Attacco incendiario contro Italferr, il militarismo e il nazionalismo (Roma, 28 novembre 2024)RIPRENDIAMO DA HTTPS://LANEMESI.NOBLOGS.ORG/
ATTACCO INCENDIARIO CONTRO ITALFERR, IL MILITARISMO E IL NAZIONALISMO (ROMA, 28
NOVEMBRE 2024)
Viviamo i tempi dell’integrazione, dove i confini che solitamente dividevano i
vari ambiti del dominio scompaiono. Siamo nell’era della cibernetica, delle
biotecnologie applicate al corpo, del transumanesimo attraverso il quale la
macchina porta avanti la sua guerra al vivente cercando di integrarsi al
biologico.
Sono anche i tempi della guerra vera e propria, tempi in cui il privato affianca
sempre più il pubblico nello stabilire e perseguire gli obiettivi strategici
dello Stato. Il Capitale è entrato in una nuova fase di competizione, il surplus
non riesce a trovare canali di sbocco, vengono ridefiniti i rapporti di forza
tra i blocchi capitalistici e le rispettive aree di pertinenza. E la guerra è
sempre un buon affare.
Il 15 aprile Leonardo, la più importante azienda bellica e tecnologica italiana
e tra le più grandi al mondo per giro d’affari, controllata dal Ministero, ha
siglato un accordo in tal senso con RFI, facente parte del gruppo Ferrovie dello
Stato Italiane, anch’essa controllata dal Ministero del Tesoro. Questo accordo
rientra nell’ambito dell’implementazione della logistica della guerra richiesto
dal mutamento del panorama geopolitico mondiale. La guerra in Ucraina, assieme
ad una più vasta ridefinizione dei rapporti di forza tra blocchi capitalistici,
sta velocemente riportando l’ambito militare ai vertici delle preoccupazioni
degli stati. La corsa agli armamenti è già in atto (+93% di importazioni di
armamenti nel 2023), la produzione bellica diventa il nuovo propulsore per
l’economia in affanno, così come l’intero macchinario bellico deve essere
aggiornato e oliato in vista dei conflitti prossimi venturi.
L’accordo si propone di “assicurare la movimentazione di risorse militari,
all’interno e all’esterno dell’Europa” anche “con breve preavviso e su larga
scala”, come riporta il comunicato di presentazione dell’accordo. Esso si muove
nell’ambito della “Military Mobility, un’iniziativa Ue finalizzata ad aumentare
le capacità infrastrutturali e digitali esistenti”. Lo scopo dichiarato è quello
di creare la cosiddetta “Schenghen militare”, l’integrazione della rete
infrastrutturale dei singoli stati in modo da permettere lo spostamento rapido
ed efficiente di materiale bellico all’interno dell’Europa. Questo piano, votato
nel 2018 dalla Commissione, e l’unico in ambito di difesa ad aver trovato
l’approvazione di tutti gli stati membri, li impegna a “a semplificare e
standardizzare le procedure di trasporto militare transfrontaliero” e a “a
consentire la libera circolazione del personale e dei mezzi militari all’interno
dei confini dell’UE” (dal sito ufficiale di PESCO, un’iniziativa dell’Unione
europea nell’ambito della Politica di sicurezza e di difesa comune volta
all’integrazione strutturale delle forze armate). Notare che questo progetto è
stato proposto dal comandante dell’esercito degli Stati Uniti in Europa, il
tenente generale Ben Hodges, a sottolineare la sudditanza dell’Europa alle
volontà dell’imperialismo USA. Mentre l’Europa blinda quindi sempre più le sue
frontiere, e la “libera circolazione di merci e di persone” diventa un ricordo,
vittima com’è dei capricci dei singoli governanti pronti a sospenderla
all’affacciarsi di nuove “emergenze”, si lavora per per aiutare la “libera”
circolazione di unità e risorse militari attraverso la rimozione delle barriere
burocratiche e il miglioramento delle infrastrutture.
Nello specifico di quest’accordo Leonardo si occuperà di fornire “le sue
competenze e il supporto di tecniche avanzate di A.I. su più fronti: censimento
e monitoraggio delle infrastrutture dual-use, modellazione di infrastrutture e
servizi articolati, simulazione e ottimizzazione di reti complesse”, mentre RFI
fornirà l’infrastruttura fisica, la sua gestione e manutenzione, considerando
che essa è costituita da una rete di comunicazione che affianca di binari e che
attraversa lungo molti vettori la penisola italiana. Sembra quindi che
l’applicazione principale di questo accordo sia quello di fornire all’azienda
possessore dell’HPC (High Performance Computing) Davinci-1, uno dei
super-computer più potenti al mondo nel settore aerospazio, difesa e sicurezza,
“un’infrastruttura di comunicazione sicura e interoperabile con le diverse
tipologie di reti (TETRA, LTE, 4G/5G), per garantire elevati livelli di servizio
e di sicurezza.” Quello che si profila è, in parole più semplici, il passaggio
di un’infrastruttura pensata principalmente per l’uso civile ad una delle
industrie del comparto bellico più forti in Italia e nel mondo.
Il dual-use non è più l’eccezione, o una tendenza, ma la norma. Ciò che è
sviluppato in ambito civile deve essere facilmente riconvertito ad uso militare.
Secondo questa logica non esiste una vera distinzione tra civile e militare, ma
tutto (l’intera società, dalle sue istituzioni pubbliche come le università e i
centri di ricerca alle infrastrutture, dai trasporti alle reti energetiche) può
deve essere pensato e progettato per essere mobilitato a scopi bellici. Ciò che
dal Capitale è stato prodotto con la falsa promessa di servire al benessere
delle popolazioni, torna inevitabilmente a servire il Capitale quando esso ha
bisogno di armarsi per garantirsi nuovi e più vantaggiosi margini di profitto.
La guerra infatti è intrinseca al sistema di produzione capitalistico, in quanto
permette al Capitale di uscire dai momenti di stagnazione, rilanciare
l’industria e l’innovazione tecnologica grazie ad incentivi alla produzione,
conquistare nuovi territori da sfruttare, bruciare enormi quantità di capitale,
di merci, e di manodopera in eccedenza.
Per questo nella notte del 28 Novembre a Roma abbiamo disposto materiale
infiammabile e causato un incendio che, a detta dei media, avrebbe distrutto un
totale di 16 macchine e un furgone di proprietà della ditta Italferr,
controllata del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.
Italferr è una società che si occupa dei servizi d’ingegneria e di
progettazione, direzione e supervisione lavori, realizzazione delle gare
d’appalto e attività di project management per grandi investimenti
infrastrutturali del gruppo FS. Essendo nello stesso gruppo, ma anche per motivi
tecnici, lavora a stretto contatto con RFI.
In quanto collaboratrice accondiscendente della svolta militaresca in atto
abbiamo individuato in Italferr, in quanto facente parte del gruppo FS, un
obiettivo nell’ambito dei nostri sforzi antimilitaristi volti a contrastare la
nuova deriva bellicista degli stati.
Leonardo dal canto suo è, come si accennava sopra, un’azienda leader nell’ambito
della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza. E’ la quattordicesima impresa
di armamenti del mondo ed è la seconda nell’Unione europea per grandezza,
posizione raggiunta dopo decenni di acquisizioni che le hanno permesso di
accumulare un notevole bagaglio di know-how e di centri di ricerca e sviluppo
tecnologico d’avanguardia. Ha attraversato indenne diversi scandali legati a
inchieste per corruzione grazie alla sua forte integrazione con i piani alti
della politica, garantita dal continuo passaggio di uomini fedeli alla Ragion di
Stato al suo consiglio amministrativo (basti pensare alla figura di Gianni de
Gennaro, solerte boia a capo della polizia durante il G8 di Genova 2001,
premiato per il suo fedele servilismo con la nomina a presidente di Leonardo dal
2013 al 2020).
Ultimamente l’azienda è finita sotto i riflettori a causa delle proteste per il
suo forte legame con il comparto militare israeliano. Solo per fare un esempio
nel 2022 si è resa promotrice dell’acquisto dell’azienda israeliana RADA
Electronic Industries Ltd., specializzata in radar tattici militari avanzati.
RADA Electronic Industries è una delle molte aziende israeliane di armamenti che
commercializzano i propri sistemi come “provati sul campo”, cioè testati sulla
popolazione palestinese costretta a vivere sotto un regime di occupazione
militare e apartheid. RADA vanta collaborazioni strette con le forze armate
israeliane e le principali aziende israeliane di armamenti, quali IAI, Rafael e
Elbit Systems. Ma l’integrazione del sistema militare-industriale israeliano con
Leonardo è di lunga data: nel 2011 è stato firmato infatti un maxi accordo che
ha previsto la fornitura da parte di Israele di un sistema satellitare
all’Esercito italiano e in cambio caccia-addestratori di produzione Leonardo
SpA. Questi caccia-addestratori sono comunemente usati dall’IAF (aeronautica
militare israeliana) per addestrare i propri piloti, gli stessi che da più di un
anno sganciano bombe sulla popolazione palestinese e su Gaza, facendosi autori
di quella che si sta sempre più delineando come una vera e propria pulizia
etnica volta a cacciare la popolazione gazawi col fine di mettere le mani su
quel territorio.
Segnaliamo inoltre che negli ultimi mesi i profitti di Leonardo sono passati da
40 a 459 milioni, grazie alle super vendite di sistemi militari all’Ucraina, a
Israele e a regimi in guerra di mezzo mondo.
Se quest’azienda pensa che i suoi affari grondanti di sangue passino inosservati
e che può continuare impunita con la benevolenza di politica e magistratura, si
sbaglia di grosso.
Per quest’azione abbiamo preso ispirazione dagli attacchi avvenuti in Europa
contro l’industria militare e la guerra, diffusisi a seguito della chiamata
all’azione della fiera del libro anarchica dei Balcani, con la cui dichiarazione
finale ci troviamo in sintonia.
Il nostro obiettivo a medio termine con quest’azione è quello di indicare un
obiettivo, semplice, chiaro, riconoscibile, facilmente attaccabile per la sua
ampia diffusione sul territorio.
L’azione contro ciò che ci opprime è facile e riproducibile. Demoliamo questo
sistema d’oppressione, pezzo dopo pezzo, ingranaggio dopo ingranaggio, con i
nostri ideali e la nostra voglia di libertà nel cuore
CONTRO LO STATO E IL CAPITALE
CONTRO OGNI GUERRA, CONTRO IL MILITARISMO E IL NAZIONALISMO: AZIONE DIRETTA!
SABOTAGGIO!
Con quest’azione vogliamo dare il nostro contributo alla campagna internazionale
in solidarietà con la popolazione palestinese, contro il genocidio in atto e il
colonialismo d’Israele. PALESTINA LIBERA DA OGNI STATO, POTERE E OPPRESSORE!
Quest’incendio è un saluto di fuoco per l’anarchico Kyriakos, in solidarietà con
Marianna, Dimitris, Dimitra e Nikos Romanos, arrestato recentemente dagli infami
delle unità antiterrorismo greche che vogliono fargli pagare il suo percorso
ribelle e la sua postura durante la lunga carcerazione: FORZA COMPAGNX!
Solidali con Alfredo, Anna, Juan, Paska, Stecco, Giulio, a tuttx x anarchicx
prigionierx nel mondo e con quantx sono in fuga per difendere l’amata libertà
PER UN MONDO SENZA STATI, PADRONI, DEI O MARITI
VIVA L’ANARCHIA!