ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie
concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche
in streaming
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Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
Il reuccio dem di New York
L’elezione di Mamdani a sindaco di New York City ha ridato un certo entusiasmo a
una sinistra riformista che vive in uno stato di prostrazione e confusione dal
momento della vittoria di Trump alle presidenziali.
Le proposte di espansione della spesa sociale sono state il cavallo vincente di
Mamdani così come la sua capacità di parlare a un elettorato demograficamente
assai composito.
Ma potranno questi figliocci della borghesia intellettuale, perché questo è
Mamdani e questo è il suo entourage, rappresentare una via d’uscita dalla
traiettoria autoritaria che il neoliberismo sta compiendo da anni? Le proposte
politiche socialdemocratiche – ma sarebbe più corretto chiamarle demo-socialiste
in quanto neanche a livello teorico viene posto l’obiettivo di superamento della
società mercantile, come invece faceva la socialdemocrazia storica – nel corso
del novecento hanno svolto il ruolo di puntello sinistro del capitale,
garantendo, con un’apertura a fisarmonica data dai rapporti di forza tra classi,
la ridistribuzione di una quota parte dei profitti. Ma questo era possibile con
un’economia basata su di una produzione industriale, spesso ad alto valore
aggiunto, e con l’apporto del valore estratto dalla periferia del sistema mondo
mediante la spoliazione coloniale. Con la fine delle grandi concentrazioni
industriali in Occidente, il ridisegnarsi post-coloniale dei rapporti con i
territori della periferia, e con nuove dinamiche nei rapporti tra le classi
grandemente favorevoli alla classe dominante il meccanismo di ridistribuzione è
entrato in una crisi da cui non si è mai ripreso.
Ne abbiamo parlato con Lollo
Stati Uniti. Trump e il ritorno della frontiera
Trump alle nostre latitudini appare come elemento di rottura rispetto
all’immagine edulcorata che gli States riescono ancora a vendere.
Se si guarda più da vicino è facile cogliere che Trump non fa che riproporre il
mito wasp della frontiera, con tutto il suo portato di violenza simbolica e
morale.
Ne abbiamo parlato con Fabrizio Eva, geografo politico
La Città dell’aerospazio non decolla
Il più grande progetto di Leonardo per il settore aerospaziale in Piemonte da
tempo dimostrava delle crepe. In occasione della decima edizione degli Aerospace
and defence meetings, nella cornice dell’Oval Lingotto di Torino è stato
presentato un aggiornamento del progetto presentato all’ottava edizione del
mercato delle armi nel 2021 e sostenuto da Leonardo, il Politecnico, la Regione
Piemonte, l’Unione industriali di Torino e la Camera di commercio.
La parola chiave è “aggiornamento”, che dimostra che il protagonismo di Leonardo
è più nelle parole che nei fatti. In realtà è quasi tutto fermo. Annunciare in
pompa magna l’apertura di quattro nuovi laboratori con 30 addetti nella vecchia
palazzina di corso Francia dopo sei anni è il segno inequivocabile che le crepe
nella Cittadella delle armi sono ormai ben visibili.
Vediamo di capire meglio cosa sta succedendo.
Torino Un lungo novembre di informazione e lotta antimilitarista
Venaus. Vent’anni dopo
Nonostante la primavera, al tempo della Repubblica della Maddalena il paese di
Chiomonte era grigio, buio, silente. Al di là del fiume che si stringe nella
gorgia, nello spazio libero fatto di vigne, barricate, cibo condiviso, assemblee
c’era il rumore delle vite della comunità resistente, comunità d’elezione e non
di terra, di sangue, di identità escludenti e del loro tremendo portato di
violenza.
Lì imparammo a camminare nella notte. Insieme e da soli, incespicando e
rialzandoci. Tanta gente in quegli anni, sin dall’insurrezione di Venaus, aveva
scoperto che riscrivere una storia già scritta era possibile, che i tempi che ci
era dato vivere non erano un destino ineluttabile.
Poi arrivarono l’occupazione, la repressione, i processi: la nostra comunità
perse la sua forza creativa, la resistenza venne ridotta a logoro rituale e
prevalse la delega istituzionale.
Ma. Quelle notti di veglia, essere stati parte di quella comunità d’elezione
continua a ricordarci di una possibilità che dobbiamo saperci dare.
Appuntamenti:
Sabato 20 dicembre
ore 20
corso Palermo 46
Cena Antinatalizia
Menù vegan
Benefit lotte
Quanto costa? Tantissimo per chi ne ha, meno per chi ha meno, poco per chi ha
poco. Sosteniamo le lotte qui e in ogni dove, diamo solidarietà a chi è colpito
dalla repressione, mettiamo un mattone nella direzione di una società libera,
autogestita, solidale.
Porta la tua statuetta per il pres-empio autogestito!
Per prenotazioni scrivere a antimilitarista.to@gmail.com
A-Distro e SeriRiot
ogni mercoledì
dalle 18 alle 20
in corso Palermo 46
(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro
SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte
Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!
Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!
Informati su lotte e appuntamenti!
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30
per info scrivete a fai_torino@autistici.org
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In questa puntata di Harraga parliamo di detenzione amministrativa in un modo
più diretto e vivido del solito, insieme ad alcuni reclusi nel CPR di Torino e
di un recluso…
ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie
concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche
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Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
Antimilitarismo. Storia, percorsi, prospettive
Negli ultimi anni il riferimento alle lotte antimilitarista sembra essersi
allargato e non poco. Un fatto indubbiamente positivo, anche se non sempre con
una connotazione propria.
C’è una doppia morale che domina l’organizzazione politica delle società
democratiche. Nei paesi dove vigono regimi autoritari la violenza legalizzata
dello Stato si dispiega con minore ipocrisia.
In Italia chi uccide viene considerato un criminale ed è perseguito dalla legge,
ma quando l’omicidio è compiuto da militari al servizio dello Stato, il loro
agire diventa azione onorevole, giusta, perché fatta in nome della patria, della
nazione, della sicurezza, della ricchezza, della sacralità dei confini.
Le divise da parata, le medaglie, i vessilli, trasformano il mestiere delle armi
in eroismo, i massacri diventano vittorie.
Queste maschere coprono i tanti orrori di cui il governo e le forze armate
italiane sono direttamente responsabili.
L’opposizione alle guerre si sostanzia nell’appoggio a chi nei contesti bellici
le diserta sabota, boicotta. Nel sostegno materiale alle vittime. Disfattismo e
diserzione sono concreti orizzonti di lotta.
Con Federico Ferretti dell’Assemblea Antimilitarista di Reggio Emilia abbiamo
ricostruito storia, percorsi, e attualità di una pratica che oggi come in
passato segna lotte che si caratterizzano per la spinta alla trasformazione
sociale che rigetti la violenza intrinseca nei nazionalismi, nelle religioni,
nella logica capitalista.
Sabotare la guerra
Oggi è più che mai necessaria la crescita di un movimento antimilitarista
radicale, capace di far saltare la corsa al riarmo e alla guerra che rischia di
travolgerci tutt.
L’Assemblea Antimilitarista nata tre anni ha posto al centro la lotta ai
confini, agli eserciti alle guerre sostenendo disertori, obiettori e chi si
oppone a massacri e razzismo in una logica internazionalista e solidale.
L’Assemblea è stata accanto a compagn impegnat a costruire relazioni sociali tra
libere ed eguali anche nell’infuriare di guerre e genocidi.
L’assemblea ha promosso iniziative contro missioni militari all’estero, basi
militari, poligoni di tiro, fabbriche d’armi, nella consapevolezza che le radici
delle guerre affondano nello stesso terreno in cui sono costruite le case dove
viviamo. Sradicarle è il nostro compito.
Dirette dalle piazze di Torino e Livorno per lo sciopero generale del 28 ottobre
contro la guerra e l’economia di guerra.
29 novembre e 2 dicembre di lotta contro l’aerospace and defence meetings!
A Torino, ogni due anni si tiene l’Aerospace and defense meetings, che
quest’anno arriva alla decima edizione.
La convention si svolgerà dal 2 al 4 dicembre, come di consueto negli spazi
dell’Oval Ligotto. centro congressi facente parte delle strutture nate sulle
ceneri del complesso industriale dell’ex Fiat.
La mostra-mercato è un evento chiuso riservato agli addetti ai lavori: fabbriche
del settore, esponenti delle forze armate, organizzazioni internazionali,
rappresentanti dei governi e compagnie di contractor.
All’edizione del 2023 hanno partecipato 400 aziende, 1400 tra acquirenti,
venditori e rappresentanti di governi.
Tra gli sponsor ospiti del meeting spiccano la Regione Piemonte e la Camera di
Commercio.
Il vero fulcro della convention sono gli incontri bilaterali per stringere
accordi di cooperazione e vendita: nel 2021 ce ne furono oltre 7.500, due anni
fa sono saliti a 9.000.
All’Aerospace and defense meetings si giocano partite mortali per milioni di
persone in ogni dove.
Ne abbiamo parlato con Stefano Depetris dell’Assemblea Antimilitarista
Appuntamenti:
Sabato 29 novembre a Torino
corteo antimilitarista
ore 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis
Contro la guerra e chi la arma!
Via i mercanti d’armi!
Martedì 2 dicembre
ore 11,30
giornata di blocco all’Oval Lingotto in via Matté Trucco 70
No all’aerospace and defence meetings!
Sabato 20 dicembre
ore 20
Cena Antinatalizia benefit lotte
Menù vegan
corso Palermo 46
Quanto costa? Tantissimo per chi ne ha, meno per chi ha meno, poco per chi ha
poco. Sosteniamo le lotte qui e in ogni dove, diamo solidarietà a chi è colpito
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autogestita, solidale.
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In questa puntata di Harraga, in onda su Radio Blackout ogni venerdì dalle 15
alle 16, con alcuni compagni dell’assemblea contro il CPR del Friuli Venezia
Giulia, abbiamo parlato degli…
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concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche
in streaming
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Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
Violenza patriarcale e giustizialismo fascista
La violenza contro le donne e tutte le soggettività non conformi
all’eteronormatività e alla logica binaria non è episodica o marginale, ma
costituente e costitutiva; non merletto, ma stoffa dell’abito sociale nel quale
siamo costrette a vivere, quell’abito sociale che ci cuciono addosso fin da
piccole e col quale ci forzano ad andare in giro.
Vero, oggi in una certa parte di mondo se ne parla. Oggi sappiamo quasi tutt3
cosa significa “violenza di genere”; sappiamo di cosa parliamo quando affermiamo
che viviamo immerse nella “cultura dello stupro”; sappiamo che la violenza di
genere è una piramide di cui il femminicidio è solo la punta dell’iceberg,
costituito in realtà da episodi di violenza quotidiana. Sappiamo che per ogni
persona che subisce violenza sessuale ce ne sono centinaia, migliaia, che
subiscono battute sessiste o omofobe, palpeggiamenti non richiesti, richieste
denigranti e sessualizzate – o denigranti in quanto sessualizzate.
Alla violenza maschile contro le donne il governo Meloni reagisce con l’ennesimo
atto di forza, dimostrando il pugno duro del potere del Padre che si abbatte sul
colpevole per riportare giustizia.
Ne abbiamo parlato con Patrizia Nesti di NUDM Livorno
Infrangere la giustizia dei padri. Riflessioni sulla giustizia trasformativa
Se parliamo di “giustizia trasformativa” credo sia inevitabile porsi una domanda
preliminare: cosa significa “fare giustizia”?
Se intervistassimo persone a caso per strada, credo che le risposte ruoterebbero
nella gran parte attorno al concetto di “punizione del colpevole”. Avremmo
dunque un doppio focus, sul responsabile come oggetto principale del discorso e
sulla punizione come scopo primario. Il tutto letto attraverso la lente della
colpa. Una colpa che, per sovrappiù, di fatto non si esaurisce al termine della
punizione, ma si cristallizza nell’identità del “criminale”, del “delinquente”,
del “pregiudicato”. Quest’ultima locuzione mi pare particolarmente interessante,
poiché identifica, attraverso un mero dato oggettivo, l’esistenza di un
pre-giudizio: una condizione immutabile e irredimibile, con buona pace della
funzione rieducativa della pena.
Potenzialità e limiti di uno strumento interessante e, insieme, ambiguo.
Ne parliamo con Sara di NUDM Trieste
Aerospazio e guerra. Il progetto EriS di Leonardo e Thales a Forlì
A Forlì, il Comune e la Fondazione Cassa dei Risparmi (onnipresente dove c’è da
far soldi!), unite nella “Fondazione Mercury”, assieme al
consorzio “ERiS” (Emilia Romagna in Space), promosso da “Thales Alenia
Space” con sette imprese emiliano romagnole, vogliono impiantare una cittadella
della guerra, un “polo” di produzione altamente tecnologico nell’ambito delle
antenne satellitari “dual-use”, ossia doppio utilizzo, in ambito sia civile che
militare.
Sabbia nel motore della guerra!
C’è una doppia morale che domina l’organizzazione politica delle società
democratiche. Nei paesi dove vigono regimi autoritari la violenza legalizzata
dello Stato si dispiega con minore ipocrisia.
In Italia chi uccide viene considerato un criminale ed è perseguito dalla legge,
ma quando l’omicidio è compiuto da militari al servizio dello Stato, il loro
agire diventa azione onorevole, giusta, perché fatta in nome della patria, della
nazione, della sicurezza, della ricchezza, della sicurezza dei confini.
Vogliono farci credere che non possiamo fare nulla per contrastare le guerre.
Chi promuove, sostiene ed alimenta le guerre ci vorrebbe impotenti, passivi,
inermi. Non lo siamo.
Ogni volta che un militare entra in una scuola possiamo metterci di mezzo,
quando sta per aprire una fabbrica d’armi possiamo metterci di mezzo, quando
decidono di fare esercitazioni vicino alle nostre case possiamo metterci di
mezzo.
Le guerre cominciano da qui.
Occorre avere uno sguardo lucido. Non basta rescindere un contratto, fermare un
pezzo di logistica, rallentare un trasporto.
L’industria bellica è uno dei motori di tutte le guerre. L’Italia vende armi a
tutti i paesi in guerra, contribuendo direttamente alle guerre di ogni dove.
Queste armi sono prodotte a due passi dalle nostre case.
Occorre chiudere e riconvertire tutte le fabbriche d’armi. Occorre impedirne il
commercio.
Ottimi motivi per partecipare alle iniziative contro il mercato delle armi,
l’aerospace ad defense meetings, il mercato delle armi che si terrà a Torino
all’inizio di dicembre.
Appuntamenti:
Venerdì 21 settembre a Reggio Emilia
Dibattito contro la guerra e chi la arma
via Dom Minzoni 1
in vista del corteo antimilitarista del 29 novembre a Torino
Domenica 23 novembre ad Alessandria
Dibattito contro la guerra e chi la arma
in vista del corteo antimilitarista del 29 novembre a Torino
Ore 16
Al Laboratorio Anarchico Perlanera via Tiziano Vecellio 1
Sabato 29 novembre a Torino
corteo antimilitarista
ore 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis
Contro la guerra e chi la arma!
Via i mercanti d’armi!
Martedì 2 dicembre
giornata di blocco all’Oval Lingotto in via Matté Trucco 70
No all’aerospace and defence meetings!
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La prima di una serie puntate di Harraga (trasmissione in onda su Radio Blackout
ogni venerdi dalle 15 alle 16) in cui proviamo a tracciare un fil rouge, che
dalla…
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concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche
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Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
Egitto, al via la più grande fiera d’armi d’Africa: l’Italia tra i principali
espositori e sponsor
Nello stesso periodo in cui si svolgerà a Torino l’Aerospace and defence
meetings in Egitto si terrà una delle più grandi esposizioni di sistemi bellici
mai realizzata nel continente africano e nell’area mediorientale: dall’1 al 4
dicembre l’Egitto ospiterà EDEX 2025, evento biennale organizzato dai ministeri
della Difesa e della Produzione militare, con il patrocinio del Presidente della
Repubblica Abdel Fattah Al Sisi, Comandante supremo delle forze armate egiziane.
La IV edizione della Fiera delle armi sarà ospitata presso l’International
Exhibition Centre del Cairo e vedrà la partecipazione di oltre 400 espositori,
primi fra tutti i colossi mondiali del comparto militare industriale e del
settore aerospaziale. Ospiti d’onore i ministri della Difesa e i Capi di Stato
maggiore delle forze armate di diversi paesi. Negli stand della kermesse faranno
bella mostra di sé le nuove tecnologie per le guerre aeree, terrestri e navali
prodotte in Italia.
Ne abbiamo parlato con Antonio Mazzeo
Effetti stupefacenti. La war on drugs del governo Meloni
La conferenza nazionale che si è svolta a Roma conferma la vocazione punitiva e
proibizionista del governo Meloni, che punta la propria propaganda sulla guerra
alla droga.
Del tutto ignorata la Million Marijuana March che si è svolta l’8 novembre nella
capitale.
Ne abbiamo parlato con Robertino Barbieri
Tempi di guerra: riarmo, warfare, conflitto in Ucraina
Il processo di riarmo ci racconta un’epoca in cui l’Europa è sul ciglio della
terza guerra mondiale, una guerra che, diversamente dalle altre in cui l’Italia
è impegnata da tempo, è una guerra che ti entra in casa. Una guerra, che passo
dopo passo, stiamo già pagando
Ne abbiamo parlato con Stefano Capello, che ieri sera ha partecipato alla serata
informativa di presentazione delle iniziative antimilitariste del 29 novembre e
del 2 dicembre.
Appuntamenti:
Venerdì 14 novembre ad Asti
Dibattito contro la guerra e chi la arma
in vista del corteo antimilitarista del 29 novembre a Torino
ore 20,30 in via XX Settembre 112
Organizza Felix, centro di documentazione anarchica
Intervengono compagn dell’Assemblea Antimilitarista
Sabato 15 settembre a Carrara
Le guerre partono anche dall’italia: industrie e aziende producono e vendono
morte made in Italy. l’aerospace and defense meetings di Torino è il luogo di
incontro tra la domanda e l’offerta del business bellico
ore 18 al Germinal in piazza Duomo
Intervengono compagn dell’Assemblea Antimilitarista
Venerdì 21 settembre a Reggio Emilia
Dibattito contro la guerra e chi la arma
via Dom Minzoni 1
in vista del corteo antimilitarista del 29 novembre a Torino
Domenica 23 novembre ad Alessandria
Dibattito contro la guerra e chi la arma
in vista del corteo antimilitarista del 29 novembre a Torino
Ore 16
Al Laboratorio Anarchico Perlanera via Tiziano Vecellio 1
Sabato 29 novembre a Torino
corteo antimilitarista
ore 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis
Contro la guerra e chi la arma!
Via i mercanti d’armi!
Martedì 2 dicembre
giornata di blocco all’Oval Lingotto in via Matté Trucco 70
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dalle 18 alle 20
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Torino. Armi e mercanti di morte
Era la capitale dell’auto. L’industria automobilistica era indicata tra le
eccellenze cittadine nei cartelli di ingresso alla città.
La lenta ma inesorabile fuga della Fiat ne ha decretato la decadenza e
l’impoverimento.
Torino negli ultimi decenni è stata attraversata da due processi trasformativi
paralleli: la città/vetrina e la città delle armi.
La città/vetrina è il fulcro della narrazione pubblica, il fiore all’occhiello
delle amministrazioni cittadine, che, attraverso interventi di rigenerazione
escludente hanno cambiato il volto della città, arricchendo il centro ma
rendendo sempre più povere le periferie, frantumate dalla gentrification e da un
sempre più asfissiante controllo poliziesco.
La città delle armi è invece cresciuta in sordina, senza rumore, senza grandi
annunci.
La grande scommessa sull’industria armiera, fatta in modo unanime da tutti i
centri di potere politico ed economico viene nascosta tra satelliti ed
esplorazioni spaziali.
Qui puoi leggere l’articolo integrale:
https://www.anarresinfo.org/torino-armi-e-mercanti-di-morte/
Via i mercanti d’armi!
Contro la guerra e chi la arma!
L’Aerospace and defence meetings, mostra mercato internazionale dell’industria
aerospaziale di guerra è arrivato alla decima edizione.
Dal 2 al 4 dicembre sbarcheranno a Torino le principali industrie del settore a
livello mondiale, in prima fila le piemontesi Leonardo, Avio Aero, Collins
Aerospace, Thales Alenia Space, ALTEC.
Un evento a porte chiuse, riservato agli addetti ai lavori: governi, eserciti,
agenzie di contractor.
Noi saremo in piazza per contrastarli!
4 novembre a Torino. Blocchi, contestazioni, azioni dirette
Il 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria” nella prima guerra mondiale,
in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro per
spostare un confine.
Nelle piazze delle cerimonie militariste, alle fabbriche d’armi, nella lotta
contro la militarizzazione delle scuole non potevano mancare gli
antimilitaristi.
Già il 2 novembre c’è stato un presidio all’ingresso dell’Oval, dove il 2
dicembre comincerà la kermesse dei mercanti d’armi. Poche, tra le persone
accorse per la giornata di chiusura di manifestazione artistica conoscevano
l’aerospace and defence meetings, che si tiene in sordina ogni due anni proprio
all’Oval.
Nella mattinata del 4 novembre tra slogan, fumogeni e lo striscione “Spezziamo
le ali al militarismo” c’è stato un blocco all’ingresso della Thales Alenia
Space in strada antica di Collegno 255.
La Thales è una delle maggiori aziende aerospaziali del Piemonte, specializzata
in satelliti, fornisce all’aeronautica militare “gli occhi” per orientare droni
e velivoli da guerra sui loro obiettivi.
“Contro la guerra e chi la arma”: questo striscione è stato appeso alla
passerella di fronte all’Oval Lingotto, dove, tra un mese si terrà la decima
edizione dell’Aerospace and defense meetings mercato internazionale
dell’industria aerospaziale di guerra.
La presenza delle forze armate nelle scuole è sempre più invadente e il 4
novembre costituisce una data strategica per la retorica militarista.
Nella “Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate” le istituzioni locali
e gli istituti scolastici sono invitati per legge a promuovere eventi, incontri,
etc sul tema dell’unità nazionale, della difesa della “Patria”, sulla sicurezza
e sul mestiere delle armi.
Quest’anno, in un clima di guerra interna ed esterna, l’Osservatorio contro la
militarizzazione delle scuole e delle Università aveva promosso un convegno on
line di formazione degli insegnanti che avrebbe dovuto svolgersi questa mattina.
Il governo lo ha vietato perché considera che “i contenuti non sono coerenti con
la formazione degli insegnanti”. Una censura senza precedenti.
Anche quest’anno abbiamo partecipato al presidio lanciato dall’Osservatorio
contro la militarizzazione delle scuole di fronte all’USR.
Contestata la cerimonia militare che il 4 novembre celebra la guerra, celebra i
nazionalismi, celebra i genocidi.
Alle 17, in una piazza Castello dove cominciavano a suonare le bande, nonostante
un imponente apparato poliziesco gli antimilitaristi sono riusciti ad entrare in
piazza Castello sequestrata dai militari per la cerimonia del 4 novembre.
Disertare la guerra! La scritta sullo striscione aperto in piazza. Con slogan,
interventi e fumogeni abbiamo bucato il blocco in antisommossa.
Il richiamo della foresta. Il taccuino della crisi climatica
Il tasso di perdita di foreste nel mondo è preoccupante. Secondo
l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO),
tra il 1990 e il 2020 sono andati persi 420 milioni di ettari di foresta a causa
della deforestazione, un’area equivalente a quella dell’UE.
Col termine deforestazione s’intende la distruzione delle foreste, in modo da
poter destinare le superfici ricavate ad altri usi. In parallelo bisogna
considerare anche il fenomeno del degrado forestale che è determinato dalla
perdita, anche temporanea, di aree forestate dovuta allo sfruttamento dei
prodotti del legno o della bioenergia. Questi processi avvengono prevalentemente
nei tre principali bacini forestali: Amazzonia (Sud America), Congo (Africa
centrale) e Sud-est asiatico.
Ne abbiamo parlato con Marco Tafel
Saperi e pratiche tra autogestione e resistenza. Lotte territoriali e grandi
opere
Illustrare il rapporto tra movimenti sociali e grandi opere significa in prima
battuta ricondurre il costrutto grandi opere al più onesto concetto di opere
grandi. E cosa sono le opere grandi? Progetti e realizzazioni (tendenzialmente)
caratterizzate da: ampia estensione temporale, vastità spaziale, pluralità
amministrativa, complessità progettuale, grave impegno economico pubblico,
pesante impatto socio-ambientale. Le opere grandi si qualificano d’altronde,
prima che come infrastrutture, quali acceleratori della modernità sviluppista e
delle procedure che normano le decisioni in tempo civile, fattori di stress alle
maglie del diritto, cioè dispositivi di governo del territorio non
convenzionali.
Ne abbiamo parlato con Alberto (abo) Di Monte
Appuntamenti:
Giovedì 13 novembre
ore 21 corso Palermo 46
serata informativa contro la guerra e chi la arma
– L’Italia in guerra. Riarmo e conflitto per l’Ucraina. Con Stefano Capello
– Ricerca al servizio della guerra. Un caso di obiezione di coscienza. Con
Andrea Merlone
– Torino. Capitale delle armi? Approfondimento su industria bellica e Aerospace
and defence meetings e presentazione delle iniziative di lotta a cura
dell’Assemblea Antimilitarista
Sabato 29 novembre
corteo antimilitarista
ore 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis
Contro la guerra e chi la arma!
Via i mercanti d’armi!
Martedì 2 dicembre
giornata di blocco all’Oval Lingotto in via Matté Trucco 70
No all’aerospace and defence meetings!
A-Distro e SeriRiot
ogni mercoledì
dalle 18 alle 20
in corso Palermo 46
(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro
SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte
Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!
Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!
Informati su lotte e appuntamenti!
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30
per info scrivete a fai_torino@autistici.org
Contatti:
FB
@senzafrontiere.to/
Telegram
https://t.me/SenzaFrontiere
Iscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org
Dal 2018, anno del primo accordo tra EU e Gambia per i rimpatri, fino ad oggi,
almeno 1000 Gambiani sono stati deportati dalla Germania, in voli charter
organizzati mensilmente. Voli…
ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie
concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche
in streaming
Ascolta e diffondi l’audio della puntata:
https://radioblackout.org/podcast/anarres-del-31-ottobre-senzapatria-no-kings-day-disertori-e-diserzione/
Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
4 novembre. Contro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!
Il 4 novembre l’assemblea antimilitarista promuove in diverse città italiane
iniziative per contrastare la retorica patriottica e guerrafondaia dello Stato
italiano.
Le celebrazioni militari del 4 novembre, servono a giustificare enormi spese
militari, l’invio delle armi e l’impegno diretto dell’Italia nelle missioni
militari all’estero, in difesa dei propri interessi neocoloniali.
In ogni dove ci sono governi che pretendono che si uccida per spostare un
confine, per annientare i “nemici”, altri esseri umani massacrati in nome della
patria, della religione, degli interessi di pochi potenti.
In ogni dove c’è chi si oppone, c’è chi diserta, chi straccia le bandiere di
ogni nazione, perché sa che solo un’umanità internazionale potrà gettare le
fondamenta di quel mondo di libere e liberi ed uguali che ciascuno di noi porta
nel proprio cuore.
A due passi dalle nostre case ci sono le fabbriche che costruiscono le armi
usate nelle guerre che insanguinano il pianeta.
Nelle scuole bambine, bambini, ragazze e ragazzi, vengono sottoposti ad una
martellante campagna di arruolamento, ad una sempre più marcata propaganda
nazionalista.
Mettersi di mezzo è possibile. Dipende da ciascuno di noi
Ne abbiamo parlato con Federico dell’Assemblea Antimilitarista
Stati Uniti. Cresce l’opposizione a Trump
Il secondo No Kings Day, che ha riempito e piazze di centinaia di città con una
presenza in contemporanea di circa sette milioni di persone, segnala una marea
montante contro una svolta autoritaria che ha sempre più le caratteristiche di
una guerra civile.
Ce ne ha parlato Robertino Barbieri
Disertori e diserzione
Il 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria” nella prima guerra mondiale,
in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro per
spostare un confine.
In quella guerra a migliaia scelsero di gettare le armi e finirono davanti ai
plotoni di esecuzione.
La memoria dei disertori e dei senzapatria di allora vive nella solidarietà
concreta con chi oggi diserta le guerre che insanguinano il pianeta.
In ogni dove c’è chi diserta, chi lotta contro le guerre degli stati.
Noi siamo al fianco di chi diserta e sabota le guerre. In ogni dove.
Con Lollo abbiamo approfondito la diserzione come strumento di lotta per
spezzare le guerre per bloccare i massacri. Oggi come nella grande guerra.
Via i mercanti d’armi!
Contro la guerra e chi la arma!
L’Aerospace and defence meetings, mostra mercato internazionale dell’industria
aerospaziale di guerra è arrivato alla decima edizione.
Dal 2 al 4 dicembre sbarcheranno a Torino le principali industrie del settore a
livello mondiale, in prima fila le piemontesi Leonardo, Avio Aero, Collins
Aerospace, Thales Alenia Space, ALTEC.
Un evento a porte chiuse, riservato agli addetti ai lavori: governi, eserciti,
agenzie di contractor.
Noi saremo in piazza per contrastarli!
Appuntamenti:
2 e 4 novembre
Smilitarizziamo la città!
Domenica 2 novembre ore 15,30
punto info antimilitarista all’Oval Lingotto
Via Mattè Trucco 70
Oggi ospita l’arte ma tra un mese ci sarà il mercato delle armi!
Martedì 4 novembre
Smilitarizziamo la città!
Noi disertiamo
Sabato 29 novembre
corteo antimilitarista
ore 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis
Contro la guerra e chi la arma!
Via i mercanti d’armi!
Martedì 2 dicembre
giornata di blocco all’Oval Lingotto in via Matté Trucco 70
No all’aerospace and defence meetings!
A-Distro e SeriRiot
ogni mercoledì
dalle 18 alle 20
in corso Palermo 46
(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro
SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte
Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!
Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!
Informati su lotte e appuntamenti!
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30
per info scrivete a fai_torino@autistici.org
Contatti:
FB
@senzafrontiere.to/
Telegram
https://t.me/SenzaFrontiere
Iscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org
www.anarresinfo.org
ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie
concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche
in streaming
Ascolta e diffondi l’audio della puntata:
ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie
concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche
in streaming
Ascolta e diffondi l’audio della puntata:
https://radioblackout.org/podcast/anarres-del-31-ottobre-senzapatria-no-kings-day-disertori-e-diserzione/
Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
4 novembre. Contro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!
Il 4 novembre l’assemblea antimilitarista promuove in diverse città italiane
iniziative per contrastare la retorica patriottica e guerrafondaia dello Stato
italiano.
Le celebrazioni militari del 4 novembre, servono a giustificare enormi spese
militari, l’invio delle armi e l’impegno diretto dell’Italia nelle missioni
militari all’estero, in difesa dei propri interessi neocoloniali.
In ogni dove ci sono governi che pretendono che si uccida per spostare un
confine, per annientare i “nemici”, altri esseri umani massacrati in nome della
patria, della religione, degli interessi di pochi potenti.
In ogni dove c’è chi si oppone, c’è chi diserta, chi straccia le bandiere di
ogni nazione, perché sa che solo un’umanità internazionale potrà gettare le
fondamenta di quel mondo di libere e liberi ed uguali che ciascuno di noi porta
nel proprio cuore.
A due passi dalle nostre case ci sono le fabbriche che costruiscono le armi
usate nelle guerre che insanguinano il pianeta.
Nelle scuole bambine, bambini, ragazze e ragazzi, vengono sottoposti ad una
martellante campagna di arruolamento, ad una sempre più marcata propaganda
nazionalista.
Mettersi di mezzo è possibile. Dipende da ciascuno di noi
Ne abbiamo parlato con Federico dell’Assemblea Antimilitarista
Stati Uniti. Cresce l’opposizione a Trump
Il secondo No Kings Day, che ha riempito e piazze di centinaia di città con una
presenza in contemporanea di circa sette milioni di persone, segnala una marea
montante contro una svolta autoritaria che ha sempre più le caratteristiche di
una guerra civile.
Ce ne ha parlato Robertino Barbieri
Disertori e diserzione
Il 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria” nella prima guerra mondiale,
in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro per
spostare un confine.
In quella guerra a migliaia scelsero di gettare le armi e finirono davanti ai
plotoni di esecuzione.
La memoria dei disertori e dei senzapatria di allora vive nella solidarietà
concreta con chi oggi diserta le guerre che insanguinano il pianeta.
In ogni dove c’è chi diserta, chi lotta contro le guerre degli stati.
Noi siamo al fianco di chi diserta e sabota le guerre. In ogni dove.
Con Lollo abbiamo approfondito la diserzione come strumento di lotta per
spezzare le guerre per bloccare i massacri. Oggi come nella grande guerra.
Via i mercanti d’armi!
Contro la guerra e chi la arma!
L’Aerospace and defence meetings, mostra mercato internazionale dell’industria
aerospaziale di guerra è arrivato alla decima edizione.
Dal 2 al 4 dicembre sbarcheranno a Torino le principali industrie del settore a
livello mondiale, in prima fila le piemontesi Leonardo, Avio Aero, Collins
Aerospace, Thales Alenia Space, ALTEC.
Un evento a porte chiuse, riservato agli addetti ai lavori: governi, eserciti,
agenzie di contractor.
Noi saremo in piazza per contrastarli!
Appuntamenti:
2 e 4 novembre
Smilitarizziamo la città!
Domenica 2 novembre ore 15,30
punto info antimilitarista all’Oval Lingotto
Via Mattè Trucco 70
Oggi ospita l’arte ma tra un mese ci sarà il mercato delle armi!
Martedì 4 novembre
Smilitarizziamo la città!
Noi disertiamo
Sabato 29 novembre
corteo antimilitarista
ore 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis
Contro la guerra e chi la arma!
Via i mercanti d’armi!
Martedì 2 dicembre
giornata di blocco all’Oval Lingotto in via Matté Trucco 70
No all’aerospace and defence meetings!
A-Distro e SeriRiot
ogni mercoledì
dalle 18 alle 20
in corso Palermo 46
(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro
SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte
Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!
Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!
Informati su lotte e appuntamenti!
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30
per info scrivete a fai_torino@autistici.org
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