SABATO 26 APRILE ORE 14:30 appuntamento in Corso Brunelleschi angolo Via
Monginevro La violenza dello Stato e delle sue leggi razziste e repressive,
fatte di detenzione, deportazioni e plotoni di…
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PRESIDIO SOTTO IL CPR DI CORSO BRUNELLESCHI
CPR Torino - C.so Brunelleschi /V. Monginevro
(sabato, 26 aprile 14:30)
PRESIDIO SOTTO LE MURA DEL CPR DI CORSO BRUNELLESCHI
SABATO 26 APRILE ORE 14:30
APPUNTAMENTO IN CORSO BRUNELLESCHI ANGOLO VIA MONGINEVRO
La violenza dello Stato e delle sue leggi razziste e repressive, fatte di
detenzione, deportazioni e plotoni di sbirri, trova nelle lotte delle persone
recluse nei CPR una quotidiana resistenza. Scioperi della fame, evasioni e
rivolte sono la quotidianità da Trapani a Gradisca. Il coraggio dei reclusi ha
la forza di chiudere intere aree di questi lager di Stato, talvolta
determinandone la chiusura come accaduto a Torino solo 2 anni fa.
Nuove prigioni e nuovi strumenti repressivi provano a soffocare ogni possibilità
di contrapporsi ad un futuro fatto di razzismo e guerre. Costruire legami di
solidarietà reale con chi è recluso e decide di resistere e lottare ma anche
sostenere, alimentare e prendere esempio da quel coraggio e quella rabbia è il
primo passo per non lasciarsi travolgere da un orizzonte mortifero.
PER LA LIBERTÀ
CONTRO LA VIOLENZA DELLO STATO
I CPR SI CHIUDONO COL FUOCO
1945 - 2025. OGGI COME IERI AZIONE DIRETTA CONTRO IL FASCISMO
lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni - corso Giulio Cesare angolo corso
Novara
(venerdì, 25 aprile 15:00)
1945 - 2025. Oggi come ieri
Azione diretta contro il fascismo
Venerdì 25 aprile ore 15
Alla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni in corso Giulio Cesare angolo
corso Novara dove Ilio cadde combattendo il 26 aprile 1945.
Ricordo, bicchierata, fiori, musica.
E, dal vivo, il Cor’okkio nel canzoniere anarchico e antifascista
(in caso di pioggia ci troviamo in piazza Crispi).
Contro guerra, militarismo, repressione, per la rivoluzione sociale
1945-2025. Oggi come ieri
Azione diretta contro Stato e fascisti!
La memoria è uno strumento per leggere il presente e trasformarlo radicalmente.
Il 25 aprile rappresenta un'occasione preziosa. Rievocare l'epopea partigiana
non è un esercizio retorico, ci ricorda l'importanza di lottare apertamente
contro il fascismo, da sempre braccio armato dei padroni che ci costringono ad
un'intollerabile condizione di miseria e di sfruttamento.
Oggi viviamo in un clima di guerra e di revisionismo senza precedenti. La
Resistenza viene ridotta a mera lotta di liberazione nazionale, per cancellarne
la spinta sovversiva, internazionalista, contro stato e capitalismo. La
prospettiva rivoluzionaria si eclissa sotto il peso di una narrazione egemone
che vede la Repubblica come approdo definitivo, frutto degli sforzi di tanti e
tante che al contrario volevano farla finita con una società divisa in classi.
Nel frattempo le periferie della nostra città sono sotto costante assedio
militare. Si moltiplicano le retate contro coloro che non hanno in tasca il
giusto documento. Le questioni sociali vengono trattate come problemi di ordine
pubblico.
I ricchi diventano sempre più ricchi, mentre i poveri sono sempre più poveri. Il
lavoro non c'è, e anche quando c'è è sottopagato, pericoloso, sfruttato, privo
di qualsivoglia tutela. Precarietà, sfratti, povertà sono all'ordine del giorno.
Fitto e bollette sono cresciuti a dismisura e sempre più persone faticano ad
arrivare alla fine del mese.
Il governo fascista soffia sul fuoco della guerra fra poveri, per nascondere la
guerra sociale che ha scatenato contro tutti i poveri, italiani e nati altrove.
Il tentativo è quello di imprimere una svolta sempre più autoritaria e
liberticida al paese, dotandosi di strumenti utili a reprimere sul nascere
qualsiasi insorgenza sociale. La ricetta scelta per ostacolare l'opposizione
politica e sociale è l'ultimo Decreto Legge "Sicurezza" (ex DDL 1236), approvato
dal Consiglio dei Ministri e pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 12
aprile. Il provvedimento appena entrato in vigore bypassando completamente il
parlamento, si inserisce nel solco già aperto da altri provvedimenti (i decreti
rave, Cutro, immigrazione, Caivano), che colpiscono i poveri, gli stili di vita
non conformi, gli stranieri senza documenti. Blocchi stradali o ferroviari,
picchetti, occupazioni, scritte su caserme o commissariati, prevedono pene
durissime. Normali forme di lotta attuate dai movimenti climatici, sociali e
sindacali, anticarcerari e no border rischiano di costare la galera a tante
compagne e compagni. Viene confermata l'introduzione del reato di “terrorismo
della parola”. Viene concesso ancora più potere, agibilità e impunità alle forze
di polizia. Le lotte portate avanti nelle carceri e nei CPR - anche sotto forma
di resistenza passiva - possono essere perseguite in modo più duro perché chi le
attua è dipinto come costitutivamente criminale, illegale, fuori norma. La
logica sottesa al decreto è quella del diritto penale del nemico. Una logica di
guerra, nella quale coloro che vengono identificati come nemici vanno
annientati, ridotti a nulla, privati di vita, libertà e dignità. Per il nemico
non valgono le tutele formali riservate ai cittadini. Quando la logica bellica
si applica al diritto, alcuni gruppi umani vengono repressi per quello che sono
più che per quello che fanno. L’intera azione dell’esecutivo è informata a
questo principio. Un principio sulle cui fondamenta sono stati costruiti i lager
nazisti e i gulag staliniani. Oggi la democrazia getta via la maschera e mostra
il suo vero volto, quello della più spudorata violenza a salvaguardia del
privilegio di classe e del potere nelle mani di pochi.
Non solo. La stretta repressiva in atto e la criminalizzazione dei movimenti
sociali vanno di pari passo con un intenso impegno bellico, sostenuto sia dalla
sinistra che dalla destra istituzionale. Il piano ReArm Europe prevede di
destinare ben 800 miliardi di euro al riarmo su ampia scala.
La spesa militare nel nostro paese ha da tempo toccato quota 108 milioni di euro
al giorno. Le missioni all'estero delle forze armate italiane a difesa dei
propri interessi neocoloniali si sono moltiplicate. In compenso, servizi
pubblici essenziali vanno incontro ad ingenti tagli. Casa, sanità, istruzione,
trasporti pubblici di prossimità efficienti sono un vero e proprio miraggio. Il
warfare prende definitivamente il posto delle sorpassate politiche di welfare.
L'industria militare fa affari d'oro, a pagarne le spese sono uomini, donne e
bambini che periscono sotto le bombe costruite a due passi dalle nostre case. La
nostra città - vera e propria eccellenza nel settore aerospaziale bellico - si
impegna a costruire la Città dell'Aerospazio, polo di ricerca promosso dal
colosso armiero Leonardo e dal Politecnico subalpino, il quale ospiterà persino
un acceleratore d'innovazione nel campo della Difesa, uno dei nove nodi europei
del D.I.A.N.A, struttura della NATO.
Vogliono arruolare i nostri corpi e le nostre coscienze bombardandoci di
retorica patriottica, a partire dalle scuole e dalle università. Vogliono
prepararci ad un allargamento del conflitto che può essere solo foriero di
morte.
Ma le leggi dettate dal clima repressivo e dall'economia di guerra non sono
altro che il precipitato normativo dei rapporti di forza all'interno della
società. Siamo ancora in tempo per far sì che la paura cambi di campo, per
fermare l'avanzata del fascismo, del nazionalismo, del militarismo.
Le tante libertà che padroni e governanti continuano a sottrarci con la forza
possiamo riprendercele soltanto praticando l'azione diretta, la solidarietà, il
mutuo appoggio tra sfruttat*. I partigiani che imbracciarono le armi e
combatterono strada per strada e sui sentieri di montagna fino alla seconda metà
degli anni '40 del Novecento, lo sapevano bene.
Spetta a noi raccoglierne l'eredità e fare in modo che il loro sforzo non sia
stato vano.
Spetta a noi realizzare giorno dopo giorno il sogno di un mondo di libere ed
eguali, di una società realmente autogestita, libera da stato, padroni,
militari, polizia.
Federazione Anarchica Torinese
Assemblea Antimilitarista – Torino
riunioni, aperte agli interessat, ogni martedì alle 20,30 in corso Palermo 46
SALVIAMO IL PRESIDIO DI VENAUS
Presidio NO TAV di Venaus (TO) -
(lunedì, 21 aprile 10:00)
LUNEDI' 21/04 - SALVIAMO IL PRESIDIO DI VENAUS: GIORNATA DI LAVORI E PRANZO DI
PASQUETTA DI RACCOLTA FONDI
8 dicembre 2005: una marea umana si riversa nei prati di Venaus e si riprende
ciò che, due giorni prima, era stato sottratto con la forza e l’arroganza.
Erano gli anni della Libera Repubblica di Venaus, che aveva il suo fulcro nel
presidio costruito dal Movimento No Tav là dove sarebbe dovuto passare il
tracciato dell’Alta Velocità Torino – Lione.
Anni di resistenza e lotta, di socialità e convivialità, di amore per la propria
terra, di unione e di contrapposizione determinata alla grande opera inutile e
dannosa.
Da allora sono passati 20 anni e il Presidio di Venaus è diventato uno dei
simboli più preziosi e luogo di memoria per il Movimento No Tav. Ma non solo.
Con i tanti campeggi e le tante iniziative, in tutti questi anni è stato punto
di ritrovo e passaggio per moltissime persone non solo della Valsusa ma
provenienti da ogni parte d’Italia e oltre. È stato crocevia e intreccio,
scambio di esperienze e conoscenze con le lotte territoriali di tutto il mondo.
Centro attivo della lotta No Tav, ha espresso la sua funzione in molteplici
occasioni: momenti in cui ognuno di noi si è sentito e sentita parte della
stessa grande famiglia composta da chi ha scelto con convinzione la parte giusta
dalla quale stare.
Purtroppo, oggi, il Presidio di Venaus, si trova in gravi difficoltà che mettono
a repentaglio la sua sopravvivenza. Negli ultimi anni la controparte ha cercato
di colpire tutti i presidi del movimento proprio per la loro funzione, ha messo
sotto sequestro il presidio di San Didero e quello dei Mulini e anche quello di
Venaus oggi è sotto attacco. E’ per questo che, come Movimento No Tav, ci
rivolgiamo a tutti e tutte coloro che hanno a cuore questo spazio prendendo
parte attivamente ad una campagna di cura e salvaguardia di questo luogo così
importante la cui conservazione è imprescindibile.
Il primo appuntamento di questo percorso condiviso sarà a lunedì 21 aprile dalle
ore 10,00 per una giornata di lavori e un pranzo benefit per passare la
Pasquetta insieme e il cui ricavato sarà devoluto completamente al sostegno del
presidio.
Chiediamo a chiunque ne abbia la possibilità di versare un contributo di
solidarietà attraverso la Cassa di Resistenza (B/B intestato a Pietro Davy e
Maria Chiara Cebrari con causale “salviamo il Presidio di Venaus” IBAN
IT22L07601010000 01004906838). Ai donatori e alle donatrici verrà consegnata la
“Carta del presidiante No Tav” come segno di riconoscenza e appartenenza alla
costruzione di un sogno comune, che continueremo ad alimentare a partire dai
luoghi della lotta!
Salviamo tutte e tutti insieme il Presidio di Venaus!!
(9) Facebook
APERICENA CONDIVISO
Presidio NO TAV San Didero - Piazzale SS25
(martedì, 8 aprile 19:30)
Tornano gli appuntamenti del Martedì a San Didero.
il ritrovo è martedì alle 19,30 al presidio di San Didero liberato la sera del
31/10 dove cominceremo con un apericena condiviso quindi: portate qualcosa da
mangiare e bere insieme.
IMPORTANTE: portate soprattutto i vostri piatti, posate e bicchieri in modo da
non fare troppi rifiuti
Dopo la cena passeremo del tempo insieme alla moda nostra
(11) APERICENA CONDIVISO a San Didero e socialità NO TAV | Facebook
SABOTARE LA GUERRA !DISARMARE L'EUROPA! GIORNATA DI LOTTA ANTIMILITARISTA
Balon - via Vittorio Andreis, 10152 Torino TO, Italia
(sabato, 12 aprile 10:30)
Sabato 12 aprile
ore 10,30 presidio al Balon
Sabotare la guerra
Disarmare l’Europa
giornata di informazione e lotta antimilitarista
Mentre l'Europa - e il mondo - accelerano una folle corsa al riarmo è sempre più
necessario mettersi di mezzo, inceppare gli ingranaggi, lottare contro
l'industria bellica e il militarismo.
La guerra insanguina vaste aree del pianeta in una spirale che sembra non aver
fine. A tre anni dall’accelerazione violenta della guerra impressa
dall’invasione russa dell’Ucraina il conflitto si inasprisce sempre di più. A
Gaza è ripresa la pulizia etnica mentre gli Stati Uniti spingono per la
deportazione dei gazawi. Se si aggiungono il conflitto nel Mar Rosso, il
moltiplicarsi gli attacchi turchi in Rojava, i massacri degli alewiti in Siria,
le tensioni per Taiwan, il perdurare dei conflitti per il controllo delle
risorse nel continente africano dal Sudan al Congo, il rischio di una guerra,
anche nucleare, su scala planetaria è una possibilità reale.
Le macerie sono solo buoni affari per un capitalismo vorace e distruttivo che ha
una sola logica, quella del profitto ad ogni costo. Uomini, donne, bambine e
bambini sono solo pedine sacrificabili in un gioco terribile, che non ha altro
limite se non quello imposto dalla forza di oppress e sfruttat, che si ribellano
ad un ordine del mondo intollerabile.
Il prezzo delle guerre lo pagano bambine e bambini, uomini e donne massacrati ed
affamati da una logica distruttiva, che vede all’orizzonte solo nuovi ambiti di
controllo delle esauste risorse del pianeta e lucrosi affari per la
ricostruzione.
Lo paghiamo noi tutti stretti nella spirale dell’inflazione, tra salari e
pensioni da fame e fitti e bollette in costante aumento.
Solo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di
libere ed uguali che può porre fine alle guerre.
Oggi ci vorrebbero tutti arruolati. Noi disertiamo.
Noi non ci arruoliamo a fianco di questo o quello stato imperialista. Rifiutiamo
la retorica patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro
pretese espansionistiche. In ogni dove. Non ci sono nazionalismi buoni.
Noi siamo al fianco di chi, in ogni angolo della terra, diserta la guerra.
Noi pratichiamo il disfattismo rioluzionario
Vogliamo un mondo senza frontiere, eserciti, oppressione, sfruttamento e guerra.
Coordinamento contro la guerra e chi la arma
antimilitarista.to@gmail.com
SOLIDARIETÀ AI PRIGIONIERI DI QUARTO IN REGIME CHIUSO
Carcere di Asti - Quarto inferiore, 266
(domenica, 6 aprile 10:00)
Dalle 10 sotto alle mura del carcere di Quarto, in solidarietà ai prgionieri in
regime chiuso.
Diventa quindi necessario e urgente portare la nostra solidarietà ai reclusi per
sostenere percorsi di lotta comune dentro e fuori. Per rompere il muro di
isolamento e silenzio e far sentire alle persone detenute la nostra vicinanza.
Perché nonostante la retorica portata avanti anche in questa città,non esistono
carceri "umani" o riformabili e questo provvedimento che rende ancora più
afflittiva una quotidianità già difficile delle persone recluse ci mostra ancora
una volta la sua natura strutturalmente violenta.
https://lamicciaasti.noblogs.org/post/2025/03/28/solidarieta-ai-prigionieri-di-quarto-in-regime-chiuso/
L’apertura del CPR di Torino, prevista per il 24 Marzo, non poteva e non potrà
passare nel silenzio. A 2 anni dalle rivolte che ne hanno determinato la
chiusura, 70…
STRIDENTI ARMONIE DI LOTTA
Balon - via Vittorio Andreis, 10152 Torino TO, Italia
(sabato, 22 marzo 11:00)
"Stridenti armonie di lotta" è l'appuntamento, penultimo sabato di ogni mese,
alle ore 11, al Balon, Borgo Dora angolo Via Andreis, a cura del Cor'occhio
".....la sempre più pesante e orrida realtà induce a uscire nelle strade con
canti di lotta e letture, per denunciare l'intollerabile ed ingiusta
persecuzione da parte dei poteri attraverso ogni forma di repressione.
RICORDO LORENZO ORSETTI
giardini Orsetti - c.so Allamano 40-45 - Torino -
(domenica, 16 marzo 15:30)
Lorenzo Orsetti Anarchico fiorentino volontario nelle milizie curde nel Rojava.
Ucciso in combattimento il 18 Marzo 2019 contro l'ISIS. Aveva 33 anni IL
BAROCCHIO SQUAT INVITA AL RICORDO DI ORSO Domenica 16 Marzo 2025 ore 15.30 c/o
Giardini Orsetti in Corso Allamano 40/44 - Torino. Ripulitura della targa,
Giardinaggio, Canti di Lotta cura del Cor'Occhio, Distro Fenix e Merenda
Bellavita