ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie
concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche
in streaming.
Ascolta e diffondi l’audio della puntata:
https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/2024-04-04-anarrest.mp3
Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
Il punto sui CPR: da Torino all’Albania da Macomer a Gradisca da Trapani a Bari
Palese
I CPR sono uno degli ingranaggi della macchina delle espulsioni. Un ingranaggio
che, dal 1998, è stato costantemente inceppato dai reclusi, che hanno dato vita
ad infiniti atti di protesta, ribellione, arrivando ripetutamente a distruggere
le gabbie in cui venivano imprigionati.
I CPR sono alcuni dei luoghi dove passa il confine tra chi ha pochi diritti e
chi non ne ha affatto. Chi nasce nel posto giusto non rischia la libertà se
lavora in nero o perde un’occupazione regolare, chi viene dai posti sbagliati –
oggi il governo ha anche le liste – rischia ogni momento di restarvi impigliati.
Non tutti quelli che finiscono in un centro per il rimpatrio vengono poi
deportati, ma sono comunque derubati di un anno e mezzo di vita.
Ne abbiamo parlato con Raffaele
Disarmiamo la guerra! Antimilitaristi contro la Città dell’Aerospazio
Il 23 marzo. Visita a sorpresa al cantiere della Città dell’Aerospazio in corso
Marche, dove, da circa un mese sono cominciati i lavori di demolizione della
palazzina 27 della ex Alenia – Aermacchi.
Un manichino insanguinato, scritte, fumogeni, cartelli che ci ricordano le vite
rubate dalle bombe, dalle armi, dalle guerre. Guerre tra potenti che si
contendono risorse, potere, indifferenti alla distruzione di città, alla
contaminazione dell’ambiente, al futuro negato di tanta parte di chi vive sul
pianeta.
Le macerie sono solo buoni affari per un capitalismo vorace e distruttivo che ha
una sola logica, quella del profitto ad ogni costo. Uomini, donne, bambine e
bambini sono solo pedine sacrificabili in un gioco terribile, che non ha altro
limite se non quello imposto dalla forza di oppress e sfruttat, che si ribellano
ad un ordine del mondo intollerabile.
La guerra è a due passi dalle nostre case: fermiamola!
Il manifesto strappato
L’attacco di Giorgia Meloni al Manifesto di Ventotene nel corso del dibattito
alla Camera sul tema del piano di riarmo europeo ha avuto il merito di riportare
l’attenzione dell’opinione pubblica su un documento politico che, probabilmente,
non sono in molti a conoscere.
«Per un’Europa libera e unita. Progetto d’un manifesto» – questo il titolo
originale – è, in realtà, un testo profondamente incompreso. Tanto incompreso
quanto strumentalmente utilizzato, nel corso dei decenni, per finalità che poco
o nulla hanno a che fare con la visione ideale e politica dei suoi estensori:
Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni. Tre antifascisti di diversa
estrazione ma tutti e tre accomunati da una postura radicalmente eterodossa e
originale rispetto alle grandi narrazioni ideologiche del loro tempo e alle
rispettive famiglie politiche di riferimento. È per questo che il loro Manifesto
viene spesso definito come un documento visionario: concepire ed elaborare nelle
sofferenze del confino, in piena guerra e in un momento in cui le sorti del
conflitto sembravano arridere al nazismo e al fascismo, l’idea di un’Europa
unita e federale che superasse e archiviasse per sempre la centralità degli
stati-nazione, fu un atto estremamente coraggioso e lungimirante. Si voleva
scardinare, infatti, tutto quello che fino a quel momento aveva creato i
presupposti per l’affermazione dei totalitarismi e della carneficina bellica: il
nazionalismo, il militarismo, l’autoritarismo fondato sulla volontà di
sopraffazione.
Ne abbiamo parlato con Alberto La Via
Appuntamenti:
Sabato 12 aprile
Sabotare la guerra
Disarmare l’Europa
giornata antimilitarista
ore 10,30 presidio al Balon
Solo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di
libere ed uguali che può porre fine alle guerre.
Oggi ci vorrebbero tutti arruolati. Noi disertiamo.
Noi non ci arruoliamo a fianco di questo o quello stato imperialista. Rifiutiamo
la retorica patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro
pretese espansionistiche. In ogni dove. Non ci sono nazionalismi buoni.
Noi siamo al fianco di chi, in ogni angolo della terra, diserta la guerra.
Noi pratichiamo il disfattismo rivoluzionario contro le guerre promosse dai
“nostri” governi e sosteniamo chi, in ogni dove, diserta, sabota, inceppa gli
ingranaggi della guerra
Vogliamo un mondo senza frontiere, eserciti, oppressione, sfruttamento e guerra.
Venerdì 25 aprile
ore 15
alla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni
in corso Giulio Cesare angolo corso Novara
dove Ilio cadde combattendo il 26 aprile 1945.
Ricordo, bicchierata, fiori, musica.
E, dal vivo, il Cor’occhio nel canzoniere anarchico e antifascista.
A-Distro e SeriRiot
ogni mercoledì
dalle 18 alle 20
in corso Palermo 46
(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro
SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte
Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!
Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!
Informati su lotte e appuntamenti!
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30
per info scrivete a fai_torino@autistici.org
Contatti:
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