APERICENA CONDIVISO A SAN DIDERO
Presidio NO TAV San Didero - Piazzale SS25
(martedì, 5 agosto 19:30)
Partono gli apericena condivisi del Giovedì a San Didero.
Il ritrovo è alle 19.30, chi può porti qualcosa da mangiare e bere da
condividere e i proprio piatti e bicchieri.
Accorrete numerosi, le giornate si allungano e San Didero rimane un punto dove
essere presenti
https://www.facebook.com/events/720726147432609/?acontext=%7B%22event_action_history%22%3A[%7B%22mechanism%22%3A%22attachment%22%2C%22surface%22%3A%22newsfeed%22%7D]%2C%22refnotiftype%22%3Anull%7D
Tag - Presidio
PRESIDIO CONTRO LA COMPLICITÀ DEL NOSTRO STATO NEL MASSACRO DI UN POPOLO
piazza Carlo Felice - di fronte a Porta Nuova - piazza carlo felice
(domenica, 3 agosto 17:00)
PRESIDIO CONTRO LA COMPLICITÀ DEL NOSTRO STATO NEL MASSACRO DI UN POPOLO
Domenica 3 agosto - Ore 17:00
Piazza Carlo Felice, Torino
(Davanti alla Stazione Porta Nuova)
A Gaza non c'è più cibo, ma lo Stato italiano ha scelto di non sanzionare il
regime israeliano.
Al contempo all'Aquila questo stesso Stato processa Anan Yaeesh, Ali Irar e
Mansour Doghmosh, accusandoli di aver resistito alla pulizia etnica in
Cisgiordania, mentre a Torino si impegna nel reprimere chi in questi mesi ha
protestato contro il genocidio.
#presidio #stopgenocidio #freepalesti̇ne
https://www.facebook.com/torino.per.gaza
𝙏𝙐𝙏𝙏3 𝘿𝘼𝙑𝘼𝙉𝙏𝙄 𝘼𝙇 𝘾𝘼𝙍𝘾𝙀𝙍𝙀 𝘾𝙊𝙉 𝙈𝙐𝙎𝙄𝘾𝘼 𝙀 𝙋𝘼𝙍𝙊𝙇𝙀
Carcere Vallette - Torino
(giovedì, 7 agosto 17:30)
𝙄𝙉 𝙍𝙄𝙎𝙋𝙊𝙎𝙏𝘼 𝘼𝙇𝙇𝘼 𝙇𝙀𝙏𝙏𝙀𝙍𝘼 𝘿𝙀𝙇𝙇𝘼 𝙎𝙀𝙕𝙄𝙊𝙉𝙀
𝙁𝙀𝙈𝙈𝙄𝙉𝙄𝙇𝙀 𝙄𝙇 𝘾𝙊𝙊𝙍𝘿𝙄𝙉𝘼𝙈𝙀𝙉𝙏𝙊
𝙏𝙍𝘼𝙉𝙎𝙁𝙀𝙈𝙈𝙄𝙉𝙄𝙎𝙏𝘼 𝘾𝙊𝙉𝙏𝙍𝙊 𝙄𝙇 𝘾𝘼𝙍𝘾𝙀𝙍𝙀 𝘾𝙃𝙄𝘼𝙈𝘼
𝘼𝘿 𝙐𝙉 𝙋𝙍𝙀𝙎𝙄𝘿𝙄𝙊 𝘿𝙄 𝙎𝙊𝙇𝙄𝘿𝘼𝙍𝙄𝙀𝙏𝘼'.
𝙄𝙇 7 𝘼𝙂𝙊𝙎𝙏𝙊 𝙏𝙐𝙏𝙏3 𝘿𝘼𝙑𝘼𝙉𝙏𝙄 𝘼𝙇 𝘾𝘼𝙍𝘾𝙀𝙍𝙀 𝘾𝙊𝙉
𝙈𝙐𝙎𝙄𝘾𝘼 𝙀 𝙋𝘼𝙍𝙊𝙇𝙀. 𝙉𝙊𝙄 𝙉𝙊𝙉 𝙑𝙄 𝙇𝘼𝙎𝘾𝙄𝘼𝙈𝙊 𝘿𝘼 𝙎𝙊𝙇𝙀
Qui la lettera delle donne
𝐋𝐄𝐓𝐓𝐄𝐑𝐀 𝐃𝐀𝐋𝐋𝐀 𝐒𝐄𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐅𝐄𝐌𝐌𝐈𝐍𝐈𝐋𝐄 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞
𝐕𝐀𝐋𝐋𝐄𝐓𝐓𝐄
Siamo alcune delle detenute del Padiglione Femminile del carcere di Torino.
Torino da sempre è un carcere più che problematico, la nuova "gestione" nel
reparto femminile non semplifica le cose, il pacchetto sicurezza ci impedisce
anche le forme di protesta più pacifiche, lotte che il femminile, per richiamare
l'attenzione, porta avanti da anni, tanto da essere definite "LE RAGAZZE DI
TORINO".
La repressione del pacchetto sicurezza e lo staff che comanda crea un clima che
rende la galera "doppia" come se non bastassero gli spazi fuori norma dove
dobbiamo espiare le nostre pene, spazi che siamo obbligate a condividere
posizionando un letto a castello, non sempre possiamo dividerlo con persone con
cui instaurare un rapporto decente, con le conseguenze che comportano liti.
Il caldo e gli spazi non regolamentari rendono il clima incandescente e basta
poco per fare scatenare delle proteste con delle conseguenze inevitabili di
rapporti disciplinari che non sempre stabiliscono la vera causa del diverbio, e
il fine pena si allunga.
Le perquisizioni giornaliere dovrebbero essere mirate al ritrovamento di cose
illegali e pericolose invece le perquisizioni vengono fatte invasive ed
eccessive, destabilizzando l'equilibrio mentale anche delle detenute sane
psicologicamente, togliendo anche cose acquistate in spesa.
Riguardo il lavoro ci dovrebbe essere una graduatoria la quale non viene
rispettata, varie detenute hanno spese fuori di qua e figli da dover mantenere e
il carcere è costoso.
Il percorso non è riabilitativo ma afflittivo.
Infine di minor importanza ma a noi crea un grande disagio il fatto che vengano
chiuse le celle mezz'ora prima alla sera e 1 ora durante ogni distribuzione del
vitto.
Abbiamo scritto varie volte alla direttrice per un incontro ma non abbiamo mai
avuto una risposta, di tutto questo ne abbiamo parlato con la garante dei
detenuti comunale ma sembra avere le mani legate anche lei, infatti i suoi
interventi con la direzione non hanno avuto nessun riscontro.
Nelle sezioni dinamiche abbiamo diversi soggetti con delle problematiche mentali
e nonostante le nostre richieste di un presidio medico inoltrato attraverso la
classe politica e le istituzioni non si è ancora risolto il problema con le
conseguenze di sezioni diventate a dire poco ingestibili.
Anche se le problematiche sono tante queste sembrano le più importanti.
Chiediamo di essere ascoltate e che venga risolta la situazione, perchè qua
dentro non si vive più.
UN SALUTO PRIGIONIERO
Sbarre di zucchero Sapereplurale Non Una di Meno - Torino Associazione Isola di
Arran
ACCOGLIAMO IL MINISTRO SALVINI
Presidio NO TAV di Venaus (TO) -
(lunedì, 28 luglio 11:00)
LUNEDI' 28/07 ORE 11,00 PRESIDIO NO TAV DI VENAUS: ACCOGLIAMO IL MINISTRO
SALVINI
Mentre bruciano i presidi e si tenta di spegnere la voce del Movimento No tav,
chi ha sulla coscienza anni di devastazione e militarizzazione dei territori
arriva in Valsusa per tagliare nastri e raccontare favole sul “progresso”.
Domani, lunedì 28 luglio alle ore 12, il ministro Salvini sarà, infatti,
presente all’inaugurazione della seconda canna del Frejus, il raddoppio del
tunnel autostradale che collega Italia e Francia.
Noi saremo lì ad accoglierlo alla “moda nostra”: ci vediamo alle 11 al Presidio
No Tav di Venaus per ribadire che questa valle non si piega, non dimentica e non
si fa intimidire né gesti vigliacchi né da passerelle politiche.
https://www.notav.info/post/lunedi-28-07-ore-11-presidio-di-venaus-accogliamo-il-ministro-salvini/
APERICENA CONDIVISO A SANDIDERO
Presidio NO TAV San Didero - Piazzale SS25
(martedì, 15 luglio 19:30)
Partono gli apericena condivisi del Giovedì a San Didero.
Il ritrovo è alle 19.30, chi può porti qualcosa da mangiare e bere da
condividere e i proprio piatti e bicchieri.
Accorrete numerosi, le giornate si allungano e San Didero rimane un punto dove
essere presenti
https://www.facebook.com/events/1063808029150757?acontext=%7B%22event_action_history%22%3A[%7B%22mechanism%22%3A%22attachment%22%2C%22surface%22%3A%22newsfeed%22%7D]%2C%22refnotiftype%22%3Anull%7D
BLOCCHIAMO TELT DALLA VAL DI SUSA AD UNITO!
Rettorato - Via G. Verdi, 8, Torino
(martedì, 15 luglio 10:00)
Nella giornata del 15 luglio nel Senato Accademico di Unito verrà proposto un
accordo quadro con TELT (Tunnel Euralpin Lyon Turin), il promotore del progetto
TAV.
In quanto tale è uno dei diretti responsabili del disastro ambientale, sociale e
politico che rappresenta questa grande opera inutile. Da trent’anni il Movimento
NoTav, chi abita la Val di Susa e chiunque sogni un mondo in cui comunità e
territori non vengano assoggettati al profitto denunciano la pericolosità di
questa opera criminale ed ecocida. E non solo si limita a ciò: questa Valle per
noi è un esempio di una comunità viva, che non si piega a volontà esterne mosse
solo da interessi economici, e che decide di lottare per la salute del
territorio e di chi lo abita.
L’Università di Torino, invece, ancora una volta dimostra la sua mancanza di
etica aprendosi alla possibilità di un accordo di tre anni con chi espropria,
devasta e reprime. Se posizioni del genere non ci stupiscono, in quanto studenti
rifiutiamo questa proposta e vogliamo dimostrare che all’interno di una comunità
accademica sempre più alienata e distante dalla società e dai suoi reali
bisogni, c’è ancora una parte che non vuole essere complice di tutto questo.
Blocchiamo Telt dalla Val di Susa ad Unito!
Si Studenti Indipendenti
APERICENA CONDIVISO
Presidio NO TAV San Didero - Piazzale SS25
(martedì, 8 luglio 19:30)
Partono gli apericena condivisi del Giovedì a San Didero.
Il ritrovo è alle 19.30, chi può porti qualcosa da mangiare e bere da
condividere e i proprio piatti e bicchieri.
Accorrete numerosi, le giornate si allungano e San Didero rimane un punto dove
essere presenti
https://www.facebook.com/events/24463454966580243/?acontext=%7B%22event_action_history%22%3A[%7B%22mechanism%22%3A%22attachment%22%2C%22surface%22%3A%22newsfeed%22%7D]%2C%22refnotiftype%22%3Anull%7D
VIA I MILITARI! PER UNA BARRIERA LIBERA E SOLIDALE!
giardinetti di corso Palermo angolo via Sesia - corso Palermo 113
(sabato, 28 giugno 10:00)
VIA I MILITARI! PER UNA BARRIERA LIBERA E SOLIDALE!
SABATO 28 GIUGNO
DALLE 10
ANTIMILITARISTI
IN CORSO PALERMO ANGOLO VIA SESIA
Vivere in periferia non è mai stato facile. Oggi va ancora peggio: ovunque si
allungano le file dei senza casa, senza reddito, senza prospettive. Per mettere
insieme il pranzo con la cena in tanti si adattano ad una miriade di lavori
precari, sottopagati, in nero, senza tutele.
Ovunque si allunga la lista dei morti e dei mutilati sul lavoro: non sono
incidenti ma la feroce logica del profitto che si mangia la vita e la salute di
tanta gente.
In questi ultimi anni i ricchi sono diventati ancora più ricchi, mentre chi era
povero è diventato ancora più povero. Il prezzo di gas e luce è raddoppiato,
tanta gente è sotto sfratto o con la casa messa all’asta. Se non ci sono i soldi
per il fitto e le bollette, la tutela della salute diventa una merce di lusso
che possono permettersi in pochi. Così dal 2015, ben prima della pandemia, per
la prima volta dal 1945, l’aspettativa di vita nel nostro paese si è ridotta.
Barriera di Milano, ormai da anni, è divenuta un laboratorio dove sperimentare
tecniche di controllo sociale prima impensabili, pur di non spendere un soldo
per la casa, la sanità, i trasporti, le scuole. In questi anni la spesa militare
è costantemente aumentata, le missioni all’estero delle forze armate italiane si
sono moltiplicate.
I militari fanno sei mesi in missioni militari all’estero, sei mesi per le
strade delle nostre città.
Tante missioni sono in Africa, dove le bandiere tricolori sventolano accanto a
quelle gialle con il cane a sei zampe dell’ENI, la punta di diamante del
colonialismo italiano.
La guerra per il controllo delle risorse energetiche va di pari passo con
l’offensiva contro le persone in viaggio, per ricacciarle nelle galere libiche,
dove torture, stupri e omicidi sono fatti normali.
In Barriera tanti sono immigrati o figli di immigrati arrivati dal sud come i
cerignolesi della piazza del mercato. Poi sono arrivate altre persone, nate in
Africa, in Cina, in Sudamerica: i loro figli e nipoti vanno nelle stesse scuole
e negli stessi giardinetti dei figli e dei nipoti degli immigrati degli anni
Sessanta. Tanti degli attuali abitanti delle Barriera sono arrivati su un
barcone e sono passati dalle prigioni in Libia e dagli hotspot in Italia.
Il governo e i fascisti soffiano sul fuoco della guerra tra poveri italiani e
poveri immigrati, per avere mano libera a fare la guerra a noi tutti.
Nei quartieri poveri il controllo militare è diventato normale. Anzi! Ogni
giorno è peggio.
Intere aree del quartiere vengono messe sotto assedio, con continue retate di
persone senza documenti o che vivono grazie ad un’economia informale.
Torino da città dell’auto si sta trasformando in città dei bombardieri e vetrina
per turisti. Una vetrina che i poveri che passano ore ai giardinetti non devono
sporcare. L’aspirazione ad una socialità non mercificata va repressa.
Il governo a tutti i livelli punta il dito sulle persone più povere,
razzializzate, con il continuo ricatto dei permessi, per nascondere la guerra
sociale che ha scatenato contro tutti i poveri, italiani e nati altrove,
schierandosi a fianco dei padroni grandi e piccoli.
Il controllo etnicamente mirato del territorio mira a reprimere sul nascere ogni
possibile insorgenza sociale.
Da quando i militari dell’operazione “Strade Sicure”, sono stati inviati i
Barriera di Milano, l’area di corso Palermo limitrofa al mercato di piazza
Foroni è stata costantemente militarizzata: in corso Palermo angolo via Sesia
stazionano stabilmente mezzi dell’esercito e un’auto pattuglia della polizia o
dei carabinieri. Da aprile i militari sono anche in largo Giulio Cesare.
Per cosa? Per spostare di qualche centinaio di metri i pusher? Per alimentare la
favola che se si cacciano gli spacciatori, poi, per magia, Barriera diventa come
la Crocetta?
Eppure. Basterebbe farla finita con il proibizionismo, consentendo la vendita
delle sostanze, con tanto di etichetta e foglio informativo in appositi negozi,
per farla finita con le mafie e la disperazione dei tossici. E diminuirebbero
drasticamente le morti causate da sostanze tagliate male, velenose, pericolose.
Con la lotta, la solidarietà il mutuo appoggio, possiamo far si che le nostre
vite diventino migliori.
Riprendiamoci gli spazi del quartiere militarizzati e resi deserti dalla polizia
e dai militari. Proviamo ad immaginare di farla finita, sin da ora, con stato,
padroni, militari, polizia.
Ci raccontano la favola che una società complessa è ingovernabile dal basso
mentre ci annegano nel caos della gestione centralizzata e burocratica delle
scuole, degli ospedali, dei trasporti.
Costruiamo insieme assemblee territoriali, spazi, scuole, trasporti, ambulatori
autogestiti! Non è un’utopia ma l’unico orizzonte possibile per liberarci dallo
stato e dal capitalismo.
La sicurezza è casa, reddito, sanità per tutte e tutti, non soldati per per le
strade!
Federazione Anarchica Torinese - Assemblea antimilitarista
corso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 20 - www.anarresinfo.org
APERICENA CONDIVISO
Presidio NO TAV San Didero - Piazzale SS25
(giovedì, 12 giugno 19:30)
Partono gli apericena condivisi del Giovedì a San Didero.
Il ritrovo è alle 19.30, chi può porti qualcosa da mangiare e bere da
condividere e i proprio piatti e bicchieri.
Accorrete numerosi, le giornate si allungano e San Didero rimane un punto dove
essere presenti
https://www.facebook.com/events/699776072946367/?acontext=%7B%22event_action_history%22%3A[%7B%22mechanism%22%3A%22attachment%22%2C%22surface%22%3A%22newsfeed%22%7D]%2C%22refnotiftype%22%3Anull%7D
NESSUNO SPAZIO AI FASCISTI - PER UNA BARRIERA UNITA E SOLIDALE
Torino -
(giovedì, 5 giugno 20:30)
LA NOSTRA SICUREZZA È SICUREZZA SOCIALE
Contro razzismo, abbandono e propaganda: comunità attiva e organizzata!
PRESIDIO ANTIFASCISTA E CORTEO PER IL QUARTIERE
Contro chi specula sul degrado per incitare alla xenofobia e al razzismo.
Fermiamo l'ennesima passerella dei gruppi fascisti.
📅 Giovedì 5 giugno – ore 20.30
📍Via Bologna / angolo corso Novara
Stiamo costruendo un’assemblea popolare di quartiere, aperta a tutti:
lavoratori, studenti, famiglie, pensionati. Uniti, dal basso, per costruire
insieme una vera alternativa sociale. Barriera è di chi la vive. Non di chi la
sfrutta.
🗓️ Prossima assemblea: 12 giugno – ore 18
📍Giardini di via Montanaro
ASSEMBLEA DI QUARTIERE BARRIERA