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[2025-11-02] Smilitarizziamo la città! @ Oval Lingotto
SMILITARIZZIAMO LA CITTÀ! Oval Lingotto - Via Giacomo Mattè Trucco, 70 (domenica, 2 novembre 15:30) 2 E 4 NOVEMBRE SMILITARIZZIAMO LA CITTÀ! DOMENICA 2 NOVEMBRE ORE 15,30 PUNTO INFO ANTIMILITARISTA ALL'OVAL LINGOTTO VIA MATTÈ TRUCCO 70 OGGI OSPITA L'ARTE MA TRA UN MESE CI SARÀ IL MERCATO DELLE ARMI! MARTEDÌ 4 NOVEMBRE. SMILITARIZZIAMO LA CITTÀ! Il 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria” nella prima guerra mondiale, in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro per spostare un confine. In quella guerra a migliaia scelsero di gettare le armi e finirono davanti ai plotoni di esecuzione. La memoria dei disertori e dei senzapatria di allora vive nella solidarietà concreta con chi oggi diserta le guerre che insanguinano il pianeta. Le celebrazioni militari del 4 novembre, servono a giustificare enormi spese militari, l’invio delle armi e l’impegno diretto dell’Italia nelle missioni militari all’estero, in difesa dei propri interessi neocoloniali. In ogni dove ci sono governi che pretendono che si uccida per spostare un confine, per annientare i “nemici”, altri esseri umani massacrati in nome della patria, della religione, degli interessi di pochi potenti. In ogni dove c’è chi si oppone, c’è chi diserta le guerre degli Stati, chi straccia le bandiere di ogni nazione, perché sa che solo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di libere e liberi ed uguali che ciascuno di noi porta nel proprio cuore. A due passi dalle nostre case ci sono le fabbriche che costruiscono le armi usate nelle guerre che insanguinano il pianeta. Torino sta diventando uno dei maggiori centri dell’industria bellica: cacciabombardieri, droni, sistemi di puntamento vengono progettati a costruiti nella nostra città. Dal 2 al 4 dicembre sbarcheranno a Torino le principali industrie del settore a livello mondiale per la decima edizione dell’Aerospace and defense meetings, mercato internazionale dell’industria aerospaziale di guerra. Un evento a porte chiuse, riservato agli addetti ai lavori: governi, eserciti, agenzie di contractor che faranno buoni affari. Affari di morte. La scorsa edizione sono stati siglati 9.000 contratti di vendita di congegni micidiali, destinati a tutti i teatri di guerra. Nelle scuole bambine, bambini, ragazze e ragazzi, vengono sottoposti ad una martellante campagna di arruolamento, ad una sempre più marcata propaganda nazionalista. Nelle strade della nostra città militari armati di mitra e manganello affiancano polizia e carabinieri nel controllo, etnicamente mirato, delle periferie più povere. Vogliono farci credere che non possiamo fare nulla per contrastare le guerre. Chi promuove, sostiene ed alimenta le guerre ci vorrebbe impotenti, passivi, inermi. Non lo siamo. Ogni volta che un militare entra in una scuola possiamo metterci di mezzo, quando sta per aprire una fabbrica d’armi possiamo metterci di mezzo, quando decidono di fare esercitazioni vicino alle nostre case possiamo metterci di mezzo. Le guerre cominciano da qui. Contro tutte le patrie per un mondo senza frontiere! Domenica 2 novembre ore 15,30 punto info antimilitarista all'Oval Lingotto Via Mattè Trucco 70 Oggi ospita l'arte ma tra un mese ci sarà il mercato delle armi! Martedì 4 novembre. Smilitarizziamo la città! Via i mercanti d’armi! Sabato 29 novembre corteo antimilitarista ore 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis Martedì 2 dicembre blocchiamo i mercanti armi all’Oval Lingotto in via Matté Trucco 70 No all’aerospace and defense meetings! Contro la guerra e chi la arma! Assemblea antimilitarista Corso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 20,30 www.anarresinfo.org
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Roma: presidio in solidarietà allx arrestatx il 4 Ottobre@1
La mobilitazione in solidarietà alla resistenza palestinese e allx attivistx della Global Sumud Flottilla, dopo intense giornate di blocchi in tutta Italia, ha portato Sabato 4 Ottobre per le strade di Roma circa un milione di persone. In una città blindata e bloccata non sono mancate tensioni e momenti di scontro: diverse centinaia le identificazioni […]
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[2025-09-25] Presidio davanti alla DIA - A fianco della resistenza palestinese @ DIA - Direzione Investigativa Antimafia
PRESIDIO DAVANTI ALLA DIA - A FIANCO DELLA RESISTENZA PALESTINESE DIA - Direzione Investigativa Antimafia - via Foggia 14, Torino (giovedì, 25 settembre 16:00) SE GUERRA E GENOCIDIO COMINCIANO DA QUI QUI STA ANCHE LA NOSTRA POSSIBILITÀ DI METTERCI DI TRAVERSO. A FIANCO DELLA RESISTENZA PALESTINESE, PER LA LIBERTÀ DI ANAN ALÌ MANSOUR E DI TUTTX X PRIGIONIERX IN UN MONDO IN GUERRA, CHE È UNA PRIGIONE A CIELO APERTO. PRESIDIO DAVANTI ALLA DIA DI TORINO Direzione Investigativa Antimafia del cui operato si avvale la DNAA VIA FOGGIA 14 GIOVEDÌ 25 SETTEMBRE ORE 16 LA FILIERA DEL TERRORE. DAL PROCESSO CONTRO LA RESISTENZA PALESTINESE, CONTRO ANAN ALÌ MANSOUR, AL RUOLO ATTIVO DELLA DNAA - DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA E ANTITERRORISMO - NEL PROGETTO DI STERMINIO SIONISTA. In questi anni, molti individui e collettività si sono opposti concretamente alla macchina di produzione della guerra e del genocidio. Fabbriche, ferrovie, porti, università, scuole. Come sempre ci siamo ritrovatx di fronte le Forze dell’Ordine a protezione di tutti quei siti dove si progettano, costruiscono, movimentano e promuovono culturalmente le armi tecnologiche che servono a controllare, punire e annientare tutto ciò che è d’intralcio alla normalità del tecno-capitalismo. Una normalità in cui milioni di persone vengono sterminate sotto le bombe, in mezzo al mare o sulle montagne, in un cantiere, un frutteto, una prigione, un campo o “semplicemente” di fame - spesso con la macabra sequenza distruzione/spopolamento e ricostruzione/riordinamento - a Gaza, in Ucraina, nei contesti di impropriamente detta "guerra a bassa intensità", come in Messico. Una normalità che si regge sul solerte e spesso invisibile lavoro portato avanti dalle forze repressive - magistratura, forze di polizia, servizi segreti, amministrazioni carcerarie - con l’avallo di governo e parlamento. Forze che quotidianamente maneggiano strumenti legali ed illegali per difendere l'ingiusto ordine costituito. E' attraverso uno Stato d'emergenza oggi "infinito" che si giustifica culturalmente e materialmente il controllo sociale automatizzato e tramite Zone Rosse, lo spionaggio della popolazione interna tramite software israeliani (Paragon), l'utilizzo dilagante del dispositivo "terrorismo" - scagliato con particolare zelo contro la resistenza palestinese e il suo sostegno - a queste latitudini in larga parte "d'opinione" -, e i correlati strumenti di tortura, detenzione e 41-bis. IL PROCESSO CONTRO ANAN YAEESH, PARTIGIANO ANTICOLONIALE PALESTINESE, E DUE SUOI AMICI, ALÌ IRAR E MANSOUR DOGHMOSH, DA TEMPO ABITANTI IN ITALIA E OGGI ACCUSATI NEL TRIBUNALE DE L’AQUILA DI “TERRORISMO” SU MANDATO DI ISRAELE, DIMOSTRA LA PARTECIPAZIONE DELLO STATO ITALIANO AL PROGETTO DI STERMINIO DEI PALESTINESI. UN'UMANITÀ DA TEMPO UTILE SEMPLICEMENTE PER SPERIMENTARE SULLA SUA PELLE SVARIATE INNOVAZIONI TECNOLOGICHE, PRODOTTE ANCHE IN ITALIA, PER POI ESSERE ELIMINATA CON GLI STESSI STRUMENTI DI STERMINIO AUTOMATIZZATI PER IL CUI AFFINAMENTO È STATA CAVIA. UN’UMANITÀ CHE PERÒ NON È VITTIMA PASSIVA, MA ESEMPIO DI LOTTA E RESISTENZA. Dopo aver ottenuto dallo Stato italiano la protezione umanitaria nel 2019, da gennaio 2024 Anan è imprigionato nella sezione di alta sicurezza del carcere di Terni e processato per 270bis c.p. per il suo sostegno alla resistenza di Tulkarem (Cisgiordania). E’ per arrivare al numero minimo di tre persone con cui si giustifica l’accusa di “associazione con finalità di terrorismo” che la magistratura tira in mezzo Alì e Mansour, pur estranei alla lotta armata. Il PM offre come probatorie le testimonianze ottenute tramite interrogatori dello Shin Bet (servizi segreti) nelle carceri israeliane, dove le persone palestinesi sono soggette alla legge marziale e a sistematiche torture. Anan ne è testimonianza vivente: nel suo corpo ci sono undici proiettili e quaranta schegge, non gli è stata risparmiata la frantumazione di alcun osso. A molte persone è servito il genocidio per rendersi conto degli orrori messi in atto da Israele, ma nei tribunali italiani i partigiani palestinesi restano in ogni caso "terroristi”, rafforzando così l'ideologia sionista volta a farne un nemico da sterminare con qualunque mezzo, senza alcuna inibizione morale. LA RICHIESTA DI ANAN ALLA CORTE D’APPELLO E AL PROCURATORE GENERALE DI NON CONSEGNARE I SUOI CELLULARI NELLE MANI DELLO STATO ISRAELIANO È STATA IGNORATA, CAUSANDO L'IMMEDIATO ASSASSINIO PER MANO DEI SIONISTI DI SUOI COMPAGNI, IDENTIFICATI POICHÈ PRESENTI TRA I SUOI CONTATTI. E' QUESTO IL TRATTAMENTO RISERVATO AGLI ITALIANI CON DOPPIA CITTADINANZA CHE SI ARRUOLANO NELL'IDF, COMMETTONO "CRIMINI DI GUERRA" A GAZA E IN CISGIORDANIA E RITORNANO TRANQUILLAMENTE IN ITALIA A "SMALTIRE LO STRESS"? O A GOVERNO E INDUSTRIALI ITALIANI CHE ARMANO L’UCRAINA? Anan è oggi torturato non in Israele, ma dentro al carcere di Terni, in regime di 41-bis, su richiesta dalla DNAA. E’ nel 2015 che la Direzione Nazionale Antimafia amplia il proprio campo d’intervento verso l’antiterrorismo. Organismo di coordinamento tra tutte le Procure, essa opera un “amalgama simbolico che produce effetti reali”: “quanti giudici, infatti, sarebbero disposti a rifiutare degli arresti, o a non produrre delle condanne, quando la richiesta arriva da chi combatte il Male assoluto (la mafia)?”. La "guerra alla mafia", come la "guerra alla droga", è una forma di governo morale, la cui logica attraverso il concetto di “terrorismo” tracima in ambiti sempre più indeterminati, stringendo le maglie del controllo sociale. Attraverso la creazione di un ambiente culturale prima ancora che giuridico, la DNAA - che influenza pesantemente il discorso pubblico e giornalistico, il governo e il parlamento, la magistratura - opera una strategia contro-insurrezionale preventiva. L’effetto è la costante costruzione di "emergenze" e di nemici interni/esterni da perseguire, siano essi individui migranti, musulmani, rivoluzionari, comunisti, anarchici o palestinesi. Per questo ci troviamo in presidio davanti alla DNAA di Torino. Non perchè il caso di Anan, Alì e Mansour sia "eccezionale", nè per il capo d'accusa, nè per la collaborazione tra magistratura italiana e servizi segreti israeliani. L'internazionalismo autoritario come complicità genocidia ha una lunga storia, oggi declinata anche nella normalizzazione culturale dello sterminio attraverso incontri tra le nazionali di calcio italiana e israeliana mentre è in corso un genocidio. CI TROVIAMO IN PRESIDIO PERCHÈ QUESTO PROCESSO SVELA ANCORA UNA VOLTA IL LEGAME TRA FRONTE ESTERNO E FRONTE INTERNO. L'APPARATO REPRESSIVO DELLO STATO ITALIANO SERVE DIRETTAMENTE GLI INTERESSI DEL COMPLESSO TECNO-MILITARE ITALO-ISRAELIANO: A L'AQUILA SI DIFENDONO INTERESSI SINERGICI DI TIPO COMMERCIALE, MILITARE, TECNOLOGICO E SCIENTIFICO. E SONO LE STESSE TECNOLOGIE PROGETTATE E TESTATE ANCHE IN ITALIA PER STERMINARE SCIENTIFICAMENTE LA POPOLAZIONE IN PALESTINA CHE SI ESTENDONO E SI NORMALIZZINO NELLE NOSTRE CITTÀ CONTRO ALTRI NEMICI INTERNI. Al netto della sentenza della corte, che probabilmente si pronuncerà il 30 settembre, l’obiettivo di questo processo è evidentemente quello di criminalizzare, reprimere e delegittimare non solo la resistenza palestinese e chi con essa si sente solidale, ma la stessa esistenza dei palestinesi, che vanno attaccati ed annientati ovunque si trovino. Oggi sono i palestinesi ad essere d'intralcio, domani chi? Questo processo ha origine in una catena di comando che parte dai servizi segreti israeliani, passa da quelli italiani, dalla Polizia, dalla Digos fino alla procura dell’Aquila, alla DNAA il cui mandato viene operato quotidianamente dall’amministrazione penitenziaria nel regime di 41-bis, dove i detenuti sono sottoposti a isolamento estremo e deprivazione sensoriale. Tasselli della stessa filiera del Terrore. «NON MI INTERESSANO GLI OBIETTIVI, DISTRUGGETE LE CASE, DISTRUGGETE TUTTO»: NETHANYAHU DISPONE, LA PROCURA DELL’AQUILA ESEGUE.
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Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo
Anan Alì Mansour
A fianco della resistenza palestinese
[2025-09-22] Verità e Giustizia per Moussa Balde - Presidio @ Tribunale di Torino
VERITÀ E GIUSTIZIA PER MOUSSA BALDE - PRESIDIO Tribunale di Torino - Corso Vittorio Emanuele II, 130, 10128 Torino (lunedì, 22 settembre 09:00) Il 22 maggio 2021 Moussa Balde è morto all’interno del CPR di Torino. È stato rinchiuso in quel lager, dopo essere stato aggredito da un gruppo di fascisti a Ventimiglia, solo perché privo di documenti. In quel luogo, Moussa è stato tenuto in isolamento per dieci giorni, mentre la direzione del centro negava persino la sua presenza agli avvocati che lo stavano cercando. Dopo l’udienza preliminare del 12 febbraio, l’8 settembre è iniziato il processo contro il CPR che ha tolto la vita a Moussa e a tante persone come lui. Imputat3 l’ex direttrice e il medico responsabile sanitario della struttura per omicidio colposo. Nelle prossime settimane si terranno diverse udienze, in particolare, il 22 settembre saranno presenti in tribunale anche i familiari di Moussa: in quella giornata saremo davanti al tribunale per chiedere verità sulla morte di Moussa e per sostenere la sua famiglia. Domenica 21 invece ci incontreremo al CSOA Gabrio: sarà un momento per ricevere aggiornamenti sul processo direttamente dall3 avvocat3 e per ascoltare la voce dei familiari di Moussa. A seguire Cena Benefit! Per prenotazioni: +39 3891588922
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Moussa Balde
[2025-09-25] NO AL SALONE DEL PATRIARCAUTO! @ Piazza Arbarello
NO AL SALONE DEL PATRIARCAUTO! Piazza Arbarello - - (giovedì, 25 settembre 17:00) AUTO-CRITICA OVVERO COME LA MACCHINA CI RENDE PERSONE PEGGIORI! - - - In un mondo schiacciato dai fumi dei combustibili fossili e dai disastri ambientali, celebrare la macchina è reazionario, oltre che distopico. L'automotive è sempre in crisi, tenuto in vita dalle casse statali senza generare un granchè di lavoro. Si racconta come ecologico, ma immette nelle strade automobili ogni anno più larghe, che occupano spazio vitale e ci costringono ai bordi delle corsie e su risicati marciapiedi. Non è solo questione dell'aria che respiriamo, o dello spazio che (non) occupiamo. È l'imposizione di un immaginario violento, inquinante e insostenibile; è una promessa menzognera di libertà, che contestiamo in ogni sua parte.  PROGRAMMA - - - [h 17.00] CICLOFFICINA MOBILE Prepariamo le bici in vista della Future Parade di domenica [h 18.30] ASSEMBLEA di AUTO-COSCIENZA Decostruiamo il patriarc-auto da punti di vista non solo ecologisti [h 20.30] APERITIVO E PROIEZIONI Spritzofficina, cocktail anal e proiezioni in bianco e nero
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