Anarres del 27 settembre. Aborto: la libertà negata. A scuola di obbedienza. Da Gaza a Tel Aviv: insurrezione, diserzione, internazionalismo. Note sulla Basilicata a Torino…Il podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie
concrete.
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> Anarres del 27 settembre. Aborto: la libertà negata. A scuola di obbedienza.
> Da Gaza a Tel Aviv: insurrezione, diserzione, internazionalismo. Note sulla
> Basilicata a Torino….
Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
Aborto. La libertà negata
In Italia la libertà di abortire non c’è. La legge 194 che regolamenta
l’interruzione volontaria di gravidanza, risalente al 1978, fu frutto di un
compromesso politico con settori clericali e reazionari che regalò il meccanismo
perverso dell’obiezione di coscienza a chi voleva mantenere l’aborto un percorso
a ostacoli talora inaccessibili, depotenziando la spinta sociale che non
chiedeva la regolamentazione, bensì una depenalizzazione che ponesse fine
all’aborto clandestino. Da allora, la difficoltà a posizionarsi chiaramente sul
terreno della difesa dell’aborto, cioè di una pratica sanitaria, non è mai
venuta meno.
Voto di condotta? A scuola di obbedienza
La Camera ha approvato in via definitiva il ddl Valditara sul voto in condotta.
Il provvedimento prevede la bocciatura con il 5 in condotta e il ritorno della
valutazione numerica sul comportamento alle medie.
Per quanto riguarda le scuole superiori, nel caso di voto pari a 6 si avrà un
debito formativo e si dovrà sostenere un elaborato di educazione civica. La
condotta diventa uno spartiacque per gli studenti delle superiori, sottoposti ad
un chiaro ricatto: o accettano di piegarsi, astenendosi da proteste e lotte o
avranno un voto di maturità più basso. Infatti è prevista la decurtazione per
chi ha meno di 9 di condotta.
Quello di Valditara è un modello di scuola/caserma, dove l’obbedienza è il
fulcro di un progetto educativo disciplinare.
Ne abbiamo parlato con Patrizia Nesti
Tramandare il fuoco. Per un approccio libertario alla questione palestinese. Una
critica a essenzialismo e nazionalismo.
Quest’opuscolo scaturisce dalla necessità di immaginare e praticare una diversa
prospettiva politica alla lotta contro il genocidio a Gaza. E, più in generale,
a tutte le guerre e ad ogni dinamica escludente. (…)
Con il passare dei mesi abbiamo temuto che arrivasse l’assuefazione all’orrore.
Già sta accadendo in Ucraina, già avviene nei tanti luoghi del pianeta, dove si
consumano tragedie immani nel silenzio dei più.
Di un fatto siamo certi, perché rappresenta un orizzonte etico ineludibile. Non
ci rassegneremo mai all’ineluttabilità dei massacri, degli stupri, delle
torture.
Il nostro impegno non è venuto mai meno, nonostante la nostra sostanziale
estraneità a manifestazioni aperte, se non promosse, da esponenti religiosi e da
nazionalisti.
Abbiamo costruito piazze, cortei e momenti di riflessione e lotta contro la
fabbricazione ed il commercio di armi, i poligoni e le basi militari, la
collusione tra scuola, università e guerra, contro la militarizzazione delle
periferie, delle frontiere, dei cpr…
Abbiamo sostenuto disertori ed oppositori in Russia e in Ucraina. Abbiamo
appoggiato gli anarchici sudanesi che si battono contro i macellai che si
contendono il territorio.
Siamo al fianco di chi lotta contro sfruttatori ed oppressori nel “proprio”
paese, noi lottiamo contro sfruttatori ed oppressori nel “nostro” paese.
Noi siamo dalla parte delle vittime. Dalle parte delle bambine e dei bambini,
degli uomini e delle donne uccise, massacrate, affamate, umiliate.
In ogni dove. Sempre. (…)
L’immane massacro della popolazione gazawi e i movimenti di appoggio alla
“resistenza” palestinese sviluppatisi nel nostro paese dopo il 7 ottobre 2023
hanno evidenziato crepe che hanno radici profonde, tutte da indagare e
comprendere.
Ci muove una necessità forte, perché al di là delle peculiarità della questione
palestinese, temi quali il nazionalismo, il declino dell’approccio di classe,
l’affermarsi di dinamiche identitarie essenzialiste e di una concezione distorta
dei processi decoloniali ci interrogano tutti sulle prospettive di un movimento
di emancipazione sociale, individuale, politica capace di trasformare
l’esistente all’insegna di un concreto affermarsi di libertà, uguaglianza,
solidarietà.”
Con Lollo, uno dei compagn che hanno partecipato alla stesura del testo, abbiamo
anticipato alcune delle tematiche di cui si è discusso durante la presentazione
dell’opuscolo.
La vergogna va al mercato. Note sulla Basilicata a Torino
“È domenica mattina a Torino, mi aggiro in piazza della Repubblica alla ricerca
di un filone di pane. Noto la figura di Franco Arminio, poeta dell’Italia
interna, e mi chiedo quale ragione l’abbia condotto qui. Sono di fronte al
Mercato Centrale di Torino, struttura in vetro e metallo che accoglie
ristoranti, negozi di gastronomia, rivendite di cibo per ricchi avventori.
All’ingresso ecco un manifesto verde con uno slogan: “Basilicata, Terra e
Visione”.”
Questo l’incipit di un articolo di Francesco Migliaccio sulla trasformazione dei
Sassi di Matera in Lunapark
Appuntamenti:
Venerdì 11 ottobre
ore 21
in corso Palermo 46
Leggi di guerra. Quando la democrazia diventa fascismo
La stretta securitaria imposta dal DDL 1660 è un ulteriore tassello nel mosaico
repressivo del governo. Colpi sempre più duri a chi lotta nei CPR e nelle
carceri, a chi si batte contro gli sfratti, a chi occupa, a chi fa scritte su
caserme e commissariati, a chi fa un blocco stradale, a chi sostiene e diffonde
idee sovversive.
Questi dispositivi si configurano come diritto penale del nemico, pur
mantenendosi in una cornice universalista.
Il diritto penale del nemico è informato ad una logica di guerra. In guerra i
nemici vanno annientati, ridotti a nulla, privati di vita, libertà e dignità.
Per il nemico non valgono le tutele formali riservate ai cittadini.
Interverrà l’avvocato Eugenio Losco
Sabato 12 ottobre
ore 10,30/13,30
presidio al Balon
contro il ddl 1660
Domenica 20 ottobre
Assemblea Antimilitarista
dalle 10 alle 17
A Massenzatico (Reggio Emilia)
Presso le “Cucine del popolo”, via Beethoven 78
Per info: assembleantimilitarista@gmail.com
Ogni martedì
dalle 18 alle 20
in corso Palermo 46
(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro
SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte
Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!
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Informati su lotte e appuntamenti!
Contatti:
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20 (per info scrivete a
fai_torino@autistici.org)