(disegno di malov)
Il 2 gennaio si completa il processo di sgombero delle Vele, con l’uscita degli
ultimi abitanti della Vela Rossa. La premier Meloni ringrazia ministro,
prefetto, sindaco e forze dell’ordine per il lavoro fatto. Nessun accenno alla
totale emergenza abitativa che stanno vivendo gli ex residenti. Viene confermato
invece che “Scampia-Secondigliano” è una delle sette aree del paese individuate
dal governo per replicare il piano per le periferie noto come “modello Caivano”.
Il 3, a partire da un post pubblicato su Facebook, alcuni residenti dei
Camaldoli annunciano ronde notturne per bloccare la catena di furti (i
delinquenti, per Il Mattino, sarebbero “molto probabilmente di origine slava”)
in decine di appartamenti tra la Zona ospedaliera di Napoli e il comune di
Marano. Viene pubblicato un video in cui, forzando l’ingresso di un’edicola ma
non trovandovi denaro, la “banda dei tre” si allontana portando via stecche di
gratta e vinci.
La notte tra il 4 e il 5 il writer Gios si introduce in un deposito dei treni
della Circumvesuviana e ne dipinge uno, ritraendo una Befana che consegna
carbone all’amministratore dell’azienda, nell’occhio del ciclone per i continui
disservizi. De Gregorio invita l’artista “a dipingere un treno insieme”. Sempre
il 5, a tre anni di distanza dal crollo di una parte del cimitero di
Poggioreale, i parenti di alcuni defunti, riuniti nel “Comitato crollo 5 gennaio
2022”, si recano sul posto con vanghe e picconi alla mano per recuperare i resti
dei loro cari (e denunciare il disinteresse del Comune). Nonostante l’azione
fosse stata pubblicizzata, nessun rappresentante istituzionale si presenta sul
posto.
Il 7 viene diffuso il rapporto Istat sulla fragilità educativa nelle aree
metropolitane. I dati che riguardano Napoli sono tra i più negativi: solo il
cinque per cento dei bambini sotto i due anni riesce ad accedere ai servizi
educativi; quattordici giovani su cento sono fuori sia dal sistema di istruzione
che dal mercato del lavoro (a Firenze sono cinque); il 66,8 per cento degli
studenti delle scuole secondarie di secondo grado ha competenze insufficienti
dal punto di vista alfabetico (la media italiana è 49,3 per cento). Lo stesso
giorno, il sindaco esprime soddisfazione per l’annunciata applicazione del
“modello Caivano” all’area del campo rom di via Cupa Perillo a Scampia (si parla
di interventi per trenta milioni di euro): «Così riusciremo a risolvere una
situazione non degna di un paese civile». Nessuna autocritica per i decenni di
malapolitica e indifferenza istituzionale (di cui ultima in ordine di tempo è
stata protagonista la giunta Manfredi) che hanno provocato questa situazione.
Il 10 viene presentato alla competente commissione del consiglio comunale di
Napoli il nuovo regolamento sulle dotazioni e i comportamenti dei vigili urbani.
Polemiche per l’introduzione dei taser, con una sperimentazione di sei mesi che,
se ritenuta positiva, porterà all’acquisto di quarantatré pistole per la
produzione di scariche elettriche (al modico costo di centomila euro).
L’assessore De Iesu spiega che verrà utilizzato per “fronteggiare comportamenti
aggressivi, minacciosi e violenti da parte di energumeni sotto effetto di
sostanze e di alcool, o in grave e pericoloso stato di disagio psichico”. Lo
stesso giorno a Gricignano di Aversa muore un operaio diciannovenne della
FrigoCaserta, Patrizio Spasiano, a causa di una perdita di ammoniaca dai
serbatoi dello stabilimento in cui lavorava. Era dipendente da tre mesi per una
ditta esterna, la stessa di Pompeo Mezzacapo, trentanovenne morto il 31 dicembre
schiacciato da un muletto.
Il 13 vengono diffusi dalla stampa i contenuti di un fascicolo sui furti
avvenuti nell’ultimo mezzo secolo nella chiesa dei Girolamini, un saccheggio che
dura dal 1950 e che si sarebbe articolato in più fasi. Si riportano i dettagli
di tutte le opere trafugate, tra cui ben diciotto busti lignei raffiguranti
santi e figure sacre, che pure erano “protetti” da un dispositivo elettronico.
Mancanti all’appello anche alcuni quadri attribuibili, secondo gli studiosi, a
Bernardo Cavallino.
Nella notte tra il 13 e il 14 compaiono in città manifesti funebri che
annunciano la fine dell’esperienza artistica di cyop&kaf. Nel dare notizia del
suo scioglimento, il collettivo menziona “la sopraggiunta mutazione dei contesti
nei quali operava, delle persone con le quali interagiva e, non ultima, la sua
propria trasformazione”, aprendo il futuro a strade nuove e diverse.
Il 14 Il Mattino pubblica un editoriale di Guido Trombetti che esalta la nuova
“capacità di muoversi entro modelli di gioco prestabiliti, sublimando le
capacità di collaborazione”, che accomunerebbe il governo della città e la
squadra di calcio. L’ex rettore appare in confusione, anche perché il suo
articolo comprende un lungo elenco di inefficienze e problemi amministrativi; la
linea viene ripresa da un’intervista al vicepresidente dell’Unione Industriali
che conferma: “Il parallelo tra metropoli e club è reale! […] Stiamo imparando
dal calcio l’importanza della programmazione. Conte lo sta trasferendo a Napoli
e Napoli lo sta trasferendo a Conte”. Lo stesso giorno viene annunciata dal
tribunale per i minorenni una svolta contro i ragazzi che girano con un
coltello: verrà istituito un collegio, presieduto dalla presidentessa Brunese,
che perseguirà il possesso di armi da parte dei minori secondo “un iter
straordinario”. Secondo Leandro Del Gaudio (Il Mattino), l’intervento “cambia la
cultura e la strategia” di gestione del fenomeno, e “serve a sensibilizzare i
ragazzi coinvolti”. A conferma di questa sensibilizzazione, la preside del Marie
Curie di Ponticelli chiede a istituzioni e forze dell’ordine di portare dei
metal detector fuori la “sua” scuola.
Il 17 viene sequestrata a Quarto la Galleria Spinelli, collettore fognario per
l’incanalamento delle acque reflue. Il collettore sarebbe portatore da anni di
un inquinamento microbiologico fecale ben duecentocinquanta volte superiore ai
limiti di legge. I valori dell’Escherichia Coli sono di un milione e
cinquecentomila colonie per decilitro d’acqua (il limite è di cinquemila). Lo
stesso giorno, a Giugliano, in un terreno abbandonato, vengono rinvenuti dalla
polizia due bazooka e tre bombe a mano. La giornata si chiude con la ricezione,
per oltre cento titolari di concessioni balneari, ormeggiatori e proprietari di
case con discesa a mare, di una pec della Regione che gli intima di versare
cinque anni arretrati dell’addizionale (il 25 per cento del canone). L’evasione
è di corso assai più lungo, ma i cinque anni sono quelli per cui non è ancora
scattata la prescrizione. Il danno sarebbe di circa un milione di euro.
Il 18 si segnala sul Mattino un breve pezzo di Raffaella Ferrè che propone di
inserire il “panaro” nell’Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale
Campano (tutto in maiuscolo) della regione. Sul Corriere del Mezzogiorno impazza
il dibattito sulle periferie. Roberto Calise (giornalista ed esperto di
trasporto pubblico) spiega che per salvare la città dall’overtourism è
necessario migliorare la mobilità, ponendo come modello Londra, Madrid e
naturalmente Milano, città dove la “riqualificazione di aree marginali”
attraverso l’estensione delle linee metropolitane è corrisposta alla
deportazione di migliaia di cittadini e famiglie a basso reddito dai quartieri
del centro. Qualche giorno dopo interviene Enrico Cardillo che, nell’ordine:
esalta i rammendi di Renzo Piano; si compiace per gli investimenti del “modello
Caivano” e per la cultura della programmazione (grave che non citi Antonio
Conte); auspica che si lavori “con le periferie” ma “senza derive decisorie
movimentiste”. Attacca infine le politiche del passato e si aspetta risposte da
Manfredi per il futuro. Per chi non ne fosse al corrente, Enrico Cardillo avrà
all’incirca un’ottantina d’anni, è stato politico di lungo corso, vicepresidente
della Camera di Commercio, assessore nelle giunte Bassolino e Iervolino,
segretario regionale della Uil e tanto altro.
Nella notte tra il 18 e il 19 migliaia di tifosi del Napoli (forse diecimila
persone) attendono a Capodichino la squadra, di ritorno dalla vittoriosa
trasferta di Bergamo, dove l’undici di Conte ha battuto per tre a due
l’Atalanta. I tifosi del Napoli residenti in Campania continuano a subire da
quasi due mesi un curioso divieto di seguire la propria squadra in trasferta.
Il 21 schiaffo agli stereotipi: è napoletano (di Torre Annunziata) il
parlamentare più produttivo. Si chiama Orfeo Mazzella, e vanta quindici
iniziative legislative al Senato, sette interventi in dichiarazione di voto,
cento atti di sindacato ispettivo a prima firmata, centouno interventi sulle
attività legislative e centodue sulle attività non legislative. Lo stesso giorno
viene arrestato al Vomero un cinquantaquattrenne con precedenti penali. Si era
introdotto nella chiesa di San Gennaro in via Bernini e avrebbe rubato dalla
sagrestia lo smartphone del parroco e le offerte della parrocchia.
Il 22 una forte scossa bradisismica sveglia, alle tre di notte, i cittadini
dell’area flegrea: la magnitudo è 1,5, l’epicentro nella Solfatara. Poche ore
dopo, la polizia accontenta la preside del Marie Curie di Ponticelli: gli alunni
trovano fuori la scuola agenti, cani antidroga e metal detector. La dirigente
condivide con stampa e questura la “soddisfazione diffusa: i genitori si sono
fermati a vedere e ci hanno ringraziato, gli alunni ci hanno ringraziato, il
personale scolastico si sente protetto”.
Il 25 i magistrati protestano all’esterno di Castel Capuano, dove attendono
l’arrivo del ministro Nordio per l’inaugurazione dell’anno giudiziario. Le
rimostranze sono indirizzate contro la riforma della separazione delle carriere,
che aveva incassato il primo “sì” della Camera la settimana precedente. Il
giorno successivo diecimila napoletani “invadono” Roccaraso, paesino d’alta
quota nell’aquilano, facendo registrare da un lato il sold out nelle strutture
ricettive e le piste da sci, dall’altro code infinite di traffico e un’atmosfera
surreale.
Il 28 un capotreno in servizio sulla linea 2 della metropolitana cittadina
ritrova uno zaino di una viaggiatrice con soldi, documenti e chiavi di casa e lo
restituisce. Per NapoliToday “la storia ha commosso il web”. Il 29 viene
estradato dalla Tunisia il napoletano Gaetano Guarino, narcotrafficante da anni
nella lista dei latitanti più pericolosi. Nella notte muore Antonio Esposito,
detto ‘o Cinese, ventinove anni, sparato probabilmente per un regolamento di
conti in via Carbonara. Il proiettile sparato da due sicari in motocicletta gli
ha perforato la milza. Poco prima a Monteruscello un sessantenne era stato
ricoverato al Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, accoltellato al torace per
una lite durante una partita di carte.
Il 30 viene condannato all’ergastolo Francesco Pio Valda, che aveva ammazzato il
diciottenne Francesco Pio Maimone nella zona degli chalet di Mergellina, nel
marzo del 2023. Lo stesso giorno la Corte europea dei diritti dell’uomo
condanna l’Italia per non aver adottato misure finalizzate a proteggere gli
abitanti della Terra dei Fuochi. Il caso riguarda in particolare “lo scarico,
l’interramento e l’incenerimento di rifiuti, spesso effettuati da gruppi
criminali organizzati” in zone dove vivono circa tre milioni di persone.
Nell’area interessata è stato registrato un aumento dei tassi di cancro e
dell’inquinamento delle falde acquifere. (redazione napoli)
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(disegno di malov)
La notte tra il primo e il 2 novembre muore Santo Romano, diciannove anni,
ucciso da un proiettile sparato da un diciassettenne, in una strada di San
Sebastiano al Vesuvio. La vittima, promettente portiere di calcio della squadra
Micri di Volla (militante nel campionato di Eccellenza), è giunta ancora in vita
all’Ospedale del Mare, ma lì è deceduta poco dopo. Il 2 muore anche un operaio
ghanese cinquantatreenne, caduto da un’impalcatura di tre metri mentre lavorava
per la ristrutturazione di un negozio a Portici. Il 4 vengono arrestate sei
persone riconducibili a una “banda del buco” che svaligiava e rapinava fast food
e altre attività commerciali. Il loro capo è Mario Mazza, sessant’anni, detto ‘o
Zio, specialista in esplosioni e operazioni sottoterra. La banda aveva
svaligiato di recente un fast food a piazza Carità, percorrendo un chilometro e
mezzo di cunicoli, tra quelli già esistenti e quelli appena scavati, venendo
fuori nelle vicinanze del porto. Lo stesso giorno il Vaticano annuncia che il
prossimo 7 dicembre l’arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia, sarà nominato
cardinale. Battaglia commenta dicendo che porterà con sé “le gioie e le
speranze, le tristezze e le angosce dei poveri e di tutti coloro che soffrono
nel nostro Meridione e in tutti i Sud del mondo”.
Martedì 5 viene approvata al consiglio regionale della Campania la proposta di
legge che apre la strada a un terzo possibile mandato per il presidente De Luca.
Prima del voto, durante l’intervento di un esponente di Italia Viva, De Luca
mostra all’aula un corno portafortuna. Una sola consigliera del Pd si astiene.
Lo stesso giorno ottantuno migranti di diverse nazionalità sbarcano a Napoli
sulla nave Solidaire. Sempre il 5, la Procura di Roma contesta al presidente del
Napoli, Aurelio De Laurentiis, il reato di falso in bilancio, in relazione alla
compravendita del calciatore greco Kostas Manolas (2019).
Il 6 viene diffusa dalla stampa una lettera con cui i genitori del minorenne reo
confesso dell’omicidio del giovane Santo Romano si rivolgono ai familiari della
vittima. Padre e madre dell’assassino chiedono il perdono dei genitori di
Romano, raccontano la storia del figlio, dei loro tentativi inutili di tenerlo
sotto controllo e fargli seguire le terapie psichiatriche che gli erano state
prescritte. “Perdere un figlio – scrivono – è una cosa inaccettabile,
inspiegabile, un dolore che vi accompagnerà per tutta la vita. Siamo una
famiglia umile, normale, come tante. Il ragazzo è sempre stato curato e seguito,
da piccolo dalla neuropsichiatria infantile, ma due anni fa è diventato
ingestibile. Rifiutava medicinali e visite. […] Nostro figlio ha distrutto la
vostra famiglia ma anche la nostra”. La madre di Giovanbattista Cutolo,
musicista di ventiquattro anni ucciso da un sedicenne nell’agosto del 2023,
aveva commentato al Corriere della Sera il nuovo omicidio il giorno prima,
sostenendo che “moriremo tutti uccisi da bambini killer. […] Le carceri minorili
sono diventate ormai dei centri ricreativi dove non vengono fatti fare percorsi
nei quali i ragazzi prendono coscienza dei loro reati, ma hanno la Play Station,
fanno corsi di pizza, addirittura fanno le cravatte di Marinella”.
Il 7 i giornali fanno un bilancio del concorso per infermieri indetto dall’Asl
Napoli nord e svoltosi alla Mostra d’Oltremare qualche giorno prima. Cinquemila
candidati per trenta posti. La notte successiva muore Arcangelo Correa,
diciottenne incensurato, ucciso da un proiettile sparato per errore da suo
cugino diciannovenne. Il ragazzo, costituitosi, ha detto di aver pensato di
avere in mano una pistola finta e di essersi reso conto che fosse una vera arma
solo al momento dello sparo.
Il 9 Goffredo Fofi stronca sul Corriere del Mezzogiorno l’ultimo film di Paolo
Sorrentino. Parthenope è “superficiale storicamente e antropologicamente, è di
una scarsa poesia, con un fiacco personaggio centrale a sostenerla”. Nel film
San Gennaro è “chiamato in causa con rozzezza” e il suo regista è un
“chiattillo”.
Il 12 all’Albergo dei Poveri si svolge la seconda edizione della Maratona di
ascolto e confronto tra Comune, associazioni e un comitato tecnico-scientifico
per il percorso “Napoli ascolta. Democrazia partecipata per il Centro storico
Unesco”. Tema centrale è quello della videosorveglianza, con un bilancio
dell’esistente e – scrive il Corriere del Mezzogiorno – “un check sugli impianti
da realizzare quartiere per quartiere. […] Al momento sono in arrivo
quattrocento cinquantotto nuove telecamere” che si aggiungeranno alle quasi
mille già presenti.
Il 13 Luigi Roano scrive sul Mattino che non è il disagio sociale, l’abbandono,
la violenza dilagante, l’insufficienza delle risposte istituzionali,
l’inconsistenza del terzo settore, ma “le scorribande dei motorini guidati da
centauri giovanissimi, scatenati e armati, a lasciare una scia di sangue di
ragazzi sulle strade di Napoli”. La risposta individuata dal ministro
dell’interno Piantedosi è un piano straordinario per il sequestro dei veicoli a
due ruote utilizzati in maniera pericolosa durante la notte. Per Roano,
“togliendo dalla strada quei motorini – che spesso non sono in regola perché
senza assicurazione, o potenziati o addirittura rubati – si dovrebbe attenuare
anche il triste fenomeno del gangsterismo urbano di bande che dal loro quartiere
si spostano verso altri per dichiarare guerra alle bande rivali”. Lo stesso
giorno parte l’operazione “Natale a Napoli”: una delibera che sgrava i pastorai
di San Gregorio Armeno dalla tassa di occupazione di suolo in cambio della
collaborazione nelle operazioni di sorveglianza e sicurezza dell’area.
Lunedì 18 tre persone muoiono a causa di una esplosione in un capannone a
Ercolano. Si apprenderà successivamente che si trattava di una fabbrica illegale
di fuochi di artificio. I tre “lavoratori” (la paga che ricevevano era di
venticinque euro al giorno) erano giovanissimi: Samuele Tafciu aveva diciotto
anni, era al suo primo giorno di lavoro, ed era padre di una bambina di quattro
mesi. Sara e Aurora Esposito erano gemelle, avevano ventisei anni, e una di loro
(Aurora) aveva una figlia di quattro.
Il 19, per l’ennesima volta, la Linea 6 della metropolitana di Napoli lavora a
scartamento ridotto. Viaggia un solo treno, dalle 10 alle 13, soltanto sulla
tratta tra Mergellina-Municipio. Tagliate fuori le tre stazioni di Fuorigrotta:
per un funzionamento completo, efficace e regolare, la data individuata slitta
al 20 dicembre. Qualche giorno dopo sui giornali si apprende che la stazione di
Chiaia di questa stessa linea riceverà in Francia il Prix Versailles per essere
stata scelta tra le sei migliori al mondo.
Il 21 gli studenti delle università L’Orientale e della Federico II bloccano per
quarantott’ore, occupandole, due sedi dei rispettivi atenei. Protestano contro
il genocidio in Palestina e contro il coinvolgimento dell’Italia nelle politiche
di guerra a livello internazionale.
Il 22 un operaio ventinovenne viene travolto da una tettoia mentre lavora in un
cantiere nel centro commerciale MaxiMall di Torre Annunziata. Rimane
miracolosamente illeso. Muore invece una donna cinquantenne precipitata dal
trentesimo piano dell’hotel NH Panorama, nel centro della città. Lo stesso
giorno un trentanovenne napoletano viene arrestato mentre cerca di entrare in
Italia dal confine svizzero con un carico di pellicce di contrabbando. Oltre a
pellicce di lince e giaguaro (specie protette) trasportava un’arma da fuoco
detenuta illegalmente.
Il 25 quindici persone ritenute organiche al clan Esposito/Marsicano vengono
arrestate a Pianura perché “gravemente indiziate” di associazione di tipo
mafioso, tentato omicidio, detenzione e porto di armi da fuoco, estorsione,
utilizzo illecito di telefoni in stato di detenzione e spaccio di stupefacenti.
Gli arresti sono frutto di indagini avviate dopo il sequestro di persona e il
successivo omicidio di Andrea Covelli, il cui corpo era stato trovato a luglio
2022 in contrada Pignatiello. Il 26 i commercianti di piazza Dante minacciano la
“serrata” per protestare contro la scarsa sicurezza nella piazza e il “rodeo” di
motorini che girano a tutta velocità spaventando o aggredendo i passanti. Il
prefetto aumenta il numero di soldati e poliziotti, poi incontra i commercianti
e la protesta rientra.
Il 27 il Corriere del Mezzogiorno pubblica un’intervista a Italo Bocchino.
Titolo: “Io di destra ho avuto store d’amore con due deputate Pd”. Tralasciando
le prime quindici righe in cui Roberto Russo si sofferma sulla fama da tombeur
de femmes di Bocchino, tra gli spunti più interessanti, riportiamo i
virgolettati: “Gli atteggiamenti fascistoidi e razzisti non appartengono a chi
milita in Fratelli d’Italia”; “Matteotti è stato un eroe coraggioso. […] La
sinistra lo ritiene ingombrante e vecchio, si occupa più di Michela Murgia che
di lui”; “Sangiuliano è un uomo di un’intelligenza pazzesca”. Lo stesso giorno
scoppia la polemica a Sant’Anastasia per la scelta di intitolare una rotonda al
fondatore del Msi Giorgio Almirante, ministro fascista per la cultura popolare
nel governo nazi-collaborazionista di Salò. L’iniziativa parte da un consigliere
di Fratelli d’Italia. Il sindaco si difende: “Non l’ho condivisa molto”.
Il 28 novembre i giornali riportano gli esiti del processo per l’incendio di
Città della Scienza del 2013. Paolo Cammarota, ex vigilante, non aveva favorito
l’ingresso dei piromani nella struttura, né tantomeno azionato le bombe.
Mandante ed esecutore rimangono quindi ignoti. Sono certi, invece, tredici (o
forse quindici, scrivono i giornali), i milioni di euro incassati per la
ricostruzione del museo, avvenuta però solo in minima parte. La notte seguente
Emanuela Chirilli, turista ventottenne nata in provincia di Lecce, perde la vita
nel corso di un incendio avvenuto in una struttura ricettiva nei pressi di
piazza Municipio.
Il 29 la città si ferma per lo sciopero generale. Tra picchetti all’esterno
delle fabbriche, manifestazioni, cortei e presidi, scendono in piazza lavoratori
iscritti a due sigle su tre dei sindacati confederali, a tutte quelle dei
sindacati di base, e poi precari dell’università, movimenti contro la guerra,
solidali al popolo palestinese e cittadini che denunciano il genocidio in atto a
Gaza e in Cisgiordania. (redazione napoli)