ASSEMBLEA CITTADINANZA - REFERENDUM & CORTEO DEL 2 GIUGNO
bocciofila rami secchi - lungo dora colletta 39
(mercoledì, 21 maggio 18:30)
nvitiamo tutte le realtà cittadine attive contro il razzismo ad aderire alla
campagna per votare 5 si ai quesiti referendari e ad attivarsi per una
mobilitazione che porti all’ordine del giorno il razzismo istituzionale.
Vogliamo discutere insieme nell’assemblea del 21 di maggio l’organizzazione
della manifestazione del 2 di Giugno, approfondendo le tematiche del referendum.
Immaginiamo questa manifestazione come l’occasione migliore per condividere
nella loro articolazione le forme attraverso cui il razzismo si radica nella
nostra società e lo sfruttamento colpisce le nostre vite.
Questo corteo sarà un momento della campagna per andare a votare l’8 e il 9
giugno insieme a dibattiti e banchetti informativi che stiamo portando avanti e
a cui vogliamo allargare la partecipazione.
L’8 e il 9 giugno si voterà per cambiare una parte della legge 91/1992 che da
trent’anni disciplina le possibilità di diventare “cittadinə italianə”. Il
referendum prevede il dimezzamento del requisito di residenza legale richiesto
per le persone maggiorenni interessate ad acquisire la cittadinanza, che
passerebbe da 10 a 5 anni.
Senza dubbio questo referendum è uno strumento per ottenere un miglioramento
delle condizioni di vita delle persone che nelle nostre città vogliono costruire
i propri percorsi di esistenza. Dimezzare il tempo per richiedere la
cittadinanza consentirà a moltissime persone e alle figlə, di rendere più
stabili le proprie vite.
Questo è un punto di partenza piuttosto che di un punto di arrivo: rendiamolo
uno spunto per aprire una discussione collettiva sul razzismo sistemico, dalla
legge sulla cittadinanza, alla violenza degli uffici per i rinnovi fino al
razzismo nel mercato immobiliare.
Tag - cittadinanza
DOVERI SENZA DIRITTI - OLTRE IL REFERENDUM E CONTRO IL RAZZISMO SISTEMICO
Cecchi point - Via antonio cecchi 17
(venerdì, 9 maggio 18:00)
Sapevi che la cittadinanza italiana si ottiene principalmente per discendenza?
Se hai genitori o antenati italiani, sei italiano per nascita.Se invece vivi,
studi e lavori qui, sei esclusə dalla cittadinanza a meno che dopo 10 anni di
vita in Italia, non possa dimostrare di aver risieduto legalmente e tanti altri
requisiti molto difficili da ottenere. Senza la cittadinanza non è possibile:
partecipare ai concorsi pubblici, votare e candidarsi, usufruire della libertà
di movimento senza vincoli, iscriversi ad alcuni albi professionali; ma
soprattutto si vive in funzione del rinnovo del permesso di soggiorno e al
malfunzionamento delle questure.
L'8 e il 9 giugno si voterà per cambiare una parte della legge 91/1992 che da
trent’anni disciplina le possibilità di diventare "cittadinə italianə". Il
referendum prevede il dimezzamento del requisito di residenza legale richiesto
per le persone maggiorenni interessate ad acquisire la cittadinanza,che
passerebbe da 10 a 5 anni. La cittadinanza è anche una questione di
riconoscimento: tante delle persone che oggi non sono riconosciute come
cittadin*, sono nate e lavorono qui portando sulle proprie spalle e il proprio
sfruttamento la ricchezza di questo paese.
Senza dubbio questo referendum è uno strumento per ottenere un miglioramento
delle condizioni di vita delle persone che nelle nostre città vogliono costruire
i propri percorsi di esistenza. Dimezzare il tempo per richiedere la cittadinza
consentirà a moltissime persone e alle figlə, di rendere più stabili le proprie
vite.Tuttavia questa misura rappresenta un punto di partenza piuttosto che di un
punto di arrivo, rendiamolo uno spunto per aprire una discussione collettiva
sul razzismo sistemico: dalla legge sulla cittadinanza, alla violenza degli
uffici per i rinnovi fino al razzismo nel mercato immobiliare.
Ci vediamo alle h18 al Cecchi Point per un assemblea pubblica per arrivare
inisieme all'8 e 9 giugno.
Intervengono: ASGI, Rete Rama, Centro Frantz Fanon, CUB e Comitato Voci
Migranti.