Honingswag, Novembre 2025
“la tempesta spazza i vetri dello studuo e la ricevente vibra, sferzata dagli
artigli di ghiaccio del vento. Distante s’intravede il profilo tarchiato di
Archangelo, duemila kilometri di invisibili piste sulla neve.
Gli ospiti che tentano ogni settimana la sfida della connessione, fluttuano
nella nebbia sensoriale; il feedback telefonico serpeggia nell’aria come un
nervo reciso, irradiando un bagliore di natura incerta.
Abbiamo perso il controllo, ma non l’istinto dell’indagine. Annotiamo tutto,
come esploratori al margine dell’invisibile, mentre il significato si sfalda
sotto la pressione di un magnetismo che non sappiamo ancora nominare”.
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strumento di egemonia reazionaria, il silenzio degli artisti è complicità e la
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