Migranti & spionaggio: Mediterranea Saving Humans deposita esposto per il caso Paragon

Osservatorio Repressione - Monday, February 10, 2025

Il team legale di Mediterranea Saving Humans, con gli avvocati Fabio Lanfranca e Serena Romano, ha depositato un esposto al Centro di sicurezza cibernetica della Polizia di stato di Palermo. Obiettivo: chiedere agli inquirenti di accertare cosa sia successo e chi ha ordinato lo spionaggio del telefono del fondatore della Ong, Luca Casarini, da parte dello spyware Graphite, messo a punto dalla società israeliana Paragon Solutions e in uso solo a Governi, forze di polizia e Servizi segreti.

Il reato ipotizzato nell’esposto, al momento, è quello relativo all’articolo 615 ter del codice penale, ossia accesso abusivo a sistema informatico. “Stiamo però attendendo – spiegano i legali – l’esito di altre analisi, per capire se sono ipotizzabili anche altri tipi di reato, ad esempio, nel caso in cui lo spionaggio fosse avvenuto anche a telefono spento, tramite foto e video”.

Commentando l’esposto, Luca Casarini aggiunge: “E’ giusto che tutti coloro che sono stati vittime di questo meccanismo di spionaggio, chiedano conto al governo italiano e agli organi inquirenti di far luce su questa vicenda. Io credo, ma è solo una mia opinione personale, che poi eventualmente dovrà essere confermata o meno dalle indagini, che il tema sia quello dei rapporti tra Italia e Libia, le condizioni disumane a cui vengono sottoposti donne, uomini e bambini, in virtù di un accordo indicibile”.

Proprio in Libia, nelle ultime ore, sono state rinvenute altre due fosse comuni; all’interno il corpo di almeno una cinquantina di migranti, tra Jakharrah (400 km a sud di Bengasi) e il deserto sudorientale di Alkufra. Il bilancio, purtroppo, è al momento solo parziale.

L’intervista di Radio Onda d’Urto a Laura Marmorale, presidente di Mediterranea Saving Humans. Ascolta o scarica

 

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