Ringraziando chi le ha fatte, riceviamo e diffondiamo queste traduzioni. Le
riflessioni che accompagnano le azioni non sono meno interessanti di queste. E
viceversa.
Cronologia delle azioni dirette delle ultime settimane
Anche la Germania si sta riscaldando
Nelle ultime settimane, diverse lotte ed eventi hanno portato a un’ondata di
azioni dirette. Alcuni di questi eventi occupano un posto centrale in questa
dinamica. Innanzitutto, il 20 aprile, Lorenz, un agente di polizia di 27 anni a
Oldenburg, è stato assassinato dalla polizia con cinque colpi alla schiena.
Questo ulteriore omicidio razzista da parte della polizia ha innescato un
significativo bilancio di solidarietà e, in alcuni casi, grandi proteste. Poi,
il 5 giugno, Maja, una compagna di prigionia nel Complesso di Budapest, accusata
di aver attaccato direttamente i nazisti, ha iniziato uno sciopero della fame
contro le condizioni di detenzione e il processo. Il 15 giugno, la “Giornata
Nazionale dei Veterani” è stata celebrata pubblicamente a livello nazionale per
la prima volta in Germania. Questo evento fa parte della (ri)militarizzazione
attualmente in atto in Germania e nel mondo, in cui la Bundeswehr sta occupando
lo spazio pubblico e diffondendo propaganda militarista. La campagna militante
“Spegniamo! Il sistema di distruzione” prosegue con ulteriori azioni. Questa
campagna attacca da tempo strutture e progetti estrattivi, coloniali e
capitalisti in Germania e a livello internazionale.
Questa è una cronologia certamente incompleta degli eventi.
22.5 Monaco – nuovo attacco ai mezzi della polizia [ce n’era stato uno il 25
gennaio con 23 auto bruciate] , danneggiati 5 camion e un rimorchio, per un
totale di un milione di euro
https://de.indymedia.org/node/514644
27.5 Scritta “Lorenz das was Mord” [Lorenz è stato un omicidio] su una stazione
di polizia, in seguito all’omicidio, il 19 aprile, di un ventunenne da parte
della polizia di Oldenburg
https://de.indymedia.org/node/513498
29.5 Berlino – Occupazione temporanea di Meuterei, in memoria di Kyriakos
Xymitiris e in solidarietà a Marianna, Dimitra, Dimitris e Nikos
https://de.indymedia.org/node/513498
30.5 Appello “Spegnere il regime di Mitsotakis”
Switch off the Mitsotakis regime!
Mitsotakis è il Primo Ministro della Grecia e, con il suo partito Nuova
Democrazia, è responsabile della trasformazione autoritaria del pilastro
sudorientale dell’UE e della NATO.
La Grecia è in prima linea nella guerra all’immigrazione (massacro di Pylos, 1),
pioniera del neoliberismo e della corruzione, salvatrice dagli omicidi della
polizia (incidente ferroviario di Tempi, 2), vanta un’impressionante regolarità
di omicidi da parte della polizia (3) e merita di essere punita per
l’incarcerazione di compagni nel caso di Ambelokipi.
Mettere a repentaglio la capacità di azione di questo regime può salvare molte
vite. Il personale che commette numerosi omicidi, torture, incarcerazioni e
respingimenti per conto del governo greco necessita continuamente di ingenti
risorse finanziarie e di legittimità sociale. Queste risorse vengono attaccate.
La cooperazione di polizia concordata a dicembre mostra la direzione verso cui
si sta muovendo Nuova Democrazia. La seguente citazione non è satirica:
“Il Ministro per la Protezione dei Cittadini Michalis Chryssochoidis e il
Ministro della Pubblica Sicurezza cinese Wang Xiaohong hanno firmato martedì ad
Atene un accordo di cooperazione di polizia, rafforzando i legami tra i due
Paesi su questioni chiave di sicurezza. Secondo una dichiarazione del Ministero,
l’accordo si concentra sulla lotta alla criminalità organizzata e finanziaria,
al traffico di droga e alla gestione dell’immigrazione clandestina. Include
anche disposizioni per la condivisione di informazioni, competenze tecniche e
formazione degli agenti per migliorare le capacità operative.
Chryssochoidis ha proposto di istituire un comitato di coordinamento per dare
priorità alle azioni contro la criminalità organizzata, con l’obiettivo di
migliorare l’efficienza e l’efficacia dei servizi di polizia di entrambi i
Paesi.
All’incontro presso il Ministero greco hanno partecipato alti funzionari del
Ministero della Pubblica Sicurezza cinese, l’ambasciatore cinese in Grecia, il
capo della Polizia ellenica e alti funzionari della polizia greca, nonché il
consigliere diplomatico del Ministro.
Entrambe le parti hanno ribadito la forte cooperazione tra Grecia e Cina,
sottolineando il loro impegno comune nell’affrontare le sfide comuni alla
sicurezza e nel promuovere la stabilità sociale.” (dalla stampa di regime
https://www.ekathimerini.com/politics/foreign-policy/1255251/greece-and-…)
Ciò che “stabilità sociale” nella versione cinese significa per Mitsotakis è
evidente nella crescente sorveglianza permanente di diversi distretti tramite
droni e negli attacchi alle università, dove ogni opposizione deve essere
soffocata per renderle docili come think tank delle vecchie élite. Nello
sviluppo dei droni, le università greche stanno collaborando con ELTA Systems di
Israel Aerospace Industries (IAI), contro la resistenza studentesca.(4)
Industrie che finanziano lo Stato greco (e sono quindi indispensabili per il
funzionamento della polizia, della magistratura e della guardia costiera).
La Grecia vuole produrre idrogeno verde. Tra i pionieri ci sono le compagnie
energetiche greche Motor Oil e PPC, che hanno fondato la joint venture Hellenic
Hydrogen all’inizio del 2023 per implementare progetti sull’idrogeno a livello
locale. Il primo progetto pianificato, North-1, dovrebbe produrre fino a 200
megawatt di idrogeno. I fornitori di macchinari tedeschi potrebbero fornire le
attrezzature per l’impianto.
Anche l’espansione della rete del gas naturale e la costruzione della rete
dell’idrogeno offrono opportunità per i produttori tedeschi. Inoltre, la società
elettrica greca Admie sta espandendo la capacità della rete elettrica greca,
principalmente verso i paesi confinanti nel nord del paese. All’inizio del 2025,
Admie ha deciso come sarebbe stato costruito il cavo sottomarino da Cipro alla
Grecia, il Great Sea Interconnector. Sono previsti ulteriori interconnettori
internazionali. La Germania è di gran lunga il fornitore più importante di
macchinari per la generazione di energia. Nei primi nove mesi del 2024, le
importazioni sono aumentate del 120% rispetto all’anno precedente. Con una quota
di circa il 10,5% delle importazioni totali greche, la Germania rimane il
fornitore più importante.
Ampliamento delle infrastrutture turistiche: i visitatori tedeschi sono la
seconda fonte di reddito più importante
L’ampliamento e il miglioramento dei servizi, nonché il prolungamento della
stagione turistica, si tradurranno in un aumento delle entrate. Questo è
particolarmente importante per la Grecia, soprattutto perché il turismo
contribuisce per circa un quarto al prodotto interno lordo. Lo scorso anno, è
stato soprattutto grazie ai ricavi del settore che il Paese ha evitato la
recessione, nonostante l’elevata inflazione e la crisi energetica. I visitatori
provenienti dalla Germania hanno speso quasi il 50% in più rispetto allo stesso
periodo dell’anno precedente. Tecnologie verdi, servizi digitali, strutture
moderne e nuove forme di turismo saranno disponibili per gli ospiti in Grecia a
partire dal 2025. Per la loro attuazione sono previsti finanziamenti dell’UE. La
Grecia sta investendo molto nella modernizzazione del suo settore turistico. “Le
aziende turistiche del Paese devono soddisfare le aspettative sempre più elevate
degli ospiti”, ha dichiarato a Germany Trade & Invest Olympia Anastasopoulou,
Segretario Generale per le Politiche e lo Sviluppo del Turismo presso il
Ministero del Turismo greco.
Il progetto più importante, in termini di finanziamenti, è la modernizzazione di
circa 50 porti turistici, porti turistici e ancoraggi per promuovere il turismo
nautico. I porti puntano a ottenere la certificazione ecologica attraverso
l’utilizzo di energie rinnovabili, l’acquisto di veicoli elettrici e
l’installazione di stazioni di ricarica elettriche. Le istituzioni pubbliche
prevedono inoltre di utilizzare i finanziamenti per costruire nuovi centri
commerciali e parcheggi. Il progetto prevede anche la digitalizzazione di tutti
i servizi portuali.
“La domanda di servizi digitali da parte dei turisti in tutti i settori è in
aumento”, conferma Anastasopoulou, aggiungendo: “Ciò significa che le aziende
turistiche devono introdurre sistemi IT moderni e valutare e utilizzare i dati”.
Perché: “Gli ospiti si aspettano servizi personalizzati a prezzi competitivi”,
descrive Anastasopoulou la tendenza attuale. Il cosiddetto turismo
“intelligente” permea tutti i settori turistici. I finanziamenti del Fondo
europeo per la ripresa saranno utilizzati per promuovere il turismo agricolo,
montano e invernale, nonché il turismo subacqueo, sanitario e gastronomico.
Strutture moderne come stazioni sciistiche e sorgenti termali saranno a
disposizione degli ospiti entro il 2025.
Il Ministero del Turismo prevede che numerose aziende coglieranno l’opportunità
di modernizzare i propri prodotti e servizi. Affinché ciò abbia successo,
aziende, enti regionali e pubblici e il governo devono collaborare strettamente.
Attualmente, l’industria del cemento esercita un’influenza significativa sulle
politiche. Le fasce costiere, così come le piazze e i parchi urbani, vengono
sigillate con cemento su larga scala.(5)
La Grecia mira a generare circa l’80% del suo fabbisogno elettrico da energia
solare, eolica e idroelettrica entro il 2030. Per questo motivo, ogni anno
vengono appiccati migliaia di incendi boschivi (9.500 nel 2024) per far spazio a
turbine eoliche e pannelli solari. La stagione degli incendi boschivi,
precedentemente da maggio a settembre, è stata estesa da aprile a novembre. Si
sospetta che dietro a tutto questo ci siano piromani che operano per conto delle
industrie beneficiarie.
Sono previsti ingenti investimenti per l’espansione delle reti elettriche e la
semplificazione delle procedure di autorizzazione. Il governo greco ha
affrontato entrambi gli aspetti: il piano greco per l’utilizzo del fondo di
ripresa dell’Unione Europea prevede l’espansione della rete. La legge 4951/2022
accelera il processo di autorizzazione.
Per raggiungere gli ambiziosi obiettivi entro il 2030, saranno installate
turbine eoliche onshore e offshore con una capacità di 9,3 gigawatt e impianti
fotovoltaici con una capacità di 14,1 gigawatt. Ciò corrisponde a quasi il
triplo della capacità attualmente installata. Secondo il nuovo piano energetico
e climatico del governo greco, entro il 2030 saranno installati complessivamente
28,7 gigawatt di energia rinnovabile.
Sono già in fase di pianificazione progetti su larga scala: ad esempio, la
società energetica tedesca RWE, insieme al suo partner greco PPC Renewables, una
filiale dell’ex società elettrica statale PPC, prevede di installare impianti
fotovoltaici con una capacità di circa 2 gigawatt.
Le filiali dello sviluppatore di progetti tedesco Abo Wind sono molto attive sul
mercato greco. Anche BayWa r.e. Solar Systems Single Member prevede di offrire
soluzioni personalizzate per impianti fotovoltaici nel prossimo futuro, inclusi
moduli, inverter, il sistema di montaggio novotegra e sistemi di accumulo. Le
opportunità per sviluppatori e investitori tedeschi rimangono buone, soprattutto
per quanto riguarda l’acquisizione di licenze sul mercato secondario.
Principali progetti selezionati in Grecia
– Autostrada Creta Settentrionale; Impresa appaltatrice per il tratto
Neapoli-Agios Nikolaos: Aktor; Inizio lavori: 2023; Appaltatore per la tratta
Chersonissos-Neapoli: Consorzio GEK Terna, Aktor, Intrakat. Le società coinvolte
sono responsabili della costruzione della controversa nuova linea metropolitana
di Atene, inclusa la stazione di Exarchia. Aktor e GEK Terna sono state spesso
attaccate in passato e sono anche coinvolte nella costruzione di nuove
carceri.(6)
Il 31 ottobre, GEK Terna ha donato al Primo Ministro Mitsotakis una donazione
per la ristrutturazione degli appartamenti danneggiati ad Ambelokipi.
– Studio, finanziamento, gestione, manutenzione e utilizzo della strada
sottomarina tra l’isola di Salamina e la terraferma; lo studio ambientale è in
fase di approvazione. Tre potenziali investitori: Terna, Metka e Vinci
Concessions, Aktor Parachoriseis. Vinci non è coinvolta solo nella costruzione
di carceri francesi, ma gestisce anche le autostrade in Grecia.
– Autostrada Patrasso-Pirgos; Appaltatori: Terna S.A., Aktor S.A.;
Cofinanziamento dall’Accordo di Partenariato dell’UE; Completamento entro il
2025
Importante progetto Ellinikon di particolare rilevanza
L’interesse degli investitori stranieri per il mercato immobiliare greco
continua. Gli stranieri acquistano case per le vacanze o immobili adibiti a uso
turistico. L’importante progetto “Ellinikon” è di interesse per produttori e
fornitori tedeschi.
Sul sito del vecchio aeroporto di Atene, sorgerà l’edificio più alto della
Grecia, la Riviera Tower, hotel, circa 9.000 appartamenti e ville di lusso,
centri commerciali e congressuali, impianti sportivi e un porto turistico. La
maggior parte degli edifici residenziali previsti è già stata affittata.
Il consorzio composto dall’impresa di costruzioni greca Intrakat e dal gruppo
edile francese Bouygues si è aggiudicato l’appalto per la consulenza agli studi
di architettura per la “Riviera Tower”. La costruzione e la gestione del resort
casinò integrato sono state intraprese nell’ambito di un contratto di
concessione trentennale da Ekaz Ellinikou, una controllata del gruppo edile
greco GEK Terna. Il progetto ha un valore di circa 1 miliardo di euro. GEK Terna
collabora con l’operatore di casinò Hard Rock International per la realizzazione
del casinò.
L’infrastruttura sarà inoltre resa più attraente per i turisti in tutta la
Grecia. La Hellenic Corporation of Assets and Participations S.A. (HCAP), il
fondo statale per lo sviluppo, prevede di modernizzare altri 22 aeroporti
statali. Potenziali investitori per l’aeroporto di Kalamata:
– Il gestore aeroportuale francese Egis Airport Operation
– L’impresa di costruzioni greca Aktor
– La società aeroportuale francese Aéroports de la Cote d’Azur
– La società tedesca Fraport AG, società madre di Fraport Greece, che ha già
acquisito e modernizzato quattordici aeroporti regionali greci
– La società greca Pileas SA, parte del gruppo Konstantakopoulos, proprietaria
del resort di lusso Costa Navarino a Pylos, vicino a Kalamata
– L’impresa di costruzioni greca GEK Terna
– Il conglomerato indiano GMR Airports, che sta costruendo insieme il nuovo
aeroporto di Kastelli a Creta
– Il gruppo greco di costruzioni ed energia Mytilineos
Il Ministro del Turismo prevede un’ulteriore crescita record nel 2025, a
dimostrazione del successo dell’approccio strategico del governo.
In un discorso al Parlamento, Kefalogianni ha sottolineato che il turismo
distribuito geograficamente e temporalmente ha contribuito in modo significativo
al successo. L’obiettivo è espandere le attività turistiche in tutte le regioni
della Grecia e durante tutto l’anno. Questo approccio non solo sostiene
l’economia, ma contribuisce anche a ridurre la disoccupazione e il debito
pubblico, mentre il Paese torna a un avanzo di bilancio primario.
Per il 2025, il Ministro ha presentato diverse iniziative chiave per rafforzare
ulteriormente la competitività della Grecia come destinazione turistica globale.
Tra queste:
– Utilizzo dell’intelligenza artificiale (IA) per migliorare l’esperienza di
viaggio attraverso piattaforme moderne e offerte turistiche innovative.
– Nuove normative per gli affitti a breve termine per migliorare la qualità
dell’ospitalità.
Kefalogianni ha anche sottolineato il crescente interesse dei gruppi alberghieri
internazionali, che stanno investendo sempre più nelle regioni meno sviluppate
della Grecia. Allo stesso tempo, il ricco patrimonio culturale e la varietà del
paesaggio naturale del Paese dovrebbero ricevere maggiore attenzione al fine di
rafforzare l’immagine turistica della Grecia. Il Ministro ha chiesto una
maggiore cooperazione tra governo, settore privato e lavoratori per
salvaguardare i progressi compiuti e affermare il turismo come motore a lungo
termine dell’economia greca.
Le imprese edili greche dominano il mercato. Le aziende straniere partecipano
alle gare d’appalto in consorzi con le imprese nazionali per aumentare le loro
possibilità. Solo sei imprese edili greche appartengono alla classe di edilizia
più elevata, il che significa che possono presentare offerte per tutti i
progetti pubblici, indipendentemente dal budget di investimento. Queste imprese
edili sono quindi presenti in tutti i principali progetti infrastrutturali. Una
delle imprese edili più importanti in Grecia è AKTOR S.A., con una filiale in
Germania: Herhof GmbH, Kalkgraben 2, 35606 Solms e Wendenstr. 29, 20097
Amburgo-Hammerbrook
Solo poche imprese edili straniere sono rappresentate in Grecia, ad esempio il
gruppo tedesco Hochtief PPP Solutions GmbH e la società francese Vinci
Concessions. Anche il gruppo edile francese Bouygues vuole operare in Grecia.
Bouygues è sotto attacco in Francia per il suo coinvolgimento nella costruzione
di carceri.
Le lunghe procedure di approvazione e i problemi a livello regionale e locale
complicano l’attuazione dei progetti. Gli ostacoli burocratici e le resistenze
locali ritardano l’attuazione dei progetti.
L’accelerazione del processo di approvazione, grazie alle riforme introdotte da
Nuova Democrazia nel 2020 (tra cui l’estensione della stagione degli incendi
boschivi), indica la strada per rimuovere gli ostacoli nel mercato del
fotovoltaico nell’interesse degli oligarchi.
La burocrazia dilagante è un peso per sviluppatori di progetti e investitori:
“Sebbene il governo sia positivo nei confronti degli investitori stranieri e
delle energie rinnovabili, gli obblighi burocratici dell’autorità di
regolamentazione dell’energia e del gestore della rete sono enormi”, conferma
Panos Sarris di Abo Wind. “A complicare ulteriormente la situazione ci sono
l’atteggiamento esitante o addirittura parzialmente ostile delle autorità
regionali, nonché la resistenza delle comunità locali, che in molti casi hanno
interessi personali”, aggiunge. “Esitante” e “ostile” sono, tuttavia, eufemismi
per descrivere lo stato d’animo delle regioni colpite da incendi e successive
alluvioni negli ultimi anni. “Il nostro programma di investimenti sta subendo
ritardi di oltre due anni”, afferma Sarris, descrivendo le conseguenze degli
ostacoli burocratici. “Speriamo che il governo adotti tutte le misure necessarie
per cambiare questa situazione, il che andrà naturalmente a beneficio
dell’intero mercato”, riassume le speranze dell’intero settore. Se la catastrofe
climatica prevista – il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato in Grecia –
porterà presto a uno scontro di interessi con l’industria turistica è una
domanda affascinante. Studi dell’Università di Atene prevedono allarmanti
cambiamenti climatici per la Grecia nei prossimi anni.(7)
Nell’ambito del 4° Forum dell’Innovazione, la Camera di Commercio e Industria
greco-tedesca organizza una cena di networking il 12 novembre 2024, in
collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania.
Questo evento non è stato solo un’opportunità per i partecipanti di fare
networking, ma ha anche segnato la conclusione solenne delle celebrazioni per il
centenario della Camera di Commercio e Industria greco-tedesca. Ha rappresentato
un tributo alla lunga cooperazione e agli sforzi congiunti profusi per
contrastare il saccheggio della società greca. All’evento hanno partecipato noti
personaggi politici, nonché importanti rappresentanti del mondo imprenditoriale,
della ricerca e della scienza, nonché rappresentanti di start-up. Platinum
Partner per il centenario di AHK è stato: COSMOTE, alias Deutsche Telekom.
Gold Partner: BASF, Bayer, Boehringer Ingelheim, DEL e Veridos Matsoukis.
Silver Partner: ABO Wind, Aeroporto Internazionale di Atene, LIDL e Siemens.
Golden Sponsor dell’evento: Robert Bosch, Jungheinrich e Merck.
Sponsor dell’evento: IPTO, iQnovus (Quest Group Innovation Center), Raycap e
Schüco.
In questo contesto, ha senso seguire più da vicino le tracce delle aziende e dei
settori economici che stanno traendo profitto dalla tragedia greca. Ci troveremo
di fronte a volti noti: aziende coinvolte anche altrove nella distruzione
ambientale e nella costruzione di carceri. Industrie che stanno rendendo la vita
inaccessibile in città come Berlino, Barcellona o le Isole Canarie.
Gentrificazione/turismo, industria del cemento (ad esempio, Lafarge),
smartification/sorveglianza e militarizzazione, sia interna che esterna, vanno
di pari passo. I compagni di Salonicco hanno trovato le seguenti parole per
l’attacco alla compagnia di autonoleggio Avance:
“Sabotiamo la “macchina del turismo con tutti i mezzi”. Distruggiamo l’immagine
del “bel paese-destinazione turistica” con propaganda pratica e provocazioni che
danneggiano l’apparato statale.” (8)
Mitsotakis ha bisogno di molti soldi per portare avanti il suo programma contro
il nemico interno – gli anarchici e gli sfruttati – e ha bisogno di un nemico
esterno – i migranti, nella speranza di distogliere la società dai responsabili
della crisi imminente. Che le limitate forze di resistenza radicale possano
accelerare o meno una perdita di potere è irrilevante. Né lo è se un governo
diverso in Grecia sarebbe “meno male”. Come afferma un testo sui disordini in
Turchia:
“Non importa che la maggioranza dei manifestanti voglia che il dittatore Erdoğan
se ne vada e venga sostituito dal nazionalista Imamoğlu. Oggi possiamo lottare
fianco a fianco per la caduta di Erdoğan, e domani potremo fare campagna per la
rimozione di Imamoğlu. Se distruggiamo la più grande potenza esistente,
combatteremo per distruggere la seconda, e poi la terza, finché non ci sarà più
alcuna potenza al di sopra di noi. Questa prospettiva anarchica richiede il
sostegno a tutte le minacce contro Erdoğan, il suo Stato, la sua polizia e la
sua magistratura.” (9)
Senza voler speculare sugli sviluppi legali del caso Ambelokipi, potrebbe essere
consigliabile per il movimento di solidarietà internazionale non aspettare il
momento in cui l’escalation sarà imperativa. Sulla base delle esperienze degli
scioperi della fame degli ultimi anni, quelli di Dimitris Koufontinas, Alfredo
Cospito e Giannis Michailidis, ha senso avere obiettivi pronti e non legare
l’attuazione delle azioni alle condizioni di salute dei detenuti.
La resistenza contro il sistema tecno-industriale e il patriarcato coltivato
dalla Nuova Democrazia greca, la resistenza alla devastazione della natura e
alla conseguente miseria sociale, la lotta contro la Fortezza Europa, la ricerca
di una vita più libera: tutte queste sono ragioni per attaccare aziende e
strutture al servizio di chi amministra la fossa comune che è il Mediterraneo.
Uno stato che tiene in ostaggio i compagni Marianna, Dimitra, Dimitris, Nikos e
A.K. nella guerra di classe.
(1) https://borderviolencelesvos.noblogs.org/files/2023/08/Pylos_Final_Ge.pdf
(2) https://darknights.noblogs.org/post/2025/03/15/athens-greece-direct-acti…
(3) https://griechenlandsoli.com/2024/09/27/polizisten-schlagen-pakistani-ta…
(4) https://www.zougla.gr/greece/kentavros-tilemachos-kai-yperion-i-elliniki…
(5) https://www.ekathimerini.com/news/environment/1263091/satellite-data-rev…
(6) https://darknights.noblogs.org/post/2025/02/18/heraklion-greece-incendia…
(7) https://www.ekathimerini.com/news/environment/1265041/athens-university-…
(8) https://actforfree.noblogs.org/2025/04/28/greece-incendiary-attack-thess…
https://de.indymedia.org/node/513935
fine maggio Langedeld, Erkath e Hilden – sabotate tre antenne radio, ecco la
rivendicazione:
Spegnete tutto – Sabotate le antenne radio
Rivendicazione n. 5
Negli ultimi 200 anni, la società industriale ha acquisito capacità senza
precedenti. Ha dimostrato senza ombra di dubbio la sua assoluta incapacità di
affrontare questa responsabilità dando inizio alla sesta estinzione di massa, un
processo che potrebbe potenzialmente eclissare tutti gli altri eventi di
estinzione nella storia della vita.
Questo potenziale distruttivo apocalittico si manifesta nel cambiamento
climatico, nella minaccia nucleare e in molti altri orrori i cui effetti
possiamo solo intuire. Ingegneria genetica, nanotecnologia, intelligenza
artificiale, sorveglianza totale e geoingegneria sono solo alcuni di essi. Si
basa sulla combinazione di capacità tecnologiche e sulla pressione competitiva
che ne impone l’applicazione. Le varie correnti dello spettro politico
consolidato si sono, per loro stessa natura, orientate verso questa
combinazione. Sebbene i loro atteggiamenti possano essere qui caratterizzati
solo in modo molto ampio, si tenterà comunque di distinguerli.
La competizione ha un posto fisso nella visione del mondo di destra. È esagerata
tra conservatori e liberali a causa delle sue qualità che promuovono
l’innovazione. Alcuni estremisti di destra parlano addirittura apertamente di
selezione. La strategia di destra consiste quindi essenzialmente nell’unirsi nel
gruppo più forte possibile (“nazione”, “razza”, ecc.). Solo la competizione
all’interno del proprio gruppo dovrebbe essere limitata al minimo indispensabile
(“comunità nazionale”). Ne consegue naturalmente che gli esponenti della destra
devono, contro ogni ragionevolezza, negare le conseguenze della tecnologia come
il cambiamento climatico. In definitiva, solo coloro che usano spietatamente la
tecnologia possono sopravvivere nel conflitto tra stati moderni. Il fatto che i
conservatori autoproclamati piangano la scomparsa dei valori e degli stili di
vita tradizionali, pur investendo diligentemente nella tecnologia per il bene
della competitività e della difesa, rivela la loro miopia. Quando la progressiva
distruzione ambientale viene riconosciuta ai margini dello spettro di destra,
serve solo da pretesto per un comportamento competitivo intensificato di fronte
a un declino inarrestabile. Nello spettro di sinistra, tutti gli effetti
negativi della tecnologia vengono sommariamente attribuiti al capitalismo, che
si dice sia la causa della competizione. Alcuni identificano persino il
neoliberismo, molto più recente, come colpevole. Affermano di essere ottimisti
nella convinzione di poter porre fine alle lotte competitive sulla Terra e poi
utilizzare pacificamente le meraviglie della tecnologia, persino “scatenando” le
forze produttive. No, grazie!
Una rapida occhiata a un libro di testo di biologia rivela che la competizione
non ha 40 o 400 anni, ma oltre 3 miliardi di anni. Ce ne sono prove evidenti
almeno dall’esplosione cambriana, 540 milioni di anni fa. Senza cadere nel
volgare darwinismo sociale, bisogna riconoscere che è parte integrante della
vita stessa. Questa componente, vecchia di milioni di anni e presente in tutti
gli esseri viventi, deve ora essere abolita, sia attraverso un cambiamento nella
proprietà dei mezzi di produzione, sia attraverso un linguaggio più amichevole
(!).
La nostra critica alla sinistra non è che stia cercando di sostituire la
competizione con la solidarietà! Il problema è che anche piccole rivalità alla
fine spingono i soggetti coinvolti a sfruttare ed espandere il potere
tecnologico, entrando così in un circolo vizioso sempre più esasperato.
Qualsiasi sforzo in questa direzione sarà quindi coronato solo da un successo di
breve durata, finché la questione tecnologica rimarrà irrisolta.
Con la stessa rapidità con cui questi patetici tentativi falliscono al contatto
con la realtà, si scopre anche il colpevole: la colpa è dell’umanità. Abbiamo
bisogno di una “nuova umanità”, l’umanità del futuro! Su questo, in ogni caso,
tutti sono d’accordo: da sinistra a destra, dai sognatori ai cinici, dagli
esoteristi New Age agli scienziati, dagli ingenui woke ai tech bro, dagli
eugenetisti nazisti alle Guardie Rosse della Rivoluzione Culturale, da Nietzsche
a Skinner, da Harari a Kurzweil. In definitiva, si tratta di adattare l’umanità
alle esigenze della macchina sociale, in altre parole di addomesticamento. Si
tratta di un’esistenza degradante come ingranaggi di una macchina. E in effetti,
la nostra psiche attuale (e i nostri corpi!) sono anche il risultato di violenti
adattamenti del passato. I radicali cambiamenti nel nostro rapporto con il tempo
a seguito della diffusione degli orologi e della luce elettrica, e lo stress che
ne deriva, ne sono solo un esempio. Chi non riesce ad adattarsi rapidamente
finisce in un ospedale psichiatrico. Poiché la crescente competizione tra gli
Stati li spingerà ad apportare tagli sempre maggiori al sistema sociale nel
prossimo futuro, è prevedibile che coloro che non saranno disposti o non saranno
in grado di adattarsi se la passeranno sempre peggio. Nel contesto di crescente
freddezza sociale, il destino che minaccia gli “inutili” è chiaro.
Diciamo: lasciate le persone come sono sempre state, ma liberatele dai
meccanismi sui quali hanno perso il controllo da tempo!
Come piccolo contributo simbolico, alla fine di maggio abbiamo piazzato ordigni
incendiari su tre antenne radio a Langenfeld, Erkrath e tra le zone industriali
“Auf dem Sand” e “Hülsen” a Hilden. A differenza delle nostre azioni di gennaio
di quest’anno e dell’anno scorso, non c’è stata alcuna copertura mediatica.
Poiché la stampa locale riporta con grande interesse ogni settimana i casi di
bidoni della spazzatura in fiamme e pneumatici d’auto forati, la mancanza di
copertura è chiaramente attribuibile a considerazioni tattiche della polizia.
Grazie di cuore a tutti coloro che distribuiscono e traducono i nostri testi!
Significa molto per noi.
Kommando Angry Birds
https://de.indymedia.org/node/514277
2.6 Nierstein-Schwabsburg – gettato dell’acido butirrico contro l’ufficio
dell’AFD
https://de.indymedia.org/node/514783
2.6 Kiel – imbrattamento e scritta “Guerra alla guerra” contro l’Istituto per le
politiche di sicurezza, ecco la rivendicazione:
Attaccate le fabbriche di idee del militarismo e della guerra marittima!
Nella notte tra il 2 e il 3 giugno, abbiamo contrassegnato il Kiel Institute for
Security Policy con la scritta “Krieg dem Krieg”, vernice e una cassetta postale
resa inutilizzabile.
L’ISPK (Kiel Institute for Security Policy), insieme al suo think tank affiliato
“Center for Maritime Strategy & Security” (CMSS), è leader europeo nello
sviluppo di strategie di guerra marittima e ospita annualmente il “Kiel
International Seapower Symposium” (KISS), il principale forum europeo in questo
campo.
In tale occasione, vengono elaborati scenari secondo i quali entro il 2040 nel
mondo ci saranno troppe persone e troppo poche risorse. Una delle conclusioni
tratte dai responsabili dell’ISPK è che le potenze leader (ovvero Germania e
NATO) dovrebbero prepararsi a tali scenari fin da ora, rendendo più efficace la
loro guerra marittima.
In altre parole, si sta pianificando e persino concettualizzando la guerra.
Il futuro della ricerca sulla guerra marittima è garantito dal forum di ricerca
junior “Dreizack des CMSS” (CMSS Trident), istituito in collaborazione con
l’Associazione Navale Tedesca. La guerra futura nel Mar Baltico viene
pianificata congiuntamente con Svezia e Danimarca.
Il CMSS partecipa anche a podcast, pubblica articoli sul Marineforum e ospita
regolarmente contributi come ospite sulla rivista “Leinen Los” dell’Associazione
Navale Tedesca.
Il think tank per la guerra è quindi in pieno svolgimento, e non è iniziato
ieri.
Già nel 2013, l’ISPK (Servizio Internazionale di Assistenza alla Sicurezza)
commentò la clausola civile, definendola “una strategia di sinistra ed
estremisti di sinistra per isolare la Bundeswehr”. La ricerca e il finanziamento
della guerra sono il loro credo. Ma non con noi!
Mentre loro pianificano la guerra, noi progettiamo di impedirla. Maggiore è il
loro entusiasmo per la guerra, più necessaria è la loro resistenza! Veniamo
indirizzati contro nemici esterni con frasi, menzogne e la ragion di stato
tedesca.
Ma il nostro nemico è qui: alla conferenza sulla sicurezza di Monaco, nel
consiglio di sorveglianza della Rheinmetall, negli uffici ministeriali o persino
nel centro di Kiel. La guerra si avvicina e politici e pezzi grossi non sono mai
stati affidabili, quindi prendiamo in mano la situazione! Combattiamo il
militarismo! Guerra alla guerra!
https://de.indymedia.org/node/515274
5.6 Soltau – incendiati 5 mezzi pesanti dell’esercito che si trovavano in
un’officina, ecco la rivendicazione:
Fuoco contro la Bundeswehr!
Attacco incendiario contro veicoli della Bundeswehr a Soltau
Guerra e genocidio sono i mezzi più brutali nella lotta per il controllo di
risorse, territori e persone. Sono sempre accompagnati dalla presunzione di
giustificare la distruzione di massa di vite umane, gli sfollamenti, i traumi
collettivi e la distruzione senza freni. Questa presunzione è al centro della
logica locale della guerra e della crescente militarizzazione, chiaramente
evidente nella partecipazione attiva della Germania a diverse guerre, ad esempio
come uno dei maggiori esportatori di armi al mondo.
È alla base della “ragion di Stato” della Germania sostenere il genocidio a Gaza
e le politiche disumane dello Stato israeliano contro la popolazione
palestinese.
È anche palesemente evidente nell'”Operazione Guardiano della Prosperità”: la
NATO sta bombardando le rotte commerciali occidentali nello Yemen.
Nella sanguinosa guerra per procura in Sudan, dove decine di migliaia di persone
muoiono e milioni fuggono, in gran parte inosservate al mondo occidentale. Ed è
radicata nella propaganda della “prontezza alla guerra” che ha prevalso qui
dall’invasione russa dell’Ucraina. Stiamo assistendo a una sorprendente
rinascita della retorica della Guerra Fredda.
Questa propaganda sta portando a un massiccio rafforzamento militare in
brevissimo tempo, nonché alla militarizzazione e all’appropriazione di un’ampia
varietà di strutture civili e sociali da parte della Bundeswehr. Prima o poi,
porterà al ritorno del servizio militare (obbligatorio).
Fuoco contro il freddo liberale!
Il prerequisito per un clima sociale in cui tutte queste crudeltà possano essere
accettate come inevitabili, come senza alternative, è la disumanizzazione di
coloro che devono soffrire a causa della guerra, del genocidio e dell’esodo.
Questo non è solo un meccanismo psicologico per impedire alla mente di perdere
il controllo di fronte a tutti questi orrori. La svalutazione e la
disumanizzazione di gran parte della popolazione mondiale dimostrano la
continuità del pensiero e dell’azione coloniale. Questo, attraverso la guerra e
la sottomissione, ha dato origine alla supremazia del cosiddetto mondo
occidentale e della società borghese. Guerra e sottomissione continuano a essere
i mezzi con cui questa supremazia viene assicurata. L’ignoranza riguardo
all’omicidio e al dominio delle persone è diffusa in ogni ambito della società
tedesca. Stiamo osservando una variante della “ragione” che, in modo freddo e
indifferente, ci permette di svalutare la vita umana come “altra” e di separarla
dalla nostra stessa esistenza. Questo mantiene lo status quo di una società in
cui le persone calpestano cadaveri per garantire la propria prosperità. La
brutalizzazione militarista è in pieno svolgimento!
Fuoco di solidarietà!
Queste fiamme sono per coloro che lottano contro la loro disumanizzazione e per
la loro sopravvivenza.
Queste fiamme sono anche per coloro che dubitano, che non riescono a mantenere
la calma di fronte alle circostanze, che non vogliono partecipare, obbedire e
agire. Per coloro che sognano e vogliono lottare per un mondo diverso, basato
sulla solidarietà, senza stati, confini e forze militari.
Queste fiamme sono per Maja, in sciopero della fame nel carcere di Budapest dal
5 giugno, accusata di antifascismo persistente: la tua determinazione e
solidarietà sono la nostra motivazione e ispirazione! Non sei sola!
Queste fiamme sono per Daniela Klette, incarcerata e attualmente sotto processo
per la sua storia, la sua posizione e la sua pratica rivoluzionaria: la vostra
storia è parte del nostro futuro comune!
Queste fiamme sono per coloro che sfuggono al controllo statale e alla
persecuzione e continuano il nostro cammino comune: amore e forza!
Ci troviamo nel mezzo, siamo parte del cuore della bestia.
E tutti noi dobbiamo decidere ancora e ancora quale ruolo vogliamo svolgere in
questo ciclo sanguinoso.
Abbiamo scelto di contribuire all’infarto. La Bundeswehr interverrà
onnipresentemente nelle nostre vite nei prossimi anni e tornerà a essere un
attore rilevante nella formazione autoritaria e patriarcale della società.
Attacchiamola a tutti i livelli!
“ Nella notte tra il 5 e il 6 giugno abbiamo incendiato cinque mezzi pesanti
della Bundeswehr nei locali di un’officina in Carl-Benz-Straße a Soltau.
https://de.indymedia.org/node/516457
6.6 Lünen – incendiati i cavi elettrici della centrale elettrica Trianel, che
brucia anche carbone
https://de.indymedia.org/node/516226
6.6 Lipsia – attaccata la sede della banca Sparkasse di Lößnig in solidarietà
con Maja, che aveva iniziato uno sciopero della fame contro la propria
detenzione in Ungheria e contro l’estradizione delle altre persone arrestate su
mandato di Budapest
https://de.indymedia.org/node/516268
6.6 Meinz – Bruciato un mezzo a sei posti della polizia contro la politica
migratoria del Ministro dell’Interno
https://de.indymedia.org/node/517017
10.6 Brema – attacco al Centro Carriere dell’esercito, ecco la rivendicazione:
Brema: Contro ogni servizio militare! Contro il Giorno dei Veterani! Attaccato
il Centro Carriere della Bundeswehr
Pochi giorni prima del primo “Giorno dei Veterani della Bundeswehr” ufficiale,
ci siamo recati al Centro Carriere della Bundeswehr nella notte tra il 10 e l’11
giugno 2025. Eravamo in molti e ci siamo lasciati alle spalle una facciata
colorata e distrutta e barricate in fiamme.
I piani inferiori dell’edificio ospitano gli uffici doganali, dove probabilmente
si è verificata la maggior parte dei vetri rotti. Consideriamo questo un gradito
effetto collaterale del nostro attacco. La dogana, in quanto agenzia
quasi-polizia con il compito principale di riscuotere le tasse, è un attore
della cosiddetta sicurezza interna, il cui armamento è attualmente oggetto di
discussione da parte di chi detiene il potere, anche in occasione della
Conferenza dei Ministri degli Interni che si terrà a Brema nei prossimi giorni.
I segnali indicano la guerra. Alcuni degli stati più potenti del mondo sono
governati da leader autocratici e fascisti. Mentre la catastrofe climatica
plasma pessime aspettative per il futuro in tutto il mondo e il capitalismo non
offre più nemmeno una promessa di felicità, sempre più società si stanno
rivolgendo a pseudo-soluzioni autoritarie. All’interno, c’è discriminazione,
sorveglianza e la ricchezza di pochi è messa al sicuro. All’esterno, i confini
sono militarizzati, le persone vengono deportate, le risorse vengono sfruttate
aggressivamente e i conflitti interstatali si intensificano.
La Conferenza dei Ministri degli Interni, che si tiene quest’anno dall’11 al 13
giugno a Brema, è la forza trainante delle politiche razziste di migrazione e
deportazione in nome della (di chi?) sicurezza. Questa politica va di pari passo
con la militarizzazione della polizia, il riarmo della Bundeswehr e il servizio
militare pianificato. Schiacciate l’IMK!
Il militarismo sta diventando la norma.
Ovunque si combattano guerre e si uccidano vite umane, una resistenza che vada
oltre il livello militare sembra quasi impossibile. Tutti gli attori sembrano
inevitabilmente soggetti alla logica del bene e del male, dell’amico e del
nemico, della sopravvivenza e dell’annientamento. Un movimento antimilitarista
deve quindi avere successo prima che la legge marziale venga dichiarata nel
proprio Paese. E come stiamo vedendo attualmente, questo è un processo graduale.
Sia materialmente che ideologicamente, la militarizzazione della società si sta
gradualmente affermando:
Materialmente: le aziende armatrici stanno incassando ingenti profitti e sono
felici di poter finalmente abbandonare i loro squallidi angoli. Questo crea
posti di lavoro e qui a Brema, il dipartimento di economia della Die Linke
[partito di sinistra NdT] sta generosamente corteggiando l’espansione di
Rheinmetall, Lürssen e OHB.
Ideologicamente: il militarismo non è solo guerra, comando, obbedienza e
uniformi. È la forma intensificata di una struttura sociale autoritaria e
patriarcale. Il militarismo sopprime la discussione e il discorso, pone
l’immagine del forte guerriero al vertice della società, svaluta la debolezza
percepita e la associa ad altri generi, orientamenti sessuali o origini etniche,
che devono essere protetti o distrutti. Vengono promosse gerarchie e un pensiero
sovrumano razzista. Un’urgenza autocreata fa sembrare soluzioni rapide ed
efficienza l’unica alternativa. Questa ideologia non cambierà, nemmeno se le
donne* venissero ammesse nell’esercito, come recentemente fortemente
raccomandato dal politico del Partito Verde Joschka Fischer.
Il militarismo è normalizzato. Ciò include, tra le altre cose, giuramenti
pubblici, viaggi gratuiti in treno in uniforme e, non da ultimo, l’onorare
coloro che celebrano questa ideologia e difendono o hanno difeso il “nostro”
Paese, ad esempio attraverso l’istituzione del “Giorno dei Veterani”.
All’interno dell’UE, la Repubblica Federale di Germania sta promuovendo
significativamente la militarizzazione e il riarmo. Ciò è legittimato
dall’incrollabile convinzione di essere sempre dalla parte giusta delle trincee
nelle guerre in corso: per l’Ucraina, contro Putin, per la democrazia, per i
diritti umani e per la libertà di espressione. Il sostegno (militare) della
Germania alle fantasie di grande potenza di Erdoğan, alla guerra di Israele
contro la Palestina e alle forniture di armi a decine di regimi autoritari in
tutto il mondo chiariscono che questi valori non hanno mai alcun significato al
di là del loro immediato beneficio strategico. Le continuità razziste
(neo)coloniali vengono mantenute e ampliate per trarre ulteriore profitto da
rapporti di potere di sfruttamento. La favola della propria superiorità morale
viene diligentemente inventata affinché i tedeschi possano tornare a marciare e
addestrarsi con orgoglio, ora anche in occasione dell’annuale “Giornata dei
Veterani”.
Ma i giovani in questo paese non sono convinti del servizio militare. Nonostante
le ripetute campagne pubblicitarie, da anni arrivano “troppo poche” nuove
reclute. Presumibilmente anche perché tutti sono consapevoli che un effettivo
impiego in prima linea sta diventando sempre più probabile. Il nuovo governo
federale guidato dal cancelliere Merz – multimilionario, razzista e porco a
tutti i livelli – vuole risolvere il problema del reclutamento di giovani
soldati.
https://de.indymedia.org/node/516991
10.6 Berlino – attaccata Micro Resist Technology, azienda produttrice di
prodotti chimici fondamentali per la produzione di microchip, ecco la
rivendicazione:
Spegnere il cuore della megamacchina:
incendio nella produzione di microchip
Ieri sera abbiamo incendiato scatole di fusibili, cavi di alimentazione e un
sistema di ventilazione di proprietà dell’azienda Micro Resist Technology presso
il Parco dell’Innovazione di Wuhlheide. Mentre la Germania, con i suoi tempi che
cambiano, i fondi speciali e la coscrizione obbligatoria, si mobilita ancora una
volta senza freni per ottenere forza militare e capacità di combattimento, noi
prendiamo di mira il cuore della megamacchina tecnologica con il nostro
sabotaggio e colpiamo la produzione di microchip, uno dei settori più sensibili
della cooperazione civile-militare. Questo attacco vuole essere un contributo
alle proteste contro la Giornata Nazionale dei Veterani di domenica prossima:
fuoco e fiamme invece di gloria e onore per il militarismo, la soldataglia e la
patria!
Piccoli giganti all’incrocio tra tecnologia e guerra
La rete del dominio capitalista si sta stringendo sempre di più intorno a noi.
Il progresso tecnologico è il motore che alimenta la megamacchina distruttiva e
le permette di penetrare sempre più profondamente nelle aree più intime della
nostra esistenza. Oggetti inanimati di plastica e metallo, dotati di sensori,
microfoni, lenti, microchip, ecc., stanno diventando sempre più protesi per
l’interazione sociale. Stanno sostituendo relazioni autentiche ed empatiche e
causando una crescente atrofia delle nostre capacità cognitive. Allo stesso
tempo, siamo tracciati a ogni passo da social media, assistenti vocali,
intelligenza artificiale, dispositivi “intelligenti”, riconoscimento facciale e
molti altri strumenti di sorveglianza, per cui tutte le nostre azioni sono
sempre più integrate nella catena del valore capitalista. I big data stanno
diventando un vero e proprio patrimonio. L’implementazione di tali tecnologie
nella nostra vita quotidiana plasma la nostra esistenza e i calcoli algoritmici
che ne derivano decidono e determinano sempre di più il nostro futuro. Una volta
che ci siamo abituati, questi meccanismi hanno un effetto così totalizzante che
oggi è quasi impossibile per la maggior parte delle persone sottrarsi
all’accesso digitale. Per molti, il solo pensiero scatena l’ansia. Ciò che
rimane è un esercito di schiavi della macchina, dipendenti, controllati e
controllati da altri, e spesso nemmeno consapevoli di questa relazione.
Tuttavia, questo è solo un lato dell’attacco tecnologico. La tecnologia può e
deve non solo manipolare i nostri pensieri e le nostre azioni, ma anche
uccidere. Quasi tutte le tecnologie rilevanti sono il risultato di ricerca e
sviluppo militare, progettate per ottenere vantaggi sul campo di battaglia. Non
solo contro le nazioni nemiche, ma anche nella guerra sociale contro le fasce
sfruttate, superflue e precarie della popolazione. Dall’energia nucleare a
internet, dalla cibernetica all’intelligenza artificiale, la nostra vita
quotidiana è permeata da elementi che, in fondo, derivano da una logica
militare. In casi estremi, questo può significare che app che ci accompagnano
giocosamente nelle nostre giornate di oggi alimentano e addestrano le stesse
macchine che un drone controllato dall’intelligenza artificiale userà domani per
determinare e distruggere il suo bersaglio. Una pratica che a volte viene
utilizzata principalmente dall’esercito israeliano attraverso programmi di
intelligenza artificiale come “Lavender” nella sua scatenata campagna di
annientamento contro la popolazione palestinese di Gaza, con il supporto
amichevole dei suoi complici occidentali. Quello che sembra un episodio di un
film di fantascienza distopica è la triste realtà delle “conquiste”
tecnologiche, riassunte sotto il termine “duplice uso” e insite nella maggior
parte delle tecnologie. Aziende come Google, Amazon, Microsoft, IBM, Siemens,
Telekom e Tesla sono solo alcune delle più note che operano all’interfaccia tra
applicazioni civili e militari. Molto meno note sono le aziende che producono
tecnologie chiave altamente specializzate come microchip e semiconduttori, senza
le quali nessuno dei dispositivi tecnologici odierni funzionerebbe: smartphone,
computer e automobili, così come carri armati, missili guidati e droni da
guerra.
A lungo più o meno ignorato, questo settore produttivo sta diventando sempre più
al centro dell’attenzione globale, con l’aumento delle tensioni geopolitiche tra
Cina e Taiwan. Oltre la metà di tutti i microchip viene prodotta a Taiwan e, in
alcuni settori della produzione di chip complessi ad alte prestazioni, la quota
dell’azienda taiwanese TSMC supera il 90%. L’UE e gli Stati Uniti vogliono
cambiare questa situazione il più rapidamente possibile, poiché l’accesso a
microchip di alta qualità è cruciale in caso di emergenza e l’economia globale
dipende direttamente da esso. Inoltre, a causa dell’elevato grado di
specializzazione e della fragilità delle catene di approvvigionamento globali,
la produzione è estremamente vulnerabile a interruzioni e disagi, il che ha già
causato colli di bottiglia negli approvvigionamenti durante la pandemia di
coronavirus, con centinaia di fabbriche in tutto il mondo, soprattutto quelle
delle case automobilistiche, bloccate. Pertanto, diverse fabbriche di microchip
sono attualmente in costruzione nell’UE e negli Stati Uniti. Tuttavia, esistono
dipendenze a 360 gradi e il settore è caratterizzato da sanzioni reciproche e
politiche protezionistiche, motivo per cui si parla anche di una “guerra dei
chip”. I sistemi di esposizione per chip ad alte prestazioni, ad esempio,
possono attualmente essere prodotti solo dall’azienda olandese ASML, che ha
localizzato una parte significativa della sua produzione a Berlino, rendendo la
città un centro importante per l’industria dei chip. ASML, come tutti gli altri
produttori di semiconduttori, dipende da una moltitudine di fornitori
specializzati. Uno di questi fornitori è Micro Resist Technology, un’azienda di
ricerca e high-tech con sede a Köpenick, che produce e controlla prodotti
chimici speciali per la produzione di chip, con i quali i chip vengono poi
fabbricati. Poiché questa tecnologia è essenziale per il potenziale economico e
la potenza militare, e la capacità di combattimento sembra comunque essere la
massima della nostra epoca, l’industria dei microchip sta attualmente vivendo un
vero e proprio boom in Europa. L’azienda che stiamo attaccando è quindi
considerata un “campione nascosto”, il che la dice lunga.
Ma la produzione di chip è anche una catastrofe ecologica sotto molti aspetti.
Per le regioni in cui si trovano le fabbriche, così come ovunque le rare materie
prime per la loro produzione vengano saccheggiate. Se, come previsto dall’UE, in
futuro il 20% dei microchip mondiali dovesse essere prodotto in Europa, le
emissioni del settore potrebbero persino superare quelle delle industrie
chimiche e siderurgiche europee. Inoltre, si prevede che l’attuale clamore
dell’intelligenza artificiale porterà a una crescita esponenziale della domanda
di microchip, che aumenterà inevitabilmente anche l’entità del degrado
ambientale.
Ma molti altri prodotti che rendono questo mostro tecnologico sempre più potente
e la cui applicazione ha conseguenze di vasta portata per tutte le nostre vite
provengono anche da Micro Resist. Questi vengono utilizzati in tutti i tipi di
tecnologie chiave, come la tecnologia dei microsistemi, la microelettronica,
l’optoelettronica, la micro e nanofotonica, la micro e nanotecnologia e le
scienze della vita. Inoltre, Micro Resist sta attualmente ricercando e
sviluppando una nuova versione di occhiali virtuali in collaborazione con
Google, che trasmetteranno dati e informazioni nel campo visivo. Anche questa è
una tecnologia nata in ambito militare, che trasforma i soldati in cyborg
infallibili e robot da combattimento attraverso interazioni uomo-macchina. Resta
da vedere se un altro esperimento sul campo per normalizzare tali strumenti di
sorveglianza e controllo nel settore civile fallirà di nuovo a causa delle
solide argomentazioni dei suoi oppositori di fronte agli yuppie tecnologici.
Anche se in generale nutriamo poca speranza in questi tempi, resta da sperare.
Per tutto il resto, consideriamo ancora il sabotaggio, con la sua tradizione
secolare, una risposta contemporanea al comportamento bellico, all’attacco
tecnologico e alla distruzione del pianeta.
Spegnere la megamacchina!
Fuoco e fiamme invece di gloria e onore per il militarismo, la soldataglia e la
patria!
Attaccare i profittatori di guerra – sabotare il Giorno dei Veterani!
Felicità e forza nella clandestinità e in prigione – libertà per tutti!
Mucchio anarchico M.R.M.D (micro resistenza – mega danno)
https://de.indymedia.org/node/517004
11.6 Lipsia – Danneggiata a martellate e imbrattata la sede della Sparkasse in
Connewitzer Kreuz in solidarietà a Maja in sciopero della fame
https://de.indymedia.org/node/516920
11.6 Berlino – Presidio allo showroom dell’esercito, murato simbolicamente
l’ingresso e tracciata la scritta “Giorno dei veterani? Non celebriamo le vostre
guerre! 15 giugno, ore 14:00 Manifestazione in Friedrichstraße”
https://de.indymedia.org/node/517039
11.6 Amburgo – imbrattata la casa del candidato AfD per le elezioni di Amburgo,
in solidarietà a Maja
https://de.indymedia.org/node/517575
12.6 Lipsia – Corteo spontaneo in solidarietà a Maja, contro le galere e per
smascherare la finta politica “femminista” del Ministro degli Esteri dei Verdi,
scritte e vetrine andate in frantumi
https://de.indymedia.org/node/517124
12.6 Berlino – Incendiata una macchina della ditta Stölting, che fornisce
servizi per il carcere, in solidarietà a Maja e a tutti i prigionieri
https://de.indymedia.org/node/518136
12.6 Kassel – Imbrattato l’ufficio dell’assistenza sociale per protestare contro
la carta di pagamento per i migranti, che ha sostituito i contanti [quindi può
essere usata solo nei negozi e i pagamenti sono tracciati NdT]. Lasciata la
scritta “No alla carta di pagamento – Contanti per tutti”
https://de.indymedia.org/node/518155
12.6 Wuppertal – Pietre e vernice contro la compagnia European Logistic Partners
(ELP), che produce sistemi aerei a pilotaggio remoto per l’esercito, ecco la
rivendicazione:
Wuppertal: pietre e vernice in solidarietà con Maja e contro il Giorno dei
Veterani!
Segnato l’approfittatore di guerra European Logistic Partners (ELP)
È attualmente in corso un massiccio riarmo e una massiccia militarizzazione. La
Germania dovrebbe essere “pronta alla guerra”. Ciò richiede non solo miliardi di
dollari in equipaggiamento militare, ma anche soldati. La Bundeswehr cerca da
anni di attrarre nuove reclute con campagne pubblicitarie in spazi pubblici,
presenze a fiere dell’istruzione e nelle scuole. Per far fronte alla carenza di
personale nella Bundeswehr, si sta persino discutendo la reintroduzione della
coscrizione obbligatoria. Un altro tentativo di normalizzare la militarizzazione
della società è la “Giornata Nazionale dei Veterani”, che si terrà per la prima
volta il 15 giugno 2025.
Uno dei beneficiari di questo massiccio riarmo è il partner tedesco di Teledyne
FLIR, European Logistic Partners (ELP) GmbH, con sede a Wuppertal. Nella notte
tra il 12 e il 13 giugno, abbiamo contrassegnato l’area di ingresso con vernice
e pietre. Alla fine del 2024, l’Ufficio Acquisti delle Forze Armate Tedesche
(BAAINBw) ha firmato un contratto biennale del valore di 15 milioni di dollari
con ELP GmbH per la “produzione e la consegna di sistemi aerei a pilotaggio
remoto (UAS) NANO della serie di prodotti Teledyne FLIR Black Hornet 3 e 4”. La
consegna dei nano-droni da 70 g è già in corso e il completamento è previsto
entro febbraio 2026.
Teledyne FLIR Defense ha già consegnato oltre 33.000 droni Black Hornet ad
agenzie militari e di sicurezza in oltre 45 paesi. In Germania, il Comando delle
Forze Speciali Tedesche (KSK) e il GSG 9 della Polizia Federale stanno già
utilizzando i piccoli droni da ricognizione.
Nel 2022, European Logistic Partners (ELP) ha consegnato 127 robot mobili (UGV)
Teledyne FLIR PackBot 525 alle Forze Armate Tedesche. All’epoca, Simon Weiss,
Amministratore Delegato di ELP, commentò l’accordo: “Siamo lieti di offrire alle
forze armate tedesche, insieme a Teledyne FLIR, le migliori soluzioni per
veicoli terrestri senza pilota. Comunicazione, coordinamento e lavoro di squadra
sono stati cruciali per il successo dell’intero programma. I robot terrestri
saranno fondamentali per l’adempimento dei futuri compiti di sicurezza, sia
all’interno che all’esterno della Germania”.
Tuttavia, non contrastaremo la vera militarizzazione e la conseguente crescente
minaccia di guerra con un’ulteriore militarizzazione, ma con un movimento
sociale antimilitarista in tutti i paesi. Non abbiamo bisogno di inventare nuovi
modi, mezzi o strategie per farlo. Recentemente sono state avanzate numerose
proposte. Dal sabotaggio dell’industria e delle infrastrutture belliche
all’organizzazione di interventi e manifestazioni contro eventi come l’imminente
“Giornata Nazionale dei Veterani”, fino all’interruzione o al confronto durante
eventi pubblici di reclutamento o contro ufficiali nelle scuole, così come
durante il reclutamento nell’esercito: ogni piccola e grande azione conta e
contribuirà a qualcosa che ha il potenziale per diventare un movimento di massa,
come abbiamo visto molte volte in passato. Come anarchici, sosteniamo una
rivoluzione sociale che miri a porre fine al dominio e all’oppressione globali.
Questo include la distruzione delle armi, l’incendio di ogni uniforme, lo
smantellamento di ogni catena di comando e gerarchia e la smilitarizzazione
delle nostre menti.
Consideriamo questa azione parte della campagna di sostegno militante allo
sciopero della fame di Maja. Siamo solidali con tutti coloro che uniscono le
forze per resistere al militarismo e al fascismo.
Liberate Maja! Liberate tutti gli antifascisti! L’antifascismo è necessario.
Il 14 giugno andiamo a Jena.
Liberate N. e M. da Monaco e tutti gli altri prigionieri.
Amore e forza nella clandestinità e in prigione! Libertà per tutti!
Sabotate la macchina da guerra. Disarmate il Rheinmetall.
26-31 agosto: Campeggio a Colonia.
Rendiamo omaggio all’Az Gathe. Difendete i centri autonomi!
5-7 settembre: Giornate d’azione a Wuppertal.
https://de.indymedia.org/node/518274
13.6 Amburgo – Scritte e schiuma espansa contro la casa del capogruppo dell’AfD
di Amburgo, Bernd Nockemann, in solidarietà a Maja e agli antifascisti
https://de.indymedia.org/node/518399
13.6 Amburgo – Incendiate due auto di Karl Gernandt, scagnozzo del miliardario
Klaus Michael Kühne, uno dei principali attori della gentrificazione e
proveniente da una famiglia fortemente collaboratrice con i nazisti, in
solidarietà a Maja e ai prigionieri della sinistra rivoluzionaria. La
rivendicazione fa riferimento anche alla campagna Switch off the system of
distruction!
https://de.indymedia.org/node/518646
primi giorni di giugno Lipsia – Danneggiati una cinquantina di spazi
pubblicitari del gruppo mediatico Ströer, che aveva messo a disposizione i suoi
spazi alla Polizia Federale per la ricerca di alcuni compagni e una compagna. In
solidarietà a Maja in sciopero della fame e a tutti i compagni nascosti e
incarcerati
https://de.indymedia.org/node/518262
15.6 Amburgo – Attacco incendiario contro l’automobile dell’amministratore
delegato della ditta Vincorion, che produce tecnologie installate su diversi
veicoli blindati, ecco la rivendicazione:
Switch off l’industria bellica! Attacco alla Vincorion ad Amburgo!
“We power your mission” è lo slogan pubblicitario dell’azienda di difesa
Vincorion. La nostra risposta: switch off l’industria della difesa! Ieri abbiamo
reso inadatta alla guerra un’auto privata di proprietà dell’amministratore
delegato di Vincorion, Kajetan von Mentzingen, situata in Newmans Park 16 ad
Amburgo-Nienstedten, con un ordigno incendiario.
Vincorion sviluppa, produce e vende generatori, sistemi di alimentazione,
componenti elettronici, sistemi ottici, tecnologie di acquisizione bersagli e
sistemi di stabilizzazione delle armi. Tutti questi sistemi sono installati sul
carro armato da combattimento Leopard 2, sul veicolo da combattimento per la
fanteria Puma, sul veicolo blindato ruotato Boxer e sul Panzerhaubitze 2000,
nonché sull’elicottero NH90, sul sistema missilistico Iris-T e sul sistema
missilistico Patriot. Vincorion riceve ordini principalmente dalla Bundeswehr,
ma anche da altri paesi europei e dagli Stati Uniti. Nel 2024 è stato raggiunto
il traguardo dei 200 milioni di euro di fatturato e l’amministratore delegato
Kajetan von Menzingen punta già a 500 milioni, con le vendite di sola tecnologia
missilistica destinate a quadruplicarsi. Secondo Vincorion, l’azienda è
attualmente sulla soglia della produzione di massa. 550 dei suoi 900 dipendenti
lavorano a Wedel, vicino ad Amburgo, con altre sedi Vincorion in Renania
Settentrionale-Vestfalia e Baviera. Kajetan von Menzingen non è timido nel
chiedere ai politici: “L’attuale fondo speciale è stato un primo passo
importante. Ora dobbiamo valutare l’aumento della spesa per la difesa al 2,5-3%
del PIL per raggiungere i nostri obiettivi”.
Siamo stati molto soddisfatti delle numerose attività in vista del Giorno dei
Veterani del 2025! Non abbiamo nulla da aggiungere alle dichiarazioni di Brema,
Soltau e Berlino. Consideriamo particolarmente positivo il fatto che i vari
attacchi degli ultimi giorni abbiano toccato in modo esemplare molti ambiti
chiave dell’antimilitarismo militante: il reclutamento e la pubblicità per
l’esercito, l’infrastruttura della Bundeswehr, la produzione di armi e i suoi
responsabili. Ma esistono, naturalmente, molti altri modi per sabotare la
macchina militare: la ricerca militare, la logistica civile, il supporto ai
disertori, ecc.
L’amministrazione comunale rosso-verde di Amburgo ha preso in considerazione
l’idea di organizzare uno degli eventi pubblici più rilevanti a livello
mediatico per il primo Giorno dei Veterani in assoluto. Oggi, alla presenza del
Ministro della Guerra Boris Pistorius, diverse centinaia di Bundi saranno
solennemente promossi a ufficiali durante una “cerimonia” in piazza
Rathausmarkt. Nel prossimo futuro, dovremo affrontare la reintroduzione forzata
della coscrizione obbligatoria. Il progetto per preparare la società alla guerra
sta prendendo piede ed è urgentemente necessario ricostruire e ampliare la
resistenza antimilitarista e sostenerla militarmente. Per contrastare la follia
della guerra e la distruzione di questo pianeta nel suo complesso, dobbiamo
lottare insieme: contro Amazon, Facebook, Google e Open AI, contro Tesla, BMW e
Porsche, contro RWE ed E-ON, contro la Bundeswehr e l’industria bellica, contro
il patriarcato, il razzismo e l’antisemitismo.
Niente dei, niente stati, niente patrie!
Switch off the system of distruction!
La guerra inizia da qui. Portiamola a casa!
Attaccare la produzione di armi e la logistica bellica – sabotare il Giorno dei
Veterani!
Felicità e forza nella clandestinità e in prigione!
Liberate tutti gli Antifa!
Sostenete Maja, in sciopero della fame dal 5 giugno!
Libertà per Daniela!
Libertà per i due anarchici imprigionati a M.!
https://de.indymedia.org/node/518645
15.6 Offenburg – Interrotte le celebrazioni per il Giorno dei Veterani,
striscioni antimilitaristi e in solidarietà alla Palestina
https://de.indymedia.org/node/518705
15.6 Lipsia – Danneggiamenti e scritte contro due filiali della Sparkasse e
della Deutsche Volksbank, in solidarietà a Maja
https://de.indymedia.org/node/518814
15.6 Lipsia – Attaccato il Centro per l’impiego di Möckern, in solidarietà a
Maja e a tutti i prigionieri, contro ogni autorità repressiva
https://de.indymedia.org/node/518815
15.6 Berlino – Vernice e acido butirrico contro la Vienna House Andel’s, dove il
giorno dopo si è tenuta una giornata di formazione per gli alunni dalla terza
media alla seconda superiore a cui hanno partecipato esercito, polizia e servizi
segreti. Nello stesso hotel, il 18 e il 19 novembre, si terrò la Conferenza
sulla Sicurezza di Berlino, con la partecipazione di aziende come Taurus e
Elbit. In solidarietà a Maja, ai prigionieri delle indagini di Budapest e
Antifa-Ost, ai due anarchici di Monaco, a Daniela Klette, a Marianna, Dimitra e
gli altri prigionieri del caso Ampelokipi, ai ricercati
https://de.indymedia.org/node/518856
16.6 Berlino – 1200 persone al corteo contro il Giorno dei Veterani e in
solidarietà alla Palestina, il giorno precedente era stata coperta la pubblicità
dell’esercito in centinaia di spazi pubblicitari. Il comunicato parla anche di
altre proteste, in particolare a Vechta, contro la cerimonia di giuramento di
fedeltà dell’esercito
https://de.indymedia.org/node/518753
16.6 Berlino – Attacco incendiario a veicoli Amazon e Telekom, ecco la
rivendicazione:
Attacco antimilitarista ai collaboratori militari Amazon e Telekom
Ieri sera sono scoppiati incendi su diversi furgoni di Amazon e Telekom a sud
(Britz) e a est (Lichtenberg) di Berlino. Recinzioni e telecamere non sono
riuscite a impedire agli antimilitaristi di attaccare questi due collaboratori
militari. Entrambe le aziende traggono immensi profitti dalla militarizzazione
globale e dall’escalation delle guerre. Pertanto, sabotarle è la cosa giusta da
fare.
Invece di un ricevimento con champagne, festeggeremo l’inaugurazione dell’Amazon
Tower con rottami d’auto carbonizzati. Ma troviamo disgustosi non solo questo
brutto grattacielo e le sue conseguenze per il quartiere, ma anche tutte le
altre macchinazioni del gigante della tecnologia, in particolare il suo
coinvolgimento attivo in guerre e genocidi. I server e i servizi cloud di Amazon
vengono utilizzati dalle Forze di Difesa Israeliane (IDF) per archiviare le
enormi quantità di dati ottenuti dalla sorveglianza di massa della popolazione
palestinese. Amazon, tramite la sua controllata Amazon Web Systems (AWS), è un
partner contrattuale dell’IDF. Nel 2021, AWS, Google e Microsoft hanno firmato
contratti con l’IDF per l’utilizzo dei loro server (Progetto Nimbus).
Dall’invasione israeliana e dalla conseguente completa distruzione della
Striscia di Gaza, l’IDF ha richiesto una potenza di calcolo molto maggiore per
gestire i suoi programmi di intelligenza artificiale militare (Lavender, Where’s
Daddy?). I server AWS vengono utilizzati principalmente a questo scopo. L’IDF e
AWS collaborano strettamente e si tengono consultazioni in merito ai singoli
attacchi aerei. Ciò significa che la distruzione e la carestia a Gaza che si
stanno svolgendo sotto i nostri occhi, il pianificato trasferimento completo
della popolazione e il massacro e la mutilazione di centinaia di migliaia di
persone, inclusi molti bambini, basati sull’IA, vengono calcolati e archiviati
sui server di Amazon Web Services. Amazon è anche militarmente attiva in diversi
altri settori: ad esempio, come appaltatore chiave dell’esercito statunitense e,
più recentemente, come generoso sponsor della parata militare di Re Trump di
sabato scorso a Washington. Stato e capitale sono in rotta di collisione verso
il fascismo.
Guerra, militarizzazione, genocidio e politiche imperialiste e genocide sono
tutte basate oggi sull’alta tecnologia. Per il funzionamento del sistema statale
e militare globale, è necessaria un’infrastruttura tecnologica altamente
complessa. In Germania, questa è gestita e ampliata dalla statale Telekom.
Nessuna guerra può funzionare senza tecnologia e Telekom trae enormi profitti
dalla militarizzazione globale. Telekom supporta la Bundeswehr nella difesa
informatica e addestra i soldati nell’informatica. Aziende come Telekom traggono
profitto dal riarmo, dal pacchetto governativo da 400 miliardi di euro per la
“prontezza bellica” e dalla reintroduzione del servizio militare. Allo stesso
modo, Telekom, in qualità di fornitore IT delle autorità di frontiera, della
polizia e dei servizi segreti, trae profitto dalla guerra contro i rifugiati
alle frontiere esterne dell’Europa e dalla crescente militarizzazione al suo
interno. Ma non abbiamo dimenticato che Telekom, uno dei maggiori fornitori di
telecomunicazioni al mondo, è uscita dalla crisi greca beneficiando della
massiccia ondata di privatizzazioni attraverso l’acquisizione della compagnia
telefonica greca OTE nell’ambito delle misure della Troika. Ecco perché
l’azienda ha spesso suscitato rabbia lì, come qui, ed è stata bersaglio di
attacchi. Inoltre, tramite T-Systems, Deutsche Telekom sta facendo grandi affari
con Starlink, la società del fascista tecnologico Elon Musk. T-Systems offre un
servizio negli Stati Uniti e in altri paesi che utilizza le migliaia di
satelliti Starlink nello spazio per inviare messaggi di testo anche nelle zone
morte. Elon Musk non è solo un fascista puro, è l’uomo più ricco del mondo e,
con i suoi progetti megalomani, vuole colonizzare non solo la Terra, ma anche lo
spazio e Marte. Nella corsa a chi ha più satelliti e più potere, il CEO di
Amazon Jeff Bezos si sta contendendo il suo posto con il suo progetto
satellitare Project Kuiper (che presto avrà 3.200 satelliti). Queste due società
ora assomigliano a imperi non statali, la cui importanza sta acquisendo sempre
maggiore importanza anche dal punto di vista militare: Starlink non solo
supporta Ucraina e Israele con i dati nei loro attacchi militari, ma Musk ha
anche il potere di prevenire quegli stessi attacchi non fornendo i dati di
Starlink. Musk e Bezos, con le loro reti aziendali, sono quindi tecnocrati che
non solo traggono profitto dalle guerre, ma ora possono anche influenzarne il
corso. Crediamo che l’attacco ai collaborazionisti militari sia giusto tanto
quanto quello di ieri. Ciò che sorprende non è che le persone siano
profondamente colpite dal genocidio e dalla guerra di annientamento a Gaza e
dall’espulsione della popolazione palestinese dalla Cisgiordania, ma che metà
del mondo sembri essersi abituata a vedere un governo di estrema destra
commettere un genocidio. Ciò che sorprende non è che le persone stiano cercando
di fermare questo genocidio, ma che così poche cerchino di bruciare case,
aziende, magazzini e infrastrutture che traggono profitto e rendono possibile
questo spietato bagno di sangue.
Che si tratti di Palestina, Congo, Sudan, Ucraina o Myanmar, sono i governanti a
trarre profitto dalle guerre.
Sabotaggio e rivolta sono giusti; rivendicare la vita contro il militarismo e le
tecnologie di morte è giusto, così come è giusto rivendicare e difendere
l’antimilitarismo contro il nazionalismo.
È giusto liberare la vita da ogni militarismo e guerra, dallo Stato e dal
patriarcato.
Contro ogni guerra, contro tutte le forze militari.
Amore e forza per Maya in sciopero della fame e per tutti gli altri prigionieri
del processo di Budapest, per Nanuk, Daniela e gli anarchici N e M.
Un abbraccio e un saluto ardente ad Atene, dove Marianna, Dimitra, Dimitris,
Nikos e AK sono detenuti nel carcere di Korydallos.
In ricordo combattente di Kyriakos Ximitri
https://de.indymedia.org/node/518981
16.6 Göttingen – Murato l’ingresso della sede della CDU, contro il militarismo,
la fascistizzazione della società, la complicità del governo tedesco con il
genocidio in Palestina e il controllo delle frontiere europee
https://de.indymedia.org/node/518855
In questo articolo https://de.indymedia.org/node/519382 c’è un’elenco fatto da
Antimilitaristisches Aktionsnetzwerk [Rete d’azione antimilitarista] di
iniziative avvenute per il Giorno del Veterano e in questo
https://de.indymedia.org/node/519469 un bilancio del Consiglio Provvisorio
Anarchico Anti-Guerra di Berlino
19.6 Wuppertal – Imbrattate le sedi di CDU e AfD in occasione dell’anniversario
dei moti di Stonewall, in solidarietà a Maja, per l’azione rivoluzionaria
LGBTI+, per la lotta di classe
https://de.indymedia.org/node/519478
21.6 Essen – Imbrattate le sedi della CDU, in solidarietà a Maja e agli
antifascisti e contro la guerra
https://de.indymedia.org/node/519786
21.6 Düsseldorf – Striscione “Libertà per Maja” al consolato ungherese
https://de.indymedia.org/node/519905
21.6 Stuttgart – Corteo di 500 persone contro la guerra in Iran e in solidarietà
con la Palestina
https://de.indymedia.org/node/519954
21.6 Tübinger – Corteo in solidarietà agli abitanti di Lu15 [progetto abitativo
di sinistra, perquisito nei giorni precedenti NdT] e a Maja
https://de.indymedia.org/node/521159
25.6 Freiburg – Scritte in solidarietà a Maja sul municipio
https://de.indymedia.org/node/521079
25.6 Dresda – Interrotta una seduta del Parlamento regionale in solidarietà a
Maja
https://de.indymedia.org/node/521095
26.6 Aquisgrana – Imbrattata la sede della Polizia Federale presso la stazione
centrale, in solidarietà alle persone perquisite in città e a Berlino e a Maja,
contro la gentrificazione e i controlli delle frontiere
https://de.indymedia.org/node/522679
Tag - Azioni
Riceviamo e diffondiamo:
Rovereto(TN), giugno 2025 – Sabotate 8 colonnine di TESLA per la ricarica di
auto elettriche. Lasciata la scritta “SABOTARE LA SOCIETA’ TECNOLOGICA. GUERRA
ALLA GUERRA”. Con la Palestina nel cuore.
Ringraziando chi l’ha fatta e ce l’ha inviata, diffondiamo la traduzione di
questo interessante comunicato di “due bande anarchiche” passate all’azione.
Qui il testo originale:
https://attaque.noblogs.org/post/2025/05/25/communique-du-sabotage-contre-des-installations-electriques-sur-la-cote-dazur/
Questa la traduzione:
TAGLIO_!_Comunicato_del_sabotaggio_contro_gli_impianti_elettrici
Riceviamo e diffondiamo:
UN SUSSULTO
È difficile trovare parole esatte in grado di esprimere con precisione cosa si
può provare di fronte all’orrore che ci circonda. Stiamo vedendo l’attuazione
della soluzione finale: un piano ben determinato per cancellare un intero popolo
dalla terra. Questi mesi di genocidio algoritmico già avevano indicato il vero
fine del progetto sionista, che ora nelle parole di Netanyahu si esplicita,
forte della copertura incondizionata da parte dell’Occidente. Tutto questo
genera in ogni persona ancora in grado di ascoltare il mondo e di ascoltarsi,
che non si arrende alla bancarotta morale in diretta, un insieme di sentimenti,
tensioni, vibrazioni indescrivibili a parole. Ma chi mantiene la qualità
strettamente umana di sentirsi parte nel mondo, quello che non sa esprimere a
voce, lo esprime con azioni, seppur piccole ed insufficienti rispetto a quanto
ci circonda, ma che quantomeno dimostrano i sussulti etici che non permettono il
non agire, che impediscono il silenziamento di quello che proviamo
interiormente.
Ecco, ieri c’è stato un sussulto. Anche se insufficiente, anche se ancora troppo
poco, c’ stato. In un gruppetto ristretto di compagne e di compagni, non più di
15 persone. Per un’ora e passa il Mc Donald di via Torino\corso del popolo a
Mestre è stato chiuso in orario di cena. Ci teniamo a condividere quanto fatto
per la sua semplicità e riproducibilità. In poche persone, con qualche bandiera
della Palestina, uno striscione, un megafono e dei volantini, con un po’ di
forza di volontà si riesce ad interrompere il normale funzionamento e flusso
capitalistico di aziende complici del genocidio in corso. Non abbastanza, ma un
qualcosa. Un qualcosa che ad intermittenza, con poche forze dalla nostra parte,
si può ripetere con costanza e imprevidibilità. E dimostra anche a noi che
organizzandosi dal basso possiamo esprimere una potenza e danneggiare chi
supporta materialmente, ideologicamente e socialmente il genocidio in corso e
più in generale l’entità sionista.
Di fronte a quanto succede, l’azione continua e costante è l’unica strada per
evitare la bancarotta morale. Cortei, interruzioni di eventi militaristi,
occupazioni, boicottaggi, assemblee e così via sono le armi etiche che
dimostrano, in un mondo in cui la morte e la distruzione vogliono essere la
norma, che lottare significa prima di tutto lottare per la vita, ma soprattutto
per essere ancora vivi. Per far sì che la morte ci trovi vivi, e che la vita non
ci trovi morti.
Ringraziando chi le ha fatte, riceviamo e diffondiamo queste traduzioni
da http://sansnom.noblogs.org. Nei link agli articoli originali sono presenti
numerose immagini di questa impressionante ondata di attacchi contro le prigioni
e chi le fa funzionare.
Qui il video di una delle azioni raccontate negli articoli: IMG_4916
A proposito dell’attacco coordinato di queste due ultime notti contro la
penitenziaria
Le notti da domenica a lunedì 14 aprile, poi da lunedì a martedì 15 aprile, sono
state segnate da degli attacchi contro diverse strutture della penitenziaria e
dei suoi tirapiedi, in una decina di città del Sud e della periferia parigina.
Delle auto di secondini che erano posteggiate nel parcheggio delle prigioni
(Réau, Valence, Villepinte, Aix-Luynes, Nîmes), o a fianco della scuola
nazionale della penitenziaria (Agen) o ancora davanti ai loro alloggi di
servizio (Marsiglia, Nanterre) sono andate in fumo. Inoltre, il portellone
d’ingresso di una prigione è stato mitragliato (Toulon-La Farlède), e il portone
di una base-ERIS1 è stato incendiato (Aix-Luynes).
Questo “attacco coordinato” durante due notti di fila ha portato la Procura
nazionale antiterrorismo (PNAT) ad avocare l’inchiesta, per poi affidarla alla
sotto-direzione antiterrorismo della polizia giudiziaria, ai servizi locali e
alla direzione generale della sicurezza interna (DGSI). L’inchiesta comprende
“tre accuse, tra cui associazione a delinquere con finalità di terrorismo2” ha
precisato oggi il ministro della Giustizia, poiché “la natura stessa
dell’azione” riflette un’operazione “concertata il cui obiettivo è di
sconvolgere gravemente l’ordine pubblico mediante l’intimidazione”. Quanto ai
secondini, sono chiaramente disgustati, a immagine del segretario nazionale
della CGT penitenziaria, Damien Tripenne, che ha dichiarato tutto turbato ad
un’importante emittente radiofonica: “Ho dei compagni, dei colleghi, che sono
devastati perché i veicoli che sono stati presi di mira sono i loro, le
abitazioni che sono state puntate sono le loro… è necessario che la paura cambi
di campo” (RTL, 15/4)
Inoltre i portavoce del ministro dell’Interno hanno precisato che in diversi
luoghi è stata trovata la sigla “DDPF” (interpretata dai giornalisti come
l’acronimo di “diritto [o meglio difesa] dei prigionieri francesi”, dal nome di
un canale Telegram), ma anche degli “slogan anarchici”. Il che li ha portati a
mettere in evidenza nelle loro chiacchiere tanto la pista “dei gruppi di
ultrasinistra”, che quella del “narcotraffico”. Una famosa “fonte vicina al
caso” ha così dichiarato ad un’agenzia di stampa statale che “secondo i primi
elementi dell’inchiesta, la pista anarchica sembra prendere piede nella vasta
maggioranza dei fatti” (AFP 15/4, 15:50).
Ad ogni modo, la loro ipotesi è che questi attacchi siano legati alla lotta
degli uni e degli altri contro la costruzione di vaste sezioni di alta
sicurezza, delle vere e proprie tombe dove saranno sepolti vivi centinaia di
prigionieri a partire da quest’estate… e più in generale contro l’inasprimento
delle condizioni di detenzione (aria e attività ridotte, pestaggi e umiliazioni
da parte dei secondini…) favorita dall’arrivo di Darmanin al ministero della
Giustizia.
Questa è una prima panoramica di questa serie di attacchi notturni contro
l’amministrazione penitenziaria e i beni del suo piccolo personale:
– Agen (Lot-et-Garonne). Domenica 13 aprile verso le 23:30, degli sconosciuti si
recano davanti ai locali della Scuola nazionale d’amministrazione penitenziaria
(Enap) e danno fuoco alle auto delle guardie in formazione. Sei di queste
vengono distrutte completamente dalle fiamme, altre due sono danneggiate, e 1000
allievi secondini vengono evacuati in piena notte per permettere ai pompieri di
intervenire. Una scritta “DDPF” viene trovata per terra.
– Réau (Seine-et-Marne). Nella stessa notte da domenica a lunedì 14 aprile,
l’automobile di una sorvegliante viene incendiata nel parcheggio della prigione
e delle tracce di idrocarburi sono ritrovate su altri tre veicoli di secondini,
che non hanno preso fuoco.
– Valence (Drôme). Nella stessa notte da domenica a lunedì 14 aprile, verso le
21:45, due veicoli delle guardie sono incendiati nel parcheggio del centro
penitenziario da uno sconosciuto arrivato e ripartito con un monopattino. Ha
versato della benzina prima di appiccare il fuoco e scrivere la sigla “DDPF”.
– Villepinte (Seine-Saint-Denis). Nella notte seguente, da lunedì a martedì 15
aprile, verso le 22:30 tre automobili di secondini vengono incendiate: due
posteggiate nel parcheggio visitatori e una nel parcheggio del personale della
prigione. Due sconosciuti sono entrati nel complesso passando per un cumulo di
terra, incendiando ognuno un veicolo, mentre il terzo è stato raggiunto per
propagazione.
– Aix-Luynes (Bouches-du-Rhône). Nella notte da lunedì a martedì 15 aprile, poco
dopo le 2 del mattino, due veicoli (di cui uno dei secondini, l’altra di un
detenuto in semi-libertà) vengono distrutti nel parcheggio del centro
penitenziario. Inoltre, la porta della base del Centro estrazioni giudiziarie3 e
dell’Equipe regionale di intervento e sicurezza (PREJ-ERIS) è stata incendiata.
– Marsiglia (Bouches-du-Rhône). Nella notte da lunedì a martedì 15 aprile, poco
prima dell’1, un’automobile viene incendiata e una decina di altre imbrattate
con la scritta “DDPF” nel parcheggio della residenza “Domaine des Chutes
Lavies”, 9 impasse Sylvestre nel 13° quartiere, dove alloggiano degli agenti
penitenziari. Questa residenza si trova pure in prossimità dei locali della
protezione giudiziaria della gioventù (PJJ).
– Nanterre (Hauts-de-Seine). Lunedì 14 aprile verso le 20, due sconosciuti in
scooter incendiano il veicolo di un capitano in carica alla prigione. Era
parcheggiata in una piazzola riservato al personale, davanti agli alloggi dei
secondini. I due incendiari hanno scritto l’acronimo “DDPF” per terra prima di
lasciare il luogo. Un bidone di benzina è stato trovato nelle vicinanze.
– Toulon-La Farlède (Var). Nella notte da lunedì a martedì 15 aprile verso
mezzanotte e quaranta, la porta d’ingresso del centro penitenziario viene
crivellata da 15 fori di proiettile in seguito a un mitragliata di kalashnikov.
Una delle pallottole è riuscita ad attraversare la porta d’ingresso della
prigione per piantarsi nel vetro della reception dove si trovava una
sorvegliante. Una grande scritta “DDFM” viene ritrovata sull’ingresso
mitragliato della galera.
– Nîmes (Gard). Nella notte da lunedì a martedì 15 aprile, verso le 21, una BMW
viene incendiata di fronte alla casa circondariale e delle lingue di fuoco si
levano da diverse persone travisate, mentre la sigla “DDPF” viene scritta sul
muro di cinta. Il giorno prima, 8 veicoli erano già bruciati verso le 2:30 nella
concessionaria Toyota che si trova a pochi passi dalla prigione
[Sintesi della stampa regionale, 13-15 aprile 2025]
1Equipe regionale di intervento e sicurezza [NdT]
2La traduzione letterale sarebbe “associazione di malfattori terroristi” [NdT]
3Unità della penitenziaria che si occupa dei trasferimenti [NdT]
Qui l’articolo originale: https://sansnom.noblogs.org/archives/25516
Tre notti di attacchi contro le guardie e un primo bilancio [aggiornato]
Dalla sera di domenica 13 aprile, un’ondata di attacchi incendiari (e non solo)
colpisce la polizia penitenziaria e i beni dei suoi tirapiedi in una decina di
città del sud e della regione parigina. Dopo una prima sintesi pubblicata due
giorni fa, qui sotto potete trovare una piccola aggiunta infuocata sulla terza
notte, quella da martedì a mercoledì 16 aprile, dove il blu-secondino ha
conosciuto nuovamente un gusto di cenere.
Peraltro mentre a fianco di diversi obiettivi colpiti sono state trovate delle
sigle DDPF (che secondo i giornalisti sarebbe l’acronimo di “Difesa dei diritti
dei prigionieri francesi”, dal nome di un canale Telegram), il ministro
dell’Interno menziona anche degli “slogan anarchici”. Oggi, uno dei suoi
portavoce quotidiani ha dato un po’ più di dettagli a tal proposito (Le Monde
17/4), precisando che “in particolare ad Angers, sulle facciate delle abitazioni
vicina alla casa circondariale sono state riscontrate delle scritte fatte a
bomboletta: “sostegno ai prigionieri.e” e “la prigione uccide” ”. A dire il
vero, queste scritte erano state trovate all’inizio del mese di aprile, cioè
prima degli attacchi… il che non toglie nulla alla loro pertinenza, al
contrario, in particolare il “che crepino le galere”, di un’attualità bruciante,
in rue Brisepotière.
Inoltre, per quel che riguarda un primo bilancio, il procuratore nazionale
antiterrorismo Olivier Christien ci ha tenuto a fare delle dichiarazioni di
persona riguardo a questi attacchi (in una lunga intervista concessa a France
info, 17/4): fa riferimento a “12 fatti, due contro delle abitazioni personali
di agenti dell’amministrazione penitenziaria, un attacco condotto contro dei
veicoli nel parcheggio della Scuola nazionale penitenziaria (Enap) e poi nove
fatti direttamente contro degli stabilimenti penitenziari”. Geograficamente,
“sono otto i dipartimenti che sono stati colpiti”, di cui “un terzo dei fatti
commessi nelle Bouches-du-Rhône, un terzo della regione Île-de-France”, con un
totale di “21 veicoli incendiati e una decina di veicoli danneggiati” (senza
parlare della mitragliata alla porta della galera di Toulon e l’incendio di
quella degli ERIS a Aix-Luynes). Infine, questo difensore fanatico del
terrorismo di Stato e fervente adepto della propaganda blindata, ha pure
aggiunto uno manto di complottismo di cui possiede il segreto: “possono essere
dei gruppi di persone politicamente radicalizzate, possono essere dei gruppi più
legati alla criminalità organizzata, può essere anche una convergenza di
obiettivi e di persone che si manipolano gli uni con gli altri: tutto è
possibile”.
– Tarascon (Bouches-du-Rhône). Nella notte da martedì a mercoledì 16 aprile,
verso le 5:20 del mattino, tre veicoli vengono incendiati nel parcheggio
custodito del centro penitenziario: uno apparteneva a un secondino e l’altro ad
un impresa operante nel centro di detenzione.
– Aix-Luynes (Bouches-du-Rhône). Nella notte da martedì a mercoledì 16 aprile,
mentre il giorno prima due automobili erano già bruciate nel parcheggio della
galera, questa volta è l’auto di un rappresentante del personale SPS (Sindacato
penitenziario dei sorveglianti) della prigione di Luynes che divampa davanti
alla sua abitazione…
– Villenoy (Seine-et-Marne). Nella notte da martedì a mercoledì 16 aprile, verso
le 2:30 del mattino, un principio di incendio velocemente spento divampa
nell’ingresso del condominio di una secondina che lavora nella vicina prigione
di Meaux-Chaucoin, mentre la scritta “DDPF” viene tracciata sul muro e la sua
automobile viene spaccata nel parcheggio.
– Amiens (Somme). Nella serata di mercoledì 16 aprile, la cassetta delle lettere
dell’abitazione di una secondina che lavora nella prigione della città è
imbrattata con le lettere “DD” [per “Difesa dei diritti dei prigionieri
francesi”?], mentre alla sua macchina vengono squarciati i pneumatici.
[Seguono degli estratti di due articoli di giornale: “Questioni dopo gli
attacchi alle prigioni” e “Dopo gli attacchi contro le prigioni, resta
l’incertezza sull’identità dei mandanti”, entrambi apparsi su Le Monde il 17
aprile]
Qui l’originale: https://sansnom.noblogs.org/archives/25637#more-25637
Saint-Martory (Haute-Garonne): il secondino perde tre vetture in un colpo
I pompieri riescono a controllare l’incendio, impedendo la distruzione della
quarta macchina oltre che delle abitazioni vicine: “Questa persona si è ferita
durante l’intervento ed è stata trasportata con relativa urgenza verso un centro
ospedaliero”, precisa il Sdis 31. Il secondino si sarebbe leggermente bruciato
le mani.
La vittima è un sorvegliante penitenziario in servizio presso la casa
circondariale di Seysses, secondo le informazioni di cui siamo in possesso.
Sotto choc, ha fatto denuncia. In questa fase non è stata avanzata alcuna
rivendicazione. I gendarmi della compagnia di Muret vagliano diverse piste:
quella di un semplice incidente che ha causato una propagazione, o la
possibilità di un atto volontario. L’inchiesta per determinare se questo
funzionario sia stato colpito a causa della sua professione o per altre ragioni
potrebbe essere lunga e complessa.
Venerdì 18 aprile 2025, dei manifesti sono stati attaccati nella città di Muret,
vicino all’abitazione di uno degli agenti di Seysses. Rappresentavano un gorilla
che grida “Fuoco alle galere!”, con in basso un’annotazione indicante:
“Distruggiamo tutti i luoghi di reclusione! Solidarietà con i prigionieri”.
Bisogna vederci un legame con i veicoli bruciati a Saint-Martory, situata a 40
minuti da Seysses e altrettanti da Muret? “Teoricamente non c’entra nulla”,
risponde la compagnia di gendarmerie di Saint-Gaudens. Ma nessuna piste è
esclusa. Le indagini proseguono.
Qui l’originale: https://sansnom.noblogs.org/archives/25797#more-25797
Corbas/Villefranche (Rhône): i secondini sotto pressione
Prigioni prese di mira: un veicolo incendiato vicino a Lione-Corbas, la scritta
“DDPF” su di un immobile a Villefranche-sur-Saône.
France3 20 aprile 2025
Questa domenica 20 aprile, una macchina è stata trovata bruciata sul boulevard
des Nations Unies, nelle vicinanze della prigione di Lyon-Corbas. “Il servizio
di notte l’ha individuata grazie alle telecamere di sorveglianza e ha allertato
i pompieri e le forze dell’ordine”, precisa Didier Lui-Hin-Tsan, segretario
regionale FO Justice1 Lione. Non si trattava della macchina di un agente
penitenziario.
Circa 300 agenti lavorano all’interno della prigione. Da una settimana “vengono
a lavorare con un nodo allo stomaco”. Didier Lui-Hin-Tsan elogia le diverse
direttive di sicurezza prese dalle autorità ma ritiene che gli agenti siano
“troppo identificabili”. “Ogni giorno aspettano di entrare nella prigione e sono
in mezzo ai visitatori, sono in uniforme e facilmente riconoscibili” precisa.
Una sigla “DDPF” è stata trovata su di un muro della casa circondariale, vicino
all’ingresso per i veicoli. Un’altra è stata trovata più lontano, secondo FO.
Questo acronimo è tornato a più riprese nelle recenti azioni registrate contro
le strutture carcerarie. Si tratterebbe di un gruppo: “Difesa dei diritti dei
prigionieri francesi”.
A Villefranche-sur-Saône (Rhône) vicino a Lione, queste quattro lettere sono
state anche scritte accanto all’entrata di un immobile, in una strada in cui
vive un agente penitenziario. La porta dell’edificio è stata incendiata.
L’inquietudine è grande presso i sorveglianti dei centri di detenzione. “Questo
ci tocca psicologicamente poiché ormai abbiamo paura per le nostre famiglie,
siamo nell’ipervigilanza”, confida Nénette, segretaria locale del sindacato
Unsa-Ufap Justice del centro penitenziario di Villefranche-sur-Saône. “Ci
chiediamo quando finirà”, aggiunge.
Tanto più che la settimana scorsa due sorveglianti della casa circondariale di
Villefranche-sur-Saône hanno visto le loro identità e i loro orari di lavoro
divulgati sul social network TikTok. Hanno sporto denuncia e sono state prese
delle nuove misure di sicurezza per lo stabilimento. Secondo i sindacati, la
polizia ha intensificato le ronde intorno alla prigione. Il parcheggio dello
stabilimento, riservato al personale, è particolarmente sorvegliato.
Laetitia Francart, procuratore della Repubblica di Villefranche-sur-Saône, ha
confermato l’apertura di due inchieste. La prima per “divulgazione illegale
volontaria di dati personali dannosi”. La seconda per “danneggiamento mediante
strumenti pericolosi”.
1Sindacato Nazionale Forza Lavoro Giustizia, sindacato del personale del
Ministero della Giustizia [NdT]
Qui l’originale: https://sansnom.noblogs.org/archives/25805#more-25805
Riprendiamo da http://lanemesi.noblogs.org e diffondiamo:
Rivendicazione del collocamento di un ordigno incendiario all’interno della
facoltà di “Scienze dell’Investigazione e della Sicurezza” da parte di Gruppo
d’azione “Kyriakos Xymitiris” (Narni, 30 marzo 2025)
Domenica 30 Marzo ci siamo introdotti nella facoltà di “Scienze
dell’Investigazione e della Sicurezza” a Narni ,in Umbria, ed abbiamo collocato
un ordigno incendiario nella stanza “Laboratorio scena del crimine”.Con
quest’azione abbiamo voluto colpire un centro di formazione della futura
intelligence dello stato italiano. Stato genocida come ci dimostra la sua
cooperazione con lo stato sionista d’ Israele nel massacro del popolo
palestinese. Stato torturatore come ci dimostra l’esistenza del regime
carcerario di 41bis in cui è recluso, anche, il compagno anarchico Alfredo
Cospito. Stato stragista come ci dimostrano l’eccidio di migranti nel mar
Mediterraneo e gli assassinii di detenuti/e nelle carceri.
SOLITARIETÀ CON TUTTI GLI ANARCHICI ED ANARCHICHE,CON TUTTI I RIVOLUZIONARI E
RIVOLUZIONARIE RINCHIUSI E RINCHIUSE NELLE GALERE DI TUTTO IL MONDO.
Gruppo d’azione “Kyriakos Xymitiris”
[Ricevuto via e-mail e pubblicato in
https://lanemesi.noblogs.org/post/2025/03/31/rivendicazione-del-collocamento-di-un-ordigno-incendiario-allinterno-della-facolta-di-scienze-dellinvestigazione-e-della-sicurezza-da-parte-di-gruppo-dazione-kyriakos-xymitiris-narni-30-marzo-2025/]
Mai adatto alla guerra! Fuoco alla flotta della Bundeswehr [forze armate
tedesche]
da https://abolitionmedia.noblogs.org
Nel corso delle elezioni del Bundestag [Parlamento federale tedesco], quasi
tutti i partiti si sono superati a vicenda nell’aumentare la spesa per gli
armamenti, (ri)stabilire la capacità militare tedesca, richiedere ancora più
esportazioni di armi e obbligare i giovani a prestare servizio nell’esercito. La
RFT [Repubblica federale di Germania] è da tempo tornata al gioco della corsa
agli armamenti e della mobilitazione. Ma le guerre non hanno bisogno solo di
armi e infrastrutture, hanno bisogno di soldati, ma soprattutto di una società
che sia disposta a seguire, che sia pronta ad assassinare e che sia pronta a
compiere ciecamente e con giubilo tutte le atrocità del mondo.
Mai adatto alla guerra!
Non oggi
Non nel 2029
Mai più
Resisti agli inizi…
Siamo in una crisi in cui la prossima guerra mondiale non sembra lontana. Se
questa guerra continua a intensificarsi, devasterà il nostro pianeta. Mentre gli
Stati Uniti si sono ritirati dalla guerra di aggressione in Ucraina, l'”Europa
unita” si unisce e discute apertamente di un vero deterrente nucleare contro la
Russia. Ogni giorno, gli eventi si susseguono fitti e rapidi senza che troviamo
una risposta che renda giustizia a ciò che sta accadendo in questo mondo.
Questa non è la nostra guerra, vogliamo un futuro.
Per quale guerra ci si sta preparando qui? E chi trae vantaggio dalla guerra?
Le guerre e i conflitti di questo mondo ruotano in una proporzione significativa
attorno alle lotte per la distribuzione dell’energia, all’accesso alle risorse,
agli interessi economici e, in ultima analisi, al potere. Non è una lotta per la
democrazia, la giustizia o i valori, anche se questa è la narrazione dei
governanti. La maggior parte delle persone soffre di queste guerre, mentre i
ricchi e i potenti si riempiono le tasche. L’imperialismo occidentale sta
cercando di mantenere la sua supremazia, mentre altre forze imperialiste come la
Russia e la Cina vogliono rivendicarla per sé. Il sistema capitalista reagisce
all’attuale crisi, come spesso accade nella storia, con distruzione e
aggressione. E le diverse parti in guerra non agiscono mai secondo gli interessi
delle persone che ne sono direttamente colpite. La guerra è sempre una guerra di
potenze capitaliste, in cui le persone di tutti i paesi possono solo perdere. La
loro sofferenza è descritta come un destino inevitabile e l’inimicizia tra loro
è alimentata dal nazionalismo.
Difendiamo la nostra posizione rivoluzionaria sulla questione della guerra e
lottiamo per l’amicizia di tutti i popoli!
Ciò che sta accadendo in Germania non è la preparazione per la difesa di
possibili attacchi o l’istituzione di una cosiddetta capacità difensiva. Essere
pronti per la guerra significa prepararsi a fare la guerra. Ciò per cui
Pistorius e Merz stanno preparando la società tedesca, anche per quanto riguarda
uno spostamento globale del potere e un nuovo rafforzamento delle guerre per
garantire riserve energetiche, zone di potere e mercati di vendita, sono guerre
di aggressione in altri paesi con un’elevata partecipazione tedesca. A tal fine,
i soldati devono essere mandati a scuola, la clausola civile deve essere
revocata e le infrastrutture e il sistema sanitario devono essere preparati per
l’evento di guerra.
Qui nel Paese gli affitti aumentano, il sistema sociale viene sempre più minato
e allo stesso tempo centinaia di miliardi di euro devono essere stanziati per
gli armamenti. E non si vede la fine: per soddisfare il 2 percento del PIL
richiesto dalla NATO, il fondo speciale è solo una pietra miliare e il dibattito
su ulteriori aumenti è in corso da molto tempo.
Ciò che sta accadendo qui è guerrafondaio. Dov’è il clamore?
Qui in Germania si sta preparando un’ulteriore intensificazione di una guerra
globale, quindi dobbiamo sabotare i centri dei guerrafondai.
Nella notte del 7 marzo, sette veicoli della Bundeswehr sono stati incendiati
nel parcheggio di un’officina MAN, perché ci piace che vengano bruciati solo i
mezzi bellici.
No al riarmo! No alle esportazioni di armi! No alla coscrizione!
Per la pace dei popoli!
Gruppo Agenda2029
ps: Abbiamo registrato un video della nostra azione. Saremo felici se lo
diffondete sui vostri canali:
http://klktv54valq67z2llp6ew7cejyepqgcrnpaf2xhwlq7o64ufk5tb6kid.onion/w/2RtPgFArnHCu7ay83uPkJm
https://de.indymedia.org/node/497213
Riceviamo da mail anonima e diffondiamo:
Nella notte tra mercoledì 26 e giovedì 27 febbraio, a Milano, sono stati dati
alle fiamme alcuni mezzi di A2A e Unareti.
Il gruppo A2A, comprendente anche Unareti (azienda che, nello specifico, si
occupa di assicurare ai consumatori italiani la fornitura di gas ed energia
elettrica in alta, media e bassa tensione) è una società le cui quote sono
detenute per più del 50% dallo Stato italiano e si occupa di produzione, vendita
e distribuzione di energia elettrica.
Nell’ottobre 2022 A2A ha firmato un memorandum con l’SIBF (Southern Israel
Bridging Found, fondo di investimento israeliano focalizzato sull’incremento di
imprese e start-up hi-tech nel territorio Israeliano e all’estero) con
l’obiettivo di costruire un hub congiunto dedicato all’innovazione con sede a
Tel Aviv.
Il memorandum intende rafforzare inoltre le relazioni già esistenti fra A2A, la
Israeli Innovation Authority e la Missione economica israeliana in Italia.
L’accordo mira a favorire la ricerca per valutare le reciproche opportunità di
investimento in start-up, sia italiane che israeliane, con un forte focus sul
tema della transizione ecologica.
La “transizione ecologica”, alla base di questo accordo, viene spacciata come il
passaggio a un sistema più equo, sostenibile e salutare. Dietro a questa
retorica si nasconde il bisogno del sistema capitalistico di ristrutturasi da un
lato per far fronte alle sempre più acute e frequenti crisi ambientali,
energetiche e belliche, dall’altro per assecondare il crescente fabbisogno
energetico richiesto dal continuo avanzamento tecnologico e dalla
digitalizzazione della società.
Uno dei principali partner con cui molti stati occidentali, e con essi molte
aziende partecipate, come A2A, decidono di stringere accordi con questo scopo è
Israele e questa scelta non è affatto casuale.
Il continuo stato emergenziale e di guerra in cui Israele dichiara di trovarsi
sin dalla sua origine ha fatto sì che venisse snellita la burocrazia necessaria
per investimenti esteri in molti settori, compreso chiaramente quello militare.
All’interno del sistema-Stato Israele ogni settore della società è piegato alle
necessità belliche e la commistione tra ricerca in ambito civile e militare è
molto evidente. Questo interscambio non riguarda solo i progetti ma anche le
persone: capita così che fra i quadri dirigenziali di SIBF e partners vi siano
ex capi della sicurezza nazionale israeliana ed ex dirigenti di Elbit (azienda
di tecnologia militare israeliana).
La scelta di A2A di collaborare con un fondo di investimento israeliano
dichiaratamente allineato al progetto sionista, tanto da dichiarare
pubblicamente “Siamo in guerra, ma questa guerra continua – sin dalla fondazione
di Israele – è stata uno dei catalizzatori per la nostra innovativa industria
hi-tech, e noi prevarremo”, rappresenta un supporto diretto al progetto
sionista.
Sostenendo un importante fondo Israeliano e costruendo hub nella capitale
israeliana A2A alimenta gli enormi flussi di capitale che rendono possibile
l’esistenza del sistema-Stato Israele e l’occupazione sionista del territorio
palestinese.
Mentre continua il genocidio del popolo palestinese a Gaza e nella West Bank
riteniamo urgente non rimanere a guardare e moltiplicare gli attacchi contro chi
si arricchisce grazie al progetto sionista.
Contro uno sviluppo che porta solo devastazione e morte
Rompiamo il fronte interno
La guerra parte da qua
Libertà per tutt*
da: de.indymedia
Fuoco per i tecnofascisti! Fight Strabag! Fight Tesla! Fight DB!
Cinquanta ettari di bosco supplementari devono essere abbattuti a Grünheide, nei
pressi di Berlino, a causa dell’estensione della Gigafactory di Tesla. Questo
bosco deve lasciare il posto a una stazione di carico merci della Deutsche
Bahn [Ferrovie tedesche] per trasportare milioni di auto Tesla. Chi costruisce
la stazione merci di Tesla-DB? Soprattutto l’impresa pubblica Strabag.
Ecco perché abbiamo attaccato Strabag nella notte tra il 24 e il 25 febbraio
2025. Due delle loro gru sono ormai inutilizzabili in un cantiere del quartiere
di Marzahan. Siamo riusciti ad aprire i loro armadi di comando e ad appiccarvi
il fuoco. Allo stesso tempo abbiamo piazzato altri due congegni incendiari nei
pozzetti dei cavi di una linea di trasporto merci. L’obiettivo era quello di
provocare il disturbo dei segnali e ritardi nel trasporto delle merci, in
particolare verso i cementifici di CEMEX e Heidelberg Materials collocati nelle
vicinanze.
Strabag, come la sua filiale Züblin, è nota nel mondo intero per la costruzione
di carceri, autostrade, parchi eolici e dighe. Oggi, in particolare, Strabag fa
causa comune con Tesla. Nessuna azienda rappresenta il nuovo fascismo
tecnocratico al pari di Tesla. Trump-Musk-Weidel [quest’ultima è il capo di AfD]
sono l’alleanza dei/delle tecnofascisti/e che forniscono un nuovo volto al
totalitarismo patriarcale e coloniale. Per quanto riguarda DB, non c’è più
granché da dire – cfr. «Tren Maya».
Che si tratti di Starlink, del sostegno al partito di estrema destra Alternativa
per la Germania (AfD), della colonizzazione di Marte, della logistica militare
nelle guerre, della videosorveglianza nelle strade, del greenwashing, della
distruzione della natura o della propaganda fascista e patriarcale, noi
detestiamo Tesla e Musk!
Attacchiamoli ovunque!
Molta gente pensa di rendere un servizio all’antifascismo votando contro il
partito AfD alle prossime elezioni politiche. Ora, non si vota contro qualcosa,
ma per qualcosa, cioè per lo Stato e la normalità capitalista.
Combattiamo piuttosto la normalità, i/le tecnofascisti/e e Tesla in strada.
Chiunque guidi una Tesla si associa a Trump-Musk-Weidel. Chiunque guidi una
Tesla sostiene, per lo meno indirettamente, Starlink, l’AfD, la colonizzazione
di Marte, la logistica militare nelle guerre, la videosorveglianza nelle strade,
il greenwashing, la distruzione della natura e la propaganda fascista e
patriarcale. Ecco perché bisogna farla finita con Tesla.
Saluti solidali agli/alle occupanti del bosco di Sündi!
Liberà e coraggio per Maja, Hanna, Nanuk, Johann, Gino, Nele, Paul, Luca, Zaid,
Paula, Tobi, Clara, Moritz e Daniela!
Saluti infiammati a Marianna!
Amore e forza a tutti/e coloro che sono in clandestinità e in latitanza!
Distruggiamo le prigioni dei giganti del tech!
Libertà per tutti/e!
Riceviamo da mail anonima e diffondiamo:
Nella notte fra il 14 e il 15 gennaio abbiamo infranto a martellate le vetrate
di una filiale Deutsche Bank a Milano come azione in solidarietà al popolo
palestinese.
Gli istituti finanziari europei hanno infatti un ruolo determinante nel
genocidio che sta avvenendo in Palestina. Deutsche Bank è il terzo istituto
finanziario europeo (ha un credito di 12.23 miliardi di dollari) che fornisce
prestiti a un gruppo di 51 società direttamente coinvolte nell’occupazione
israeliana dei territori palestinesi e nel genocidio del popolo palestinese:
Airbnb; Alstom; Altice International; Ashtrom Group; Bank, Hapoalim; Bank Leumi;
Bezeq Group; Booking Holdings; Construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles (CAF);
Carrefour; Caterpillar; Cellcom Israel; Cemex; Cisco Systems; CNH Industrial;
Delek Group; Delta Galil Industries; eDreams ODIGEO; Elbit Systems; Electra
Group; Expedia Group; Hamat Group; Heidelberg Materials; Hewlett Packard
Enterprise (HPE); Hilan; Hyundai Heavy Industries; IBM; Israel Chemicals (ICL
Group); Israel Discount Bank; MAN Group; Matrix IT; Mivne Group; Mizrahi Tefahot
Bank; Motorola Solutions; Orbia; Partner Communications; Paz Oil Company; Puma;
Rami Levy Chain Stores Hashikma Marketing 2006; RE/MAX Holdings; Shapir
Engineering and Industry; Shikun & Binui; Shufersal; Siemens; Solvay;
Tripadvisor; TUI Group; Villar International; Vinci / Semi; Volvo Group; and WSP
Global.
Per la fine dell’occupazione sionista della Palestina!
Fermiamo guerre e genocidi!