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Puntata del 18/11/2025@2
Il primo argomento della puntata è stato quello della logistica, infatti in compagnia telefonica di Andrea Bottalico, abbiamo parlato del suo ultimo libro “Logistica in Italia. Merci, lavoro e conflitti”. Approfittando della prossima presentazione del testo edito da Carocci Editore a Torino presso la sede di USB, ripercorriamo assieme all’ autore il particolare sviluppo nel contesto economico/sociale/produttivo italiano di questo settore che è diventato sempre più strategico negli ultimi anni a livello internazionale. Questi e altri sono stati gli stimoli di discussione all’interno di questa intervista, che ci serviranno per arrivare preparati alla presentazione del libro in via Quarto dei mille 32, Torino alle 17:30 il 21 novembre. Buon ascolto -------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------- Il secondo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto in compagnia di Raffaele Cataldi del Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti di Taranto sulla fine che si sta sempre di più rivelando dell’ex ILVA. Raffaele, autore anche del libro “Malesangue. Storia di un operaio dell’Ilva di Taranto” (https://edizionialegre.it/product/malesangue/), ha analizzato le scelte politiche annunciate dal governo il 4 novembre 2025 durante la trattativa con i confederali dal punto di vista di una classe operaia da sempre schiacciata nel ricatto tra salute e lavoro: 6.000 cassaintegrati diventano di fatto esuberi ed entra in gioco il pirata americano con il fondo Bedrock Industries che vuole a costo 0 rilevare l’impianto industriale la partita, intanto Gozzi, il falco di Federacciai, conferma: “Ex Ilva, temo che siamo ai titoli di coda”. Le conseguenze occupazionali sono devastanti: ma questo scenario il comitato lo aveva anticipato da anni! E più che una profezia diventa evidente l’unica via d’uscita sia per il territorio che per la salute e l’occupazione: investire sulla bonifica del territoriale fatta dagli “esuberi” della fabbrica. Buon ascolto -------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------- Il terzo argomento della puntata è stata l’aggressione avvenuta nei confronti del picchetto organizzato dal SUDD COBAS ad Euroingro, ovvero il più grande centro di distribuzione dell’abbigliamento di Europa. Il presidio era stato chiamato dopo che il tavolo di trattativa tra sindacato e azienda era saltato riguardo alla regolarizzazione di 5 operai, costretti a turni di lavoro di 12 ore. Arturo oltre a riportarci gli eventi, ci dona un’ analisi generale su quanto successo nonché riportandoci anche qualche buona notizia per quanto riguarda le trattative poi riprese a seguito dell’aggressione. Buon ascolto
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AGGRESSIONI E LOTTE NEL COMPARTO TESSILE DI PRATO
Lunedì 17 Novembre a Prato il presidio di lavoratori e lavoratrici, che insieme al sindacato SUDDCOBAS si organizzano per arginare lo sfruttamento nel più grande comparto tessile d’Europa, ha resistito all’aggressione di alcuni imprenditori di fronte al magazzino Euroingro. Come racconta l’aggressione dei giorni passati – che segue a numerose altre aggressioni ai danni di lavoratori e lavoratrici in sciopero negli ultimi anni – un sistema predatorio fatto di aggressioni e intimidazioni è estremamente consolidato nel settore. Le inchieste delle procure e soprattutto l’attività sindacale hanno dato modo di fare luce sulle responsabilità dei committenti, spesso grandi marchi del MADE IN ITALY, ma anche sulle responsabilità politiche e la corruzione che caratterizzano il comparto tessile italiano. Con il disegno di legge sulle piccole e medie imprese la risposta del governo allo scandalo di Loro Piana, Tod’s e altri grandi marchi – accusati di omettere controlli sulla catena produttiva e mettere in commercio prodotti realizzati in regime di sfruttamento – va nella direzione di deresponsabilizzare le grandi aziende attraverso una certificazione volontaria di sostenibilità dell’impresa, da delegare ad un’autorità terza e che consentirebbe uno scudo penale contro le accuse di sfruttamento. Le mobilitazioni non si fermano né di fronte alle aggressioni, né tantomeno di fronte alle proposte normative del governo e riescono, nonostante le difficoltà, a strappare tavoli di contrattazione e regolarizzazioni. Ci aiuta a ricostruire questi giorni e le mobilitazioni Elena di SUDDCOBAS in diretta da Prato. Ascolta qui la diretta:
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