Il video della presentazione di “Tramandare il fuoco. Per un approccio
libertario alla questione palestinese. Una critica a essenzialismo e
nazionalismo.”:
All’incontro di venerdì 27 settembre a Torino hanno partecipato gli autori ed
autrici dell’opuscolo. Ne è seguito un ampio dibattito.
Di seguito alcuni stralci del testo:
“Quest’opuscolo è frutto di un confronto collettivo durato, a fasi alterne,
alcuni mesi. È diviso in tre piccoli saggi, che, sebbene redatti da singol*
compagn*, sono stati letti e rielaborati collettivamente.
Quest’opuscolo scaturisce dalla necessità di immaginare e praticare una
diversa prospettiva politica alla lotta contro il genocidio a Gaza. E, più in
generale, a tutte le guerre e ad ogni dinamica escludente.
Abbiamo avuto ed abbiamo un’enorme difficoltà ad attraversare i movimenti che
sono nati per contrastare il terribile massacro attuato dal governo israeliano
nella Striscia di Gaza.
Uno scenario in bianco e nero, come certe pellicole dove i buoni sono
assolutamente buoni ed i cattivi assolutamente cattivi.
Non è così, non è mai così.
E, lo diciamo chiaro, non ci accontentiamo dei grigi: aspiriamo ad una
tavolozza ampia, plurale, aperta.
Con il passare dei mesi abbiamo temuto che arrivasse l’assuefazione all’orrore.
Già sta accadendo in Ucraina, già avviene nei tanti luoghi del pianeta, dove si
consumano tragedie immani nel silenzio dei più.
Di un fatto siamo certi, perché rappresenta un orizzonte etico ineludibile. Non
ci rassegneremo mai all’ineluttabilità dei massacri, degli stupri, delle
torture.
Il nostro impegno non è venuto mai meno, nonostante la nostra sostanziale
estraneità a manifestazioni aperte, se non promosse, da esponenti religiosi e da
nazionalisti.
Abbiamo costruito piazze, cortei e momenti di riflessione e lotta contro la
fabbricazione ed il commercio di armi, i poligoni e le basi militari, la
collusione tra scuola, università e guerra, contro la militarizzazione delle
periferie, delle frontiere, dei cpr…
Abbiamo sostenuto disertori ed oppositori in Russia e in Ucraina. Abbiamo
appoggiato gli anarchici sudanesi che si battono contro i macellai che si
contendono il territorio.
Siamo al fianco di chi lotta contro sfruttatori ed oppressori nel “proprio”
paese, noi lottiamo contro sfruttatori ed oppressori nel “nostro” paese.
Noi siamo dalla parte delle vittime. Dalle parte delle bambine e dei bambini,
degli uomini e delle donne uccise, massacrate, affamate, umiliate.
In ogni dove. Sempre.
L’immane massacro della popolazione gazawi e i movimenti di appoggio alla
“resistenza” palestinese sviluppatisi nel nostro paese dopo il 7 ottobre 2023
hanno evidenziato crepe che hanno radici profonde, tutte da indagare e
comprendere.
Ci muove una necessità forte, perché al di là delle peculiarità della questione
palestinese, temi quali il nazionalismo, il declino dell’approccio di classe,
l’affermarsi di dinamiche identitarie essenzialiste e di una concezione distorta
dei processi decoloniali ci interrogano tutti sulle prospettive di un movimento
di emancipazione sociale, individuale, politica capace di trasformare
l’esistente all’insegna di un concreto affermarsi di libertà, uguaglianza,
solidarietà.”
Il pdf dell’opuscolo è liberamente scaricabile dal blog di Anarres a questo
link:
https://www.anarresinfo.org/wp-content/uploads/2024/07/2024-07-23-tramandare-il-fuoco-4-col.pdf
Assemblea antimilitarista
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni: ogni martedì alle 20
Tag - israele/palestina
ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie
concrete.
Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in
streaming.
Ascolta e diffondi l’audio della puntata:
> Anarres del 4 ottobre. Fermare il genocidio, spezzare le frontiere, liberarsi
> dalle religioni. Le basi della guerra. Gli interessi della bottega vaticana.
> Anarchici sudanesi…
Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
L’urgenza di fermare il genocidio.
Ad un anno dal massacro nel sud di Israele, mentre Gaza è un cumulo di macerie e
il conflitto si estende a Libano e Iran è urgente fermare la strage, inceppando
la guerra, sostenendo chi si oppone, chi diserta, chi lotta contro il proprio
governo, contro ogni forma di nazionalismo, contro le religioni. In Israele, in
Libano, in Palestina, in Iran, in ogni dove a partire dal nostro paese, dove
vengono prodotte e commercializzate le armi che alimentano il conflitto.
Il disfattismo, l’insubordinazione, la rivolta contro stati e frontiere sono
l’unica possibilità per le popolazioni del Mediterraneo orientale. E non solo.
Non saremo in piazza il 5 ottobre, perché per fermare la guerra occorre
cominciare ad estirparne le radici, radici che traggono linfa dal suprematismo,
dalle religioni, dalla follia nazionalista.
Italia. Basi di guerra
L’Italia è una piattaforma logistica per le guerre dell’imperialismo tricolore e
Nato.
L’ultima base operativa è quella di Solbiate Olona. Ma la mappa delle basi,
aeroporti, poligoni di tiro, porti, postazioni radar, caserme è molto densa.
Queste basi sono cruciali per la logistica delle guerre.
Di fronte al rischio di ulteriore escalation militare la possibilità che il
nostro paese venga investito direttamente è sempre più concreta.
Ne abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, insegnante, antimilitarista, blogger
Soldi pubblici, chiesa cattolica e terzo settore
La chiesa cattolica è una rete globale di tutto rispetto nei tradizionali
settori dell’educazione e della sanità.
I governi italiani finanziano le attività private della bottega vaticana.
Ne abbiamo parlato con Daniele Ratti, autore di una ricerca sul tema
Vi proponiamo l’intervista realizzata dai compagni della CNT Toulouse ad un
compagno sudanese
Appuntamenti:
Venerdì 11 ottobre
ore 21
in corso Palermo 46
Leggi di guerra. Quando la democrazia diventa fascismo
La stretta securitaria imposta dal DDL 1660 è un ulteriore tassello nel mosaico
repressivo del governo. Colpi sempre più duri a chi lotta nei CPR e nelle
carceri, a chi si batte contro gli sfratti, a chi occupa, a chi fa scritte su
caserme e commissariati, a chi fa un blocco stradale, a chi sostiene e diffonde
idee sovversive.
Questi dispositivi si configurano come diritto penale del nemico, pur
mantenendosi in una cornice universalista.
Il diritto penale del nemico è informato ad una logica di guerra. In guerra i
nemici vanno annientati, ridotti a nulla, privati di vita, libertà e dignità.
Per il nemico non valgono le tutele formali riservate ai cittadini.
Interverrà l’avvocato Eugenio Losco
Sabato 12 ottobre
ore 10,30/13,30
presidio al Balon
contro il ddl 1660
Domenica 20 ottobre
Assemblea Antimilitarista
dalle 10 alle 17
A Massenzatico (Reggio Emilia)
Presso le “Cucine del popolo”, via Beethoven 78
Per info: assembleantimilitarista@gmail.com
Ogni martedì
dalle 18 alle 20
in corso Palermo 46
(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro
SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte
Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!
Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!
Informati su lotte e appuntamenti!
Contatti:
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20 (per info scrivete a
fai_torino@autistici.org)
Contatti:
FB
@senzafrontiere.to/
Telegram
https://t.me/SenzaFrontiere
Iscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org
Il podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie
concrete.
Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in
streaming.
Ascolta e diffondi l’audio della puntata:
> Anarres del 27 settembre. Aborto: la libertà negata. A scuola di obbedienza.
> Da Gaza a Tel Aviv: insurrezione, diserzione, internazionalismo. Note sulla
> Basilicata a Torino….
Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
Aborto. La libertà negata
In Italia la libertà di abortire non c’è. La legge 194 che regolamenta
l’interruzione volontaria di gravidanza, risalente al 1978, fu frutto di un
compromesso politico con settori clericali e reazionari che regalò il meccanismo
perverso dell’obiezione di coscienza a chi voleva mantenere l’aborto un percorso
a ostacoli talora inaccessibili, depotenziando la spinta sociale che non
chiedeva la regolamentazione, bensì una depenalizzazione che ponesse fine
all’aborto clandestino. Da allora, la difficoltà a posizionarsi chiaramente sul
terreno della difesa dell’aborto, cioè di una pratica sanitaria, non è mai
venuta meno.
Voto di condotta? A scuola di obbedienza
La Camera ha approvato in via definitiva il ddl Valditara sul voto in condotta.
Il provvedimento prevede la bocciatura con il 5 in condotta e il ritorno della
valutazione numerica sul comportamento alle medie.
Per quanto riguarda le scuole superiori, nel caso di voto pari a 6 si avrà un
debito formativo e si dovrà sostenere un elaborato di educazione civica. La
condotta diventa uno spartiacque per gli studenti delle superiori, sottoposti ad
un chiaro ricatto: o accettano di piegarsi, astenendosi da proteste e lotte o
avranno un voto di maturità più basso. Infatti è prevista la decurtazione per
chi ha meno di 9 di condotta.
Quello di Valditara è un modello di scuola/caserma, dove l’obbedienza è il
fulcro di un progetto educativo disciplinare.
Ne abbiamo parlato con Patrizia Nesti
Tramandare il fuoco. Per un approccio libertario alla questione palestinese. Una
critica a essenzialismo e nazionalismo.
Quest’opuscolo scaturisce dalla necessità di immaginare e praticare una diversa
prospettiva politica alla lotta contro il genocidio a Gaza. E, più in generale,
a tutte le guerre e ad ogni dinamica escludente. (…)
Con il passare dei mesi abbiamo temuto che arrivasse l’assuefazione all’orrore.
Già sta accadendo in Ucraina, già avviene nei tanti luoghi del pianeta, dove si
consumano tragedie immani nel silenzio dei più.
Di un fatto siamo certi, perché rappresenta un orizzonte etico ineludibile. Non
ci rassegneremo mai all’ineluttabilità dei massacri, degli stupri, delle
torture.
Il nostro impegno non è venuto mai meno, nonostante la nostra sostanziale
estraneità a manifestazioni aperte, se non promosse, da esponenti religiosi e da
nazionalisti.
Abbiamo costruito piazze, cortei e momenti di riflessione e lotta contro la
fabbricazione ed il commercio di armi, i poligoni e le basi militari, la
collusione tra scuola, università e guerra, contro la militarizzazione delle
periferie, delle frontiere, dei cpr…
Abbiamo sostenuto disertori ed oppositori in Russia e in Ucraina. Abbiamo
appoggiato gli anarchici sudanesi che si battono contro i macellai che si
contendono il territorio.
Siamo al fianco di chi lotta contro sfruttatori ed oppressori nel “proprio”
paese, noi lottiamo contro sfruttatori ed oppressori nel “nostro” paese.
Noi siamo dalla parte delle vittime. Dalle parte delle bambine e dei bambini,
degli uomini e delle donne uccise, massacrate, affamate, umiliate.
In ogni dove. Sempre. (…)
L’immane massacro della popolazione gazawi e i movimenti di appoggio alla
“resistenza” palestinese sviluppatisi nel nostro paese dopo il 7 ottobre 2023
hanno evidenziato crepe che hanno radici profonde, tutte da indagare e
comprendere.
Ci muove una necessità forte, perché al di là delle peculiarità della questione
palestinese, temi quali il nazionalismo, il declino dell’approccio di classe,
l’affermarsi di dinamiche identitarie essenzialiste e di una concezione distorta
dei processi decoloniali ci interrogano tutti sulle prospettive di un movimento
di emancipazione sociale, individuale, politica capace di trasformare
l’esistente all’insegna di un concreto affermarsi di libertà, uguaglianza,
solidarietà.”
Con Lollo, uno dei compagn che hanno partecipato alla stesura del testo, abbiamo
anticipato alcune delle tematiche di cui si è discusso durante la presentazione
dell’opuscolo.
La vergogna va al mercato. Note sulla Basilicata a Torino
“È domenica mattina a Torino, mi aggiro in piazza della Repubblica alla ricerca
di un filone di pane. Noto la figura di Franco Arminio, poeta dell’Italia
interna, e mi chiedo quale ragione l’abbia condotto qui. Sono di fronte al
Mercato Centrale di Torino, struttura in vetro e metallo che accoglie
ristoranti, negozi di gastronomia, rivendite di cibo per ricchi avventori.
All’ingresso ecco un manifesto verde con uno slogan: “Basilicata, Terra e
Visione”.”
Questo l’incipit di un articolo di Francesco Migliaccio sulla trasformazione dei
Sassi di Matera in Lunapark
Appuntamenti:
Venerdì 11 ottobre
ore 21
in corso Palermo 46
Leggi di guerra. Quando la democrazia diventa fascismo
La stretta securitaria imposta dal DDL 1660 è un ulteriore tassello nel mosaico
repressivo del governo. Colpi sempre più duri a chi lotta nei CPR e nelle
carceri, a chi si batte contro gli sfratti, a chi occupa, a chi fa scritte su
caserme e commissariati, a chi fa un blocco stradale, a chi sostiene e diffonde
idee sovversive.
Questi dispositivi si configurano come diritto penale del nemico, pur
mantenendosi in una cornice universalista.
Il diritto penale del nemico è informato ad una logica di guerra. In guerra i
nemici vanno annientati, ridotti a nulla, privati di vita, libertà e dignità.
Per il nemico non valgono le tutele formali riservate ai cittadini.
Interverrà l’avvocato Eugenio Losco
Sabato 12 ottobre
ore 10,30/13,30
presidio al Balon
contro il ddl 1660
Domenica 20 ottobre
Assemblea Antimilitarista
dalle 10 alle 17
A Massenzatico (Reggio Emilia)
Presso le “Cucine del popolo”, via Beethoven 78
Per info: assembleantimilitarista@gmail.com
Ogni martedì
dalle 18 alle 20
in corso Palermo 46
(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro
SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte
Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!
Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!
Informati su lotte e appuntamenti!
Contatti:
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20 (per info scrivete a
fai_torino@autistici.org)
ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie
concrete.
Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in
streaming.
Ascolta e diffondi l’audio della puntata:
> Anarres del 20 settembre. Per un approccio libertario alla questione
> palestinese. Il ritorno del fascismo. Guerra in Ucraina tra escalation e
> diserzione…
Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
Tramandare il fuoco Per un approccio libertario alla questione palestinese. Una
critica a essenzialismo e nazionalismo.
“L’immane massacro della popolazione gazawi e i movimenti di appoggio alla
“resistenza” palestinese sviluppatisi nel nostro paese dopo il 7 ottobre 2023
hanno evidenziato crepe che hanno radici profonde, tutte da indagare e
comprendere.
Ci muove una necessità forte, perché al di là delle peculiarità della questione
palestinese, temi quali il nazionalismo, il declino dell’approccio di classe,
l’affermarsi di dinamiche identitarie essenzialiste e di una concezione distorta
dei processi decoloniali ci interrogano tutti sulle prospettive di un movimento
di emancipazione sociale, individuale, politica capace di trasformare
l’esistente all’insegna di un concreto affermarsi di libertà, uguaglianza,
solidarietà.”
Venerdì 27 settembre alle 21 presentiamo l’opuscolo da cui sono tratti gli
stralci precedenti alla FAT in corso Palermo 46.
Ne abbiamo parlato con Stefano, uno dei compagn che hanno partecipato alla
stesura del testo
Come in silenzio torna il fascismo
Cosa significhi vivere sotto un governo di fascisti e di leghisti lo disegna
l’incredibile mole di decreti leggi, circolari ministeriali e interventi sempre
più brutali e apertamente repressivi di polizia e magistratura che di volta in
volta colpiscono gli studenti che occupano le scuole, gli attivisti climatici,
le Ong che salvano i profughi in mare, i lavoratori che fanno sciopero etc.
L’ultimo e più grave capitolo delle politiche repressive del governo è il
disegno di legge n.1660, a firma congiunta dei ministri degli Interni, della
giustizia e della Difesa, appena approdato in Senato dopo l’approvazione alla
Camera.
Ne abbiamo parlato con Robertino Barbieri, autore di un articolo uscito su
Umanità Nova
Guerra in Ucraina tra escalation e diserzione
Il conflitto tra Russia e Ucraina si sta progressivamente allargando con il
recente attacco ucraino alla regione russa di Kursk. Se si sceglie la via della
guerra non ci sono vie d’uscita, o si perde, o ci si trasforma a propria volta
in invasori, occupanti ed oppressori. Noi seguiamo la strada della liberazione
sociale, e questa strada non passa dagli eserciti, perché le
guerre sono sempre vinte solo dagli stati e mai dalle sfruttate dalle oppresse.
L’unica possibile uscita da un conflitto che da due anni e mezzo insanguina il
cuore dell’Europa è nelle mani e nei piedi di chi, in Ucraina ed in Russia, ha
scelto di disertare, opporsi, sabotare la guerra.
Per questo disertori e disfattisti del “nostro” fronte interno siamo a fianco di
disertori e disfattisti in ogni dove.
Ne abbiamo parlato con Dario dell’Assemblea Antimilitarista
Appuntamenti:
Venerdì 27 settembre
ore 21
in corso Palermo 46
Tramandare il fuoco. Per un approccio libertario alla questione palestinese. Una
critica a essenzialismo e nazionalismo.
Interverranno gli autori ed autrici dell’opuscolo
Venerdì 11 ottobre
ore 21
in corso Palermo 46
Pacchetto sicurezza. Una camicia di forza per i movimenti
Interverrà Eugenio Losco
Ogni martedì
dalle 18 alle 20
in corso Palermo 46
(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro
SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte
Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!
Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!
Informati su lotte e appuntamenti!
Contatti:
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20 (per info scrivete a
fai_torino@autistici.org)
Contatti:
FB
@senzafrontiere.to/
Telegram
https://t.me/SenzaFrontiere
Iscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org
Tramandare il fuoco Per un approccio libertario alla questione palestinese. Una
critica a essenzialismo e nazionalismo Introduzione Quest’opuscolo è frutto di
un confronto collettivo durato, a fasi alterne, alcuni mesi. È diviso in tre
piccoli saggi, che, sebbene redatti da singol* compagn*, sono stati letti e
rielaborati collettivamente. Abbiamo scelto di mantenere lo stile peculiare
[…]
ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie
concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche
in streaming. Ascolta e diffondi l’audio della puntata: Anarres del 28 giugno.
Da Rafah al Libano. Autonomia differenziata o centralismo autoritario? CPR:
prigionieri di guerra… Dirette, approfondimenti, idee, proposte, […]
ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle
utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di
Blackout. Anche in streaming. Ascolta e diffondi l’audio della puntata: Anarres
del primo dicembre. Bloccati i mercanti d’armi. Sudan. Il silenzio sulla strage.
Il bavaglio ad Haaretz? Affari di morte […]
La guerra a Gaza, come tutte le guerre contemporanee, possiede più di una
dimensione da analizzare per cercare di comprendere quello che sta avvenendo.
Per molti versi la complessità delle guerre attuali può essere descritta come
una struttura a cerchi concentrici in cui ogni cerchio è contenuto in un cerchio
maggiore con il quale si […]
ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle
utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di
Blackout. Anche in streaming. Ascolta e diffondi l’audio della puntata: Anarres
del 27 ottobre. Israele/Palestina: orizzonti geopolitici. Rudolf Rocker / Sino
alla grande guerra. Industria e mercato delle armi. 4 […]
Eredi della Prima Internazionale continuiamo a proclamarci internazionalisti. In
un mondo dove i nazionalismi, gli identitarismi, i particolarismi, i sovranismi
dilagano scatenando guerre e distruzioni seguitiamo a pensare che solo l’unità
di tutto il proletariato mondiale possa aprire la strada ad un mondo di liberx
ed eguali. Ed è per questo che ci impegniamo e […]