Rewind Napoli, novembre # Police partout, justice nulle part

NapoliMONiTOR - Wednesday, December 4, 2024
(disegno di malov)

La notte tra il primo e il 2 novembre muore Santo Romano, diciannove anni, ucciso da un proiettile sparato da un diciassettenne, in una strada di San Sebastiano al Vesuvio. La vittima, promettente portiere di calcio della squadra Micri di Volla (militante nel campionato di Eccellenza), è giunta ancora in vita all’Ospedale del Mare, ma lì è deceduta poco dopo. Il 2 muore anche un operaio ghanese cinquantatreenne, caduto da un’impalcatura di tre metri mentre lavorava per la ristrutturazione di un negozio a Portici. Il 4 vengono arrestate sei persone riconducibili a una “banda del buco” che svaligiava e rapinava fast food e altre attività commerciali. Il loro capo è Mario Mazza, sessant’anni, detto ‘o Zio, specialista in esplosioni e operazioni sottoterra. La banda aveva svaligiato di recente un fast food a piazza Carità, percorrendo un chilometro e mezzo di cunicoli, tra quelli già esistenti e quelli appena scavati, venendo fuori nelle vicinanze del porto. Lo stesso giorno il Vaticano annuncia che il prossimo 7 dicembre l’arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia, sarà nominato cardinale. Battaglia commenta dicendo che porterà con sé “le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei poveri e di tutti coloro che soffrono nel nostro Meridione e in tutti i Sud del mondo”.

Martedì 5 viene approvata al consiglio regionale della Campania la proposta di legge che apre la strada a un terzo possibile mandato per il presidente De Luca. Prima del voto, durante l’intervento di un esponente di Italia Viva, De Luca mostra all’aula un corno portafortuna. Una sola consigliera del Pd si astiene. Lo stesso giorno ottantuno migranti di diverse nazionalità sbarcano a Napoli sulla nave Solidaire. Sempre il 5, la Procura di Roma contesta al presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, il reato di falso in bilancio, in relazione alla compravendita del calciatore greco Kostas Manolas (2019).

Il 6 viene diffusa dalla stampa una lettera con cui i genitori del minorenne reo confesso dell’omicidio del giovane Santo Romano si rivolgono ai familiari della vittima. Padre e madre dell’assassino chiedono il perdono dei genitori di Romano, raccontano la storia del figlio, dei loro tentativi inutili di tenerlo sotto controllo e fargli seguire le terapie psichiatriche che gli erano state prescritte. “Perdere un figlio – scrivono – è una cosa inaccettabile, inspiegabile, un dolore che vi accompagnerà per tutta la vita. Siamo una famiglia umile, normale, come tante. Il ragazzo è sempre stato curato e seguito, da piccolo dalla neuropsichiatria infantile, ma due anni fa è diventato ingestibile. Rifiutava medicinali e visite. […] Nostro figlio ha distrutto la vostra famiglia ma anche la nostra”. La madre di Giovanbattista Cutolo, musicista di ventiquattro anni ucciso da un sedicenne nell’agosto del 2023, aveva commentato al Corriere della Sera il nuovo omicidio il giorno prima, sostenendo che “moriremo tutti uccisi da bambini killer. […] Le carceri minorili sono diventate ormai dei centri ricreativi dove non vengono fatti fare percorsi nei quali i ragazzi prendono coscienza dei loro reati, ma hanno la Play Station, fanno corsi di pizza, addirittura fanno le cravatte di Marinella”.

Il 7 i giornali fanno un bilancio del concorso per infermieri indetto dall’Asl Napoli nord e svoltosi alla Mostra d’Oltremare qualche giorno prima. Cinquemila candidati per trenta posti. La notte successiva muore Arcangelo Correa, diciottenne incensurato, ucciso da un proiettile sparato per errore da suo cugino diciannovenne. Il ragazzo, costituitosi, ha detto di aver pensato di avere in mano una pistola finta e di essersi reso conto che fosse una vera arma solo al momento dello sparo.

Il 9 Goffredo Fofi stronca sul Corriere del Mezzogiorno l’ultimo film di Paolo Sorrentino. Parthenope è “superficiale storicamente e antropologicamente, è di una scarsa poesia, con un fiacco personaggio centrale a sostenerla”. Nel film San Gennaro è “chiamato in causa con rozzezza” e il suo regista è un “chiattillo”.

Il 12 all’Albergo dei Poveri si svolge la seconda edizione della Maratona di ascolto e confronto tra Comune, associazioni e un comitato tecnico-scientifico per il percorso “Napoli ascolta. Democrazia partecipata per il Centro storico Unesco”. Tema centrale è quello della videosorveglianza, con un bilancio dell’esistente e – scrive il Corriere del Mezzogiorno – “un check sugli impianti da realizzare quartiere per quartiere. […] Al momento sono in arrivo quattrocento cinquantotto nuove telecamere” che si aggiungeranno alle quasi mille già presenti.

Il 13 Luigi Roano scrive sul Mattino che non è il disagio sociale, l’abbandono, la violenza dilagante, l’insufficienza delle risposte istituzionali, l’inconsistenza del terzo settore, ma “le scorribande dei motorini guidati da centauri giovanissimi, scatenati e armati, a lasciare una scia di sangue di ragazzi sulle strade di Napoli”. La risposta individuata dal ministro dell’interno Piantedosi è un piano straordinario per il sequestro dei veicoli a due ruote utilizzati in maniera pericolosa durante la notte. Per Roano, “togliendo dalla strada quei motorini – che spesso non sono in regola perché senza assicurazione, o potenziati o addirittura rubati – si dovrebbe attenuare anche il triste fenomeno del gangsterismo urbano di bande che dal loro quartiere si spostano verso altri per dichiarare guerra alle bande rivali”. Lo stesso giorno parte l’operazione “Natale a Napoli”: una delibera che sgrava i pastorai di San Gregorio Armeno dalla tassa di occupazione di suolo in cambio della collaborazione nelle operazioni di sorveglianza e sicurezza dell’area.

Lunedì 18 tre persone muoiono a causa di una esplosione in un capannone a Ercolano. Si apprenderà successivamente che si trattava di una fabbrica illegale di fuochi di artificio. I tre “lavoratori” (la paga che ricevevano era di venticinque euro al giorno) erano giovanissimi: Samuele Tafciu aveva diciotto anni, era al suo primo giorno di lavoro, ed era padre di una bambina di quattro mesi. Sara e Aurora Esposito erano gemelle, avevano ventisei anni, e una di loro (Aurora) aveva una figlia di quattro.  

Il 19per l’ennesima volta, la Linea 6 della metropolitana di Napoli lavora a scartamento ridotto. Viaggia un solo treno, dalle 10 alle 13, soltanto sulla tratta tra Mergellina-Municipio. Tagliate fuori le tre stazioni di Fuorigrotta: per un funzionamento completo, efficace e regolare, la data individuata slitta al 20 dicembre. Qualche giorno dopo sui giornali si apprende che la stazione di Chiaia di questa stessa linea riceverà in Francia il Prix Versailles per essere stata scelta tra le sei migliori al mondo. 

Il 21 gli studenti delle università L’Orientale e della Federico II bloccano per quarantott’ore, occupandole, due sedi dei rispettivi atenei. Protestano contro il genocidio in Palestina e contro il coinvolgimento dell’Italia nelle politiche di guerra a livello internazionale.

Il 22 un operaio ventinovenne viene travolto da una tettoia mentre lavora in un cantiere nel centro commerciale MaxiMall di Torre Annunziata. Rimane miracolosamente illeso. Muore invece una donna cinquantenne precipitata dal trentesimo piano dell’hotel NH Panorama, nel centro della città. Lo stesso giorno un trentanovenne napoletano viene arrestato mentre cerca di entrare in Italia dal confine svizzero con un carico di pellicce di contrabbando. Oltre a pellicce di lince e giaguaro (specie protette) trasportava un’arma da fuoco detenuta illegalmente.

Il 25 quindici persone ritenute organiche al clan Esposito/Marsicano vengono arrestate a Pianura perché “gravemente indiziate” di associazione di tipo mafioso, tentato omicidio, detenzione e porto di armi da fuoco, estorsione, utilizzo illecito di telefoni in stato di detenzione e spaccio di stupefacenti. Gli arresti sono frutto di indagini avviate dopo il sequestro di persona e il successivo omicidio di Andrea Covelli, il cui corpo era stato trovato a luglio 2022 in contrada Pignatiello. Il 26 i commercianti di piazza Dante minacciano la “serrata” per protestare contro la scarsa sicurezza nella piazza e il “rodeo” di motorini che girano a tutta velocità spaventando o aggredendo i passanti. Il prefetto aumenta il numero di soldati e poliziotti, poi incontra i commercianti e la protesta rientra.

Il 27 il Corriere del Mezzogiorno pubblica un’intervista a Italo Bocchino. Titolo: “Io di destra ho avuto store d’amore con due deputate Pd”. Tralasciando le prime quindici righe in cui Roberto Russo si sofferma sulla fama da tombeur de femmes di Bocchino, tra gli spunti più interessanti, riportiamo i virgolettati: “Gli atteggiamenti fascistoidi e razzisti non appartengono a chi milita in Fratelli d’Italia”; “Matteotti è stato un eroe coraggioso. […] La sinistra lo ritiene ingombrante e vecchio, si occupa più di Michela Murgia che di lui”; “Sangiuliano è un uomo di un’intelligenza pazzesca”. Lo stesso giorno scoppia la polemica a Sant’Anastasia per la scelta di intitolare una rotonda al fondatore del Msi Giorgio Almirante, ministro fascista per la cultura popolare nel governo nazi-collaborazionista di Salò. L’iniziativa parte da un consigliere di Fratelli d’Italia. Il sindaco si difende: “Non l’ho condivisa molto”.

Il 28 novembre i giornali riportano gli esiti del processo per l’incendio di Città della Scienza del 2013. Paolo Cammarota, ex vigilante, non aveva favorito l’ingresso dei piromani nella struttura, né tantomeno azionato le bombe. Mandante ed esecutore rimangono quindi ignoti. Sono certi, invece, tredici (o forse quindici, scrivono i giornali), i milioni di euro incassati per la ricostruzione del museo, avvenuta però solo in minima parte. La notte seguente Emanuela Chirilli, turista ventottenne nata in provincia di Lecce, perde la vita nel corso di un incendio avvenuto in una struttura ricettiva nei pressi di piazza Municipio.

Il 29 la città si ferma per lo sciopero generale. Tra picchetti all’esterno delle fabbriche, manifestazioni, cortei e presidi, scendono in piazza lavoratori iscritti a due sigle su tre dei sindacati confederali, a tutte quelle dei sindacati di base, e poi precari dell’università, movimenti contro la guerra, solidali al popolo palestinese e cittadini che denunciano il genocidio in atto a Gaza e in Cisgiordania. (redazione napoli)