorni precedenti tra i titolari dei chioschi e alcuni giornalisti, in particolare un cronista del Mattino. Va detto che la confusione impera sui giornali. L’avanguardia è proprio il giornale di Caltagirone, che pubblica un articolo in cui si fa un calderone incomprensibile tra qualche tassa non pagata e qualche mancata autorizzazione, le frequentazioni poco raccomandabili che vi sono tra i clienti dei chioschi e l’omicidio di Francesco Pio Maimone, avvenuto in quell’affollatissima area, piena di bar e ristoranti, a marzo 2023. I proprietari dei chioschi annunciano ricorsi al Tar e comunicano di avere tutti la documentazione in regola dal 2002 al 2022, quando la concessione non gli è più stata rinnovata, perché (secondo il Comune) si tratterebbe di attività itineranti e non stanziali. Lo stesso Comune si lava le mani della propria schizofrenia normativa e lascia intendere che la questione non attiene all’ambito lavorativo quanto a quello della legalità (in sostanza, vuol dire che lascerà decidere al tribunale). Lo stesso giorno, l’ex sindaco Luigi de Magistris annuncia la sua intenzione di ricandidarsi come primo cittadino alle prossime elezioni.

Sempre il 29 Il Corriere del Mezzogiorno pubblica la storia di una famiglia sfollata dalla Vela Celeste che, nonostante il contributo economico (non esattamente congruo ai prezzi del mercato immobiliare napoletano), non riesce a trovare una sistemazione. “Penso che i proprietari di casa abbiano un pregiudizio nei confronti di chi arriva dalle Vele. Diversi proprietari ci hanno risposto che erano interessati ad affittare la casa ma a famiglie con doppia busta paga o giovani coppie senza figli. Io che ne ho tre che faccio, me li vendo? O li devo portare in casa famiglia?”. Salvatore, sua moglie e i suoi tre figli dormono da oltre quindici giorni in macchina, spendendo i soldi che hanno in benzina per tenere l’aria condizionata dell’auto accesa, unico modo possibile per resistere. “Per mangiare ci dividiamo da mia suocera, mia sorella e i miei fratelli. Purtroppo non possono ospitarci perché sono tutte famiglie numerose, ma almeno ci offrono una doccia per lavarci e un tavolo su cui mangiare”. (redazione)