Come la retorica della Repubblica marinara può supportare gli odierni progetti di guerra

Osservatorio Repressione - Saturday, November 2, 2024

Tombolo docks struttura vitale per il trasporto di armi Usa dalla Base militare di Camp Darby in territorio italiano a insaputa della cittadinanza

a cura del Comitato No Camp Darby

La Fonte è il MILITARY TRAFFIC MANAGEMENT COMMAND PUBLIC AFFAIRS, la notizia è stata ripresa dalla stampa locale con un articolo che parla del potenziamento dell’area dei Navicelli a fini di guerra ossia il trasporto di armi via acqua dalla base Usa di Camp Darby che è la più grande base militare logistica fuori dagli Stati Uniti.

Siamo andati direttamente alle Fonti per ricordare che questo progetto è ormai realizzato nel silenzio assenso anche delle realtà contro la guerra, sembra quasi che l’ombrello Usa e Nato sotto il quale il Pci e l’allora segretario Berlinguer (in corso di beatificazione da parte di una sinistra confusa e smarrita alla ricerca di punti di riferimento) sia sostanzialmente accolto come fatto ineluttabile contro il quale ogni critica e opposizione sia del tutto vana.

Leggiamo testualmente da Comando dei trasporti degli Stati Uniti

Immaginate lo scenario di un canale costruito nella prima parte del XV secolo che sarebbe diventato parte di un processo di trasporto chiave. La Darsena del Tombolo è un puntino invisibile sul Navicelli, uno dei pochissimi canali navigabili in Italia. Si trova nell’Italia centrale e più precisamente nella regione Toscana, la terra del Chianti …

Oggi la Darsena del Tombolo è l’unico modo in cui il Comando di Gestione del Traffico Militare può spostare grandi quantità di munizioni via mare in Italia e, in ultima analisi, ai clienti. Il molo è situato nelle immediate vicinanze dell’area di stoccaggio delle munizioni di Livorno, dove vengono mantenute le scorte di munizioni di teatro dell’U.S. Army Europe e dell’U.S. Air Force Europe a sud delle Alpi.

A causa della struttura del canale, ci sono restrizioni sul tipo di piccole imbarcazioni che possono essere utilizzate. Utilizziamo piccole imbarcazioni costiere semoventi a fondo piatto o chiatte LASH, che assomigliano a una scatola di metallo galleggiante, tirata/spinta da un rimorchiatore.

L’idea di un canale che collegasse Pisa e Livorno era molto logica. Pisa fu una gloriosa e potente Repubblica Marinara durante l’XI e il XII secolo. Il canale divenne una realtà nel XV secolo durante il regno di Cosimo I, un Medici, tra il 1541 e il 1575, quando le due città erano sotto la dominazione della prima Repubblica Fiorentina.

Oggi questa stessa terra sostiene l’839° Battaglione Trasporti.

È l’unico luogo in Italia in cui è possibile gestire quantità illimitate di esplosivo. Il carico viene trasbordato in modo efficiente dalla nave alla nave e viceversa, sotto gli occhi vigili delle motovedette dei Carabinieri.

A chi chiedeva settimane or sono notizia del  trasporto di armi sul territorio pisano è stato risposto menzionando il codice penale italiano che vieta la diffusione di notizie riservate per la sicurezza nazionale e condanna con anni di carcere chi le diffonda o ne sia semplicemente a conoscenza.

Nessuna richiesta di chiarimenti sul trasporto di armi Usa, o Nato, sui nostri territori, potrà essere accolta per la sicurezza nazionale nel nome della quale i cittadini devono arrendersi alla ineluttabilità della guerra

Sudditi e non cittadini in un paese la cui Costituzione in teoria parla ancora di ripudio della guerra.

Dopo sei anni di lavori, con la partecipazione attiva degli Enti locali, la base di Camp Darby sul territorio tra Pisa e Livorno vede completati i lavori che permetteranno il trasporto di armi via acqua e via ferrovia anche in dispregio di un ordine del giorno di venti anni fa con il quale il Consiglio Comunale di Pisa richiedeva un uso civile e non militare della macchia mediterranea tra i due comuni.

E in un momento storico in cui crescono le spese militari e il ricorso alla guerra viene considerato nevralgico per gli interessi nazionali e internazionali, questa situazione suona come campanello di allarme, i  processi di militarizzazione dei territori e il loro uso a fini di guerra è ormai una realtà  e per chi vi si opporrà si spalancheranno le porte del carcere come previsto anche dal ddl 1660 in corso di discussione al Senato.

Siamo ancora certi di vivere in un paese democratico?

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