Lunedì 17 Novembre a Prato il presidio di lavoratori e lavoratrici, che insieme
al sindacato SUDDCOBAS si organizzano per arginare lo sfruttamento nel più
grande comparto tessile d’Europa, ha resistito all’aggressione di alcuni
imprenditori di fronte al magazzino Euroingro.
Come racconta l’aggressione dei giorni passati – che segue a numerose altre
aggressioni ai danni di lavoratori e lavoratrici in sciopero negli ultimi anni –
un sistema predatorio fatto di aggressioni e intimidazioni è estremamente
consolidato nel settore.
Le inchieste delle procure e soprattutto l’attività sindacale hanno dato modo di
fare luce sulle responsabilità dei committenti, spesso grandi marchi del MADE IN
ITALY, ma anche sulle responsabilità politiche e la corruzione che
caratterizzano il comparto tessile italiano.
Con il disegno di legge sulle piccole e medie imprese la risposta del governo
allo scandalo di Loro Piana, Tod’s e altri grandi marchi – accusati di omettere
controlli sulla catena produttiva e mettere in commercio prodotti realizzati in
regime di sfruttamento – va nella direzione di deresponsabilizzare le grandi
aziende attraverso una certificazione volontaria di sostenibilità dell’impresa,
da delegare ad un’autorità terza e che consentirebbe uno scudo penale contro le
accuse di sfruttamento.
Le mobilitazioni non si fermano né di fronte alle aggressioni, né tantomeno di
fronte alle proposte normative del governo e riescono, nonostante le difficoltà,
a strappare tavoli di contrattazione e regolarizzazioni.
Ci aiuta a ricostruire questi giorni e le mobilitazioni Elena di SUDDCOBAS in
diretta da Prato.
Ascolta qui la diretta: