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Torino, 26 aprile: Presidio sotto il CPR di Corso Brunelleschi
Riceviamo e diffondiamo: PRESIDIO SOTTO LE MURA DEL CPR DI CORSO BRUNELLESCHI SABATO 26 APRILE ORE 14:30 appuntamento in Corso Brunelleschi angolo Via Monginevro La violenza dello Stato e delle sue leggi razziste e repressive, fatte di detenzione, deportazioni e plotoni di sbirri, trova nelle lotte delle persone recluse nei CPR una quotidiana resistenza. Scioperi della fame, evasioni e rivolte sono la quotidianità da Trapani a Gradisca. Il coraggio dei reclusi ha la forza di chiudere intere aree di questi lager di Stato, talvolta determinandone la chiusura come accaduto a Torino solo 2 anni fa. Nuove prigioni e nuovi strumenti repressivi provano a soffocare ogni possibilità di contrapporsi ad un futuro fatto di razzismo e guerre. Costruire legami di solidarietà reale con chi è recluso e decide di resistere e lottare ma anche sostenere, alimentare e prendere esempio da quel coraggio e quella rabbia è il primo passo per non lasciarsi travolgere da un orizzonte mortifero. Per la libertà Contro la violenza dello Stato I CPR si chiudono col fuoco
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Carcere
Saronno, 25 aprile: Resistere all’abisso in cui ci stanno portando
Riceviamo e diffondiamo: La storia non si ripete mai, se non come farsa. Risulterebbe quindi improprio paragonare questo 2025 a qualche altro periodo della storia più o meno recente. Tuttavia,non è improprio provare a ragionare sul periodo attuale, su quali campanelli d’allarme sentiamo chiaramente, su quali rapide trasformazioni stia prendendo la realtà. Negli ultimi mesi ne abbiamo sentite di tutte: il partito neonazista AFD che supera il 20% dei voti in Germania. La striscia di Gaza dipinta sui canali social del presidente degli Stati Uniti come Miami Beach. Dazi al 125%. Spese militari al5%. L’Europa allarmata da questo repentino irrompere della guerra nel discorso globale si affanna a intraprendere la strada del riarmo, con l’imposizione da parte di Von der Leyen di una spesa di 800miliardi. Evidentemente lorsignori preferiscono la guerra alla sanità, all’istruzione, alle pensioni, all’ambiente, insomma, ai diritti fondamentali delle persone, e investono in armamenti. In questa cloaca passa quasi sottotono l’approvazione del cosiddetto Dl sicurezza. Una vera e propria manovra da “guerra interna” con cui si marginalizzano fasce sempre più ampie di persone e si preclude alle stesse la possibilità della protesta e del dissenso. La realtà che abbiamo sotto gli occhi è un mondo apparecchiato per l’accumulo smodato di ricchezze nelle mani di pochi, pochissimi, a fronte dell’annaspare dei più. In questo scenario in rapida evoluzione non possono mancare i nostalgici del ventennio, che cianciano di interventismo europeo e organizzano ronde contro la marginalità. Il discorso securitario a Saronno, in vista delle elezioni, ha preso ancora una volta il sopravvento. Oggi la “sicurezza” è priorità di chiunque si presenti alle elezioni, al punto che una lista civica che guarda all’associazionismo e al volontariato porta il nome di “Saronno Sicura”, lo stesso di una di destra di quindici anni fa. Un’insicurezza percepita che è figlia del deserto che è stato creato: telecamere ovunque e ordinanze liberticide hanno letteralmente dato il colpo finale ad una libera aggregazione giovanile già fortemente repressa. Adesso gli stessi benpensanti che si lamentavano del vociare o del chiasso dei ragazzi, si lamentano di sentirsi insicuri con le strade vuote. /Ma////come,////nello////stesso////testo////parlate////di////guerra////e////di////telecamere?/ Sì, perché la guerra è un momento di disciplinamento della popolazione, di restringimento dei margini del consentito, di repressione più feroce. In questo abissoin cui ci hanno cacciato, le nostre stelle polari rimangono solidarietà e conflitto. La variante umana è un fattore in grado di inceppare questa corsa forsennata, come ha dimostrato la resistenza palestinese diffusasi in tutto il mondo. Nel nostro territorio negli ultimi mesi ci sono state importanti manifestazioni a Nerviano contro la Leonardo, uno dei principali produttori bellici del Paese, e a Busto Arsizio contro la base Nato e la guerra. /Ma////come,////parlate////di////guerra////in////occasione////del////25////aprile?/ Contro l’abisso di allora, contro l’abisso di oggi. LIBERIAMOCI Assemblea antifascista saronnese
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Rompere le righe
Forlì, 10 maggio: Corteo contro il DL repressione, lo stato di polizia e le politiche di guerra
Riceviamo e diffondiamo: FORLÌ, SABATO 10 MAGGIO, ORE 15,30, CORTEO (CONCENTRAMENTO IN PIAZZALE DEL FORO BOARIO) CONTRO LE LEGGI CHE DISCIPLINANO LE NOSTRE VITE, E IN PARTICOLARE IL NUOVO DL SICUREZZA CHE VORREBBE RIDURCI A PERSONE ARRENDEVOLI, MUTE E PASSIVE! CONTRO IL BARATRO DELLA GUERRA VERSO LA QUALE CI STANNO SPINGENDO STATI, POLITICHE ECONOMICHE/ENERGETICHE E INTERESSI DELLE AZIENDE BELLICHE E DEI TECNOCRATI! AL FIANCO DELLA RESISTENZA DELLA POPOLAZIONE PALESTINESE, PER FARLA FINITA CON IL SIONISMO ED OGNI ALTRA FORMA DI COLONIALISMO! SCENDIAMO IN STRADA PER VIVERE GLI SPAZI PUBBLICI NON SOLO DA SPETTATORI O CONSUMATRICI. CON RABBIA E CON GIOIA! Collettivo Samara – samara@inventati.org
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Per Ghespe, per tutti i prigionieri, contro la tortura di Stato. Presidio al carcere di Spoleto il 26 aprile
Riceviamo e diffondiamo, invitando alla massima diffusione e partecipazione: Il compagno anarchico Salvatore Vespertino si trova detenuto nel carcere di Spoleto. L’arresto è avvenuto in Spagna in esecuzione di un mandato d’arresto europeo per una condanna a 8 anni, resa definitiva da una sentenza della Cassazione del 2023, che ha sancito la fine del cosiddetto “processo Panico”. Nello specifico, Ghespe (com’è conosciuto da compagn* e amic*) è stato condannato per il ferimento di un artificiere della Polizia che ha incautamente preso a calci un manufatto contenente polvere pirica posto all’esterno della libreria fascista “Il Bargello” a Firenze, la notte del 31 dicembre 2016. Sarebbe senz’altro ironico che un professionista sia incorso nel più banale degli incidenti di Capodanno. Lo sarebbe, se non fosse che questa vicenda – assieme ad altri episodi legati alla lotta in corso nella città di Firenze contro la militarizzazione, l’apertura di nuove sedi fasciste e l’arroganza sbirresca – è stata usata dallo Stato per colpire i/le compagn* anarchic* e le loro realtà di appartenenza, con condanne di varia entità. In occasione del suo arresto e durante l’inizio della sua detenzione, lo Stato spagnolo rappresentato dalle sue servili guardie carcerarie, ha voluto mostrare a Ghespe che il sadismo non è esclusiva dei secondini italiani. Nulla di speciale, tocca dire. Nelle carceri di tutto il mondo si tortura. Tutti lo sanno. E tutti lo accettano, per paura… prima di tutto di finirci dentro. Così il nostro compagno, posto in custodia di uno Stato occidentale, presunto faro di civiltà, è stato costretto a fare ciò che si fa nella giungla. Lottare per sopravvivere, ferirsi e sanguinare per restare vivi. Resosi conto che la permanenza in quel carcere era molto pericolosa e senz’altro memore delle biografie di molti compagni che lo hanno preceduto nello scontro con le istituzioni totali, armato di coraggio e di qualche arnese occasionale si è tagliato gli avambracci. Questa azione ed il conseguente trasferimento per ricevere le cure necessarie hanno permesso al nostro compagno di uscire da una situazione inaffrontabile per poi rientrare, ancora detenuto, purtroppo, in Italia, dove deve scontare 5 anni e mezzo di pena residua (dopo un anno e mezzo scontato in via preventiva). Non sono riusciti a inserire Salvatore Vespertino nella lista dei suicidi di Stato. Lunga vita a Ghespe e a tutti i ribelli! Il capitale uccide in galera, in fabbrica, in guerra. Distrugge tutto ciò che c’è di bello per la smania di dominio di gruppi ristrettissimi. Per tutti gli altri l’unica opzione sensata è cospirare per la sua distruzione. Non ci si può dichiarare neutrali di fronte a un’offensiva scatenata unilateralmente e quotidianamente. Se la parola d’ordine dello stato è sempre di più repressione noi risponderemo SOLIDARIETÀ. SABATO 26/4 ORE 15 PRESIDIO PRESSO IL CARCERE DI SPOLETO (PG) LOCALITÀ MAIANO 10
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