Una lunga chiacchierata sulla letteratura sovietica e post-coloniale prendendo
in esame due autori che si sono “incrociati” nei binari di Mosca. Da una parte
la storia Mbobo, bambino morto, figli di immigrati interni ed esterni della
sfera sovietica, schiacciato da un mondo di adulti che vede il tracollo
imminente della propria civiltà, raccontata nel libro “il figlio del sottosuolo”
di Hamid Ismailov,. Dall’altra il viaggio in prima persona di Erofeev da Mosca a
Petuski, tra deliri alcolemici e trovate geniali.
Ne parliamo con Stefania autrice dell’articolo “Hamid Ismailov, il figlio del
sottosuolo” uscito per Collettivo Trickster
(https://collettivotrickster.net/il-figlio-del-sottosuolo-hamid-ismalov-recensione/)