(disegno di peppe cerillo)
Il mese di marzo si apre con un sabato di proteste: la mattina del primo i
movimenti per la casa manifestano davanti al dipartimento municipale per la
programmazione e l’attuazione urbanistica a Garbatella, contro l’inceneritore di
Santa Palomba, e il pomeriggio diverse migliaia sfilano al Quarticciolo contro
il “modello Caivano” di militarizzazione del quartiere. A Fiumicino, di notte e
di nascosto, lunedì 3 la Royal Caribbean fa costruire un muro di cemento di
cinquecento metri per recintare la spiaggia dei Bilancioni, dove è previsto il
porto privato. Il 4 mattina un picchetto fa rinviare di un mese lo sfratto per
una donna vittima di violenza, con tre figlie, terrorizzata sia dalla
possibilità di rimanere per strada, sia dalla scarcerazione del marito. La
Sapienza annuncia l’annullamento della presentazione del libro di Yahya Sinwar,
capo politico di Hamas ucciso da un drone il 16 ottobre scorso. Giovedì 6 in
centro c’è un presidio di solidarietà davanti al liceo Virgilio, in protesta
contro i quattordici consigli di disciplina contro gli studenti accusati di aver
occupato la scuola; nel frattempo, un gruppo di studenti del Rossellini che
protesta contro una conferenza sulle foibe viene malmenato dalla Celere, anche
dentro scuola.
Il 7 viene arrestato un uomo di Vetralla che a ottobre aveva aggredito con un
bastone il ministro Rapisarda, nell’androne del suo palazzo a piazza di Spagna.
L’8 grande manifestazione transfemminista da piazza Vittorio a Circo Massimo;
partecipa quasi mezzo milione di persone. La guardia di finanza di Fiumicino
sequestra una rimessa abusiva sul Tevere, dove erano ancorate cinquantaquattro
barche e stoccati rifiuti. Il 9 notte qualcuno forza la porta del centro sociale
Auro e Marco, attivo da trentatré anni a Spinaceto. Nel pomeriggio, giornata di
protesta al Bilancione di Fiumicino, contro la cantierizzazione della spiaggia
appena iniziata da Royal Caribbean. Il 10 in Vaticano si celebra il “Giubileo
del volontariato”; in risposta, il Tar del Lazio conferma, l’11, il foglio di
via per una attivista di Extinction Rebellion, colpevole di aver partecipato a
una manifestazione pacifica per il clima: la ragazza lavora a Roma, e rischia di
perdere il lavoro. In un liceo di Tarquinia le pressioni di Gioventù Nazionale
fanno annullare la presentazione di un romanzo sul neofascismo di Davide Coppo.
Il 12 Salvatore Buzzi (tra i protagonisti di “Mafia capitale”) torna in carcere
per altri quattro anni; intanto, Zevi, Veloccia e Gualtieri sono a Cannes a
promuovere Roma agli investitori riuniti per il congresso immobiliare MIPIM,
suscitando “grande entusiasmo”.
Il 13 crolla un pezzo di palazzo Ater al Quarticciolo: i residenti da anni
avvisano l’ente regionale per le case, troppo impegnato evidentemente a fare
sgomberi e sfratti. Intanto, l’ex prefetto Gabrielli, anche ex capo del Sisde,
spiega finalmente che il commissariamento del municipio di Ostia che ha
approvato dieci anni fa è stata “una mezza supercazzola”, cioè una scelta
azzardata e controproducente presa solo per evitare il commissariamento di Roma.
Gli abitanti di Ostia lo sanno, e anche noi lo avevamo spiegato nel 2018.
Intanto un ricercatore di Roma Tre subisce intimidazioni sul social network X
per il contenuto dei suoi corsi, che alcuni definiscono “putiniani”. Nel
pomeriggio il Tar del Lazio accoglie il ricorso dei balneari contro il bando del
Comune per rivedere le concessioni delle spiagge di Ostia, che rimangono
affidate ai vecchi concessionari. La notte del 14 gli attivisti “Robin Hood”
rimuovono i dispositivi anti-bivacco che impediscono di dormire sulle panchine
di stazione Termini, inserite con fondi del Giubileo. Rivendicano l’azione in un
video in cui invocano “il Giubileo dei poveri”. Il 15 arriva la Manifestazione
per l’Europa di Repubblica, Pd e Fratelli d’Italia a piazza del Popolo, in
supporto al piano di militarizzazione e tagli al welfare dell’Unione Europea. Il
Comune finanzia l’evento con duecento settantamila euro di soldi pubblici. In
piazza ci sono sì e no trentamila persone, meno gente che al presidio per la
Palestina di ottobre, proibito dalla questura (inoltre, sono terribilmente più
anziani). In migliaia partecipano intanto alla contromanifestazione di piazza
Barberini contro il riarmo e la guerra. Il 16 presidio davanti al Cpr di Ponte
Galeria, partecipa anche il Network against Migrant Detention, che il sabato
prima aveva promosso un’assemblea generale. Il 17 muore un anziano scivolando
sulla sabbia della nuova pista ciclabile di Ostia. Il 18 il “prete antimafia”
don Coluccia inscena la solita sfilata contro il degrado a Spinaceto, dove Ater
ha lasciato scadere i fondi per il recupero, e dove trenta milioni sono stati
usati per una “città del rugby” mai usata. “L’ennesima messa in scena per
buttarla in caciara e coprire le responsabilità dei politici di ogni
schieramento”, scrivono gli attivisti del centro sociale Auro e Marco, che era
stato attaccato la settimana prima (vedi sopra).
Il 20 mattina un grande contingente di polizia accompagna lo sgombero di
accampamenti abitativi in via Cilicia. Alcuni abitanti vengono fermati. Lo
stesso giorno, la destra contesta il sindaco per aver pagato palco e service
della manifestazione del Pd per il riarmo, che il sindaco definisce “quanto di
più patriottico si possa immaginare”. Nel pomeriggio, un piccolo corteo per la
Palestina di un migliaio di persone va dal Pantheon al Parlamento. Il 21
sciopero dei mezzi; il 23 crolla un palazzo alla Gianicolense, forse per una
fuga di gas: in un b&b del palazzo c’era un turista scozzese, che ha il 70% del
corpo ustionato. Sempre a Monteverde c’è una lunga manifestazione antifascista e
antisionista; intanto, a Fiumicino, una grande biciclettata arriva al Bilancione
occupato, ormai minacciato di demolizione dal porto della Royal Caribbean. Il 24
è l’anniversario delle Fosse Ardeatine: proprio in questi giorni l’esercito
israeliano ha compiuto un massacro ancora più grande della strage nazista. Lo
stesso giorno muore un uomo a Pomezia, scivolando con lo scooter su una pista
ciclabile, e una donna, dopo un intervento di liposuzione all’ospedale Grassi di
Ostia. Sempre a Ostia due stabilimenti balneari vanno a fuoco, e il 26 altri
quattro ancora, proprio nel giorno in cui il Consiglio di Stato delibera sulla
riattivazione del bando. Il 28 arrestano un presunto responsabile degli incendi,
che avrebbe agito “per noia”. Intanto, “per gelosia”, a Primavalle un uomo tenta
di accoltellare la compagna, che per fortuna si rifugia da una vicina.
Manifestazione per la Palestina e per i prigionieri politici palestinesi Anan,
Ali e Mansour ad Albano, nonostante pioggia e freddo. Il 29 di nuovo
manifestazione per la Palestina da piazza Vittorio ai Fori Imperiali.
Partecipano circa duemila persone. Il mese finisce con un maxi incendio nella
notte tra il 30 e il 31 in un concessionario Tesla di Torre Angela: bruciano
diciassette macchine. La polizia “non esclude nessuna pista”. (stefano portelli)
Tag - rewind roma
(disegno di peppe cerillo)
Arriva a Roma dalla Francia Mariama Sylla, sorella di Ousmane Sylla, ventiduenne
“morto d’accoglienza” nel Cpr di Ponte Galeria, esattamente un anno fa: domenica
2, partecipa alla protesta davanti al Cpr. Alcuni detenuti salgono sui tetti,
rischiando di passare dal Cpr al carcere per aver espresso solidarietà alla
famiglia in lutto. La sera un sedicenne viene accoltellato a Trastevere da due
rapinatori e perde la milza. Il 3 Repubblica dichiara che il numero di richieste
per la casa popolare in un anno è cresciuto del venticinque per cento, da
sedicimila a ventimila persone, la maggior parte delle quali donne, il sessanta
per cento di origine straniera. Lo stesso giorno un uomo romeno senza casa viene
trovato morto in un parco di Tor Tre Teste, forse per un infarto; la sera, un
altro uomo muore investito da un’auto sulla Palmiro Togliatti. Appaiono scritte
contro Musk e Trump su alcune Tesla intorno a Garbatella.
Il 4 è l’anniversario della morte di Ousmane Sylla: con una conferenza stampa e
una nuova visita al Cpr di Ponte Galeria insieme ad alcuni parlamentari, sua
sorella Mariama e gli altri attivisti chiedono giustizia per lui e per tutte le
persone rinchiuse. Il 5 a Tor Tre Teste un uomo viene ferito alla gamba in una
sparatoria tra auto, e il 6, in una villa sulla Cassia, una guardia giurata
spara a un rapinatore, che morirà il giorno dopo all’ospedale San Filippo Neri.
Il 7 il Tar annulla i fogli di via a due dei ragazzi fermati per la
manifestazione del 5 ottobre per la Palestina; intanto, il sindaco partecipa a
un incontro a Torbellamonaca sul Giubileo e le periferie, insieme al “prete
antimafia” don Coluccia, noto perché porta gli sgomberi nei quartieri. Presidio
di protesta fuori dal teatro dove si tiene l’incontro.
L’8 e il 9 si tiene il “Giubileo delle forze armate”: militari, carabinieri e
poliziotti sono invitati ad attraversare la Porta Santa, forse per purgarsi di
qualche peccato. Il 12 arriva il via libera dal ministero delle infrastrutture e
dei trasporti per un’altra tratta della Metro C: quattro miliardi di euro per
collegare i quartieri bene tra la Farnesina e piazzale Clodio. Il pomeriggio c’è
un presidio di solidarietà agli attivisti egiziani Alaa Abdel Fattah e Laila
Souleif, perseguitati dal regime di al-Sisi. Il 13 all’alba una ragazza di
ventiquattro anni viene trovata morta per overdose in casa, nel quartiere
residenziale della Giustiniana, lungo la via Cassia; intanto sulla tangenziale,
all’altezza della Nomentana, si ribalta un’Audi, uccidendo una ragazza della
stessa età, “pr” di una discoteca di Ponte Milvio. Sabato 15 inizia il “Giubileo
degli artisti”: il Papa nel discorso di apertura chiede più “intellettuali
coraggiosi”, in un paese che censura o licenzia gli insegnanti sulla base delle
loro idee. Nel pomeriggio manifestazione per il Kurdistan nel ventiseiesimo
anniversario della cattura di Ocalan. Domenica ecologica il 16 col blocco del
traffico; a inquinare comunque l’aria ci pensa il “treno del ricordo”, che
arriva a Roma Ostiense a commemorare le vittime delle Foibe, con il consueto
portato di anticomunismo e falsificazioni storiche.
Il 17 il Tar blocca l’esproprio di un autodemolitore in via degli Aromi,
necessario per costruire il nuovo stadio privato di Pietralata: l’uomo ha tutti
i permessi in regola, quindi non si può mandare via. Il sindaco cerca di
tranquillizzare l’imprenditore statunitense, dicendo che comunque riusciranno a
cacciarlo perché si trova su terreni pubblici. Il 18 un ladro a Centocelle
accoltella un poliziotto alla spalla durante un inseguimento. Voce non
confermata: il direttore del Cpr di Ponte Galeria avrebbe dato le dimissioni,
apparentemente per gli effetti della visita di Mariama Sylla.
Il 19 a palazzo Madama il Senato vota contro la mozione sul riconoscimento dello
Stato di Palestina, presentata dal Movimento Cinque Stelle. Il 20 notte davanti
al liceo Manara appare uno striscione sionista che accusa il collettivo di aver
“reso la scuola Judenfrei”, cioè priva di ebrei. Lo rivendica una tal “Brigata
Vitali” che si firma con un teschio e prende il nome da un ex degli Arditi del
popolo poi diventato fascista. Il 21 presidio davanti all’ambasciata
statunitense, contro la pretesa di Trump di prendersi Gaza e deportare due
milioni di persone. Lo stesso giorno viene promulgata la sentenza per i tre
giovani migranti rinchiusi nel Cpr che si ribellarono dopo il suicidio di
Ousmane Sylla: condannati per “devastazione e lesioni” un marocchino a tre anni,
un tunisino e un guineano a quasi cinque anni di carcere. Nel frattempo, il
pubblico ministero chiede l’archiviazione per la morte di Ousmane.
Sabato 22 al Tufello c’è il corteo di commemorazione per Valerio Verbano,
militante antifascista di diciannove anni che nel 1980 fu ucciso da tre fascisti
che lo aspettavano dentro casa. Il Papa è in pericolo di vita, ricoverato in
ospedale. Domenica 23 a Rebibbia muore un ragazzo di trentatré anni scontrandosi
in macchina contro un semaforo. Al Laurentino si occupa un campetto abbandonato:
attiviste e attivisti dello squat L38 festeggiano l’apertura di questo spazio
insieme alle abitanti e ai collettivi No Porto di Fiumicino e Quarticciolo
Ribelle. Intanto, ricorre il quindicesimo anniversario delle demolizioni
dell’Idroscalo ordinate dal sindaco Gianni Alemanno. Il 24 a Ponte Galeria dopo
un furto da Commercity una banda riesce a fuggire bruciando furgoni e
cospargendo la strada di chiodi, per impedire l’inseguimento. Prima udienza in
tribunale sul referendum contro la zona a traffico limitato, la prossima sarà a
ottobre. Il 25 la polizia invade il Quarticciolo con un dispositivo mai visto –
duecento agenti, cani, elicotteri e blindati – per cacciare due famiglie dalle
case popolari. Gli abitanti scendono in strada a protestare, bloccando la
Togliatti. Intanto, alla Romanina ignoti incendiano una frutteria, proprio il
giorno dell’apertura. Nel pomeriggio il Movimento per l’abitare incontra il
prefetto dopo una manifestazione che finisce a piazza Santi Apostoli. Il 26 una
vigilessa salva una ragazza di sedici anni che stava per buttarsi da un ponte
vicino alla Pisana. Il 27 a Fiumicino gli scagnozzi della Royal Caribbean
iniziano a scaricare blocchi di pietra da due tonnellate sulla spiaggia davanti
al Bilancione, per trasformare la zona in un cantiere, impedire l’accesso al
collettivo No Porto, e far rientrare il loro porto privato nel decreto Giubileo.
Intanto, al liceo Orazio sulla Nomentana appare uno striscione del Blocco
Studentesco con un grottesco slogan: “Antifascismo = Mafia”. Nel pomeriggio c’è
un presidio di artisti e tecnici dello spettacolo davanti al Teatro Argentina
che ospita la compagnia di danza Vertigo, finanziata dallo Stato di Israele.
Fine mese di morti in strada: il 27 a Rocca Cencia una donna rischia di essere
uccisa dal marito con l’auto, si salva per un pelo, ma i giornalisti in qualche
modo giustificano: sarebbe stato “accecato dalla gelosia”. Sulla Laurentina una
studentessa appena maggiorenne viene uccisa da un settantenne con la Mercedes, e
il 28 a Nuovo Salario muore un pedone, investito da una grossa macchina, forse
un suv: il guidatore scappa dopo l’omicidio. È l’ottavo pedone ucciso
dall’inizio dell’anno, metà dei quali a RomaEst. (stefano portelli)
(disegno di peppe cerillo)
Il 2024 finisce con l’arresto dell’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno per
l’inchiesta Mafia Capitale, proprio la notte di San Silvestro: l’ex sindaco
aveva provato a evitare le misure alternative presentando documenti falsi. Così
inizia l’anno santo a Roma! Già dalle prime ore del 2025 c’è un’aggressione
omofoba a piazza Malatesta: due ragazzi che camminano per mano vengono aggrediti
da una ventina di idioti, e pochi giorni dopo il quartiere risponde con un
grande presidio solidale e un gruppo che canta slogan sotto il balcone degli
aggressori. Nel pomeriggio dell’1 a Ostia, mentre il quartiere festeggia il
capodanno, una donna rimasta disoccupata si butta dal quarto piano. Poi di nuovo
il 4 una coppia gay viene aggredita e picchiata a Trastevere da dieci persone.
Nel pomeriggio c’è un presidio di protesta davanti alla sede dell’Autorità
Palestinese per la sua collaborazione con il regime sionista israeliano.
Il 5, poco dopo l’apertura dell’ultima porta santa (quella di San Paolo fuori le
Mura), all’altezza di Boccea appare uno striscione sulla Tangenziale con due
svastiche e la scritta “Laziale ebreo”; la sera sulla Tiburtina un uomo che
viveva in strada viene ucciso da un’auto. Prima del 6, quando i pellegrini a San
Pietro hanno già superato il mezzo milione, ci sono altri tre morti sulle strade
(a Guidonia, Pisana e Torrenova).
Il 7 sulla Tuscolana c’è la parata dei soliti fascisti per Acca Larenzia:
sarebbe la tipica nota di colore se non ci fosse anche la festa del Tricolore,
un’enorme pubblicità della serie Mussolini sul maxischermo di stazione Termini,
e una mostra sul Futurismo al Palazzo delle Esposizioni che glorifica il
Fascismo. Intanto, un quartiere di Roma Est – il Quarticciolo – rischia il
commissariamento per ordine pubblico con il decreto Caivano, il prefetto
annuncia un Daspo urbano in due “zone rosse” intorno alle stazioni Termini e
Tuscolana, e la ministra dell’Università accredita come struttura universitaria
il Centro Alti Studi per la Difesa su via della Lungara. Il 2025, insomma, is
the new 1925: manca solo il discorso di inizio anno del Duce per rivendicare il
delitto Matteotti.
L’8 sulla Salaria un ventenne con un Suv investe e uccide un ragazzo delle
Seychelles; poco dopo, durante la notte, c’è un furto epico nella villa della
sorella di Gianni Agnelli, a Torrimpietra. All’alba del 9 gennaio, blitz al
Laurentino 38: ventuno arresti, presuntamente per spaccio. Nel pomeriggio arriva
la sentenza definitiva di assoluzione per Stella, ancora sotto processo per le
manifestazioni studentesche per la Palestina l’anno scorso: un presidio di
solidarietà sotto il Tribunale la sostiene e festeggia l’assoluzione. Intanto,
Meloni incontra Zelensky, che ha dormito in un albergone di lusso vicino a Villa
Borghese. Il 10 il Tar accoglie il ricorso degli abitanti contro l’inceneritore
di Guidonia, dove si stoccano i rifiuti romani senza autorizzazione ambientale.
Due nuovi morti investiti, sulla Salaria e sulla Serenissima. Sabato 11 a San
Lorenzo migliaia di persone riempiono il presidio e il corteo di protesta per la
morte di Ramy, adolescente ucciso dai carabinieri a Milano per non aver
rispettato un posto di blocco; a piazza dei Sanniti, davanti all’ex Cinema
Palazzo, il cordone di polizia che difendeva la sede dei carabinieri carica il
corteo. Lunedì 13 il cosiddetto “ministero dell’ambiente” approva il porto
crocieristico privato della Royal Caribbean a Fiumicino, sostenendo che “non
avrà impatto significativo”. Chissà cosa intendono per “impatto”. Nel frattempo
un generale dell’esercito israeliano arriva a Roma: l’Italia sarebbe obbligata a
emettere un ordine di cattura per complicità in atti genocidari, ma non lo fa.
Il 14 si chiude il processo per violenze e torture da parte di alcuni operatori
sociali ai danni dei pazienti di un centro della Croce Rossa; e il 15 un’altra
persona viene uccisa da un’auto su via dei Romagnoli, a Ostia. Nel pomeriggio al
cimitero acattolico di Testaccio si celebrano i funerali del giornalista Furio
Colombo, morto il giorno prima a novantuno anni. Il 17 a Nuova Ostia viene
arrestata la figlia ventenne di Roberto Spada, per quindici grammi di hashish
che aveva in tasca un’altra persona; il padre ha già fatto sei anni di carcere
per una testata a un giornalista. Intanto, fiaccolata contro il decreto
“sicurezza” vicino al palazzo del Senato che deve approvarlo; il 18 invece
reagisce la periferia, con una grandissima assemblea pubblica al Quarticciolo
contro il commissariamento securitario del “modello Caivano”. Nel frattempo, due
persone senza casa vengono trovate morte di freddo, e il 19 una ragazza di
vent’anni viene uccisa da una macchina sulla Tiburtina. Ma non rientrano nel
problema della “sicurezza”. Intanto, la procura di Roma manda avvisi di garanzia
a Meloni, Nordio e Piantedosi per aver riportato in Libia il capo delle milizie
che gestiscono i centri di tortura di Mitiga e Zawiya, trafficante di migranti
accusato di crimini contro l’umanità dalla Corte Penale Internazionale. È il
secondo criminale di guerra che si lascia passare, in venti giorni.
Il 22 si approva in giunta il nuovo regolamento sulla “semplificazione
urbanistica”: si dimezzano i tempi per le valutazioni d’impatto ambientale, si
autorizzano aumenti di cubature fino al trenta per cento per chi demolisce e
ricostruisce, e si riducono controlli e vincoli per costruttori e speculatori.
Sarà più facile riattivare le tante sale di cinema abbandonate della Capitale,
ma a prezzo di una cementificazione quasi senza limiti. Il 23 iniziano i lavori
nella scuola di via Cardinal Capranica a Primavalle, che era
stata sgomberata dai suoi abitanti nel 2019 e da allora lasciata nell’abbandono.
La mattina un gruppo di neofascisti attacca con le cinghie degli studenti del
liceo Cavour, che però riescono a cacciarli; e la sera a Monti un gruppo di
sessanta ultras laziali aggredisce i tifosi baschi della Real Sociedad che
bevevano in un pub: li attaccano con coltelli, martelli, mazze. Nove baschi sono
feriti, uno di loro è grave. Il 24 tutta Ostia è in collera per un articolo
del Telegraph che la classifica tra le peggiori spiagge d’Europa. Ma per noi è
il mare di Roma, punto.
Il 25 nuova manifestazione per la Palestina, di nuovo divisa in due cortei,
anche se con numeri non grandissimi. Il 26, vigilia del giorno della memoria, a
piazza Vittorio si tiene l’incontro di Forza Nuova dal titolo “Europa: Una,
libera, sovrana”, con l’invito di gruppi neonazi di mezza Europa. L’hotel si
rifiuta di ospitare i fascisti, che si rifugiano nella sede di Forza Nuova. Nel
frattempo il sindaco Gualtieri incontra il fratello di Elon Musk per organizzare
uno spettacolo di droni sopra al Colosseo. La notte prima del 27, qualcuno
proietta sulla Piramide Cestia un meme cervellotico contro Emergency, Amnesty
International, Anpi, Medici Senza Frontiere e la Croce Rossa, per aver
denunciato il genocidio palestinese: “Se Israele avesse bombardato i treni per
Auschwitz vi sareste schierati con Hitler”, dice. Da Cracovia gli fa eco il
presidente della comunità ebraica romana, che durante le commemorazioni per la
liberazione di Auschwitz spiega agli studenti in visita che “gli israeliani oggi
sono perseguitati come gli ebrei ottanta anni fa”. Tra parentesi, nel giorno
della memoria nessuno ricorda il genocidio di rom e sinti, il porrajmos,
eseguito con la stessa violenza disumana e organizzata della Shoah; l’Italia
resta tuttora il paese con più antitziganismo d’Europa.
La notte del 28 un anziano richiedente asilo muore mentre faceva la fila davanti
alla Questura di via Partini; la Questura riceve pochissime persone al giorno,
quindi i rifugiati per ottenere il permesso di soggiorno (che spetta loro per la
convenzione di Ginevra) sono costretti a mettersi in fila la notte prima, a
dormire sul marciapiede, a volte anche per molti giorni di fila. Poche ore dopo
c’è un grosso sgombero a La Rustica, in un palazzo abitato soprattutto da
subsahariani, che si riversano nel quartiere e sui cavalcavia intorno; intanto
sbarcano a Roma tremila ultras tedeschi, e per sicurezza il Comune proibisce
temporaneamente la vendita di alcolici a portar via in centro. Il 29 presidio di
protesta contro la morte del migrante in fila a piazza Santi Apostoli.
Il 30 protesta al Quarticciolo per la riapertura della scuola Ghini/Pirotta,
ormai da due settimane chiusa per un caso di legionella: gli abitanti temono che
si approfitti dell’emergenza per chiudere definitivamente l’istituto, già
vittima del cosiddetto “dimensionamento” scolastico – accorpamenti e chiusure di
scuole di periferia. (stefano portelli)
(disegno di peppe cerillo)
Il primo dicembre la preside del Liceo Virgilio organizza una manifestazione
contro l’occupazione della scuola (sic!) in piazza Santi Apostoli, convocando
insegnanti, studenti e genitori contrari. Il due il tribunale rinvia di un’altra
settimana l’udienza per Tiziano L., dopo due mesi di arresti domiciliari per
presunta aggressione a un poliziotto che stava caricando contro la
manifestazione per la Palestina del 5 ottobre (nonostante i video dimostrino
chiaramente che l’accusa è falsa). Due ladri entrano nella villa di Berlusconi
sull’Appia antica. Il tre il Movimento per l’abitare manifesta per il blocco
degli sfratti sotto la sede di Confedilizia, dietro via Condotti. Nel
pomeriggio, a piazza Vittorio, si inaugura la trasformazione degli storici
Magazzini Allo Statuto (MAS) in un Museo della Moda. Il cinque maxi operazione
di polizia al Quarticciolo, dove a ottobre c’era stata una manifestazione
“contro le occupazioni”. Polizia, carabinieri, vigili, uniti per sgomberare le
case popolari occupate. Intanto, alla celebrazione per i centoventi anni della
sinagoga, il rabbino capo di Roma insiste sull’antisemitismo “in crescita dal 7
ottobre”.
Il sei l’Atac inaugura una nuova pensilina “smart” per l’attesa degli autobus:
il nome ufficiale è “eterna”, sembra uno scherzo. Condannato a sei anni di
carcere l’imprenditore Ricucci per una truffa immobiliare. Sempre il sei,
conferenza nazionale autogestita per la salute mentale a San Lorenzo. Il sette
un uomo viene ucciso a coltellate durante una lite nell’androne di un palazzo
sul litorale, a Nettuno. Manifestazione studentesca verso il Campidoglio contro
il Giubileo, contro il caro affitti e contro il sindaco: “Nessuna indulgenza per
Gualtieri”, è lo slogan. L’otto a piazza di Spagna un’attivista animalista
spagnola si avventa sul Papa con un cartello “Basta benedire le corride”. Il
nove a Ostia le onde raggiungono i due metri di altezza, infliggendo il colpo di
grazia allo storico stabilimento Kursaal, già danneggiato. Il dieci nuova
udienza in tribunale e presidio per Tiziano L., finalmente libero. Arrivano a
Roma il re e la regina di Spagna, che dopo una grande festa all’Accademia sul
Gianicolo, l’undici partecipano a un’offerta propiziatoria all’Altare della
Patria a piazza Venezia. Durante il festeggiamento con Mattarella al Quirinale,
la regina rimarrà senza corona per non umiliare il suo omologo repubblicano.
Negli stessi giorni gira per Roma anche Thom Yorke, che ha comprato un attico in
Campo Marzio; il dodici arriva il presidente argentino Milei, a cui viene
regalata la cittadinanza, negata a migliaia di persone nate in Italia.
Il tredici sciopero di USB e corteo studentesco da piazzale Aldo Moro; sciopera
anche la Rete Università e Ricerca per la Palestina. Sabato quattordici c’è
un’enorme manifestazione nazionale contro il DDL 1660: si muovono cento pullman
da tutta Italia, il corteo attraversa Villa Borghese, riesce a entrare in centro
e riempie tutta piazza del Popolo. Per la questura c’erano solo settemila
persone: ma non ci credono neanche loro, visto che la capienza della piazza è di
sessantamila. La notte un ragazzo che probabilmente usciva dal lavoro viene
investito e lasciato agonizzante sulla Tiburtina, è il cinquantesimo pedone
ucciso con una macchina nel 2024. Il sedici l’Università Roma Tre conferisce una
laurea honoris causa a una magistrata della Corte Suprema israeliana,
confermandosi come l’università della capitale più legata al sionismo e ai suoi
tentativi di riscrivere il diritto internazionale. Intanto, dibattiti sulla
presenza del trapper Tony F. al concerto di Capodanno. Il diciassette il
Prefetto annuncia settecento nuovi agenti per Roma durante il Giubileo. Gli
artificieri recuperano una bomba inesplosa a San Lorenzo, un residuo dei
bombardamenti statunitensi del 1943, vicino alla sede dei Cavalieri di Colombo.
Il diciotto una settantina di manifestanti entrano nella sede romana di Leonardo
S.p.A. sulla Tiburtina, in protesta contro l’attacco alla rivoluzione curda in
Rojava e al popolo palestinese a Gaza, con armi, elicotteri e dispositivi
prodotti anche da Leonardo.
Il diciannove si celebra l’ennesimo processo a Stella B. per le manifestazioni
studentesche contro la Palestina: la sentenza arriverà a gennaio. Sabato ventuno
ancora manifestazione per la Palestina a piazza Vittorio; e il ventidue diverse
attiviste e attivisti srotolano una grande bandiera palestinese a piazza del
Pantheon. Il ventitre crolla un albero in un parco sulla Tiburtina, uccidendo
una donna davanti ai suoi tre figli; nei giorni precedenti c’erano già stati
morti sulle strade (a Velletri, a San Basilio) e due pescatori erano annegati
davanti a Focene.
Il ventiquattro sera arriva l’agognata apertura dell’Anno Santo e della Porta
Santa: migliaia di persone si affollano a piazza San Pietro e all’inizio di via
della Conciliazione, senza incidenti notevoli, anche grazie alla presenza
massiccia di forze dell’ordine dello stato italiano; fermato un gruppo di sette
persone “di nazionalità straniera” secondo i giornali, che portavano uno
striscione con scritto “Cancellate il debito”. Eppure cancellare i debiti era
proprio il senso del Giubileo. Durante la notte, una donna senza casa muore di
freddo, proprio lì su via della Conciliazione. Anche il giorno di Natale, il
venticinque, muore di freddo un uomo di cinquanta anni che viveva in una tenda a
Ostia.
Il ventisei il papa apre simbolicamente la porta della cappella del carcere di
Rebibbia, che definisce “una cattedrale del dolore e della speranza”. La
speranza, filo conduttore di questo Giubileo, la ritroviamo anche nel motto
della polizia penitenziaria: diffondere speranza è il nostro dovere. Il
ventisette un altro morto in strada, a San Basilio, un altro ancora il ventinove
alla Borghesiana, mentre si apre la seconda porta santa, quella della basilica
di San Giovanni, ma questa volta il Papa non è presente. Il trenta mattina
violento sgombero al ForteLaurentino: poliziotti antisommossa caricano sulla
folla che protesta, due feriti, due fermati processati per direttissima (il
trentuno presidio davanti al tribunale in solidarietà con i processati).
L’anno finisce con la manifestazione intorno al carcere di Rebibbia; perché
mentre fuori si celebra, si protesta, si discute, si posta, si twitta, si
sparla, si scrive, si scrocca, si specula, si sfratta, si perde, si guadagna, si
ride e si scherza, più di sessantamila persone sono tagliate fuori da tutto
questo, chi per qualche tempo, chi per anni, chi per sempre. Per chi è rinchiuso
in carcere, per chi non ha neanche la libertà di scegliere dove stare, non
bastano la speranza nell’anno nuovo, nel Giubileo, nel futuro: ci vuole qualcosa
di molto diverso. E finché non si liberano loro, non ci liberiamo neanche noi.
(stefano portelli)
(disegno di peppe cerillo)
Il primo novembre al Circo Massimo apre il Villaggio della Difesa, enorme fiera
dell’Esercito, con zone in cui, per esempio, i bambini possono giocare a stanare
mine antiuomo. Nel ponte del 2, mentre le piogge torrenziali provocano centinaia
di morti intorno a Valencia, le spiagge di Ostia si riempiono di bagnanti. Il 4
è la giornata delle forze armate, in memoria dei massacri della Prima guerra
mondiale, di cui la capa del governo fa apologia nel suo discorso ufficiale. La
Rete universitaria per la Palestina celebra uno “Stop genocide day”: centinaia
di persone lasciano aule e insegnamento per seguire un seminario di Omar
Barghouti, fondatore del movimento di boicottaggio a Israele, altri fanno gesti
di disobbedienza contro la militarizzazione di scuole e università; il
Laboratorio ebraico antirazzista protesta davanti al Villaggio della Difesa. La
notte un gruppo di abitanti di Rocca Cencia blocca i camion diretti
all’inceneritore, preoccupati per l’aumento dei miasmi. Martedì 5 studenti e
studentesse del Liceo Albertelli (di fronte a Santa Maria Maggiore) occupano la
scuola in solidarietà con la Palestina e “per cambiare tutto”. È la prima
occupazione della stagione. Il 6 grossi controlli polizieschi tra Centocelle e
Quarticciolo, un elicottero sorvola la Togliatti per ore. Sulla Tiburtina,
altezza GRA, un carabiniere pesantemente ubriaco alla guida travolge una
macchina dei vigili: uno di loro perde una gamba. Mancano cinquanta giorni
all’apertura della Porta Santa che segna l’inizio del Giubileo 2025: ma su
duecentoquattro cantieri aperti a Roma, solo cinque sono stati terminati.
Il 7 presidio per la Palestina davanti alla rappresentanza UE in via Quattro
Novembre. Il ministro Valditara sospende un insegnante di Roma, reo di averlo
attaccato politicamente: per tre mesi sarà fuori servizio, a metà stipendio. I
suoi studenti al Liceo Archimede manifestano in solidarietà. Nel pomeriggio don
Coluccia, “prete antimafia”, guida una fiaccolata “contro il degrado” al
Quarticciolo: partecipano esponenti di Fratelli d’Italia, oltre al commissario
dell’Ater, i funzionari dell’ufficio sgomberi e il presidente della Regione. I
residenti naturalmente sbroccano, visto che sono proprio questi personaggi a
spingere per la svendita delle case popolari.
L’8 notte maxi-rapina al negozio di Valentino a piazza di Spagna: i ladri
portano via centoquarantamila euro di borse, senza lasciare tracce. Alcune
attiviste di Non Una di Meno aprono striscioni e bandiere per la Palestina sul
balcone della stazione Termini. Il 9 la preside del Liceo Albertelli convoca
docenti e genitori davanti alla scuola per manifestare contro l’occupazione
(sarebbe manifestazione non autorizzata!); studenti e studentesse decidono
comunque di mantenere l’occupazione. Intanto: assemblea di preparazione alla
manifestazione per la Palestina al cinema L’Aquila e nuova protesta intorno
all’inceneritore di Rocca Cencia. La sera un gruppo di fascisti entra al cinema
Atlantic dove si proiettava il film su Berlinguer, insultando i comunisti e
sputando per terra; per i carabinieri sono “ragazzate”. Il 10 è una domenica
ecologica, con eventi e spettacoli in centro: ma tutto il guadagno in CO2 è
annullato da un aereo per Shenzen costretto a tornare in emergenza a Fiumicino
dopo aver scaricato il carburante in mare. Gli scoppi del motore si sentono da
Ostia a Casal Palocco. A Torre Angela un gruppo di fascisti contesta
l’intitolazione di un parco ai partigiani, chiedendolo per i morti nelle foibe.
Il 12 il Comune annuncia l’apertura di un “Punto abitare” al Dipartimento
politiche abitative, esternalizzato a una cooperativa sociale (Azzurra 84): dopo
il servizio informazioni, forse affideranno ai privati anche la porta, le scale,
il corrimano.
Il 13 perquisizione della Guardia di Finanza in Campidoglio: diversi funzionari
sarebbero coinvolti in una rete di corruzione per accaparrarsi appalti per il
manto stradale, forse anche con fondi del Giubileo, concessi a un imprenditore
di Frascati in cambio di favori e regali. A corso Francia una cinquantina di
studenti occupa la sede di Leonardo, una delle principali aziende europee che
forniscono armi al genocidio in Palestina. Il 14 muore Franco Ferrarotti, padre
fondatore della sociologia italiana, attento studioso delle periferie romane sin
dagli anni Sessanta. Accordo tra Airbnb e Parco del Colosseo per permettere a
turisti facoltosi di simulare un incontro tra gladiatori in mezzo all’arena.
Presidio per Tiziano L., accusato di aver picchiato un agente alla
manifestazione per la Palestina del 5 ottobre, nonostante una ricostruzione
video mostri chiaramente che non è vero. Il 15 sciopero della scuola e corteo
studentesco in centro. Il 16 migliaia di persone sfilano per la Palestina a
Centocelle. La notte una studentessa fuori sede di ventun’anni muore in un
incidente a Portonaccio; il giorno prima un anziano era stato ucciso da un’auto
sulla Prenestina; a Roma ci sono due morti al giorno, in Italia oltre tremila
l’anno. Il 17 a largo Argentina c’è un presidio contro le morti in strada e il
nuovo codice della strada. Apre una sede di Forza Nuova a via Genzano
(Tuscolano).
Il 18 l’Eni denuncia un attivista di ReCommon per diffamazione, dopo
un’intervista in cui metteva in relazione la corporazione petrolifera con
l’uccisione di Giulio Regeni: è una SLAPP, una “azione strategica contro la
partecipazione pubblica”. Al Quarticciolo apre uno sportello sanitario gestito
dall’università La Sapienza e dall’associazione Nonna Roma (che già ne gestisce
uno per l’assegno d’inclusione e uno per la casa con la fondazione Charlemagne).
Intanto però nel quartiere ha chiuso il consultorio, che invece era pubblico. La
notte a Torrevecchia grosso scontro tra tre volanti della polizia: muore un
agente, quartiere bloccato fino al pomeriggio. Il 19 tentativo di sfratto di una
signora di sessantacinque anni da via dei Gonfaloni, dietro via Giulia: a
ordinarlo è l’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica (APSA) – il
Vaticano insomma. Il 20 all’alba venti arresti a Ostia per una rete di traffico
di cocaina dall’Olanda. Mareggiate e vento forte. Il sindaco tira fuori un video
in cui annuncia l’installazione di venti apparati tecnologici sopra le macchine
dei vigili, per multare più velocemente le macchine parcheggiate.
Il 21 a Ostia chiude il pontile per il vento e pioggia. Il 22 durante la
presentazione annuale del rapporto Caritas il sindaco annuncia che chiederà al
governo Meloni una moratoria degli sfratti durante il Giubileo. Un gruppo di
fascisti manifesta dentro la città universitaria al grido di “Fuori i rossi
dall’università”, ma viene respinto. Corteo contro la violenza di genere il 23.
La notte del 24 brucia un capannone abitato a Tor Cervara, il fumo inonda un
intero quadrante; cinquanta famiglie sfollate.
Lunedì 25 inizia l’occupazione del Liceo Cavour, accanto al Colosseo.
L’assessore alla casa del III municipio dichiara che almeno novecento famiglie
nelle case popolari di Donna Olimpia, Tufello, Vignenuove e Val Melaina sono
ancora al freddo, ma il problema riguarda anche Alessandrino e forse altri
quartieri. Vandalizzata la corona d’alloro in via Rasella, in ricordo delle
persone che nel 1944 furono rastrellate e fucilate alle FosseArdeatine: in
quella strada il giorno prima un gruppo partigiano aveva attaccato una colonna
occupante nazista. Il 26 muore un motociclista in uno scontro con uno scuolabus;
la notte alcuni sconosciuti incappucciati bruciano a sedici auto in un
parcheggio a Colli Aniene. Il 27 inizia l’occupazione del Liceo Cavour, la
quarta scuola a mobilitarsi dopo Albertelli, Plinio e Enzo Rossi; nel pomeriggio
viene occupato anche il tetto della facoltà di Lettere della Sapienza, contro i
tagli all’istruzione e l’aumento delle spese militari. Il 29 sciopero generale
contro la guerra e contro il governo: la mattina ci sono due cortei, uno della
Cgil e uno dei comitati di base. Il 30 un grandissimo corteo per la Palestina –
ventimila, forse trentamila persone – chiude il mese di mobilitazioni.
Tralasciamo cosa è successo dentro al corteo. Meglio ricordare solo la musica, i
carri, la murga, gli slogan, i canti, e tutta quella gente che si riprende le
strade. (stefano portelli)