AGGIORNAMENTI DALLA DIGA DI TISHREEN (ROJAVA) CON PRESENTAZIONE DELLA RIVISTA
LEGERIN E CENA BENEFIT PER MEZZALUNA ROSSA KURDISTAN
Kontiki - Via Cigliano, 7 - Torino
(venerdì, 31 gennaio 18:00)
La situazione sulla diga di Tishreen (Siria del Nord Est, DAANES) si sta sempre
più aggravando: quotidianamente vi sono morti e feriti perché lo stato turco
colpisce con droni i pressi della diga, dove da settimane vi è un presidio
popolare pacifico di protesta contro la guerra. Il danneggiamento della diga di
Tishreen, una delle tre dighe sul fiume Eufrate, rappresenterebbe un disastro
economico ed ecologico, poiché costituisce la più importante risorsa di acqua ed
energia per l'intera regione. L'esercito turco vuole neutralizzare le resistenze
sulla diga per poter aprire la strada alla conquista di Kobanê, città simbolo
della lotta contro l'ISIS, e per questo non si fa problemi a bombardare
direttamente su civili, anche quando questi stanno ballando o sono trasportati
in ambulanza.
Per fare fronte a questa crisi umanitaria e informare sulla situazione abbiamo
organizzato per venerdì sera al Kontiki (via Cigliano 7):
🌱 alle 18 presentazione del nuovo numero di Lêgerîn, rivista della gioventù
internazionalista, che tratta proprio del tema dell'ecologia sociale
⭐ alle 20 cena benefit per l'organizzazione di Mezzaluna Rossa Kurdistan, menù
vegano, puoi prenotare al 3345783133
Ci vediamo venerdì!
Tag - kurdistan
ASSEMBLEA PUBBLICA DEFEND KURDISTAN. ORGANIZZIAMO LA SOLIDARIETÀ!
Cecchi point - Via antonio cecchi 17
(venerdì, 6 dicembre 19:00)
Dal 27 novembre assistiamo ad una ripresa su larga scala della guerra in Siria.
La caduta di Aleppo nelle mani di bande jihadiste senza incontrare la resistenza
delle truppe del regime siriano dimostrano la gravità del momento. Il regime
turco di Erdogan sta sostenendo le milizie jihadiste Hay'at Tahrir al-Sham (HTS)
e dell'Esercito Nazionale Siriano (SNA) per destabilizzare maggiormente la
regione.
Al genocidio in corso a Gaza, all'invasione in Libano e ai molti teatri di
guerra contro le società del Medio Oriente, ora anche la rivoluzione del Rojava
ed il popolo curdo stanno subendo l'accelerazione di un attacco esistenziale ad
opera della Turchia e dei suoi mercenari.
L'HTS è una formazione politico militare che ha attraversato negli ultimi dieci
anni la galassia dello jihadismo islamico, legandosi dapprima all'ISIS, passando
per Al Qaeda e poi mostrandosi come attore autonomo e "normalizzatore".
Il caos scatenato dall'azione congiunta di HTS e SNA ha riacceso la guerra tra
forze imperialiste ed islamiste contro i popoli del Medio Oriente. La Turchia
approfitta della situazione per attaccare il Rojava e l'Amministrazione Autonoma
Democratica della Siria del Nord e dell'Est, minacciando un'esperienza
rivoluzionaria fondata sulla convivenza pacifica tra diversi popoli, religioni,
culture e lingue, un esempio di speranza e possibilità democratica nella
regione.
Ancora una volta assistiamo alle manovre di stati e formazioni para-statali che
fomentano la divisione e l'odio tra i popoli per garantire l'egemonia di uno
stato piuttosto che un altro.
I mercenari mossi dalla Turchia stanno scoprendo il loro vero volto, malgrado i
tentativi di propaganda finalizzati a legittimarsi come semplici "ribelli".
Alcune donne sono state sequestrate nel quartiere di Sheikh Maqsoud (Aleppo) e
sono state promesse come merce di mercato come schiave, nello stesso modo in cui
ISIS si è comportata dieci anni fa a Shengal, Mosul e Raqqa.
Centinaia di migliaia di persone stanno abbandonando le proprie case, centinaia
sono i morti, di cui molti tra i civili. Il rischio di sterminio che vive in
queste ore il popolo siriano è altissimo. Nessuno stato o gruppo affilliato alle
logiche di potere e dominio garantirà sicurezza e protezione alle popolazioni
presenti in Siria.
Seguendo gli appelli rivolti agli internazionalisti ed internazionaliste di
tutto il mondo chiamiamo tutti e tutte le solidali nell'attivarsi contro le
brutalità e la minaccia che attraversa la Siria e tutto il Medio Oriente.
Dieci anni dopo la liberazione di Kobane dall'ISIS, le forze democratiche
siriane (SDF), le Unità di Protezione del Popolo (YPG) e le Unità di Protezione
delle Donne (YPJ), stanno già resistendo in difesa dei popoli, rispondendo
immediatamente all'urgenza della situazione. A differenza dell'esercito siriano
gli e le abitanti dei quartieri curdi di Sheikh Maqsoud e Ashrafieh ad Aleppo
hanno deciso di rimanere a combattere, indicandoci la possibilità e la via di
una resistenza popolare.
Contro gli imperialismi e il fondamentalismo islamico chiamiamo a raccolta tutte
le forze democratiche, associazioni, singoli cittadini/e ed organizzazioni della
società civile a schierarsi al fianco della lotta di resistenza popolare e di
autodifesa dei popoli del Rojava e della Siria.
Contro l'ennesimo crimine contro le popolazioni in Medio Oriente, contro l'uso
del popolo siriano come strumento di contesa militare e in difesa della
rivoluzione in Rojava, invitiamo a diffondere e praticare il massimo della
solidarietà, ad ogni livello ed in ogni contesto!
Defend Rojava!
CORTEO LIBERTÀ PER ÖCALAN! - “UNA SOLUZIONE POLITICA PER LA QUESTIONE CURDA”
Piazza XVIII Dicembre - Torino
(domenica, 13 ottobre 16:00)
CORTEO 13 ottobre - concentramento h.16 piazza XVIII Dicembre
⭐ Abdullah Öcalan, leader del Movimento di liberazione del Kurdistan, è
imprigionato da 26 anni nell'isola - carcere di Imrali, in seguito a un
complotto internazionale contro la sua persona che vede coinvolte UE, USA e
Israele come mandanti e Turchia come esecutrice.
Il motivo del coinvolgimento di potenze globali nella sua cattura e poi
incarcerazione è la forza della sua proposta politica.
🌱 Una proposta che parla direttamente ai nostri tempi e risponde alle
contraddizioni della modernità dispiegata, lasciandosi alle spalle il modello
dello Stato nazione e proponendo al suo posto forme di democrazia radicale. Sono
tanti a dire che la rivoluzione curda è prima di tutto una rivoluzione
antropologica, che combatte per una nuova umanità.
🌹 Quella curda è chiamata la rivoluzione delle donne perché "una società è
libera quanto più le donne sono libere" e solo le donne possono aprire la strada
per la liberazione dal patriarcato, il più antico di tutti i sistemi di
oppressione.
Il patriarcato è la radice di ogni tipo di dominio, anche quello dell'essere
umano sulla natura e sugli altri esseri viventi: combatterlo vuol dire
combattere per una società più libera ed ecologica, che punti a costruire
"relazioni di amicizia con un altro essere umano, un altro essere vivente, un
albero, il sole, la natura e l'universo".
📣 L'imprigionamento di Öcalan è l'imprigionamento di queste idee. Un anno fa è
stata lanciata la campagna internazionale di liberazione di Öcalan che reclama
la sua liberazione fisica, contro le istituzioni occidentali e turche che
perpetuano, oltre alla violazione di diritti umani, la criminalizzazione di una
rivoluzione. A un anno dall'inizio della campagna ci riuniamo tutte e tutti in
corteo cittadino.
FESTIVAL PER LA PACE E LA LIBERTÀ. LIBERTÀ PER OCALAN E PACE IN MEDIO-ORIENTE.
Viale Ottavio Mai (Campus Luigi Einaudi) - Viale Ottavia Mai (venerdì, 27
ottobre 10:00)
Festival per la pace e la libertà. libertà per Ocalan e pace in Medio-Oriente.
[https://gancio.cisti.org/media/e052912d3201c0ab1d8c32a286a6903f.jpg]
Il 9 Ottobre è iniziata l'ultima campagna di liberazione per il leader del
movimento di liberazione del Kurdistan e teorico del confederalismo democratico
Abdullah Öcalan, ultima perché andrà avanti fino alla sua liberazione fisica.
Öcalan, detto Apo <zio> in segno di affetto dal popolo curdo, è prigioniero da
24 anni in regime di totale isolamento sulla prigione-isola di Imrali, nel mar
di Marmara in Turchia. Il suo arresto è l’esito di un complotto internazionale
sfociato nel suo rapimento da parte dei servizi segreti di Stati Uniti, Israele
e Inghilterra. Il leader non ha mai ricevuto un regolare processo e da più di
due anni non ha più avuto contatto con qualcuno, compresi famigliari ed
avvocati. Ad oggi non si conoscono nemmeno le sue condizioni fisiche e di
salute.
In tutto il mondo si susseguiranno iniziative di ogni tipo e anche da Torino non
mancherà il supporto alla rivoluzione a cui ha dato inizio!
Il confederalismo democratico, lungi dall'essere una prerogativa di una nazione
o di un gruppo, è la proposta teorica che mette al centro tutte le società del
mondo e la democrazia che le connatura come piano di liberazione dal dominio
dello stato e della guerra.
Proposta teorica che vive nella pratica di autogoverno dell’amministrazione
autonoma della Siria del Nord Est, il Rojava Kurdistan, regione che dal 5
ottobre è attaccata e bombardata dal regime turco fascista di Erdogan.
In questo momento di enorme sconvolgimento, di violenza e guerra che vediamo
consumarsi su milioni di civili in tutto il Medio Oriente, la liberazione di
Abdullah Öcalan è un passo fondamentale ed imprescindibile per la risoluzione
del conflitto e dei conflitti mediorientali, quale promotore e garante di
processi democratici, di autodeterminazione e liberazione dei popoli.
Laboratori:
-Graffitiamo insieme h 10:30-17:30
Realizziamo insieme un murales resistente!
-Letture condivise h 11: lettura e confronto collettivi su estratti della
biografia di Öcalan e parti di sue riflessioni sullo sviluppo della sua
personalità
-Laboratorio zine: h 14:30-17:30
-Laboratorio musicale:
h 16 concerto con canzoni di lotta e libertà - trio fede, luca e igna,
distribuiamo testi per cantare tuttə insieme
h 18 concerto di strampalabanda - banda di fiati: melodie energiche e
movimentate!
-Danze curde e balli tradizionali post concerto di strampalabanda.
-Banchetto informativo tutto il giorno: libri, brochure e contributi scritti
Cibo:
-Pranzo h 12:30-14:30
-Merenda h 17:30-19
BASTA ATTACCHI IN KURDISTAN. LIBERTÀ PER OCALAN, PACE IN ROJAVA!
Piazza Castello, Torino - Torino, piazza Castello (domenica, 15 ottobre 16:30)
Basta attacchi in kurdistan. Libertà per Ocalan, pace in Rojava!
[https://gancio.cisti.org/media/240085c5cb97890b8b378109e1b6067a.jpg]
La rivoluzione è sotto attacco! Una nuova escalation militare dello stato
fascista turco si sta rovesciando sulla popolazione civile del Rojava e
dell'amministrazione autonoma del Nord-Est. Il ministro degli esteri turco Hakan
Fidan il 5 Ottobre ha dichiarato che ogni infrastruttura civile del Rojava sarà
considerata obiettivo militare legittimo e infatti si contano già più di 40
località colpite, 15 martiri e molti feriti. Ci uniamo al popolo palestinese, he
in queste ore sta subendo un attacco ideologico da parte di tutto l'Occidente
che diffonde propaganda sionista, criminalizzando e definendo terrorista un
intero popolo che da più di 70 anni resiste alla colonizzazione e al genocidio
condotto da Israele. La popolazione palestinese non è Hamas ed è al fianco della
popolazione che ci posizioniamo!
Siamo contrari ad un'escalation militare combattuta fra stati a discapito delle
popolazioni oppresse in Medio-Oriente e in tutto il mondo. Invitiamo tutta la
popolazione che condivide i valori della democrazia, della coesistenza pacifica
tra i popoli, della solidarietà, dell'ecologia e dell'uguaglianza di genere ad
unirsi in un grande corteo resistente e solidale con la rivoluzione del Rojava e
la popolazione curda, per l'autodeterminazione dei popoli e la pace.
Ci vediamo domenica 15 Ottobre in piazza Castello.