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Da Santiago del Cile. Alla memoria della guerriera anarchica Belén Navarrete Tapia
Riceviamo e diffondiamo queste parole provenienti da Santiago del Cile, lette durante il funerale della compagna anarchica Belén Navarrete Tapia: ALLA MEMORIA DI UNA GUERRIERA ANARCHICA Mercoledì 21 agosto ho ricevuto la terribile notizia della tua partenza fisica, avevi lasciato questo piano, c’erano diversi dubbi su come fosse andata, ma l’unica certezza è che eri partita. Sento l’immensa responsabilità che mi sono assunto di portarti in piazza oggi, è un onore. Lo faccio con profondo amore, affetto, rispetto, complicità e convinzione anarchica. Non sei stata una persona “normale” o conformista, quindi la tua storia di combattimento che hai sostenuto con le tue idee chiare deve moltiplicarsi con lo stesso slancio che facciamo per gli altri fratelli e sorelle. Posso parlare da vicino di te per il nostro incrocio di vite. So che hai fatto parte di quei bei tempi di violenza di strada studentesca che arrivavano con forza dal 2011, d’altra parte, stavi già affinando la tua posizione anarchica, la quale orgogliosamente dicevi ti era arrivata attraverso il veganesimo nella scuola, da molto piccola hai visto come gli animali venivano usati come merce, violentati, sfruttati, assassinati e la tua scelta di vita è stata quella di smettere di consumarli. Ciò ha aperto la tua mente, la tua coscienza politica, che inevitabilmente ti ha fatto percorrere il sentiero nero dell’anarchia. Da allora ti sei legata ad organizzazioni anarchiche, hai partecipato ad iniziative sociali, biblioteche, laboratori con i/le bambini/e, con la serietà che ti caratterizzava, hai contribuito alla realizzazione di attività, oltre a partecipare alla sempre necessaria propaganda, affiggendola nelle strade, diffondendo materiale stampato e ovviamente partecipando a manifestazioni pubbliche, andando oltre lo studentesco come nelle manifestazioni storiche più combattive; 1 maggio, 11 settembre, tra le altre. È stato in quei periodi che ci siamo incrociati e già nel 2012 abbiamo cominciato a condividere momenti di attività politica, come anche di svago, il punk è stato sempre un buon rifugio per divertirsi e ridere, per spassarcela, alla fine. A causa delle vicissitudini della vita, il nostro legame si è rafforzato in termini affettivi, intimi, mentre allo stesso tempo erano evidenti le differenze politiche con l’organizzazione a cui partecipavamo, quindi ci siamo ritirati, rimasero l’apprendimento, il viaggio e le esperienze di vita, oltre a vedere come le maschere cadevano dai personaggi nefasti. Insegnamenti alla fine dei conti. In ogni caso da quella nicchia sono usciti un buon numero di compagni/e ed amici/che, i quali vedo adesso in questi momenti di profondo dolore. Lasciare quell’organizzazione non ci ha fermato e lo stesso giorno in cui siamo partiti da lì abbiamo formato il nostro proprio collettivo anarchico, correva l’anno 2013, e questo aveva una chiara tendenza in difesa della violenza politica e della solidarietà anticarceraria, le quali erano le nostre posizioni che avevamo da molto tempo. Mi vengono in mente decine di iniziative con il collettivo, ti agitavi costantemente per la strada, facevi propaganda, creavi bollettini, promuovevi attività di solidarietà per i/le compagni/e in carcere, svolgevi incarichi e ti legavi alla realtà carceraria, scrivevi articoli, testi, riflessioni  – con la penna che ti caratterizzava – hai studiato nell’università, eri molto “testarda”, intelligente, questo molti lo sanno e lo evidenzieranno. Hai unito studi e attività politica, ma la tua priorità è sempre stata diffondere l’anarchia nel modo che credevi corretto. Allo stesso tempo partecipando attivamente ad iniziative, coordinamenti, reti, ecc. La strada è sempre stata il terreno per mettere in pratica le idee che gridavi, già lo stavi facendo come ho descritto prima, ma poi sei andata oltre, armata di valore, di coraggio, superando le barriere della paura che potevano esistere, sei diventata parte della lotta di strada, ma di quella che rompe monotonie, che irrompe nella strada, nel ritmo cittadino senza preavviso e da diverse università hai praticato quella violenza incendiaria anti-polizia, facendoti strada, a volte essendo l’unica donna nei gruppi che partecipavano ad atti di violenza politica. Ma volevi andare oltre, la lotta di piazza nelle manifestazioni di massa, nelle università, nelle popolazioni per le date importanti, facevano parte di un aspetto della lotta anarchica, necessaria, doveva essere praticata, ma, anche era necessario sollevare il conflitto contro il mondo dell’autorità, così lo hai inteso e risolutamente con la mente fredda che ti caratterizzava, hai sferrato colpi precisi attraverso quella che viene chiamata la nuova guerriglia urbana anarchica, una pratica armata storica utilizzata dai gruppi d’azione per sfidare l’ordine costituito, hai portato le tue idee rivoluzionarie ai fatti, alla pratica, in modo rudimentale, senza specialisti, senza dirigenti, né capi, in modo autonomo, dignitoso, con decisione, ardimento, coraggio, convinzione guerriera disposta ad affrontare il carcere ove necessario, anche la morte, in ognuno di quegli scenari hai dato il massimo di te stessa. Poi è arrivata la rivolta, nel 2019, e tu eri dove dovevi essere, contribuendo nelle strade, alla lotta di strada nel centro della città e nel quartiere dove vivevi – come in altri – barricate notturne e condivisione con i/le vicini/e per alimentare la lotta nella comunità, è stato ciò che ti ha motivato, dovevi viverlo, sperimentare quei mesi e ce l’hai messa tutta, quando anche la morte era in agguato o la mutilazione poteva accadere per la dannata mano della polizia, hai continuato, proteggendo anche i/le tuoi/e. La morte sussurrava da quando abbiamo appreso della dipartita fisica, lo scorso 11 agosto, del guerriero Luciano Pitronello, di cui sei stata compagna di idee e di pratiche, con il quale svolgevi attività pubbliche e illegali. Ci siamo ritrovati al suo funerale e ho visto il tuo volto triste, non potevi credere al tragico evento accaduto, come la vita di un compagno se ne andava in quel modo, ci siamo incoraggiati a vicenda, e ti avevo detto, adesso è anche nostra responsabilità portare ovunque la sua memoria e le sue azioni. Mi hai sorriso con affermazione, ma ora tutto è cambiato e sono io chi scrive queste parole per te. Mi hai lasciato l’impegno di scrivere le tue memorie, più di una volta abbiamo parlato sulle possibilità della morte, anche di cosa ci sarebbe stato dopo, se ci fosse stato un dopo. Eri atea, non credevi né in dei né in capi, ma credevi nell’energia di chi se n’è andato, nell’essenza di ogni persona che in qualche modo rimaneva con noi. Non ho parole per descrivere il dolore profondo che sento nel petto, come emergono le lacrime e l’amarezza, ti ricordo con immenso affetto e amore guerriero, abbiamo condiviso lunghi anni come compagni di vita e di lotta. Nella mia mente sono scolpiti eventi memorabili che sono stati umili contributi per il conflitto anarchico di cui hai fatto parte in questo territorio, l’intimità sovversiva tra compagni, giorni e notti di cospirazioni, concrezioni e sogni di vedere bruciare questo mondo autoritario e la sua polizia bastarda. Per me rimane molto, mi hai lasciato molto, ricordi bellissimi per aver condiviso la vita con una guerriera, lunghi anni, con l’intensità che pochissime persone possono conoscere e perfino arrivare a comprendere. Farò volentieri tesoro nella mia mente e nel mio cuore di episodi che sono rimasti tatuati sulla mia pelle, episodi pieni di un profondo amore, affetto, fratellanza, amicizia, solidarietà senza condizioni, complicità, differenze, rabbia e anche disaccordi, ma cosi è la vita, con i suoi molteplici transiti. Ti porterò con me, camminerai con me sulla via del conflitto anarchico, fai già parte di quell’universo di compagni/e che se ne sono andati/e, la tua storia viaggerà in diversi luoghi, sarai in opuscoli, pubblicazioni e attività, in ogni proiettile, barricata e ruggito risuonerà il tuo nome, continuerai ad essere pericolosa per il nemico, ciò dipenderà da vari, da chi ti ha conosciuto in vita e da chi inizierà a conoscerti dal giorno della tua morte. Da parte mia non mi restano altro che parole di gratitudine per aver avuto la fortuna di conoscerti. Forza ai compagni e alle compagne che piangono la tua scomparsa per strada e in carcere, ai/le tuoi/e amici/che e alla tua famiglia. Buon viaggio compagna e guerriera. NULLA È FINITO, TUTTO CONTINUA! BELÉN NAVARRETE PRESENTE! 24 agosto 2024 Santiago, Cile Fonte: https://es-contrainfo.espiv.net/2024/08/25/santiago-chile-a-la-memoriade-una-guerrera-anarquista-palabras-en-despedida-de-belen-navarrete/
November 16, 2024 / il Rovescio
Dalla Grecia. Chiamata internazionale per il 16 novembre e aggiornamenti sul caso Ampelokipoi
Riceviamo e diffondiamo. Memoria per Kyriakos, solidarietà e forza a Marianna e ai compagni imprigionati! [16/11] CHIAMATA INTERNAZIONALE PER UNA GIORNATA D’AZIONE IN MEMORIA DEL COMPAGNO ANARCHICO KYRIAKOS XIMITIRIS Chiamiamo tutti i compagni e le compagne del mondo ad una giornata internazionale d’azione e in memoria del combattente anarchico deceduto e caro compagno Kyriakos Ximitiris (16 novembre). Invitiamo i compagni dall’estero a inviare testi che vorrebbero fossero letti durante la manifestazione politica in memoria del compagno Kyriakos che si terrà lo stesso giorno ad Atene. synelallil@riseup.net Il 31 ottobre rimarrà per sempre impresso nel cuore di ogni combattente. Con rabbia e determinazione ci schieriamo al fianco dei nostri compagni, delle nostre compagne. Il 31/10/24, in seguito all’esplosione di un ordigno in un appartamento di Ampelokipoi, il nostro compagno anarchico Kyriakos Xymitiris è caduto nella lotta per la liberazione sociale e di classe, mentre la nostra compagna anarchica Marianna M., che si trovava anch’essa nell’appartamento, ha riportato ferite multiple ed è tutt’ora ricoverata e sorvegliata presso l’ospedale Evangelismos. Contemporaneamente, altre due persone sono state arrestate e portate davanti agli inquirenti, con il compagno Dimitris e la compagna anarchica Dimitra in stato di detenzione. La compagna anarchica Marianna M. è piantonata nell’ospedale di Evangelismos, con l’intero apparato repressivo e il corpo dell’antiterrorismo che mirano a estorcerle una testimonianza. Non abbiamo dimenticato i casi di tortura di compagni che sono stati catturati e custoditi in istituti di cura e che hanno subito abusi fisici attraverso pratiche di trattamenti medici forzati, approfittando del loro stato fisico, emotivo e mentale. Queste imposizioni del potere statale sono delle chiare torture. La polizia si dedeve togliere dalla testa l’idea di continuare a fare pressione sulla compagna Marianna, gravemente ferita, mentre è ricoverata in ospedale e costretta a gestire il carico emotivo, mentale e politico conseguente all’esplosione. Il suo interrogatorio è una tortura e chi vi partecipa è un torturatore al servizio del potere statale. L’amministrazione e il personale dell’ospedale Evangelismos hanno per primi la responsabilità di tutto ciò che accade alla nostra compagna. Qualsiasi membro della comunità medica che dovesse acconsentire o semplicemente tacere in tale situazione sarà complice della violenza di Stato e del tentativo di tortura della compagna Marianna. La violenza di Stato è stata già inflitta alla nostra compagna con i bastardi dell’antiterrorismo che le hanno rilevato le impronte digitali, mentre era sotto le cure del personale medico, senza che fosse scampata al pericolo e senza il suo consenso, dal momento che era incosciente. Il cannibalismo sui volti e sui corpi dei compagni è stato compiuto con ogni mezzo dall’intero apparato statale sotto la guida dell’agenzia antiterrorismo e del Ministro per la Protezione dei Cittadini Chrysochoidis. La diffamazione attraverso i canali televisivi e le prime pagine dei ben noti media criminali è l’ennesima riprova del ruolo emetico svolto dai mezzi di propaganda statale e capitalista. I resoconti dettagliati e la diffusione di foto e video dalla scena dell’incidente colpiscono il compagno caduto e riproducono le brutalità subite dalla sua famiglia e dai suoi cari. Allo stesso tempo, attraverso la depoliticizzazione dell’azione dei nostri compagni, si cerca di presentarli come attentatori immorali che distruggono le case dei cittadini, con lo scopo di isolarli socialmente così da renderli più esposti alla repressione. Lo Stato, i suoi meccanismi ideologici e il capitale tentano ancora una volta di colpire le fila del movimento combattente, di annullarne i contenuti politici, le scelte di lotta e i decenni di tradizione rivoluzionaria. Senza aspettare che la compagna Marianna avesse recuperato le forze e avesse potuto prendere la parola come desidera e come avrebbe desiderato il compagno deceduto, hanno scatenato una furiosa propaganda di Stato contro di loro, contro l’intero mondo della Lotta e le sue scelte. Lo scherno e la calunnia nei confronti della lotta rivoluzionaria sono la punta di lancia della propaganda controrivoluzionaria. Noi ci opponiamo con fermezza, difendendo la causa rivoluzionaria, così come la volontà delle persone che si trovano nella morsa della repressione. Gli eventi del 31/10 e le scelte politiche e di lotta che li hanno determinati non saranno oggetto di discussione da parte degli sgherri dell’apparato statale e del capitale. La compagna che ha sofferto e pagato un prezzo altissimo e i compagni che sono perseguitati per questo prenderanno la parola per primi, quando lo sceglieranno. Parlerà il movimento combattente, tutti noi che abbiamo camminato al fianco del compagno Kyriakos e della compagna Marianna, siamo stati ispirati e continuiamo a essere ispirati dalla loro chiara visione e dalla loro inflessibile militanza. Noi che riconosciamo la loro presenza in tutti i campi di lotta e ci rendiamo conto che questi compagni sono l’incarnazione del dialogo aperto all’interno del movimento. I compagni hanno dedicato la loro vita alla lotta contro l’oppressione, per costruire un mondo di uguaglianza e libertà, assumendosi le responsabilità e compiendo le scelte che hanno portato Kyriakos alla morte e Marianna alla prigionia con molteplici ferite. Con la loro attitudine e presenza si sono dati corpo, anima e pensiero alla Causa rivoluzionaria e in questo percorso sono la prima linea della società in lotta. Contro un mondo che emargina chiunque non rientri nella sua normalità, che normalizza lo sfruttamento e l’oppressione di chi sta in basso, il movimento anarchico-antiautoritario combatte con tutti i mezzi. L’azione multiforme è ciò che porterà alla radicalizzazione e alla pienezza delle nostre risposte e del nostro attacco all’esistente. Le opzioni della controviolenza rivoluzionaria e della lotta armata, come parte integrante della lotta multiforme, oltrepassano i limiti della legittimità borghese e sfidano il monopolio statale della violenza. Sono queste scelte di lotta che mantengono vivo il filo della ribellione da quel novembre del ’73 [ndt. Rivolta del Politecnico di Atene] a oggi. Tali scelte sono parte integrante di una continuità storica insurrezionale che mantiene viva nei nostri cuori e nelle nostre menti la visione della rivoluzione sociale. L’operazione di minare il dibattito rivoluzionario e la successiva repressione dimostrano che i bastardi delle agenzie del terrore di Stato temono coloro che non scendono a compromessi con l’ingiustizia, la disuguaglianza, lo sfruttamento. Contro l’operazione di propaganda e intimidazione dello Stato e dei padroni, così come contro il tentativo di depoliticizzare le opzioni al rialzo, rispondiamo innanzitutto politicamente e indipendentemente dal caso specifico. Lo dobbiamo – oltre che a tutti gli altri – a tutti coloro che hanno dato la vita, che sono stati imprigionati, che hanno combattuto in tanti anni di guerra sociale e di classe. La lotta armata è parte integrante del movimento radicale, della multiforme lotta sociale e di classe, profondamente radicata nella nostra tradizione militante, e noi la difendiamo senza riserve. Contro il mondo dell’ individualizzazione e del fatalismo, continuiamo a lottare con tutti i mezzi. Ci rafforziamo a vicenda, difendiamo i nostri compagni. Giù le mani dai compagni, dalle compagne, dagli amici e dalle amiche, nessuno sarà lasciato solo contro la campagna repressiva dello Stato e del capitale. Di fronte alle tattiche dell’antiterrorismo e al cannibalismo mediatico, facciamo in modo che la nostra solidarietà rappresenti un baluardo per i nostri compagni prigionieri e per qualsiasi altro procedimento giudiziario. La repressione non ci spaventa e siamo al loro fianco senza esitazioni. GIÙ LE MANI DALLA COMPAGNIA ANARCHICA MARIANNA KYRIAKOS XIMITIRIS UNO DI NOI, PER SEMPRE CON NOI SUI SENTIERI INFUOCATI LIBERTÀ AL COMPAGNO DIMITRIS E ALLA COMPAGNA ANARCHICA DIMITRA Assemblea di solidarietà per i prigionieri, i fuggitivi e i combattenti perseguitati https://lanemesi.noblogs.org/post/2024/11/11/chiamata-internazionale-per-una-giornata-dazione-in-memoria-del-compagno-anarchico-kyriakos-xymitiris-16-novembre-2024/ https://athens.indymedia.org/post/1632649/
November 15, 2024 / il Rovescio
La storia si ripete: prima come tragedia, poi come farsa. Perché i democratici sono responsabili del ritorno al potere di Donald Trump
La storia si ripete: prima come tragedia, poi come farsa. Perché i democratici sono responsabili del ritorno al potere di Donald Trump https://crimethinc.com/2024/11/06/la-storia-si-ripete-prima-come-farsa-poi-come-tragedia-perche-i-democratici-sono-responsabili-del-ritorno-al-potere-di-donald-trump Pubblichiamo questo articolo uscito sul sito anarchico statunitense crimethinc.com. A fianco di tante considerazioni condivisibili, il testo contiene un vistoso silenzio e una prospettiva di lotta che proprio quel silenzio rende a nostro avviso insufficiente (e recuperabile in senso democratico). A differenza di quanto avvenuto con la precedente campagna elettorale, in cui gli addentellati tra il Partito Democratico e i movimenti di lotta hanno funzionato nel cooptare parte della Floyd Rebellion nell’alveo istituzionale (pensiamo all’invito a votare Biden da parte di Angela Davis), questa volta la logica del “male minore” non ha esercitato allo stesso modo il suo funesto ricatto. Il motivo sta in una parola: Gaza. Rispetto a quale “male assoluto” il sostegno aperto e fondamentale a un genocidio può essere presentato come un “male minore”? L’apocalisse nucleare? Il punto è che ad avvicinarci anche a questa eventualità è la guerra tra NATO e Federazione russa, che ha visto nella politica dell’amministrazione Biden un innegabile acceleratore. Insomma, genocidio e rischio della terza guerra mondiale. Solo il Partito Democratico poteva riuscire nel miracolo di permettere a una carogna suprematista come Trump di presentarsi come “uomo di pace” rispetto al massacro in Ucraina (sullo sterminio dei palestinesi, invece, democratici e repubblicani fanno a coltellate per salire sulla giostra del più infame)… Sulla questione decisiva dei nostri tempi – la tendenza strutturale alla guerra, tendenza che rafforza il complesso scientifico-miltar-industriale in tutti i blocchi capitalistici – nel testo di Crimethinc non c’è una sola parola. Non a caso. Dopo aver dato voce all’interventismo “anarchico” in Ucraina a fianco, di fatto, della NATO e degli USA, su quali basi attaccare il Partito Democratico in quanto fucina di guerra? Prendiamo questa frase dell’articolo: «I Democratici hanno fatto tutto il possibile per associarsi all’ordine dominante: spostando la loro linea politica a destra, allontanando il sostegno dai presunti “sinistrorsi” all’interno dei loro ranghi, smobilitando i movimenti di protesta». Il partito Democratico non si è “associato” all’ordine dominante: il Partito Democratico è parte integrante dell’ordine dominante. Tra l’altro la parte più pericolosa (perché più corruttrice) per i movimenti di emancipazione. Dentro uno scontro globale per la supremazia tecnologica e militare, il cui motore è l’economia di guerra, il cui riflesso è la militarizzazione del “fronte interno” e il cui capro espiatorio sono gli immigrati, l’appello all’azione antifascista ci sembra tanto riduttivo quanto recuperabile. Che i movimenti debbano prepararsi ad anni duri e anche alla lotta clandestina, è sicuro. Ma per attaccare tutte le fazioni del capitale. Se per “fascismo” s’intende un potere che getta la maschera e non ha più limiti nella propria ferocia, questo va individuato nella struttura sociale (la “triplice alleanza” tra scienza, Stato e industria), non nei suoi epifenomeni politici. Il sistema statunitense si regge sul saccheggio planetario delle risorse e sulla forza tecno-militare per imporlo. Può dividersi al suo interno sull’opportunità di sprecare soldi e armi contro il nemico n. 2 (la Russia) invece di dispiegare tutto l’apparato contro il nemico n. 1 (la Cina), ma nell’epoca del suo declino non può che seminare guerra all’esterno e caccia al nemico interno. Non si tratta di sbugiardare i democratici sul terreno dell’antifascismo, ma di rievocare, nel precipitare della guerra civile, l’idra della ribellione antischiavista e le tracce sotterranee di luddismo contro i nuovi Progetti Manhattan. Se colonialismo, schiavitù e sviluppo tecnologico hanno forgiato il Leviatano e la sua leggenda, sarà l’ultimo dei tre idoli a cadere dal piedistallo con il più grande fragore.
November 15, 2024 / il Rovescio
Solidarietà con chi resiste – Sul caso Ampelokipoi in Grecia
Riprendiamo da https://lanemesi.noblogs.org/post/2024/11/08/solidarieta-con-chi-resiste/ Solidarietà con chi resiste Il 31 ottobre 2024, il compagno anarchico Kyriakos X. muore in seguito all’esplosione di una bomba nelle sue mani, in un appartamento di Ampelokipoi. L’esplosione ferisce gravemente la compagna anarchica Marianna M., che ora si trova sotto sorveglianza all’ospedale Evangelismos, dopo aver scampato il pericolo. Fin dal primo momento, lo Stato e i media hanno iniziato le loro ben note operazioni di fango, allarmismo e scenari vari. A seguito di ciò, la pluri-ferita M. è accusata di aver fondato e aderito a un’organizzazione terroristica ai sensi dell’articolo 187 bis (oltre ad altre accuse per reati più o meno gravi). M., la compagna anarchica Dimitra Z. e un altro compagno già rinviato a giudizio sono in custodia cautelare. La miseria e la vendetta dell’apparato statale sono state visibili fin dai primi momenti, con i poliziotti che hanno tormentato i genitori del nostro compagno deceduto K. X., dicendo loro che non era lui. Inoltre i poliziotti hanno proceduto a rilevare le impronte digitali mentre M.M. era in condizioni critiche in terapia intensiva. Da parte nostra conosciamo molto bene i nostri compagni. Siamo stati con loro in molte lotte, nelle assemblee, nelle azioni e nelle strade. La nostra solidarietà e il nostro sostegno nei loro confronti sono incondizionati. Per quanto riguarda K. X., il suo ricordo ci accompagnerà nelle nostre lotte, quelle attuali e quelle che ci attendono. Lotte alle quali si è dedicato e per le quali ha infine dato la vita. Kyriakos per sempre nei nostri cuori. Forza a Marianna M. Libertà a Dimitra Z. e all’altro compagno in custodia cautelare. [Pubblicato in inglese in https://actforfree.noblogs.org/2024/11/07/solidarity-to-those-who-resist-athensgreece/ | Tradotto in italiano e pubblicato in https://lanemesi.noblogs.org/post/2024/11/08/solidarieta-con-chi-resiste/]
November 11, 2024 / il Rovescio
Coloro che cadono nel fuoco della battaglia non muoiono mai
Riceviamo e diffondiamo, con dolore e solidarietà: anche su: https://lanemesi.noblogs.org/post/2024/11/04/passata-la-fase-delle-lacrime-arrivera-quella-dellazione/ https://lanemesi.noblogs.org/post/2024/11/04/coloro-che-cadono-nel-fuoco-della-battaglia-non-muoiono-mai/ Passata la fase delle lacrime, arriverà quella dell’azione La vita riserva sorprese che sarebbe saggio tenere da conto. Eppure nessuno è abbastanza saggio per farlo. Ecco perché siamo sempre impreparati di fronte alla visita dell’ospite inatteso. Il suo arrivo spazza via tutti alla stessa maniera, giusti e ingiusti, vittime e carnefici. Non fa differenza. La differenza siamo noi. Essa giace in fondo al nostro cuore. Alfredo M. Bonanno La notizia è arrivata prepotente e improvvisa qualche giorno fa. Nel pomeriggio del 31 ottobre una potente esplosione ha fatto saltare in aria l’appartamento al terzo piano di un palazzo nel quartiere di Ampelokipoi, ad Atene. La compagna anarchica Marianna è stata estratta viva dalle macerie e si trova ricoverata in gravi condizioni presso l’ospedale Evangelismos, nelle mani della polizia; il compagno anarchico Kyriakos non ce l’ha fatta e non è sopravvissuto. La polizia e i media asserviti parlano di una detonazione improvvisa durante la preparazione di un ordigno esplosivo. Blaterano (e scrivono) anche di molto altro. Chiacchiere che non troveranno spazio in queste poche righe. Le unità antiterrorismo hanno la bava alla bocca, eccitati dal sangue del nemico interno da sbattere in galera (e sui giornali). Le parole che contano sono quelle dei compagni e sono le uniche che verranno prese in considerazione. In queste ore di profonda tristezza è importante ribadire la giustezza delle idee e delle pratiche anarchiche. È importante schierarsi dalla parte dei compagni che queste idee e queste pratiche le hanno fatte proprie fino a conseguenze estreme. Conosco Marianna e la sua determinazione. Conoscevo Kyriakos e il suo instancabile impegno. Abbiamo condiviso momenti di lotta e momenti di svago. Porterò questi attimi ovunque andrò, in ogni lotta e in ogni azione. I compagni anarchici che hanno perso la vita nella lotta vivranno sempre nelle azioni e negli attacchi contro lo Stato e il capitale. Al fianco di Marianna, al fianco dei compagni sotto indagine, con Kyriakos nel cuore. Un anarchico, da qualche parte Coloro che cadono nel fuoco della battaglia non muoiono mai Il 31 ottobre 2024, l’anarchico Kyriakos Xymitiris è stato ucciso da un’esplosione in un appartamento di Ampelokipoi. Siamo gli unici che possono parlare per il nostro compagno. Tutti coloro che si sono uniti a lui in occasione di assemblee, azioni, manifestazioni e proteste. Kyriakos è sempre stato presente nelle azioni di solidarietà per i prigionieri, nel movimento internazionale contro la guerra, nelle azioni per la difesa del quartiere di Exarcheia, nelle lotte all’università, nella difesa degli spazi liberi e delle occupazioni e nelle lotte sociali e di classe. Era impegnato in queste ultime, sempre pronto a esplorare insieme i loro sviluppi più insurrezionali. Non si è limitato a difendere teoricamente la multiforme lotta di liberazione sociale, ma ne ha anche incarnato la manifestazione più concreta. La sua perdita lascia un vuoto enorme nella sua famiglia e nella sua cerchia di amici, tra i compagni che gli erano vicini, ma anche nella lotta che ha portato avanti con tutto se stesso e con le sue parole. Il combattente anarchico Kyriakos Xymitiris era uno di noi. Conserveremo e difenderemo la sua memoria nei nostri cuori per sempre, così come in ogni momento della nostra lotta. «So che non ve li aspettate perché la corte è sorvegliata, ma vi prego di permettermi di dirvi che dovete assolutamente aspettarveli ogni volta che si immaginano di essere tutto. A che punto sono: anche loro cominciano a non considerare le vostre truppe, perché il brutto è che la loro forza sta nella loro immaginazione e si può dire con assoluta certezza che, a differenza di tutte le altre forme di potere, sono capaci di tutto ciò di cui pensano di essere capaci quando arrivano a un certo punto». Compagno, ci rivedremo sui sentieri del fuoco, dove vivrai per sempre… Marianna, forza fino alla libertà Onore per sempre al compagno anarchico Kyriakos Xymitiris Solidarietà con tutte le persone perseguitate per questo caso anarchici e anarchiche – comunisti e comuniste [in greco: https://athens.indymedia.org/post/1632529/]
November 5, 2024 / il Rovescio
Per Asya e Rojger – Şheîd namirin! – I martiri non muoiono!
Riceviamo e diffondiamo: Il 23 ottobre 2024, nei pressi di Ankara, un commando di HPG (Forze di difesa del popolo, braccio armato del Partito dei lavoratori del Kurdistan, PKK) ha attaccato il complesso industriale TUSAŞ, sede delle forze aerospaziali delle forze armate turche, che produce tra le altre cose droni, elicotteri e aerei da guerra, fra cui i caccia F-16. Ci sono stati diversi danni, morti e feriti, tra cui heval Asya e heval Rojber, la compagna e il compagno del commando del PKK. Questo è un riassunto del comunicato del Centro stampa di HPG: «I nostri compagni Asya Ali e Rojger Helin, martiri apoisti di Tabûra Nemiran (Brigata degli immortali), hanno compiuto una azione di martirio il 23 ottobre 2024 contro TUSAŞ ad Ankara, centro per la produzione di armi di distruzione di massa contro il nostro popolo. I nostri compagni Asya e Rojger hanno attaccato la realtà del sistema statale occupante turco, responsabile di negare il nostro diritto a una vita libera, alla nostra lingua, identità e cultura. Come risposta, i nostri compagni si sono rivolti alle montagne del Kurdistan. Sulle montagne del Kurdistan si sono formati, con l’ideologia e lo spirito di abnegazione apoista. Così sono entrati nelle nostre forze speciali e sono diventati dei militanti invincibili… Come squadra autonoma della Brigata degli immortali, i nostri compagni Asya e Rojger hanno colpito il nemico con l’obiettivo di proteggere il nostro popolo, dimostrando che i militanti apoisti non possono essere fermati da nessuno quando prendono una decisione. Allo stesso tempo, hanno portato il livello di scontro e lo stile di combattimento della guerriglia per la libertà del Kurdistan a un nuovo livello. L’azione di abnegazione e martirio che hanno compiuto ha fatto di loro dei simboli nella nostra gloriosa storia di resistenza. Ricordiamo gli eroi Asya e Rojger con il più profondo rispetto, amore e lealtà. Esprimiamo le nostre condoglianze alle loro famiglie e al patriottico popolo curdo… Promettiamo loro che proseguiremo nella loro lotta, nelle loro azioni, con la nostra vita e con la nostra guerra, fino alla vittoria». L’intero comunicato, in lingua kurmanji, con ulteriori informazioni, foto e video dei due compagni è reperibile qui: sheid namirin 23_10_24https://anfkurdi.com/kurdistan/hpg-bun-sembol-u-derbasi-diroka-me-ya-bi-rumet-bun-189406
October 30, 2024 / il Rovescio
Aggiornamenti sull’Operazione City e la repressione a Torino
Riceviamo e diffondiamo: anche su https://nocprtorino.noblogs.org/post/2024/09/29/aggiornamento-operazione-city-29-settembre/ Il 30 Settembre si terrà la seconda udienza relativa alla fase preliminare dell’operazione City – calendarizzata il 17 Settembre dalla GUP – nonché momento in cui presumibilmente si saprà la decisione in merito al rinvio a giudizio delle/degli imputatx per i reati contestati che – come già ribadito – vedono tuttx accusatx di devastazione e saccheggio, resistenza a pubblico ufficiale, aggravati e in concorso e a vario titolo di altri capi di imputazione. Durante l’udienza del 17 Settembre 2024 buona parte delle/degli imputatx ha presentato istanza di revoca o rimodulazione delle misure cautelari – in esecuzione da cinque mesi. La GUP si è espressa pochi giorni dopo con un rigetto di quasi tutte le istanze tranne per due compagni agli arresti domiciliari che si trovano ora sottoposti alle misure cautelari di obbligo di dimora o divieto di dimora e firma quotidiana. Sempre durante l’udienza del 17 Settembre un compagno è stato stralciato per un errore di notifica e verrà presumibilmente riaccorpato in sede preliminare nell’udienza del prossimo lunedì. Mentre un altro compagno, ancora agli arresti domiciliari, è stato stralciato per un difetto nella redazione degli atti da parte dell’accusa, e verrà processato con giudizio immediato in data 26 Marzo 2025 con il fine di riaccorparlo in sede processuale, con i capi di imputazione dell’art 419 c.p. e 337 c.p. aggravati e in concorso, abbandonando le argomentazioni, dunque, in merito a una sua supposta condotta istigatoria. Ricordiamo inoltre che questo compagno ha avuto udienza di appello per le misure cautelari proprio sul reato istigatorio il 20 settembre insieme ad altrx compagnx accusati di resistenza a pubblico ufficiale in concorso per dei fatti accaduti durante il concentramento del corteo.L’esito di tale udienza non è ancora noto (la commissione ha 30 giorni per decidere a riguardo). Il 30 Settembre, al tribunale di Torino, si è tenuta la seconda udienza preliminare relativa all’operazione City, in cui è stato deciso il rinvio a giudizio di 18 compagni e compagne per tutti i capi d’imputazione, e fissata la prima udienza il 27 Maggio. Nel frattempo il 24 Marzo si terrà l’udienza disposta a giudizio immediato per un compagno stralciato in sede di udienza preliminare. E’ notizia del 18 Ottobre che il tribunale dell’appello, su richiesta del PM Scafi, ha disposto, a seguito dell’udienza tenutasi il 30 di Settembre, ulteriori 14 misure cautelari – 1 arresti domiciliari, 8 obblighi di dimora e presentazione quotidiana dalle guardie, 3 firme quotidiane, 2 firme 4 volte alla settimana – ai danni di altrettanti compagnx per alcuni fatti avvenuti durante il concentramento della piazza del 4 Marzo 2023. Alla repressione si risponde con la lotta! Solidarietà agli imputati e alle imputate! Tutte e tutti liberi!
October 29, 2024 / il Rovescio
[it, ua, rus] 4 NOVEMBRE GIORNATA DEL DISERTORE – Presidio al consolato ucraino di Milano
Riceviamo e diffondiamo [ucraino e russo dopo l’italiano]: 4 NOVEMBRE GIORNATA DEL DISERTORE ORE 10 CONSOLATO UCRAINO DI MILANO, via Ludovico Breme 11 L’epoca delle guerre algoritmiche, di cui esempio paradigmatico è il genocidio in atto a Gaza, non ha cancellato il bisogno di carne umana da mandare a morire sul fronte. Il conflitto NATO-Russia in Ucraina dimostra che progresso tecnologico e mobilitazione totale si alimentano a vicenda. Se l’arma cibernetica serve ad opporsi a qualsiasi cosa che interrompa il semplice raggiungimento dell’obiettivo – un atto di diserzione, insubordinazione o fraternizzazione sul fronte, o un semplice moto d’incertezza o di paura – l’umano gesto di rifiuto della guerra ancora conta.  È quello che sta succedendo in Ucraina. Decine di migliaia di arruolati disertano o si rivoltano contro i propri comandanti, centinaia di migliaia di arruolabili si nascondono, i rapitori dell’esercito incontrano una crescente ostilità popolare. Sono tantissimi i fuggiti all’estero – gli “scappati nel bosco” – che hanno sfidato la morte attraversando montagne e fiumi per sfuggire alla mobilitazione e oggi vivono anche nelle nostre città.  Il coraggio di dire no alla guerra, che si registra in maniera crescente anche in Russia, e accade persino contro la mobilitazione esistenziale e permanente in Israele – i “refuseniks” – va difeso. Non solo per valide ragioni etiche, ma anche perché può materialmente portare al crollo del fronte. In questo crollo, a cui possiamo contribuire, risiede la possibilità di inceppare la corsa al massacro totale verso cui ci sta portando la spirale mimetica di violenza in atto.  Applicando la Legge sulla mobilitazione generale, dal 18 maggio il Consolato Generale d’Ucraina a Milano non fornisce più servizi, tra cui il rinnovo del passaporto, agli uomini in età tra i 18 e i 60 anni se non aggiornano i propri dati su Oberih, il registro elettronico militare che serve ad arruolare. Lo Stato ucraino a corto di carne da cannone, con la crescente complicità degli Stati europei, dà la caccia ai renitenti con un codice QR, lo stesso che i disertori del Green Pass ben conoscono. In continuità con gli attacchi che negli ultimi mesi sono stati portati contro la logistica e la produzione materiale e culturale di guerra nelle nostre città – e mentre anche in Italia si parla di reintrodurre il servizio militare, magari arruolando chi è senza-documenti con il ricatto della cittadinanza – facciamo del 4 novembre, festa delle Forze Armate, la Giornata del Disertore, con un presidio davanti al Consolato Generale d’Ucraino a Milano. La guerra comincia qui. Qui possiamo incepparla. Contro la gabbia delle identità digitali usate per sorvegliarci, arruolarci o eliminarci, disertiamo la guerra, solidarietà ai disertori!     4 ЛИСТОПАДА ДЕНЬ ДЕЗЕРТИРА ЗУСТРІНЕМОСЬ НА ПІКЕТІ ПЕРЕД УКРАЇНСЬКИМ КОНСУЛЬСТВОМ В МІЛАНІ О 10 годині, вулиця Ludovico Breme 11 Століття алгоритмічних війн, показовим прикладом яких є триваючий геноцид у Газі, не скасувало необхідності посилати людську плоть помирати на фронт. Конфлікт між НАТО і Росією в Україні показує, що технологічний прогрес і тотальна мобілізація підживлюють один одного. Якщо кіберзброю використовують для протидії всьому, що заважає простому досягненню мети, – акт дезертирства, непокори чи товаришування на фронті, прояв невпевненості чи страху, – людський жест відмови від війни все одно має значення. Саме це відбувається в Україні. Десятки тисяч солдатів дезертирують або виступають проти своїх командирів, сотні тисяч призовників переховуються, армійські поневолювачі стикаються зі зростаючою ворожістю населення. Дуже багато хто втік за кордон – «утікачі в лісі», – які, рятуючись від мобілізації, перебиралися через гори і річки і тепер живуть у наших містах. Сміливість сказати «ні» війні, що дедалі частіше проявляється і в Росії, і навіть відбувається проти екзистенціальної та постійної мобілізації в Ізраїлі, – має бути захищеним. Не тільки з поважних етичних причин, а й тому, що це може призвести до матеріального краху фронту. У цьому краху, в який ми можемо зробити свій внесок, криється можливість зупинити перегони до тотальної бійні, до якої нас веде нинішня спіраль насильства. Відповідно до Закону про загальну мобілізацію, з 18 травня Генеральне консульство України в Мілані більше не надає послуги, включно з продовженням паспорта, чоловікам у віці від 18 до 60 років, якщо вони не оновлять свої дані в Резерв +, електронному військовому реєстрі, який використовується для призову. Українська держава, яка відчуває брак гарматного м’яса, за зростаючої співучасті європейських держав вистежує перебіжчиків за допомогою QR-коду, того самого, з яким знайомі дезертири Green Pass. У продовження атак, які були зроблені в останні місяці проти логістики, матеріального і культурного виробництва війни в наших містах – і в той час як навіть в Італії говорять про відновлення військової служби, можливо, призиваючи до армії людей без документів за допомогою шантажу громадянством – ми робимо 4 листопада, свято Збройних сил, Днем дезертира, організовуючи пікет перед Генеральним консульством України в Мілані. Війна починається тут. Тут ми можемо її придушити. Проти клітки цифрових ідентичностей, які використовуються для стеження за нами, вербування або знищення, давайте дезертирувати з війни, солідарність з дезертирами! 4 НОЯБРЯ ДЕНЬ ДЕЗЕРТИРА встретимся на пикете перед украинским консульством в Милане в 10 часов утра, улица Ludovico Breme 11 Век алгоритмических войн, показательным примером которых является продолжающийся геноцид в Газе, не отменил необходимости посылать человеческую плоть умирать на фронт. Конфликт между НАТО и Россией в Украине показывает, что технологический прогресс и тотальная мобилизация подпитывают друг друга. Если кибероружие используется для противодействия всему, что мешает простому достижению цели – акт дезертирства, неподчинения или товарищества на фронте, проявление неуверенности или страха, – человеческий жест отказа от войны все равно имеет значение. Именно это происходит в Украине. Десятки тысяч солдат дезертируют или выступают против своих командиров, сотни тысяч призывников скрываются, армейские поработители сталкиваются с растущей враждебностью населения. Очень многие бежали за границу – «беглецы в лесу», – которые, спасаясь от мобилизации, перебирались через горы и реки и теперь живут в наших городах. Смелость сказать «нет» войне, которое все чаще проявляется и в России, и даже происходит против экзистенциальной и постоянной мобилизации в Израиле – должно быть защищено. Не только по уважительным этическим причинам, но и потому, что это может привести к материальному краху фронта. K этому краху, в который мы можем внести свой вклад, кроется возможность остановить гонку к тотальной бойне, к которой нас ведет нынешняя спираль насилия. В соответствии с Законом о всеобщей мобилизации, с 18 мая Генеральное консульство Украины в Милане больше не предоставляет услуги, включая продление паспорта, мужчинам в возрасте от 18 до 60 лет, если они не обновят свои данные в Pезерв +, электронном военном реестре, используемом для призыва. Украинское государство, испытывающее нехватку пушечного мяса, при растущем соучастии европейских государств выслеживает перебежчиков с помощью QR-кода, того самого, с которым знакомы дезертиры Green Pass. В продолжение атак, которые были предприняты в последние месяцы против логистики, материального и культурного производства войны в наших городах – и в то время как даже в Италии говорят о восстановлении военной службы, возможно, призывая в армию людей без документов с помощью шантажа гражданством – мы делаем 4 ноября, праздник Вооруженных сил, Днем дезертира,  организуя пикет перед Генеральным консульством Украины в Милане.   Война начинается здесь. Здесь мы можем ее подавить. Против клетки цифровых идентичностей, используемых для слежки за нами, вербовки или уничтожения, давайте дезертировать с войны, солидарность с дезертирами!
October 26, 2024 / il Rovescio