Il 24 marzo 2025 riapre il CPR di Corso Brunelleschi dopo 2 anni di inutilizzo a
seguito delle coraggiose rivolte che nel marzo 2023 ne determinarono la
chiusura. Ad Harraga,…
Tag - CPR
Da marzo ad oggi si sono susseguite a più riprese proteste e scioperi della fame
da parte dei reclusi al CPR di corso Brunelleschi.
Molti dei detenuti che hanno lottato sono stati quasi tutti trasferiti in altri
lager, con l’unico obiettivo di spezzare i legami che si stavano creando con chi
dall’esterno solidarizza.
Il nuovo ente gestore, Sanitalia, lavora in continuità con le multinazionali che
l’hanno preceduto: ennesima prova che non esistono lager umani o umanizzabili.
Nonostante il capitalato d’appalto prevedesse l’aumento dei posti nel 2026,
negli ultimi giorni sono state aperte nuove aree, prontamente riempite anche da
altri CPR.
Sentiamo il bisogno di tornare sotto quelle mura per portare la nostra voce e la
nostra solidarietà a chi lotta e a chi è recluso da uno stato razzista.
Sabato 28 giugno dalle 16 saremo in Corso Brunelleschi
Sosteniamo la loro lotta contro detenzione e deportazione!
Sarà importante essere in tantə per far sentire la nostra vicinanza a chi è
costretto dietro quelle mura infami.
CHIUDERE I CPR, LIBERARE TUTTI!
mai più CPR, mai più Lager
Sanitalia – l’azienda gestrice del CPR di Torino – nel Marzo 2025, dinanzi alla
mediatizzazione delle proteste e dello scontento cittadino rispetto alla
riapertura del centro di detenzione – prometteva…
Dalla riapertura del lager di Corso Brunelleschi abbiamo sempre cercato di
portare la nostra solidarietà alle persone recluse -che sbirri e operatori del
centro con nervosismo continuano a chiamare “”ospiti””.
Le condizioni all’interno del lager continuano a essere, e saranno sempre,
degradanti. Le rivolte scoppiate nelle scorse settimane lo dimostrano
chiaramente: non può esistere una vita dignitosa tra quelle mura.
Negli ultimi giorni stanno venendo aperte nuove aree e le persone recluse sono
sempre di più, quasi settanta ormai.
Come ci raccontano i reclusi all’interno del lager, le condizioni di vita sono
degradanti e i detenuti vengono umiliati quotidianamente.
Crediamo che la solidarietà passi anche attraverso la consegna dei pacchi
contenenti vestiti e generi alimentari. Questi ultimi molto importanti, non solo
perché allo “shop” del CPR un pacco di biscotti arriva a costare 7 euro, ma
anche perché il cibo somministrato è pieno di psicofarmaci utilizzati per sedare
le persone recluse.
Ma soprattutto gli consente di avere la libertà di scegliere se accettare o
rifiutare il pasto.
Consegnare i pacchi per noi è un modo per fare sentire alle persone recluse che
non sono sole, che esiste una solidarietà, anche molto concreta, fuori da quelle
mure.
Sbirri, militari e operatori hanno sempre mostrato grande nervosismo quando
siamo andat3 a consegnare tutti quei pacchi.
Dopo le prime rivolte hanno man mano aggiunto regole e procedure per danneggiare
anche questa forma di solidarietà, cercando sempre pretesti per non fare
arrivare i pacchi ai detenuti. Qualche pacco (fortunatamente pochi) non è
arrivato, il cibo prossimo alla scadenza le ultime volte è stato rifiutato,
alcune cose accettate una volta, non lo sono state la volta successiva. E dulcis
in fundo, durante l’ultime consegne ci è stato detto che si possono consegnare
vestiti esclusivamente nuovi o con lo scontrino della lavanderia. Tutto ciò,
dicono, per il “benessere” dei detenuti che altrimenti rischierebbero la scabbia
(come se non fossimo in grado di lavare i vestiti).
Ancor peggio è che, se per i primi pacchi era possibile incontrare i reclusi,
salutarsi brevemente vis a vis, anche se circondatɜ da una dozzina di sbirri di
ogni tipo, dopo le prime rivolte hanno deciso che questo non era più ammesso dal
regolamento, che “non c’era bisogno”. Nel continuo processo di disumanizzazione
e isolamento totale adesso sono gli sbirri a consegnare i pacchi.
Insomma, la vendetta istituzionale per essersi rivoltati tenta di recidere i
pochi legami di solidarietà, ma non arrendiamoci.
Grazie alla raccolta, siamo riuscitɜ a fare delle grandi consegne di pacchi, ma
le richieste da dentro continuano ad arrivare, per questo la raccolta va avanti.
Ricordiamo che a causa delle nuove restrizioni i vestiti che raccogliamo devono
essere NUOVI.
Per chi volesse contribuire alla raccolta può passare il martedì e il mercoledì
dalle 17.00 alle 20.30 al Gabrio in via Millio 42 o contribuire economicamente
via satispay.
Per chi volesse organizzarsi ci vediamo in assemblea tutti i martedì alle 19.30
al Gabrio
Freedom, Hurrya, Libertà!
Riceviamo e diffondiamo: IMPORTANTE – URGENTE //SICILIA// Moltx detenutx del CPR
di Pian del Lago sono da ieri in sciopero della fame per lottare congiuntamente
contro i continui rinnovi dei…
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PUNTO INFO CONTRO GALERE E CPR
Asti Parco della Resistenza - Parco della Resistenza Asti
(sabato, 17 maggio 10:00)
Sabato 17 maggio ore 10, giardini della resistenza - Asti.
In un clima di guerra e repressione è importante condividere le lotte fuori e
dentro le galere e i CPR, contro la narrazione unilaterale che ne fanno giornali
e tv. Perchè davanti ad una realtà sempre più mortifera e violenta c'è chi
continua a non abbassare la testa, chi decide di non subire e lotta per la
libertà.
Dopo le rivolte che hanno infiammato il CPR di Torino approfittiamo di questo
momento in città per fare un punto di raccolta beni di prima necessità per i
detenuti.
I CPR sono i lager della democrazia, ogni gesto di calore e solidarietà verso
chi cerca di distruggerli è il minimo che possiamo fare ed è necessario.
Lista (NO METALLO, NO PLASTICA RIGIDA, NO VETRO!)
Abbigliamento uomo (mutande, calze, magliette, pantaloncini, ciabatte, scarpe,
tute)
Shampoo
Dentifricio
Tè
Frutta secca
Datteri
Pan bauletto
Merendine
Biscotti
Zucchero
Caffè solubile in cartone
https://lamicciaasti.noblogs.org/post/2025/05/15/punto-info-contro-galere-e-cpr/