A DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA E DEMOCRATICA
Ufficio Scolastico Regionale - Corso Vittorio Emanuele II 70
(mercoledì, 4 giugno 14:30)
H. 14.30 FLASH MOB - UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE / CORSO VITTORIO EMANUELE II
70
H. 16.30 - P.ZA CARLO FELICE - PIAZZA TEMATICA, PERFORMANCE, LEZIONI DI STRADA,
BIBLIOTECA VIVENTE.
Che tu sia docente, ATA, studentessa/studente o semplice cittadina/o solidale,
unisciti alla rete delle scuole che si stanno mobilitando e scendi in strada con
noi mercoledì 4 giugno 2025.
A difesa della scuola pubblica e democratica, le comunità educanti chiedono
rispetto! (Per firmare l’appello compila il MODULO FIRME)
Molte scuole della provincia di Torino sono in sofferenza.
Il caso più eclatante è quello del Liceo “N. Rosa” di Susa, che ha scioperato
compatto a febbraio contro l’ipotesi di dimensionamento e per ottenere la nomina
di un dirigente titolare in sostituzione dell'attuale reggente.
Ma le cronache cittadine ci hanno raccontato di mobilitazioni anche in altri
istituti.
Sotto le finestre dell’Ufficio Scolastico Regionale si sono, ad esempio,
radunate centinaia di persone in solidarietà con il personale dell’Istituto “G.
Colombatto”, che denunciava l'ambiente difficile, demotivante e scarsamente
collegiale.
Il Curie-Vittorini di Grugliasco si è invece guadagnato le pagine dei giornali
per la protesta del corpo docenti riguardo alla situazione di disorganizzazione,
scarsa trasparenza e tensione interna all’istituto.
Un forte disagio lo hanno manifestato - e a più riprese - anche le studentesse e
gli studenti dell’ITTS Grassi di Torino, la cui denuncia dell’inadeguatezza
delle proprie strutture scolastiche ha reso pubblica anche una certa
insofferenza verso il dissenso della dirigenza.
C’è un denominatore comune: la denuncia della postura autoritaria di taluni
dirigenti in nome della necessità di una scuola democratica. Quelle citate non
sono situazioni isolate, ma la punta di un iceberg. Il malessere è diffuso. Per
questo molte scuole, nelle loro varie componenti, hanno deciso di unire le
proprie forze per mobilitarsi in modo più efficace e denunciare pubblicamente
quanto sta accadendo.
Il dirigismo autocratico, la mortificazione degli Organi collegiali e la
compressione degli spazi di democrazia creano tensioni enormi il cui prezzo
rischia di essere pagato in termini di salute sul posto di lavoro, demotivazione
professionale e qualità del servizio offerto.
Mortificazione e senso di impotenza emergono anche nelle scuole che subiscono
gli effetti dei tagli degli organici - con riduzione dei corsi serali o
accorpamento di sezioni (come pare sia il caso del Giulio, del Boselli e del già
citato Curie-Vittorini) - senza che la contrarietà degli organi collegiali sia
presa in considerazione.
La nuova scuola che pretendono di imporci - tutta prona alle logiche di mercato,
dove si impara sempre meno e ci si addestra al lavoro, in cui emergono i presidi
manager o burocrati e il loro middle management - si scontra con ciò che rimane
della scuola democratica repubblicana e con gli strumenti giuridici che ancora
ne garantiscono la praticabilità.
L’attuale immobilismo dell’Ufficio Scolastico Regionale, tuttavia, sembrerebbe
incoraggiare il “bullismo istituzionale” di taluni presidi: e ciò alimenta il
clima di sfiducia e sconforto che aleggia nelle scuole di Torino e provincia.
D’altra parte, come interpretare l’assenza di risposta, almeno per ora, alle
decine di segnalazioni inoltrate all’USR su quanto succede nelle scuole del
territorio? A febbraio, il Direttore Generale, il dott. Stefano Suraniti, si è
addirittura rifiutato di ricevere le organizzazioni sindacali che avevano
indetto lo sciopero del Liceo Norberto Rosa (con un’adesione al 90%).
È il rovesciamento di quanto si tenta di insegnare con l’educazione civica alle
giovani generazioni, dal momento che le istituzioni, rinchiuse nei loro palazzi,
paiono respingere il dialogo con la cittadinanza.
La scuola esige rispetto.
L’USR ha il dovere istituzionale di farsi carico del disagio profondo e delle
richieste provenienti dalle comunità educanti e, dunque, per prima cosa deve
ASCOLTARE.
Per questo NOI TUTTE/I, DOCENTI, ATA, STUDENTESSE E STUDENTI E GENITORI DI
NUMEROSE SCUOLE DI TORINO E PROVINCIA CHIEDIAMO:
1. CHE L’USR RICEVA AL PIÙ PRESTO UNA DELEGAZIONE DELLE COLLEGHE E COLLEGHI
DEL “ROSA” UNITAMENTE ALLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI.
2. CHE IL DOTT. SURANITI RICORDI CON UNA CIRCOLARE A TUTTI I DIRIGENTI
SCOLASTICI CHE SONO TENUTI AL MASSIMO RISPETTO DEGLI ORGANI COLLEGIALI IN UNO
SPIRITO DI DEMOCRAZIA SOSTANZIALE E NON FORMALE.
3. CHE SIANO ADOTTATE LE MISURE NECESSARIE AFFINCHÉ TUTTO IL PERSONALE
SCOLASTICO – AI SENSI DELLA NORMATIVA SUL BENESSERE A SCUOLA - SIA
EFFETTIVAMENTE RISPETTATO.
CI RIVOLGIAMO a tutte le colleghe e i colleghi, alle Rappresentanze Sindacali
appena elette nelle singole scuole - e alle loro Organizzazioni - affinché,
sottoscrivendo questo appello, si possa costruire la più larga unità possibile a
difesa della scuola democratica.
Per una scuola democratica che istruisca ed emancipi
Per la difesa degli organi collegiali Per restituire dignità alla scuola
Contro l’autoritarismo di alcuni dirigenti
Contro i dimensionamenti, i tagli e l’accorpamento delle classi
Contro la mercificazione della scuola
Contro le Nuove Indicazioni nazionali
Contro la scelta dei docenti di sostegno da parte delle famiglie
PER LA SCUOLA BENE COMUNE
ASSEMBLEA SCUOLA TORINO - COMITATO “INSIEME PER IL ROSA”