(disegno di peppe cerillo)
Il 2024 finisce con l’arresto dell’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno per
l’inchiesta Mafia Capitale, proprio la notte di San Silvestro: l’ex sindaco
aveva provato a evitare le misure alternative presentando documenti falsi. Così
inizia l’anno santo a Roma! Già dalle prime ore del 2025 c’è un’aggressione
omofoba a piazza Malatesta: due ragazzi che camminano per mano vengono aggrediti
da una ventina di idioti, e pochi giorni dopo il quartiere risponde con un
grande presidio solidale e un gruppo che canta slogan sotto il balcone degli
aggressori. Nel pomeriggio dell’1 a Ostia, mentre il quartiere festeggia il
capodanno, una donna rimasta disoccupata si butta dal quarto piano. Poi di nuovo
il 4 una coppia gay viene aggredita e picchiata a Trastevere da dieci persone.
Nel pomeriggio c’è un presidio di protesta davanti alla sede dell’Autorità
Palestinese per la sua collaborazione con il regime sionista israeliano.
Il 5, poco dopo l’apertura dell’ultima porta santa (quella di San Paolo fuori le
Mura), all’altezza di Boccea appare uno striscione sulla Tangenziale con due
svastiche e la scritta “Laziale ebreo”; la sera sulla Tiburtina un uomo che
viveva in strada viene ucciso da un’auto. Prima del 6, quando i pellegrini a San
Pietro hanno già superato il mezzo milione, ci sono altri tre morti sulle strade
(a Guidonia, Pisana e Torrenova).
Il 7 sulla Tuscolana c’è la parata dei soliti fascisti per Acca Larenzia:
sarebbe la tipica nota di colore se non ci fosse anche la festa del Tricolore,
un’enorme pubblicità della serie Mussolini sul maxischermo di stazione Termini,
e una mostra sul Futurismo al Palazzo delle Esposizioni che glorifica il
Fascismo. Intanto, un quartiere di Roma Est – il Quarticciolo – rischia il
commissariamento per ordine pubblico con il decreto Caivano, il prefetto
annuncia un Daspo urbano in due “zone rosse” intorno alle stazioni Termini e
Tuscolana, e la ministra dell’Università accredita come struttura universitaria
il Centro Alti Studi per la Difesa su via della Lungara. Il 2025, insomma, is
the new 1925: manca solo il discorso di inizio anno del Duce per rivendicare il
delitto Matteotti.
L’8 sulla Salaria un ventenne con un Suv investe e uccide un ragazzo delle
Seychelles; poco dopo, durante la notte, c’è un furto epico nella villa della
sorella di Gianni Agnelli, a Torrimpietra. All’alba del 9 gennaio, blitz al
Laurentino 38: ventuno arresti, presuntamente per spaccio. Nel pomeriggio arriva
la sentenza definitiva di assoluzione per Stella, ancora sotto processo per le
manifestazioni studentesche per la Palestina l’anno scorso: un presidio di
solidarietà sotto il Tribunale la sostiene e festeggia l’assoluzione. Intanto,
Meloni incontra Zelensky, che ha dormito in un albergone di lusso vicino a Villa
Borghese. Il 10 il Tar accoglie il ricorso degli abitanti contro l’inceneritore
di Guidonia, dove si stoccano i rifiuti romani senza autorizzazione ambientale.
Due nuovi morti investiti, sulla Salaria e sulla Serenissima. Sabato 11 a San
Lorenzo migliaia di persone riempiono il presidio e il corteo di protesta per la
morte di Ramy, adolescente ucciso dai carabinieri a Milano per non aver
rispettato un posto di blocco; a piazza dei Sanniti, davanti all’ex Cinema
Palazzo, il cordone di polizia che difendeva la sede dei carabinieri carica il
corteo. Lunedì 13 il cosiddetto “ministero dell’ambiente” approva il porto
crocieristico privato della Royal Caribbean a Fiumicino, sostenendo che “non
avrà impatto significativo”. Chissà cosa intendono per “impatto”. Nel frattempo
un generale dell’esercito israeliano arriva a Roma: l’Italia sarebbe obbligata a
emettere un ordine di cattura per complicità in atti genocidari, ma non lo fa.
Il 14 si chiude il processo per violenze e torture da parte di alcuni operatori
sociali ai danni dei pazienti di un centro della Croce Rossa; e il 15 un’altra
persona viene uccisa da un’auto su via dei Romagnoli, a Ostia. Nel pomeriggio al
cimitero acattolico di Testaccio si celebrano i funerali del giornalista Furio
Colombo, morto il giorno prima a novantuno anni. Il 17 a Nuova Ostia viene
arrestata la figlia ventenne di Roberto Spada, per quindici grammi di hashish
che aveva in tasca un’altra persona; il padre ha già fatto sei anni di carcere
per una testata a un giornalista. Intanto, fiaccolata contro il decreto
“sicurezza” vicino al palazzo del Senato che deve approvarlo; il 18 invece
reagisce la periferia, con una grandissima assemblea pubblica al Quarticciolo
contro il commissariamento securitario del “modello Caivano”. Nel frattempo, due
persone senza casa vengono trovate morte di freddo, e il 19 una ragazza di
vent’anni viene uccisa da una macchina sulla Tiburtina. Ma non rientrano nel
problema della “sicurezza”. Intanto, la procura di Roma manda avvisi di garanzia
a Meloni, Nordio e Piantedosi per aver riportato in Libia il capo delle milizie
che gestiscono i centri di tortura di Mitiga e Zawiya, trafficante di migranti
accusato di crimini contro l’umanità dalla Corte Penale Internazionale. È il
secondo criminale di guerra che si lascia passare, in venti giorni.
Il 22 si approva in giunta il nuovo regolamento sulla “semplificazione
urbanistica”: si dimezzano i tempi per le valutazioni d’impatto ambientale, si
autorizzano aumenti di cubature fino al trenta per cento per chi demolisce e
ricostruisce, e si riducono controlli e vincoli per costruttori e speculatori.
Sarà più facile riattivare le tante sale di cinema abbandonate della Capitale,
ma a prezzo di una cementificazione quasi senza limiti. Il 23 iniziano i lavori
nella scuola di via Cardinal Capranica a Primavalle, che era
stata sgomberata dai suoi abitanti nel 2019 e da allora lasciata nell’abbandono.
La mattina un gruppo di neofascisti attacca con le cinghie degli studenti del
liceo Cavour, che però riescono a cacciarli; e la sera a Monti un gruppo di
sessanta ultras laziali aggredisce i tifosi baschi della Real Sociedad che
bevevano in un pub: li attaccano con coltelli, martelli, mazze. Nove baschi sono
feriti, uno di loro è grave. Il 24 tutta Ostia è in collera per un articolo
del Telegraph che la classifica tra le peggiori spiagge d’Europa. Ma per noi è
il mare di Roma, punto.
Il 25 nuova manifestazione per la Palestina, di nuovo divisa in due cortei,
anche se con numeri non grandissimi. Il 26, vigilia del giorno della memoria, a
piazza Vittorio si tiene l’incontro di Forza Nuova dal titolo “Europa: Una,
libera, sovrana”, con l’invito di gruppi neonazi di mezza Europa. L’hotel si
rifiuta di ospitare i fascisti, che si rifugiano nella sede di Forza Nuova. Nel
frattempo il sindaco Gualtieri incontra il fratello di Elon Musk per organizzare
uno spettacolo di droni sopra al Colosseo. La notte prima del 27, qualcuno
proietta sulla Piramide Cestia un meme cervellotico contro Emergency, Amnesty
International, Anpi, Medici Senza Frontiere e la Croce Rossa, per aver
denunciato il genocidio palestinese: “Se Israele avesse bombardato i treni per
Auschwitz vi sareste schierati con Hitler”, dice. Da Cracovia gli fa eco il
presidente della comunità ebraica romana, che durante le commemorazioni per la
liberazione di Auschwitz spiega agli studenti in visita che “gli israeliani oggi
sono perseguitati come gli ebrei ottanta anni fa”. Tra parentesi, nel giorno
della memoria nessuno ricorda il genocidio di rom e sinti, il porrajmos,
eseguito con la stessa violenza disumana e organizzata della Shoah; l’Italia
resta tuttora il paese con più antitziganismo d’Europa.
La notte del 28 un anziano richiedente asilo muore mentre faceva la fila davanti
alla Questura di via Partini; la Questura riceve pochissime persone al giorno,
quindi i rifugiati per ottenere il permesso di soggiorno (che spetta loro per la
convenzione di Ginevra) sono costretti a mettersi in fila la notte prima, a
dormire sul marciapiede, a volte anche per molti giorni di fila. Poche ore dopo
c’è un grosso sgombero a La Rustica, in un palazzo abitato soprattutto da
subsahariani, che si riversano nel quartiere e sui cavalcavia intorno; intanto
sbarcano a Roma tremila ultras tedeschi, e per sicurezza il Comune proibisce
temporaneamente la vendita di alcolici a portar via in centro. Il 29 presidio di
protesta contro la morte del migrante in fila a piazza Santi Apostoli.
Il 30 protesta al Quarticciolo per la riapertura della scuola Ghini/Pirotta,
ormai da due settimane chiusa per un caso di legionella: gli abitanti temono che
si approfitti dell’emergenza per chiudere definitivamente l’istituto, già
vittima del cosiddetto “dimensionamento” scolastico – accorpamenti e chiusure di
scuole di periferia. (stefano portelli)
Tag - rewind roma
(disegno di peppe cerillo)
Il primo dicembre la preside del Liceo Virgilio organizza una manifestazione
contro l’occupazione della scuola (sic!) in piazza Santi Apostoli, convocando
insegnanti, studenti e genitori contrari. Il due il tribunale rinvia di un’altra
settimana l’udienza per Tiziano L., dopo due mesi di arresti domiciliari per
presunta aggressione a un poliziotto che stava caricando contro la
manifestazione per la Palestina del 5 ottobre (nonostante i video dimostrino
chiaramente che l’accusa è falsa). Due ladri entrano nella villa di Berlusconi
sull’Appia antica. Il tre il Movimento per l’abitare manifesta per il blocco
degli sfratti sotto la sede di Confedilizia, dietro via Condotti. Nel
pomeriggio, a piazza Vittorio, si inaugura la trasformazione degli storici
Magazzini Allo Statuto (MAS) in un Museo della Moda. Il cinque maxi operazione
di polizia al Quarticciolo, dove a ottobre c’era stata una manifestazione
“contro le occupazioni”. Polizia, carabinieri, vigili, uniti per sgomberare le
case popolari occupate. Intanto, alla celebrazione per i centoventi anni della
sinagoga, il rabbino capo di Roma insiste sull’antisemitismo “in crescita dal 7
ottobre”.
Il sei l’Atac inaugura una nuova pensilina “smart” per l’attesa degli autobus:
il nome ufficiale è “eterna”, sembra uno scherzo. Condannato a sei anni di
carcere l’imprenditore Ricucci per una truffa immobiliare. Sempre il sei,
conferenza nazionale autogestita per la salute mentale a San Lorenzo. Il sette
un uomo viene ucciso a coltellate durante una lite nell’androne di un palazzo
sul litorale, a Nettuno. Manifestazione studentesca verso il Campidoglio contro
il Giubileo, contro il caro affitti e contro il sindaco: “Nessuna indulgenza per
Gualtieri”, è lo slogan. L’otto a piazza di Spagna un’attivista animalista
spagnola si avventa sul Papa con un cartello “Basta benedire le corride”. Il
nove a Ostia le onde raggiungono i due metri di altezza, infliggendo il colpo di
grazia allo storico stabilimento Kursaal, già danneggiato. Il dieci nuova
udienza in tribunale e presidio per Tiziano L., finalmente libero. Arrivano a
Roma il re e la regina di Spagna, che dopo una grande festa all’Accademia sul
Gianicolo, l’undici partecipano a un’offerta propiziatoria all’Altare della
Patria a piazza Venezia. Durante il festeggiamento con Mattarella al Quirinale,
la regina rimarrà senza corona per non umiliare il suo omologo repubblicano.
Negli stessi giorni gira per Roma anche Thom Yorke, che ha comprato un attico in
Campo Marzio; il dodici arriva il presidente argentino Milei, a cui viene
regalata la cittadinanza, negata a migliaia di persone nate in Italia.
Il tredici sciopero di USB e corteo studentesco da piazzale Aldo Moro; sciopera
anche la Rete Università e Ricerca per la Palestina. Sabato quattordici c’è
un’enorme manifestazione nazionale contro il DDL 1660: si muovono cento pullman
da tutta Italia, il corteo attraversa Villa Borghese, riesce a entrare in centro
e riempie tutta piazza del Popolo. Per la questura c’erano solo settemila
persone: ma non ci credono neanche loro, visto che la capienza della piazza è di
sessantamila. La notte un ragazzo che probabilmente usciva dal lavoro viene
investito e lasciato agonizzante sulla Tiburtina, è il cinquantesimo pedone
ucciso con una macchina nel 2024. Il sedici l’Università Roma Tre conferisce una
laurea honoris causa a una magistrata della Corte Suprema israeliana,
confermandosi come l’università della capitale più legata al sionismo e ai suoi
tentativi di riscrivere il diritto internazionale. Intanto, dibattiti sulla
presenza del trapper Tony F. al concerto di Capodanno. Il diciassette il
Prefetto annuncia settecento nuovi agenti per Roma durante il Giubileo. Gli
artificieri recuperano una bomba inesplosa a San Lorenzo, un residuo dei
bombardamenti statunitensi del 1943, vicino alla sede dei Cavalieri di Colombo.
Il diciotto una settantina di manifestanti entrano nella sede romana di Leonardo
S.p.A. sulla Tiburtina, in protesta contro l’attacco alla rivoluzione curda in
Rojava e al popolo palestinese a Gaza, con armi, elicotteri e dispositivi
prodotti anche da Leonardo.
Il diciannove si celebra l’ennesimo processo a Stella B. per le manifestazioni
studentesche contro la Palestina: la sentenza arriverà a gennaio. Sabato ventuno
ancora manifestazione per la Palestina a piazza Vittorio; e il ventidue diverse
attiviste e attivisti srotolano una grande bandiera palestinese a piazza del
Pantheon. Il ventitre crolla un albero in un parco sulla Tiburtina, uccidendo
una donna davanti ai suoi tre figli; nei giorni precedenti c’erano già stati
morti sulle strade (a Velletri, a San Basilio) e due pescatori erano annegati
davanti a Focene.
Il ventiquattro sera arriva l’agognata apertura dell’Anno Santo e della Porta
Santa: migliaia di persone si affollano a piazza San Pietro e all’inizio di via
della Conciliazione, senza incidenti notevoli, anche grazie alla presenza
massiccia di forze dell’ordine dello stato italiano; fermato un gruppo di sette
persone “di nazionalità straniera” secondo i giornali, che portavano uno
striscione con scritto “Cancellate il debito”. Eppure cancellare i debiti era
proprio il senso del Giubileo. Durante la notte, una donna senza casa muore di
freddo, proprio lì su via della Conciliazione. Anche il giorno di Natale, il
venticinque, muore di freddo un uomo di cinquanta anni che viveva in una tenda a
Ostia.
Il ventisei il papa apre simbolicamente la porta della cappella del carcere di
Rebibbia, che definisce “una cattedrale del dolore e della speranza”. La
speranza, filo conduttore di questo Giubileo, la ritroviamo anche nel motto
della polizia penitenziaria: diffondere speranza è il nostro dovere. Il
ventisette un altro morto in strada, a San Basilio, un altro ancora il ventinove
alla Borghesiana, mentre si apre la seconda porta santa, quella della basilica
di San Giovanni, ma questa volta il Papa non è presente. Il trenta mattina
violento sgombero al ForteLaurentino: poliziotti antisommossa caricano sulla
folla che protesta, due feriti, due fermati processati per direttissima (il
trentuno presidio davanti al tribunale in solidarietà con i processati).
L’anno finisce con la manifestazione intorno al carcere di Rebibbia; perché
mentre fuori si celebra, si protesta, si discute, si posta, si twitta, si
sparla, si scrive, si scrocca, si specula, si sfratta, si perde, si guadagna, si
ride e si scherza, più di sessantamila persone sono tagliate fuori da tutto
questo, chi per qualche tempo, chi per anni, chi per sempre. Per chi è rinchiuso
in carcere, per chi non ha neanche la libertà di scegliere dove stare, non
bastano la speranza nell’anno nuovo, nel Giubileo, nel futuro: ci vuole qualcosa
di molto diverso. E finché non si liberano loro, non ci liberiamo neanche noi.
(stefano portelli)
(disegno di peppe cerillo)
Il primo novembre al Circo Massimo apre il Villaggio della Difesa, enorme fiera
dell’Esercito, con zone in cui, per esempio, i bambini possono giocare a stanare
mine antiuomo. Nel ponte del 2, mentre le piogge torrenziali provocano centinaia
di morti intorno a Valencia, le spiagge di Ostia si riempiono di bagnanti. Il 4
è la giornata delle forze armate, in memoria dei massacri della Prima guerra
mondiale, di cui la capa del governo fa apologia nel suo discorso ufficiale. La
Rete universitaria per la Palestina celebra uno “Stop genocide day”: centinaia
di persone lasciano aule e insegnamento per seguire un seminario di Omar
Barghouti, fondatore del movimento di boicottaggio a Israele, altri fanno gesti
di disobbedienza contro la militarizzazione di scuole e università; il
Laboratorio ebraico antirazzista protesta davanti al Villaggio della Difesa. La
notte un gruppo di abitanti di Rocca Cencia blocca i camion diretti
all’inceneritore, preoccupati per l’aumento dei miasmi. Martedì 5 studenti e
studentesse del Liceo Albertelli (di fronte a Santa Maria Maggiore) occupano la
scuola in solidarietà con la Palestina e “per cambiare tutto”. È la prima
occupazione della stagione. Il 6 grossi controlli polizieschi tra Centocelle e
Quarticciolo, un elicottero sorvola la Togliatti per ore. Sulla Tiburtina,
altezza GRA, un carabiniere pesantemente ubriaco alla guida travolge una
macchina dei vigili: uno di loro perde una gamba. Mancano cinquanta giorni
all’apertura della Porta Santa che segna l’inizio del Giubileo 2025: ma su
duecentoquattro cantieri aperti a Roma, solo cinque sono stati terminati.
Il 7 presidio per la Palestina davanti alla rappresentanza UE in via Quattro
Novembre. Il ministro Valditara sospende un insegnante di Roma, reo di averlo
attaccato politicamente: per tre mesi sarà fuori servizio, a metà stipendio. I
suoi studenti al Liceo Archimede manifestano in solidarietà. Nel pomeriggio don
Coluccia, “prete antimafia”, guida una fiaccolata “contro il degrado” al
Quarticciolo: partecipano esponenti di Fratelli d’Italia, oltre al commissario
dell’Ater, i funzionari dell’ufficio sgomberi e il presidente della Regione. I
residenti naturalmente sbroccano, visto che sono proprio questi personaggi a
spingere per la svendita delle case popolari.
L’8 notte maxi-rapina al negozio di Valentino a piazza di Spagna: i ladri
portano via centoquarantamila euro di borse, senza lasciare tracce. Alcune
attiviste di Non Una di Meno aprono striscioni e bandiere per la Palestina sul
balcone della stazione Termini. Il 9 la preside del Liceo Albertelli convoca
docenti e genitori davanti alla scuola per manifestare contro l’occupazione
(sarebbe manifestazione non autorizzata!); studenti e studentesse decidono
comunque di mantenere l’occupazione. Intanto: assemblea di preparazione alla
manifestazione per la Palestina al cinema L’Aquila e nuova protesta intorno
all’inceneritore di Rocca Cencia. La sera un gruppo di fascisti entra al cinema
Atlantic dove si proiettava il film su Berlinguer, insultando i comunisti e
sputando per terra; per i carabinieri sono “ragazzate”. Il 10 è una domenica
ecologica, con eventi e spettacoli in centro: ma tutto il guadagno in CO2 è
annullato da un aereo per Shenzen costretto a tornare in emergenza a Fiumicino
dopo aver scaricato il carburante in mare. Gli scoppi del motore si sentono da
Ostia a Casal Palocco. A Torre Angela un gruppo di fascisti contesta
l’intitolazione di un parco ai partigiani, chiedendolo per i morti nelle foibe.
Il 12 il Comune annuncia l’apertura di un “Punto abitare” al Dipartimento
politiche abitative, esternalizzato a una cooperativa sociale (Azzurra 84): dopo
il servizio informazioni, forse affideranno ai privati anche la porta, le scale,
il corrimano.
Il 13 perquisizione della Guardia di Finanza in Campidoglio: diversi funzionari
sarebbero coinvolti in una rete di corruzione per accaparrarsi appalti per il
manto stradale, forse anche con fondi del Giubileo, concessi a un imprenditore
di Frascati in cambio di favori e regali. A corso Francia una cinquantina di
studenti occupa la sede di Leonardo, una delle principali aziende europee che
forniscono armi al genocidio in Palestina. Il 14 muore Franco Ferrarotti, padre
fondatore della sociologia italiana, attento studioso delle periferie romane sin
dagli anni Sessanta. Accordo tra Airbnb e Parco del Colosseo per permettere a
turisti facoltosi di simulare un incontro tra gladiatori in mezzo all’arena.
Presidio per Tiziano L., accusato di aver picchiato un agente alla
manifestazione per la Palestina del 5 ottobre, nonostante una ricostruzione
video mostri chiaramente che non è vero. Il 15 sciopero della scuola e corteo
studentesco in centro. Il 16 migliaia di persone sfilano per la Palestina a
Centocelle. La notte una studentessa fuori sede di ventun’anni muore in un
incidente a Portonaccio; il giorno prima un anziano era stato ucciso da un’auto
sulla Prenestina; a Roma ci sono due morti al giorno, in Italia oltre tremila
l’anno. Il 17 a largo Argentina c’è un presidio contro le morti in strada e il
nuovo codice della strada. Apre una sede di Forza Nuova a via Genzano
(Tuscolano).
Il 18 l’Eni denuncia un attivista di ReCommon per diffamazione, dopo
un’intervista in cui metteva in relazione la corporazione petrolifera con
l’uccisione di Giulio Regeni: è una SLAPP, una “azione strategica contro la
partecipazione pubblica”. Al Quarticciolo apre uno sportello sanitario gestito
dall’università La Sapienza e dall’associazione Nonna Roma (che già ne gestisce
uno per l’assegno d’inclusione e uno per la casa con la fondazione Charlemagne).
Intanto però nel quartiere ha chiuso il consultorio, che invece era pubblico. La
notte a Torrevecchia grosso scontro tra tre volanti della polizia: muore un
agente, quartiere bloccato fino al pomeriggio. Il 19 tentativo di sfratto di una
signora di sessantacinque anni da via dei Gonfaloni, dietro via Giulia: a
ordinarlo è l’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica (APSA) – il
Vaticano insomma. Il 20 all’alba venti arresti a Ostia per una rete di traffico
di cocaina dall’Olanda. Mareggiate e vento forte. Il sindaco tira fuori un video
in cui annuncia l’installazione di venti apparati tecnologici sopra le macchine
dei vigili, per multare più velocemente le macchine parcheggiate.
Il 21 a Ostia chiude il pontile per il vento e pioggia. Il 22 durante la
presentazione annuale del rapporto Caritas il sindaco annuncia che chiederà al
governo Meloni una moratoria degli sfratti durante il Giubileo. Un gruppo di
fascisti manifesta dentro la città universitaria al grido di “Fuori i rossi
dall’università”, ma viene respinto. Corteo contro la violenza di genere il 23.
La notte del 24 brucia un capannone abitato a Tor Cervara, il fumo inonda un
intero quadrante; cinquanta famiglie sfollate.
Lunedì 25 inizia l’occupazione del Liceo Cavour, accanto al Colosseo.
L’assessore alla casa del III municipio dichiara che almeno novecento famiglie
nelle case popolari di Donna Olimpia, Tufello, Vignenuove e Val Melaina sono
ancora al freddo, ma il problema riguarda anche Alessandrino e forse altri
quartieri. Vandalizzata la corona d’alloro in via Rasella, in ricordo delle
persone che nel 1944 furono rastrellate e fucilate alle FosseArdeatine: in
quella strada il giorno prima un gruppo partigiano aveva attaccato una colonna
occupante nazista. Il 26 muore un motociclista in uno scontro con uno scuolabus;
la notte alcuni sconosciuti incappucciati bruciano a sedici auto in un
parcheggio a Colli Aniene. Il 27 inizia l’occupazione del Liceo Cavour, la
quarta scuola a mobilitarsi dopo Albertelli, Plinio e Enzo Rossi; nel pomeriggio
viene occupato anche il tetto della facoltà di Lettere della Sapienza, contro i
tagli all’istruzione e l’aumento delle spese militari. Il 29 sciopero generale
contro la guerra e contro il governo: la mattina ci sono due cortei, uno della
Cgil e uno dei comitati di base. Il 30 un grandissimo corteo per la Palestina –
ventimila, forse trentamila persone – chiude il mese di mobilitazioni.
Tralasciamo cosa è successo dentro al corteo. Meglio ricordare solo la musica, i
carri, la murga, gli slogan, i canti, e tutta quella gente che si riprende le
strade. (stefano portelli)