L’11 Marzo viene portata in Commissione Europea la nuova proposta per un quadro
giuridico sui rimpatri applicabile dal giugno 2026. Un vero e proprio
regolamento, che prevede diverse iniziative su…
Tag - Podcast
ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie
concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche
in streaming
Ascolta e diffondi l’audio della puntata:
> Anarres dell’11 aprile. ReArm Europe. Propaganda di guerra targata UE. 5
> milioni in marcia contro Trump e il suo mondo. Decreto sicurezza…
Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
RiArmo dell’Europa e la crepa nel Patto Atlantico
La guerra insanguina vaste aree del pianeta in una spirale che sembra non aver
fine. A tre anni dall’accelerazione violenta impressa dall’invasione russa
dell’Ucraina il conflitto si inasprisce sempre di più. A Gaza è ripresa la
pulizia etnica nella prospettiva della deportazione dei gazawi. Se si aggiungono
il conflitto nel Mar Rosso, il moltiplicarsi degli attacchi turchi in Rojava, i
massacri degli alewiti in Siria, le tensioni per Taiwan, il perdurare dei
conflitti per il controllo delle risorse nel continente africano dal Sudan al
Congo, il rischio di una guerra, anche nucleare, su scala planetaria è una
possibilità reale.
I paesi europei, indeboliti da tre anni di guerra e dal conseguente aumento
della spesa energetica, reagiscono al repentino mutamento nella politica estera
statunitense con un processo di riarmo, che potrebbe aprire a nuove pericolose
escalation belliche.
La guerra non è più così lontana come un tempo.
Ne abbiamo parlato con Stefano Capello
La propaganda bellica targata UE
Il 2 aprile il Parlamento ha approvato una risoluzione “sull’attuazione della
politica di sicurezza e di difesa comune”
Tra le tante cose al punto 164 si legge:
“è necessaria una comprensione più ampia, tra i cittadini dell’UE, delle minacce
e dei rischi per la sicurezza al fine di sviluppare una comprensione condivisa e
un allineamento delle percezioni delle minacce in tutta Europa e di creare una
nozione globale di difesa europea; sottolinea altresì che garantire un sostegno
da parte delle istituzioni democratiche e, di conseguenza, dei cittadini è
essenziale per sviluppare una difesa dell’UE efficace e coerente a lungo
termine, cosa che richiede un dibattito pubblico informato; invita l’UE e i suoi
Stati membri a mettere a punto programmi educativi e di sensibilizzazione, in
particolare per i giovani, volti a migliorare le conoscenze e a facilitare i
dibattiti sulla sicurezza, la difesa e l’importanza delle forze armate, e a
rafforzare la resilienza e la preparazione delle società alle sfide in materia
di sicurezza, consentendo nel contempo un maggiore controllo e scrutinio
pubblico e democratico del settore della difesa; invita la Commissione e gli
Stati membri a sviluppare tali programmi nel quadro dello scudo europeo per la
democrazia, seguendo il modello di programmi nazionali come l’iniziativa svedese
di emergenza civile”
Ne abbiamo parlato con Dario Antonelli
5 milioni in marcia contro Trump e il suo mondo
Il ciclone Trump comincia a trovare ostacoli lungo il percorso.
Le imponenti manifestazioni che hanno attraversato gli States il 5 aprile sono
il segnale del raggrumarsi di un’opposizione dal basso all’ondata reazionaria
scatenata dal presidente statunitense.
Abbiamo provato ad analizzare questo movimento per comprenderne le potenzialità,
con uno sguardo alle dinamiche dello scontro di classe
Ce ne ha parlato Robertino Barbieri
Decreto sicurezza. La zampata del governo
Con un colpo di mano il governo ha scippato il ddl 1236 dalla discussione
parlamentare e ha fatto passare un testo profondamente liberticida con il
ricorso, a dir poco irrituale, alla decretazione di urgenza.
L’orizzonte delle leggi fascistissime del 1926 è sempre più vicino.
Abbiamo approfondito la questione con l’avvocato Eugenio Losco
Appuntamenti:
Sabato 12 aprile
Sabotare la guerra
Disarmare l’Europa
giornata antimilitarista
ore 10,30 presidio al Balon
Solo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di
libere ed uguali che può porre fine alle guerre.
Oggi ci vorrebbero tutti arruolati. Noi disertiamo.
Noi non ci arruoliamo a fianco di questo o quello stato imperialista. Rifiutiamo
la retorica patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro
pretese espansionistiche. In ogni dove. Non ci sono nazionalismi buoni.
Noi siamo al fianco di chi, in ogni angolo della terra, diserta la guerra.
Noi pratichiamo il disfattismo rivoluzionario contro le guerre promosse dai
“nostri” governi e sosteniamo chi, in ogni dove, diserta, sabota, inceppa gli
ingranaggi della guerra
Vogliamo un mondo senza frontiere, eserciti, oppressione, sfruttamento e guerra.
Venerdì 25 aprile
ore 15
alla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni
in corso Giulio Cesare angolo corso Novara
dove Ilio cadde combattendo il 26 aprile 1945.
Ricordo, bicchierata, fiori, musica.
E, dal vivo, il Cor’occhio nel canzoniere anarchico e antifascista
(in caso di pioggia ci troviamo in piazza Crispi).
A-Distro e SeriRiot
ogni mercoledì
dalle 18 alle 20
in corso Palermo 46
(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro
SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte
Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!
Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!
Informati su lotte e appuntamenti!
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30
per info scrivete a fai_torino@autistici.org
Contatti:
FB
@senzafrontiere.to/
Telegram
https://t.me/SenzaFrontiere
Iscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org
Dalla frontiera bulgaro-turca ritrasmettiamo nuovamente le voci di compagne e
compagni del collettivo Rotte Balcaniche, insieme a quella di una persona
siriana dal campo per rifugiati di Harmanli, che ai…
Seguendo il filone di approfondimenti sulle estreme destre e i movimenti antifa
in Europa – ad Harraga in onda su Radio Blackout – abbiamo avuto l’occasione di
fare un tuffo…
La macchina del razzismo di Stato uccide. Lo fa nei CPR, nelle galere penali,
tramite la violenza delle deportazioni, la manipolazione nascosta sotto il
cosiddetto “rimpatrio volontario”, per mano della polizia…
In questa puntata di Harraga – in onda su Radio Blackout – abbiamo continuato la
serie di approfondimenti sulle estreme destre con un collegamento dalla
Germania, dove il fascismo sembra…
I fatti di Budapest di due anni fa e la conseguente pesante repressione che sta
colpendo le e gli antifascisti in Ungheria e fuori, hanno aperto una finestra
sull’antifascismo un…
ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie
concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche
in streaming.
Ascolta e diffondi l’audio della puntata:
https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/2024-04-04-anarrest.mp3
Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
Il punto sui CPR: da Torino all’Albania da Macomer a Gradisca da Trapani a Bari
Palese
I CPR sono uno degli ingranaggi della macchina delle espulsioni. Un ingranaggio
che, dal 1998, è stato costantemente inceppato dai reclusi, che hanno dato vita
ad infiniti atti di protesta, ribellione, arrivando ripetutamente a distruggere
le gabbie in cui venivano imprigionati.
I CPR sono alcuni dei luoghi dove passa il confine tra chi ha pochi diritti e
chi non ne ha affatto. Chi nasce nel posto giusto non rischia la libertà se
lavora in nero o perde un’occupazione regolare, chi viene dai posti sbagliati –
oggi il governo ha anche le liste – rischia ogni momento di restarvi impigliati.
Non tutti quelli che finiscono in un centro per il rimpatrio vengono poi
deportati, ma sono comunque derubati di un anno e mezzo di vita.
Ne abbiamo parlato con Raffaele
Disarmiamo la guerra! Antimilitaristi contro la Città dell’Aerospazio
Il 23 marzo. Visita a sorpresa al cantiere della Città dell’Aerospazio in corso
Marche, dove, da circa un mese sono cominciati i lavori di demolizione della
palazzina 27 della ex Alenia – Aermacchi.
Un manichino insanguinato, scritte, fumogeni, cartelli che ci ricordano le vite
rubate dalle bombe, dalle armi, dalle guerre. Guerre tra potenti che si
contendono risorse, potere, indifferenti alla distruzione di città, alla
contaminazione dell’ambiente, al futuro negato di tanta parte di chi vive sul
pianeta.
Le macerie sono solo buoni affari per un capitalismo vorace e distruttivo che ha
una sola logica, quella del profitto ad ogni costo. Uomini, donne, bambine e
bambini sono solo pedine sacrificabili in un gioco terribile, che non ha altro
limite se non quello imposto dalla forza di oppress e sfruttat, che si ribellano
ad un ordine del mondo intollerabile.
La guerra è a due passi dalle nostre case: fermiamola!
Il manifesto strappato
L’attacco di Giorgia Meloni al Manifesto di Ventotene nel corso del dibattito
alla Camera sul tema del piano di riarmo europeo ha avuto il merito di riportare
l’attenzione dell’opinione pubblica su un documento politico che, probabilmente,
non sono in molti a conoscere.
«Per un’Europa libera e unita. Progetto d’un manifesto» – questo il titolo
originale – è, in realtà, un testo profondamente incompreso. Tanto incompreso
quanto strumentalmente utilizzato, nel corso dei decenni, per finalità che poco
o nulla hanno a che fare con la visione ideale e politica dei suoi estensori:
Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni. Tre antifascisti di diversa
estrazione ma tutti e tre accomunati da una postura radicalmente eterodossa e
originale rispetto alle grandi narrazioni ideologiche del loro tempo e alle
rispettive famiglie politiche di riferimento. È per questo che il loro Manifesto
viene spesso definito come un documento visionario: concepire ed elaborare nelle
sofferenze del confino, in piena guerra e in un momento in cui le sorti del
conflitto sembravano arridere al nazismo e al fascismo, l’idea di un’Europa
unita e federale che superasse e archiviasse per sempre la centralità degli
stati-nazione, fu un atto estremamente coraggioso e lungimirante. Si voleva
scardinare, infatti, tutto quello che fino a quel momento aveva creato i
presupposti per l’affermazione dei totalitarismi e della carneficina bellica: il
nazionalismo, il militarismo, l’autoritarismo fondato sulla volontà di
sopraffazione.
Ne abbiamo parlato con Alberto La Via
Appuntamenti:
Sabato 12 aprile
Sabotare la guerra
Disarmare l’Europa
giornata antimilitarista
ore 10,30 presidio al Balon
Solo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di
libere ed uguali che può porre fine alle guerre.
Oggi ci vorrebbero tutti arruolati. Noi disertiamo.
Noi non ci arruoliamo a fianco di questo o quello stato imperialista. Rifiutiamo
la retorica patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro
pretese espansionistiche. In ogni dove. Non ci sono nazionalismi buoni.
Noi siamo al fianco di chi, in ogni angolo della terra, diserta la guerra.
Noi pratichiamo il disfattismo rivoluzionario contro le guerre promosse dai
“nostri” governi e sosteniamo chi, in ogni dove, diserta, sabota, inceppa gli
ingranaggi della guerra
Vogliamo un mondo senza frontiere, eserciti, oppressione, sfruttamento e guerra.
Venerdì 25 aprile
ore 15
alla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni
in corso Giulio Cesare angolo corso Novara
dove Ilio cadde combattendo il 26 aprile 1945.
Ricordo, bicchierata, fiori, musica.
E, dal vivo, il Cor’occhio nel canzoniere anarchico e antifascista.
A-Distro e SeriRiot
ogni mercoledì
dalle 18 alle 20
in corso Palermo 46
(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro
SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte
Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!
Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!
Informati su lotte e appuntamenti!
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30
per info scrivete a fai_torino@autistici.org
Contatti:
FB
@senzafrontiere.to/
Telegram
https://t.me/SenzaFrontiere
Iscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org
ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie
concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche
in streaming
Ascolta e diffondi l’audio della puntata:
> Anarres del 14 marzo. Economia di guerra. Le parole proibite di Trump.
> Antimilitarist al cantiere della città dell’Aerospazio…
Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
Economia di guerra
Spesa militare, dazi, dinamiche inflattive, impoverimento e i guerrafondai del
15 marzo
La scorsa settimana abbiamo cominciato a ragionare sulle implicazioni del
programma di riarmo europeo che il parlamento UE ha approvato l’altro ieri.
Oggi proveremo ad approfondire l’effetto devastante che il ciclone von der
Leyen, sommandosi al ciclone Trump, avrà sulle vite di chi vive in Europa.
Nel frattempo la sinistra istituzionale italiana si è sfracellata sul ReArm
Europe. La manifestazione in difesa dell’Europa, cui si erano accodati tutt
proprio perché sottilmente ambigua sulla guerra, ha finito con l’imbarazzare
alcuni. Ma si tratta di sottigliezze.
La questione vera è la necessità di una risposta internazionalista e classista
alle politiche guerrafondaie che ci stanno sprofondando nel baratro della terza
guerra mondiale.
La miscela di liberismo estremo e warfare potrebbe essere esplosiva. In tempi
non troppo lontani.
Ne abbiamo parlato con Francesco Fricche
Le parole proibite di Trump
Dopo l’epurazione dei dipendenti federali scomodi arriviamo alla censura dei
termini sgraditi all’amministrazione razzista, omofoba, transfobica, misogina
statunitense.
Con effetti tanto paradossali da risultare ridicoli: peccato che ci sia ben poco
da ridere.
Molti termini diventeranno parole proibite, da cancellare dai documenti pubblici
e dalle policy dei vari uffici federali. Secondo quanto ricostruito negli ultimi
giorni dal New York Times, infatti, numerosi atti e raccomandazioni inviati
dall’amministrazione Trump a uffici statali e istituzioni pubbliche
inviterebbero alla rimozione di una serie di vocaboli e espressioni da siti
internet, pubblicazioni rivolte al pubblico, programmi di formazione e persino
da alcuni curriculum scolastici. Alcuni documenti parlano di una vera e propria
messa al bando, altri sconsigliano caldamente di utilizzare espressioni che
rimandino all’orientamento sessuale e all’identità di genere, all’inclusione
delle comunità razzializzate, all’attivismo, al mutamento climatico ed alla
tutela dell’ambiente e ad altri ambiti considerati dalla destra americana come
affini alla cosiddetta cultura woke .
Particolarmente feroce è la censura di genere: per esempio dal sito del New
York’s Stonewall National Monument, il luogo che ricorda la prima sollevazione
del movimento LGBTQ+ contro la repressione delle forze dell’ordine nel 1989, è
stato cancellato ogni riferimento alle persone transgender, che pure furono
invece fondamentali per lo scoppio della rivolta; in generale, la sigla LGBTQ+ è
ridotta sistematicamente in ogni comunicazione ufficiale a LGB: le persone
transgender e queer sono cancellate. Per ora dalle carte. In seguito?
Ne abbiamo parlato con Robertino Barbieri
No alla città dell’aerospazio!
Lo scorso 10 marzo, a sorpresa, un gruppo di antimilitarist* ha vivacemente
contestato l’avvio dei lavori di demolizione e scavo preliminari alla
costruzione di nuovo polo bellico a Torino.
Un’azione di battitura con fumogeni, cartelli, scritte e interventi diretti ad
automobilisti e passanti, si è tenuta in corso Marche, alla ex palazzina 37
della Alenia Aermacchi, in stato di abbandono da lunghi anni.
Vecchi abiti, scarpe e oggetti di uso quotidiano insanguinati sono quello che
resta dopo la guerra, i bombardamenti, i droni intelligenti. Le industrie d’armi
producono morte. Non dimentichiamolo.
Dopo un’ora a mezza di battitura gli/le antimilitarist* si sono spostat* al
mercato di corso Brunelleschi per dar vita ad un punto informativo tra gli
abitanti del quartiere.
La Città dell’Aerospazio non deve decollare! Continueremo a metterci di mezzo.
Appuntamenti:
Sabato 12 aprile
Sabotare la guerra
Disarmare l’Europa
giornata antimilitarista
ore 10,30 presidio al Balon
Solo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di
libere ed uguali che può porre fine alle guerre.
Oggi ci vorrebbero tutti arruolati. Noi disertiamo.
Noi non ci arruoliamo a fianco di questo o quello stato imperialista. Rifiutiamo
la retorica patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro
pretese espansionistiche. In ogni dove. Non ci sono nazionalismi buoni.
Noi siamo al fianco di chi, in ogni angolo della terra, diserta la guerra.
Noi pratichiamo il disfattismo rioluzionario
Vogliamo un mondo senza frontiere, eserciti, oppressione, sfruttamento e guerra.
Venerdì 25 aprile
ore 15
alla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni
in corso Giulio Cesare angolo corso Novara
dove Ilio cadde combattendo il 26 aprile 1945.
Ricordo, bicchierata, fiori, musica.
E, dal vivo, il Cor’occhio nel canzoniere anarchico e antifascista
(in caso di pioggia ci troviamo in piazza Crispi).
A-Distro e SeriRiot
ogni mercoledì
dalle 18 alle 20
in corso Palermo 46
(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro
SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte
Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!
Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!
Informati su lotte e appuntamenti!
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30
per info scrivete a fai_torino@autistici.org
Contatti:
FB
@senzafrontiere.to/
Telegram
https://t.me/SenzaFrontiere
Iscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org
www.anarresinfo.org
Dall’elezione di Trump negli USA giungono voci martellanti dei deliri annunciati
e promessi dalla sua seconda amministrazione. Allo stesso tempo però, non troppo
sappiamo di cosa materialmente sta progettando per…