Il ritorno del “teorema giudiziario” contro le ONG

Osservatorio Repressione - Friday, December 1, 2023

Ritorna per l’ennesima volta, il “teorema giudiziario” sostenuto dal pm Zuccaro contro chi salva vite in mare; ritorna la retorica delle ONG che generano pool-factor attraendo ancora più migranti e che favoreggiano l’immigrazione clandestina; ritorna l’accusa di intervenire in cambio di soldi e ritorna il “reato di solidarietà”

di Lorenzo Poli da pressenza

Il 28 novembre 2023, la rivista Panorama ha pubblicato un vergognoso articolo in cui prende di mira Luca Casarini, in quanto prelati e diocesi, con l’autorizzazione della Conferenza episcopale italiana, avrebbero finanziato con milioni di euro la sua ong Mediterranea per sostenere il salvataggio di migranti in mare. L’articolo poi fa una miscellanea di altri temi che con Casarini non c’entrano nulla: intese comuni in materia di migranti tra UK e Francia; la conquista politica e culturale della Cina in Africa; i Re Magi della politica italiana; il tesoretto quasi inutilizzato per aiutare gli enti a pagare l’energia; il fenomeno in aumento degli adolescenti con problemi neuropsichici e le scarse risorse per aiutarli.

Secondo Il Secolo XIX , Casarini avrebbe “abilmente manovrato per entrare nei gangli della Chiesa cattolica”, come emerge dalle intercettazioni pubblicate oggi dal quotidiano La Verità.

A quanto pare la stampa della destra si è fatta prendere dalla schizofrenia. Quale sarebbe la colpa della Chiesa? Dare soldi a chi salva la vita delle persone di fronte all’immobilismo delle istituzioni per risolvere un così grande dramma di morte nel Mediterraneo? Quale sarebbe dunque la notizia?

La vera notizia è la Procura di Ragusa sta indagando Luca Casarini e altre cinque persone, compreso Giuseppe Caccia, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e violazione delle norme del codice della navigazione. Ritorna così,  per l’ennesima volta, il “teorema giudiziario” sostenuto dal pm Zuccaro contro chi salva vite in mare; ritorna la retorica delle ONG che generano pool-factor attraendo ancora più migranti (fenomeno già ampliamente smentito) e che favoreggiano l’immigrazione clandestina; ritorna l’accusa di intervenire in cambio di soldi e ritorna il “reato di solidarietà” come era già successo nel 2021 con il “teorema Mediterranea” e il “teorema Mar Jonio”.

Nessuno dei due teoremi giudiziari è venuto a capo di nulla perché si stavano incolpando e criminalizzando innocenti che avevano l’unica colpa di salvare vite umane.

Ciò che le destre stanno prepotentemente cercando di fare è colpire la pratica del soccorso civile in mare che Mediterranea promuove dal 2018, attraverso la sua compagnia armatoriale Idra social shipping, che fornisce all’associazione la nave di ricerca e soccorso e cura la gestione degli equipaggi.

Quella contro Casarini e altri cooperanti umanitari è una persecuzione giudiziari, avallata anche dalle posizioni del Procuratore di Ragusa che più volte ha esternato pubblicamente la sua crociata contro le Ong arrivando a sostenere che “bisogna che non passi l’idea che sottrarre i migranti dalle mani dei libici possa essere una cosa consentita”.

Ad essere processati dovrebbero essere coloro che hanno voluto la destabilizzazione della Libia, che hanno voluto quella guerra della NATO e del blocco occidentale che ha generato la crisi dei rifugiati dall’Africa verso l’Europa e il colossale effetto domino di violazioni dei diritti umani nel continente africano: la caccia ai neri obbligando oltre 40mila lavoratori maliani a tornare in patria con gravi conseguenze economiche e sociali; l’apertura della strada che dalla Costa d’Oro porta attraverso il Mali al Mediterraneo; la disponibilità dei depositi d’armi della Libia alle fazioni della Jihad wahabita, dando loro libertà di muoversi in questo spazio sterminato e senza controlli adatto ai commerci più esecrabili e redditizi (esseri umani, armi, droga).

Questi dovrebbero pagare per le cause strutturali di queste migrazioni, che dal 2011 si sono incrementate più che mai, e non coloro che con i pochi mezzi cercano di salvare i migranti dal loro disperato destino.

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