L’appello delle Ong europee contro il decreto sicurezza

Osservatorio Repressione - Thursday, May 29, 2025

Oltre 80 ong italiane ed europee hanno scritto una lettera al commissario europeo per la Democrazia e lo Stato di diritto, Michael McGrath, esortando la Commissione a chiedere l’abrogazione del decreto sicurezza

Il decreto sicurezza, che tra oggi e domani riceverà il via libera dalla Camera, rappresenta «una seria minaccia per la democrazia», nel contesto di un «sistematico regresso» dello Stato di diritto che «evidenzia tendenze autoritarie». Con queste preoccupazioni oltre 80 ong italiane ed europee hanno scritto una lettera al commissario europeo per la Democrazia e lo Stato di diritto, Michael McGrath, esortando la Commissione a chiedere l’abrogazione della legge promossa dal governo Meloni, verificarne la compatibilità con il diritto Ue e se necessario aprire un procedimento di infrazione. Il decreto, si legge nella missiva, ha già «ricevuto condanne anche dal Consiglio d’Europa, dall’Osce-Odhir e dai relatori speciali delle Nazioni unite». L’Italia, concludono, è stata aggiunta alla Watchlist di Civicus Monitor, che segnala i Paesi che si trovano ad affrontare un «grave deterioramento» delle libertà civili.

Anche il Parlamento della Catalunya ieri ha presentato una risoluzione contro il decreto sicurezza affinché venga discussa presso la Commissione Giustizia e Qualità democratica, dove si afferma che la legge rappresenta un «significativo passo avanti nella repressione statale», con particolare riferimento alla possibilità di incarcerazione delle donne incinte, l’introduzione di nuove fattispecie di reato legate alla protesta – con aggravanti che portano le pene fino a vent’anni di carcere – e l’inasprimento della pena per qualsiasi forma di manifestazione, compresa la resistenza passiva. «L’approvazione di tale norma mira a reprimere duramente le proteste e ridurre gli spazi di dissenso sociale», recita il testo.

La risoluzione è stata poi promossa in conferenza stampa dai rappresentanti a Barcellona delle associazioni italiane – Altraitalia, Anpi, Inca-Cgil, Mediterranea e Open arms – insieme ai gruppi parlamentari catalogni Comuns, Cup e Erc. Il decreto, si legge nel comunicato stampa rilasciato dalle associazioni, «introduce norme che colpiscono duramente la protesta pacifica, limitano i diritti delle persone migranti e violano principi costituzionali e internazionali in materia di diritti umani».

 

 

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