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La trasformazione della scuola pubblica in «ufficio repressione e reati»
Osservatorio Repressione - Wednesday, February 12, 2025Valditara “inasprire le pene contro le occupazioni della scuole”
di Luciana Cimino da il manifesto
Il governo sarà anche in ambascia ma procede spedito verso la trasformazione della scuola pubblica in «ufficio repressione e reati». Il ministro all’Istruzione (e merito) Giuseppe Valditara e il partito di cui è espressione, la Lega, stanno conducendo una lotta a tutto tondo contro l’attivismo degli studenti e contro il modello di istruzione democratica che la destra legge come espressione del ‘68. L’esecutivo Meloni si è distinto fino a ora per la tendenza a inasprire le pene di fronte ad ogni fatto di cronaca e così è stato anche questa volta.
Valditara, dopo aver letto di un professore pugliese aggredito nei giorni scorsi dai genitori di un alunno, ha contattato il collega alla Giustizia, Carlo Nordio, per proporgli di estendere la misura dell’arresto in flagranza di reato anche alle aggressioni nei confronti del personale scolastico. «Stiamo lavorando insieme su una norma in questa direzione, il governo e il ministro sono accanto ai docenti che devono sentire forte la presenza costante delle Istituzioni», ha dichiarato il ministro. Agli uffici tecnici dei due ministeri spetta ora capire come fare, dato che solo lo scorso marzo il governo aveva modificato il codice penale proprio per tutelare maggiormente il personale scolastico, aggiungendo come aggravante le violenza o minacce al personale della scuola, con aumento delle pene nel caso il fatto fosse commesso da un genitore.
La motivazione come al solito è quella dell’emergenza e un provvedimento da prendere a modello c’è già: quello sulle aggressioni al personale sanitario. A sostegno della sua proposta il Mim affianca dati. Negli ultimi anni – fanno sapere da Viale Trastevere – gli episodi di violenza nei confronti del personale scolastico in Italia sono aumentati: «Durante l’anno scolastico 2022/2023 sono stati registrati 36 episodi, saliti a 68 nel 2023/2024». Ma, come ha spiegato lo stesso ministro in altre occasioni, le rilevazioni delle aggressioni ai danni dei docenti partono solo dal 2022. Naturale, quindi, che i dati del presunto aumento di atti violenti o minacciosi appaiano molto alti e giustifichino la volontà di Valditara e Nordio di intervenire ancora su questo tema.
Quanto agli studenti, la Lega ha ingaggiato fin dall’esordio della legislatura una battaglia contro le occupazioni e le attività di partecipazione democratica scolastiche. Valditara in questo campo ha già fatto molto, dalla riforma del voto in condotta alle sanzioni pecuniarie per i presunti danni derivanti dalle autogestioni, ma forse non abbastanza per i salviniani. In particolare per il duo composto da Rossano Sasso, capogruppo in commissione Cultura e Istruzione alla Camera, e la parlamentare Simonetta Matone, che si attiva a ogni occupazione con interrogazioni parlamentari e con richieste sempre più punitive. «I collettivi di sinistra organizzano corsi di barricata», secondo i due leghisti, e questo renderebbe necessaria una ulteriore «norma che incida sulla responsabilità dei minorenni che occupano e danneggiano». E «come Lega» chiedono alla maggioranza di centrodestra di «aprire una riflessione che porti in breve tempo a un provvedimento». L’ennesimo.
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