ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie
concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche
in streaming
Ascolta e diffondi l’audio della puntata:
https://radioblackout.org/podcast/anarres-del-10-ottobre-la-guerra-civile-di-trump-la-tregua-a-gaza-unorizzonte-oscuro/
Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
Stati Uniti. La guerra civile di Trump
La feroce battaglia dell’amministrazione statunitense contro gli immigrati senza
documenti che ne autorizzino il soggiorno negli States si sta sempre più
trasformando in una guerra civile contro gli stati governati dai Democratici.
Le forze dell’ICE impiegate sempre più massicciamente per “affiancare” le
polizie locali accusate di non avere il polso necessario per contrastare gli
“irregolari” non bastano più a Trump, che ha deciso di mettere in campo la
Guardia Nazionale.
La Guardia Nazionale è la principale forza di riservisti degli Stati Uniti: i
suoi membri sono chiamati in base alla necessità, e di solito fanno altri
mestieri. È un corpo organizzato su base statale, e le truppe sono comandate dai
governatori dei singoli stati, che le usano quasi sempre come una sorta di
protezione civile in occasione di catastrofi naturali. Ma la legge prevede che
in casi eccezionalmente gravi il presidente possa assumere il comando della
Guardia Nazionale di uno stato, quando la sicurezza nazionale è in pericolo.
Negli scorsi mesi Trump ha usato questi poteri moltissime volte, con una
frequenza e un’ampiezza mai viste prima, per inviare la Guardia Nazionale in una
serie di città tutte governate dal Partito Democratico. Lo ha fatto non per
rispondere a emergenze eccezionali, come vorrebbe la legge, ma con motivazioni
che sono state spesso giudicate gonfiate, se non false.
Ora nel mirino ci sono l’Oregon e Chicago, de l’Ice ha attaccato un block, un
quartiere, arrivando a sparare persino ai poliziotti locali.
Ne abbiamo parlato con Robertino Barbieri
La tregua. Un orizzonte oscuro
Il 10 ottobre, quando abbiamo effettuato questa puntata, era prevista l’entrata
in vigore dell’accordo per il cessate il fuoco siglato dal governo israeliano e
da quello di Gaza.
Le riflessioni che seguono sono state fatte in quel momento: tenetene conto.
La tregua prevedeva la sospensione dei bombardamenti, la liberazione di ostaggi
e prigionieri politici, l’arrivo di scorte alimentari, medicinali e aiuti per la
popolazione gazawi stremata da due anni di guerra.
Sin qui tutto bene. La sospensione dei massacri è comunque una buona notizia,
tuttavia l’orizzonte appare del tutto oscuro.
L’accelerazione impressa da Israele con l’attacco a Gaza City, l’enorme ondata
di indignazione di fronte ad una popolazione bombardata e affamata ha provocato
un isolamento internazionale di Israele che non ha precedenti. Il crescere in
Israele di un’opposizione al genocidio che, per quanto minimizzata dai
sostenitori nostrani di Hamas ed alleati, è cresciuta per tutta l’estate,
culminando in uno sciopero generale di grande portata, è stata un ulteriore
segnale che le basi di consenso al governo Netanyahu si stanno erodendo.
Hamas, sconfitto, privato dei tradizionali appoggi, sebbene sia riuscito a
soffocare nel sangue le rivolte della scorsa primavera, sapeva bene di stare
esaurendo i propri crediti, ha accettato una tregua alla quale si dichiarava
disponibile da mesi.
Se il piano Trump dovesse trovare completa attuazione per la popolazione gazawi
sarebbe una ulteriore sconfitta. Dopo due decenni di dittatura islamista, dopo
due anni di pulizia etnica di Israele, rischia di diventare una colonia con un
governo fantoccio.
Le responsabilità di chi, alle nostre latitudini, ha assunto un atteggiamento
campista, di appoggio acritico alla resistenza, sono enormi.
Ai palestinesi serve il pane. Ma servono anche le rose. E la libertà. Quella
vera
A noi tutti serve un mondo senza stati, frontiere, eserciti.
Ne abbiamo discusso con Lorenzo
Appuntamenti:
4 novembre
Smilitarizziamo la città!
Noi disertiamo
Il 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria” nella prima guerra mondiale,
in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro per
spostare un confine.
In quella guerra a migliaia scelsero di gettare le armi e finirono davanti ai
plotoni di esecuzione.
La memoria dei disertori e dei senzapatria di allora vive nella solidarietà
concreta con chi oggi diserta le guerre che insanguinano il pianeta.
Le celebrazioni militari del 4 novembre, servono a giustificare enormi spese
militari, l’invio delle armi e l’impegno diretto dell’Italia nelle missioni
militari all’estero, in difesa dei propri interessi neocoloniali.
In ogni dove ci sono governi che pretendono che si uccida per spostare un
confine, per annientare i “nemici”, altri esseri umani massacrati in nome della
patria, della religione, degli interessi di pochi potenti.
In ogni dove c’è chi si oppone, c’è chi diserta, chi straccia le bandiere di
ogni nazione, perché sa che solo un’umanità internazionale potrà gettare le
fondamenta di quel mondo di libere e liberi ed uguali che ciascuno di noi porta
nel proprio cuore.
A due passi dalle nostre case ci sono le fabbriche che costruiscono le armi
usate nelle guerre che insanguinano il pianeta.
Nelle scuole bambine, bambini, ragazze e ragazzi, vengono sottoposti ad una
martellante campagna di arruolamento, ad una sempre più marcata propaganda
nazionalista.
Nelle strade della nostra città militari armati di mitra e manganello affiancano
polizia e carabinieri nel controllo, etnicamente mirato, delle periferie più
povere.
Vogliono farci credere che non possiamo fare nulla per contrastare le guerre.
Chi promuove, sostiene ed alimenta le guerre ci vorrebbe impotenti, passivi,
inermi. Non lo siamo.
In ogni dove c’è chi diserta, chi lotta contro le guerre degli stati.
Noi siamo al fianco di chi diserta la guerra.
Ogni volta che un militare entra in una scuola possiamo metterci di mezzo,
quando sta per aprire una fabbrica d’armi possiamo metterci di mezzo, quando
decidono di fare esercitazioni vicino alle nostre case possiamo metterci di
mezzo.
Le guerre cominciano da qui.
Contro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!
Contro la guerra e chi la arma!
Via i mercanti d’armi!
Sabato 29 novembre
corteo antimilitarista
ore 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis
Martedì 2 dicembre
giornata di blocco all’Oval Lingotto in via Matté Trucco 70
No all’aerospace and defence meetings!
A-Distro e SeriRiot
ogni mercoledì
dalle 18 alle 20
in corso Palermo 46
(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro
SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte
Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!
Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!
Informati su lotte e appuntamenti!
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30
per info scrivete a fai_torino@autistici.org
Contatti:
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Tag - anarres
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concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche
in streaming Ascolta e diffondi l’audio della puntata: Dirette, approfondimenti,
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battaglia dell’amministrazione statunitense contro gli immigrati senza documenti
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concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche
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Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
I primi 80 della Federazione Anarchica Italiana
Era il settembre de 1945. A Carrara si incontrarono anarchici da tutta Italia
per dar vita alla FAI. C’erano compagni e compagne che avevano lottato contro la
dittatura. Chi aveva resistito in clandestinità e chi aveva patito prigione e
confino, chi era stato costretto l’esilio senza mai mollare il proprio impegno,
c’erano i giovani partigiani e quelli che avevano combattuto il fascismo sin dai
primi anni. Tanti non c’erano più.
I tempi che li aspettavano erano profondamente mutati. La guerra fredda e lo
scontro tra blocchi non pareva lasciare spazio ad alternative.
Eppure.
Grazie a quei compagni che diedero vita ad un’intesa associativa libera e
solidale, dopo 80 anni possiamo affrontare le nuove terribili sfide che abbiamo
di fronte. Le ombre scure del nazionalismo, del razzismo, delle guerre ci
pongono di fronte all’urgenza di rendere sempre più forti e radicali i legami e
le lotte che stiamo attraversando.
L’11 e 12 ottobre si è tenuto a Carrara un convegno di studi sull’anarchismo.
Il programma è arricchito da una mostra di manifesti, da momenti conviviali e
musicali.
Giorgio Sacchetti, docente di storia a Firenze, uno dei promotori
dell’iniziativa, l’ha presentata agli ascoltatori di Blackout.
Qui il programma completo:
https://umanitanova.org/event/carrara-anarchismo-una-storia-globale-e-italiana1945-2025-nell80della-federazione-anarchica-italiana/
Il genocidio migrante
Il 3 ottobre è l’anniversario di una delle peggiori stragi di migranti nel
Mediterraneo. Dodici anni fa a poche miglia da Lampedusa colò a picco
un’imbarcazione carica di profughi eritrei ed etiopi. A bordo c’erano 545
persone: 388 annegarono. I superstiti vennero salvati dai pescatori: la guardia
costiera arrivò oltre un’ora dopo.
Questa è una sola delle infinite stragi quotidiane nel Mediterraneo.
Stragi la cui responsabilità diretta è dei governi di ogni colore che si sono
susseguiti negli ultimi trent’anni.
Mentre tutti gli occhi sono puntati su Gaza e sulla Flottilla che ha tentato di
forzare il blocco navale imposto da Israele per raggiungere una popolazione
stremata dalla fame e dalle bombe è importante non dimenticare la guerra ai
migranti, un genocidio contro i poveri attuato dai governi della Fortezza Europa
con la complicità ben pagata dei macellai libici, cui l’Italia fornisce i
pattugliatori che sparano contro le barche in viaggio verso l’Europa.
Il Mare di Mezzo è divenuto un enorme sudario che ha inghiottito tante vite di
gente in eccesso.
Oggi PD, 5Stelle e AVS provano a rifarsi una verginità tra i movimenti
appoggiando la flotilla. Non permettiamoglielo! Lo dobbiamo alle decine di
migliaia di uomini, donne e bambini che continuano a morire nel silenzio dei
più.
Ne abbiamo parlato con Raffaele
Il mito della legalità e la Flottilla
In questi giorni abbiamo assistito ad un martellamento costante sul fatto che la
Flottilla stesse navigando nel rispetto delle regole, della legalità, dei giusti
confini. Una litania insopportabile, perché basata sulla convinzione che il
rispetto delle regole di un gioco truccato all’origine, potesse essere un
ombrello per la missione.
Sappiamo bene che le regole le dettano i vincitori. Gli orrori nazisti e la
feroce occupazione giapponese della Cina non giustificano Dresda e Hiroshima.
Le regole ingiuste vanno violate. Punto. Il resto è retorica legalista e
giustizialista.
Rudolf Rocker. L’anarchia oltre le macerie del secolo
Questa sera, in corso Palermo 46 alle 21, presentiamo una vasta raccolta di
scritti di Rudolf Rocker. “Anarchismo, Politica, Comunità. Scritti in un tempo
di crisi 1919 – 1947”.
Ne parleranno con noi Gianfranco Ragona, con cui ne abbiamo parlato la scorsa
settimana, e David Bernardini.
Oggi vi proponiamo alcune letture scelte per voi
Appuntamenti:
Rudolf Rocker
L’anarchia oltre le macerie del secolo
Venerdì 3 ottobre
ore 21
corso Palermo 46
Rudolf Rocker “Anarchismo, Politica, Comunità. Scritti in un tempo di crisi 1919
– 1947”
Ne parliamo con il curatore del libro, Gianfranco Ragona, docente di storia
all’università di Torino e con David Bernardini, autore di “Contro le ombre
della notte. Storia e pensiero dell’anarchico tedesco Rudolf Rocker”
4 novembre
Smilitarizziamo la città!
Noi disertiamo
Il 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria” nella prima guerra mondiale,
in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro per
spostare un confine.
In quella guerra a migliaia scelsero di gettare le armi e finirono davanti ai
plotoni di esecuzione.
La memoria dei disertori e dei senzapatria di allora vive nella solidarietà
concreta con chi oggi diserta le guerre che insanguinano il pianeta.
Le celebrazioni militari del 4 novembre, servono a giustificare enormi spese
militari, l’invio delle armi e l’impegno diretto dell’Italia nelle missioni
militari all’estero, in difesa dei propri interessi neocoloniali.
In ogni dove ci sono governi che pretendono che si uccida per spostare un
confine, per annientare i “nemici”, altri esseri umani massacrati in nome della
patria, della religione, degli interessi di pochi potenti.
In ogni dove c’è chi si oppone, c’è chi diserta, chi straccia le bandiere di
ogni nazione, perché sa che solo un’umanità internazionale potrà gettare le
fondamenta di quel mondo di libere e liberi ed uguali che ciascuno di noi porta
nel proprio cuore.
A due passi dalle nostre case ci sono le fabbriche che costruiscono le armi
usate nelle guerre che insanguinano il pianeta.
Nelle scuole bambine, bambini, ragazze e ragazzi, vengono sottoposti ad una
martellante campagna di arruolamento, ad una sempre più marcata propaganda
nazionalista.
Nelle strade della nostra città militari armati di mitra e manganello affiancano
polizia e carabinieri nel controllo, etnicamente mirato, delle periferie più
povere.
Vogliono farci credere che non possiamo fare nulla per contrastare le guerre.
Chi promuove, sostiene ed alimenta le guerre ci vorrebbe impotenti, passivi,
inermi. Non lo siamo.
In ogni dove c’è chi diserta, chi lotta contro le guerre degli stati.
Noi siamo al fianco di chi diserta la guerra.
Ogni volta che un militare entra in una scuola possiamo metterci di mezzo,
quando sta per aprire una fabbrica d’armi possiamo metterci di mezzo, quando
decidono di fare esercitazioni vicino alle nostre case possiamo metterci di
mezzo.
Le guerre cominciano da qui.
Contro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!
Contro la guerra e chi la arma!
Via i mercanti d’armi!
Sabato 29 novembre
corteo antimilitarista
ore 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis
Martedì 2 dicembre
blocchiamo i mercanti armi all’Oval Lingotto in via Matté Trucco 70
No all’aerospace and defence meetings!
A-Distro e SeriRiot
ogni mercoledì
dalle 18 alle 20
in corso Palermo 46
(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro
SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte
Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!
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Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30
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concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche
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idee, proposte, appuntamenti: I primi 80 della Federazione Anarchica ItalianaEra
il settembre de 1945. A Carrara si incontrarono anarchici […]
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idee, proposte, appuntamenti:Guerra alla ricerca sul clima. Un caso di obiezione
di coscienzaIn questi giorni alla cascina e parco […]
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Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
Stati Uniti. Maga senza freni
L’amministrazione Trump pigia sempre più l’acceleratore nella corsa al controllo
dell’amministrazione, dei media e delle istituzioni culturali. Passo dopo passo
con sfacciata arroganza incasella sempre più tasselli nel suo mosaico.
L’assassinio dell’influencer Maga Kirk gli ha offerto una buona occasione per
annunciare un’ulteriore stretta contro gli antifascisti, che vorrebbe far
dichiarare “organizzazione terrorista”.
Anche in Italia la vicenda ha scatenato la destra, che vi si è buttata a
capofitto.
Ne abbiamo parlato con Lorenzo
Educazione sessuale. Un affare di famiglia
Nella scuola procede a grandi passi l’opera reazionaria e repressiva del
ministro Valditara. Alle imposizioni contenute nelle nuove Indicazioni
nazionali, al codice disciplinare per i lavoratori, alla riforma del voto di
condotta, alla caccia al telefonino, alle sanzioni per chi decide di sostenere
un orale poco brillante alla maturità si aggiunge infatti la partita
dell’educazione sessuale, recentemente giunta in una fase calda del dibattito.
Lo scorso febbraio i deputati Sasso (Lega) e Amorese (FdI) presentavano una
proposta di legge a testa, entrambe finalizzate all’introduzione del consenso
informato delle famiglie per attività scolastiche inerenti sessualità e
affettività. In pratica per svolgere attività didattiche di educazione sessuale
e affettiva, seppure in chiave binaria e familista, serve il placet delle
famiglie.
A maggio le diverse proposte di legge venivano recepite in un disegno di legge
organico presentato dal ministro dell’istruzione Valditara, il DdL 2423. E
nell’estate è stato avviato il relativo iter.
Ne abbiamo parlato con Patrizia Nesti, insegnante e transfemminista
La guerra si allarga. La crisi dei droni
In questi anni di guerra abbiamo imparato che la propaganda bellica crea una
cortina di disinformazione tale da rendere quasi impossibile comprendere non
solo la dinamica e l’effettiva portata, ma a volte anche la stessa consistenza
di alcuni fatti. Certo è che entrambi gli schieramenti vogliono proseguire ed
estendere la guerra, o comunque passare ad un ulteriore stato di allerta in
Europa e ad un ulteriore livello di militarizzazione dei confini. Basti pensare
allo schieramento, annunciato, di 40000 soldati polacchi sul confine orientale
del paese e alle esercitazioni militari congiunte russe e bielorusse in corso a
distanza di relativamente pochi chilometri.
Quella che è stata chiamata “crisi dei droni” ha portato difatti ad un
innalzamento della militarizzazione del confine orientale della Polonia e ad un
aumento dell’impegno della NATO con la nuova operazione “Eastern Sentry”.
L’anarchia ai tempi della peste
Guerre, massacri, corsa agli armamenti. Le aporie infinite dei movimenti di
opposizione schiacciati tra campismo, propaganda e miopia.
Prime riflessioni
Appuntamenti:
Rudolf Rocker
L’anarchia oltre le macerie del secolo
Venerdì 3 ottobre
ore 21
corso Palermo 46
Rudolf Rocker “Anarchismo, Politica, Comunità. Scritti in un tempo di crisi 1919
– 1947”
Ne parliamo con il curatore del libro, Gianfranco Ragona, docente di storia
all’università di Torino e con David Bernardini, autore di “Contro le ombre
della notte. Storia e pensiero dell’anarchico tedesco Rudolf Rocker”
A-Distro e SeriRiot
ogni mercoledì
dalle 18 alle 20
in corso Palermo 46
(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro
SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte
Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!
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Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30
per info scrivete a fai_torino@autistici.org
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> Anarres del 23 maggio. Il Leone di Chicago. Referendum: una trappola. Fascisti
> in Barriera…
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Il Leone di Chicago
Il nuovo papa, agostiniano statunitense, per ora non gode a sinistra delle
stesse simpatie del suo predecessore, nonostante abbia le stesse posizioni sulle
donne, le persone omosessuali, trans, non binarie. Ma che dire? Prevost non è
certo un populista. Anche se, essendo noto per il proprio spiccato
antisemitismo, si è affrettato a correre ai ripari, stringendo la mano al
presidente israeliano.
Per capirne di più dobbiamo mettere in fila alcuni fattori chiave. Il primo è
sicuramente la scelta del nome, mai casuale per i papi, che danno il loro primo
segnale, scegliendo un nome adottato da un papa il cui ruolo è stato in qualche
modo cruciale. Leone XIII fu il papa della Rerum Novarum cupiditas, l’enciclica
con cui venne formulata la dottrina sociale della chiesa cattolica, basata sulla
collaborazione di classe in opposizione alla guerra di classe. In questa stessa
enciclica vi è una critica dei processi di industrializzazione, che oggi, in
tempi mutati potrebbe avere una forte eco.
Inoltre un agostiniano sul soglio di Pietro, con l’insistito ruolo della grazia
divina come necessaria ispirazione al bene, può rappresentare una forte
alternativa alle chiese evangeliche, che stanno scalzando il cattolicesimo sia
in Sud America che in Africa.
Ne abbiamo parlato con Giorgio Sacchetti, docente di storia all’Università di
Firenze
Referendum. Una trappola insidiosa
I referendum abrogativi sul reintegro sul posto di lavoro in caso di
licenziamento illegittimo, le indennità per i lavoratori licenziati nelle
imprese con meno di 15 dipendenti, i contratti a termine, la responsabilità
delle aziende committenti sugli infortuni nel lavoro in caso di appalti e la
riduzione del tempo necessario per richiedere la cittadinanza italiana da parte
dei cittadini stranieri, sono ancora una volta un’arma spuntata per i movimenti
sociali.
Il gioco referendario ha le sue regole ferree: se non si raggiunge il quorum del
50% + 1, il referendum viene invalidato, portando acqua al mulino del governo.
Non solo. In passato anche i referendum che hanno raggiunto il quorum e la
maggioranza sono stati regolarmente svuotati come una vasca da bagno quando si
toglie il tappo.
Un buon esempio è il referendum sull’acqua pubblica che, a distanza di oltre un
decennio, è stato totalmente ignorato.
Ne abbiamo parlato con Gian Maria Valent
Croci celtiche alla lapide di Ilio Baroni.
Chiamata Antifascista per una Barriera libera e solidale. No Pasarán!
Ad un mese dalla partecipata commemorazione del 25 aprile, ignoti neofascisti
hanno insultato la memoria della Resistenza sfregiando con i loro simboli di
morte la lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni.
Domenica 25 maggio ore 16,30 presidio alla lapide in corso Giulio Cesare angolo
corso Novara
Appuntamenti:
Sabato 28 giugno
dalle 10,30 alle 12,30
presidio antimilitarista in corso Palermo angolo via Sesia
Via i militari e la polizia da Barriera di Milano!
A-Distro e SeriRiot
vanno in pausa sino a settembre
Ci troverete alla Blackout fest!
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30
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concrete.
Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in
streaming.
Ascolta e diffondi l’audio della puntata:
> Anarres del 31 gennaio. La spartizione dell’Artico. I CPR in Albania restano
> vuoti. Cooperazione militare Italia-Niger…
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La spartizione dell’Artico
L’artico è emerso agli onori delle cronache dopo le dichiarazioni di Trump sulla
Groenlandia, che il nuovo presidente statunitense intende annettere agli Stati
Uniti, sottraendola al controllo della Danimarca. Per non parlare delle mire sul
Canada.
La partita che si gioca intorno a questo mondo di mare e di ghiacci, dove il
cambiamento climatico potrebbe rendere più accessibili le risorse di petrolio,
gas e terre rare, oggi poco redditizie da estrarre, è molto importante e vede
una secca competizione tra gli Stati che si affacciano sulla regione e non solo.
Ma. L’Artico importante non solo per quello che contiene, ma soprattutto per ciò
che divide essendo un naturale corridoio, il più veloce, tra oriente ed
occidente, la nuova via della seta marittima.
Ne abbiamo parlato con Daniele Ratti
Albania e Libia. Esternalizzazione delle frontiere e della repressione
Il pattugliatore della Marina militare Cassiopea ha selezionato 49 naufraghi
nelle acque attorno a Lampedusa ed ha fatto rotta verso l’Albania, dove è
arrivato martedì mattina.
A bordo avrebbero dovuto esserci persone con i requisiti “giusti” in base alla
Legge “Cutro”: maschi, adulti, senza vulnerabilità, in buona salute e
provenienti da Paesi “sicuri”. Sei persone, quattro minorenni e de vulnerabili,
devono tornare in Italia. I restanti 43 hanno fatto richiesta di protezione
internazionale e sono stati trasferiti dall’hotspot di Schengjin al centro di
Gjader.
Il governo ha deciso di non attendere il pronunciamento della Consulta sulla
legittimità di applicare la procedura di espulsione più “snella” ai richiedenti
asilo provenienti da paesi entrati nella lista dei “paesi sicuri”.
Nel frattempo l’esecutivo ha cambiato sia la lista, sia soprattutto la
competenza dei giudici, passata dai magistrati della sezione immigrazione di
Roma alle corti di appello. Meloni spera che questi magistrati siano più
disponibili ad accogliere i desiderata del governo.
Meloni vuole aprire a tutti i costi le prigioni in Albania, il suo fiore
all’occhiello per dimostrare di essere più capace di chi l’ha preceduta
nell’esternalizzare le frontiere.
Nel frattempo la primo ministro è finita nei guai per la scarcerazione ed il
rimpatrio, con tanto di aereo militare, del generale Elmasry, arrestato a
Torino, in seguito ad un mandato di cattura emanato dalla Corte Internazionale
dell’Aja. Elmasry è accusato di omicidi, stupri, torture nelle prigioni sotto il
controllo della miliazia RADA, di cui è capo. In queste prigioni sono rinchiusi
prigionieri politici ed apostati. Migranti, selezionati nei centri di
detenzione, vengono impiegati da Elmasry come lavoratori schiavi.
Il sistema di esternalizzazione delle frontiere con la Libia dal memorandum
targato Minniti del 2017, e, più di recente, con la Tunisia, affida il lavoro
sporco a macellai con le stellette, cui è garantita assoluta impunità.
Ne abbiamo parlato con l’avvocato Eugenio Losco
Dopo la nostra diretta è arrivata la notizia che i giudici di corte d’appello
non avevano convalidato la reclusione dei 43 migranti, che sono stati ttti
riportati in Italia. I due centri albanesi restano vuoti.
Italia-Niger. Piano di cooperazione militare 2025
La giunta militare del Niger guidata dopo il golpe del 26 luglio 2023 dal
generale Abdourahamane Tchiani, dopo aver cacciato via dal paese le forze armate
di Francia, Stati Uniti d’America e Germania ha sottoscritto un accordo di
cooperazione nel settore difesa con la Federazione Russa di Vladimir Putin.
Ciononostante nel corso dell’ultimo anno le autorità di Niamey hanno rafforzato
la “storica” partnership diplomatico-militare con l’Italia.
Nei giorni 16-17 dicembre 2024 ha avuto luogo a Roma la quarta edizione dei
Bilateral Staff Talk nel settore della Difesa tra l’Italia e il Niger che si
sono conclusi con la firma del Piano di Cooperazione 2025 che prevede lo
svolgimento di undici attività addestrative, cinque in Italia e sei in Niger.
Le truppe italiane sono presenti in Niger sin dal 2017, con un contingente di
500 soldati, per rinforzare la sorveglianza alle frontiere. In altri termini per
intercettare i migranti diretti a nord.
Ne abbiamo parlato con Antonio Mazzeo
Appuntamenti:
Giovedì 20 febbraio
ore 21
alla Fat
corso Palermo 46 – Torino
Enzo Papa, traduttore e curatore dell’edizione italiana, presenta il libro: “La
rivoluzione sconosciuta. Il movimento anarchico nelle lotte per l’emancipazione
sociale in Russia” di Volin, edizioni Zero in Condotta.
Volin, anarchico, tra i protagonisti della rivoluzione russa, ci restituisce
l’immagine viva di una rivoluzione sociale, in cui la dimensione autogestionaria
e libertaria dei Soviet viene soffocata poco a poco alla dittatura bolscevica.
Non senza una forte resistenza.
Il teorico e rivoluzionario anarchico, Vsevolod Michajlovič Eichenbaum, detto
Volin, racconta la storia della Rivoluzione russa dal 1825 al 1939, con i suoi
due sommovimenti del 1905 e del 1917, che egli ha vissuto come militante
attivamente impegnato negli eventi. Potendo disporre di documenti e
testimonianze di prima mano, Volin descrive, dal punto di vista anarchico – con
lucidità e con rara finezza d’analisi -, tutto il processo del movimento
rivoluzionario russo, dalla nascita dei Soviet all’annientamento del movimento
anarchico da parte dello stalinismo passando per l’ascesa al potere dei
bolscevichi, la rivolta dei marinai di Kronstadt o ancora l’epopea
insurrezionale di Nestor Machno.
Il libro, oltre che alle presentazioni, lo trovate alla FAT oppure può essere
richiesto a http://www.zeroincondotta.org/
Sabato 22 febbraio
a tre anni dall’inizio della guerra in Ucraina
Con i disertori russi e ucraini per un mondo senza frontiere
ore 11
presidio antimilitarista al Balon
A-Distro e SeriRiot
ogni mercoledì
dalle 18 alle 20
in corso Palermo 46
(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro
SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte
Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!
Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!
Informati su lotte e appuntamenti!
Contatti:
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30
per info scrivete a fai_torino@autistici.org
Contatti:
FB
@senzafrontiere.to/
Telegram
https://t.me/SenzaFrontiere
Iscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org
ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie
concrete.
Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in
streaming.
Ascolta e diffondi l’audio della puntata:
> Anarres del 13 dicembre. La Siria come l’Afganistan? Codice della strada in
> salsa proibizionista. Ultimo attacco ai migranti…
Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
La Siria come l’Afganistan?
La repentina caduta del regime baathista in Siria ci ricorda quanto avvenne
nell’agosto del 2021 in Afganistan. L’accordo tra Stati Uniti e talebani portò
al rapido ritiro degli statunitensi da Kabul e all’affermarsi dei talebani dal
“volto umano”, che per qualche tempo hanno finto di voler mantenere qualche
libertà alle donne, prima di richiuderle nelle case-prigioni, senza alcun
diritto.
Oggi gli jihadisti siriani, promossi di colpo dai media al rango di “ribelli” si
sono presi buona parte della Siria, mentre le truppe di Assad si sono ritirate
quasi senza combattere. Il vero vincitore della guerra mondiale per procura che
si è combattuta negli ultimi 13 anni in Sira è la Turchia, che profittando
dell’indebolimento di Russia, Iran ed Hezbollah, gli storici alleati di Assad,
ha dato il via libera alle truppe jiadiste che ha foraggiato e sostenuto in
questi anni.
Nel nord della Siria, dove, pur sotto durissimo attacco dell’Esercito Siriano
Libero, diretta emanazione della Turchia, le formazioni YPG e provano, non senza
aporie, a salvare l’esperienza del confederalismo democratico ed a combattere il
ritorno degli Jihadisti.
Ne abbiamo parlato con Lollo
Il nuovo codice della strada targato Salvini
Le nuove norme approvate definitivamente dal Senato il 20 novembre sono entrate
in vigore a metà dicembre. Si tratta di una nuova stretta repressiva, con
particolare attenzione a telefonini, alcool e sostanze.
Ne abbiamo parlato con Robertino Barbieri
L’ultima mazzata del governo contro i migranti
Un’ulteriore stretta per ONG e diritto di asilo è arrivata travestita da decreto
flussi.
Il decreto flussi è diventato legge dopo il via libera definitivo al Senato, che
lo ha votato con la fiducia imposta dal governo: 99 i sì, 65 i no e 1 astenuto.
Il decreto criminalizza ulteriormente le ONG che praticano il soccorso dei
migranti in mare: è prevista tra l’altro la confisca definitiva delle navi che
fanno soccorso, oltre ad aumentare in maniera importante le sanzioni economiche.
Sarà inoltre ridotto da 60 giorni a 10 il termine entro il quale le ONG possono
impugnare davanti al Prefetto il provvedimento di fermo amministrativo ottenuto
in seguito al salvataggio di persone in mare.
Il consiglio superiore della magistratura ha dato parere negativo sul
trasferimento della competenza sulle domande di asilo alle corti di appello, ma
si tratta di un parere non vincolante.
Appuntamenti:
(A)distro e SeriRiot
riapre mercoledì 8 gennaio
dalle 18 alle 20
in corso Palermo 46
(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro
SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte
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Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30
ora siamo in pausa per la fine dell’anno.
Ci rivediamo il 7 gennaio.
per info scrivete a fai_torino@autistici.org
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ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie
concrete.
Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in
streaming.
Ascolta e diffondi l’audio della puntata:
> Anarres del 6 dicembre. Lotte operaie alla sbarra. CPT di Torino. Always on
> the move…
Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
Lotte operaie alla sbarra
Sono circa “3mila” i lavoratori e sindacalisti indagati o imputati per scioperi
e proteste sindacali. È il dato dei procedimenti seguiti da un
solo studio legale di Milano sulle una parte delle inchieste nate da lotte
sindacali soprattutto nella logistica nel nord Italia.
Lo studio, specializzatosi dal 2016 in poi nella difesa di operai e esponenti
sindacali nel settore della logistica, ne ha contati circa tremila, solo nei
territori seguiti: in particolare Milano e Piacenza, ma anche Bologna,
Alessandria, Pavia, Brescia, Novara, Mantova, Cremona, Bergamo.
Significa che il numero totale italiano è molto più alto.
Ad oggi sono 300 i procedimenti ancora aperti.
Con il DDL 1660 la situazione è destinata a peggiorare.
Ne abbiamo parlato con l’avvocato Eugenio Losco
Sanitalia è il nuovo gestore del CPR di Torino
L’appalto da 8,4 milioni di euro per la gestione della prigione per migranti di
corso Brunelleschi se lo è aggiudicato Sanitalia. La Cooperativa era già stata
in corso Brunelleschi, quando aveva gestito i “servizi di igiene e
sanificazione” e di “assistenza infermieristica” per l’allora ente gestore
Gepsa, multinazionale francese che dal 2016 al 2022 ha incassato 8,6 milioni di
euro dalla prefettura di Torino.
Si tratta di un gruppo specializzato nella gestione di strutture chiuse: dalle
RSA a spazi dedicati a malati di Alzahimer, a numerosi CAS in Piemonte.
Non c’è bisogno si scomodare Foucault per cogliere l’intima interconnessione tra
strutture di tipo sanitario/assitenziale e luoghi di detenzione amministrativa.
Si tratta di posti caratterizzati dalla necessità di gestire corpi in eccesso,
non produttivi, incontrollabili, inutili, fastidiosi, che si decide di
concentrare in spazi specifici.
La scelta di tentare la scalata dei CPR ha visto Saniatalia partecipare, senza
successo, alle gare per i CPR in Albania e per quello di via Corelli a Milano.
Presto entrerà in corso Brunelleschi.
Quindi a breve la prigione per migranti di Torino, chiusa in seguito alle
rivolte del febbraio 2023, riaprirà.
Always on the move
Torino. Vetrina per turisti e città delle armi
Era la capitale dell’auto. L’industria automobilistica era indicata tra le
eccellenze cittadine nei cartelli di ingresso alla città.
Torino è stata attraversata da due processi trasformativi paralleli: la città
vetrina e la città delle armi. Il primo è il fulcro della narrazione pubblica,
il secondo viene occultato tra satelliti ed esplorazioni spaziali.
La lenta ma inesorabile fuga della Fiat, ormai solo più un marchio per le auto,
ha decretato la decadenza e l’impoverimento della città. Sulle macerie di quella
storia le amministrazioni comunali degli ultimi vent’anni, hanno provato a
costruire, con alterna fortuna, “la città vetrina per i grandi eventi”, una
scelta dalle conseguenze politiche e sociali devastanti, perché si è basata su
violente dinamiche di controllo sociale ed interventi di riqualificazione
escludente, una sempre più netta dinamica di gentrification.
Vi abbiamo proposto la lettura ragionata della prima parte dell’opuscolo,
presentato il 28 novembre a Torino.
Per chi si fosse perso l’incontro qui c’è il video della serata:
https://www.anarresinfo.org/video-always-on-the-move-torino-vetrina-per-turisti-e-citta-delle-armi/
Appuntamenti:
Sabato 14 dicembre
cena antinatalizia
Menù vegan
Benefit lotte
ore 20
corso Palermo 46
Quanto costa? Tantissimo per chi ne ha, meno per chi ha meno, poco per chi ha
poco. Sosteniamo le lotte qui e in ogni dove, diamo solidarietà a chi è colpito
dalla repressione, mettiamo un mattone nella direzione di una società libera,
autogestita, solidale.
Porta la tua statuetta per il pres-empio autogestito!
Per prenotazioni scrivere a antimilitarista.to@gmail.com
Ogni martedì
dalle 18 alle 20
in corso Palermo 46
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