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Anarres del 17 gennaio. Valditara. Bibbia, latino e fantasy. Smascheriamo i nazionalismi. Gaza. La tregua tra le macerie…
ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. Ascolta e diffondi l’audio della puntata: > Anarres del 17 gennaio. Valditara. Bibbia, latino e fantasy. Smascheriamo i > nazionalismi. Gaza. La tregua tra le macerie… Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: Valditara. Bibbia, latino e fantasy Il ministro dell’Istruzione e del merito Valditara ha annunciato le linee guida della sua riforma dei programmi della scuola. Nel mirino bambin e ragazz tra i 3 e i 14 anni. Ad una prima lettura quella di Valditara sembra una operazione di ritorno al passato. Il latino nelle medie, le poesie imparate a memoria, il focus sulla storia patria rimandano direttamente al periodo intercorso tra l’istituzione della scuola media unificata e la fine degli anni Settanta. In realtà il senso dell’operazione, sebbene gli strumenti paiano simili, è del tutto differente. Consentire a tutt di studiare latino e letteratura italiana nella scuola media significava dare la possibilità anche a chi proveniva dai quartieri popolari di poter accedere ai licei e, quindi, nella gerarchia valoriale dell’epoca, ad un’istruzione di tipo superiore. Oggi invece fa parte del progetto di scuola sovranista, escludente, suprematista che i fascisti al governo sponsorizzano. Se a questo si aggiunge la fantasy, tanto cara a certa destra e la Bibbia, il quadro è completo. Ne abbiamo discusso con Cosimo Scarinzi Aboliamo gli eserciti. Fermiamo le guerre. Smascheriamo i nazionalismi Dal 3 al 6 gennaio si è tenuto a Carrara il congresso della FAI. “…sviluppare nuove iniziative per decostruire le frontiere e contestare ogni idea di nazionalismo e di sovranità territoriale dello stato-nazione o di qualsiasi altra entità che aspiri a diventarlo, sostituendola con nuovi meccanismi di solidarietà internazionale e sorellanza/fratellanza universale…” Qui potete leggere il testo sul militarismo e la guerra emerso dal lungo confronto tra compagne e compagni. Gaza. La tregua tra le macerie Nonostante, le pressioni di Gvir e Smotrich, i rappresentanti dei due partiti religiosi di destra che puntellano il governo del Likud, Netanyahu, pressato da Trump, ha dato il via libera agli accordi, che erano stati sottoscritti a Doha. Domenica è scattato il cessate il fuoco ed iniziati gli scambi di ostaggi tra le due parti. Per un’analisi della situazione e sulle, comunque incerte, prospettive, ne abbiamo parlato con Stefano Capello. Appuntamenti: Venerdì 31 gennaio Crisi climatica e azione diretta Strumenti di ricerca, misurazione, analisi e lotta ore 21 alla FAT corso Palermo 46 Torino Interverrà il fisico Andrea Merlone, Dirigente di ricerca all’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) e ricercatore associato all’Istituto di Scienze Polari del CNR. A-Distro e SeriRiot ogni mercoledì dalle 18 alle 20 in corso Palermo 46 (A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato! Informati su lotte e appuntamenti! Contatti: Federazione Anarchica Torinese corso Palermo 46 Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30 per info scrivete a fai_torino@autistici.org Contatti: FB @senzafrontiere.to/ Telegram https://t.me/SenzaFrontiere Iscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org  
January 21, 2025 / Anarres
Scuola, se a parlare di violenza di genere sono carabinieri e Rotary Club
(archivio disegni napolimonitor) Venerdì 17 gennaio il liceo Pitagora, al Rione Toiano, periferia di Pozzuoli, ha ospitato l’incontro “Il coraggio di parlare. La forza di ascoltare”, promosso dal Rotary Club Campi Flegrei sul tema della violenza di genere. All’evento hanno partecipato diverse figure istituzionali: il sindaco di Pozzuoli Luigi Manzoni, la presidentessa del Rotary Club Emilia Annunziata, l’assessore alle politiche sociali di Pozzuoli Fabiana Riccobene; e poi ancora, tra gli altri: Antonella Sica, presidente della commissione sulla violenza di genere del Rotary, Shervi Haravi, attivista e funzionaria del ministero della giustizia, la tenente Maria Virgilio, comandante della stazione dei carabinieri di Pozzuoli. Un gruppo di studenti legati alla casa del popolo Villa Medusa di Bagnoli ha organizzato quella stessa mattina un volantinaggio all’ingresso della scuola, dove c’erano più di cinquecento tra ragazzi e ragazze, preoccupati soprattutto dal dover entrare in tempo in classe per evitare grane. Il volantino criticava l’ipocrisia dell’approccio istituzionale alla violenza di genere. Gli studenti sottolineavano come la narrazione dominante si concentri sulla “caccia al mostro” e sull’invito alla denuncia individuale, trascurando le radici strutturali del fenomeno e i meccanismi di esclusione sociale che colpiscono i soggetti più vulnerabili. Inoltre, veniva evidenziato il paradosso di affidare l’analisi su un fenomeno così complesso a istituzioni come le forze dell’ordine e il Rotary Club, elementi pienamente integrati in un sistema sociale e di potere che ha una incidenza tutt’altro che secondaria sul problema della violenza di genere. Molto dura è stata la denuncia dei manifestanti contro le cosiddette politiche istituzionali “di prevenzione”, incapaci di arginare la violenza, come dimostrano i dati: solo nel 2024, in Italia, centodieci donne sono state uccise, per lo più da un loro partner o familiare di sesso maschile. La maggior parte degli studenti ha preso in consegna il volantino: qualcuno si è fermato per chiedere informazioni, altri si sono detti d’accordo, ma non c’è stato molto dibattito. I ragazzi dei diversi indirizzi – classico, scientifico, scienze applicate – sembravano per lo più accomunati dagli zaini pesanti e dall’aria assonnata e non sono mancati quelli che passavano oltre senza fermarsi o gettando appena uno sguardo. Giorgia, studentessa, ha spiegato di aver provato più volte a proporre la nascita di un collettivo, ma di essere stata frenata dai rappresentanti di istituto. La difficoltà ad aggregare gruppi anche piccoli di studenti è certamente legata alle riforme scolastiche di questi anni, il cui il culmine sembra essere quella Valditara, che stabilisce, tra le altre cose, la bocciatura con il 6 in condotta: un provvedimento che limita ulteriormente la libertà degli studenti, che fanno enorme fatica anche solo a pensare che si possa cambiare qualcosa insieme. La situazione strutturale del Pitagora è emblematica della difficoltà che hanno gli studenti a elaborare una riflessione complessiva sulle condizioni in cui si trovano a “fare scuola”: da tempo, qui, si ricorre per esempio al sistema della “rotazione”, perché non ci sono classi per tutti. Una forte limitazione del diritto allo studio, che però molti studenti percepiscono come un vantaggio: meno giorni a scuola significa meno stress, meno interrogazioni e compiti classe. Un’altra questione delicata riguarda i viaggi d’istruzione, che non sono accessibili a tutti: le famiglie in difficoltà economica spesso non riescono a sostenere le spese, rendendo queste esperienze, che dovrebbero essere formative, un privilegio per pochi. Obiettivamente difficile, in un contesto così ostico per lo sviluppo e la condivisione di una coscienza critica come è la scuola oggi, che gli studenti possano mettere in discussione il senso propagandato di certe iniziative, che hanno come unico fine quello di rafforzare le relazioni istituzionali e di potere. Lo stesso titolo, “il coraggio di denunciare”, più che analizzare le cause più profonde del problema ha come unico obiettivo colpevolizzare chi commette violenza. È come mostrare un quadro visibile a metà, oscurando le cause sociali e culturali alla base del fenomeno, e l’ambiguo atteggiamento di forze dell’ordine e istituzioni politiche, che tra l’altro sulla gestione patriarcale dei rapporti sociali e professionali fondano buona parte del proprio equilibrio. Le donne che non denunciano la violenza lo fanno anche, per esempio, per paura di non essere credute o di non ricevere supporto dalle forze dell’ordine. A un aumento delle chiamate al numero antiviolenza 1522 (quasi diciottomila solo nel primo trimestre del 2024) non corrisponde una diminuzione delle violenze sessuali e dei femminicidi. Anche i reati online, come sextortion e revenge porn, sono cresciuti del 9% dal 2023. Gli studenti che hanno protestato al Pitagora hanno chiesto che a esprimersi su questi temi non siano sempre e solo soggetti esterni alla scuola, e percorsi di autoeducazione: formazione degli insegnanti, presenza di psicologi e psicoterapeuti, lavoro all’interno di spazi didattici e non, organizzato insieme agli studenti e le studentesse. I nuovi fondi destinati alla già carente educazione sessuale nelle scuole, invece, verranno usati (lo ha dichiarato il ministro Luca Cirani) principalmente per formare gli insegnanti su fertilità e prevenzione dell’infertilità. Non è la prima volta che gli studenti di questa scuola si trovano a dover affrontare interlocutori così ambigui: l’anno scorso, durante un altro incontro dedicato alla violenza di genere, un tenente colonnello aveva definito “ottimo” il sistema di sicurezza a tutela delle donne. Giorgia racconta di aver obiettato a questo assunto, dato l’alto numero di femminicidi, criticando anche la scelta di coinvolgere le forze dell’ordine in un contesto scolastico. Il tenente colonnello, alzandosi con fare vagamente intimidatorio, e raccogliendo l’approvazione dei docenti e di una parte degli studenti, le ha chiesto di portare dati concreti a sostegno della sua tesi, affermando che avrebbe potuto facilmente smentirli con le sue esperienze. Evidente già in quel caso fu l’ipocrisia di coinvolgere militari (così come ricchi e influenti imprenditori, al vertice di un sistema che alimenta e si fonda sulle disuguaglianze, comprese quelle di genere) in queste iniziative, che presupporrebbero una capacità di mettere in discussione la propria persona e il proprio ruolo sociale, cose che queste due categorie non sembrano disposte a fare. A ulteriore conferma di come le forze dell’ordine non possano essere un interlocutore accreditato a esprimersi sul tema della violenza di genere, basta guardare a quanto accaduto di recente a Brescia, dove le attiviste di Extinction Rebellion hanno denunciato abusi da parte degli agenti, e raccontato di essere state costrette a spogliarsi nude in questura, mentre gli uomini non hanno subito lo stesso trattamento. Inoltre, le donne sono state obbligate a compiere atti umilianti, come fare piegamenti sulle gambe davanti a un numero non precisato di agenti, pratiche che alcuni tra i centri antiviolenza del paese hanno condannato come vere e proprie violazioni dei diritti umani. (serena bruno – laboratorio di narrazione)
January 21, 2025 / NapoliMONiTOR
Dallo studio della Bibbia e dell’epica classica già alle elementari, al superamento della geo-storia, il sistema scolastico italiano si prepara a una trasformazione profonda, come indicato da Valditara nelle anticipazioni delle indicazioni ministeriali per il prossimo anno scolastico. Per rafforzare l’identità culturale e le conoscenze delle radici del Paese italico, la riforma introduce lo studio […]
January 21, 2025 / Radio Blackout 105.25FM
Chi ha paura del gender?
“Non un euro finisca in progetti o attività ideologiche”, dichiara Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita e Famiglia, riferendosi ai progetti delle associazioni LGBTQ+ all’interno delle scuole. Una minaccia che accompagna il dirottamento del fondo per l’educazione sessuale e all’affettività in una certo non ideologica e indubbiamente scientifica “educazione alla fertilità”, mentre si moltiplicano da […]
January 15, 2025 / Radio Blackout 105.25FM
[2024-12-07] La guerra in casa 5 La scuola va alla guerra @ La Credenza
LA GUERRA IN CASA 5 LA SCUOLA VA ALLA GUERRA La Credenza - Via Walter Fontan 31 Bussoleno (Valsusa) (sabato, 7 dicembre 10:00) LA SCUOLA VA ALLA GUERRA CONTROLLO, IRREGGIMENTAZIONE, PROPAGANDA BELLICA… La guerra è onnipresente. Se qui da noi non si esprime ancora negli orrori del conflitto armato, tutto sembra voler preparare il terreno in questa direzione. Anche a scuola. «Contemporaneamente alla privatizzazione e precarizzazione del sistema educativo, stiamo assistendo a un soffocante processo di militarizzazione delle istituzioni scolastiche e degli stessi contenuti culturali e formativi. Come accadeva ai tempi del fascismo, le scuole tornano a essere caserme mentre le caserme si convertono in aule e palestre per formare lo studente-soldato votato all’obbedienza» (A. Mazzeo). Se non vogliamo ritrovarci assoldati in una guerra altrui, è ora di organizzare la diserzione, il disfattismo, la resistenza. NE PARLEREMO INSIEME, CON ANTONIO MAZZEO (AUTORE DI LA SCUOLA VA ALLA GUERRA, MANIFESTOLIBRI, 2024) E CON ALCUNI REDATTORI DELLA RIVISTA “NUNATAK” SABATO 7 DICEMBRE 2024, ALLE ORE 10:00 ASSOCIAZIONE “LA CREDENZA”, VIA WALTER FONTAN 31, BUSSOLENO https://gancio.cisti.org/event/la-guerra-in-casa-5-la-scuola-va-alla-guerra
November 30, 2024 / Gancio
Valditara. Educazione militare
L’ultimo tassello nel processo di militarizzazione della scuola è stato messo dal ministro dell’istruzione e del merito Valditara il 4 novembre. Il ministro ha lanciato un concorso per studenti e studentesse delle scuole superiori il cui focus è l’esaltazione delle forze armate. Ragazzi e ragazze potranno presentare scritti, podcast, opere d’arte: il 2 giugno, in […]
November 21, 2024 / Radio Blackout 105.25FM
Studenti in piazza contro Meloni, Valditara, ddl sicurezza e guerre!
Venerdì 15 novembre ci sono state mobilitazioni in più di 35 città per il “No Meloni day”, sciopero del settore scuola. Oltre che contro le politiche del governo nel settore dell’istruzione, lx studentx hanno dato vita a cortei in tutta Italia in sostegno al popolo palestinese e contro l’operato del governo israeliano. La mobilitazione ha […]
November 18, 2024 / Radio Blackout 105.25FM
Giustizia per Simran Kumar. Contro le condizioni inumane di lavoro e istruzione
SCIOPERO STUDENTESCO E OPERAIO VENERDI 18 OTTOBRE! PER SIMRAN, PERCHÉ NESSUNO MUOIA MAI PIÙ PER ANDARE A SCUOLA, PER LA LIBERTÀ DI SCIOPERO! 🚩 📆 Venerdì 18 ottobre studenti e operai piacentini tornano in piazza, alle ore 9:00 davanti al liceo artistico (via Scalabrini)! 📢 Nel giorno dello sciopero nazionale dei sindacati di base, gli […]
October 16, 2024 / Radio Blackout 105.25FM