Aggiornamenti dalla raccolta solidale

C.S.O.A. GABRIO - Saturday, June 21, 2025

Dalla riapertura del lager di Corso Brunelleschi abbiamo sempre cercato di portare la nostra solidarietà alle persone recluse -che sbirri e operatori del centro con nervosismo continuano a chiamare “”ospiti””.
Le condizioni all’interno del lager continuano a essere, e saranno sempre, degradanti. Le rivolte scoppiate nelle scorse settimane lo dimostrano chiaramente: non può esistere una vita dignitosa tra quelle mura.
Negli ultimi giorni stanno venendo aperte nuove aree e le persone recluse sono sempre di più, quasi settanta ormai.

Come ci raccontano i reclusi all’interno del lager, le condizioni di vita sono degradanti e i detenuti vengono umiliati quotidianamente.

Crediamo che la solidarietà passi anche attraverso la consegna dei pacchi contenenti vestiti e generi alimentari. Questi ultimi molto importanti, non solo perché allo “shop” del CPR un pacco di biscotti arriva a costare 7 euro, ma anche perché il cibo somministrato è pieno di psicofarmaci utilizzati per sedare le persone recluse.
Ma soprattutto gli consente di avere la libertà di scegliere se accettare o rifiutare il pasto.
Consegnare i pacchi per noi è un modo per fare sentire alle persone recluse che non sono sole, che esiste una solidarietà, anche molto concreta, fuori da quelle mure.

Sbirri, militari e operatori hanno sempre mostrato grande nervosismo quando siamo andat3 a consegnare tutti quei pacchi.
Dopo le prime rivolte hanno man mano aggiunto regole e procedure per danneggiare anche questa forma di solidarietà, cercando sempre pretesti per non fare arrivare i pacchi ai detenuti. Qualche pacco (fortunatamente pochi) non è arrivato, il cibo prossimo alla scadenza le ultime volte è stato rifiutato, alcune cose accettate una volta, non lo sono state la volta successiva. E dulcis in fundo, durante l’ultime consegne ci è stato detto che si possono consegnare vestiti esclusivamente nuovi o con lo scontrino della lavanderia. Tutto ciò, dicono, per il “benessere” dei detenuti che altrimenti rischierebbero la scabbia (come se non fossimo in grado di lavare i vestiti).

Ancor peggio è che, se per i primi pacchi era possibile incontrare i reclusi, salutarsi brevemente vis a vis, anche se circondatɜ da una dozzina di sbirri di ogni tipo, dopo le prime rivolte hanno deciso che questo non era più ammesso dal regolamento, che “non c’era bisogno”. Nel continuo processo di disumanizzazione e isolamento totale adesso sono gli sbirri a consegnare i pacchi.

Insomma, la vendetta istituzionale per essersi rivoltati tenta di recidere i pochi legami di solidarietà, ma non arrendiamoci.
Grazie alla raccolta, siamo riuscitɜ a fare delle grandi consegne di pacchi, ma le richieste da dentro continuano ad arrivare, per questo la raccolta va avanti.
Ricordiamo che a causa delle nuove restrizioni i vestiti che raccogliamo devono essere NUOVI.

Per chi volesse contribuire alla raccolta può passare il martedì e il mercoledì dalle 17.00 alle 20.30 al Gabrio in via Millio 42 o contribuire economicamente via satispay.

Per chi volesse organizzarsi ci vediamo in assemblea tutti i martedì alle 19.30 al Gabrio

Freedom, Hurrya, Libertà!