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Anarres dell’11 aprile. ReArm Europe. Propaganda di guerra targata UE. 5 milioni in marcia contro Trump e il suo mondo. Decreto sicurezza…
ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming Ascolta e diffondi l’audio della puntata: > Anarres dell’11 aprile. ReArm Europe. Propaganda di guerra targata UE. 5 > milioni in marcia contro Trump e il suo mondo. Decreto sicurezza… Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: RiArmo dell’Europa e la crepa nel Patto Atlantico La guerra insanguina vaste aree del pianeta in una spirale che sembra non aver fine. A tre anni dall’accelerazione violenta impressa dall’invasione russa dell’Ucraina il conflitto si inasprisce sempre di più. A Gaza è ripresa la pulizia etnica nella prospettiva della deportazione dei gazawi. Se si aggiungono il conflitto nel Mar Rosso, il moltiplicarsi degli attacchi turchi in Rojava, i massacri degli alewiti in Siria, le tensioni per Taiwan, il perdurare dei conflitti per il controllo delle risorse nel continente africano dal Sudan al Congo, il rischio di una guerra, anche nucleare, su scala planetaria è una possibilità reale. I paesi europei, indeboliti da tre anni di guerra e dal conseguente aumento della spesa energetica, reagiscono al repentino mutamento nella politica estera statunitense con un processo di riarmo, che potrebbe aprire a nuove pericolose escalation belliche. La guerra non è più così lontana come un tempo. Ne abbiamo parlato con Stefano Capello La propaganda bellica targata UE Il 2 aprile il Parlamento ha approvato una risoluzione “sull’attuazione della politica di sicurezza e di difesa comune” Tra le tante cose al punto 164 si legge: “è necessaria una comprensione più ampia, tra i cittadini dell’UE, delle minacce e dei rischi per la sicurezza al fine di sviluppare una comprensione condivisa e un allineamento delle percezioni delle minacce in tutta Europa e di creare una nozione globale di difesa europea; sottolinea altresì che garantire un sostegno da parte delle istituzioni democratiche e, di conseguenza, dei cittadini è essenziale per sviluppare una difesa dell’UE efficace e coerente a lungo termine, cosa che richiede un dibattito pubblico informato; invita l’UE e i suoi Stati membri a mettere a punto programmi educativi e di sensibilizzazione, in particolare per i giovani, volti a migliorare le conoscenze e a facilitare i dibattiti sulla sicurezza, la difesa e l’importanza delle forze armate, e a rafforzare la resilienza e la preparazione delle società alle sfide in materia di sicurezza, consentendo nel contempo un maggiore controllo e scrutinio pubblico e democratico del settore della difesa; invita la Commissione e gli Stati membri a sviluppare tali programmi nel quadro dello scudo europeo per la democrazia, seguendo il modello di programmi nazionali come l’iniziativa svedese di emergenza civile” Ne abbiamo parlato con Dario Antonelli 5 milioni in marcia contro Trump e il suo mondo Il ciclone Trump comincia a trovare ostacoli lungo il percorso. Le imponenti manifestazioni che hanno attraversato gli States il 5 aprile sono il segnale del raggrumarsi di un’opposizione dal basso all’ondata reazionaria scatenata dal presidente statunitense. Abbiamo provato ad analizzare questo movimento per comprenderne le potenzialità, con uno sguardo alle dinamiche dello scontro di classe Ce ne ha parlato Robertino Barbieri Decreto sicurezza. La zampata del governo Con un colpo di mano il governo ha scippato il ddl 1236 dalla discussione parlamentare e ha fatto passare un testo profondamente liberticida con il ricorso, a dir poco irrituale, alla decretazione di urgenza. L’orizzonte delle leggi fascistissime del 1926 è sempre più vicino. Abbiamo approfondito la questione con l’avvocato Eugenio Losco Appuntamenti: Sabato 12 aprile Sabotare la guerra Disarmare l’Europa giornata antimilitarista ore 10,30 presidio al Balon Solo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di libere ed uguali che può porre fine alle guerre. Oggi ci vorrebbero tutti arruolati. Noi disertiamo. Noi non ci arruoliamo a fianco di questo o quello stato imperialista. Rifiutiamo la retorica patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro pretese espansionistiche. In ogni dove. Non ci sono nazionalismi buoni. Noi siamo al fianco di chi, in ogni angolo della terra, diserta la guerra. Noi pratichiamo il disfattismo rivoluzionario contro le guerre promosse dai “nostri” governi e sosteniamo chi, in ogni dove, diserta, sabota, inceppa gli ingranaggi della guerra Vogliamo un mondo senza frontiere, eserciti, oppressione, sfruttamento e guerra. Venerdì 25 aprile ore 15 alla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni in corso Giulio Cesare angolo corso Novara dove Ilio cadde combattendo il 26 aprile 1945. Ricordo, bicchierata, fiori, musica. E, dal vivo, il Cor’occhio nel canzoniere anarchico e antifascista (in caso di pioggia ci troviamo in piazza Crispi). A-Distro e SeriRiot ogni mercoledì dalle 18 alle 20 in corso Palermo 46 (A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato! Informati su lotte e appuntamenti! Federazione Anarchica Torinese corso Palermo 46 Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30 per info scrivete a fai_torino@autistici.org Contatti: FB @senzafrontiere.to/ Telegram https://t.me/SenzaFrontiere Iscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org  
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Anarres del 4 aprile. Il punto sui CPR. Disarmiamo la guerra! Ventotene: il manifesto strappato…
ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. Ascolta e diffondi l’audio della puntata:   https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/2024-04-04-anarrest.mp3 Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: Il punto sui CPR: da Torino all’Albania da Macomer a Gradisca da Trapani a Bari Palese I CPR sono uno degli ingranaggi della macchina delle espulsioni. Un ingranaggio che, dal 1998, è stato costantemente inceppato dai reclusi, che hanno dato vita ad infiniti atti di protesta, ribellione, arrivando ripetutamente a distruggere le gabbie in cui venivano imprigionati. I CPR sono alcuni dei luoghi dove passa il confine tra chi ha pochi diritti e chi non ne ha affatto. Chi nasce nel posto giusto non rischia la libertà se lavora in nero o perde un’occupazione regolare, chi viene dai posti sbagliati – oggi il governo ha anche le liste – rischia ogni momento di restarvi impigliati. Non tutti quelli che finiscono in un centro per il rimpatrio vengono poi deportati, ma sono comunque derubati di un anno e mezzo di vita. Ne abbiamo parlato con Raffaele Disarmiamo la guerra! Antimilitaristi contro la Città dell’Aerospazio Il 23 marzo. Visita a sorpresa al cantiere della Città dell’Aerospazio in corso Marche, dove, da circa un mese sono cominciati i lavori di demolizione della palazzina 27 della ex Alenia – Aermacchi. Un manichino insanguinato, scritte, fumogeni, cartelli che ci ricordano le vite rubate dalle bombe, dalle armi, dalle guerre. Guerre tra potenti che si contendono risorse, potere, indifferenti alla distruzione di città, alla contaminazione dell’ambiente, al futuro negato di tanta parte di chi vive sul pianeta. Le macerie sono solo buoni affari per un capitalismo vorace e distruttivo che ha una sola logica, quella del profitto ad ogni costo. Uomini, donne, bambine e bambini sono solo pedine sacrificabili in un gioco terribile, che non ha altro limite se non quello imposto dalla forza di oppress e sfruttat, che si ribellano ad un ordine del mondo intollerabile. La guerra è a due passi dalle nostre case: fermiamola! Il manifesto strappato L’attacco di Giorgia Meloni al Manifesto di Ventotene nel corso del dibattito alla Camera sul tema del piano di riarmo europeo ha avuto il merito di riportare l’attenzione dell’opinione pubblica su un documento politico che, probabilmente, non sono in molti a conoscere. «Per un’Europa libera e unita. Progetto d’un manifesto» – questo il titolo originale – è, in realtà, un testo profondamente incompreso. Tanto incompreso quanto strumentalmente utilizzato, nel corso dei decenni, per finalità che poco o nulla hanno a che fare con la visione ideale e politica dei suoi estensori: Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni. Tre antifascisti di diversa estrazione ma tutti e tre accomunati da una postura radicalmente eterodossa e originale rispetto alle grandi narrazioni ideologiche del loro tempo e alle rispettive famiglie politiche di riferimento. È per questo che il loro Manifesto viene spesso definito come un documento visionario: concepire ed elaborare nelle sofferenze del confino, in piena guerra e in un momento in cui le sorti del conflitto sembravano arridere al nazismo e al fascismo, l’idea di un’Europa unita e federale che superasse e archiviasse per sempre la centralità degli stati-nazione, fu un atto estremamente coraggioso e lungimirante. Si voleva scardinare, infatti, tutto quello che fino a quel momento aveva creato i presupposti per l’affermazione dei totalitarismi e della carneficina bellica: il nazionalismo, il militarismo, l’autoritarismo fondato sulla volontà di sopraffazione. Ne abbiamo parlato con Alberto La Via Appuntamenti: Sabato 12 aprile Sabotare la guerra Disarmare l’Europa giornata antimilitarista ore 10,30 presidio al Balon Solo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di libere ed uguali che può porre fine alle guerre. Oggi ci vorrebbero tutti arruolati. Noi disertiamo. Noi non ci arruoliamo a fianco di questo o quello stato imperialista. Rifiutiamo la retorica patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro pretese espansionistiche. In ogni dove. Non ci sono nazionalismi buoni. Noi siamo al fianco di chi, in ogni angolo della terra, diserta la guerra. Noi pratichiamo il disfattismo rivoluzionario contro le guerre promosse dai “nostri” governi e sosteniamo chi, in ogni dove, diserta, sabota, inceppa gli ingranaggi della guerra Vogliamo un mondo senza frontiere, eserciti, oppressione, sfruttamento e guerra. Venerdì 25 aprile ore 15 alla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni in corso Giulio Cesare angolo corso Novara dove Ilio cadde combattendo il 26 aprile 1945. Ricordo, bicchierata, fiori, musica. E, dal vivo, il Cor’occhio nel canzoniere anarchico e antifascista. A-Distro e SeriRiot ogni mercoledì dalle 18 alle 20 in corso Palermo 46 (A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato! Informati su lotte e appuntamenti! Federazione Anarchica Torinese corso Palermo 46 Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30 per info scrivete a fai_torino@autistici.org Contatti: FB @senzafrontiere.to/ Telegram https://t.me/SenzaFrontiere Iscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org  
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Anarres del 14 marzo. Economia di guerra. Le parole proibite di Trump. Antimilitarist al cantiere della città dell’Aerospazio…
ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming Ascolta e diffondi l’audio della puntata: > Anarres del 14 marzo. Economia di guerra. Le parole proibite di Trump. > Antimilitarist al cantiere della città dell’Aerospazio… Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: Economia di guerra Spesa militare, dazi, dinamiche inflattive, impoverimento e i guerrafondai del 15 marzo La scorsa settimana abbiamo cominciato a ragionare sulle implicazioni del programma di riarmo europeo che il parlamento UE ha approvato l’altro ieri. Oggi proveremo ad approfondire l’effetto devastante che il ciclone von der Leyen, sommandosi al ciclone Trump, avrà sulle vite di chi vive in Europa. Nel frattempo la sinistra istituzionale italiana si è sfracellata sul ReArm Europe. La manifestazione in difesa dell’Europa, cui si erano accodati tutt proprio perché sottilmente ambigua sulla guerra, ha finito con l’imbarazzare alcuni. Ma si tratta di sottigliezze. La questione vera è la necessità di una risposta internazionalista e classista alle politiche guerrafondaie che ci stanno sprofondando nel baratro della terza guerra mondiale. La miscela di liberismo estremo e warfare potrebbe essere esplosiva. In tempi non troppo lontani. Ne abbiamo parlato con Francesco Fricche Le parole proibite di Trump Dopo l’epurazione dei dipendenti federali scomodi arriviamo alla censura dei termini sgraditi all’amministrazione razzista, omofoba, transfobica, misogina statunitense. Con effetti tanto paradossali da risultare ridicoli: peccato che ci sia ben poco da ridere. Molti termini diventeranno parole proibite, da cancellare dai documenti pubblici e dalle policy dei vari uffici federali. Secondo quanto ricostruito negli ultimi giorni dal New York Times, infatti, numerosi atti e raccomandazioni inviati dall’amministrazione Trump a uffici statali e istituzioni pubbliche inviterebbero alla rimozione di una serie di vocaboli e espressioni da siti internet, pubblicazioni rivolte al pubblico, programmi di formazione e persino da alcuni curriculum scolastici. Alcuni documenti parlano di una vera e propria messa al bando, altri sconsigliano caldamente di utilizzare espressioni che rimandino all’orientamento sessuale e all’identità di genere, all’inclusione delle comunità razzializzate, all’attivismo, al mutamento climatico ed alla tutela dell’ambiente e ad altri ambiti considerati dalla destra americana come affini alla cosiddetta cultura woke . Particolarmente feroce è la censura di genere: per esempio dal sito del New York’s Stonewall National Monument, il luogo che ricorda la prima sollevazione del movimento LGBTQ+ contro la repressione delle forze dell’ordine nel 1989, è stato cancellato ogni riferimento alle persone transgender, che pure furono invece fondamentali per lo scoppio della rivolta; in generale, la sigla LGBTQ+ è ridotta sistematicamente in ogni comunicazione ufficiale a LGB: le persone transgender e queer sono cancellate. Per ora dalle carte. In seguito? Ne abbiamo parlato con Robertino Barbieri No alla città dell’aerospazio! Lo scorso 10 marzo, a sorpresa, un gruppo di antimilitarist* ha vivacemente contestato l’avvio dei lavori di demolizione e scavo preliminari alla costruzione di nuovo polo bellico a Torino. Un’azione di battitura con fumogeni, cartelli, scritte e interventi diretti ad automobilisti e passanti, si è tenuta in corso Marche, alla ex palazzina 37 della Alenia Aermacchi, in stato di abbandono da lunghi anni. Vecchi abiti, scarpe e oggetti di uso quotidiano insanguinati sono quello che resta dopo la guerra, i bombardamenti, i droni intelligenti. Le industrie d’armi producono morte. Non dimentichiamolo. Dopo un’ora a mezza di battitura gli/le antimilitarist* si sono spostat* al mercato di corso Brunelleschi per dar vita ad un punto informativo tra gli abitanti del quartiere. La Città dell’Aerospazio non deve decollare! Continueremo a metterci di mezzo. Appuntamenti: Sabato 12 aprile Sabotare la guerra Disarmare l’Europa giornata antimilitarista ore 10,30 presidio al Balon Solo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di libere ed uguali che può porre fine alle guerre. Oggi ci vorrebbero tutti arruolati. Noi disertiamo. Noi non ci arruoliamo a fianco di questo o quello stato imperialista. Rifiutiamo la retorica patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro pretese espansionistiche. In ogni dove. Non ci sono nazionalismi buoni. Noi siamo al fianco di chi, in ogni angolo della terra, diserta la guerra. Noi pratichiamo il disfattismo rioluzionario Vogliamo un mondo senza frontiere, eserciti, oppressione, sfruttamento e guerra. Venerdì 25 aprile ore 15 alla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni in corso Giulio Cesare angolo corso Novara dove Ilio cadde combattendo il 26 aprile 1945. Ricordo, bicchierata, fiori, musica. E, dal vivo, il Cor’occhio nel canzoniere anarchico e antifascista (in caso di pioggia ci troviamo in piazza Crispi). A-Distro e SeriRiot ogni mercoledì dalle 18 alle 20 in corso Palermo 46 (A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato! Informati su lotte e appuntamenti! Federazione Anarchica Torinese corso Palermo 46 Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30 per info scrivete a fai_torino@autistici.org Contatti: FB @senzafrontiere.to/ Telegram https://t.me/SenzaFrontiere Iscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org www.anarresinfo.org
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