Riceviamo e diffondiamo
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Ringraziando chi l’ha fatta, riceviamo e diffondiamo la traduzione di un
importante appello dagli Stati Uniti per la solidarietà a Elias Rodriguez,
firmato da numerose individualità e realtà (tra le quali un gruppo anarchico e
uno di ebrei antisionisti che con il loro nome – Jewish Bund, ovvero “Lega
ebraica” – sembrano richiamare l’omonima organizzazione socialista e
anti-statalista che fino alla fondazione dello Stato d’Israele contese alla
Organizzazione Sionista l’egemonia sulla diaspora ebraica nel mondo, in
particolare nell’Europa dell’Est martoriata dai pogrom antisemiti). Al di là del
linguaggio (per esempio, il definire la causa palestinese come una “lotta di
liberazione nazionale” anziché “anticoloniale”) e di alcuni aspetti che non
condividiamo (come il motivare la necessità dell’iniziativa autonoma con la
latitanza del “diritto internazionale”, o le simpatie neanche troppo velate per
l’“Asse della resistenza” a guida iraniana), di questo testo apprezziamo
soprattutto lo spirito di giustizia e la lettura della situazione attuale,
laddove il sostegno a Elias è giustamente visto come un tornante inaggirabile
per il movimento di solidarietà alla Palestina, notoriamente colpito negli USA
da una durissima repressione. Mentre su questo lasciamo la parola all’appello,
quello che ci preme è sottolineare l’aspetto etico dell’azione compiuta e
rivendicata dal compagno, «assumendoci una parte del suo atto di giustizia».
A dispetto della canea mediatica e politicante che ha mobilitato (ancora una
volta, ma con foga inaudita) i fantasmi dell’antisemitismo e del pogrom, e di un
certo confusionismo creato ad arte che ha attraversato persino ambienti “di
movimento”, Yaron Lischinsky e Sarah Milgrim non erano né due ebrei né due
impiegati qualsiasi, semplici segretari o addetti agli sportelli, ma due membri
del corpo diplomatico dell’ambasciata israeliana a Washington, e a margine di un
incontro tra diplomatici sono stati uccisi. Ovvero, erano due funzionari
strapagati per curare le relazioni internazionali del proprio Stato,
«attivamente impegnati» – come ben scrivono gli estensori dell’appello – «nel
facilitare [la sua] violenza totale in tutto il mondo, creando uno spazio
diplomatico per perpetuarla e approfondirla». Tra le altre cose, i giornali ci
informano che Milgrim stava curando una ricerca sul «dialogo interreligioso» nel
quadro dei Patti di Abramo (ovvero di quegli accordi tra Israele e i Paesi arabi
che avrebbero definitivamente seppellito la causa palestinese sotto la “pace”
dei mercati, se non ci fosse stata… l’azione del 7 ottobre) e lavorando a un
programma di «tecnologie per il dialogo tra israeliani e palestinesi», con
partner come la nota agenzia USAID, Microsoft e Google
(https://www.jpost.com/diaspora/antisemitism/article-855044). Siamo
perfettamente d’accordo con il ministro degli esteri israeliano: Yaron
Lischinsky – e vale ovviamente anche per Sarah Milgrim – era «un guerriero,
morto sul fronte diplomatico esattamente come un soldato sul campo di
battaglia».
Se nessuno Stato potrebbe mai esistere senza gendarmi, la sua violenza non è
resa possibile solo dalle armi, dai poliziotti e dai soldati, ma anche da tutte
quelle attività – la filatura dei contatti interstatali, l’organizzazione del
consenso o anche la creazione di quinte colonne in campo nemico in cui è
specializzata l’USAID – che la permettono, la giustificano e la rafforzano. Dopo
quasi 20 mesi di genocidio e settimane di affamamento totale della popolazione
di Gaza, lo scorso 21 di maggio, a Washington, una piccola particella di questa
violenza è tornata indietro, per opera di un uomo di pensiero, cuore e coraggio
che adesso rischia né più né meno che la pena di morte. Non lasciamo solo il
compagno Elias Rodriguez! Finché ci saranno dei massacri, ci saranno dei
vendicatori.
Qui il testo originale: https://abolitionmedia.noblogs.org/19340/
Liberare Elias Rodriguez: costruiamo la culla popolare internazionale della
resistenza
L’attacco mirato di Elias Rodriguez il 21 maggio 2025 a due membri del personale
diplomatico israeliano è stato un atto legittimo di resistenza contro lo Stato
sionista e la sua campagna genocida a Gaza. Dopo venti mesi di ininterrotta
violenza apocalittica portata avanti dal movimento sionista, inflitta sulla
popolazione palestinese che si batte per la liberazione nazionale, così come sui
combattenti per la libertà che portano avanti quella liberazione nazionale; dopo
venti mesi di repressione politica e legale condotta dagli stessi sionisti
contro il nostro movimento internazionale che si oppone alla loro campagna di
distruzione totale – è giunto il tempo per conseguenze reali. Non hanno lasciato
altra opzione per opporsi concretamente alla loro furia e totale disprezzo per
ogni limite, che siano quelli dell’umana decenza o i confini politici, nel
momento in cui si attivano per la repressione persino contro la possibilità di
protesta non-violenta attraverso l’interezza dell’alleanza imperialista guidata
dai cosiddetti Stati Uniti. Lo testimonia il divieto assoluto di protesta e di
espressione di supporto per la liberazione palestinese da dentro l’Europa, in
particolare in Germania e in Francia; loro stessi non estranei alla
perpretazione di genocidio. Lo testimoniano gli arresti arbitrari, le detenzioni
e le deportazioni di Palestinesi e musulmani in Nord America ed Europa. Lo
testimonia la legislazione “ad hoc” e le false accuse di “terrorismo” e “finta
beneficenza” contro la rete di solidarietà coi prigionieri palestinesi Samidoun
per la loro incrollabile difesa dell’Asse della Resistenza e dei prigionieri
rinchiusi nei campi di concentramento sionisti. Ne sono testimoni le terror
lists che criminalizzano la solidarietà internazionale. Ne è testimone la messa
al bando degli Students for Justice in Palestine in numerosi campus, le cause
civili intentate agli studenti per smobilitare la parte più attiva del
movimento, la collaborazione tra vigilantes sionisti e forze di polizia
militarizzate, il doxxing [la divulgazione di dati personali allo scopo di
rendere vulnerabile una persona, NdT] e le minacce di morte e le espulsioni. Ne
è testimone il terrore rappresentato dall’attacco ai mezzi di sostentamento
degli oppositori, intimidendo e cacciando da posti di lavoro e istituzioni. Lo
testimoniano i prigionieri politici del movimento di solidarietà alla Palestina,
rinchiusi per la loro coscienza, dagli Holy Land 5 [cinque persone condannate
con l’accusa di aver finanziato la resistenza palestinese attraverso la
copertura di una associazione di beneficenza, NdT] a Casey Goonan [arrestato con
l’accusa di aver compiuto attacchi incendiari nell’ambito delle mobilitazioni
contro il genocidio, NdT]. Lo testimonia il brutale assassinio del palestinese
di sei anni Wadea al-Fayoume a Chicago, la cui foto era sulla finestra della
casa di Elias Rodriguez. Lo testimonia l’assoluta impunità con cui sostengono
tutto questo – cinicamente nascondendosi dietro l’assurda affermazione che i
sionisti sono le vere vittime, mentre hanno il supporto del più militarizzato
impero nella storia dell’umanità, gli USA.
Estendendo questa repressione oltre l’interno dell’Occidente, il movimento
sionista usa ogni mezzo per reprimere l’opposizione tra la gente e gli stati che
stanno fuori o ai confini del dominio occidentale. Hanno usato mezzi
diplomatici, economici e persino militari, attraverso la fornitura di armi,
mercenari e addestramento a qualunque attore che abbiano potuto usare come
strumento per i propri interessi. Hanno oltrepassato ogni linea e confine,
attaccando Iran, Siria, Libano, Yemen e Iraq. Impegnandosi perfidamente in tutto
il mondo, uccidendo civili e assassinando perfino negoziatori, spesso sotto una
bandiera di tregua. Lo testimoniano i loro attacchi diplomatici ed economici al
Sud Africa, attraverso il loro senior partner in crimini contro l’umanità, il
governo degli Stati Uniti. Il movimento sionista, concentrato e formalizzato
nello Stato d’Israele, è esplicito nel dire che non rispettarà alcun limite,
tutto è concesso nel portare avanti la loro visione suprematista del mondo e nel
consolidare l’infestante colonia d’insediamento che hanno, temporaneamente,
stabilito sulla terra palestinese.
Sotto questa luce, l’operazione condotta da Elias Rodriguez contro funzionari
diplomatici israeliani a Washington DC – persone attivamente impegnate nel
facilitare questa violenza totale in tutto il mondo creando uno spazio
diplomatico per perpetuarla e approfondirla – è stata, nelle sue stesse parole
una dichiarazione di BASTA! Per parafrasare una grande rivoluzionaria, protesta
è quando diciamo “non ci piace”, resistenza è quando poniamo una fine a quello
che non ci piace.
Per essere chiari, quello è più della presa d’atto del fatto che la violenza e
l’oppressione distribuita dal movimento sionista farà crescere inevitabilmente
la contro-violenza, un dato di fatto innegabile. Stiamo dicendo che questa
contro-violenza è legittima. Che è giustizia.
L’atto di Elias Rodriguez è stato pienamente giustificato, nel luogo dove doveri
legali e morali si incontrano. È chiaro che la legge internazionale, che
l’Occidente stesso ha stabilito e le cui istituzioni sono dominate
dall’interesse di questi imperialisti, stabilisce un dovere di intraprendere
azioni per fermare il genocidio, incluso l’uso della forza per fare ciò. Sotto
la legge internazionale questo dovere è assegnato agli stati – non spetta agli
attori non-statali affermarlo. Ma cosa accade nel caso in cui nessuno stato
occidentale abbia intrapreso un’azione sufficiente per fermare la devastazione,
laddove un genocidio avvenga davanti agli occhi di chiunque, messo in diretta
sia nel massacro di Gaza e anche nelle esplicite ed implicite ammissioni del
governo israeliano e del più ampio movimento sionista? In questo caso, il
nostro, i soli attori che osano imporre conseguenze sono stati, per ammissione
degli stessi imperialisti, attori non-statali, a parte l’Iran.
Questo è il punto in cui quegli obblighi legali, derogati e lasciati inadempiuti
da coloro che ne sono responsabili, debbono essere realizzati dal popolo libero
del mondo. Elias Rodriguez ha imposto una conseguenza, una semplice goccia nel
secchio di conseguenze legate al movimento sionista e del suo Stato ridotto a
guarnigione militare. Possa riecheggiare per insegnare una lezione e portare un
esempio. Per fare finalmente riflettere i sionisti, che ci sono dei limiti e che
l’impunità non sarà permessa, da nessuna parte.
La lotta palestinese è la punta della lancia contro l’imperialismo globale. Dal
momento che l’imperialismo ha trasformato il mondo intero nel suo campo di
battaglia, è giustificato combatterlo, con ogni mezzo necessario, senza riguardo
per la geografia. Questo è valido soprattutto per coloro che combattono dietro
le linee nemiche, dentro gli Stati Uniti, un’ entità che ha una pari
responsabilità in tutti i crimini commessi dai sionisti. Che sia nella Striscia
di Gaza sotto assedio, nel Mar Rosso, nel Sud del Libano o nel cuore degli Stati
Uniti, ci devono essere conseguenze per l’imperialismo sionista genocida, e
queste conseguenze sono giuste.
La forza morale che ci spinge a porre fine alla brutalità senza precedenti del
genocidio di Gaza – e al sistema globale imperialista nel suo complesso – è la
ragione per affermare una nuova legge, una legge creata da attori rivoluzionari
e che si erge in segno di sfida contro la legge consolidata che ha dimostrato di
essere inadeguata e fondamentalmente illegittima. Di fronte a un’insondabile
violenza coloniale e imperialista, perpetrata contro un popolo affamato e
imprigionato con assoluta impunità, abbiamo un obbligo di rottura con le
autorità che hanno reso quella violenza possibile. Elias Rodriguez ha fatto
esattamente questo e il suo atto di resistenza ha posto le legge stessa sotto
processo.
Ma questo è solo l’inizio della sua battaglia e deve avere il supporto di tutte
le genti libere per il mondo. Gli oppositori dell’imperialismo, del sionismo e
del genocidio devono schierarsi per difendere Elias Rodriguez e attraverso la
sua difesa supportare la legittimità e necessità della resistenza stessa. Quello
che accadrà rispetto a questo caso nel corso dei prossimi mesi e anni
modificherà dalle fondamenta la traiettoria del movimento contro il sionismo e
l’imperialismo a guida statunitense. I rivoluzionari e le persone di coscienza
ovunque sono partecipi in questa battaglia.
Lo Stato americano cercherà indubbiamente di ottenere le pena di morte per il
suo caso, come hanno fatto con Rodney Hinton Jr [accusato nel maggio scorso di
aver ucciso un vicesceriffo per vendicare la morte del figlio ucciso dalla
polizia, NdT] e Luigi Mangione, le cui presunte azioni hanno pure aiutato a
riequilibrare la bilancia della giustizia. I sionisti renderanno Elias Rodriguez
un’incarnazione del nostro movimento, distorcendo nel frattempo il suo e il
nostro messaggio, cercando di incutere ancora maggiore paura, di intimidirci
ulteriormente fino al silenzio e a una “protesta” impotente e senza speranza. Se
noi permettiamo loro di uccidere silenziosamente Elias Rodriguez, se noi stiamo
seduti a guardare o permettiamo a noi stessi di dimenticare la sua resistenza,
allora essi avranno ucciso anche una parte del nostro movimento, una parte di
noi; quella parte che anela alla giustizia contro l’oltraggiosa e umiliante
impunità di questo sistema di genocidio e, di fatto, di biocidio. Di nuovo, non
abbiamo altra scelta se non quella di difendere Elias Rodriguez. Tanto più che
le sue azioni sono particolarmente difendibili e moralmente inappuntabili.
Dunque, facciamo appello a tutte le persone di coscienza, quelle per cui gli
affronti degli ultimi 20 mesi sono semplicemente troppo da sopportare, a unirsi
nel supporto a Elias Rodriguez. Assumiamoci una parte del suo atto di giustizia
supportando la sua lotta fino alla fine. Mandiamogli supporto morale spedendogli
lettere. Mandiamogli supporto economico mettendo soldi nel suo conto carcerario
e sostenendo la sua difesa legale. Raduniamoci alle sue udienze in tribunale.
Raduniamoci davanti alle prigioni in cui lo tengono. E, in ogni caso, alziamo le
nostre voci per fare da eco alle sue parole per amore della giustizia e
dell’obbligo di rendere conto delle proprie azioni, che questo genocidio contro
il popolo palestinese cessi subito e la Palestina sia libera. Facciamolo
orgogliosamente e senza vergogna. Anche questo è un modo per imporre conseguenze
e mandare ai genocidari e ai loro complici il messaggio che da questo punto in
poi la resa dei conti è imminente, improvvisa, senza perdono e implacabile.
LIBERIAMO ELIAS RODRIGUEZ! LIBERIAMOLI TUTTI E TUTTE!
COSTRUIAMO LA CULLA POPOLARE INTERNAZIONALE DELLA RESISTENZA!
GLOBALIZZIAMO L’INTIFADA!
Free Elias Rodriguez Organizing Committee (free.elias.rodriguez@proton.me)
Firmatari:
Cultural Workers Against Empire
Tariq El-Tahrir Youth and Student Network
Bronx Anti War
Resistance News Network
Unity of Fields
JDPOD
Nidal Seattle
Third World Solidarity Front (TWSF)
Resistance Archives
Free Radical
Chorley4Palestine
Collectivize!
People’s Defense Charlotte
Crown Heights Bites Back
Teatro de la Psychomachia
Montgomery County for Palestine
Mateo Feliciano, Diaspora Pa’lante Collective
Kamau Franklin
DSA Liberation Caucus
Civilian Freedom Movement worldwide (CFM)
Costurero Anarquista Popular Nueva York
Jewish Bund at Brandeis
Community Liberation Programs
Palestine News Network (PNN)
Brevard Vanguard
Ringraziando chi l’ha fatta e ce l’ha inviata, diffondiamo la traduzione di
questo interessante comunicato di “due bande anarchiche” passate all’azione.
Qui il testo originale:
https://attaque.noblogs.org/post/2025/05/25/communique-du-sabotage-contre-des-installations-electriques-sur-la-cote-dazur/
Questa la traduzione:
TAGLIO_!_Comunicato_del_sabotaggio_contro_gli_impianti_elettrici
Riceviamo e diffondiamo, col sangue agli occhi:
Alcuni aggiornamenti sulla situazione di Ghespe
Dopo circa due anni, nella notte tra il 14 e il 15 febbraio 2025 un fermo di
polizia pone fine alla latitanza di Ghespe. Dal momento dell’arresto le guardie
dello Stato spagnolo si sono subito distinte per la loro caratteristica viltà.
Le botte, le minacce e quelle che anche dal compagno sono state riconosciute
come torture psicologiche e fisiche, lo hanno portato a compiere un gesto
estremo per potere uscire da una situazione di assoluto pericolo per la sua
incolumità. Per poter scampare dalla sezione del carcere Soto del Real di Madrid
si è reciso le vene sulle braccia ed è stato trasferito all’ospedale
psichiatrico. Da prassi, la messa in pericolo della propria vita comporta di
conseguenza un TSO, per cui al compagno sono stati inoculati sedativi ed
antipsicotici. Tiene molto a precisare che il gesto non è stato compiuto con
volontà suicidarie né tali idee mai gli sono passate per la testa. La quantità
di sangue perso era tale da dover ricevere delle trasfusioni.
Durante la sua degenza nel reparto psichiatrico ha ancora subito episodi di
tortura come la pressione sulle ferite aperte da parte del personale
ospedaliero. Dopo le dimissioni dall’ospedale, è stato estradato in Italia il 4
marzo, in particolare al carcere di Rebibbia a Roma, primo approdo dopo il volo
da Madrid.
Il 20 marzo è stato trasferito nel carcere di Spoleto e posto in transito nel
reparto di infermeria. A seguito di un battibecco con un secondino gli è stato
inflitto un altro TSO, somministrandogli un sedativo con metodi coercitivi e
facendolo passare sulle carte come volontario.
Oggi Ghespe resiste, si trova in cella da solo ed è in attesa
dell’autorizzazione dei colloqui con la sua compagna. Invitiamo tutte le persone
solidali a inondarlo di lettere, libri (anche in castigliano) e solidarietà e
rilanciamo il presidio sotto al carcere di Spoleto del 26 aprile.
Solidarietà e complicità con Ghespe, contro lo stato e le sue galere, per
l’anarchia.
Indirizzo di posta : Salvatore Vespertino
Casa di Reclusione Spoleto
Località Maiano, 10
06049 Spoleto (PG)
Per inviare soldi: Intestataria: Micol Marino
Postepay nr: 5333 1712 3093 3273
Iban : IT33I3608105138262555662570
BIC/SWIFT: PPAYITR1XXX
Some updates on Ghespe’s situation
After about two years, on the night of February 14-15, 2025, a police arrest
ended Ghespe’s status as a fugitive. From the moment of his arrest, the Spanish
state guards were immediately notable for their characteristic cowardice. The
beatings, threats, and what even the comrade recognized as psychological and
physical torture led him to make an extreme act in order to be able to escape
from a situation of absolute danger to his safety. In order to leave the Soto
del Real prison in Madrid, he cut the veins of his arms and was transferred to
the psychiatric hospital. As a matter of procedure, endangering one’s life leads
consequently to a TSO (psychiatric compulsory treatment), so the comrade was
inoculated with sedatives and antipsychotics. He is very concerned to point out
that the act was not done with suicidal intentions, nor did such thoughts ever
cross his mind. The amount of blood he lost was such that he had to receive
transfusions.
During his stay in the psychiatric ward, he continued to suffer torture, such as
pressure on open wounds by hospital staff. After being discharged from the
hospital, on March 4 he was extradited to Italy, specifically to the Rebibbia
prison in Rome, his first stop after his flight from Madrid.
On March 20, he was transferred to Spoleto prison and placed in the infirmary.
After an argument with a guard, he was given another TSO, being sedated forcibly
whilst it was described on the papers as a voluntary choice.
Today, Ghespe is resisting, alone in his cell, waiting for permission to be
visited by his partner. We invite all comrades to flood him with letters, books
(also in Spanish) and solidarity, and we remind the call for a solidarity
meeting under the Spoleto prison on April 26.
Solidarity and complicity with Ghespe, against the state and its prisons, for
anarchy.
Address to write to Ghespe: Salvatore Vespertino
Casa di Reclusione Spoleto
Località Maiano, 10
06049 Spoleto (PG)
To support him with money: Micol Marino
Postepay nr: 5333 1712 3093 3273
Iban : IT33I3608105138262555662570
BIC/SWIFT: PPAYITR1XXX
[Aggiornamento] Presenza solidale con gli anarchici inquisiti nell’operazione
Scripta Scelera rinviata al 1º aprile 2025 (Massa)
[AGGIORNAMENTO] Informiamo che nel corso dell’udienza dibattimentale del 14
febbraio è stato stabilito il rinvio di quella prevista per il 28 successivo,
per la quale era stata fissata la presenza solidale. La nuova udienza è
stabilita per martedì 1º aprile, gli orari della presenza in piazza sono
invariati.
PRESENZA SOLIDALE CON GLI ANARCHICI INQUISITI NELL’OPERAZIONE SCRIPTA SCELERA –
MASSA, 1º APRILE 2025
8 agosto 2023. A fronte di una richiesta di dieci arresti in carcere,
l’operazione Scripta Scelera porta a nove misure cautelari nei confronti di
altrettanti anarchici e anarchiche inquisiti per la redazione e distribuzione
del quindicinale anarchico internazionalista “Bezmotivny”. Un procedimento con
cui lo Stato ha inteso “normalizzare” le misure cautelari per le accuse
riguardanti le pubblicazioni rivoluzionarie. Scripta Scelera rappresenta un
altro “capitolo” nelle politiche di guerra dello Stato italiano, in continuità
tra le altre cose con le recenti manovre repressive volte a sottrarre agibilità
politica a sempre più ampi settori sociali.
1º aprile 2025. Dopo oltre un anno si avvia alla conclusione il processo contro
quattro compagni inquisiti. Il pubblico ministero Manotti della DDAA di Genova
pronuncerà la propria requisitoria. A prescindere dalle ipotesi inquisitorie
dell’accusa su presunte capacità istigatorie e terroristiche, le ragioni che lo
Stato intende colpire sono quelle di chi si è opposto alla guerra anche tramite
la denuncia delle industrie italiane coinvolte nella produzione di armamenti,
così come quelle di chi ha sostenuto la mobilitazione del 2022-’23 contro il 41
bis e l’ergastolo ostativo sviluppatasi con lo sciopero della fame di Alfredo
Cospito.
CI VEDIAMO MARTEDÌ 1º APRILE A MASSA:
ORE 12:00 – APPUNTAMENTO IN PIAZZA FELICE PALMA
ORE 15:00 – PRESENZA DAVANTI AL TRIBUNALE IN PIAZZA DE GASPERI
* * *
Cogliamo l’occasione per ricordare le coordinate del conto della cassa di
solidarietà e l’e-mail per organizzare iniziative benefit o ricevere copia dei
testi riguardanti Scripta Scelera:
Carta postepay numero: 5333 1711 9250 1035 – IBAN: IT12R3608105138290233690253 –
Intestataria: Ilaria Ferrario – Per contatti:
solidaliscriptascelera[chiocciola]paranoici[punto]org
— — —
[Update] Gathering in solidarity with the anarchists accused in Scripta Scelera
operation postponed to April 1, 2025 (Massa, Italy)
[UPDATE] We inform that during the hearing of February 14th, it was decided by
the judge to postpone that one scheduled for the following 28th, for which a
solidarity gathering had been called. The new hearing has been set for Tuesday,
April 1st, the times remain unchanged.
GATHERING IN SOLIDARITY WITH THE ANARCHISTS ACCUSED IN SCRIPTA SCELERA OPERATION
– MASSA, APRIL 1, 2025
August 8th, 2023. Following a request for ten arrests in prison, Scripta Scelera
operation leads to nine precautionary measures against as many anarchists
accused for the publication and distribution of the internationalist anarchist
fortnightly ‘Bezmotivny’. A proceeding with which the State intended to
‘normalise’ the precautionary measures for charges concerning revolutionary
publications. Scripta Scelera represents another ‘chapter’ in the war policies
of the Italian state, in continuity among other things with recent repressive
manoeuvres aimed at removing political practicability from ever wider social
sectors.
April 1st, 2025. After just over a year, the trial against four accused comrades
is coming to an end. Public prosecutor Manotti of the DDAA (“Anti-Mafia and
Anti-Terrorism District Directorate”) of Genoa will deliver his indictment, with
the requests for sentencing. Regardless of the prosecutor’s inquisitorial
hypotheses on alleged instigatory and terrorist capabilities, the reasons that
the State intends to strike are the ones of those who opposed the war also by
denouncing the Italian industries involved in the production of armaments, as
well as those who supported the 2022-’23 mobilisation against 41 bis prison
regime and life imprisonment without the possibility of parole developed with
Alfredo Cospito’s hunger strike.
WE WILL MEET ON TUESDAY, APRIL 1st, IN MASSA:
12:00 h. – SOLIDARITY GATHERING IN PIAZZA FELICE PALMA
15:00 h. – PRESENCE IN FRONT OF THE COURT IN PIAZZA DE GASPERI
* * *
We remind the account details for the solidarity fund and the e-mail address for
organising benefit initiatives or receiving copies of the texts about Scripta
Scelera operation:
Postepay card number: 5333 1711 9250 1035 – IBAN: IT12R3608105138290233690253 –
Account holder: Ilaria Ferrario – For contacts:
solidaliscriptascelera[at]paranoici[dot]org
scripta scelera massa 1 aprile 2025 english
Riceviamo e diffondiamo:
Questi pannelli della mostra rappresentano un tentativo di provare ad articolare
una possibilità rivoluzionaria in territori specifici, in prevalenza rurali, ove
insistono dinamiche di “colonialismo interno” da parte degli Stati e del
capitale, come ad esempio per le società del sud europa.
Ѐ un modo per cercare di intrecciare la distruzione necessaria dell’esistente
con la costruzione di spazi di autonomia e di saperi, e con spazi di “comunità
reali” fra gli individui nell’epoca dell’isolamento e della solitudine digitale,
affinché lo spazio di organizzazione e di lotta venga a coincidere con lo spazio
conosciuto in cui si esplicano le nostre relazioni della “vita associata” per la
riproduzione delle proprie condizioni di esistenza, delle relazioni materiali di
produzione, scambio e sussistenza, non mediate da istituzioni statali o
commerciali.
La prospettiva auspicabile a lungo termine su un territorio specifico sarebbe
quella della “federazione”, ovviamente informale, di lotte e di spazi di
autonomia, di strutture di base e di mutuo appoggio nei borghi come nelle
piccole citta, di autonomia materiale e di saperi, di culture di resistenza e di
cosmovisioni altre della realtà.
Delle CLR (Collettività locali di resistenza) contro tutte le separazioni, che
si prefigurino sin da ora nel conflitto sociale e di classe la qualità della
vita per cui ci battiamo, e che diano strumenti e possibilità concrete per
finirla con la concezione dopolavoristica delle lotte e delle nostre vite.
Per provare ad uscire dall’angolo in cui ci stanno cacciando, non si inventa dal
nulla l’attacco a questo mondo, così come l’autogestione generalizzata della
vita sociale.
Estos paneles de la exposición representan un intento de tratar de articular una
posibilidad revolucionaria en territorios concretos, predominantemente rurales,
donde insisten dinámicas de “colonialismo interno” por parte de los estados y el
capital, como por ejemplo, las sociedades del sur de Europa.
Es una forma de intentar entrelazar la necesaria destrucción de lo existente con
la construcción de espacios de autonomía y conocimiento, y con espacios de
“comunidad real” entre individuos en la era del aislamiento y la soledad
digital, para que el espaciov de organización y lucha coincida con el espacio
conocido en el que se llevan a cabo nuestras relaciones de “vida asociada” para
la reproducción de nuestras condiciones de existencia, de relaciones materiales
de producción, intercambio y subsistencia, no mediadas por instituciones
estatales o mercantiles. La perspectiva deseable a largo plazo en un territorio
concreto sería la de una «federación», obviamente informal, de luchas y espacios
de autonomía, de estructuras de base y apoyo mutuo en aldeas y pequeñas
ciudades, de autonomía material y conocimiento, de culturas de resistencia y
otras cosmovisiones de la cosmovisión. obviamente informal, de luchas y espacios
de autonomía, de estructuras de base y apoyo mutuo en aldeas y pequeñas
ciudades, de autonomía material y conocimiento, de culturas de resistencia y
otras cosmovisiones de la realidad.
CLRs (Colectividades Locales de Resistencia) contra toda separación, que
prefiguran desde ahora en el conflicto social y de clase la calidad de vida por
la que luchamos, y que nos dan herramientas y posibilidades concretas para
acabar con la concepción post-laboral de las luchas y de nuestras vidas. Para
intentar salir del rincón al que nos están empujando, el ataque a este mundo no
se inventa de la nada, como la autogestión generalizada de la vida social.
Riceviamo e diffondiamo:
Questi pannelli della mostra sono il frutto delle esperienze e delle riflessioni
di svariati individui a diverse latitudini geografiche della vecchia europa
elaborate negli ultimi anni. Parlano di storie di classe. Di proletari che, per
condizione e per scelta, decidono di rendere abitabile un mezzo e di spostarsi
all’interno degli stati Ue seguendo le loro pulsioni e i lavori stagionali.
Parlano di un nomadismo specifico e di sfruttati, di storie di un “esercito
industriale di riserva” che per la maggior parte dei casi arriva dalle società
del sud e dell’est del vecchio continente che, come sempre nella storia dei
capitalismi europei, son servite come “serbatoio” di manodopera a basso costo.
In un’epoca contrassegnata dalla guerra e dalla trasformazione del modo di
produzione capitalistico e della società verso la fase digitale, è un tentativo
di ri-trovarsi come classe sociale, con le nostre lotte, i nostri approdi e
accampamenti, e i nostri spazi di agibilità da creare e da difendere, e le
cosmovisioni del nostro mondo e le variegate culture di resistenza che lo
compongono.
Ѐ una mostra che parla di vita, di lotta e di viaggio, e che sbircia il modo e
le forme con le quali già gli sfruttati del secolo passato, come nel ‘900 gli
hobos negli Stati Uniti, hanno vissuto e si sono organizzati.
Non è un caso che, dopo la “grande depressione” del 1929, buona parte degli
scioperi selvaggi furono propri del movimento Hobo, cosi come le prime
contro-culture furono sviluppate negli accampamenti “hobo-jungle” alle periferie
proletarie delle grandi metropoli.
Contro la gravita sociale dell’ordinarieta, degli Stati e del capitale.
Contro la società dei varchi, delle recinzioni e delle separazioni.
Sempre contro tutte le vecchie e le nuove “enclosures”.
NOMADISMO
Estos paneles de la exposición son fruto de las experiencias y reflexiones de
varios individuos en distintas latitudes geográficas de la vieja Europa que se
han ido elaborando a lo largo de los últimos años. Hablan de historias de clase.
De proletarios que, por condición y por elección, deciden habitar un medio y
desplazarse dentro de los Estados de la UE siguiendo sus pulsiones y trabajos
estacionales. Hablan de un nomadismo específico y de los explotados, de
historias de un «ejército industrial de reserva» que en su mayoría procede de
las sociedades del sur y del este del viejo continente que, como siempre en la
historia de los capitalismos europeos, han servido de «reserva» de mano de obra
barata. En una época marcada por la guerra y la transformación del modo de
producción capitalista y de la sociedad hacia la fase digital, es un intento de
reencontrarnos como clase social, con nuestras luchas, nuestros desembarcos y
campamentos, y nuestros espacios de viabilidad para crear y defender, y las
cosmovisiones de nuestro mundo y las abigarradas culturas de resistencia que lo
conforman.Es una exposición que habla de vida, lucha y viajes, y que se asoma al
modo y las formas en que vivían y se organizaban los explotados del siglo
pasado, como los «hoboes» en los Estados Unidos del siglo XX.No es casualidad
que, tras la «Gran Depresión» de 1929, gran parte de las huelgas salvajes fueran
propias del movimiento “hobo”, del mismo modo que las primeras contraculturas se
desarrollaron en los campamentos de la «hobo-jungle» en la periferia proletaria
de las grandes metrópolis.
Contra la gravedad social de la ordinariez, los estados y el capital.
Contra la sociedad de las puertas, las vallas y las separaciones.
Siempre contra todos los viejos y nuevos «recintos».
Riceviamo e diffondiamo:
[it] PRESENZA SOLIDALE CON GLI ANARCHICI INQUISITI NELL’OPERAZIONE SCRIPTA
SCELERA – MASSA, 28 FEBBRAIO 2025
8 agosto 2023. A fronte di una richiesta di dieci arresti in carcere,
l’operazione Scripta Scelera porta a nove misure cautelari nei confronti di
altrettanti anarchici e anarchiche inquisiti per la redazione e distribuzione
del quindicinale anarchico internazionalista “Bezmotivny”. Un procedimento con
cui lo Stato ha inteso “normalizzare” le misure cautelari per le accuse
riguardanti le pubblicazioni rivoluzionarie. Scripta Scelera rappresenta un
altro “capitolo” nelle politiche di guerra dello Stato italiano, in continuità
tra le altre cose con le recenti manovre repressive volte a sottrarre agibilità
politica a sempre più ampi settori sociali.
28 febbraio 2025. Dopo un anno si avvia alla conclusione il processo contro
quattro compagni inquisiti. Il pubblico ministero Manotti della DDAA di Genova
pronuncerà la propria requisitoria. A prescindere dalle ipotesi inquisitorie
dell’accusa su presunte capacità istigatorie e terroristiche, le ragioni che lo
Stato intende colpire sono quelle di chi si è opposto alla guerra anche tramite
la denuncia delle industrie italiane coinvolte nella produzione di armamenti,
così come quelle di chi ha sostenuto la mobilitazione del 2022-’23 contro il 41
bis e l’ergastolo ostativo sviluppatasi con lo sciopero della fame di Alfredo
Cospito.
CI VEDIAMO VENERDÌ 28 FEBBRAIO A MASSA:
ORE 12:00 – APPUNTAMENTO IN PIAZZA FELICE PALMA
ORE 15:00 – PRESENZA DAVANTI AL TRIBUNALE IN PIAZZA DE GASPERI
pdf: scripta scelera massa 28 febbraio 2025
* * *
Cogliamo l’occasione per ricordare le coordinate del conto della cassa di
solidarietà e l’e-mail per organizzare iniziative benefit o ricevere copia dei
testi riguardanti Scripta Scelera:
Carta postepay numero: 5333 1711 9250 1035 – IBAN: IT12R3608105138290233690253 –
Intestataria: Ilaria Ferrario – Per contatti:
solidaliscriptascelera[chiocciola]paranoici[punto]org
— — —
[en] GATHERING IN SOLIDARITY WITH THE ANARCHISTS ACCUSED IN SCRIPTA SCELERA
OPERATION – MASSA, FEBRUARY 28, 2025
August 8th, 2023. Following a request for ten arrests in prison, Scripta Scelera
operation leads to nine precautionary measures against as many anarchists
accused for the publication and distribution of the internationalist anarchist
fortnightly ‘Bezmotivny’. A proceeding with which the State intended to
‘normalise’ the precautionary measures for charges concerning revolutionary
publications. Scripta Scelera represents another ‘chapter’ in the war policies
of the Italian state, in continuity among other things with recent repressive
manoeuvres aimed at removing political practicability from ever wider social
sectors.
February 28th, 2025. After one year, the trial against four accused comrades is
coming to an end. Public prosecutor Manotti of the DDAA (“Anti-Mafia and
Anti-Terrorism District Directorate”) of Genoa will deliver his indictment, with
the requests for sentencing. Regardless of the prosecutor’s inquisitorial
hypotheses on alleged instigatory and terrorist capabilities, the reasons that
the State intends to strike are the ones of those who opposed the war also by
denouncing the Italian industries involved in the production of armaments, as
well as those who supported the 2022-’23 mobilisation against 41 bis prison
regime and life imprisonment without the possibility of parole developed with
Alfredo Cospito’s hunger strike.
WE WILL MEET ON FRIDAY, FEBRUARY 28th, IN MASSA:
12:00 h. – SOLIDARITY GATHERING IN PIAZZA FELICE PALMA
15:00 h. – PRESENCE IN FRONT OF THE COURT IN PIAZZA DE GASPERI
pdf: scripta scelera massa 28 febbraio 2025 english
* * *
We remind the account details for the solidarity fund and the e-mail address for
organising benefit initiatives or receiving copies of the texts about Scripta
Scelera operation:
Postepay card number: 5333 1711 9250 1035 – IBAN: IT12R3608105138290233690253 –
Account holder: Ilaria Ferrario – For contacts:
solidaliscriptascelera[at]paranoici[dot]org
Riceviamo e diffondiamo:
PRESENZA SOLIDALE CON GLI ANARCHICI INQUISITI NELL’OPERAZIONE SCRIPTA SCELERA –
MASSA, 28 FEBBRAIO 2025
scripta scelera massa 28 febbraio 2025
8 agosto 2023. A fronte di una richiesta di dieci arresti in carcere,
l’operazione Scripta Scelera porta a nove misure cautelari nei confronti di
altrettanti anarchici e anarchiche inquisiti per la redazione e distribuzione
del quindicinale anarchico internazionalista “Bezmotivny”. Un procedimento con
cui lo Stato ha inteso “normalizzare” le misure cautelari per le accuse
riguardanti le pubblicazioni rivoluzionarie. Scripta Scelera rappresenta un
altro “capitolo” nelle politiche di guerra dello Stato italiano, in continuità
tra le altre cose con le recenti manovre repressive volte a sottrarre agibilità
politica a sempre più ampi settori sociali.
28 febbraio 2025. Dopo un anno si avvia alla conclusione il processo contro
quattro compagni inquisiti. Il pubblico ministero Manotti della DDAA di Genova
pronuncerà la propria requisitoria. A prescindere dalle ipotesi inquisitorie
dell’accusa su presunte capacità istigatorie e terroristiche, le ragioni che lo
Stato intende colpire sono quelle di chi si è opposto alla guerra anche tramite
la denuncia delle industrie italiane coinvolte nella produzione di armamenti,
così come quelle di chi ha sostenuto la mobilitazione del 2022-’23 contro il 41
bis e l’ergastolo ostativo sviluppatasi con lo sciopero della fame di Alfredo
Cospito.
CI VEDIAMO VENERDÌ 28 FEBBRAIO A MASSA:
ORE 12:00 – APPUNTAMENTO IN PIAZZA FELICE PALMA
ORE 15:00 – PRESENZA DAVANTI AL TRIBUNALE IN PIAZZA DE GASPERI
* * *
Cogliamo l’occasione per ricordare le coordinate del conto della cassa di
solidarietà e l’e-mail per organizzare iniziative benefit o ricevere copia dei
testi riguardanti Scripta Scelera:
Carta postepay numero: 5333 1711 9250 1035 – IBAN: IT12R3608105138290233690253 –
Intestataria: Ilaria Ferrario – Per contatti:
solidaliscriptascelera[chiocciola]paranoici[punto]org
GATHERING IN SOLIDARITY WITH THE ANARCHISTS ACCUSED IN SCRIPTA SCELERA OPERATION
– MASSA, FEBRUARY 28, 2025
scripta scelera massa 28 febbraio 2025 english
August 8th, 2023. Following a request for ten arrests in prison, Scripta Scelera
operation leads to nine precautionary measures against as many anarchists
accused for the publication and distribution of the internationalist anarchist
fortnightly ‘Bezmotivny’. A proceeding with which the State intended to
‘normalise’ the precautionary measures for charges concerning revolutionary
publications. Scripta Scelera represents another ‘chapter’ in the war policies
of the Italian state, in continuity among other things with recent repressive
manoeuvres aimed at removing political practicability from ever wider social
sectors.
February 28th, 2025. After one year, the trial against four accused comrades is
coming to an end. Public prosecutor Manotti of the DDAA (“Anti-Mafia and
Anti-Terrorism District Directorate”) of Genoa will deliver his indictment, with
the requests for sentencing. Regardless of the prosecutor’s inquisitorial
hypotheses on alleged instigatory and terrorist capabilities, the reasons that
the State intends to strike are the ones of those who opposed the war also by
denouncing the Italian industries involved in the production of armaments, as
well as those who supported the 2022-’23 mobilisation against 41 bis prison
regime and life imprisonment without the possibility of parole developed with
Alfredo Cospito’s hunger strike.
WE WILL MEET ON FRIDAY, FEBRUARY 28th, IN MASSA:
12:00 h. – SOLIDARITY GATHERING IN PIAZZA FELICE PALMA
15:00 h. – PRESENCE IN FRONT OF THE COURT IN PIAZZA DE GASPERI
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We remind the account details for the solidarity fund and the e-mail address for
organising benefit initiatives or receiving copies of the texts about Scripta
Scelera operation:
Postepay card number: 5333 1711 9250 1035 – IBAN: IT12R3608105138290233690253 –
Account holder: Ilaria Ferrario – For contacts:
solidaliscriptascelera[at]paranoici[dot]org
Riceviamo e diffondiamo il manifesto guerra alla guerra tradotto in inglese:
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