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Busto Arsizio, 5 aprile: Corteo contro la guerra , il riarmo e in solidarietà alla Palestina
Riceviamo e diffondiamo: Sabato 5 aprile 2025, Busto Arsizio, Piazza Garibaldi – Ore 15.00: Corteo! Contro la guerra e tutto ciò che la rende possibile -No ReArm Europe Contro la “campagna di riarmo” dell’Unione Europea e dei suoi Stati membri, che ci trascinano nel baratro di un nuovo conflitto mondiale. Fermiamo la macchina bellica, dalle fabbriche di morte alle basi militari presenti sui nostri territori. -No all’economia di guerra Dalla scuola alla sanità pubblica, dalle pensioni al lavoro: mentre centinaia di miliardi vengono destinati al riarmo ed ingrassano l’industria bellica, prosegue impunito il saccheggio e la distruzione di quel che resta dello stato sociale. -No alla guerra interna e alla militarizzazione della società, della scuola e dell’università Se all’esterno dei confini si sganciano le bombe, all’interno del Paese si inasprisce la repressione del dissenso, delle lotte e del conflitto sociale, come nel caso del DDL 1660. Aumentano anche la sorveglianza ed il controllo di massa, facilitate dall’impiego di tecnologie militari sperimentate sugli odierni campi di battaglia. -No NATO In occasione del 76esimo anniversario di fondazione dell’Alleanza atlantica, mobilitiamoci contro l’imperialismo occidentale coordinato dalla NATO, una minaccia costante alla pace, alla libertà e all’autodeterminazione dei popoli del mondo, a partire dalla vicina base di Solbiate Olona, dove ha sede il Comando multinazionale delle forze di intervento rapido dell’Alleanza. -Palestina libera! Per fermare il genocidio in corso in Palestina, sosteniamo la resistenza del popolo palestinese, recidiamo i legami di connivenza ed il supporto economico, politico e militare all’insediamento coloniale sionista. La guerra comincia qui: dall’Italia, terzo maggior esportatore di armi verso Tel Aviv, responsabile anche dell’invio di almeno 2.5 miliardi di euro di armamenti a Kiev; dalla Lombardia, una delle regioni italiane con la più alta produzione militare; dalla provincia di Varese, che tra il 2022 e il 2023 ha visto le proprie esportazioni belliche crescere del 96.7% e che ospita anche la Leonardo SpA, il cui titolo in borsa ha registrato dall’inizio dell’anno un +70%. E’ tempo di agire prima che sia troppo tardi, è tempo di rovesciare questo sistema di predazione, di colonizzazione, di sfruttamento e di morte. Assemblea contro la guerra
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Rompere le righe
Gaza è anche qui! Il genocidio è ora! Presidio a Bolzano il 29 marzo
Riceviamo e diffondiamo: Sabato 29 marzo, alle ore 11 ci sarà un nuovo presidio contro il genocidio del popolo palestinese. Il ritrovo è all’angolo fra via cassa di risparmio e via museo (di fronte a museo di Oetzi)   GAZA È ANCHE QUI – IL GENOCIDIO È ORA!   I palestinesi “sono feccia, subumani, nessuno al mondo li vuole. I bambini e le donne vanno separati, e gli adulti eliminati.” Nissim Vaturi, vicepresidente del Parlamento israeliano   Dopo 17 mesi di genocidio e una fragile tregua, durante la quale Israele ha continuato ad uccidere impedendo l’entrata di aiuti umanitari e tagliando l’elettricità, Netanyahu ha dato seguito alle minacce e ordinato di riprendere i bombardamenti a tappeto sulla Striscia. Il 18 marzo, alle 2 di notte i caccia di Tel Aviv sono partiti e hanno colpito la popolazione nel sonno causando 500 morti in un solo giorno, fra essi almeno 150 bambini. Insieme alle bombe l’esercito israeliano ha dato nuovi ordini di evacuazione a centinaia di migliaia di persone che ormai da un anno vagano disperati in una terra ormai invivibile, senza ospedali e ridotti allo stremo da fame, malattie, rastrellamenti militari e bombe. La rottura della tregua è stata preceduta da una serie di notizie false, inventate ad arte dalla propaganda israeliana e puntualmente riprese da tutti i principali media occidentali come quella che riferiva di un nuovo progetto di invasione di Israele da parte dei commando di Hamas. Sempre nei giorni scorsi gli Stati Uniti hanno bombardato a più riprese lo Yemen, massacrando decine di persone mentre invece Israele continua a colpire in Siria e Libano. Non si contano ormai le inchieste e i rapporti delle organizzazioni internazionali che dimostrano come quello in corso a Gaza sia uno sterminio con un chiaro intento genocida. Un recente rapporto Onu intitolato Più di quanto un essere umano possa sopportare ha documentato le sistematiche violenze sessuali, riproduttive e di genere finalizzate a eliminare fisicamente i palestinesi. Nessuna forma di violenza è risparmiata ad un popolo martirizzato da Israele con la decisiva complicità dell’Occidente, Stati Uniti e Unione Europea in testa, fra cui l’Italia. Gaza è la cartina di tornasole della retorica militarista della borghesia europea, ostile a ogni possibile accordo che metta fine alla guerra per procura condotta in Ucraina tanto da rilanciare come unica opzione, una corsa al riarmo che fa unicamente la fortuna dei colossi delle armi come Leonardo, Rheinmetall e Iveco Defence Vehicles. Il partito unico della guerra e degli affari, trasversale a partiti e gruppi di potere, sta spingendo sulla necessità di avviare piani straordinari di riarmo. Gli intellettuali e giornalisti organici al potere danno man forte e chiamano le piazze a sostegno di un’Unione Europea che parla solo di riarmarsi mentre non hanno il coraggio di dire una parola netta sullo sterminio del popolo palestinese o sui criminali bombardamenti americani in Yemen. Dopo 17 mesi di orrore indicibile come quello di Gaza il messaggio che le élite israeliane, americane ed europee stanno mandando a tutto il mondo è chiaro: un genocidio in diretta televisiva, con un adeguato apparato propagandistico in grado di falsificare la realtà, le responsabilità e il significato delle parole si può fare. Si può condurre una guerra contro una popolazione civile, tagliare cibo, acqua ed elettricità, si possono ammazzare 50mila persone, forse 70mila (la rivista di medicina “The Lancet” parla di oltre 186.000 morti per cause dirette e indirette). Si può violare impunemente un accordo di tregua e dire che la colpa sta altrove. Si possono stuprare i prigionieri politici, si possono torturare in maniera sistematica i prigionieri in veri e propri lager. Si può fare. Gaza è laboratorio del possibile e la dimostrazione che anche la democrazia, con le dovute manipolazioni, può essere ridotta a essere una mera procedura decisionale e quindi compatibile con lo sterminio di un popolo, con l’apartheid, con i peggiori orrori che credevamo fossero un’esclusiva del fascismo novecentesco. Il caso del Genocidio del popolo palestinese dimostra come nel 2025, in una società iperconnessa in cui gli algoritmi determinano orientamenti, informazioni e interessi, sia possibile fare digerire ogni forma di orrore alla popolazione, ridotta in buona parte all’apatia digitale e sempre più incapace di provare sentimenti di umanità, ancor prima di avere una coscienza politica. Non possiamo permetterci la rassegnazione: denunciamo le gravi responsabilità del Governo italiano e di multinazionali come Leonardo e Iveco nel Genocidio. Fermiamo la corsa al riarmo. Facciamo battere il nostro cuore con gli oppressi di Gaza, con tutti gli oppressi che lottano e resistono alla barbarie del terrorismo di Stato israeliano, del colonialismo e dell’imperialismo. La loro lotta è la nostra lotta. Siamo tutti palestinesi.   IL SILENZIO È COMPLICITA’ – FERMIAMO IL GENOCIDIO DEL POPOLO PALESTINESE   Assemblea solidale con il popolo palestinese –Bolzano freepalestinebz@inventati.org – Telegram “Free Palestine BZ”
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Rompere le righe
“Haiku senza haiku”. Versi scatenati il 5 aprile a Trieste
Riceviamo e diffondiamo: Il prigioniero anarchico Juan Sorroche si trova nella sezione di alta sorveglianza del carcere di Terni dal 2019 e nell’autunno 2023 ha lanciato un appello a inviare scritti di versi e immagini per creare un dialogo con le persone recluse, per non smettere di lottare, di sognare, di immaginare e realizzare infiniti mondi nuovi! Un pomeriggio in strada con la poesia dal basso – per presentare il progetto Haiku Senza Haiku-Versi scatenati: creare in modo non meccanicistico le condizioni adatte per un incontro di poesia povera, perché “la poesia non è un lusso”, uno stare assieme per creare ponti non alienati con l’altro, fare due chiacchiere, mangiare e bere, sorridendo o piangendo per conoscersi e riconoscersi nella diversità. Sabato 5 aprile 2025, Trieste, Campo San Giacomo dalle 16
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Carcere
Valtellina, 29 marzo: serata su agricoltura 4.0 e nuovi OGM
Riceviamo e diffondiamo: Agricoltura 4.0 e nuovi OGM… anche in Valtellina In questo tempo di GUERRA GLOBALE è importante ricordare che il comparto scientifico e tecnologico è parte integrante degli scenari di guerra ma, allo stesso tempo, ci viene mostrato come indispensabile in moltissimi aspetti della vita quotidiana rendendolo, agli occhi dei più, neutrale e utile al “progresso”. Le nuove tecnologie si insinuano così in ogni spazio vitale senza incontrare critiche o resistenze, riuscendo a sottrarre autonomia e capacità pratiche alle persone. In VALTELLINA, già colonia interna per sfruttamento idroelettrico e turistico, questa propaganda tecnologica “verde e sostenibile” è molto in voga sia per il turismo sia per l’agricoltura. Come ogni settore anche agricoltura e allevamento vedono una espansione delle soluzioni tecnologiche: dopo la chimica arriva l’era di sonde, droni e app e i finanziamenti impongono sempre più questa direzione. La propaganda green nasconde che il cosiddetto progresso tecnologico serve a sostenere i profitti delle solite multinazionali di agri-chimica e hi-tech impedendo sbocchi in senso davvero ecologico. Alcune punti chiave per comprendere come si è arrivati fin qui: – Nel 2020 la Commissione Europea pubblica la strategia “FARM TO FORK” (dalla fattoria alla tavola), che prevede l’introduzione di varietà animali e vegetali prodotte con le nuove tecnologie OGM NBTs, (anche chiamate “TEA” – Tecnologie di evoluzione assistita o “NGT” – New genomic techniques), e la ROBOTIZZAZIONE e DIGITALIZZAZIONE delle aziende agricole. Per essere fonte di reddito e profitto è però fondamentale smarcarsi dai vecchi OGM che avevano incontrato tanta opposizione. Gli enti di controllo e sicurezza alimentare EFSA e FDA (più volte accusate di conflitti di interessi) dichiarano le nuove NBTs equiparabili alle tecniche di selezione tradizionale. – Nel 2018 la Corte di Giustizia Europea, in evidente contrapposizione, aveva già deciso di considerare le NBTs COME VERI E PROPRI OGM. – In Italia il 30 maggio 2023 le Commissioni Agricoltura e Ambiente del Senato, approvano all’unanimità un emendamento al “Decreto Siccità”, che liberalizza la SPERIMENTAZIONE IN PIENO CAMPO DI OGM. – Il 5 luglio 2023 la COMMISSIONE EUROPEA presenta la proposta di legge per l’autorizzazione delle nuove tecniche di miglioramento genetico in agricoltura, distinguendole nettamente dagli OGM di vecchia generazione e scavalcando la già citata sentenza della Corte di Giustizia Europea. L’abolizione dell’obbligo di tracciabilità e di pubblicazione delle modifiche genetiche di laboratorio consentirà di estendere l’applicazione dei brevetti a tutte le piante autoctone, derivate da selezioni contadine tradizionali. Il profitto, il controllo e la dipendenza dall’agro-industria sono la reale motivazione della svolta green, che finanzia la conversione verso robotizzazione, digitalizzazione e nuovi OGM. Riteniamo importante affrontare la questione della agricoltura 4.0 e dei nuovi OGM con il collettivo Terra e Libertà di Rovereto (TN) che da tempo si occupa di queste tematiche in modo critico, con l’obiettivo di confrontarsi per trovare metodi e azioni concrete di resistenza a questa trasformazione dell’agricoltura e al modello di mondo che prospetta. ANTIAUTORITARI VALTELLINA
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