Anarres del 24 maggio. L’attacco al Barattolo. I primi 35 anni di Zic. Guerra globale. 1 e 2 giugno: via i militari da Torino!

Anarres - Thursday, May 30, 2024

ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.
Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in
streaming.

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Anarres del 24 maggio. L’attacco al Barattolo. I primi 35 anni di Zic. Guerra globale. 1 e 2 giugno: via i militari da Torino!

 

Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:

L’attacco al Barattolo
ll mercato degli straccivendoli e dei robivecchi, già in esilio nel nulla urbano di via Carcano, tra il cimitero ed un deposito di vecchie lapidi, potrebbe scomparire del tutto. L’amministrazione comunale lo ha chiamato Barattolo, mercato del libero scambio, lo ha travestito per dare una veste legale al mercato informale e non regolamentato che per decenni si è tenuto al Balon. Dopo la normalizzazione forzata del Balon, diventato un rispettabile mercato di roba usata vintage e fricchettona costosa, gli straccivendoli erano stati spostati più volte, sino ad approdare in san Pietro in Vincoli e canale Molassi. Anche lì era troppo indecoroso, troppo irregolare, troppo povero per la nuova vocazione turistica e studentile del quartiere Aurora, da qui lo sgombero dopo una lunga resistenza e l’arrivo in via Carcano.
L’assessore regionale Marrone ha deciso di chiudere i conti, facendo una modifica alla legge regionale che regolamenta i mercati, e facendo del Barattolo un mercato di robivecchi come tutti gli altri. Potrà aprire solo 18 volte all’anno. Per i poveri che sopravvivono sul recupero e la rivendita di roba pescata nei cassonetti è un taglio secco ad una delle principali fonti di sopravvivenza.
In un intervento registrato domenica 19 in via Carcano ce ne ha parlato Francesco Migliaccio

Zic, Zero in Condotta, compie 35 anni e li festeggia con una giornata di iniziative
“Zero in Condotta” nasce tra la fine del 1988 e l’inizio del 1989. Il suo nome evoca la trasgressione e l’indisciplina a fronte di un panorama sociale, politico e culturale sempre più orientato verso l’appiattimento e il conformismo generalizzati, mascherati da un continuo “falso movimento”.
Il rifiuto di partecipare allo “spettacolo” si traduce in un impegno di approfondimento culturale che intende rompere le regole del gioco preordinato per provare ad aprire nuovi orizzonti di libertà.
L’intenzione è di varcare soglie e frontiere mai raggiunte, di incontrare e comunicare storie mai narrate, di leggere dati e realtà concrete mai rivelate.
Un asse privilegiato di questa scommessa è lo scavo della memoria storica minore, quella occulta e occultata non tanto perché perdente, quanto perché scomoda, anti-accademica, veritiera.
“Zero in Condotta” non gode né di finanziamenti né di settori precostituiti cui indirizzarsi né di sbocchi commerciali consolidati. E’ una scommessa di non consumismo del libro che riguarda sia chi lo progetta sia chi lo legge e contribuisce a diffonderlo.
Ne abbiamo parlato con Massimo Varengo di Zic

La guerra globale
L’intersecarsi di pulsioni nazionaliste, guerre di religione e di interesse mira a rendere complici dei massacri le popolazioni più direttamente colpite.
Non solo. Nel nostro paese il governo sta facendo una campagna di arruolamento permanente. Di fronte all’escalation bellica vogliono gente assuefatta e disponibile alla concreta possibilità di un coinvolgimento diretto sempre maggiore.
Non per caso il processo di militarizzazione investe le nostre città, le nostre scuole, i principali mezzi di comunicazione e le istituzioni culturali.
Guerra interna e guerra esterna sono le due facce della stessa medaglia, quella della guerra ai poveri per il controllo delle risorse, delle coscienze, delle vie di approvvigionamento e dei flussi informativi.
Comprendere le dinamiche della guerra globale, cogliere gli elementi di resistenza, disfattismo, diserzione è necessario per rinforzare le reti antimilitariste ed internazionalist
e di opposizione alla guerra.
Ne abbiamo parlato con Lollo

Verso le giornate di lotta antimilitarista dell’1 e del 2 giugno
Guerra interna e guerra esterna sono le due facce della stessa medaglia, quella della guerra ai poveri per il controllo delle risorse, delle coscienze, delle vie di approvvigionamento e dei flussi informativi.
Da gennaio di quest’anno i militari dell’operazione “Strade sicure”, partita nel 2009 e costantemente rifinanziata dai governi di turno, sono stati destinati, oltre alla sorveglianza di CPR, siti istituzionali e cantieri militarizzati, anche nelle stazioni e nelle periferie delle grandi città.
Intere aree dei quartieri poveri vengono messe sotto assedio, con continue retate di persone senza documenti o che vivono grazie ad un’economia informale.
Per questo il 1 giugno saremo nel cuore di Barriera di Milano per contrastare attivamente la presenza dei militari nel quartiere, il 2 giugno smilitarizziamo la città!

Appuntamenti:

Senzapatria
Sabato 1 e domenica 2 giugno
Giornate di lotta al militarismo
Contro la guerra, l’occupazione militare delle periferie, la produzione bellica, il nazionalismo!
Contro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!
Con i disertori di tutte le guerre!

Sabato 1 giugno
Via i militari dalle strade!
ore 15,30 corso Palermo angolo via Sesia (se piove in piazza Crispi)
Distro, interventi, musica, giri per il quartiere militarizzato.
Alba e Carenza 503 nel canzoniere antimilitarista, la Clown Army pattuglierà l’area per l’intera giornata.


Domenica 2 giugno
Antimilitaristi per i quartieri di Torino
Smilitarizziamo la città!

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Informati su lotte e appuntamenti!
dalle 1
8 alle 20 in corso Palermo 46

Contatti:

Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20
Contatti:
fai_torino@autistici.org
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senzafrontiere.to/
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