Estratti dalla puntata del 1 dicembre 2025 di Bello Come Una Prigione Che Brucia
PRISONERS FOR PALESTINE: AGGIORNAMENTI SCIOPERO DELLA FAME
Sotto il peso della coltre di censura mediatica attivata nel Regno Unito, stiamo
entrando nella quinta settimana dello sciopero della fame iniziato il 2 novembre
2025, Kamran Ahmed e Teuta “T” Hoxha hanno avuto bisogno di un ricovero
ospedaliero.
Osserviamo anche le azioni messe in campo in carcere da Lewie e Umer dei Brize
Norton 5, il gruppo di Palestine Action che fece breccia in una base della RAF
danneggiando due aerei Voyager complici del genocidio.
In fine un comunicato di Abu Gib in solidarietà con i 30 migranti in sciopero
della fame nei lager britannici contro la deportazione verso la Francia.
ISREALIFICAZIONE E REPRESSIONE
Partendo dall’osservazione del contesto italiano – tra il caso di Anan, Ali e
Mansour, quello di Ahmad Salem e in fine di Mohamed Shahin – cerchiamo di
delineare le diverse modalità operative dei processi di “israelificazione della
repressione”, concentrandoci quindi sulle interferenze inerenti le udienze per
il ricorso contro la proscrizione per terrorismo di Palestine Action in UK:
Torniamo quindi a osservare uno dei principali vettori nei processi di
israelificazione: l’importazione di sistemi di sorveglianza progettati
all’interno di quel campo unico – in termini di deumanizzazione, marketing,
produzione della minaccia permanente, oppressione, letalità, società dei varchi
e via dicendo – rappresentato dal “Laboratorio Palestina”.
Grazie a un’importante inchiesta di Fanpage, dalla quale emerge anche l’Arma dei
Carabinieri come cliente, torniamo a parlare del colosso israeliano della
sorveglianza biometrica Corsight:
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Estratti dalla puntata del 10 novembre 2025 di Bello Come Una Prigione Che
Brucia
PRISONERS FOR PALESTINE IN SCIOPERO DELLA FAME
Lo sciopero della fame di Prisoners for Palestine rappresenta la prosecuzione in
ambito detentivo della lotta portata avanti da Palestine Action contro le
complicità istituzionali e le appendici dell’apparato tecno-militare sionista
nel Regno Unito.
A circa una settimana dall’inizio di questa mobilitazione, alla quale si sono
aggiunti in solidarietà il prigioniero anarchico Luca Dolce (Stecco) e Jakhi
McCray dagli USA, iniziamo dando spazio alle rivendicazioni dichiarate come
obbiettivi dello sciopero della fame: fine della censura, accesso a misure
cautelari alternative al carcere, diritto a un giusto processo, deproscrizione
di Palestine Action e chiusura di tutte le filiali di Elbit System in UK.
Dopo avere aggiornato su chi siano le prigioniere e il prigioniero che fino a
qui hanno aderito allo sciopero della fame a rotazione, passiamo alla lettura
del comunicato rilasciato da una di loro, Heba Muraisi.
In conclusione, una riflessione sull’utilizzo tattico e strumentale della
categoria di “terrorismo” per cercare di depotenziare la strategia portata
avanti da Palestine Action in sede processuale: una classificazione
neutralizzante del nemico utilizzata tanto dagli apparati militari quanto da
quelli repressivi.
Aggiornamento:
L’attivista di Palestine Action Sean Middlebrough, 33 anni, soprannominato
Shibby, è fuggito da una prigione del Regno Unito dopo essere stato rilasciato
per un permesso temporaneo per assisetere al matrimonio del fratello.
Sean ha dichiarato in una comunicazione ricevuta da Electronic Intifada: “Non
sono in fuga. Sto semplicemente agendo con buon senso, rifiutando di essere
trattenuto come prigioniero di guerra israeliano in una prigione britannica”.
AGE VERIFICATION E (NON SOLO) PORNO
Il 12 novembre 2025 entra formalmente in vigore la norma che prevede l’obbligo
di verifica della maggiore età per l’accesso a contenuti online per adulti.
Se l’attenzione si è concentrata soprattutto sui siti pornografici, in realtà le
categorie interessate sono estese ad altri ambiti, promuovendo scenari di
censura ancor più che di sorveglianza.
Cerchiamo di osservare in quale traiettoria politica si inserisca questo
provvedimento, nella corrente di riorganizzazione delle condotte online-offline
e di implementazione della “società dei varchi” che passa per Identità Digitale
e Real Name Internet.
A margine una riflessione su pornografia e biopotere.
I “MURI DI DRONI”
Mentre torniamo a monitorare alcuni indicatori del rischio esplosione della
“bolla dell’AI”, tra le quali i tentativi di Deutsche Bank di fare “hedging”
(copertura per ridurre i rischi) sui suoi investimenti in datacenters e la
perdurante attenzione di Google verso il settore militare (questa volta in
Australia), cerchiamo di descrivere la normalizzazione del concetto di “muro di
droni”: dalla War on Migrants ai Baltici, dalla separazione tra fronte ucraino e
fronte russo alla scala continentale del programma cinese Transparent Ocean.
GUARDIA COSTIERA LIBICA, SPARI CONTRO ONG E IL RUOLO DELL’ITALIA
Il 2 novembre 2025 si sono rinnovati i memorandum Italia-Libia. Negli scorsi
mesi è aumentata la violenza della Guardia Costiera libica, finanziata dall’UE,
che ha aperto il fuoco almeno tre volte contro ONG e persone in movimento.
Ma i memorandum non sono le uniche collaborazioni che finanziano e legittimano
la violenza delle frontiere esterne in Libia. Abbiamo parlato del coinvolgimento
di Frontex nelle deportazioni dalla Libia, dell’addestramento in Italia di
truppe speciali libiche e delle pratiche con cui la Guardia Costiera libica
dissuade gli interventi solidali di search and rescue.