Riceviamo e diffondiamo
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[Aggiornamento] Presenza solidale con gli anarchici inquisiti nell’operazione
Scripta Scelera rinviata al 1º aprile 2025 (Massa)
[AGGIORNAMENTO] Informiamo che nel corso dell’udienza dibattimentale del 14
febbraio è stato stabilito il rinvio di quella prevista per il 28 successivo,
per la quale era stata fissata la presenza solidale. La nuova udienza è
stabilita per martedì 1º aprile, gli orari della presenza in piazza sono
invariati.
PRESENZA SOLIDALE CON GLI ANARCHICI INQUISITI NELL’OPERAZIONE SCRIPTA SCELERA –
MASSA, 1º APRILE 2025
8 agosto 2023. A fronte di una richiesta di dieci arresti in carcere,
l’operazione Scripta Scelera porta a nove misure cautelari nei confronti di
altrettanti anarchici e anarchiche inquisiti per la redazione e distribuzione
del quindicinale anarchico internazionalista “Bezmotivny”. Un procedimento con
cui lo Stato ha inteso “normalizzare” le misure cautelari per le accuse
riguardanti le pubblicazioni rivoluzionarie. Scripta Scelera rappresenta un
altro “capitolo” nelle politiche di guerra dello Stato italiano, in continuità
tra le altre cose con le recenti manovre repressive volte a sottrarre agibilità
politica a sempre più ampi settori sociali.
1º aprile 2025. Dopo oltre un anno si avvia alla conclusione il processo contro
quattro compagni inquisiti. Il pubblico ministero Manotti della DDAA di Genova
pronuncerà la propria requisitoria. A prescindere dalle ipotesi inquisitorie
dell’accusa su presunte capacità istigatorie e terroristiche, le ragioni che lo
Stato intende colpire sono quelle di chi si è opposto alla guerra anche tramite
la denuncia delle industrie italiane coinvolte nella produzione di armamenti,
così come quelle di chi ha sostenuto la mobilitazione del 2022-’23 contro il 41
bis e l’ergastolo ostativo sviluppatasi con lo sciopero della fame di Alfredo
Cospito.
CI VEDIAMO MARTEDÌ 1º APRILE A MASSA:
ORE 12:00 – APPUNTAMENTO IN PIAZZA FELICE PALMA
ORE 15:00 – PRESENZA DAVANTI AL TRIBUNALE IN PIAZZA DE GASPERI
* * *
Cogliamo l’occasione per ricordare le coordinate del conto della cassa di
solidarietà e l’e-mail per organizzare iniziative benefit o ricevere copia dei
testi riguardanti Scripta Scelera:
Carta postepay numero: 5333 1711 9250 1035 – IBAN: IT12R3608105138290233690253 –
Intestataria: Ilaria Ferrario – Per contatti:
solidaliscriptascelera[chiocciola]paranoici[punto]org
— — —
[Update] Gathering in solidarity with the anarchists accused in Scripta Scelera
operation postponed to April 1, 2025 (Massa, Italy)
[UPDATE] We inform that during the hearing of February 14th, it was decided by
the judge to postpone that one scheduled for the following 28th, for which a
solidarity gathering had been called. The new hearing has been set for Tuesday,
April 1st, the times remain unchanged.
GATHERING IN SOLIDARITY WITH THE ANARCHISTS ACCUSED IN SCRIPTA SCELERA OPERATION
– MASSA, APRIL 1, 2025
August 8th, 2023. Following a request for ten arrests in prison, Scripta Scelera
operation leads to nine precautionary measures against as many anarchists
accused for the publication and distribution of the internationalist anarchist
fortnightly ‘Bezmotivny’. A proceeding with which the State intended to
‘normalise’ the precautionary measures for charges concerning revolutionary
publications. Scripta Scelera represents another ‘chapter’ in the war policies
of the Italian state, in continuity among other things with recent repressive
manoeuvres aimed at removing political practicability from ever wider social
sectors.
April 1st, 2025. After just over a year, the trial against four accused comrades
is coming to an end. Public prosecutor Manotti of the DDAA (“Anti-Mafia and
Anti-Terrorism District Directorate”) of Genoa will deliver his indictment, with
the requests for sentencing. Regardless of the prosecutor’s inquisitorial
hypotheses on alleged instigatory and terrorist capabilities, the reasons that
the State intends to strike are the ones of those who opposed the war also by
denouncing the Italian industries involved in the production of armaments, as
well as those who supported the 2022-’23 mobilisation against 41 bis prison
regime and life imprisonment without the possibility of parole developed with
Alfredo Cospito’s hunger strike.
WE WILL MEET ON TUESDAY, APRIL 1st, IN MASSA:
12:00 h. – SOLIDARITY GATHERING IN PIAZZA FELICE PALMA
15:00 h. – PRESENCE IN FRONT OF THE COURT IN PIAZZA DE GASPERI
* * *
We remind the account details for the solidarity fund and the e-mail address for
organising benefit initiatives or receiving copies of the texts about Scripta
Scelera operation:
Postepay card number: 5333 1711 9250 1035 – IBAN: IT12R3608105138290233690253 –
Account holder: Ilaria Ferrario – For contacts:
solidaliscriptascelera[at]paranoici[dot]org
scripta scelera massa 1 aprile 2025 english
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Qui la locandina del corteo del 1° marzo a Venezia:
stampa venezia
22/02/2025, ORE 11.00 A UDINE, PIAZZA DELLA REPUBBLICA.
NO PACCHETTO SICUREZZA – NO ZONE ROSSE
Invitiamo a partecipare SABATO 22 FEBBRAIO 2025 al presidio contro il “PACCHETTO
SICUREZZA” (ddl 1236 ex 1660) , attualmente in fase di approvazione al Senato e
contro l’applicazione delle “ZONE ROSSE”.
Il “PACCHETTO SICUREZZA” prende di mira tutte le persone marginalizzate,
dissidenti e ribelli, colpendo in primis quelle prive di cittadinanza italiana,
passando a chi si trova a lottare per non soccombere alla violenza statale nelle
carceri e nei Cpr fino a chi esprime dissenso e solidarietà contro la
repressione.
Vengono aggravate quindi di molto le pene e severamente punitx chi lotta con le
forme più basilari di protesta. Tutto questo in un quadro legislativo che vede
invece aumentare spropositatamente e indiscriminatamente il potere della polizia
e la sua arbitrarietà nell’usarlo.
Ma se il “pacchetto sicurezza” non è ancora definitivamente approvato, le zone
rosse sono invece già una realtà effettiva.
Dopo una direttiva emanata a dicembre 2024 dal Ministro dell’interno, questa
ordinanza ha iniziato ad essere applicata in numerose città italiane.
A Udine è stata stabilita una zona rossa che copre buona parte della città che
durerà dal 16 gennaio al 10 marzo e sarà probabilmente estesa nel tempo secondo
un non meglio definito “stato di emergenza“.
Cosa può succedere in questa zona rossa?
La polizia può disporre l’allontanamento di tutte quelle persone che, a suo
arbitrario giudizio, stiano manifestando “comportamenti aggressivi, minacciosi o
insistentemente molesti”, oppure che abbiano precedenti penali (anche non
definitivi) relativi a diverse fattispecie di reato commesse nei pressi delle
infrastrutture di trasporto pubblico.
Risulta evidente la totale discrezionalità del potere decisionale conferito alla
polizia al fine di reprimere e controllare, creando le premesse per una
progressiva restrizione della libertà, oggi di alcunx e domani di tuttx.
Il diritto a vivere gli spazi della città che abitiamo non è oggetto di
trattativa e non ci arrenderemo facilmente davanti a disposizioni che calano
dall’alto, dal sapore spesso propagandistico che non fanno altro che aumentare
disagio ed esclusione.
Lotteremo per difendere ogni centimetro che vorranno portarci via e per
solidarizzare con tutte lx indesiderabili che in questo modo finiscono sempre
più marginalizzatx e isolatx.
Assemblea NO DDL Sicurezza NO zone rosse di Udine
DALL’EUROPA ALLA PALESTINA, AL FIANCO DEI PRIGIONIERI IN LOTTA!
Sabato 22 febbraio, dalle 18.00, saremo allo spazio autogestito di via de Rubeis
43, a Udine, per una serata di informazione e dibattito sui prigionieri
palestinesi, del loro ruolo fondamentale nel processo di resistenza
all’occupazione, come dimostrato anche dalle ultime vicende della guerra a Gaza.
Proietteremo il documentario BEYOND THE WALLS – DIETRO ALLE MURA (D. Lambert,
2012), che raccoglie la testimonianza di prigionieri palestinesi e libanesi
nelle carceri sioniste, le quali costituiscono un modello di segregazione anche
per gli Stati europei.
Ci sarà da bere e da mangiare e il ricavato andrà alle spese legali per il
procedimento condotto recentemente a Trieste contro il compagno Georges Ibrahim
Abdallah, da 40 anni ostaggio dello Stato francese per la sua militanza nelle
Frazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi.
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FORLÌ – SABATO 22 FEBBRAIO ASSEMBLEA APERTA alle realtà, collettivi, individui
della Romagna (e non) interessati a costruire una mobilitazione contro il
decreto sicurezza (ddl 1660) e le svolte repressive del governo.
CI TROVIAMO ALLE ORE 15.30 AL CIRCOLO ASYOLI, CORSO GARIBALDI 280 FORLI
C’è chi dirà che è “troppo tardi”, che ormai i giochi nei palazzi del potere
sono fatti, ma non pensiamo di costruire una mobilitazione per fare “pressione”
sul governo ma per trovarci assieme, organizzarci tra affini e scoprire nuove
complicità. Crediamo sia fondamentale, proprio nei momenti più bui, guardarsi
negli occhi e desiderare di accendere quella fiamma di ribellione, ancora una
volta! Per questo lanciamo una prima assemblea aperta per farlo assieme.
***
FORLÌ – SABATO 22 FEBBRAIO presso Circolo Arci Asyoli, via Garibaldi 280, Forlì
Ore 17.30 Presentazione dell’opuscolo:
IL RUOLO DELLA PSICHIATRIA NELL’OCCUPAZIONE DELLA PALESTINA
Ne parleremo con il Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud di Pisa.
A seguire aperitivo vegan / Troverai anche un banchetto di materiale
informativo.
COLLETTIVO SAMARA / Per info: samara@inventati.org
Riceviamo e diffondiamo:
Nel carcere di Udine il sovraffollamento ha raggiunto un limite insopportabile,
vi sono rinchiusi 180 detenuti a fronte di una capienza di 90 posti, dei quali
ben 57 si trovano nella prima sezione, situata al piano terra, in condizioni di
grave degrado ambientale con umidità, muffa, fili elettrici scoperti, mancanza
di tubi di scarico nei lavandini. Questa sezione è quella dove vengono collocati
i nuovi giunti, che vivono il trauma dell’entrata in carcere, i prigionieri che
manifestano problemi di disagio mentale o di tossicodipendenza e dove ci sono le
celle di isolamento.
Inoltre all’interno del carcere manca una copertura medica e infermieristica
sulle 24 ore.
Però i lavori di “riqualificazione della struttura”, tanto sbandierati dai
garanti comunali che si sono succeduti in questi ultimi anni, che prevedono
l’allestimento di aule studio, laboratori e di una sala polifunzionale uso
teatro, vanno avanti. I garanti hanno promosso lo scorso dicembre una “marcia
silenziosa e non violenta”, con tanto di rosa bianca in mano, dal duomo al
carcere “per festeggiare la conclusione dei lavori del polo culturale e
didattico e dolersi per il mancato inizio lavori per la prima sezione”, come se
questa ennesima negligenza fosse colpa del destino avverso, che è necessario
propiziarsi, o di qualche divinità, e non una precisa responsabilità
dell’amministrazione penitenziaria e dell’ASL che evita di controllare e di
intervenire sull’area sanitaria.
A lavori ultimati dunque, la “società civile” di questa società distopica potrà
provare l’emozione di andare a teatro dentro le mura del carcere, mentre nelle
sezioni i detenuti vivono in condizioni disumane, patiscono maltrattamenti
fisici e psicologici, vengono psichiatrizzati attraverso la somministrazione di
psicofarmaci e metadone.
Il garante regionale, pragmatico, già direttore del carcere di Trieste, non si
lagna, ha la soluzione per risolvere il problema del sovraffollamento: costruire
“una nuova e moderna struttura carceraria in regione” in modo da realizzare “una
sorta di bacino di espansione di fronte al flusso non arrestabile di persone
detenute, flusso che non tenderà a decrescere nei prossimi mesi e anni”. Ecco,
le persone che vengono imprigionate diventano un flusso…
Nei prossimi mesi ed anni lo Stato infatti, attraverso il Pacchetto sicurezza,
la creazione di nuovi reati, le zone rosse, il proliferare dei dispositivi di
controllo… vorrebbe chiudere il cerchio del suo dominio, attraverso la guerra a
poveri e marginali, a migranti e ribelli, alle persone detenute nelle carceri e
nei CPR, mentre è sempre più attivo nelle guerre guerreggiate con l’industria
bellica, le missioni militari, le imprese neo-coloniali, lo sfruttamento e la
devastazione della Terra e del vivente.
Qua fuori, la città di Udine, già mostruosamente militarizzata,
video-sorvegliata e blindata, è ora diventata una estesa zona rossa, invasa
dalle forze dell’ordine, con una control room e un progetto comunale di
istigazione alla delazione detto “sicurezza partecipata”.
Noi rifiutiamo di far parte di una società sottomessa che guarda un marchingegno
illuminato mentre tutto va in rovina, vogliamo invece guardarci attorno,
metterci in mezzo, cogliere gli sguardi dei fratelli e delle sorelle, dei
compagni e delle compagne, lottare insieme per continuare a lottare, ancora e
ancora…
SABATO 15 FEBBRAIO 2025
PRESIDIO SOLIDALE CON I DETENUTI DEL CARCERE DI UDINE
MUSICA, PAROLE, SALUTI, URLA DI LIBERTÀ E DI VICINANZA
Riceviamo e diffondiamo
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VESUVIO LIBERTARIO – DIBATTITO SULLA REPRESSIONE DELLA STAMPA ANARCHICA E
CONCERTO BENEFIT – 14 FEBBRAIO 2025, NAPOLI
Quest’estate è stata depositata la conclusione delle indagini preliminari contro
i compagni del Circolo Anarchico Vesuviano, prima, e della Biblioteca Anarchica
Vesuviana, dopo, accusati di una serie di reati legati alla pubblicazione e alla
diffusione della rivista Vesuvio Libertario e di altri scritti. Anni dopo
l’interruzione delle pubblicazioni del giornale, il PM De Marco ha dato avvio a
questa ennesima inchiesta che va a colpire la stampa anarchica, tentando di
inserire un percorso multiforme all’interno della cornice della FAI/FRI sulla
base del sostegno apportato agli indagati nell’inchiesta “Scripta Manent”. La
scelta di sostenere pubblicamente l’idea anarchica, la pratica dell’azione
diretta e la solidarietà ai prigionieri viene perseguitata come istigazione e
apologia di reati di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico.
Dopo il processo “Scripta Manent” che si rifaceva proprio ad una serie di azioni
a firma FAI/FRI (Federazione Anarchica Informale-Fronte Rivoluzionario
Internazionale), sulle stesse basi sono stati colpiti il quindicinale anarchico
internazionalista Bezmotivny a Massa, all’interno dell'”Operazione Sibilla” e il
giornale anarchico Vetriolo a Perugia, all’interno dell'”Operazione Scripta
Scelera”. La prima è stata basata sulla “capacità istigatoria e orientativa” dei
compagni inquisiti e in particolare di Alfredo Cospito, anch’egli indagato
all’interno dell’operazione. Dopodiché con “Scripta Scelera” si è voluto dare
ancora un monito repressivo a chi ha sostenuto la mobilitazione contro il 41 bis
e l’ergastolo ostativo sviluppatosi con lo sciopero della fame di Alfredo.
Per queste ragioni siamo convinti che il processo contro gli anarchici vesuviani
vada inserito all’interno di una cornice più ampia che riguarda tutto il
contesto italiano in cui è evidente il tentativo di mettere al bando l’idea
anarchica dotandosi di una particolare strategia. Si può dire che sia in corso
una vera e propria repressione selettiva contro gli anarchici, resa possibile
dalla fusione della Direzione Nazionale Antiterrorismo con la Direzione
Nazionale Antimafia nella DNAA. Non a caso proprio questo nuovo organismo è
stato il responsabile del trasferimento di Alfredo in regime di 41 bis a partire
dal suo riconoscimento come una sorta di leader dell’anarchismo italiano. Ciò ha
permesso non solo di adoperare nei suoi confronti una misura prima inapplicabile
in contesti antiautoritari e non gerarchici, ma di colpire in maniera molto più
semplice tutto il movimento anarchico sulla base di qualsiasi relazione con la
sua figura.
Questo ha facilitato la perseguibilità delle idee anarchiche al di là della loro
realizzazione e la possibilità di considerare pericoloso un individuo in quanto
portatore di certe idee e quindi di una certa identità. Tutto ciò può essere
letto nell’ottica di una riorganizzazione della repressione agli anarchici, ma
anche della repressione in generale verso un modello preventivo. In un contesto
di guerra e di profitto ogni parola di dissenso deve essere messa a tacere, in
particolare quella di chi da sempre è in lotta contro lo stato e il capitale.
Tuttavia gli strumenti repressivi che vengono utilizzati contro gli anarchici
sono destinati ad espandersi a sempre più categorie di persone. L’ampliamento
del regime del 41 bis, l’utilizzo sempre più diffuso del 270, il ricorso
massiccio alle misure di prevenzione, il proliferare di decreti come il
pacchetto sicurezza, il decreto Caivano o l’ordinanza sulle zone rosse sono
tutti segnali dell’estensione della sorveglianza e della carcerazione a tutti i
livelli.
Di fronte alla repressione rimane fondamentale non fare passi indietro dal
momento che il terreno che abbandoniamo oggi non sarà facile da recuperare
domani. Un dato positivo è che l’udienza preliminare dell’operazione Sibilla si
è recentemente conclusa con la dichiarazione di non luogo a procedere per tutti
gli imputati in merito a tutte le accuse. Questa decisione, oltre a essere un
importante precedente nei riguardi degli altri processi relativi alla stampa
anarchica, fa vacillare un tassello che è stato fondamentale per giustificare
l’internamento di Alfredo in 41 bis.
Ribadiamo l’importanza di persistere nei nostri percorsi e di tenere viva la
solidarietà verso chi viene colpito dalla repressione. La prossima udienza del
processo contro i compagni vesuviani si terrà l’11 marzo alle ore 12 presso il
tribunale di Napoli.