Tag - carcere

La giustizia minorile è in crisi. Abolire il decreto Caivano
La giustizia minorile italiana sta vivendo una fase di regressione drammatica. Un sistema un tempo all’avanguardia in Europa sta oggi rinnegando i suoi stessi principi fondativi, virando verso una logica esclusivamente punitiva e abbandonando il suo approccio educativo. L’Associazione Antigone, Defence for Children Italia e Libera, hanno lanciato un appello urgente per fermare la deriva […]
carcere
Cospito, legale lo saluta dopo colloquio: segnalato all’Ordine. Lui: “No a deumanizzazione”
Flavio Rossi Albertini legale di Alfredo Cospito, saluta il suo assistito con una stretta di mano e due baci sulle guance, il direttore del carcere di Sassari/Bancali lo segnala all’Ordine degli Avvocati per eventuali provvedimenti disciplinari Una stretta di mano e due baci sulle guance. Così l’avvocato Flavio Rossi Albertini, lo scorso maggio, ha salutato […]
41bis
carcere
Galleria degli orrori
La banalità del male al processo Stella Maris. di Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud Un’operatrice prende alle spalle un ragazzo e gli stringe il collo da dietro con il braccio serrato intorno alla gola. Il ragazzo ha in mano un oggetto. «Lascialo! Lascialo! Lascialo!…» ripete in maniera monotona l’operatrice in tuta viola. Il ragazzo emette qualcosa […]
carcere
psichiatria
[2025-06-22] Non Una di Meno Torino Fest. Zone fucsia ovunque @ Spazio Popolare Neruda
NON UNA DI MENO TORINO FEST. ZONE FUCSIA OVUNQUE Spazio Popolare Neruda - Corso Ciriè 7, 10124, Torino (domenica, 22 giugno 17:00) Rullo di tamburi, squilli di tromba per la marea fucsia che invaderà la città per il 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝗳𝗲𝘀𝘁𝗶𝘃𝗮𝗹 𝘁𝗿𝗮𝗻𝘀𝗳𝗲𝗺𝗺𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗡𝗼𝗻 𝘂𝗻𝗮 𝗱𝗶 𝗠𝗲𝗻𝗼 𝗧𝗼𝗿𝗶𝗻𝗼. Incontri, dibattiti, musica e festa, banchette e socialità. 🗓️Domenica 22 giugno - @spneruda (corso Ciriè 7) 📌h. 17 Dibattito: Oltre il carcere e la gestione penale delle violenze di genere. Immaginari e pratiche di giustizia trasformativa. Con Sof Fiore, Laboratorio Smascheramenti, Tatiana Montella, Coordinamento transfemminista contro il carcere 🍲h. 20 Cena e banchette! 🎤 h. 21 Parole sovversive - open mic poetry & barre Scrivici a nonunadimenotorino@gmail.com per iscriverti! Il festival è completamente autogestito e autofinanziato: seguici sui social per capire come supportare, diffondi le iniziative, partecipa... Juntes somos más fuertes! 💜🔥
anticarcerario
transfemminismo
carcere
festival
Carcere
Detenzioni, suicidi e rimpatri. I cittadini tunisini nelle carceri italiane
Nel 2024 sono morte 248 persone in carcere, per suicidio, malattia, overdose, incuria o violenza. Tra le vittime, almeno quaranta erano detenuti stranieri, dieci dei quali di origine tunisina, una comunità particolarmente vulnerabile nel sistema penitenziario italiano. Nei primi sei mesi del 2025, quattro cittadini tunisini sono morti in carcere. di Luna Casarotti da Monitor […]
carcere
Nelle carceri ora è strage
Tre suicidi in due giorni. Sono 37 i detenuti che si sono tolti la vita da inizio anno. Il tasso di sovraffollamento è oltre il 134%. A rischio soprattutto malati psichiatrici e tossicodipendenti.  di Damiano Aliprandi da il dubbio Tre suicidi in carcere in poche ore: è un conto atroce, che racconta un’emergenza soffocata dal […]
carcere
L’ipocrisia del carcere
Il controllo sociale non si è mai liberato della necessità di punire mentre, per decongestionare l’universo carcerario, serve introdurre un concetto essenziale: nessuno deve essere carcerato e perdere la libertà, salvo casi di particolare pericolosità e urgenza. di Livio Ferrari Con la perdita della libertà si determinano una serie di effetti negativi: stigmatizzazione, vittimismo, depressione, […]
carcere
“Senza respiro”, Presentato il XXI rapporto di Antigone sulle condizioni di detenzione
È stato presentato oggi a Roma il XXI Rapporto di Antigone sulle condizioni di detenzione in Italia, intitolato “Senza respiro”. Un titolo che non è una metafora, ma una fotografia lucida di un sistema penitenziario al collasso, dove detenuti, operatori e istituzioni sono sempre più in affanno. Nel 2024 l’Osservatorio di Antigone ha visitato 95 istituti penitenziari per adulti e la maggior parte degli istituti penali per minorenni in tutta Italia, da Bolzano ad Agrigento. Il quadro emerso è drammatico: sovraffollamento record, carenza di personale, diritti compressi e una deriva punitiva che mette a rischio la tenuta costituzionale del sistema. Al 30 aprile 2025 i detenuti in Italia erano 62.445, a fronte di una capienza regolamentare di 51.280 posti. Ma considerando i posti non disponibili (oltre 4.000), il tasso reale di affollamento è del 133%, con circa 16.000 persone che non hanno un posto regolamentare. 58 carceri su 189 hanno un tasso di sovraffollamento superiore al 150%. Gli istituti più affollati al momento sono Milano San Vittore (220%), seguito da Foggia (212%) e Lucca (205%). In tutti e tre i casi ci sono più del doppio delle persone che quelle carceri potrebbero e dovrebbero contenere. Negli ultimi due anni la popolazione detenuta è cresciuta di oltre 5.000 unità, mentre la capienza effettiva è diminuita di 900 posti. Negli ultimi mesi ogni sessanta giorni sono entrate in carcere 300 persone in più. Dinanzi a quanto sta accadendo l’unica risposta dell’Esecutivo passa da un piano per l’edilizia penitenziaria che, proprio per i numeri e per la loro crescita, non può essere in alcun modo la soluzione. Considerando che mediamente un istituto in Italia ospita 300 persone, ogni due mesi dovremmo aggiungere un nuovo carcere al piano di edilizia. Questo anche a fronte di un attivismo penale del governo che ha un impatto diretto e drammatico sul carcere. Con il decreto sicurezza, approvato ad aprile 2025 e in discussione in Parlamento per la sua conversione in legge, è stato introdotto tra gli altri un nuovo reato che punisce anche le proteste pacifiche e non violente con pene più alte di quelle previste per i maltrattamenti in famiglia, escludendo le persone detenute anche dal possibile accesso alle misure alternative, come avviene per i reati di mafia e terrorismo. Se si considera che dal nel 2024 si sono contati 1.500 episodi di protesta, coinvolgendo almeno 6.000 persone detenute, se ognuna di loro fosse stata condannata in media a 4 anni di carcere, si rischierebbero 24.000 anni di carcere in più per chi sta già scontando una pena. Proteste che generalmente riguardano le persone detenute più fragili, quelle con più problematiche e che si sanno fare meno la galera: tossicodipendenti, senza dimora, stranieri senza difesa legale, persone con problemi psichiatrici. Categorie che rappresentano anche la maggior parte di chi ha pene brevi. Al momento il 51,2% dei detenuti con condanna definitiva ha meno di tre anni da scontare, soglia che consente – almeno teoricamente – l’accesso a misure alternative. Più di 1.370 persone sono in carcere per pene inferiori a un anno. Ma il sovraffollamento non colpisce solo le carceri per adulti. Per la prima volta nella storia interessa anche gli istituti penali per minorenni dove sono 611 i ragazzi detenuti (di cui 27 ragazze). Un record storico che ha caratteri preoccupanti se si pensa al fatto che alla fine del 2022 negli Ipm c’erano 381 persone. Frutto del decreto Caivano che ha fatto crescere enormemente i numeri, soprattutto dei ragazzi in custodia cautelare (il 65% dei minorenni è infatti recluso senza una condanna definitiva). Di fronte a questa situazione Antigone ha avanzato tre proposte che si possono rendere immediatamente operative: Un atto di clemenza per i detenuti con residuo pena inferiore ai 2 anni; provvedimenti collettivi di misura alternativa decisi dai Consigli di disciplina da riunirsi in forma straordinaria per discutere grazie e altri provvedimenti per detenuti che abbiano meno di un anno di pena; divieto di nuove carcerazioni, se non in casi eccezionali, se non vi è un posto regolamentare disponibile. Durante la presentazione Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, ha chiamato ad una grande alleanza costituzionale. “Di fronte a tutto questo – ha detto – dobbiamo costruire una grande alleanza di tutti coloro che intendano muoversi nel solco dell’articolo 27 della Costituzione, a partire dalle Università, dalle associazioni, dal mondo delle professioni e dai sindacati. Il carcere non va trasformato in una trincea di guerra. Chi usa toni militareschi o guerrafondai per orientare e gestire la vita carceraria commette un gravissimo atto di insubordinazione costituzionale che renderà durissima la vita degli stessi poliziotti. É necessario che a partire dal linguaggio si ridefi nisca un senso comune della pena e quanto meno non si metta mai in discussione la necessità di tutelare sempre la dignità di tutte le persone private della libertà. Le parole forti di Papa Francesco per una pena mite e mai disumana, nonché il suo discorso contro i mercanti della paura, speriamo restino un monito per tutti. Non è stato ascoltato in vita. Speriamo lo sia dopo la sua morte”. Il rapporto completo è disponibile su www.rapportoantigone.it. A questo link la cartella stampa.   Osservatorio Repressione è una Aps-Ets totalmente autofinanziata. Puoi sostenerci donando il tuo 5×1000  News, aggiornamenti e approfondimenti sul canale telegram e canale WhatsApp  
carcere
Bentornata Nicoletta!
Nella giornata di ieri è stata scarcerata Nicoletta Dosio, dopo più un anno di detenzione domiciliare scontato presso la propria abitazione di Bussoleno finalmente è libera! Più di un anno […] The post Bentornata Nicoletta! first appeared on notav.info.
post
carcere
libertà
NO TAV
nicoletta