STATO DI POLIZIA. PUNTO INFO
piazza Carlo Felice - di fronte a Porta Nuova - piazza carlo felice
(sabato, 25 gennaio 15:00)
🛂 Stato di Polizia
đź“Ś Sabato 25 gennaio
dalle 15 alle 17,30
Punto info in piazza Carlo Felice di fronte alla Stazione di Porta Nuova.
Porta Nuova, che assieme a San Salvario, Torino Centro, Aurora e Barriera di
Milano è " Zona a sorveglianza rinforzata" sino al 30 aprile.
🟢 Zone rosse, daspo, militari per le strade, leggi speciali contro
l’opposizione politica e sociale
🟣 Il governo sperimenta nuovi meccanismi di esclusione e controllo degli
indesiderabili. Muri invisibili ma concreti segmentano le cittĂ , separando chi
può accedere liberamente nelle aree più pregiate e chi deve esserne tenuto
fuori.
Con le zone rosse e il daspo urbano il ministro dell’Interno ha arricchito la
cassetta degli attrezzi della polizia di nuovi strumenti, che le forze del
disordine statale possono utilizzare senza neppure scomodare un magistrato.
La stretta securitaria, collaudata inizialmente a Bologna e Firenze, a dicembre
si è estesa a Milano e Napoli, e con l’anno nuovo ha investito Roma, dove la
morsa poliziesca durante il giubileo è imponente. A Torino il sindaco annuncia
un approccio più “morbido”: niente zone rosse ma aree a “sorveglianza
rinforzata”, come a Roma. Difficile cogliere le sfumature di fronte alla
declinazione sabauda delle direttive governative. Nei fatti, dal 27 gennaio al
30 aprile saranno zone rosse Porta Nuova, San Salvario, Torino centro, Aurora e
Barriera di Milano.
Nei fatti le forze di polizia possono allontanare con la forza chiunque, assuma
“atteggiamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti”. Va da se che
gli “atteggiamenti” non sono atti e, quindi gli uomini e le donne in divisa
mandano via le persone il cui modo di stare in strada sia considerato, a loro
arbitrio, indesiderabile.
🔵 Queste direttive sono solo l’ultimo tassello del mosaico
repressivo del governo, che colpisce ogni forma di contestazione e lotta
politica e sociale.
Il DDL 1236 – ex 1660 – approvato alla Camera in settembre ed oggi in
discussione alla commissione giustizia del Senato si inserisce nel solco giĂ
aperto da altri provvedimenti (i decreti rave, Cutro, immigrazione, Caivano) che
colpiscono i poveri, gli stili di vita non conformi, gli stranieri senza
documenti. Le misure contro la socialità non mercificata, quelle contro i
profughi e i migranti, l’affondo verso i giovani, la repressione dei movimenti
di lotta sono le architravi del progetto repressivo del governo.
🟠Il DDL 1236 infligge colpi sempre più duri a chi lotta nei CPR e nelle
carceri, a chi si batte contro gli sfratti, a chi occupa, a chi fa scritte su
caserme e commissariati, a chi blocca una strada o un treno, a chi fa picchetti
sui luoghi di lavoro, a chi sostiene e diffonde idee sovversive.
Si criminalizzano i movimenti climatici, sociali e sindacali, anticarcerari e no
border e si cerca di bloccarli, infliggendo lunghe pene detentive per
banalissime pratiche di lotta politica e sociale.
La logica di classe e di repressione verso chi cerca di cambiare il mondo
intollerabile in cui viviamo è connaturata con l’ordinamento giudiziario
democratico: ma i provvedimenti adottati da questo governo la rendono sempre piĂą
spudorata e violenta.
Quest’insieme di nuove leggi rende sempre più forti i poteri di polizia,
riducendo le pur esili tutele alla libertĂ di espressione, movimento,
opposizione sociale.
🔴 L’articolo 31 del DDL 1236 permette ai servizi segreti di entrare a far parte
di organizzazioni terroristiche, cercando di assumerne il controllo, nella
certezza dell’anonimato e dell’impunità per i reati commessi. Dulcis in fundo
questi agenti provocatori legalizzati possono costruire e detenere bombe.
Finisce la favola dei servizi segreti “deviati”, le mele marce che hanno
burattinato, con la complicitĂ dei fascisti, le tante stragi di Stato che hanno
insanguinato il nostro paese negli anni
Settanta ed Ottanta. Oggi, con i fascisti al potere, stanno per ottenere la
licenza di strage. Di Stato. Per Legge.
Lo stesso articolo prevede l’obbligo, di fatto, anche per università ed enti di
ricerca di collaborare con i servizi segreti, inclusa la possibilitĂ di derogare
alle normative sulla riservatezza.
⚫ In generale il fortissimo aumento delle pene, l’introduzione di nuovi reati,
la meticolosa scelta dei soggetti da colpire e di quelli da tutelare sono il
segno distintivo del DDL 1236. Più galera per molti, ma non per tutti, perché la
trama dei vari provvedimenti di Meloni è esplicitamente autoritaria e di classe.
Le lotte nelle carceri e nei CPR vengono perseguite in modo più duro perché chi
le attua è dipinto come costitutivamente criminale, illegale, fuori norma. A
questo governo non basta massacrare di botte, privare di ogni dignitĂ , vuole
seppellire in carcere chi da vita a rivolte nei luoghi di reclusione.
Questo governo vuole mettere a tacere qualunque protesta, introducendo
nell’ordinamento un reato collettivo, equiparato a quelli di mafia e terrorismo,
che persegue anche le azioni non violente come lo sciopero della fame.
Dalla criminalizzazione pubblica dell’opposizione politica e sociale scaturisce
il reato di “terrorismo della parola”.
🟡 Questi dispositivi si configurano come diritto penale del nemico, pur
mantenendosi in una cornice universalista.
Il diritto penale del nemico è informato ad una logica di guerra. In guerra i
nemici vanno annientati, ridotti a nulla, privati di vita, libertĂ e dignitĂ .
Per il nemico non valgono le tutele formali riservate ai cittadini.
Quando la logica bellica si applica al diritto, alcuni gruppi umani vengono
repressi per quello che sono più che per quello che fanno. L’intera azione
dell’esecutivo è informata a questo principio. Un principio sulle cui fondamenta
sono stati costruiti i lager nazisti e i gulag staliniani. La definizione del
“nemico” interno è squisitamente politica ed è appannaggio di chi detiene il
potere di decidere chi mantiene le prerogative del “cittadino” e chi ne è
privato perché considerato individualmente e collettivamente incompatibile con
il nuovo ordine che il governo sta costruendo.
Un ordine che non ha neppure bisogno delle famigerate “leggi eccezionali” del
1926 per colpire la libertĂ di scioperare, di scrivere e dire la propria, di
lottare per casa, salute, libertĂ , dignitĂ .
Le leggi sono il precipitato normativo dei rapporti di forza all’interno di una
societĂ . Oggi i fascisti al governo si sentono forti e giocano tutte le carte a
loro disposizione per assicurarsi il totale controllo politico e il
disciplinamento sociale.
🟢 Il governo effettua una manovra a tenaglia, muovendosi contemporaneamente su
piĂą fronti. Oltre al piano squisitamente repressivo, Meloni punta ad una riforma
istituzionale che renda ancora più forte l’esecutivo, e persegue un’egemonia
culturale, che vede la scuola, i media e il territorio come spazi di conquista.
Il fascismo sta tornando. Usano la cornice democratica per dare una secca svolta
autoritaria al paese: segno che la democrazia è solo illusione di libertà e
giustizia sociale.
🟣 Fermarli è ancora possibile. Occorre rinforzare le reti ed i movimenti che si
battono contro la svolta autoritaria e, insieme, mantenere fermo l’impegno
contro la guerra, il militarismo, il patriarcato, le frontiere, lo sfruttamento,
la devastazione ambientale, il nazionalismo.
Il tempo è ora.
🏴 Federazione Anarchica Torinese
Assemblea Antimilitarista – Torino
riunioni, aperte agli interessat, ogni martedì alle 20,30 in corso Palermo 46
Tag - punto info
GETTIAMO SABBIA NEL MOTORE DELLA GUERRA! PUNTO INFO ANTIMILITARISTA AL BALON
Balon - via Vittorio Andreis, 10152 Torino TO, Italia
(sabato, 21 settembre 10:30)
Sabato 21 settembre
Punto info antimilitarista al Balon
Dalle 10,30
Gettiamo sabbia nel motore della guerra!
Siamo in guerra. Truppe italiane sono impegnate in 43 missioni militari
all’estero per difendere gli interessi dei colossi dell’energia e degli
armamenti made in Italy e per colpire la gente in viaggio.
A due anni e mezzo dall’inizio della guerra in Ucraina sono morte centinaia di
migliaia di persone e sei milioni quattrocentomila ucraini hanno dovuto
abbandonare le loro case.
Sia in Russia che in Ucraina decine di migliaia di persone hanno disertato, si
sono rifiutate di abbracciare le armi, sono fuggite o si nascondono. In Russia
l’opposizione alla guerra è costata carcere, torture e botte a tantissime
persone. Eppure non accenna a scemare.
In Ucraina reclutatori professionisti fanno irruzione sui mezzi pubblici, nei
mercati, nei centri commerciali a caccia di uomini dell’età giusta da catturare
e trascinare a forza al fronte. Ma in molte localitĂ non hanno vita facile:
tanta gente si mette di mezzo per impedire gli arruolamenti forzati.
La guerra, nuovamente devastante, scatenata dopo il feroce attacco di Hamas alla
popolazione civile israeliana, con uccisioni, stupri e rapimenti, ha ridotto
gran parte delle case, degli ospedali, delle infrastrutture di Gaza ad un cumulo
di macerie. La popolazione gazawi è chiusa in una trappola mortale senza
possibilitĂ di fuga. I morti, oltre quarantamila, crescono di giorno in giorno
tra una popolazione sventrata dalle bombe, senza acqua, cibo, riparo.
Anche in Israele c’è chi rifiuta di arruolarsi, chi non accetta l’occupazione e
l’apartheid e li avversa, pagandone duramente il prezzo. A Gaza un documento di
giovani gazawi ci dice che, anche in quelle condizioni, c’è chi rifiuta il
nazionalismo e la guerra di religione voluta dai governi di entrambe le parti.
Nei due anni precedenti lo scoppio della guerra civile che ha ridotto in macerie
il Sudan, ucciso o obbligato a lasciare le proprie case centinaia di migliaia di
persone, l’Italia ha fornito armi alle RSF, le Rapid Support Force di Dagalo,
perché bloccassero le partenze di migranti da quell’area. Da quasi due anni
Dagalo e i suoi sono tornati al loro sport preferito: bruciare i villaggi,
stuprare le donne, uccidere gli uomini e arruolare i bambini.
É trascorso un anno dall’attacco all’Artsakh delle truppe azere rifornite di
armi da Leonardo ed addestrate in Italia. La pulizia etnica di 120.000 armeni,
fuggiti allo sterminio è caduto nel silenzio.
In ogni dove ci sono governi che pretendono che si uccida per spostare un
confine, per annientare i “nemici”, altri esseri umani massacrati in nome della
patria, della religione, degli interessi di pochi potenti.
In ogni dove c’è chi si oppone, c’è chi diserta, chi sputa sulle bandiere di
ogni nazione, perché sa che solo un’umanità internazionale potrà gettare le
fondamenta di quel mondo di libere e liberi ed uguali che ciascuno di noi porta
nel proprio cuore.
A due passi dalle nostre case ci sono le fabbriche che costruiscono le armi
usate nelle guerre che insanguinano il pianeta.
Nelle scuole bambine, bambini, ragazze e ragazzi, vengono sottoposti ad una
martellante campagna di arruolamento, ad una sempre piĂą marcata propaganda
nazionalista.
Nelle strade della nostra cittĂ militari armati di mitra e manganello affiancano
polizia e carabinieri nel controllo, etnicamente mirato, delle periferie piĂą
povere.
Vogliono farci credere che le guerre sono troppo lontane, che non possiamo fare
nulla per contrastarle.
Chi promuove, sostiene ed alimenta le guerre ci vorrebbe impotenti, passivi,
inermi. Non lo siamo.
In ogni dove c’è chi diserta, chi lotta contro le guerre degli stati.
Sostenere i disertori è una delle chiavi per inceppare le guerre.
Ogni volta che un militare entra in una scuola possiamo metterci di mezzo,
quando sta per aprire una fabbrica d’armi possiamo metterci di mezzo, quando
decidono di fare esercitazioni vicino alle nostre case possiamo metterci di
mezzo.
Nella nostra città intendono costruire la città dell’aerospazio, polo bellico,
in cui verranno progettate le armi del futuro. É un progetto che vede
protagonisti Leonardo, la maggiore industria bellica italiana e il Politecnico
di Torino. Hanno il sostegno di tutti: dal comune, alla regione al governo.
Fermarli è possibile. Dipende da ciascuno di noi.
Assemblea antimilitarista
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni: ogni martedì alle 20
PUNTO INFO CONTRO OGNI GABBIA
Asti Parco della Resistenza - Parco della Resistenza Asti
(sabato, 7 settembre 15:00)
Sabato 7 Settembre dalle 15:00 torniamo al parco della resistenza ad Asti con il
banchetto contro ogni gabbia. Zine, volantini, appiccichini e una mostra
informativa contro le prigioni.
Aggiornamenti sulle rivolte portate avanti dai detenuti nelle carceri e nei
centri di espulsione durante l'estate e sulla riapertura del Cpr di Corso
Brunelleschi a Torino a Novembre.
PUNTO INFO CONTRO LE GALERE
Asti Parco della Resistenza - Parco della Resistenza Asti
(sabato, 13 luglio 09:30)
Zine, volantini, appicichini e una mostra sulle prigioni.
⚠️ AGGIORNAMENTI sulle lotte dentro e fuori le galere.
🔥SOLIDALI con le proteste dei detenuti in isolamento nel carcere di Quarto
d'Asti !
E con chiunque si ribelli alla violenza dello Stato e delle galere.
PUNTO INFO CONTRO TUTTE LE GABBIE
Asti Parco della Resistenza - Parco della Resistenza Asti
(sabato, 8 giugno 09:00)
SABATO 8 GIUGNO AL MATTINO CI TROVATE AI GIARDINETTI CON IL BANCHETTO CONTRO LE
GALERE: ZINE, OPUSCOLI, GIORNALI E APPICCICHINI.