Torino. Libro e moschettoLa destra di governo si prefigge l’obiettivo di esercitare un’egemonia culturale
diffusa. Non si limita a piazzare i propri uomini e donne a capo delle
principali istituzioni culturali ma tenta concretamente di indottrinare bambini
e bambine, ragazze e ragazzi delle scuole.
Ed è alle scuole che è diretto il “Festival Giovani Adulti” dedicato a “Il corpo
nel mondo”, promosso dall’associazione “Fiori di Ciliegio” di Davide D’Agostino,
consigliere di FdL a Ciriè, che ha ricevuto dalla Regione Piemonte 100.000 euro
per l’iniziativa. Sul sito dell’associazione campeggia un murale dedicato a
Yukio Mishima romanziere giapponese noto per un acceso nazionalismo e per il
culto dell’imperatore. Mishima è un mito per i fascisti più raffinati.
Lo scorso anno “Giovani Adulti” si tenne in Barriera di Milano, quest’anno, dal
25 al 27 settembre, sbarca a Mirafiori alla cascina Giaglione, già roccaforte
catto-dem, oggi terreno di conquista per gli amici di Maurizio Marrone,
l’assessore regionale sceso in campo a difendere dalle (tardive) critiche del PD
questa incursione militarista e nazionalista tra le ragazze e i ragazzi delle
scuole di periferia.
Sebbene non tutti i relatori siano riconducibili alla destra tuttavia il
militarismo ed il nazionalismo sono i piatti forti dell’iniziativa e chi non è
allineato è una comoda foglia di fico. Non per caso Marrone usa gente come Moni
Ovadia per minimizzare il reale focus del Festival.
Tra worshop e lezioni frontali viene messo in piedi un programma che evoca uno
dei più celebri slogan della dittatura “Libro e moschetto fascista perfetto”. Vi
segnaliamo le conferenze “La guerra spiegata ai ragazzi”, “Scuola di
cavalleria”, “Anima e corpo”, “Il corpo della Santa”, “Il corpo della nazione”,
“Maschi e femmine”.
Tra i partecipanti spiccano l’inetta ma fascistissima direttrice d’orchestra
Beatrice Venezi, il conduttore radiofonico Giuseppe Cruciani, il prete omofobo
di TikTok Ambrogio Mazzai.
Senza dimenticare Renato Daretti, presidente dell’Associazione nazionale
Incursori dell’Esercito.
La Cub Scuola Università e Ricerca di Torino ha invitato le insegnanti e gli
insegnanti a denunciare questa scelta, a rifiutarsi di portarvi le proprie
classi, a proporre una cultura radicalmente diversa.