Il 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria” nella prima guerra mondiale,
in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro per
spostare un confine.
In quella guerra a migliaia scelsero di gettare le armi e finirono davanti ai
plotoni di esecuzione.
La memoria dei disertori e dei senzapatria di allora vive nella solidarietà
concreta con chi oggi diserta le guerre che insanguinano il pianeta.
Le celebrazioni militari del 4 novembre, servono a giustificare enormi spese
militari, l’invio delle armi e l’impegno diretto dell’Italia nelle missioni
militari all’estero, in difesa dei propri interessi neocoloniali.
In ogni dove ci sono governi che pretendono che si uccida per spostare un
confine, per annientare i “nemici”, altri esseri umani massacrati in nome della
patria, della religione, degli interessi di pochi potenti.
In ogni dove c’è chi si oppone, c’è chi diserta le guerre degli Stati, chi
straccia le bandiere di ogni nazione, perché sa che solo un’umanità
internazionale, plurale e solidale potrà costruire un mondo senza guerre.
Il governo Meloni attua continue campagne di propaganda militarista, per
arruolare i corpi e le coscienze, per assuefarci ad uno stato di guerra
permanente.
Una buona ragione per cambiare di segno al 4 novembre, per trasformarlo da festa
delle forze armate a festa dei disertori, per smilitarizzare la nostra città.
Siamo stati nelle piazze delle cerimonie militariste, davanti alle fabbriche
d’armi, nella lotta contro la militarizzazione delle scuole.
L’Assemblea Antimilitarista torinese già il 2 novembre era all’Oval Lingotto per
informare chi visitava le installazioni artistiche ospitate al centro congressi
che in quello stesso luogo un mese dopo si sarebbe svolta la decima edizione
dell’Aerospace and defense meetings mercato internazionale dell’industria
aerospaziale di guerra.
Nella mattinata del 4 novembre, durante il cambio turno, c’è stata un’azione di
blocco con slogan, fumogeni e lo striscione “Spezziamo le ali al militarismo” ai
cancelli della Thales Alenia Space,.
La Thales, una delle maggiori aziende aerospaziali del Piemonte, specializzata
in satelliti, fornisce all’aeronautica militare “gli occhi” per orientare droni
e velivoli da guerra sui loro obiettivi.
“Contro la guerra e chi la arma”. Questo striscione è stato appeso alla
passerella pedonale di fronte all’Oval Lingotto.
L’ufficio scolastico regionale il 4 novembre è stato pesantemente militarizzato
per il presidio lanciato dall’Osservatorio contro la militarizzazione delle
scuole.
Nella “Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate” le istituzioni locali
e gli istituti scolastici sono invitati per legge a promuovere eventi, incontri,
etc sul tema dell’unità nazionale, della difesa della “Patria”, sulla sicurezza
e sul mestiere delle armi.
Quest’anno, in un clima di guerra interna ed esterna, l’Osservatorio contro la
militarizzazione delle scuole e delle Università aveva promosso “La scuola non
si arruola” un convegno on line di formazione degli insegnanti. Il Ministero lo
ha vietato perché “i contenuti non sono coerenti con la formazione degli
insegnanti”. Una censura senza precedenti, cui l’Osservatorio ha risposto con un
convegno su youtube.
L’assemblea antimilitarista ha aperto lo striscione “fuori i militari dalle
scuole” davanti alla polizia in assetto antisommossa. Tanti gli interventi che
hanno sottolineato la volontà di opporsi alla retorica patriottica, lottando per
smilitarizzare le scuole.
Gli antimilitaristi sono poi riusciti ad eludere l’occhiuta sorveglianza di Ros
e Digos entrando di corsa in piazza Castello mentre cominciavano a suonare le
bande. Ancora una volta, la piazza sequestrata dai militari per la cerimonia del
4 novembre, è stata attraversata dalla protesta dei senzapatria.
Con lo striscione “Disertare la guerra!” tra slogan, interventi e fumogeni
abbiamo bucato il blocco degli agenti dell’antisommossa che hanno provato a
spingerci fuori.
Una lunga giornata di informazione e lotta. Al termine ci siamo dati
appuntamento al 29 novembre per il corteo antimilitarista “Via i mercanti
d’armi”.
Tag - antimilitarismo
Era la capitale dell’auto. L’industria automobilistica era indicata tra le
eccellenze cittadine nei cartelli di ingresso alla città.
La lenta ma inesorabile fuga della Fiat ne ha decretato la decadenza e
l’impoverimento.
Torino negli ultimi decenni è stata attraversata da due processi trasformativi
paralleli: la città/vetrina e la città delle armi.
La città/vetrina è il fulcro della narrazione pubblica, il fiore all’occhiello
delle amministrazioni cittadine, che, attraverso interventi di rigenerazione
escludente hanno cambiato il volto della città, arricchendo il centro ma
rendendo sempre più povere le periferie, frantumate dalla gentrification e da un
sempre più asfissiante controllo poliziesco.
La città delle armi è invece cresciuta in sordina, senza rumore, senza grandi
annunci.
La grande scommessa sull’industria armiera, fatta in modo unanime da tutti i
centri di potere politico ed economico viene nascosta tra satelliti ed
esplorazioni spaziali.
Torino è uno dei centri dell’industria bellica aerospaziale del nostro paese.
Settima nel mondo e quarta in Europa, con un giro d’affari di oltre 16.4
miliardi di euro, 47.274 addetti l’industria aerospaziale è un enorme business
di morte.
Si tratta di un settore, che nonostante qualche difficoltà nelle supply chain,
le catene di approvvigionamento, è destinato a crescere grazie alle potenti
dinamiche di warfare degli ultimi anni.
Il settore delle armi è il cavallo di battaglia sul quale scommettono le
amministrazioni locali e l’imprenditoria subalpina.
Il progetto di Città dell’Aerospazio e l’approdo in città di un acceleratore di
innovazione della NATO ne sono l’indicatore più chiaro.
Il declino del settore dell’automotive ha innescato un processo di riconversione
che si è indirizzato verso l’industria bellica. Il passaggio da 20 a 35mila
addetti non ha aumentato l’occupazione, ma è frutto del travaso dall’industria
dell’auto a quella delle armi. Un esempio tra i tanti: la LMA Aerospace
Technology, azienda di media grandezza di Pianezza nell’hinterland torinese,
nata nel 1970 come tassello del grande indotto Fiat, è risorta a nuovi fasti,
specializzandosi nella componentistica per il settore aerospaziale civile e
militare.
La nascita, nel 2019, del Distretto Aerospaziale Piemontese ha segnato
un’accelerazione per l’industria bellica nella nostra regione.
Il Distretto Aerospaziale Piemontese è un think tank che svolge un compito di
promozione, coordinamento ed affiancamento delle attività delle industrie del
settore.
Sino alla sua promozione a ministro della Difesa il DAP era guidato da Guido
Crosetto: oggi al suo posto c’è Fulvia Quagliotti che ne ha ricalcato le orme.
Per cogliere l’importanza di questo organismo di governance è sufficiente dare
un’occhiata alla lista dei soci del DAP, in cui spiccano attori politici,
industriali e poli della ricerca e della formazione.
Nel consiglio direttivo del DAP, oltre alla presidente Quagliotti, designata
dalla Regione Piemonte, i due vicepresidenti e gli altri membri sono stati
indicati da industrie del settore, associazioni industriali e universitarie.
A Torino, ogni due anni si tiene l’Aerospace and defense meetings, che
quest’anno arriva alla decima edizione.
La convention si svolgerà dal 2 al 4 dicembre, come di consueto negli spazi
dell’Oval Ligotto. centro congressi facente parte delle strutture nate sulle
ceneri del complesso industriale dell’ex Fiat.
La mostra-mercato è un evento chiuso riservato agli addetti ai lavori: fabbriche
del settore, esponenti delle forze armate, organizzazioni internazionali,
rappresentanti dei governi e compagnie di contractor.
All’edizione del 2023 hanno partecipato 400 aziende, 1400 tra acquirenti,
venditori e rappresentanti di governi.
Tra gli sponsor ospiti del meeting spiccano la Regione Piemonte e la Camera di
Commercio.
Il vero fulcro della convention sono gli incontri bilaterali per stringere
accordi di cooperazione e vendita: nel 2021 ce ne furono oltre 7.500, due anni
fa sono saliti a 9.000.
All’Oval vengono allestiti alveari di uffici, dove sono sono sottoscritti
accordi commerciali per le armi che distruggono intere città, massacrano civili,
avvelenano terre e fiumi.
L’industria aerospaziale produce cacciabombardieri, missili balistici, sistemi
di controllo satellitare, elicotteri da combattimento, droni armati per azioni a
distanza.
All’Aerospace and defense meetings si giocano partite mortali per milioni di
persone in ogni dove.
Buona parte delle aziende italiane dell’aerospazio si trova in Piemonte. I
settori produttivi sono strettamente connessi con le università, in primis il
Politecnico, e altri settori della formazione.
In Piemonte, ci sono ben cinque attori internazionali di primo piano: Leonardo,
Avio Aero, Collins Aerospace, Thales Alenia Space, ALTEC.
Gran parte delle industrie mondiali di prima grandezza hanno partecipato
all’ultima biennale dell’aerospazio: Airbus, Avic, Aernnova Aerospace, Boeing,
Comac, Dell, Embraer, IHI Corporation, Lockheed Martin, Mahindra Aerostuctures,
MBDA, Mitsubishi, Nanoracks Europe, Nikon, Northrop Grumman, SAAB, Poeton
Polska, SKF Industrie, Superjet International, Tei-Tusas Engine Industries.
Erano presenti tutti i 7 cluster aerospaziali italiani: la Lombardia, la
Campania, il Lazio, l’Umbria, la Puglia e il Veneto e il Piemonte, la cui
delegazione era la più ampia con 75 imprese e 11 startup.
La Città dell’aerospazio, un centro di eccellenza per l’industria bellica
aerospaziale promosso dal colosso armiero Leonardo e dal Politecnico subalpino,
sorgerà tra corso Francia e corso Marche, in un’area industriale dismessa da
anni, dopo il trasferimento dei settori produttivi nello stabilimento di Caselle
Torinese. Un luogo perfetto, che si incastona tra gli uffici di Leonardo e gli
stabilimenti Altec e Thales Alenia.
Leonardo punta sull’innovazione tecnologica, sulla ricerca e sul rinnovamento
dei siti produttivi.
La campagna di informazione e lotta fatta negli ultimi anni dall’Assemblea
Antimilitarista è riuscita a far emergere dall’opacità un progetto che mira a
trasformare la nostra città in polo ad alta tecnologia per lo sviluppo
dell’industria bellica.
Il focus della ricerca è il miglioramento dell’efficienza dei micidiali
strumenti già oggi capaci di distruggere il pianeta.
Gli attori istituzionali, in primis la Regione Piemonte, ed i rappresentanti
delle principali industrie hanno provato a minimizzare la vocazione
squisitamente bellica della Città dell’Aerospazio.
Ma non saranno certo le nebbie del “dual use” (militare e civile) o
l’immaginario dei viaggi spaziali a nascondere la realtà.
Lo dimostrano le dichiarazioni di Marco Zoff, capo divisione velivoli di
Leonardo: «Siamo qui per condividere una ambizione, vogliamo portare in questi
spazi la ricerca e lo sviluppo di alcuni dei programmi industriali nei quali
Leonardo è impegnato, l’Eurodrone, le tecnologie dei sistemi senza pilota e il
caccia del futuro. Per farlo abbiamo bisogno di uno spazio dove fare ricerca e
sviluppo e questo della Città dell’aerospazio è un tassello fondamentale sulla
strada che ci porterà a sviluppare nuovi progetti su questo territorio».
Nell’ottobre del 2022 Leonardo ha ceduto in comodato d’uso al Politecnico gli
spazi della palazzina 37 dell’ex Alenia. Una foglia di fico per salvare la
faccia al Politecnico che, nei fatti, accelera il processo di integrazione nel
complesso militare industriale accingendosi a trasferire parte della ricerca in
una struttura di proprietà di Leonardo.
Il progetto è rimasto fermo per anni ai blocchi di partenza. Dal novembre 2021,
quando ne venne annunciata la costruzione all’ottavo Aerospace and Defence
Meetings, sino al febbraio 2025, quando sono iniziati alcuni lavori di
demolizione, nulla si è mosso.
La ricerca costa e nessuna impresa è disponibile ad investire, senza il sostegno
pubblico.
Non per caso i primi segnali di (ri)apertura dei giochi sono arrivati nel
dicembre del 2024, quando dal cappello del PNRR sono spuntati 17 milioni di euro
destinati al centro ricerche del Politecnico.
Tuttavia sono molte le incertezze che ancora gravano sul progetto: Leonardo non
trova privati disposti ad investire. Non per caso nelle ultime dichiarazioni
fatte alla stampa emerge che il Politecnico sarà il “soggetto attuatore del
progetto” che, assicura Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, il suo
Gruppo “sosterrà”. Da protagonista a sostenitore? Cingolani appare decisamente
prudente. Per ora di certo ci sono soltanto i 12mila mq di laboratori che
saranno di pertinenza del Politecnico, un intervento da poco più di 40 milioni
finanziato dalla Regione (15 milioni) e dai 17 milioni del Pnrr . Siamo ancora
lontani dal budget necessario a coprire l’intera operazione e Leonardo fa
pressione sul governo perché metta mano al portafoglio.
La Città dell’Aerospazio ospiterà anche un acceleratore d’innovazione nel campo
della Difesa, uno dei nove nodi europei del Defence Innovation Accelerator for
the North Atlantic (D.I.A.N.A), una struttura della NATO.
Questo progetto, partito nel giugno 2021 a Bruxelles, si inserisce nel programmi
di innovazione tecnologica della NATO per il 2030. Compito del polo di Torino è
quello di coordinare e gestire, attraverso bandi e fondi messi a disposizione
dai Paesi alleati, una rete di aziende e start up italiane, per metterla al
servizio delle necessità dell’Alleanza.
Per D.I.A.N.A la NATO ha investito un miliardo di dollari. Una montagna di soldi
utilizzati per produrre tecnologie sempre più sofisticate, sempre più mortali.
Dulcis in fundo. il 14 dicembre 2023 i governi italiano, giapponese e britannico
hanno sottoscritto l’accordo sul Global Combat Air Programme, che prevede la
progettazione e realizzazione, da parte di Leonardo, Mitsubishi e BAE Systems,
di un nuovo cacciabombardiere, destinato a sostituire l’Eurofighter e l’F35.
In questo modo viene garantito un futuro anche allo stabilimento Alenia di
Caselle Torinese, che terminate le commesse per gli Eurofighter, che ad oggi
sono ultradecennali, si rinnoverà per i nuovi, ancor più mortali, velivoli da
guerra.
I tasselli del mosaico che sta consegnando Torino al ruolo di capitale delle
armi sono molteplici e non sempre si incastonano secondo le aspettative di chi
li promuove ed appoggia.
I diversi attori imprenditoriali e politici che sostengono il progetto giocano
la carta del ricatto occupazionale, in una città dove la precarietà del lavoro e
della vita è sempre più forte e diffusa, dove salute, istruzione, trasporti sono
i privilegi di chi può pagare.
Occorre capovolgere la logica perversa che vede nell’industria bellica il motore
che renderà più prospera la nostra città. Un’economia di guerra produce solo
altra guerra.
Negli ultimi vent’anni, piano piano, l’impegno degli antimilitaristi contro la
produzione e il commercio di armi, ha cominciato a dare i suoi frutti,
allargando ad aree più ampie la lotta contro la guerra e chi la arma.
Contrastare attivamente il decimo Aerospace and Defense Meetings è tappa
importante di questo percorso.
Viviamo tempi grami. La corsa al riarmo e l’affermarsi di un’economia di guerra
possono e devono essere inceppati.
Dipende da ciascuno di noi.
Sabato 29 novembre
corteo antimilitarista
ore 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis
Contro la guerra e chi la arma!
Via i mercanti d’armi!
Martedì 2 dicembre
giornata di blocco all’Oval Lingotto in via Matté Trucco 70
No all’aerospace and defence meetings!
Giovedì 13 novembre
ore 21 corso Palermo 46
serata informativa
– L’Italia in guerra. Riarmo e conflitto per l’Ucraina. Con Stefano Capello
– Ricerca al servizio della guerra. Un caso di obiezione di coscienza. Con
Andrea Merlone
– Torino. Capitale delle armi? Approfondimento su industria bellica e Aerospace
and defence meeting e presentazione delle iniziative di lotta a cura
dell’Assemblea Antimilitarista
L’Aerospace and defense meetings, mercato internazionale dell’industria
aerospaziale di guerra è arrivato alla decima edizione.
Dal 2 al 4 dicembre sbarcheranno a Torino le principali industrie del settore a
livello mondiale. Un evento a porte chiuse, riservato agli addetti ai lavori:
governi, eserciti, agenzie di contractor.
Sabato 29 novembre
corteo antimilitarista
ore 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis
Martedì 2 dicembre
blocchiamo i mercanti armi
all’Oval Lingotto in via Matté Trucco 70
No all’aerospace and defense meetings!
Contro la guerra e chi la arma!
Via i mercanti d’armi!
Decine di guerre insanguinano il pianeta: la maggior parte si consumano nel
silenzio e nell’indifferenza dei più.
Ovunque bambine e bambini, donne e uomini sono massacrat* da armi prodotte a due
passi dalle nostre case.
Le guerre hanno basi ed interessi concreti sui nostri territori, dove possiamo
agire direttamente, per gettare sabbia negli ingranaggi del militarismo.
Le guerre oggi come ieri, si combattono in nome di una nazione, di un popolo, di
un dio.
Noi, antimilitaristi e senza patria, sappiamo che non ci sono guerre giuste o
sante.
Solo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di
libere ed uguali che può porre fine alle guerre.
Ci vorrebbero tutti arruolati.
Noi disertiamo.
Noi non ci arruoliamo a fianco di questo o quello stato. Rifiutiamo la retorica
patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro pretese
espansionistiche.
Non ci sono nazionalismi buoni.
Noi siamo al fianco di chi, in ogni angolo della terra, diserta la guerra.
Vogliamo un mondo senza frontiere, eserciti, oppressione, sfruttamento e guerra.
Fermiamo la corsa al riarmo, lottando contro l’industria bellica e il
militarismo.
Cacciamo i mercanti di morte da Torino!
Assemblea antimilitarista
Corso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 20,30
CONTRO LA GUERRA E CHI LA ARMA. SERATA INFORMATIVA
Federazione Anarchica Torinese - corso Palermo 46
(giovedì, 13 novembre 21:00)
CONTRO LA GUERRA E CHI LA ARMA
GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE
ORE 21 CORSO PALERMO 46
SERATA INFORMATIVA
- L'ITALIA IN GUERRA. RIARMO E CONFLITTO PER L'UCRAINA. CON STEFANO CAPELLO
- RICERCA AL SERVIZIO DELLA GUERRA. UN CASO DI OBIEZIONE DI COSCIENZA. CON
ANDREA MERLONE
- TORINO. CAPITALE DELLE ARMI? APPROFONDIMENTO SU INDUSTRIA BELLICA E AEROSPACE
AND DEFENCE MEETING E PRESENTAZIONE DELLE INIZIATIVE DI LOTTA A CURA
DELL'ASSEMBLEA ANTIMILITARISTA
L’AEROSPACE AND DEFENSE MEETINGS, MERCATO INTERNAZIONALE DELL’INDUSTRIA
AEROSPAZIALE DI GUERRA È ARRIVATO ALLA DECIMA EDIZIONE.
Dal 2 al 4 dicembre sbarcheranno a Torino le principali industrie del settore a
livello mondiale. Un evento a porte chiuse, riservato agli addetti ai lavori:
governi, eserciti, agenzie di contractor.
SABATO 29 NOVEMBRE
CORTEO ANTIMILITARISTA
ORE 14,30
CORSO GIULIO CESARE ANGOLO VIA ANDREIS
MARTEDÌ 2 DICEMBRE
BLOCCHIAMO I MERCANTI ARMI
ALL’OVAL LINGOTTO IN VIA MATTÉ TRUCCO 70
NO ALL’AEROSPACE AND DEFENSE MEETINGS!
CONTRO LA GUERRA E CHI LA ARMA!
VIA I MERCANTI D’ARMI!
Decine di guerre insanguinano il pianeta: la maggior parte si consumano nel
silenzio e nell’indifferenza dei più.
Ovunque bambine e bambini, donne e uomini sono massacrat* da armi prodotte a due
passi dalle nostre case.
Le guerre hanno basi ed interessi concreti sui nostri territori, dove possiamo
agire direttamente, per gettare sabbia negli ingranaggi del militarismo. Le
guerre oggi come ieri, si combattono in nome di una nazione, di un popolo, di un
dio.
Noi, antimilitaristi e senza patria, sappiamo che non ci sono guerre giuste o
sante.
Solo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di
libere ed uguali che può porre fine alle guerre.
Ci vorrebbero tutti arruolati.
Noi disertiamo.
Noi non ci arruoliamo a fianco di questo o quello stato. Rifiutiamo la retorica
patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro pretese
espansionistiche.
Non ci sono nazionalismi buoni.
Noi siamo al fianco di chi, in ogni angolo della terra, diserta la guerra.
Vogliamo un mondo senza frontiere, eserciti, oppressione, sfruttamento e guerra.
Fermiamo la corsa al riarmo, lottando contro l'industria bellica e il
militarismo.
Cacciamo i mercanti di morte da Torino!
Assemblea antimilitarista
Corso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 20,30
www.anarresinfo.org
Il primo approfondimento della serata lo abbiamo fatto in compagnia di Marco
Veruggio del puntocritco.info, per commentare insieme l’annuncio da parte di
Amazon di voler procedere a licenziare 14mila suoi dipendenti. Abbiamo provato
ad andare alle radici di questa scelta, passando in rassegna i vari motivi che
hanno portato a ciò; ma abbiamo anche analizzato […]
CONTRO LA GUERRA E CHI LA ARMA!
CDL FELIX Asti - Via XX Settembre 112 Asti
(venerdì, 14 novembre 20:30)
Contro la guerra e chi la arma!
Dal 2 al 4 dicembre Torino ospiterà la decima edizione dell’Aerospace and
Defence Meetings, vetrina mondiale dell’industria aerospaziale di guerra.
Leonardo, Avio Aero, Collins, Thales Alenia Space, ALTEC: i padroni della guerra
si incontrano a porte chiuse con governi, eserciti e contractor.
Mentre l’Europa corre al riarmo, è urgente inceppare gli ingranaggi del
militarismo. Le armi italiane, in testa quelle di Leonardo, insanguinano il
pianeta: bambini, donne, uomini massacrati da prodotti nati accanto alle nostre
case. Le guerre non sono lontane: fermarle dipende da noi.
L’Italia è schierata ai confini della NATO, in Estonia, Romania, nel Mar Nero.
Ogni giorno cresce il rischio di un coinvolgimento diretto. Intanto la spesa
militare salirà a 61 miliardi: denaro che potrebbe garantire scuola, sanità,
trasporti invece di finanziare lager, frontiere e missioni di morte.
Le guerre non nascono dal nulla: hanno basi, fabbriche, interessi qui, nei
nostri territori. È qui che possiamo agire, per gettare sabbia negli ingranaggi
della macchina bellica.
Per fermare la guerra non basta dire “no”: bisogna bloccarla.
Di questo e molto altro parleremo con Maria Matteo dell' Assemblea
Antimilitarista. Un'occasione di approfondimento in vista del corteo
antimilitarista del 29 novembre che si svolgerà a Torino.
VIA I MERCANTI D’ARMI!
SABATO 29 NOVEMBRE
CORTEO ANTIMILITARISTA
ORE 14,30 CORSO GIULIO CESARE ANGOLO VIA ANDREIS
MARTEDÌ 2 DICEMBRE
GIORNATA DI BLOCCO ALL’OVAL LINGOTTO IN VIA MATTÉ TRUCCO 70
Contro la guerra e chi la arma!
L’Aerospace and defence meetings, mostra mercato internazionale dell’industria
aerospaziale di guerra è arrivato alla decima edizione.
Dal 2 al 4 dicembre sbarcheranno a Torino le principali industrie del settore a
livello mondiale, in prima fila le piemontesi Leonardo, Avio Aero, Collins
Aerospace, Thales Alenia Space, ALTEC.
Un evento a porte chiuse, riservato agli addetti ai lavori: governi, eserciti,
agenzie di contractor.
Mentre l‘Europa – e il mondo – fanno una precipitosa corsa al riarmo è sempre
più necessario mettersi di mezzo, inceppare gli ingranaggi, lottare contro
l’industria bellica e il militarismo.
Le armi italiane, in prima fila il colosso pubblico Leonardo, sono presenti su
tutti i teatri di guerra.
In ogni angolo del pianeta muoiono bambine e bambini, donne e uomini, massacrat
da armi prodotte a due passi dalle nostre case.
Le guerre non sono lontane: incepparle dipende da ciascuno di noi.
Mettersi di mezzo è scelta politica e morale ineludibile.
C’è un importante dispiegamento di militari ai confini tra i paesi NATO e la
Russia: l’ltalia è in prima fila in Estonia, in Romania, nel Mar Nero. Il
rischio di un coinvolgimento diretto del nostro paese è ogni giorno più
concreto.
La spesa militare, già in crescita esponenziale da oltre un decennio, avrà
un’impennata nei prossimi tre anni arrivando a 61 miliardi di euro.
Provate ad immaginare quanto migliori sarebbero le nostre vite se i miliardi
impiegati per ricacciare uomini, donne e bambini nei lager libici, per annegarli
in mare, per garantire gli interessi dell’ENI in Africa, per acquistare
armamenti, per i militari nelle strade fossero usati per scuola, sanità,
trasporti.
Provate ad immaginare di farla finita, sin da ora, con stato, padroni, militari,
polizia.
Decine di guerre insanguinano il pianeta: la maggior parte si consumano nel
silenzio e nell’indifferenza dei più.
Fermarle è possibile, perché le guerre hanno basi ed interessi concreti sui
nostri territori, dove possiamo agire direttamente, per gettare sabbia negli
ingranaggi del militarismo.
Non solo.
Le guerre oggi come ieri, si combattono in nome di una nazione, di un popolo, di
un dio.
Noi, antimilitaristi e senza patria, sappiamo bene che non ci sono guerre giuste
o sante.
Solo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di
libere ed uguali che può porre fine alle guerre.
Oggi ci vorrebbero tutti arruolati.
Noi disertiamo.
Noi non ci arruoliamo a fianco di questo o quello stato imperialista. Rifiutiamo
la retorica patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro
pretese espansionistiche, funzionali agli interessi del capitalismo.
In ogni dove.
Non ci sono nazionalismi buoni.
Noi siamo al fianco di chi, in ogni angolo della terra, diserta la guerra.
Facciamo nostro l’insegnamento del “disfattismo rivoluzionario”: siamo solidali
con chi si batte contro il proprio governo, perché noi lottiamo contro il nostro
.
Vogliamo un mondo senza frontiere, eserciti, oppressione, sfruttamento e guerra.
Noi siamo con le vittime. Ovunque
Noi siamo con i disertori e gli obiettori di tutti i fronti.
Per fermare la guerra non basta un no. Occorre incepparne i meccanismi, partendo
dalle nostre città, dal territorio in cui viviamo, dove ci sono caserme, basi
militari, aeroporti, fabbriche d’armi, uomini armati che pattugliano le città.
Cacciamo i militari dalle strade, blocchiamo la produzione ed il trasporto di
armi, facciamola finita con tutti gli eserciti!
Blocchiamo le missioni all’estero!
Cacciamo i mercanti di morte da Torino!
Assemblea Antimilitarista
assembleantimilitarista@gmail.com
4 NOVEMBRE. DISERTIAMO LA GUERRA, SMILITARIZZIAMO LA CITTÀ
Torino -
(martedì, 4 novembre 12:00)
MARTEDÌ 4 NOVEMBRE.
SMILITARIZZIAMO LA CITTÀ!
IL 4 NOVEMBRE, NELL’ANNIVERSARIO DELLA “VITTORIA” NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE,
IN ITALIA SI FESTEGGIANO LE FORZE ARMATE, SI FESTEGGIA UN IMMANE MASSACRO PER
SPOSTARE UN CONFINE.
IN QUELLA GUERRA A MIGLIAIA SCELSERO DI GETTARE LE ARMI E FINIRONO DAVANTI AI
PLOTONI DI ESECUZIONE.
LA MEMORIA DEI DISERTORI E DEI SENZAPATRIA DI ALLORA VIVE NELLA SOLIDARIETÀ
CONCRETA CON CHI OGGI DISERTA LE GUERRE CHE INSANGUINANO IL PIANETA.
LE CELEBRAZIONI MILITARI DEL 4 NOVEMBRE, SERVONO A GIUSTIFICARE ENORMI SPESE
MILITARI, L’INVIO DELLE ARMI E L’IMPEGNO DIRETTO DELL’ITALIA NELLE MISSIONI
MILITARI ALL’ESTERO, IN DIFESA DEI PROPRI INTERESSI NEOCOLONIALI.
IN OGNI DOVE CI SONO GOVERNI CHE PRETENDONO CHE SI UCCIDA PER SPOSTARE UN
CONFINE, PER ANNIENTARE I “NEMICI”, ALTRI ESSERI UMANI MASSACRATI IN NOME DELLA
PATRIA, DELLA RELIGIONE, DEGLI INTERESSI DI POCHI POTENTI.
IN OGNI DOVE C’È CHI SI OPPONE, C’È CHI DISERTA LE GUERRE DEGLI STATI, CHI
STRACCIA LE BANDIERE DI OGNI NAZIONE, PERCHÉ SA CHE SOLO UN’UMANITÀ
INTERNAZIONALE POTRÀ GETTARE LE FONDAMENTA DI QUEL MONDO DI LIBERE E LIBERI ED
UGUALI CHE CIASCUNO DI NOI PORTA NEL PROPRIO CUORE.
A DUE PASSI DALLE NOSTRE CASE CI SONO LE FABBRICHE CHE COSTRUISCONO LE ARMI
USATE NELLE GUERRE CHE INSANGUINANO IL PIANETA.
TORINO STA DIVENTANDO UNO DEI MAGGIORI CENTRI DELL’INDUSTRIA BELLICA:
CACCIABOMBARDIERI, DRONI, SISTEMI DI PUNTAMENTO VENGONO PROGETTATI A COSTRUITI
NELLA NOSTRA CITTÀ.
DAL 2 AL 4 DICEMBRE SBARCHERANNO A TORINO LE PRINCIPALI INDUSTRIE DEL SETTORE A
LIVELLO MONDIALE PER LA DECIMA EDIZIONE DELL’AEROSPACE AND DEFENSE MEETINGS,
MERCATO INTERNAZIONALE DELL’INDUSTRIA AEROSPAZIALE DI GUERRA.
UN EVENTO A PORTE CHIUSE, RISERVATO AGLI ADDETTI AI LAVORI: GOVERNI, ESERCITI,
AGENZIE DI CONTRACTOR CHE FARANNO BUONI AFFARI. AFFARI DI MORTE. LA SCORSA
EDIZIONE SONO STATI SIGLATI 9.000 CONTRATTI DI VENDITA DI CONGEGNI MICIDIALI,
DESTINATI A TUTTI I TEATRI DI GUERRA.
NELLE SCUOLE BAMBINE, BAMBINI, RAGAZZE E RAGAZZI, VENGONO SOTTOPOSTI AD UNA
MARTELLANTE CAMPAGNA DI ARRUOLAMENTO, AD UNA SEMPRE PIÙ MARCATA PROPAGANDA
NAZIONALISTA.
NELLE STRADE DELLA NOSTRA CITTÀ MILITARI ARMATI DI MITRA E MANGANELLO AFFIANCANO
POLIZIA E CARABINIERI NEL CONTROLLO, ETNICAMENTE MIRATO, DELLE PERIFERIE PIÙ
POVERE.
VOGLIONO FARCI CREDERE CHE NON POSSIAMO FARE NULLA PER CONTRASTARE LE GUERRE.
CHI PROMUOVE, SOSTIENE ED ALIMENTA LE GUERRE CI VORREBBE IMPOTENTI, PASSIVI,
INERMI. NON LO SIAMO.
OGNI VOLTA CHE UN MILITARE ENTRA IN UNA SCUOLA POSSIAMO METTERCI DI MEZZO,
QUANDO STA PER APRIRE UNA FABBRICA D’ARMI POSSIAMO METTERCI DI MEZZO, QUANDO
DECIDONO DI FARE ESERCITAZIONI VICINO ALLE NOSTRE CASE POSSIAMO METTERCI DI
MEZZO.
LE GUERRE COMINCIANO DA QUI.
CONTRO TUTTE LE PATRIE PER UN MONDO SENZA FRONTIERE!
DOMENICA 2 NOVEMBRE ORE 15,30
PUNTO INFO ANTIMILITARISTA ALL'OVAL LINGOTTO
VIA MATTÈ TRUCCO 70
OGGI OSPITA L'ARTE MA TRA UN MESE CI SARÀ IL MERCATO DELLE ARMI!
MARTEDÌ 4 NOVEMBRE.
SMILITARIZZIAMO LA CITTÀ!
VIA I MERCANTI D’ARMI!
SABATO 29 NOVEMBRE
CORTEO ANTIMILITARISTA
ORE 14,30 CORSO GIULIO CESARE ANGOLO VIA ANDREIS
MARTEDÌ 2 DICEMBRE
BLOCCHIAMO I MERCANTI ARMI
ALL’OVAL LINGOTTO IN VIA MATTÉ TRUCCO 70
NO ALL’AEROSPACE AND DEFENSE MEETINGS!
CONTRO LA GUERRA E CHI LA ARMA!
ASSEMBLEA ANTIMILITARISTA
CORSO PALERMO 46 – RIUNIONI OGNI MARTEDÌ ALLE 20,30
WWW.ANARRESINFO.ORG
SMILITARIZZIAMO LA CITTÀ!
Oval Lingotto - Via Giacomo Mattè Trucco, 70
(domenica, 2 novembre 15:30)
2 E 4 NOVEMBRE
SMILITARIZZIAMO LA CITTÀ!
DOMENICA 2 NOVEMBRE ORE 15,30
PUNTO INFO ANTIMILITARISTA ALL'OVAL LINGOTTO
VIA MATTÈ TRUCCO 70
OGGI OSPITA L'ARTE MA TRA UN MESE CI SARÀ IL MERCATO DELLE ARMI!
MARTEDÌ 4 NOVEMBRE.
SMILITARIZZIAMO LA CITTÀ!
Il 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria” nella prima guerra mondiale,
in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro per
spostare un confine.
In quella guerra a migliaia scelsero di gettare le armi e finirono davanti ai
plotoni di esecuzione.
La memoria dei disertori e dei senzapatria di allora vive nella solidarietà
concreta con chi oggi diserta le guerre che insanguinano il pianeta.
Le celebrazioni militari del 4 novembre, servono a giustificare enormi spese
militari, l’invio delle armi e l’impegno diretto dell’Italia nelle missioni
militari all’estero, in difesa dei propri interessi neocoloniali.
In ogni dove ci sono governi che pretendono che si uccida per spostare un
confine, per annientare i “nemici”, altri esseri umani massacrati in nome della
patria, della religione, degli interessi di pochi potenti.
In ogni dove c’è chi si oppone, c’è chi diserta le guerre degli Stati, chi
straccia le bandiere di ogni nazione, perché sa che solo un’umanità
internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di libere e liberi ed
uguali che ciascuno di noi porta nel proprio cuore.
A due passi dalle nostre case ci sono le fabbriche che costruiscono le armi
usate nelle guerre che insanguinano il pianeta.
Torino sta diventando uno dei maggiori centri dell’industria bellica:
cacciabombardieri, droni, sistemi di puntamento vengono progettati a costruiti
nella nostra città.
Dal 2 al 4 dicembre sbarcheranno a Torino le principali industrie del settore a
livello mondiale per la decima edizione dell’Aerospace and defense meetings,
mercato internazionale dell’industria aerospaziale di guerra.
Un evento a porte chiuse, riservato agli addetti ai lavori: governi, eserciti,
agenzie di contractor che faranno buoni affari. Affari di morte. La scorsa
edizione sono stati siglati 9.000 contratti di vendita di congegni micidiali,
destinati a tutti i teatri di guerra.
Nelle scuole bambine, bambini, ragazze e ragazzi, vengono sottoposti ad una
martellante campagna di arruolamento, ad una sempre più marcata propaganda
nazionalista.
Nelle strade della nostra città militari armati di mitra e manganello affiancano
polizia e carabinieri nel controllo, etnicamente mirato, delle periferie più
povere.
Vogliono farci credere che non possiamo fare nulla per contrastare le guerre.
Chi promuove, sostiene ed alimenta le guerre ci vorrebbe impotenti, passivi,
inermi. Non lo siamo.
Ogni volta che un militare entra in una scuola possiamo metterci di mezzo,
quando sta per aprire una fabbrica d’armi possiamo metterci di mezzo, quando
decidono di fare esercitazioni vicino alle nostre case possiamo metterci di
mezzo.
Le guerre cominciano da qui.
Contro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!
Domenica 2 novembre ore 15,30
punto info antimilitarista all'Oval Lingotto
Via Mattè Trucco 70
Oggi ospita l'arte ma tra un mese ci sarà il mercato delle armi!
Martedì 4 novembre.
Smilitarizziamo la città!
Via i mercanti d’armi!
Sabato 29 novembre
corteo antimilitarista
ore 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis
Martedì 2 dicembre
blocchiamo i mercanti armi
all’Oval Lingotto in via Matté Trucco 70
No all’aerospace and defense meetings!
Contro la guerra e chi la arma!
Assemblea antimilitarista
Corso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 20,30
www.anarresinfo.org
SABATO 25 OTTOBRE
DALLE 11 ALLE 14
PUNTO INFO ANTIMILITARISTA AL BALON
4 novembre
Smilitarizziamo la città!
l 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria” nella prima guerra mondiale, in
Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro per
spostare un confine.
In quella guerra a migliaia scelsero di gettare le armi e finirono davanti ai
plotoni di esecuzione.
La memoria dei disertori e dei senzapatria di allora vive nella solidarietà
concreta con chi oggi diserta le guerre che insanguinano il pianeta.
Le celebrazioni militari del 4 novembre, servono a giustificare enormi spese
militari, l’invio delle armi e l’impegno diretto dell’Italia nelle missioni
militari all’estero, in difesa dei propri interessi neocoloniali.
In ogni dove ci sono governi che pretendono che si uccida per spostare un
confine, per annientare i “nemici”, altri esseri umani massacrati in nome della
patria, della religione, degli interessi di pochi potenti.
In ogni dove c’è chi si oppone, c’è chi diserta
le guerre degli Stati, chi straccia le bandiere di ogni nazione, perché sa che
solo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di
libere e liberi ed uguali che ciascuno di noi porta nel proprio cuore.
A due passi dalle nostre case ci sono le fabbriche che costruiscono le armi
usate nelle guerre che insanguinano il pianeta.
Torino sta diventando uno dei maggiori centri dell’industria bellica:
cacciabombardieri, droni, sistemi di puntamento vengono progettati a costruiti
nella nostra città.
Dal 2 al 4 dicembre sbarcheranno a Torino le principali industrie del settore a
livello mondiale per la decima edizione dell’Aerospace and defense meetings,
mercato internazionale dell’industria aerospaziale di guerra.
Un evento a porte chiuse, riservato agli addetti ai lavori: governi, eserciti,
agenzie di contractor che faranno buoni affari. Affari di morte. La scorsa
edizione sono stati siglati 9.000 contratti di vendita di congegni micidiali,
destinati a tutti i teatri di guerra.
Nelle scuole bambine, bambini, ragazze e ragazzi, vengono sottoposti ad una
martellante campagna di arruolamento, ad una sempre più marcata propaganda
nazionalista.
Nelle strade della nostra città militari armati di mitra e manganello affiancano
polizia e carabinieri nel controllo, etnicamente mirato, delle periferie più
povere.
Vogliono farci credere che non possiamo fare nulla per contrastare le guerre.
Chi promuove, sostiene ed alimenta le guerre ci vorrebbe impotenti, passivi,
inermi. Non lo siamo.
Ogni volta che un militare entra in una scuola possiamo metterci di mezzo,
quando sta per aprire una fabbrica d’armi possiamo metterci di mezzo, quando
decidono di fare esercitazioni
vicino alle nostre case possiamo metterci di mezzo.
Le guerre cominciano da qui.
Contro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!
Martedì 4 novembre.
Smilitarizziamo la città!
Via i mercanti d’armi!
Sabato 29 novembre
corteo antimilitarista
ore 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis
Martedì 2 dicembre
blocc
hiamo i mercanti armi
all’Oval Lingotto in via Matté Trucco 70
No all’aerospace and defense meetings!
Contro la guerra e chi la arma!
Assemblea antimilitarista
Corso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 20,30
www.anarresinfo.org