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[2025-02-28] Aperitivo + dibattito sulla profilazione razziale e gli abusi della polizia @ Spazio Popolare Neruda
APERITIVO + DIBATTITO SULLA PROFILAZIONE RAZZIALE E GLI ABUSI DELLA POLIZIA Spazio Popolare Neruda - Corso Ciriè 7, 10124, Torino (venerdì, 28 febbraio 18:30) A fine ottobre, Moussa Diarra, un ragazzo originario del Mali, è stato ucciso a Verona da un agente polfer. Dopo di lui, Ramy El-Gaml un ragazzo di origini egiziane, è stato ucciso a Milano dalla polizia durante un tentativo di fermo. Questi non sono casi isolati, è già accaduto in Italia che persone razzializzate vengano uccise per mano di poliziotti o addirittura da assessori comunali. In queste storie non arriva mai giustizia, anzi le vittime muoiono due volte: chi compie questi omicidi non ammette di aver tolto la vita ad una persona ma dichiara sempre di aver reagito per legittima difesa. Il 28 febbraio al Neruda ci incontreremo per discutere sul tema della profilazione razziale. Un dibattito a cui parteciperà un team di avvocat3 che ci riporterà la situazione attuale in Italia, un contesto in cui i razzisti sono al governo e i discorsi di odio e la violenza crescono e avvengono sotto gli occhi di tutti. L3 avvocat3 risponderanno alle nostre domande sui nostri diritti e su cosa fare se subiamo e/o assistiamo ad un fermo razzista da parte della polizia. Questa occasione servirà per trovare insieme strategie di difesa collettiva contro gli abusi delle forze dell’ordine. Chiedere giustizia, sostenere le famiglie e  far emergere gli insabbiamenti che avvengono nel corso dei processi, solleva un'importante questione:  come si collega la profilazione razziale al sistema razzista più ampio? Considerando quanto il carcere e altre forme di penalità/disciplinamento colpiscano le persone e comunità razzializzate, come mettere insieme la necessità di avere giustizia nell'ambito dei processi per omicidio razzista e una prospettiva abolizionista? Per rispondere a queste domande, nel corso dell’incontro interverrà Mackda Ghebremariam Tesfaú, sociologa e attivista antirazzista. A seguire aperitivo!
February 19, 2025 / Gancio
Lo Spazio Popolare Neruda prende parola a fronte della macchina del fango di stampa e tv
In questi giorni si è attivata la macchina del fango rispetto ai compagni e alle compagne colpite dall’accusa di associazione per delinquere nell’ambito del processo “Sovrano” alle sue ultime battute, in quanto il 31 marzo è prevista l’ultima udienza con le repliche e la probabile sentenza. In particolare, giornali e trasmissioni televisive si sono concentrate […]
February 6, 2025 / Radio Blackout 105.25FM
Contro le guerre, per una lotta comune – incontro con Said Bouamama
Il 18 gennaio 2025 si è tenuto un incontro pubblico al Cecchi Point – organizzato dal collettivo Ujamaa, lo Spazio Popolare Neruda e Infoaut – con Said Bouamama, sociologo e storico militante antirazzista franco-algerino. Il discorso di Said prende avvio da una cornice di analisi del reale che interpella le realtà militanti: ci troviamo in […]
January 30, 2025 / Radio Blackout 105.25FM
La riapertura del CPR di Torino è imminente.
Un luogo contornato da alte mura, materiali e simboliche, ben noto per essere stato teatro di soprusi di ogni tipo, a partire dalle condizioni degradanti di detenzione fino all’uso smodato di psicofarmaci per silenziare e annullare ogni forma di resistenza e dissenso. Un dispositivo repressivo ed esplicitamente razzista, dove abusi e violenze risultano essere all’ordine del giorno: pestaggi, intimidazioni e torture sono stati ripetutamente denunciati, senza conseguenza alcuna per i responsabili. Non possiamo dimenticare i morti che hanno segnato la storia del CPR di Torino. Tra i casi più eclatanti, ricordiamo la morte di Moussa Balde nel 2021, suicidatosi dopo essere stato vittima di un pestaggio razzista a Ventimiglia. Moussa, invece di ricevere protezione e cura, è stato rinchiuso nel CPR, dove l’ isolamento detentivo (ricordiamo a tal proposito l’uso dell'”ospedaletto” come mezzo punitivo) lo ha spinto a togliersi la vita. Altre morti, forse meno note, pesano in uguale maniera sulla coscienza collettiva. La nuova gestione del CPR è stata affidata alla cooperativa Sanitalia Service, già attiva nel settore sanitario piemontese; con un appalto da 8,4 milioni di euro, Sanitalia entra in un mercato che lucra sulla detenzione amministrativa, dimostrando come dietro le politiche migratorie si celino enormi interessi economici. Infatti, la gestione privata di strutture come il CPR non fa che incentivare l’abbattimento dei costi che rende la detenzione un business ei corpi migranti delle merci. Mobilitiamoci insieme, affinché non ci sia nessun CPR, né qui né altrove.
January 14, 2025 / C.S.O.A. GABRIO
[2025-01-18] Contro le guerre, per una lotta comune. Dalla resistenza in Palestina e in Siria alla lotta antirazzista e antimperialista nei nostri quartieri. @ Cecchi point
CONTRO LE GUERRE, PER UNA LOTTA COMUNE. DALLA RESISTENZA IN PALESTINA E IN SIRIA ALLA LOTTA ANTIRAZZISTA E ANTIMPERIALISTA NEI NOSTRI QUARTIERI. Cecchi point - Via antonio cecchi 17 (sabato, 18 gennaio 15:30) SABATO 18 GENNAIO ORE 15.30 dibattito “Contro le guerre, per una lotta comune. Dalla resistenza in Palestina e in Siria alla lotta antirazzista e antimperialista nei nostri quartieri.” Insieme a Said Bouamama vogliamo proporre una lettura della fase di guerra globale oggi. Dalla guerra in Ucraina alle porte dell’Europa, agli scenari di guerra genocida portata avanti in Palestina e agli interessi occidentali che aggrediscono il territorio siriano, ci sembra importante tracciare linee comuni nell’ottica di costruire un’opposizione alla guerra anche sui nostri territori. Questo incontro vuole coinvolgere chi ha partecipato alle mobilitazioni per la Palestina in città, chi si attiva nelle università, nelle scuole, chi vive i quartieri popolari, perché con uno sguardo alle resistenze che si sviluppano altrove é urgente, a partire dalle lotte, fare fronte comune per contrapporsi alla guerra anche qui. A seguire panini alla griglia e musica!
January 9, 2025 / Gancio
[2024-12-12] "Gli Indesiderabili" proiezione + aperitivo @ aula break-campus luigi einaudi
"GLI INDESIDERABILI" PROIEZIONE + APERITIVO aula break-campus luigi einaudi - lungo dora siena 100 (giovedì, 12 dicembre 17:30) Gli indesiderabili di Ladj Ly è un film potente e viscerale che mette a nudo le tensioni sociali e le ingiustizie profonde di una società sull’orlo del collasso. Il film segue la storia degli abitanti di quartiere popolare di Parigi, le cui vite si intrecciano in un mosaico di rabbia, solidarietà e resistenza. La protagonista è Haby, una giovane ragazza che si batte per i diritti della sua comunità e contro l’imminente sfratto delle case popolari. Con uno stile realistico e una narrazione intensa, Ladj Ly esplora temi come il razzismo sistemico, l’abuso di potere e la disperazione che si trasforma in ribellione. Una pellicola che scuote e invita a riflettere, capace di lasciare il pubblico senza fiato e con domande che risuonano a lungo dopo i titoli di coda. In un momento storico in cui i ragazzi di seconda generazioni abitanti le periferie sono brutalmente descritti dal concetto delle Babygang, appare più che mai urgente andare alle radice del conflitto per costruire una contro narrazione. VI ASPETTIAMO!!
December 6, 2024 / Gancio
The 𝐟𝐢𝐫𝐬𝐭 𝐝𝐚𝐲 𝐨𝐟 𝐭𝐡𝐞 𝐍𝐞𝐭𝐰𝐨𝐫𝐤 𝐀𝐠𝐚𝐢𝐧𝐬𝐭 𝐌𝐢𝐠𝐫𝐚𝐧𝐭 𝐃𝐞𝐭𝐞𝐧𝐭𝐢𝐨𝐧 𝐢𝐧 𝐀𝐥𝐛𝐚𝐧𝐢𝐚
  https://gabrio.noblogs.org/files/2024/12/VID_20241202_065643_084.mp4 🔴 The 𝐟𝐢𝐫𝐬𝐭 𝐝𝐚𝐲 𝐨𝐟 𝐭𝐡𝐞 𝐍𝐞𝐭𝐰𝐨𝐫𝐤 𝐀𝐠𝐚𝐢𝐧𝐬𝐭 𝐌𝐢𝐠𝐫𝐚𝐧𝐭 𝐃𝐞𝐭𝐞𝐧𝐭𝐢𝐨𝐧 𝐢𝐧 𝐀𝐥𝐛𝐚𝐧𝐢𝐚 has just ended. We visited the Shëngjin hotspot and the Gjadër detention center 𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐧𝐨𝐮𝐧𝐜𝐞 𝐭𝐡𝐞 𝐧𝐞𝐨𝐜𝐨𝐥𝐨𝐧𝐢𝐚𝐥 𝐑𝐚𝐦𝐚-𝐌𝐞𝐥𝐨𝐧𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐭𝐨𝐜𝐨𝐥, the presence of Italian detention centers on Albanian soil through another externalization of borders, and the ensuing repression and invisibilization faced by migrants.   ✊🏽 𝑴𝒂𝒓𝒓𝒆̈𝒗𝒆𝒔𝒉𝒋𝒂 𝒊𝒍𝒆𝒈𝒂𝒍𝒆, 𝒓𝒆𝒛𝒊𝒔𝒕𝒆𝒏𝒄𝒂 𝒈𝒍𝒐𝒃𝒂𝒍𝒆! The agreement is illegal, the resistance is global!
December 2, 2024 / C.S.O.A. GABRIO
LE DEPORTAZIONI CONTINUANO
Nella giornata di ieri, la nave Libra è approdata in Albania con otto persone migranti a bordo (di cui una riportata in Italia per motivi di salute “incompatibili” con la reclusione: come se esistesse qualcun realmente compatibile a lager disumani come questi).La macchina delle espulsioni non si ferma neppure quando entra in contraddizione con lo stesso diritto che la tiene in piedi. Risulta evidente come il governo italiano sia in affanno e pur di non cedere effettua violente deportazioni tanto inutili quanto costose (134 milioni di euro all’anno). Ancora una volta assistiamo a questa farsa mentre arriva la notizia che un uomo di 33 anni del CARA di Bari è deceduto dopo aver ingoiate delle pile come gesto di denuncia. Le persone risiedenti nel centro si sono rivoltate scatenando la loro rabbia dopo che da giorni richiedevano condizioni migliori. In quello stesso CARA sono “ospiti” anche 12 dei 16 migranti che erano stati deportati nell’hotspot albanese di Gjader e che poi han fatto ritorno in Italia. Intanto, a Torino si prepara il terreno per la riapertura del CPR di corso Brunelleschi, tra i plausi della destra e la stucchevole indignazione di chi amministra questa città. Sembra doveroso ricordare che il PD, che oggi organizza flashmob per opporsi alla riapertura, ieri ha fatto da apripista e alimentato queste stesse politiche. Non dimentichiamo che circa venticinque anni fa è stato proprio il PD (allora DS) il promotore e creatore, con la Turco-Napolitano, dei primissimi CPT (Centri di permanenza temporanea), poi CIE e oggi CPR. Ma pur volendo sorvolare sugli errori del passato, l’alternativa proposta dal PD pochi giorni fa in circoscrizione 3 si presenta tanto confusa quanto securitaria. Infatti, si limita a chiedere, per le persone migranti uscite dal carcere, l’obbligo di firma e dimora con eventuali attività di supporto nell’attesa del rimpatrio. Ovviamente per chi se lo merita e non ha un profilo troppo “criminale”; per quest’ultimi invece si è parlato di procedure di rimpatrio direttamente dal carcere, evitando (o proprio confermando?) dubbi tra metafore e sovrapposizioni tra carcere e CPR. E i/le migranti che non arrivano dal carcere? Non è dato sapere. Ci opponiamo a qualsiasi forma ibrida di controllo e repressione sui corpi delle persone migranti, per quanto infiocchettate di “rieducazioni” e “reinserimenti” vari. L’unica alternativa è l’eliminazione del privilegio dei documenti e delle barriere istituzionali ad una vita degna per tutt*. I CPR LI VOGLIAMO CHIUSI. MAI PIÙ CPR, NÈ QUI NÈ ALTROVE
November 9, 2024 / C.S.O.A. GABRIO
[2024-11-03] PRESIDIO AL CARCERE LORUSSO E CUTUGNO - CONTRO I MILLE VOLTI DEL RAZZISMO DI STATO @ capolinea del 3
PRESIDIO AL CARCERE LORUSSO E CUTUGNO - CONTRO I MILLE VOLTI DEL RAZZISMO DI STATO capolinea del 3 - largo vallette (domenica, 3 novembre 16:30) PRESIDIO AL CARCERE LORUSSO CUTUGNO, TORINO 3 NOVEMBRE // RITROVO AL CAPOLINEA TRAM 3, ORE XX CONTRO I MILLE VOLTI DEL RAZZISMO DI STATO Il 7 maggio del 2016 si svolgeva al Brennero una giornata di lotta contro la decisione dello Stato austriaco di erigere un muro sul confine con lo Stato italiano. Nelle teste e nei cuori di chi quel giorno si è battuto, al di là di ogni garanzia di successo, era ed è scolpito un obiettivo: abbattere i muri che dividono i popoli e sconvolgere la pace sociale che unisce le classi. Dopo quella giornata molti compagni e compagne sono stati processati arrivando a condanne molto pesanti. Qualche anno più tardi, motivato da un razzismo di Stato ormai divenuto incandescente, il fascio-leghista Traini, ex candidato della Lega, sparava contro chiunque avesse la pelle nera per le strade di Macerata. Otto giorni più tardi il tour elettorale di Salvini prevedeva una tappa a Rovereto. Per chi aveva deciso che fosse inaccettabile la presenza di quello che a tutti gli effetti era il mandante di quell’infamia, gli scontri con la polizia non sono stati che la logica conseguenza. In seguito a questi due momenti di lotta Giulio, nostro compagno, si trova ora in carcere a Torino con una condanna di 4 anni e 3 mesi. Oggi che la prigione a cielo aperto di Gaza ci mostra lo scopo reale di ogni frontiera, tanto più brutale quanto più è materialmente eretta, che i coloni sionisti ci fanno vedere quale brutalità può raggiungere il razzismo di Stato; oggi che con il ddl 1660 la guerra dichiarata contro chiunque decida di alzare la testa si rende sempre più esplicita; oggi che in nome di una “sicurezza” che è esclusivamente quella dei padroni che ci stanno portando verso il baratro, le barriere sono come poche altre volte nella storia l’emblema del nostro presente e il razzismo di Stato ne è una delle espressioni. Scegliere da che parte stare è già l’inizio di una libertà possibile. Giulio lo ha fatto, e noi saremo al suo fianco. A seguito di ciò, pensiamo sia imprescindibile concludere la mobilitazione nazionale contro le molteplici forme del razzismo di Stato, sotto le mura del carcere di Torino, per provare a rendere il più materiale possibile la nostra solidarietà verso chi è costretto a subire la violenza della detenzione penale. «Di una cosa però sono certo: la sola forma di sicurezza che mi avvantaggia nei confronti della fine, la trovo negli altri, in chi mi sta in prossimità. Questa peculiare inclinazione, la solidarietà (che trovo riflessa nelle pupille di ognuno di voi), mi offre un’integrità inscalfibile».
October 26, 2024 / Gancio
UNA DEPORTAZIONE A 20 NODI DI VELOCITÀ
Sono iniziate le deportazioni in Albania. Mentre a livello geopolitico si muovono le richieste del primo ministro albanese di entrare nell’Europa che conta , sul pattugliatore Libra della Marina Militare Italiana sono state caricate , previa selezione arbitraria, sedici persone, di cui dieci di origine egiziana e sei bengalese.Approdate al porto di Shengjin, Albania, le persone deportate sono state sottoposte a un secondo sommario controllo per confermare il loro stato di detenzione; le sedici persone sono state discrezionalmente individuate mentre affrontavano la traversata in mare insieme ad altre, utilizzando come pretesto l’applicazione di parametri in nessun modo e contesto valutabili, come la loro presunta “non vulnerabilità” o la provenienza da un cosiddetto Paese Sicuro (concetto contestato anche dalla Corte di Giustizia Europea). Discrezionalità che si è resa evidente una volta giunti al porto, 4 delle sedici persone sono state poi dichiarate “non idonei” e dovranno essere ritrasferite in Italia (utilizziamo il futuro perché da ieri sopraggiungono svariate notizie della brutalità con cui è stata gestita la situazione). Questa “procedura di frontiera accelerata” (cfr. DL 20/2023) , già attuata a Pozzallo e a Porto Empedocle, non è mai stata confermata dai tribunali italiani in quanto presenta numerosi profili di illegittimità e comprime le garanzie e le libertà previste per coloro che presentano domanda di asilo. I tribunali stessi hanno considerato il trattenimento dei e delle richiedenti asilo illegittimo, contestando il concetto stesso di paese sicuro e affermando che le richieste d’asilo vanno affrontate su base personale. Di fronte a tutto ciò, risulta oltremodo anacronistico rinchiudersi nella propria indignazione, senza tentare di inceppare la macchina razzista e mortifera delle espulsioni e della detenzione amministrativa. Per questo, e non solo, il 01 Novembre scenderemo nelle strade, perché non saremo spettatori e spettatrici silenti davanti ad un sistema di deportazioni, perché Frontex e le frontiere vanno cancellate e non esternalizzate, perché il CPR di Torino o in Albania non può e non deve riaprire! Ci vediamo venerdì 01 novembre ore 16 in piazza Robilant. Contro CPR e Frontiere! Tutt* liber*! https://gabrio.noblogs.org/files/2024/10/VID-20241018-WA0000.mp4
October 18, 2024 / C.S.O.A. GABRIO