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seguito delle coraggiose rivolte che nel marzo 2023 ne determinarono la
chiusura. Ad Harraga,…
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Mentre lo Stato si impegna – a suon di tortura e manganelli – a tenere in-piedi
il lager deportativo di Gradisca d’Isonzo; tra le sue celle e in mezzo alle…
Nella notte tra l’1 e il 2 maggio, nel CPR di Brindisi-Restinco, muore Abel
Okubor, cittadino nigeriano. Le cause della sua morte restano incerte, ma i suoi
compagni di prigionia…
L’11 Marzo viene portata in Commissione Europea la nuova proposta per un quadro
giuridico sui rimpatri applicabile dal giugno 2026. Un vero e proprio
regolamento, che prevede diverse iniziative su…
ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie
concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche
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> Anarres dell’11 aprile. ReArm Europe. Propaganda di guerra targata UE. 5
> milioni in marcia contro Trump e il suo mondo. Decreto sicurezza…
Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
RiArmo dell’Europa e la crepa nel Patto Atlantico
La guerra insanguina vaste aree del pianeta in una spirale che sembra non aver
fine. A tre anni dall’accelerazione violenta impressa dall’invasione russa
dell’Ucraina il conflitto si inasprisce sempre di più. A Gaza è ripresa la
pulizia etnica nella prospettiva della deportazione dei gazawi. Se si aggiungono
il conflitto nel Mar Rosso, il moltiplicarsi degli attacchi turchi in Rojava, i
massacri degli alewiti in Siria, le tensioni per Taiwan, il perdurare dei
conflitti per il controllo delle risorse nel continente africano dal Sudan al
Congo, il rischio di una guerra, anche nucleare, su scala planetaria è una
possibilità reale.
I paesi europei, indeboliti da tre anni di guerra e dal conseguente aumento
della spesa energetica, reagiscono al repentino mutamento nella politica estera
statunitense con un processo di riarmo, che potrebbe aprire a nuove pericolose
escalation belliche.
La guerra non è più così lontana come un tempo.
Ne abbiamo parlato con Stefano Capello
La propaganda bellica targata UE
Il 2 aprile il Parlamento ha approvato una risoluzione “sull’attuazione della
politica di sicurezza e di difesa comune”
Tra le tante cose al punto 164 si legge:
“è necessaria una comprensione più ampia, tra i cittadini dell’UE, delle minacce
e dei rischi per la sicurezza al fine di sviluppare una comprensione condivisa e
un allineamento delle percezioni delle minacce in tutta Europa e di creare una
nozione globale di difesa europea; sottolinea altresì che garantire un sostegno
da parte delle istituzioni democratiche e, di conseguenza, dei cittadini è
essenziale per sviluppare una difesa dell’UE efficace e coerente a lungo
termine, cosa che richiede un dibattito pubblico informato; invita l’UE e i suoi
Stati membri a mettere a punto programmi educativi e di sensibilizzazione, in
particolare per i giovani, volti a migliorare le conoscenze e a facilitare i
dibattiti sulla sicurezza, la difesa e l’importanza delle forze armate, e a
rafforzare la resilienza e la preparazione delle società alle sfide in materia
di sicurezza, consentendo nel contempo un maggiore controllo e scrutinio
pubblico e democratico del settore della difesa; invita la Commissione e gli
Stati membri a sviluppare tali programmi nel quadro dello scudo europeo per la
democrazia, seguendo il modello di programmi nazionali come l’iniziativa svedese
di emergenza civile”
Ne abbiamo parlato con Dario Antonelli
5 milioni in marcia contro Trump e il suo mondo
Il ciclone Trump comincia a trovare ostacoli lungo il percorso.
Le imponenti manifestazioni che hanno attraversato gli States il 5 aprile sono
il segnale del raggrumarsi di un’opposizione dal basso all’ondata reazionaria
scatenata dal presidente statunitense.
Abbiamo provato ad analizzare questo movimento per comprenderne le potenzialità,
con uno sguardo alle dinamiche dello scontro di classe
Ce ne ha parlato Robertino Barbieri
Decreto sicurezza. La zampata del governo
Con un colpo di mano il governo ha scippato il ddl 1236 dalla discussione
parlamentare e ha fatto passare un testo profondamente liberticida con il
ricorso, a dir poco irrituale, alla decretazione di urgenza.
L’orizzonte delle leggi fascistissime del 1926 è sempre più vicino.
Abbiamo approfondito la questione con l’avvocato Eugenio Losco
Appuntamenti:
Sabato 12 aprile
Sabotare la guerra
Disarmare l’Europa
giornata antimilitarista
ore 10,30 presidio al Balon
Solo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di
libere ed uguali che può porre fine alle guerre.
Oggi ci vorrebbero tutti arruolati. Noi disertiamo.
Noi non ci arruoliamo a fianco di questo o quello stato imperialista. Rifiutiamo
la retorica patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro
pretese espansionistiche. In ogni dove. Non ci sono nazionalismi buoni.
Noi siamo al fianco di chi, in ogni angolo della terra, diserta la guerra.
Noi pratichiamo il disfattismo rivoluzionario contro le guerre promosse dai
“nostri” governi e sosteniamo chi, in ogni dove, diserta, sabota, inceppa gli
ingranaggi della guerra
Vogliamo un mondo senza frontiere, eserciti, oppressione, sfruttamento e guerra.
Venerdì 25 aprile
ore 15
alla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni
in corso Giulio Cesare angolo corso Novara
dove Ilio cadde combattendo il 26 aprile 1945.
Ricordo, bicchierata, fiori, musica.
E, dal vivo, il Cor’occhio nel canzoniere anarchico e antifascista
(in caso di pioggia ci troviamo in piazza Crispi).
A-Distro e SeriRiot
ogni mercoledì
dalle 18 alle 20
in corso Palermo 46
(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro
SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte
Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!
Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!
Informati su lotte e appuntamenti!
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30
per info scrivete a fai_torino@autistici.org
Contatti:
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> Anarres del 23 maggio. Il Leone di Chicago. Referendum: una trappola. Fascisti
> in Barriera…
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Il Leone di Chicago
Il nuovo papa, agostiniano statunitense, per ora non gode a sinistra delle
stesse simpatie del suo predecessore, nonostante abbia le stesse posizioni sulle
donne, le persone omosessuali, trans, non binarie. Ma che dire? Prevost non è
certo un populista. Anche se, essendo noto per il proprio spiccato
antisemitismo, si è affrettato a correre ai ripari, stringendo la mano al
presidente israeliano.
Per capirne di più dobbiamo mettere in fila alcuni fattori chiave. Il primo è
sicuramente la scelta del nome, mai casuale per i papi, che danno il loro primo
segnale, scegliendo un nome adottato da un papa il cui ruolo è stato in qualche
modo cruciale. Leone XIII fu il papa della Rerum Novarum cupiditas, l’enciclica
con cui venne formulata la dottrina sociale della chiesa cattolica, basata sulla
collaborazione di classe in opposizione alla guerra di classe. In questa stessa
enciclica vi è una critica dei processi di industrializzazione, che oggi, in
tempi mutati potrebbe avere una forte eco.
Inoltre un agostiniano sul soglio di Pietro, con l’insistito ruolo della grazia
divina come necessaria ispirazione al bene, può rappresentare una forte
alternativa alle chiese evangeliche, che stanno scalzando il cattolicesimo sia
in Sud America che in Africa.
Ne abbiamo parlato con Giorgio Sacchetti, docente di storia all’Università di
Firenze
Referendum. Una trappola insidiosa
I referendum abrogativi sul reintegro sul posto di lavoro in caso di
licenziamento illegittimo, le indennità per i lavoratori licenziati nelle
imprese con meno di 15 dipendenti, i contratti a termine, la responsabilità
delle aziende committenti sugli infortuni nel lavoro in caso di appalti e la
riduzione del tempo necessario per richiedere la cittadinanza italiana da parte
dei cittadini stranieri, sono ancora una volta un’arma spuntata per i movimenti
sociali.
Il gioco referendario ha le sue regole ferree: se non si raggiunge il quorum del
50% + 1, il referendum viene invalidato, portando acqua al mulino del governo.
Non solo. In passato anche i referendum che hanno raggiunto il quorum e la
maggioranza sono stati regolarmente svuotati come una vasca da bagno quando si
toglie il tappo.
Un buon esempio è il referendum sull’acqua pubblica che, a distanza di oltre un
decennio, è stato totalmente ignorato.
Ne abbiamo parlato con Gian Maria Valent
Croci celtiche alla lapide di Ilio Baroni.
Chiamata Antifascista per una Barriera libera e solidale. No Pasarán!
Ad un mese dalla partecipata commemorazione del 25 aprile, ignoti neofascisti
hanno insultato la memoria della Resistenza sfregiando con i loro simboli di
morte la lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni.
Domenica 25 maggio ore 16,30 presidio alla lapide in corso Giulio Cesare angolo
corso Novara
Appuntamenti:
Sabato 28 giugno
dalle 10,30 alle 12,30
presidio antimilitarista in corso Palermo angolo via Sesia
Via i militari e la polizia da Barriera di Milano!
A-Distro e SeriRiot
vanno in pausa sino a settembre
Ci troverete alla Blackout fest!
Federazione Anarchica Torinese
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> Anarres del 16 maggio. La sinistra in ginocchio. Il ritorno del corporativismo
> fascista. Transfemminismo e anarchia…
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La sinistra in ginocchio
Bergoglio, in arte Francesco, il papa che ha sedotto la sinistra in cerca di
autore. Una sinistra autoritaria allo sbando che non trova altra sponda che
quella delle religioni, il cui controllo sui corpi e sulle menti sta aumentando
a livello planetario.
Tutti in ginocchio. Baciano la mano all’abile gesuita di Buenos Aires, si
genuflettono di fronte ai peggiori reazionari islamici, nella speranza, vana, di
agganciare le “masse”, di recuperare un ruolo storico affogato nella melma delle
purghe staliniane.
Ne abbiamo parlato con Daniele Ratti.
24 maggio. Antimilitaristi allo Space Festival
Lo space Festival è un grande kermesse pubblicitaria messa in campo per gettare
fumo su quanto avviene nella nostra città, sulla riconversione al settore
bellico dopo il tramonto dell’automotive. Film di fantascienza, incontri con gli
astronauti, visite al planetario per nascondere un core business che ha nella
progettazione e costruzione bellica il proprio core business.
Una buona ragione per contestarli.
Il ritorno del corporativismo fascista
In sordina, tra il giubilo dei fascisti, è stata approvata la legge che ci
riporta al corporativismo fascista, alla fabbrica come grande famiglia, in cui
ciascuno, stando al “proprio posto”, contribuisce al bene dell’impresa, che,
neanche a dirlo, corrisponde con il bene di tutt.
Transfemminismo e anarchia
Vi abbiamo anticipato alcuni dei temi di cui si sarebbe parlato in occasione
della presentazione del terzo dei Quaderni di Anarres.
In questo agile opuscoletto abbiamo raccolto due contributi su transfemminismo
ed anarchia.
Questi testi, pur frutto del confronto e della riflessione interna di due gruppi
diversi, la Federazione Anarchica Torinese e il Gruppo anarchico Germinal di
Trieste, affrontano alcune questioni cruciali nei percorsi di soggettivazione e
lotta delle soggettività poste ai margini della narrazione dominante e, insieme,
si interrogano sulla possibilità che la decostruzione del genere approdi
all’individuo e nel contempo si dia un nuovo universale. Un universale plurale
che aggiri le mille trappole identitarie nelle quali troppo spesso cadono i
movimenti.
Il linguaggio e l’approccio metodologico sono molto diversi e, quindi, lungi
dall’essere ridondanti i due testi sono a nostro avviso complementari. É nostro
auspicio che possa scaturirne un dibattito costruttivo. Anarchico e
transfemminista.
Ne abbiamo parlato con Sara del Germinal di Trieste.
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Dalla frontiera bulgaro-turca ritrasmettiamo nuovamente le voci di compagne e
compagni del collettivo Rotte Balcaniche, insieme a quella di una persona
siriana dal campo per rifugiati di Harmanli, che ai…
Seguendo il filone di approfondimenti sulle estreme destre e i movimenti antifa
in Europa – ad Harraga in onda su Radio Blackout – abbiamo avuto l’occasione di
fare un tuffo…
La macchina del razzismo di Stato uccide. Lo fa nei CPR, nelle galere penali,
tramite la violenza delle deportazioni, la manipolazione nascosta sotto il
cosiddetto “rimpatrio volontario”, per mano della polizia…