ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie
concrete.
Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in
streaming.
Ascolta e diffondi l’audio della puntata:
> Anarres del 31 gennaio. La spartizione dell’Artico. I CPR in Albania restano
> vuoti. Cooperazione militare Italia-Niger…
Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
La spartizione dell’Artico
L’artico è emerso agli onori delle cronache dopo le dichiarazioni di Trump sulla
Groenlandia, che il nuovo presidente statunitense intende annettere agli Stati
Uniti, sottraendola al controllo della Danimarca. Per non parlare delle mire sul
Canada.
La partita che si gioca intorno a questo mondo di mare e di ghiacci, dove il
cambiamento climatico potrebbe rendere più accessibili le risorse di petrolio,
gas e terre rare, oggi poco redditizie da estrarre, è molto importante e vede
una secca competizione tra gli Stati che si affacciano sulla regione e non solo.
Ma. L’Artico importante non solo per quello che contiene, ma soprattutto per ciò
che divide essendo un naturale corridoio, il più veloce, tra oriente ed
occidente, la nuova via della seta marittima.
Ne abbiamo parlato con Daniele Ratti
Albania e Libia. Esternalizzazione delle frontiere e della repressione
Il pattugliatore della Marina militare Cassiopea ha selezionato 49 naufraghi
nelle acque attorno a Lampedusa ed ha fatto rotta verso l’Albania, dove è
arrivato martedì mattina.
A bordo avrebbero dovuto esserci persone con i requisiti “giusti” in base alla
Legge “Cutro”: maschi, adulti, senza vulnerabilità, in buona salute e
provenienti da Paesi “sicuri”. Sei persone, quattro minorenni e de vulnerabili,
devono tornare in Italia. I restanti 43 hanno fatto richiesta di protezione
internazionale e sono stati trasferiti dall’hotspot di Schengjin al centro di
Gjader.
Il governo ha deciso di non attendere il pronunciamento della Consulta sulla
legittimità di applicare la procedura di espulsione più “snella” ai richiedenti
asilo provenienti da paesi entrati nella lista dei “paesi sicuri”.
Nel frattempo l’esecutivo ha cambiato sia la lista, sia soprattutto la
competenza dei giudici, passata dai magistrati della sezione immigrazione di
Roma alle corti di appello. Meloni spera che questi magistrati siano più
disponibili ad accogliere i desiderata del governo.
Meloni vuole aprire a tutti i costi le prigioni in Albania, il suo fiore
all’occhiello per dimostrare di essere più capace di chi l’ha preceduta
nell’esternalizzare le frontiere.
Nel frattempo la primo ministro è finita nei guai per la scarcerazione ed il
rimpatrio, con tanto di aereo militare, del generale Elmasry, arrestato a
Torino, in seguito ad un mandato di cattura emanato dalla Corte Internazionale
dell’Aja. Elmasry è accusato di omicidi, stupri, torture nelle prigioni sotto il
controllo della miliazia RADA, di cui è capo. In queste prigioni sono rinchiusi
prigionieri politici ed apostati. Migranti, selezionati nei centri di
detenzione, vengono impiegati da Elmasry come lavoratori schiavi.
Il sistema di esternalizzazione delle frontiere con la Libia dal memorandum
targato Minniti del 2017, e, più di recente, con la Tunisia, affida il lavoro
sporco a macellai con le stellette, cui è garantita assoluta impunità.
Ne abbiamo parlato con l’avvocato Eugenio Losco
Dopo la nostra diretta è arrivata la notizia che i giudici di corte d’appello
non avevano convalidato la reclusione dei 43 migranti, che sono stati ttti
riportati in Italia. I due centri albanesi restano vuoti.
Italia-Niger. Piano di cooperazione militare 2025
La giunta militare del Niger guidata dopo il golpe del 26 luglio 2023 dal
generale Abdourahamane Tchiani, dopo aver cacciato via dal paese le forze armate
di Francia, Stati Uniti d’America e Germania ha sottoscritto un accordo di
cooperazione nel settore difesa con la Federazione Russa di Vladimir Putin.
Ciononostante nel corso dell’ultimo anno le autorità di Niamey hanno rafforzato
la “storica” partnership diplomatico-militare con l’Italia.
Nei giorni 16-17 dicembre 2024 ha avuto luogo a Roma la quarta edizione dei
Bilateral Staff Talk nel settore della Difesa tra l’Italia e il Niger che si
sono conclusi con la firma del Piano di Cooperazione 2025 che prevede lo
svolgimento di undici attività addestrative, cinque in Italia e sei in Niger.
Le truppe italiane sono presenti in Niger sin dal 2017, con un contingente di
500 soldati, per rinforzare la sorveglianza alle frontiere. In altri termini per
intercettare i migranti diretti a nord.
Ne abbiamo parlato con Antonio Mazzeo
Appuntamenti:
Giovedì 20 febbraio
ore 21
alla Fat
corso Palermo 46 – Torino
Enzo Papa, traduttore e curatore dell’edizione italiana, presenta il libro: “La
rivoluzione sconosciuta. Il movimento anarchico nelle lotte per l’emancipazione
sociale in Russia” di Volin, edizioni Zero in Condotta.
Volin, anarchico, tra i protagonisti della rivoluzione russa, ci restituisce
l’immagine viva di una rivoluzione sociale, in cui la dimensione autogestionaria
e libertaria dei Soviet viene soffocata poco a poco alla dittatura bolscevica.
Non senza una forte resistenza.
Il teorico e rivoluzionario anarchico, Vsevolod Michajlovič Eichenbaum, detto
Volin, racconta la storia della Rivoluzione russa dal 1825 al 1939, con i suoi
due sommovimenti del 1905 e del 1917, che egli ha vissuto come militante
attivamente impegnato negli eventi. Potendo disporre di documenti e
testimonianze di prima mano, Volin descrive, dal punto di vista anarchico – con
lucidità e con rara finezza d’analisi -, tutto il processo del movimento
rivoluzionario russo, dalla nascita dei Soviet all’annientamento del movimento
anarchico da parte dello stalinismo passando per l’ascesa al potere dei
bolscevichi, la rivolta dei marinai di Kronstadt o ancora l’epopea
insurrezionale di Nestor Machno.
Il libro, oltre che alle presentazioni, lo trovate alla FAT oppure può essere
richiesto a http://www.zeroincondotta.org/
Sabato 22 febbraio
a tre anni dall’inizio della guerra in Ucraina
Con i disertori russi e ucraini per un mondo senza frontiere
ore 11
presidio antimilitarista al Balon
A-Distro e SeriRiot
ogni mercoledì
dalle 18 alle 20
in corso Palermo 46
(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro
SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte
Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!
Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!
Informati su lotte e appuntamenti!
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Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30
per info scrivete a fai_torino@autistici.org
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Tag - anarres
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> Anarres del 13 dicembre. La Siria come l’Afganistan? Codice della strada in
> salsa proibizionista. Ultimo attacco ai migranti…
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La Siria come l’Afganistan?
La repentina caduta del regime baathista in Siria ci ricorda quanto avvenne
nell’agosto del 2021 in Afganistan. L’accordo tra Stati Uniti e talebani portò
al rapido ritiro degli statunitensi da Kabul e all’affermarsi dei talebani dal
“volto umano”, che per qualche tempo hanno finto di voler mantenere qualche
libertà alle donne, prima di richiuderle nelle case-prigioni, senza alcun
diritto.
Oggi gli jihadisti siriani, promossi di colpo dai media al rango di “ribelli” si
sono presi buona parte della Siria, mentre le truppe di Assad si sono ritirate
quasi senza combattere. Il vero vincitore della guerra mondiale per procura che
si è combattuta negli ultimi 13 anni in Sira è la Turchia, che profittando
dell’indebolimento di Russia, Iran ed Hezbollah, gli storici alleati di Assad,
ha dato il via libera alle truppe jiadiste che ha foraggiato e sostenuto in
questi anni.
Nel nord della Siria, dove, pur sotto durissimo attacco dell’Esercito Siriano
Libero, diretta emanazione della Turchia, le formazioni YPG e provano, non senza
aporie, a salvare l’esperienza del confederalismo democratico ed a combattere il
ritorno degli Jihadisti.
Ne abbiamo parlato con Lollo
Il nuovo codice della strada targato Salvini
Le nuove norme approvate definitivamente dal Senato il 20 novembre sono entrate
in vigore a metà dicembre. Si tratta di una nuova stretta repressiva, con
particolare attenzione a telefonini, alcool e sostanze.
Ne abbiamo parlato con Robertino Barbieri
L’ultima mazzata del governo contro i migranti
Un’ulteriore stretta per ONG e diritto di asilo è arrivata travestita da decreto
flussi.
Il decreto flussi è diventato legge dopo il via libera definitivo al Senato, che
lo ha votato con la fiducia imposta dal governo: 99 i sì, 65 i no e 1 astenuto.
Il decreto criminalizza ulteriormente le ONG che praticano il soccorso dei
migranti in mare: è prevista tra l’altro la confisca definitiva delle navi che
fanno soccorso, oltre ad aumentare in maniera importante le sanzioni economiche.
Sarà inoltre ridotto da 60 giorni a 10 il termine entro il quale le ONG possono
impugnare davanti al Prefetto il provvedimento di fermo amministrativo ottenuto
in seguito al salvataggio di persone in mare.
Il consiglio superiore della magistratura ha dato parere negativo sul
trasferimento della competenza sulle domande di asilo alle corti di appello, ma
si tratta di un parere non vincolante.
Appuntamenti:
(A)distro e SeriRiot
riapre mercoledì 8 gennaio
dalle 18 alle 20
in corso Palermo 46
(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro
SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte
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Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30
ora siamo in pausa per la fine dell’anno.
Ci rivediamo il 7 gennaio.
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> Anarres del 6 dicembre. Lotte operaie alla sbarra. CPT di Torino. Always on
> the move…
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Lotte operaie alla sbarra
Sono circa “3mila” i lavoratori e sindacalisti indagati o imputati per scioperi
e proteste sindacali. È il dato dei procedimenti seguiti da un
solo studio legale di Milano sulle una parte delle inchieste nate da lotte
sindacali soprattutto nella logistica nel nord Italia.
Lo studio, specializzatosi dal 2016 in poi nella difesa di operai e esponenti
sindacali nel settore della logistica, ne ha contati circa tremila, solo nei
territori seguiti: in particolare Milano e Piacenza, ma anche Bologna,
Alessandria, Pavia, Brescia, Novara, Mantova, Cremona, Bergamo.
Significa che il numero totale italiano è molto più alto.
Ad oggi sono 300 i procedimenti ancora aperti.
Con il DDL 1660 la situazione è destinata a peggiorare.
Ne abbiamo parlato con l’avvocato Eugenio Losco
Sanitalia è il nuovo gestore del CPR di Torino
L’appalto da 8,4 milioni di euro per la gestione della prigione per migranti di
corso Brunelleschi se lo è aggiudicato Sanitalia. La Cooperativa era già stata
in corso Brunelleschi, quando aveva gestito i “servizi di igiene e
sanificazione” e di “assistenza infermieristica” per l’allora ente gestore
Gepsa, multinazionale francese che dal 2016 al 2022 ha incassato 8,6 milioni di
euro dalla prefettura di Torino.
Si tratta di un gruppo specializzato nella gestione di strutture chiuse: dalle
RSA a spazi dedicati a malati di Alzahimer, a numerosi CAS in Piemonte.
Non c’è bisogno si scomodare Foucault per cogliere l’intima interconnessione tra
strutture di tipo sanitario/assitenziale e luoghi di detenzione amministrativa.
Si tratta di posti caratterizzati dalla necessità di gestire corpi in eccesso,
non produttivi, incontrollabili, inutili, fastidiosi, che si decide di
concentrare in spazi specifici.
La scelta di tentare la scalata dei CPR ha visto Saniatalia partecipare, senza
successo, alle gare per i CPR in Albania e per quello di via Corelli a Milano.
Presto entrerà in corso Brunelleschi.
Quindi a breve la prigione per migranti di Torino, chiusa in seguito alle
rivolte del febbraio 2023, riaprirà.
Always on the move
Torino. Vetrina per turisti e città delle armi
Era la capitale dell’auto. L’industria automobilistica era indicata tra le
eccellenze cittadine nei cartelli di ingresso alla città.
Torino è stata attraversata da due processi trasformativi paralleli: la città
vetrina e la città delle armi. Il primo è il fulcro della narrazione pubblica,
il secondo viene occultato tra satelliti ed esplorazioni spaziali.
La lenta ma inesorabile fuga della Fiat, ormai solo più un marchio per le auto,
ha decretato la decadenza e l’impoverimento della città. Sulle macerie di quella
storia le amministrazioni comunali degli ultimi vent’anni, hanno provato a
costruire, con alterna fortuna, “la città vetrina per i grandi eventi”, una
scelta dalle conseguenze politiche e sociali devastanti, perché si è basata su
violente dinamiche di controllo sociale ed interventi di riqualificazione
escludente, una sempre più netta dinamica di gentrification.
Vi abbiamo proposto la lettura ragionata della prima parte dell’opuscolo,
presentato il 28 novembre a Torino.
Per chi si fosse perso l’incontro qui c’è il video della serata:
https://www.anarresinfo.org/video-always-on-the-move-torino-vetrina-per-turisti-e-citta-delle-armi/
Appuntamenti:
Sabato 14 dicembre
cena antinatalizia
Menù vegan
Benefit lotte
ore 20
corso Palermo 46
Quanto costa? Tantissimo per chi ne ha, meno per chi ha meno, poco per chi ha
poco. Sosteniamo le lotte qui e in ogni dove, diamo solidarietà a chi è colpito
dalla repressione, mettiamo un mattone nella direzione di una società libera,
autogestita, solidale.
Porta la tua statuetta per il pres-empio autogestito!
Per prenotazioni scrivere a antimilitarista.to@gmail.com
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> Anarres del 29 novembre. Sciopero generale: voci dalle piazze…
Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
Le piazze dello sciopero generale
Vi abbiamo raccontato lo sciopero generale con dirette da alcune delle piazze,
dove il sindacalismo di base, autogestito e conflittuale ha lanciato cortei e
presidi il 29 novembre.
Buona parte del sindacalismo di base aveva indetto sciopero con manifestazioni
locali. Nella stessa data avevano proclamato l’astensione dal lavoro due
sindacati concertativi Cigl e Uil.
In gran parte delle città italiane ci sono state iniziative di piazza separate.
A Torino il sindacalismo di base con varie forze politiche ha scelto di
costruire uno spezzone autonomo in coda al corteo di Cgil e Uil, auspicando la
convergenza su posizioni più radicali di lavoratori e lavoratrici che fanno
riferimento alla Cgil.
Perché Cgil e UIL, dopo anni di tranquilla convivenza con l’apparato padronale
hanno scelto di promuovere uno sciopero generale? La risposta è semplice. La
pacificazione sociale di cui Cgil, Cisl e Uil sono state protagoniste negli
scorsi decenni aveva come contropartita il mantenimento dei privilegi e del
ruolo della burocrazia sindacale. Oggi governo e padronato insistono
nell’abbandono del corporativismo democratico, quello che nel linguaggio
corrente viene chiamato concertazione, e trattano i sindacati istituzionali come
zerbini. Era inevitabile che Cgil e Uil facessero una mossa. Simbolica.
Tutto questo mentre la condizione delle classi subalterne è in costante
peggioramento.
Ci siamo collegati con Torino, Milano, Firenze, Pisa, Trieste, Bologna.
Appuntamenti:
Domenica 8 dicembre
Corteo No Tav a Susa
Ore 13 piazza d’armi
Sabato 14 dicembre
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poco. Sosteniamo le lotte qui e in ogni dove, diamo solidarietà a chi è colpito
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> Anarres del 22 novembre. Antropologia anarchica. Torino: vetrina per turisti e
> città delle armi. Valditara. Dio, patria, famiglia…
(l’ultima mezz’ora di trasmissione non è stata registrata nell’escopost per
motivi tecnici)
Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
Antropologia Anarchica
Francesco Spagna, antropologo e docente all’università di Padova ne ha scritto
sull’ultimo numero di “Semi sotto la neve”. L’incontro o l’intreccio tra
antropologia culturale e anarchismo è il focus di questo testo che ci aiuta ad
introdurre una tematica cruciale per comprendere il nostro sguardo sul mondo e
per destrutturare la narrazione che considera ineluttabili il dominio e la
gerarchia.
Ne abbiamo parlato con Francesco Spagna
Always on the move. Torino: vetrina per turisti e città delle armi
Era la capitale dell’auto. Oggi Torino è attraversata da due processi
trasformativi paralleli: la città vetrina e la città delle armi.
La lenta ma inesorabile fuga della Fiat ha decretato la decadenza e
l’impoverimento della città. Sulle macerie di quella storia le amministrazioni
comunali degli ultimi vent’anni hanno provato a costruire, con alterna fortuna,
“la città vetrina per i grandi eventi”, una scelta dalle conseguenze politiche e
sociali devastanti, perché basata su violente strategie di controllo sociale ed
interventi di riqualificazione escludenti: una sempre più netta dinamica di
gentrification.
Giovedì 28 novembre ne parleremo con Francesco Migliaccio, presentando
l’opuscolo, “Always on the move. Torino: vetrina per turisti e città delle armi”
Giovedì parleremo anche di Torino come città della ricerca, progettazione, e
produzione bellica, che troverà uno dei suoi centri propulsori nella “città
dell’aerospazio”, polo bellico che sorgerà sulle rovine dell’ex Alenia di corso
Marche, con una partecipazione diretta e complice del Politecnico di Torino.
Contrastare la nascita del nuovo polo bellico a Torino non è mera opposizione
etica alle guerre capitaliste ed imperialiste, ma anche un passaggio necessario
a ripensare lo spazio urbano e chi ci vive, come luogo di negazione delle
dinamiche gerarchiche sottese all’opaca città dell’aerospazio ed alla
scintillante vetrina dei grandi eventi.
Con Francesco abbiamo anticipato alcuni temi di cui discuteremo giovedì 28
novembre.
Valditara. Dio, patria, famiglia
Il ministro dell’istruzione e del merito ha le idee chiare. I ragazzi e le
ragazze devono avere una formazione all’insegna dell’esaltazione della guerra,
delle forze armate e della Patria.
Non solo.
Per Valditara il patriarcato non esiste perché è mera ideologia: la violenza di
genere è colpa degli altri, degli uomini neri che vengono da lontano. In barba
ai dati che ci raccontano che il nemico ha le chiavi di casa, che i ragazzi
italiani ammazzano come i ragazzi nati in altri luoghi del mondo.
Appuntamenti:
Always on the move
Torino: vetrina per turisti e città delle armi
Giovedì 28 novembre
ore 21 in corso Palermo 46
Presentazione dell’opuscolo
Dialogheranno Francesco Migliaccio e Maria Matteo
Continuano le presentazioni di “Tramandare il fuoco. Per un approccio libertario
alla questione Palestinese”. Dopo Torino, Trieste e Carrara, Reggio Emilia
venerdì 29 saremo a Pordenone.
Sabato 30 novembre
Basta guerre! Basta militarismo!
Corteo antimilitarista a Malnisio (PN)
ore 13,30 in piazza Trieste angolo via Manzoni
Comitato contro il poligono di Cao Malnisio
Domenica 8 dicembre
Corteo No Tav a Susa
Ore 13 piazza d’armi
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> Anarres dell’8 novembre. Pedagogia di guerra. Giornate dei disertori. Trump e
> l’età dell’oro…
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Pedagogia di guerra. I parà al circo Massimo
I paracadutisti della Folgore, gli stessi delle torture e stupri in Somalia, gli
stessi che esaltano ogni anno la battaglia fascista e colonialista di El
Alamein, gli stessi impegnati in missioni di guerra in giro per il mondo, in
occasione del 4 novembre hanno insegnato a ragazzi e bambini l’arte della guerra
nella cornice del Circo Massimo di Roma. Un’iniziativa targata Guido Crosetto.
Oltre ai parà c’erano tutti i reparti di eccellenza delle forze armate.
Ne abbiamo parlato con Antonio Mazzeo
4 novembre. Giornate dei disertori
In diverse città italiane, compresa Torino, ci sono state iniziative per il 4
novembre, giornata dei disertori.
Ovunque il fulcro è stata la solidarietà ai disertori di ogni dove.
L’Italia va alla guerra: Fincantieri addestrerà forze navali del Qatar
La holding italiana Fincantieri SpA arma e addestrerà le forze navali militari
dell’Emiro del Qatar. Il colosso della cantieristica nazionale e BQ Solutions,
società qatariota preposta ad assicurare il supporto strategico alle forze
militari e di sicurezza del Paese, hanno firmato un Memorandum d’Intesa con
l’obiettivo di sviluppare programmi di istruzione e addestramento, creati sotto
la guida italiana, per le Forze Navali del Qatar.
L’età dell’oro?
Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca è un segno dei tempi.
La grande paura della fine del privilegio di cui hanno goduto le classi medie
dei paesi ricchi attraversa trasversalmente il pianeta ed investe anche gli
States.
La promessa nel ritorno dell’età dell’oro è la chiave di lettura della vittoria
elettorale del tycoon di New York.
Ne abbiamo parlato con Robertino Barbieri e Francesco Fricche
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streaming.
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> Anarres del 4 ottobre. Fermare il genocidio, spezzare le frontiere, liberarsi
> dalle religioni. Le basi della guerra. Gli interessi della bottega vaticana.
> Anarchici sudanesi…
Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
L’urgenza di fermare il genocidio.
Ad un anno dal massacro nel sud di Israele, mentre Gaza è un cumulo di macerie e
il conflitto si estende a Libano e Iran è urgente fermare la strage, inceppando
la guerra, sostenendo chi si oppone, chi diserta, chi lotta contro il proprio
governo, contro ogni forma di nazionalismo, contro le religioni. In Israele, in
Libano, in Palestina, in Iran, in ogni dove a partire dal nostro paese, dove
vengono prodotte e commercializzate le armi che alimentano il conflitto.
Il disfattismo, l’insubordinazione, la rivolta contro stati e frontiere sono
l’unica possibilità per le popolazioni del Mediterraneo orientale. E non solo.
Non saremo in piazza il 5 ottobre, perché per fermare la guerra occorre
cominciare ad estirparne le radici, radici che traggono linfa dal suprematismo,
dalle religioni, dalla follia nazionalista.
Italia. Basi di guerra
L’Italia è una piattaforma logistica per le guerre dell’imperialismo tricolore e
Nato.
L’ultima base operativa è quella di Solbiate Olona. Ma la mappa delle basi,
aeroporti, poligoni di tiro, porti, postazioni radar, caserme è molto densa.
Queste basi sono cruciali per la logistica delle guerre.
Di fronte al rischio di ulteriore escalation militare la possibilità che il
nostro paese venga investito direttamente è sempre più concreta.
Ne abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, insegnante, antimilitarista, blogger
Soldi pubblici, chiesa cattolica e terzo settore
La chiesa cattolica è una rete globale di tutto rispetto nei tradizionali
settori dell’educazione e della sanità.
I governi italiani finanziano le attività private della bottega vaticana.
Ne abbiamo parlato con Daniele Ratti, autore di una ricerca sul tema
Vi proponiamo l’intervista realizzata dai compagni della CNT Toulouse ad un
compagno sudanese
Appuntamenti:
Venerdì 11 ottobre
ore 21
in corso Palermo 46
Leggi di guerra. Quando la democrazia diventa fascismo
La stretta securitaria imposta dal DDL 1660 è un ulteriore tassello nel mosaico
repressivo del governo. Colpi sempre più duri a chi lotta nei CPR e nelle
carceri, a chi si batte contro gli sfratti, a chi occupa, a chi fa scritte su
caserme e commissariati, a chi fa un blocco stradale, a chi sostiene e diffonde
idee sovversive.
Questi dispositivi si configurano come diritto penale del nemico, pur
mantenendosi in una cornice universalista.
Il diritto penale del nemico è informato ad una logica di guerra. In guerra i
nemici vanno annientati, ridotti a nulla, privati di vita, libertà e dignità.
Per il nemico non valgono le tutele formali riservate ai cittadini.
Interverrà l’avvocato Eugenio Losco
Sabato 12 ottobre
ore 10,30/13,30
presidio al Balon
contro il ddl 1660
Domenica 20 ottobre
Assemblea Antimilitarista
dalle 10 alle 17
A Massenzatico (Reggio Emilia)
Presso le “Cucine del popolo”, via Beethoven 78
Per info: assembleantimilitarista@gmail.com
Ogni martedì
dalle 18 alle 20
in corso Palermo 46
(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro
SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte
Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!
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Informati su lotte e appuntamenti!
Contatti:
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20 (per info scrivete a
fai_torino@autistici.org)
Contatti:
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