La parola della settimana. Polizia
NapoliMONiTOR - Sunday, January 12, 2025Mercoledì il Tg3 ha mandato in onda un video che mostra il lungo inseguimento al termine del quale è morto Ramy Elgaml, diciannovenne di origini egiziane ammazzato da un carabiniere lo scorso 24 novembre a Milano. Dal video, e soprattutto dagli audio, si capisce bene con quale concitazione e rabbia i carabinieri abbiano cercato di colpire con la loro auto il motorino su cui viaggiavano Ramy e il suo amico Fares. I carabinieri si dicono tra loro che Ramy ha perso il casco, ma nonostante ciò continuano a cercare di speronare il mezzo, fino allo schianto finale contro un palo. Dalle immagini si vede anche il momento in cui due militari si avvicinano a un ragazzo, testimone dell’incidente, per fargli cancellare il video con cui aveva ripreso la scena (circostanza raccontata dallo stesso ragazzo ai magistrati).
Ci vorrebbe non un breve articolo ma un libro, per raccontare le storie di tutte le persone che sono state ammazzate nel nostro paese dalle forze di polizia. Un importante sforzo è rappresentato dalle schede costruite nel corso degli anni da Acad – Associazione contro gli abusi in divisa. Mi limito quindi a ricordare solo alcuni tra loro, considerando i recenti o prossimi importanti anniversari dell’assassinio.
Lo scorso 5 settembre, per esempio, è ricorso il decimo anniversario della morte di Davide Bifolco, sedicenne ammazzato da un carabiniere in servizio a Napoli, al termine di un inseguimento. Quando è stato sparato, Davide era a terra, disarmato. Il 29 febbraio saranno invece passati cinque anni dalla morte di Ugo Russo, quindici anni, sparato alle spalle da un carabiniere fuori servizio mentre scappava dopo un tentativo fallito di rapina.
Sempre a febbraio, il 6 del mese, ma del 2010, moriva invece Aziz Amiri, ucciso da un carabiniere dopo un tentativo di fermo, con una Beretta calibro 9 non in ordinanza all’agente. Sempre quindici anni fa, il 21 settembre 2010, moriva anche Roberto Collina, dopo una colluttazione con due agenti in borghese, fuori servizio, nel comune di Largo Campo, in provincia di Salerno.
A settembre, il 25 per la precisione, saranno passati vent’anni dalla morte di Federico Aldrovandi, diciottenne al momento della sua morte, pestato brutalmente con calci, pugni e manganellate da una pattuglia di poliziotti, e poi morto una volta immobilizzato al suolo per “asfissia da posizione”.
Luglio 2025: sarà il decimo anniversario della morte di Mauro Guerra, trentatré anni, sparato da un carabiniere in un campo di sterpaglie poco distante da casa sua, a Carmignano di Sant’Urbano (in provincia di Padova), dopo un tentativo di trattamento sanitario obbligatorio. «Mauro era stato bloccato, già gli era stata infilata una delle manette ma il carabiniere lo ha aggredito e lui ha reagito con due o tre pugni. […] È andato via camminando, ma l’agente gli ha sparato alle spalle. E gli altri carabinieri, che erano a cento metri, quando sono arrivati hanno continuato a prenderlo a calci mentre già era a terra», la testimonianza dei familiari.
Nell’aprile 2020, cinque anni fa, moriva nel carcere di Santa Maria Capua Vetere Hakimi Lamine, che qualche settimana prima era stato tra i detenuti violentemente pestati nel corso della Mattanza operata dagli agenti di polizia penitenziaria, e non solo. Dopo il pestaggio Hakimi era rimasto fino alla sua morte in isolamento punitivo (qui un diario del processo in corso)
Ne approfitto per segnalare che tra gennaio e febbraio ci saranno due iniziative a Napoli, all’università L’Orientale, su questi temi, organizzate da dottorandi e dottorande in Studi Internazionali: il 20 gennaio (ore 10:30, palazzo Giusso, Sala Dottorato) un seminario con Enrico Gargiulo dell’università di Torino, e Gaia Tessitore, avvocato del foro di Napoli); il 3 febbraio una mostra – dalle 10 alle 18, palazzo Giusso, Sala Dottorato – sui familiari dei cittadini uccisi dalle forze dell’ordine (la mostra è promossa da Amnesty International con foto di Antonio De Matteo, che incontrerà gli studenti alle 15 insieme a Francesca Corbo, Luigi Manconi, i familiari di Davide Bifolco e quelli di Ugo Russo).
(credits in nota1)
(a cura di riccardo rosa)
__________________________
¹ Immagini da:
Sulla mia pelle, di Alessio Cremonini (2018)
The Sleepers, di Barry Levinson (1996)
Blue Bayou, di Junstin Chon (2021)
Colorblind, di Mostafa Keshvari (2023)
Judas and the Black Messiah, di Shaka King (2021)
A Clockwork Orange, di Stanley Kubrick (1971)
Hunger, di Steve McQueen (2008)