Anarres del 10 gennaio. Stato di Polizia. Città delle armi: il Politecnico in prima fila. La Siria come l’Afganistan? Seconda puntata…ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie
concrete.
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> Anarres del 10 gennaio. Stato di Polizia. Città delle armi: il Politecnico in
> prima fila. La Siria come l’Afganistan? Seconda puntata…
Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
Stato di Polizia. Zone rosse, profilazione etnica e sociale
Il ministro dell’Interno ha arricchito la cassetta degli attrezzi della polizia
con nuovi strumenti di controllo e punizione, che le forze del disordine statale
possono utilizzare senza neppure scomodare un magistrato.
Il Governo implementa le “zone rosse” nelle aree urbane.
A Roma, nei prossimi due mesi nei quartieri Quarticciolo ed Esquilino, il
prefetto Giannini ha disposto “zone a vigilanza rafforzata“: qui le forze di
polizia possono allontanare con la forza chiunque, assuma “atteggiamenti
aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti”. Va da se che gli
“atteggiamenti” non sono atti e, quindi, viene data alla polizia la possibilità
di intervenire per spostare persone il cui modo di stare in strada sia
considerato, a loro arbitrio, indesiderabile.
Si tratta dell’estensione territoriale delle “zone rosse”, inizialmente disposte
da Piantedosi a fine 2024 a Milano e Napoli città, dopo le prime sperimentazioni
repressive di 3 mesi a Firenze e Bologna.
Secondo il Viminale, dal 31 dicembre a oggi sono state controllate 25mila
persone, con 228 allontanamenti coatti, quasi la metà dei quali solo a Milano:
qui, su 8.303 controlli, 106 i provvedimenti disposti. Segue Bologna (7.613
controlli e 43 allontanamenti), Firenze (6.217 controlli, 68 allontanamenti) e
infine Napoli (2.854 controlli, 11 allontanamenti).
Nel frattempo il DDL 1660, passato in settembre alla Camera, dopo qualche mese
in Commissione, approderà presto nell’aula del Senato.
Ne abbiamo parlato con Eugenio Losco, avvocato milanese, che difende tanti
indesiderabili politici e sociali.
Città delle armi. Il coniglio dal cappello del Politecnico
Il progetto di Città dell’Aerospazio, nuovo polo bellico a Torino, promosso da
Leonardo, la maggiore industria armiera italiana, e dal Politecnico, è fermo dal
2021, quando venne annunciato per la prima volta l’avvio dei lavori. Nel 2023,
in occasione della mostra mercato dell’industria aerospaziale di guerra, che si
tiene ogni due anni a Torino, ci fu un nuovo annuncio, finito in nulla. Il 20
dicembre del 2024 il Politecnico ha tirato fuori dal cappello un bel mucchio di
soldi.
Nello specifico è stata annunciata la nascita di una “nuova infrastruttura
tecnologica d’innovazione “IS4Aerospace – Knowledge Transfer Innovation
Infrastructure for New Aerospace Challenges” dal valore complessivo di 23
milioni e 600mila euro, finanziata dal Ministero dell’Università e della Ricerca
nell’ambito del PNRR e proposta dal Politecnico di Torino, che la coordina,
insieme ad Avio Aero, Leonardo e Thales Alenia Space, che cofinanziano
l’iniziativa in partenariato pubblico-privato.”
IS4Aerospace descritto come primo tassello per la Città dell’Aerospazio, che
ospiterà laboratori congiunti per ricerca e impiego di tecnologie chiave nel
campo dei velivoli di prossima generazione.
Il Politecnico fornisce sempre maggiore copertura ad un’operazione volta a
migliorare la capacità bellica di cacciabombardieri, droni, satelliti impiegati
sui tanti fronti di guerra.
La Siria come l’Afganistan? Seconda puntata
La repentina caduta del regime baathista in Siria ci ricorda quanto avvenne
nell’agosto del 2021 in Afganistan. L’accordo tra Stati Uniti e talebani portò
al rapido ritiro degli statunitensi da Kabul e all’affermarsi dei talebani dal
“volto umano”, che per qualche tempo hanno finto di voler mantenere qualche
libertà alle donne, prima di murarle vive nelle case-prigioni, senza alcun
diritto.
Oggi gli jihadisti siriani, promossi di colpo dai media al rango di “ribelli” si
sono presi buona parte della Siria, mentre le truppe di Assad si sono ritirate
quasi senza combattere.
Il vero vincitore della guerra mondiale per procura che si è combattuta negli
ultimi 13 anni in Sira è la Turchia, che profittando dell’indebolimento di
Russia, Iran ed Hezbollah, gli storici alleati di Assad, ha dato il via libera
alle truppe jihadiste che ha foraggiato e sostenuto in questi anni.
Nel nord della Siria, pur sotto durissimo attacco dell’Esercito Siriano Libero,
diretta emanazione della Turchia, le formazioni dell’SDF provano a difendere
l’esperienza del confederalismo democratico ed a combattere il ritorno degli
Jihadisti.
Il mese scorso ne abbiamo parlato con Lollo, questa settimana ne abbiamo
discusso con Stefano Capello
Appuntamenti:
Sabato 18 gennaio
Leggi di guerra, zone rosse, militari per le strade
Il paradigma autoritario del governo Meloni
Punto info al Balon
dalle 10,30 alle 13,30
Venerdì 31 gennaio
Crisi climatica e azione diretta
Strumenti di ricerca, misurazione, analisi e lotta
ore 21 alla FAT
corso Palermo 46 Torino
Interverrà il fisico Andrea Merlone, Dirigente di ricerca all’Istituto Nazionale
di Ricerca Metrologica (INRiM) e ricercatore associato all’Istituto di Scienze
Polari del CNR.
A-Distro e SeriRiot
ogni mercoledì
dalle 18 alle 20
in corso Palermo 46
(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro
SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte
Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!
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Contatti:
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30
per info scrivete a fai_torino@autistici.org
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